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E gloriose agioni , e P ero iche viriti di G1 eouo III. Re delia Gran Brettagna de fonto in Roma ii di primo Gennaro I 765., te quali tutiora dat Popoli con singolari enco injrammentansi , bene a ragione richi eggono , che a perpetuarne la segna lata rimembranganei posteri, dian si alia luce delle stam pe uni tamente raccolit gli augusti Funerali in pili Chie se celebrati in suffragio della di Lui grand 'Anima , ed in siememente l' eruditeoragioni funebri in occasione di tali solenni Esequie da Uominichiarissimi recitare. Non e da dubitarsi , che questo piccol volume non sia per di- venire a sestes maggiore da quel Regio famoso Nome, che porta in fronte , e Io rende speciat mente distinio, e che per cio non debba riscuote reii commilia plauso , e P universat gradimento. Tanta D sem pre la stima , ii rispetto , e l' osse quio , con cuila Maesta Sua vid de si ac compagnata da ogni qua lunque ordineo nobile , o civile , o volgare , che si cura mente sperar si puo te la
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geniale accellaetione di qtaesti fogli, che la Storia delia sua Uita , te sue pre clare gesta , V esimi e doti det animo , ii suo felice passaggio , e li meritati condegni onori alla me desima Maesta Suade fonta in pili Chie se compartiti breve mente descrivono . Non vi e forse alcuno, che non vvengasi ora dei generoso risiuio delle umane grande κε e , ora delia in vincibit forte ZZa, ora delia in alterabit cos anga, ora delia segna lata liberalita, ed ora sinat mente delia non mai abbasian Za lodata, ammire vole ferme Z- La nella S. Cattolica Fede di cosi pio , e ris peltabit Monarea . Certa cosa ad unque ella sembra , che con animo lieto, econ plauso sara classe uno per leggere la presente opere ita, la quale ne id elegantissimae ora et ioni Funebri li pregj tuiti della Maesia Sua sedet mente rapporta . E per in comi iactare ualla di Lei ultima diutina peno sillima inferna ita, che at passo est remo condus sela , si risappia, che fisa dati' anno 17s 5. fu acca gionata data ledebole ZZa di stommaco, che non reggeva at naturale digitano
conveniente a communicar si, come spesso era solita , e ardente-
mente bram ava, it che risa puto la S M. di Papa Benedet to XIV. simo bene seguendo gli e sempi delli suo i predecessori Giulio I H. al P Imperator Carlo U. , ed Innocen Eo XIII. alla Regina de' Romani Elisabetia Cristina ) concederi e per Icttera edita in Roma li aq. Marχo 1716 . la fac o ita di prendere uia qualche ristor O doppo la me ZZa nolle precedente at di delia Communione, eccisi appago te bra me deli' ardente pieta di quel Re di votissimo . Non cessis rono mai alta Maesta Sua i 'abituali sue indisposiZioni, angi ne i 176o. pragiunt agit la febre, ed un grave, ClQngo attacco di petio fu guidata a ta est remo peri colo di vita , che S. A. R. Ema Sig. Card. Duca di York , degnissimo Figli lo di si grata Padi e , ii di 16. Aprile la muni col Santo Viatico , ch ' Egli flesso dalla Chiosa de S S. XII. Apostoli sua Parocchia porto con rara et emplar ita , e divo Zione . Si ordino pari mente la Colle ita pro Rege infirmo, in pili Chie se si es posse ii Venerabile , la medesima Ema R. A. S. te a m ministro P estrema Ungione, te su dat Somnio Ponte fice Clemente XIII. mandata la Benedi zione , e gia gia crede vasi irreparabile it caso; se non che piacque a Dio di lasciare in vita lata aesta Sua , che in breve usci dat mortale peri colo .
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Non E da ominet tersi, che lo stesta Sommo Ponte fice in occasione di simile grave infermit 1 fu di presen Zail di I 8. Aprilea visitare Sua Maesta, di morando vi quasi me ZZ'ora, e confortando la con tenere es pressioni proprie delia sua innata benignita . Scampo aliora Giacomo III. Re delia Graia Brettagna , c me si E divisato, dat fato est remo, male sue abituali indisposi-zioni sem pre piu lo molesta vano , ed Egli con eroica paZien Za , erasse gnaetione tollero sem pre gi' insulti delia debilitata natura , mantenne la sua indifferenga , volle a suoi tempi, e con frequenZacibarsi det Pan degrAngeli udi e la le2gio ite di alcula libro spirituale, e si e ser cito di continuo in alti di Cristiane virtu, e di quelle opere di pieta , che con de ite indisposigioni fur ono compossibili Ammirabile, ed e semplarissima si mostro speciat mente lagrande religione della Maesta Sua su 'l termine det suo vivere , especialissima si manifesto Passisten 1a, che ii Signore Id dio prestava a quella grand' Anima a Lui si cara , allo rch E impossibilitata Ia Maesta Sua di frequentare ii S Smi Sagramenti per los paetio diquasi tre me si attes a la gran prostra Eione delle forge , e debilitamento dei sens, ne ita mattina det S. Natale I 76 s. spontaneamen. te volt e confessarsi, e communicar si , ed a scollo con sommo rac.
cog limento te ire Messe solite a celebrarsi in tale Solennita . Sor prela pol uel di vegnente da veementillima febre si trovonei confini della sua vita ; il perche net glorno 27. Dicembre fum unita coli' est rema Ungione , e per il suo felice transito si e spo it Venerabile in SS. Apostoli sua Parocchia , in SS. Loren Zo , e Damaso , Commenda est S. A. R. Ema Sig. Card. Duca di Voth, Vice- Cancelliere della S. R. C., nelle Chie se Nazionali, e si ordino la Colletia pro Rege infirmo. Parve che migii orasse la Maesta Sua , e che scam pata sosse ancora da questo grave peri colo, cosi lusin gando se ne ii sic GMedici ; non dimeno it pio Re Giacomo III. come se fosse prelago delia sua imminente morte net di 3 r. Dicembre, gior no ire mediata mente antecedente at suo passaggio volle riconciliat si colsuo solito Confestare, ed en trando it primo dei 1766. si con ob be , che Egli era a momenti per lasci ire la temporale sua vita , e circa Ic ore a 3. si mando a premi e re la Pontificia bene digione in articulo mortis; e di fatio, assistendo alia M. S. fino ad ora competente
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della sera eon eroico filiale amore t ' Ema A. S. R. prelo dato Sig. Card. Duca di York, e quindi ii R R. PP. M M. Pa oletti Curato, e Cangiani suo Confessore, alte ore q. ,e min. 9. della nolle placida- mente Ella rendet te i 'Anima at suo Creatore in ela di anni 77., me si 6., e gloria i II con universat dispiacere di Roma tutia , ches ara sem pre per ram mentarii con incessianti lodi di un cosi Zelante,
religiosissimo Re delia Gran Brettagna Gia como III. di gloriosa
It di tui Corpo aperto , ed imbalsamato , vestito de gli abit iustiali su es posto per giorni qua tiro continui in una delle antica mere dei suo Regio Pala ZZo , apparata percio a bruno contrine, e locche d 'oro osopra alto letto con ricca colt re di iam ad 'oro fregiata di vel luto nero , e sotto nobile bald acchino conin torno otio grossi cerei ardenti. In essa antica mera era vi eretto un Altare portati Ie , e altritre esiste vano nella contigua camera , dichia rati tuiti da I Sommo
Pontefice Privilegiati, nelli quali dat sorgere deli 'aurora filio at me zzo di continue Messe si celebrarono.
Nel di . Gennaro per ordine di Sua Santita in Ogni Chiela si disse solenne Messa di Requie in suffragio deli' anima dei de fonto Monarca
Circa la prima ora det Ia sera dei Lunedi 5. Gennaro ii Corpo di Sua Maesta Brittannica fu trasportato ne Ita sua Parocchia de S S. XII. Apostoli con quest' ordine: Precede va la Vanguardia con q. Staffert con torci ea vento , indi con doppia ala di Sol dati rossi a 4 Pala frenieri con torcie dicera , alc uni dei quali circonda vano la gran Car ZZa a coda ornata di metalli a bruno, entro di cui era it Corpo de I Re de fonto cogit abiti usuali, Scet tro d' avorto , ordine di S. Giorgio , e di S. Andrea Apostolo, dei quali la M. era insignita , col M. R. Paroco, suo P. Compagno, e Chierico colla Croce, seguendo al-tre set te Carrogete a coda colla Corte nobile delia med. Maesta Sua tutia in abito di lutto , ed in arta di duo lo, E coci tale ordine dati a stra da di S. Marcello entrando ne i Corso , e voltando allavia di S. Romualdo andarono diri ita mente alla Chleta Parocchiala de' SS. XII. Apostoli, ove ne i di seguente te furono celebrate Ie prime solenni Esequi e collo splendido apparato, e fungione, che net prostimo Capitolo si descrivono . CA-
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Primo magnisico Frauerati celebrato mella Sassica d i
ossa dalia sua grande modera zione di animo, e dat Iasua profonda umilia, erasi la Maesta di Giaconio III. dichia rata ne i suo Testamento di voler effer sepolia privata mente nella sua Chiela Parocchiale de' SS. XII. Apostoli presso ove tumulati sono i precord j di Maria Clementina Subie schi Regina sua Consorte ; ma la Santita di Clemente XIII. derogando in questa parte at Testamento volle, chele si rendessero quegli onorificentis imi Funerali , che ali' eccelso suo regat merito si conveni vano et it perche, udita appena congrave suo dispiacere la morte della Maesta Sua, chiam 5 a se Monsig. Busalini Maggiorduomo de sagri Palaggi Apostolici, edordino, elie a spe se delia C. A. si disponesse nella sud de ita Cities a de' SS. XII. Apostoli sontuoso apparato di lutio perlacelebragione di tali splendide Esequie ; lo che la tosto es eguito stilo la direχχione dei celebre Architello Sig. Cav. Paolo Posi,nella singolar forma , che qui si nota rL' esterno prospetio della Chiesa in tu ita I 'estensone, edalteZZa su apparato con panni neri contrine, e frangi e cl'oro , Onel me Zeto un me daglione istoriato con scheletri, e rami dici preta, e cartella con questa i scriZZione:
IACOBO III. M. BRITANNIAE, FRANCIAE, ET HIBERNIAE REGI CATHOLICAE FIDEI DEFENSORI , OMNIUM URBIS ORDINUM FREQUENTIA FUNERE HONESTATO SUPREMA PIETATIS OFFICIA SOLEMNI RITU PERSOLVIT.
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It Portico , e la volta di esso si appararono con simili panni ari salto di rica mi di trine, e frangie d'oro, rispiccanti ai lumi dipi si , e diverse placche di cristatio . Sopra la porta maggiore entro Ia Chie se era vi un cartello ne ornato con rami di cipreta, e teste di morio coli' Istrigione se-
I A C OBU M III. M. BRITANNIAE, FRANCIAE, ET HIBERNIAE REGEM EXTINCTUM NE FLETE , BEATO IN COELIS PERFRUITUR AEUO QUI MALUIT IMPERIO CARERE QUAM NON AEQUIS CONDITIONIBUS REGNARE UNUM EHEU NOBIS POSTERISQUE DOLENDUM QUOD HUMANA NATURAE NECESSITAS URBI, ET ORBISPLENDIDISSIMUM DIVINARUM VIRTUTUM LUMEN
ADEMERIT. Il Letto , sul quale glaeeva n Corpo dei delanto Re , p
sava sopra uia piedestallo ali' alteκκa di cinque gradini con coliredi lastra d'oro bordata di vellati neri, e coll' Iscriaione , che quis notas
IACOBUS III. MAGNAE BRIΤANNIAE REX ANNO MDCCLXVI.
Intorno vi erano qua tiro scheletri inargentati, e vestiti di panni dorati sopra qua tiro pie destalli In alto di reggere alberi dipat ma , figurati di metallo, dalli quali nascevano Ia. candele dilib. Io., e una di lib. so. per cia scheduno.
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Agli angoli ved evansi A. pro fumiere messe ad oro . ed argento , ed ornate con teste di morto , Oglia mi , e festoni di ci presi ocon . candele di lib. Io., e una di lib. yo. ad ognitana . Le gradinate , e pie destalli tuiti erano dipinti a marmi, ornati ne ili specchi , e ri quadri con attributi do vult alia Maesta
Dat baldaechino, sospeso in aria sopra it deito letto , centinato di figura ottangolare, ed ornato nelli qua tiro principali lati con corone , bandiere, e teste di morto scheretate con giglie tuite messe ad oro , cadeva via graia pannone pavon a ZZo con rica mi d' oro, rivolte, e fodere d 'armellini, diviso in quat tropendo ni racco mandati ai lati delia navata maggiore . La stessa navata v e devasi tu ita parata di panni neri, conrabesciit a ricam o di irine, e frangi e d 'oro, e li set archi delleCappelle chiud evansi in parte da uia pannone pavona ZZO conrica mi di trine d 'oro, rivolte, e fodere d'armellini, e dati' apertura di ci a se uno cadeva via lampadario adorno di . glia mi , e flocchi di oro . e festoni di ei pressis coloriti con a . cornucopj reg genti otio candele di lib. 6., otio di lib. s. , ed otiodi lib. qua tiro. In fronte a detii archi sopra panni neri con rivolte di armel lino erano altret tanti Meda glioni ornati con teste di morio, ramidi ci preta, e corona , rappresentanti gli ordini proprj a dispens arsi dati a Maesta Sua , e li tre Regni d'Inghil terra, Ir Ianda , CScogia . Parimente i 'arco delia tribuna era parato con uia pannon nero rica malo di irine d 'oro, e foderato di armellini con due
lampadari simili alli suddetii. Alli pilastri sti pie destalli di finii marmi erano otio gruppi discheletri inargentati, con panni dorati, sostenenti ua albero di palma di finio metallo , da cui nasce vano nove candele di lib. 6., e una di lib. ao. come negli angoli di tali pie destalli erano in al-tret tanti cornucopj sei candele consimili. Dieci med a glioni sos enuti da pulti, e fame , istoriati consvari ornamenti , e nella sonam ita con prosum iere dorate eran Onel me ZEo delle pila strate : Qua tiro colle Iscriggioni, e sei es primenti te virtu della Religione, Cost anga, Fede, Liberalita,
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Fortegeta, ed Umilia; Le quattro Iscrizioni erano , quali qui si rapportano, cloe: la prima
- GLORIOSUM MAGIS AD IMMORTALITATEM MEMORIAE REGIS IACOBI III. REGNA MERUISSE, QUAM REGNASSE ALTERUM A SOLA VIRTUTE PENDET, ALTERUM AB INCERTO RERUM ET TEMPORUM EVENTU. La seconda REX IACOBUS ILI. VERE DIGNUS IMPERIO QUIA NATUS AD IMPERAM DUM DIGNIOR QUIA IPSO REGNANTE VIRTUTES IMPERASSENT DIGNIS SlMUS QUIA SIBI IMPERAVIT.
REX IACOBUS III. NULLIS ADVERSIS FRACTUS NULLlS PERICULIS DETERRITUS INCREDIBILI FORTITUDINE CONSTANTIA, ET MAGNITUDINE ANIMI ASPERAM TEMPORUM ACERBITATEM FERENS AVORUM SUORUM GLORIAM TRIUMPHIS PARTAM NOBILIORI VICTORIA SUPERAVIΤ.
REX IACOBUS III. RELIGIONE PIETATE CLEMENTIA LIBERALITATE IN PAUPERES UITAE SANCTIMONIA A VITAM IN TERRIS NON ADEPTUs. aETERNAM IN COELIS GLORIAM PROMERUIT
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Sopra it Carteilone sit uato alia Porta sorgea ua Meda glione corri spondente a quelli degli archi, con pannone nero , e rivolta di armellini, rappresentante te ire Corone delii Regni ac cennati , con due Iampadarj simili alli suddetti, e venti cornu copj con candele di lib. s. avanti P Iscrietione. Tullo it Cornicione era guarnito di panneggio nero confrangi e d ' oro, e net filo plano e siste vano 9 . candele di lib. 6., eIy. di lib. Io. , ad altate in gruppi di Leoni con palme , e ci pressi posti o ad oro , o a colori, con diverse pro fumiere dorate. Le rimanenti cornici, e V ordinetio det Cornicione rico privansi da panni neri con fiora mi di tritae, e frangi ed 'oro . La volt a della Chiesa era di pinta a riparti di rosoni , teste di morio a late, rabeschi, e troisi militari dorati , e rica vati in
Con panni neri trinati d' oro eran parate te due navate Ia terati, e nella communica et ione d ait 'una ali' altra Cappella vierano sei lampadai j con Ogliami, festoni , e fiocchi d 'oro con I6. candele di lib. q. in cia schedunoe di essi . La mattina pol dei 7. Gennaro fu la de fonta Maesta Sua estaposta sopra i ' accennato magnifico letto funebre in abito reale dibroccato d' oro , con mani o di vel luto cremili foderato di armel lino, corona in testa , scet tro nella destra, e globo nella sinistra , e divise delli due sopra detii ordini . Ad ora competente si tentae ivi Cappella Papale , non essendo vi interventita la Santita Sua per i ' occorrente rigidissima mattinata; Ut fu nono a a. Emi Cardinali, compressivi l ' Emo Gio: Francesto Albani, Vescovo di Sabina, e Protet tore delli egno di Scoaia , che canto la solenne Messa , olire delia Prela tura , Capi delle Religioni, ed altri che han luogo nelle Cappelle Pontificie . Terminata la Messa Monlig. Ora Zio Mattei, Prelato Do mestico di Nost. Signore , silo Cameriere segreto, e Canonico di S. Maria Maggiore , recito la seguente Oragione senebre ; doppo di che si termino colla solita assoluzione di requie alia Maesta
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SI eorum quoque interitu commoveri solemus, qui, quamvis nullo penitus usu nobis cogniti , & cari, nullo nos umquam ossicii genere sint prosequiiti , tamen , aut felicis imperii, aut bellicae virtutis , aut excellentis ingenii, vel denique 'gravissimarum aerumnarum tolerantia , & fama claruere ; quantum esse,
BEATISSIME PATER , quamque acerbum a TE susceptum ex IACOBI III. Magnae Britanniae, Franciae, Hiberniae Regis morte dolorem existimabimus i Ejus enim in Religionem Catholi-
eam obsequii constantissima testimonia, praeclara , & continua , in Rempublicam Christianam merita, non incerti rumores, ex
Insulis toto divisis Orbe perlati, sed longissima consuetudo probavit . Quam luctuosum , & grave funus hoc esse credendum est , singulis aeternae Urbis ordinibus , quibus per quinquaginta fere
annos de regia majestate nil magis, quam humanitatem , de potestate praecipue beneficentiam contemplandam , & colendam exhibuit i Quo nunc piissimo Rege, humanae naturae necessitate sublato, species qucedam pulcherrima virtutis e conspectu nostro recessit, atque extincta est . O casum vere luctuosum suis, infestum Europae, triste bonis omnibus , quorum solatia mors ista pervertit i In tanto igitur moerore, quae mens , qui animus intertias faces, inter has lugubres voces, fletusque sacros, in hoc tam tristi rerum aspectu esse mihi deberet, cui laudare de funi tum Regem imperio TUO, cui resisti non debet, est demandatum, nisi una me cogitatio non mediocriter confirmaret. Quid enim deceat, de fortissimo Viro dicentem imbecilliter flere, mortem que ejus lacrymis prosequi, qui totam vim , laudemque bene vivendi , in animi robore, ac magnitudine, in omnium humanarum rerum contemptu traduxit ξ Refectis igitur animis , desideratissimi Regis clariora facta breviter memorabo , ut quem viventem obsequio , admiratione, cultu prosequuti sumus , extinctum recordatione , & imitatione nostra nobiscum retineamus . Sacrarum Litterarum est testimonio comprobatum , Detir optimum Maximum , quos praecipue dilexerit, de ad bene naerendum de universo hominum genere destinarit, eos interdum