Apparato fatto dalla città di Milano : per riceuere la serenissima regina d. Margarita d'Avstria sposata al potentiss. rè di Spagna d. Filippo III. nostro signore

발행: 1599년

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Sotio a quinta sono due organi di in contro,col motio.

Nel dritto una conchiglia conta perta col motio. MAIORI PRETIOSIOR . AVSTV. Nel sinistro una conchiglia concla perta, col motio. SERENO CONCEPTA MANE. Sotio l'arco di megpo sono dipint sette impresse che allu dono alnome della gloriofissima famiglia Austriaca, la prima Si vento austro,cheribatie una nube col motio. SUMMA VI. La seconda Vn'austro che caua dalla terra iserni EXTRAHIT La terga.Vn'Austro,che in una parte de Leselo sisereno, laeti'altra nubilo.col motio P L V VI A M. I OREM Q. MINISTRAT.

to. CONSERVAT ET AVGELI a quinta ὁ un'Austio che battes le pene d'vispar utero col mot-to. RENOVATVR. Lasesta,vn'Austro che pcrcuote una selua di balsamo, incenso,amirra,co motio. T. ST II AN T. Lasettima edi re Austri che Dirano dentro una vela conla sua

Nella uolta deli'arco destro sono sei impresse deli'aquila. Laprimae via'Aquila,che parte la preda, col motio.

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La seconda ἡ,n' Aquila che mandat figli altioue col motio. ALIAS IAM QUAERITE TERRAS. La terra Ein sparauiero,che fugged'aquila, col motio VIX CONSPECTA.La quarta Sun'Aquila in alto di couare, con te due pietre colis otio. EXCUTIUNT SERVANT FOETUS.La quinta Ein'Aquila in eget od'vn telo turbato δἰ fulminante,colmotio. A MENTI R. La festa din'aquila sola, col motio. REGIA SUSTINET ALES. Nella volta deli arco sinistro sono se imprese, te quali anno per corpo it Leone. La primatin Leone che dati'alto 2 gridi,ta molli animali nelii norit veggono tuitiabigottiti col motio.

La secondiein Leone che dorme congi'occhi aperti, col motio. ET DORMIENS VIGILAT. La teretidi Leone, ehe ricuopre concla. sua coda te sue pedate.

ARTEM ARTE LUDIT. La quarta ὀ vn Leone, che defende suo figli da molle spade. VEL MORIAR VEL TUEBOR. La quinta din Leone, che Heglia naeoncino. EXCITAT.La festa din Leone in v campo. ET LATEBRAS. ET FUGAS. DIT. Fram n pie destallo Mi'altro sopra i dritto delle porticci uole, sono messe due historie di dieci piedi 1'una. La prima a mano drittat cauata dat Genes , quando Iddio creata Euadalla costa di Adamo, ambidue gli bene disse. Quellata mano sinistra est arriuo della posa di Is ac con allegrezaade Padre Abiram. Soprale volte delle porticci uole sono due attre historie colori te, didieci piedi runa quadrate. La prima a mano destrat 'in contro dici acobbe con Elati, conde mo

I 'Hiitoria a tano sinistra, Pl'arriuo deli'angiolo con Tobia it gio uane, con a pose, dcci glubilo di Tobia Padre. Sopra historia della cena in Cana Galilea, sivi posta 'arma di Sua Maesta con ornamenti di ritieuo dorati, alta pie di dieci. La Porta della Chiela anch'ella sici vagamente adornata con pitture de Santi titulari coli'armi di sua Santita con angioli, testonia leni di frutti contra fatii a similitudine de veri. La

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La Chiela sit tappeetrata di finissimi rarzi 3 it choro dilarappi di

Sopra i rareti si sono posti appeta clastu pilastro treCherubini di rili euo sei volte aggiori dei naturale,finti di bron ro pendendo daquelli cin q, festoni ornati net modo sopraseritio ii quali ornam etihen ostrano,che per significare allegre χχa tale,imi gnato adobhare i tersi e blanchi marini, de qualii fabricata a Chiesis,con noue maniere ma ad Ogni modo anco da quelli chiaramente si co- nosce ogni aggluntam uoua essere superflua, po iche in quel Templo setiga punio cedersi, i vetri conci marini insieme contendo no,iecose scolpite con te dipinte, thron Zi con4'oro, la grande et Ya conclamoltitudine de gl'ornamenti, la belle reta conda varieti. se si sono consummatici popoli d'artefici, i monti diis armi ed'oro, mi se coli istessi,nel formare con si sottit lauoro Archi acquedoleti piramidi,colonne, Mun'infinito numero di statue, assat era,chesia sua solita belle χχ maggiormente i splendesse con questo singolare accrescimento della presen Ea della Serenisse Regina via perche illlutio sit fatio per honorare sua Maesti, me ne passo a da nova ae V. E. come gratiosamente iescit'Arco fabricato di commissione sua alia porta dei PalaYZo Regio.

I settimo Arco commando V. E che si comin classe alia Porta delPalagro,& hora Elidotio a fine conon concello it qualem'imaginat chemolio a proposito douesse essere, applicandoli alcuni versidi Virgilio, lai Valerio Flacco . Sit formato cond'Arco celeste, detto Iride da gli antichi ii quale in modo tale suo te essere inditio vero della serenita che seguire deue, che hora a punio avicinandosi sua Maesti, godiamo oppolon ghissime pioggie, per confirmaret birono augurio giorni chiarissimi,&serenissimi, parendo chesii Sole in questa occasione a punio habbi, Ombrato dati aria te nebbie, 4 vapori perche colo splendor suo piis vago A allegro dimostri se me lesimo, e tutia laCitti insieme, net tempo che sua Maesti entrari in Milano. I 'Iride si fallidi ritieuo, coperta Sargento, & velata pol di vagiitia simi colori, nascendo didue nubi inargentate. D ste nuta didue pie testalli per parte rvno sopra ait'estro pos o, finio di pietram ista, conlesiae basi,4 cimati coperti di ranae. Alli piedestalli inferiori sono appese due careelle, nelle quali sono

con oro scritti ai cuni versi.

Nel dritto pie destallo sono questi duoe:

ECCE IRIS ROSEIS PER COELUM ROSCIDA PENNIS MILLE TRAHIT ARIOS DIERSO SOLE COLORES.

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Nelii essestallos nistro maltri due. EMICUI RESER ATA: DIEς CCCL EVMO RE OLVIT IRIS, ET IN SUMMOS REDIERUNT NI BlLA MONTES. 1 mede situli superiori sono ripolle due imprete di colpo simili, ben-che differenti di motio. Lalr: ina Ein'Iride, dentro a quale ferendo it Sole viene a generare bellissimi,& varii colori; col moti .

NUNC FULGOR GEMMEUS HAERET.

La secondes sim timente v n'Iride come a prima, col morio.

SOLIS IN ARDESCIT RADII S.

Sotio 'arco deli'Iride aggiores mesia arma di sua Maest , tenuia da due Angioli diuitieuo dorati, dormati a mano eccellente , gliquali portano te fac nuptiali. FPuoco pili ba IIb deli'arma sonoraue altri versi messi in due tabelle do

NuNCIA IVNO NIS VARIO DECORATA COLORE HvC SE CAERULEO LIBRAVIT VI AETHERE VIRGO.

ἐν corniceae mesole,gli festoni, de gli altri ornamenti parte dorati, parte coperti di a me, gli quali sono stati aggiunt alia prima inuentione, rendo non opra nigra sua parte molio leggia ira, ricca. Questora quanto Milan con molia prestegra Sc in breuissimo tempolia potu tessere, o mea delia diligente cura de Signor Conte Tatio Mandelli Vicario, , deci ignor dodici delle Frouigioni della Citta Se V. E. arriuata chelia,guttara dilauere pili minuta, Si id diligente relatione, nii Siar ger,d'vbbi diria. Fra tanto a prego perdo narm se questa ἡ imperistia, polche ii terreno 'vn 'ingegno debole, comes ii mio,non pub produrre fruito di molio sapore, humil mentem te inchino, licordo bligatissimo servitore Di Milano alli 2I.di Nouembre IS98.

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RE AL

VBLICAT A che si 'ent rata di S. M. peri' ultimo

Nouembre, gloria dedicato a S. An die Apostolo, felici si in operta gloriosissiim famigii a d Atalaria limpero chesd temperi I det to Santo,tute ale delia Bot-gogna, Trotectore deli 'ordine di Caualle ita dei Vel lod 'oro; Parue a punio ali 'hora,che ancorii Sole, appa- recchiando i questa nouella Aurora di Voler atrare tarte te nubi icti redi sibi uelle, che Milano diuenato folle dimitto it M ando amplissimo Theatro; poscia che tanta n a moltitudine de popoli nostiali,5 istra me

Ti, che per edere a Maesta, Reale, na grande e magnifica pompa de Ll Introfio suomella Citta concor te, chera penarii petasa uacio uelle Milano, benche grandissimo ita tanta gente capi re ni uno vi fli,che conchiarisias mi egni non mostrali dias peltare D patientem ente. ii tempo da tuiti bramato, edendo si nigni parce liuomani, e Ciane, ecchi e gio uani,chiqia , chi a rascor rer dari icta deliata nouella, lodare ringratiare Id di odita beneficio, ri putare fel jci quelle vie per te quali S. M. doue uapallare, auanti chego de il)ro di tal gratia, da uellenosa dapen doli partire. Quado pol tonse 'Aurora det torno prefillo, vota quasi sarebbe rimatha a Citia, . iuor elle mura per molli mi glia e si arebbe fati in contro, Mapublicato vn 'ordine, che per degni xit petii, ni uno ard illed 'uscite Dori; ad 'vit ratio e mura, e contrade, che alia Porta lino alia largo Regio per ungli eget a d 'una glio erue Zo ii distendo no surono tui te di rar-gi finiis imi tappergate iiii anchi panni coperte, de di tanto popolo ri-empite, che non essendo capaci dxlii spetiatori, an miratori della porripa reale te stia de larghil sime, te B ct teghe, te fenestie, infinite, e qua .li a grandissimo preago si alloga uano, facii meitieri ancora cuopriae ite t. i, Vardini, te pia ZZedi loggie, de uolati edificare alchi finsolio e porte delle cesse in per erit rade iste Ile. Arrita selicemente S. Maesta puoc do p i mero gior no a pa-

ta era

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ta era sopra una spianata satia iungorii parapetio de ballioni. elluogo me desimo continuor notas a salua zoo Archibugieri Spa-gnoli,4 gli soldati delia Porta dei Palaeteto, che pvoco auanti conbellissima ordinan Za arriuati erano. Dopo it rimbombo di tanti saluti, mentre che S. M. S'auuicinaua com inci orno vicendeuotmente a suo nares Mulsic di Castello, gli Trombelli della Citta con longilissime rombe 'argento, vestitidi bi anco, A di rosso, essendo questi in due parti diuili sopra a muraglia, Mnesi fianchi delia bienne porta di pietra alta di novo, de

per tale occasione dedicata a Sua Maesta. Iut con grandissima diuotione baciona Sereni . Rei naclo stentardolantiss.della Croce, a quale di purissimo oro,& di molia grandea-Σa,mella forma che grImperadori antichiilauano, appresentatale tu dat Capitolo e Clero della hieta Maggiore. Αuanti che si facesse la deita cerimonia sacra, entrorno ella Citti tremumerose ybelle compagnie di caualli leggieri, contandi

ruole penacchi, o prauesti a bruno che per auanguardia precedeuano Sua Maesti, essendo ite attretante per retrogvardia restate Ia prima tu deli Illustrisi.Generale, it Sig.D.Alonso de Idia-quer; La seconda dei Sig. Conte di S. Secondo Testa terra det Sig. Ercole Gon Zaga, havendociascuna per scorta it Capitano suo montato sopra bellissimo cauallo di tetidie lucide armi coperto, conducendosiigia'via di loro auanti sopra postenti caualli, i pag gi, xi studieri uot, che con ricchissime soprauesti ricamate dia

Seguirono questi con longilissimo ordine molle troppe di Cauallieri Milanesi, winsieme tuiti DFeudatari,dello Stato, fra i quali mista erada obliti differrara venula coit Illustriss Legato, inagran quantiti de Baroni, ouernatori dicitia , Ambasciatori ,

Prencipi e Duchi Tedeschi e Flamenglii, gli quali a Sua Maesta.

Dat Sereni se Arciduca seruiuano.

At loro fanchi in due longilissime fit faccua ala n grandissimo numero di Alabar dieri, inretieri di Sua Maesti, de Serenissimo Arciduca, di S. E. vestiti a bruno. La Croce, Mi Margieri deli Illustris . Legato, seguitata era da una nobilissima schieta di Gellii homini,& Cauaglieri, famigliari delpIllustri si Cardinale Legato, e poco do pota lorono i Magistrati dello Stato, conci iudici, PEccellentiss. Senato, Mi Illustrissimo gran

Cancelliere.

V cino a Sua Maesti id di tuiti quelli che auanti di ei caminauano, si vid de veni solo PIllustrisse. Iccellentiis Sig. Contestabile di Castigiia,Couernatore dello Staton presso it quale terminauanis due

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dde longhissime file di tento cin quanta giouani nobili Milanesi, vestiti superbissimamente di blanco a garraci'undet altro,gli quali eon ricam d'oro, di perte, Zodi tote di grandissimo valore,px- reuano it fiore della Nobilia non d 'una Citta sola, malidiosto divnagran Prouincia intiera.

Cia seu nodi questi, portauamelle mani vj azzetta dorata conq'hasta coperta di vel tuo blanco, ornata di frangied 'oro, de dietro loro,quasi persuardia pisi vicina alla Maesta Reale, seguiuano venti aliti nobilissimi Cauallier Milanesi, vestiti diciosse conii-

Entrb Sua Maesta sopras cauallo blanco , vestita di duolo,conon Mantelletio di Zibellini alte spalle, havendo riuolto in ornamenti deli'animo quello studio,chora a molle altae serue per adobbare ii corpo , dc caminando alla sinistra suci illustrisis. Reuerendisse Cardinale Pietro Aldobrandini, Legato a latere , clami poted Sua Santita amendue accolii furono sotto ibaldachino grania dissimo di te a 'argento stampata , con frangieci'oro, d portato dari Dottori Collegiati della Citta,i quali con vesti iungite di et, foderate di vel luto, concapnccio di broccatora'oro , foderatodi vato, furono honorati per la Nobilia loro di cosi nobile fun-

tione.

Dopbi triomta diis gran Reina e figlia, ventua a Serenisi Arcidu4chella D.Maria di Baulera, Madredi sua Maesta, alia destra delaetentu. Arciduca Albertod'Austria, fior d'Heroi, dierro a queste due cos gran oppi ven nero 'Eecellen aissima Signora Duchessad Gandia,Camertera aggiore di S.M. alla destra deli 'Eccellen tiss.Signor Duca suo figlio,& 'Eccellentiss. Sig.Duchessa di Frias,dopti a quale uentu Monsig.Patriarca Biondo, Arciue covi Mat- teuci, Centurione,Vescoui, Malalpina. Sanuitate, Ladriano, delBorgo,d'Auersa, edi Polignano, Referendarii Mons ignor Bar-berino,Tauerna, Ferrero,che seruiuano ait 'Illustriss Legato, d p essi segui uano molle Dameaedesche, e Flamenglie. Neli' ultimoentrista retrogvardia anch'ella di tre bellissime compagni di caualli leggieri, te quali comparuero coi loro Capitani Gnati e vestiti,ne modo cherii 4 di sopra siccitio deli auanguardia. Atriuata chen a Serenis s. Reina in Milano, tanti segni fallegreZZa.di affettione,di fedella, disi ueren Zain siemem illi, per alciantem po aggiori in poplo alcuno non si viditer giamat parendoche das occhi d'ogn no vn placere mali id protiato sit scuopriiase,quant con affettuose, Jc. mo. O chiare parole non potendo tener celata a giolas hemel euote senti vano, 'vdirono in questomo

do partare. Qua secolo vidde mas si gran Reinai cosi atro feta D

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che benigna e graue Maesta mirarit suo popolo, Con che tenereΣ- et si riuolge alia sua Serenisse Madre . Quanta maturita di pensi eri in lieto e giouenit a speti ci dimostia. Questac'hor ediam ii Potentiss. R Nostro ignore ancora ci rappresenta, perche seco

in stato vguale, de con via medesimo volere congionia iura, non solo per i vincolo de Matrimonio, d per essere delia medesim famiglia Austriam, sol per trioni, m per Imperi,nata, ma chelia

importa, per essere concla medes massieta, 'rudenZa nod cita, te quali di modo simili, concordi amen due gli fanno, che conpasso pari, de con guali viri arriuati a coimo della gloriam ella stirpe regra loro, gli ed remo mischiare conmedesimo sangue ilproprio valore, de quello de gl'Aut ancora mille volte eicie tipuo chlamare Milano in cosi grandi, tanto buoni Regi fiat per custodi. Conda Pace ii antengono florido, de concla presen-etati sanno glorioso, di manter che questo tuo secolo, non sola. mente si uo di d'oro, alieno di gemme, di perte,& di giora. Che cosa pub capire di pili la tua grande ZZa 3 oiche dῆtro di te'rin chiud molio maggiore Maesta, di quelle, hemeli'antico Imperio Romano si sono iste; dein te quella gran Reina risiede, che conia sua pieta si E satio suo illotentiss. Re tuo S ignore, at cui imperio hi postbi confini lanatura, pol che pio olire non si di 'tenderit Mondo, de tutio quello che di tui Edegno, ouunque arrinarii Sol rutto E suo. Iddio gli conserui, Iddio gli prolunglii gl'anni, per accrescere meriti loro,M utilita amoi addi gli conceda pili figi i, fimili aliadri, ε prima compagni neli'Imperio, che successeri. Mentre con tali parole dauata sedelisssima Citta chiara testimonianeta deli'animo suo, pasib Sua Maesta per Archi grandissimi, sontu sissimamente ornati d'oro, di statue, Hodi concelli varii gia deseritti dati'Auttore di quelli, ii quale per molia gratia ha hauuto dipuotere alia sua Patria conigni suo studio, d fedella in tale occasione nobil mente seruire dc peris saccio ri torno IS. M. il cui camino benare hore dur,dalia Porta delia Citta sino alla Chiesa, non tanto percia longi Geta dei viaggio, quanto per i folia moltitudine, a quale non daua cosi facile Ibdito a querit che dinan et a S. M.

inualcauano, mi ad 'ogni modo cosi longo spatio di tempo, breuissimo a tuiti parve, stimando ogii' uno che troppo presto passisses, che non te hauesse potui scuoprire con ait esteriori humile aia latio de cvore , in somma dubitando che a bastaneta da . . i- mirati non osseroidebiti honori, gl 'apparati, gl'archi, de sentit idolci concenti ripient di celebratissimi Mulici gli quali vicino aciaicun Arco, con angeliche voci, dri uisui istromentia proua in

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ni 1 questo essesto composteriaceuano soauissimamente risuonare. Clonia alia Plaetet posta quasi ne centro delia Citta invia tempo me desimo vidde S. M. tre bellulimi Archi. due grandissimi Colossi a cauat lo de i due Potentissimi PFilippi, che in alto di riceuerta si eranofa hricati m quello, che ad Ogn'vno rese stupore grandistimo fu ille de

re ui moltiplicata lassente in tanta calca, che portandosia 'viii 'altro, peria folia moltitndine, quali pareua non una publica piaZZa, main mare agitato, legyiante, uero pili tost via grandillimo campo diis a

ture biade, ne quale dat imare dii maceuotissimo Austro mosse lebi anche spichecla dolce aura secondare ite dessero. Ne finire de gloria o lini anco Suam ii suo viaggio, o gionta che su elasmontata alia porta de Templo Maggiore lo id de cos ripieno dilopolo , comesse dentro di quella gran Chiesia, non altrove tu ita iacit rata lunata si folle Iuba quattro chori, conati Organi su cantato ilTe Deum laudamu S con altri Motettia questo fine composti, c d opol hauere S. M. concla Serenissima Arcidachesi a Madre, de col Serenis. Arciduca ingratiato Id di dei felice arriuo, opo hau ut late nedittione a Moni g.Illustri R. Legato, entro a pie di ne PalazZo Reale, molio alla Chiesia vicino,essendo sollentita dat Serenis . Arciduca, de caminandole auanti gli cento cinquata Nobili vestiti dili anco ec gli vinti di rosso circondati da inpinito numero di Paggi, Che portauano le Orchite acces, estendo anco ne me desimo tempo lari post sopra te Piae stre delin Citta ictu mi in modo che quasi di meZZo gloria folle tu χ' κ'

contra leui splende uano.

Alla scala de Palargo a iocontrata S. M. a 'Eccellentisi Signora Conte si iii Haro, a quale seco hau ea moltissime ignore Milanesi. Ac compagnata che suci. . ali 'albergo suo I Illustriss Legato a suo parci mento tu condotio dat Serenissimo Arciduca, S. Alterga pol da S. E. nile sue stanaesim ui data Ripos ito che alquanto 'hora cia cuno si fune it 'alloggia mento suo comincio it nitello a tuonare, de con insolita strepito, tumore fari bombare a Citta, in modo, cheiopo i granfragore si testima no anco e palle dalle bombarde scite con molio furci resis chlando, e sulfulando opra lacitiai ars. Auanti a detra scala de PalaZgo id de S. M. neli assare nini co de porri co ornaro in modo, che anch'egli fra te porte trion fili si tib numerareelies do riccamente acconcio con bellis1imi troseli essi contro consa

mi Reali, dccon quelle dici. E. dc dellae Eccellentisis Signora Duches Ladi Frias ita moglye, de conde se guenti impresse composte dat Sig. Pom- peo Barberici Napolitano. La prima impres lia dentro dipinio vel vaso da in amare, che alcuni di

mandano Pistide, da quale per molli pille it esce 'acqua quando, Chere1ta aperto vn bucca, chem et manico di quella si suole con via deto turare col motio. AB. VNA. OMNES.I a secόdaicia naue d Argo col vello d'oromella poppa , dc a vela Compar tita co Londe marine postem eli'arma deli'Eccellentiss. Signo Contesta

I a tergat di due palme vicine, col Otto.

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La quarti di due mani a sede, dat te qualitate uno sceltro fiorito con al- cune spiche, rami d 'vliuo, i motio θ. SIC.FER AXOTESCIA . UINCI. La quinta J via Sole, che trapassando te nubi vivifica 'herberata laguide. co motio. DENSA .RELAXAT. Sotio te de ite imprese .le quali circondanod 'arma Reale, yposta in vita tabella grande ornata coniue termini dicitieuo dc d Orati Ja eguente

M A RG A RIT AE AN STRIAE PHILIPPI III. REGUM MAXIMI CONIUGIS . AUGUSTISSIMAE MAIESTATEM. PACIS. FATALE. NOMEN.PROPAGANDAE. IMPERATORVM. STYRPI APTISSIMUM. CONNUBIUM.AC PROPULS AND AE OMNI VM MAESTITIAE PROPITIUM . ADVENTUM.IO. FERNANDEVS. VELA SCHIVS. CASTELLAE. COMEST. LAETISSIMUS VENERATUR.

In questa manierat entrata S. M. in Milano apportandoci net mezZo del-l 'horrido verno una lietissima primauera, a quale si spera cheluon peZEo dobbiamo godere, per edere a stagione puoco alta a nauigare, di ma-ntera che, se alia Serenissima Reina impedimento apporta ii mare, a notarreccastile, dc honore estremo, percioche non solo concla prelen Za di S. M., della Serenissima Arciduchessa,& de Serenissi Arciduca restiamo fauoriti, ina coit 'essem pio ancora edificati, mentre quasi trattengon Dυisitando con molia diuotione te hie se,. It altri luoghiiij.Nostro Signore iungamente ci mantenglii per bene uniuersale di tutio ii mondacosi benigna, cosi pia, de cosi gran Reina

T EATRO RE ALE.

L Teatro che per riceuere con aggior pompa S. M. in pochidiornicon grandissima inarauigila d 'ogn 'uno hi farto fabricare I Illustrissimo Eccellentissimo ignor Contestabile sin 'hora non ha poluto per ilduolo della morte det Potentiss. R Nostro Signore 1 festa alcuna publica seruire, per essendosi a persertione ridotio, accioche in quello con honoratissime ricreationi mitigata 'accerbeaga de dolori passati dia tuo

go ali'occasione presente di conforto, e parso conueniente, se non apieno almeno in parte figurario, Sc tanto pid hauendo voluto S. E. conquesta fabrica agglugnere tale bellegeta aliataZZo Reale, gi, molio dati 'antichit, oltraggiato ine in una sola eleuationem veggono rinelii usi, eatriamliteatri, portici,curie,circi, fontane, statue, pitture, in somma qua

si tutio quello, che gl 'antichi reci in molli loro editici,seppero fare se

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