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E PADRON NOSTRO COLENDIS S.IL SIG. D FERDINANDO
Secondo Gran Duca Quinto di Toscana. Serenissimo Signore. L riuerir la memoria di Cosimo Seeondo Padre di V. A.come fu debito de' suoi Vassalli habitanti in Venetia, cosὶ non te douera effer discaro, ancorche lerinuoui it dolor di si gran perdita, che n oi presentia-mo a Lei queste primitie delia nostra diuotione versola Sua Serenissima Persona. Ella, che dei continuo, per imitarie, ha fisse net pensiero te generose agetioni di Lui, non isde-gnera divederie adombrate in questi foui. Se it pennello deli'AGtefice , ὀ la lingua deli Oratore hauessero saputo rappresentarie secondo it nostro desiderio,comprenderebbe l'Alt. V. la gradezeta delnostro affettos Ma, polche pid non habbiamo potulo fare in honore di queli'Anima Gloriosissima, restera almeno Ella seruita di rico- noscer, e di gradire ne' suoi diuotissimi Sudditi la pronteeteta di una
Ottima volontά. Conceda it signor'1ddio ἱ V. A. Ogni vera consolatione, che noi di cib calda mente pregandolo, facclamo, Serenissimo Signore, ali Alt. U. humilissima riuerenZa. Di Venetia li α s. di Maggio 16 I. Di V. A. Serenissima Fedelis. Vastalli Humili β. Servidori Michel'Angelo Baglioni Conseo. Piero Munnelli Co gliere.