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231 vingemativitio d'osseruare te Mone cremete 4 Saranno modesti nes camiliare per te strade a direa durinon mirando inquesta, o tu quella parte, ma tenghino gl'occhi fissi in terra a Nel partare saranno moderati , e suggiranno te detrauioni, maledittioni, ingurie, scorni, pariae ostene, e sopratuito Ie basieiniri c6 auertire di non detrahere lataina de'Superiori, e des prossimo, perche dispiace ci2 grandemente a Dio. Procurino d'honorarii Pun l'altro con salti, e con parole . Ognino d'essi Ara per se stesso it proprio letto, & auerti ran no di tenerio polito, e mondo, com'anco i proprij vestimenti,
Nel caminare per Ia strata tautaranno modestamentii Ecclesiastici, cosi Preti; come Religiosi, e gli Secolari pili riguardeuoli det Paese.
Non terranno arme di nellana sorte, eccetio vir temperino,
o sorbice con licen Ea dei Maestro . Uado i Seminaristi perdaranno qualchecon in Seminario,c non sitrouara, ii delinquente, siano obligati tuiti a sodisserela robbaperia, biotta, e trouandosi ii delinquente , sia punito secondola qualita dei mancamento ad arbitrio nostro . Portaranno turei la corona clericale sepra it capo, la quale
sirinoui Ogni quindici glorni. Non manifesti scuno a seras ieri i castigia,chesi danno in Seminario a gPAlunni, ne alare cose, dalle quali possino na scere scandoli, o disturbi. Non si discostino da Compagni, quando vanno a spasse , in vadino, a due .giochino, se nonagioco , de a tempo permesso dat
Deli' ossiciare nella Chiesa cithedrale.
OGni sesta doueranno trasserita nella Chien Cathedraris,e coperti delia loro cotta, recitaranno con li Canon,
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Non Partiranno dat Choro, seneta liceneta des Prescito des
Non guardaranno alcun Canonico, b altro Ecclesiastico in Choro fissamente in siccia, ne meno quelli, cheentraranno in Chiesa, ma douendo partare, diranno cio, che groccorre, agrocchi bassi: e modestamente. In Choro recitaranno gl'Offici; Diuini con deuotione, a tentione, e distintione, per imparare a recitario bene, quando pol saranno obligati, ottenendo qualche beneficio , o const, uti in sacris.
matica Io Essendore a de'sanciuili,se non sarii retrimente instituita, come dice ii Sacro Concilio di Trento, inchinata a se- iguiri placeri dei Mondo, e se da teneri anni, non verra ii Multa alia pieta, e Religione auanti, che rhabito de vitiis'impossessi in tutio degrhuomini, non perseuera mai perse . tamentre, estneta grandissimo, e quasi singolar aium di Dioonnipotente nella disciplina Ecclesiastica, saranno effetii pessidet Maestro det Seminario, a finche non selo habbia egii sits.ficienaa d'insegnare a Chlerici Alunnila Grammatica, llarii liberali, e quelle cose, che appartengono atresercitio denis dini, & atramministratione deSanti Sacramenti, ma costumi ancora incorrotti, accio possa con resempio di se steta, instruirit allebuone creanete, & a quelle cose, che sono nece G asarie specialmente a giouani destiuati es ministero Ecclesi
Non permetreia,che i Seminaristi leghino libri prohibiti,nE lmeno poco honesti 5 Romaneti . lGrinsegnerata Grammatica, secondole regole deli'Ema- lnuele, con Parti liberali,dicendo nel principio dei studio alternatiua mete c6 Scolari. Veni eator Spiritus Ic.6c dopb l' tione. Actiones noIIras Sta durando l'Hercitio tes hore la mattitur, eue lasera. Gli
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virgilio, e id'Horatio,di Lucano, e di Seneci, effaltri PoetL. assinelie apprendano solamentela lingua latina, e qualcho eruditione, polche per altro fineὰ prohibita da i Sacri Cano. ni a gl'Ecclesiastici Ia lettura di si fatri libri di Gentili. si prohibiscono alli Chierici di legere Plauentioni destasti, perche per Io compsacimento deste sciocche', s eccita I imente a grincentivi delia libidine . Ondesi lagge, che Salia Geronino A ripressi dati'Angelo, che essendo egit Christia no, bauesse atteso alia lettura de'libri de Gentili . . lMi deuon' attendae alia lettura delia sacra Scritium, eisi de Sacri Canoni, libri morati, e spirituali, προ s'iudithutulta Ia fatiga deli Ecclesiastici alla predicatione, & alla do
Nel rimanente attenderanno essi Chlerici alIo studio, o specialmente di quelle lettioni, che des medesimo Maestro di qmmatica glisaranno spiegate; secondo la disposition Oolla loro Classe, cori nes premeditare,& ascoitare, come nes
Quelli per , cheseno pili capaci doueranno emercitatii inella letturadet Cathechismo Romano,edet Sacro Cocilio dii
Li pili proueni attenderanno ancora sit casi di conscien -eta, valendosi della Som madet Toleto dei Nauarro, o vem detropre det Diiacina, o det Diana, o vero des Candido, edewEminentissimo Cardinal Lugo. Quelli, che studiano te lettere humane, partaranno se rein latino tra di toro, fu0ri det tempo delia ricreatione. Vna volta it glorno almeno attenderanno at canto Grego iriano, osa canto sermo, secondo grordinara it Maestro di, cauto, e dureia lχsercitio due horet, o una e meZeta. ,
Doneranno i Chlerici obedire pron tamenae,e seneta contraditione alcuna es Rettore, quia carica deputiamo in
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Is pressim det Reu. D. Gulio Pisano, Par di sisto Nicolodiquesta Citia, ehe reseruisera mulamente mn Pumio Procuratore, nes quale es presente si riuoua. dc at Maestro di Grammatica, edi canto in quella cose, chegli comesa deranno. honorandoli, e rispereandoli come conui ene. L in Quando gli partaranno, staranno m plassi ces rapo se mo
Non vlaimno dat iaminario, seneta Renta dei l Maestis,
Niuno senza nostra licenza dormira nori det Seminari, inhandera filor di casa a mangiarrida far negotii seneta luen-
A Vanti, che si metrito a tauola, Aranno tuiti insiente eivi Maestro Ia benedittione della Mens e linito ii prans u rendimento di gratie,conserme si contiene net fine det M uiario Romano, & it Maestro debbia sempre.mangiar nest isteri inuola con Ii Seminaristi, & non in camera, M primus' dopodiloro, seneta legitimo impedimento. - Due per settimana seruiranno aliae taenia, secondo edestia assegnato dat Maestro Nella inuola sedera nel primo luogo it Maestro di Grammatica, e pol li Diaconi, e Subdiaconi,& vltimamente i Chi rici conserme la loro ea . Durante Ia inuola uno Chlerico des seruenti per settimana, portate te portioni, legera qualche libro, secondo gli sera o ditiam dat Maestro, stando ogn'vno drChlerici attento alI lettione, accio posta render conto, quando sera interrogato, e cauarquet stulto, che si conuiene. Alla meta delia tauola, o dopo pranso, ii Maestro potia discorrere qualche cosa sopra la lettione lena, e fare, che tu ti i giouanetti a vicenda,una volta permno,tacendo tutat,mentre uno risponde, dicano qualche cosa, pra d'essa,o risponda no a qualche altis Obio morale,e pio,cte potra riaenis,sae stro proporre. Noa
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i Non si sAretera pero alcuma risi, indere, ehe per modestia: o per altro, non hauesse, che dire . . Auertim it Mae , che nella tauola non sisi partiali a Meum, con li Chierici, e per dar buonχsempio ,--no rusi esso, conserine si prassica nelPaltri Seminarii desse Cita
grandi. mando aranno asseitati i Chlarici in talivia,e si nectera qualdhema,non si leueranno da tauola per prouis sene, ma verteranno deflarmente quelli, che servencisaccio ne lata. semministrano. Non doueranno a Cliterici, leuarsi da inuola, Hopo, chol han finito di mangiare , seueta che Ii sia facio motio desinestro. Finito di mangiare, it Maestio , e gli Chaerici recitaranno Ie Plite orationi det ringratiamento, & vstiranno seneta strei pito at notat Restitorio, α andaranno at luogo della. .creatione.
dis hore diricreatione, clia una sibito, che haveranno pra fato , e Paltra doppo cena , ramionando turei insieme m destamente, o ma a contea alcima , auertendodi pariar c lehoneste, dc indifferenti, te che non eagionino disgusti tradi
Si asteneranno pero di raggionare della Nobilia,&ignobil- ea,potenZa, ericineam de loro parenti', accio non regumo dispareritradi loro. Che flatangono dinominare it Demonio , e di bastem reu compagno .
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tPpartenendo at Reriore la cura de' giouani, dediealp . inelaimente at seruitio di Dio, di alta Talute deli' ani me, douera usare ogni diligeneta in esercitar il fito ossicio δε θ Non animettera in Seminario alcun Chierico per Alunnos Ea licenZa nostra in scrutine con robligo espresso nel priamb Capitolo. Inuigelarii, che siano osseruare da i Chlerici te presenti regole, e pero douera farie letaere ina volta it messe a ta.
eiano Possicio loro, come si deue. Non permetrura,che entrino in Seminario persen . este non hanno, che fare. & havendo da traitare, siano presto sbrigate per non cagionar disturbo alli Chierici, nε permettera , cheo vi entrino liuomini, ne donne per cauar acqua dalia cisterna ,
comes'E vi sto per ii pa , per non obligari s hierici a I sciar resercitio, & andar ad aprire la p.rta, quale vogliamo, chesiij sempre serrata, ne s apra, se non suo .bligna eccetio pero questi, che hanno da pigliae t acqua per fir il psne, per ii Semrnario, con auertenaa, che si pigii la matrina dopo pramo, o vero la sera, in tempo, che u Scolari non stammo occupati Myesercitio . Non permenera, che alloggino in es senaa nostra liceneta, attre persone, bencbe parenti datunni, o Conuitiori , sotio pena a Not arbitraria. Quandos'animalano i Chaerici, gli Aecia visitare dat modico, e procuri, che siano proueduli desse cose necessarie, eo
seruiticon ogni carita, e con P assisteneta dino deli'itassi Chlerici, purchela malatia non vada in Iungo, ne la speia cidi consideratione, polche attesta la tenuit ideli' intrate, d uera fame relatione a Not accio possiam prendere quesbia risolutione, che stimaremo spediente . Haucratacolia d' fitiare glibent det Seminario, con re
scuotere reauate due si, e spendere,cioche sua necessarios
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manten ininto de'Chlerici,con notare ad kn libro a parte Pintroito, & resito, e non sera spese grosse, senZa nostra participationi a
Sia tenuio ii sar'PInuentario in preseneta de Testimonir dituite te robbe,e supelleuili det Seminario per render pol co to at Successere . Sara vigilante in fare, che i Chlerici vivano cest timon diDio, & attendano allo studio , e vedendo quaIche diserdine, ne dia relatione a Noi, quando stadiconsideratione, a finchetli si diano Popportuni rimedij. Osseruera con ogui diligenaa i costumi delii Chlerici,&a
corgeudosi di qualcheloro dilatio, gilauertim paternamente saccio si rauuendano,con darequelle penisen Ze,che giudicii H espediente, e quando non te volesiero accellare, douera es- correr da Not. Non vogliamo, che flammenino alia Scuola Chlerici non , ascritti ai Seminario , e secolari, senZa espressa nostra tru
Auertita, chri Chierici flalleuino con spirito, aeto discreto;ebuoni comimi, douendo esser specchiodi tuiti graltri. Hauera cura delia loro sanita corporale, e non permettera,che faccitio disordini di sorte alcuna, e massime quando van no fiori det Seminariine cori alla Chiest,come a ricreatione. Dispona, e determinera l'hore quotidiane, accibi' esercitio det Seminario. vada con ordine, e con regola . Inuiglera, chli Maestri, di Grammatica, e di canto, Accino Possicio loro, come si conuiene, e trouando mancamento, cine dia schielia relatione,incaricando in cib la sua constieneta.
Renda omlanno conto delia sua amministratione at nostro vicario Generale .
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eliarita, e diliMneta maggiore, che gli sera possibile, traciem con i gioumetti con quella grauita, e maturita, eontilesie idun mestro, ii quale deue insegnare a cantat lodiuine lodi, te quali, se non sono congionte con ta bonia interiore,non sono gradite alia diuina Ma . Fara Ogni estita diligeneta, che i seminaristi sano ben sici ri nel canto sermo, & insegnara a quelli, che s anno pili id net ii Canto figurato, & 1 lonare ii cimbolo, a ioche potano pol guidare l'organo delia Cathedrale. Insegnera due hore, o una e mem it glomo Ia musica a Seminaristi, & ad altri con nostra licenZa. Non lasciera, che cantino, se non canZoni morali, e sacre, o vero molaeti Ecclesiastici, e bandira da loro ogni sorte dicanto amatorio, e profano, e massime osceno, e disenorato Procurem di daria lenione delcanto ad hora, chenon diascommodo alli studij maggiori delle Scuole. .
IL Leitore legera a tauolaquei libro, che gli sera asiegnato dat Maestrinlegera chiarine distiniamente finehetali'istesse Maestro gli sera latio segno, ii quale havera cura di fare che la lanione si finisca a tempo,che possa dire qualche eoia pra Sen, o altro dubio, net modo deuo, altroue .
Constitutiones Synodales, a Nobis in presenti Synodo ,
modo editas, & publicatas ad Cleri, di Populi mores resormandos, disciplinamque Ecclesiasticam,in puritate fidei, Diuinoriim Cultu Saςramentorum administratione, Sacrin IAi rum
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rum Locorum , ae rerum veneratione, retinendam , firmas, di ratas esse volumus, & decernimus , & inuiolabiliter ab omnibus es seruari praecipimus, & mandamus, propositis , hira secus temerario ausu facere praesumentes , poenis, tam spiritualibus , quam corporalibus in illis contentis , vijsque arbitrio nostro pro culpae modo grauioribus isss genais, i ceteras autem 1 Praedecessoribus nostris in Syn dis editas, & publieatas , praeter contentas in Synodis Pro uinci bus irritamus, annullamus, de nullius roboris esse decernimus,& declaramus .
Ne autem emindem Constitutionum ignorantiam quis quam praetendere possit , mandamus omnibus , & singulis Archipresbyteris , Reqoribus, alijsque curam animaruma habentibus, de praecipue Vicarijs Foraneis, ut insta bimestriis spatium, postquam impressae fuerint, eas sibi comparas
debeant.. Qui vero elapso termino penEs se easdem habere neglexerint, unius nummi aurei pqnam seluat , & niliolominus ad executionem huius Decreti omnibus Iuris remediis compellatura
TRansgressoribus synodytum Constitutionum,ac Decr
torum, pluribus in locis nulla est adicista pena, quia cupimus omnes, ad duos spectat, ad eas,& ea obseruanda,ducisormidine muletur,sed recti, ac virtutis amore, verum animaduertens, quod si ab eis omnis pqnarum metus arceatur , conditio fragilis naturae nostrae ad peccandum pronior, patentem sibi sternat viam ad contumaciam. Idcirco statuimus, & decernimus, omnes, & singulos, ad quos spectat, qui contra n
nras Synodales Constitutiones,& Decreta deliquerint, pinis tam pecunarijs, quam exiiij ,&alijs etiam corporalibus nostro arbitrio Bre puniendos, & ne quis praetextu ignorantiae, vel alterius fictionis excusare se valeat, volumus elapχ bim quo sueriat venalia, exposita nostrae constitutiones,
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& decreta, omnes, absentes, quam praestates ad earii obseruantiam teneri,eosque omnes assicere,ac si per trinamae peremptoriam monitionem fuissent personaliter admoniti . Confidimus autem in Domino, omnes, ad quos spectabit, futuros esse sollicitos ad integram harum Synodali istitutionum obseruantiam . ' . t n. Deum haec omnia, sicut ad maiorem Omnipotentis Dei, Deiparaeque semper Virginis, ac Beatae Anastasiae , virginis ,& Matris, huius nostrae Ecclesiae Titularis, laudem, & riam, salutemque animarum, a Nobis sunt ordinata, ita Sarsectae Matris Ecclesiae correctioni, atque emendationi libentista submittimus.