Synodus Laudensis octava quam illustrissimus ac reverendissimus d.d. Cajetanus Comes Benaleus Dei et apostolice sedis gratia episcopus laudensis ... celebrabat feriis 3., 4. et 5. post Dom. 12. post Pentecosten, idest diebus 29, 30, 31 mensis Agugti

발행: 1857년

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분류: 그리스도교

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colore usato nella Messa si nil rei a Dei paramenti delia Processione, quando questa Si saccia imnaedia tamente do po la modestinada quosli che t 'ha celebrata. Che se i Ministri si allonianassero dati altare, o la Pro SSione, per qualche degna ragione, non Si lacesse dat Celebrante, ed i paramenti Si vestissero nulla Sacrestia, aliora devotio essere di color blanco, che e ii colore proprio a questo naistem. Dei resto pol si procede nella Messa dopo la consacraetione come sta prescritio nulle Messe che Si celebrano avanti ai M. Sacramento, aVVertendo pero che la sacra Ostia neli ostensorio non si deve collocare che dopo la consumaZione dei M. Sangue: l'ostensorio pol chium dat Diacono si collocherii in merio at corporale, Su eui doum rimanere sino ni tempo delia Processione. XIII. l Chlerici che wstengono te torcie per l' elevaZione det Sacramento nella Messa rimarranno in Presbiterio, e Si associeranno MSacerdote quando Si portera per la Processione sotio at halda liino. in tanto ni sine delia Messa si distribuit anno te candele, i turiferari veri anno at loro posto, e tutio si ordinem per la Processione.

Xl V. Terminata adunque la Messa, e saltesi te debite genustessioni, i Ministri vanno at haneo per essi preparato in eornu Epistolo, cd ivi si depone dat medesimi it manipolo: at Celebrante si levera la planeta, e si porra it piviale. Esso ministret a nello stessoluogo Dei due turiboli I' incenso soneta benedirio, ed insteinc ulDiacono, o Suddiacono si portera nul megZο deli' altare, dove saltatu genuit sione utroque genu in plano terror, si se eri, suli' intimo gradino, Oppure sui gradino superiore secondol'uso delle Diocesi, Io che anche Q consorine at Cerimoniale de' Veseovi, ed incensem subito it M. Sacramento. I B. Quando I Dp trione si ba duo mereto stiorno, in tumodella uessa si premetieranno i Vespesti solenni: inui it Sacerdote coi due Assistenti parati, estratiosi ii Santissimo Sacramento lalla Custodia, pone ἐ'ineenso nei due turiboli seneta benedirio. ed --

media tamentU M incenda.

XV. Si intuona l' inno Punge lingua, e si avvia la ProcoSione secondo it consueto. I 'ostensorio sara posto dat Diacono, stando in piedi, ira te mani det Sacerdote genuflesso, e giunis Sotto nibaldacellino sosterra it lembo dei piviale unitamente at Suddiaeono, o riSponderanno entrum hi ai Salini cho undem solio voce recitando

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ii celebrante. Se vi saranno nella Chiosa in cui si espone it Venerabile instituite Constatemite, o siano vosti te di abito proprio. o no , anderanno at loro luogo Secondo it costume per accompa gnario. La Processione si sarii dentro la Chiosa, od at pili iter lupiana avanti alla medesima, quando per l'angustia di quella lanecessitu it richieda. XVI. Finita la Processione, e collocatisi tuiti at loro Iuοgo tenendo accese te candele, it Celebrante giunto ait' infimo gradino deli' altare si arresta, e stando in piedi consegna l' ostensorio ut Diacono genuflesso utroque genu: questi lo porta immediatamentoni Trono mediante uno Scabello, o Senm alcian inchino Sceso sulla predella, dove genu ito unico genu, ritorna aceanto at Celebrante. M vi lasse un altro Sacerdote destinato per collocare net Trono it M. Sacramento, aliora ii Diacono lo ponga suli' altare, o satin ivisemplice genusessione ritorna at suo luogo. XVI l. Posto in Trono 1' ostensorio si intuona immantinenti ilTantum emo, ed alta Strosa Genitori, Genitoque, Od anche prima. ii Celebrante algatosi coi Ministri porra incenso nel turibolo, ed incensera it M. Sacramento: at finiret della medesima, od ominesso it Panem de coelo si da subito principio at canto delle Lilanio dei Santi. Dopo di esse ii Celebrante intuona Pater noster, - Et

ne nos ete. - Ostende nobis migctricordiam tuum. - Bl. Et ga-lumre tuum da nobis. -.Domine eaeaudi orationem ete. Il Dinminus vobiseum secondo piu decreti della S. C. dei niti si omette).- lndi ii Sacerdote si alga e delio Oremi , recita Ie Oragioni, chedevotio essere da prima quella des Sacramento, in seguito quella dei Patrono, di mi per ii Papa, Deus omnium; per ii Murano Pro rege),0 PSumus omnipotens: per la remiss. dei peccati, Gaudi quaesumus Domine supplicum: per qualunque tribolaZione, Ne despicias: per

qualunque necessita, Deus refugium nostrum: - cui Si potranno

aggiungere attre secondo la necessita o la divogione, conchiudendo sempre coli Oragione per i vivi ed i desunti, Omnipotens sempiterne. XVIIl. Rispostosi dat Coro Amen, e quando ci lasse ii Sermon ' dopo di esso it Celebrante genuflesso doura tratteneret con tuiti in breve oragione in siletigio. Falta quindi la genussessione in ylano

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XlX. Se per mancatara di soggetti, o per qualche altra cogione non si potesse lare la Processione, it che pero appena Si Puo Sup porro, paratisi ni lian O dopo la Messa i Ministri, portansi diretta- metale ali' infimo graditio deli 'altare, dove postosi dat Celebrantel 'incenso nel turibolo, Si incensa it M. Sacramento. Quindi dat Diacono, o da ali ro Sacerdote a cio destinato si colloca solio ut Trono rostensorio, e restituitosi questi ut suo luogo si intuona ilPunge lingua: alta strosa Genitori, Genitoque si amministra nuo. Vamente l' incenso, e come prima si incensa j'Augustissimo Meramento: il resto si es visco come sopra. Ne'luoghi pero dove sono Confraternite vestite eon abito particolare heia possono ulcunimembri eletti dat Parroco net eam di necessita sare I'ufficio dei Chieriei. Clie se saranno te sacrestie provvedule di abiti pei gio vaniche si addestrano ut servigio della Chiesa, come sta ordinato inquesto Sinodo, non si sentiru la maneanga di chi assista alia sun-gione secondo che il hisogno richi ede. Qui mi cado in acconcio diavvertire, che durante l'Oragione delle Quarant' Ore non si ammetiano tali giovani, O taliano dei Conlaatelli a servire te Messe, ad assistere ulla Sacrestia, o ad operare utcune cose per la Chima se non sono vestiti rispellivamente det suddetto abito con la cotta, o colla consueta divisa. XX. Se si chiuderu tale Oragione alia mattina, si premelia adora conveniente la Messa solenne de M. Saeramento, se ii Rito lopermette, come Sopra si e det to per i 'espostgione ritenendo i paramenti usati nella S. Messa: ma se si termina Iael pomeriggio, οdopo qualche intervallo, oppure da altri Ministri, questi, ornati dei sacri parainenti di color blanco, si porteranno dalla sacrestia acopo scoperto at piedi detraitare, e saltast utroque stonu la riverenga. si porru l'incenso nel turibolo, e si incensem it M. Sacramento. Si intuoneranno poscia dat cantori te Litante come net primo glorno: od ni st. Precatores si distribui scano te eandele, ovvero si accendano quando giu tengansi tra te inani. Intanto proseguaiasi te Litante, lequali si finiranno Pol serie eleison. XXI. Dopo di esse dat Celebrante nuovamente si amministrat' incenso, e ricevulo it turibolo Si incensa it M. Sacramento. Di pol ii Diacono, od uia nitro Sacerdote, como si e dello, colli di Viate genustofisioni unim stomi sulla predella. lnglio dat Trono

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l 'ostensorio, o depostolo sui corporale, vi torna ui suo luogo. Si saccia tu Processione come net primo gloria o . e si prati hi tui loche per essa gia Si se superiormente nolalo. XXII. Ritornata la Processione, e depesiosi dat Diacono l'ostensorio sui corporale, si intuona ii Tantum ergo, e dopo i Vere post οil Celebrante l' incenso iaci turi holo, incensa it SS. Sacramento eomegia si e notato. Detiosi pol ii Panem de coelo praestitisti stis. Allelujα l), ii Celebrante reeita te Oragioni Sopra notate. XXIII. Proso poscia it velo umerale ascende ali altare per ho- nedire it popolo more solito. Si ripone dat Diacono, o da uia ultro Sacerdote net Ciborio la sacra Ostia, e con ordine si sit ri torno alla crestia, eost terminandosi la divotissima sungione. XXIV. Quando per degne ragioni si douesse linire senga laProcessione, si usera it modo giu indicato per questo caso nelgiorno deli'espmigione, eccetio che t 'inno Pange lingua si devocantare dopo te Litante como sopra anteponendo pero a detio Inno I'incensagione), e dare ut solito la benedigione. XXV. Nei gloriat intermel, l 'esposiZione si laru la mattina dopoli segno deli' Ane varia dat Sacerdote in piviale con Assistenti colla debita incensagione, o breve Oragione in silenZio, e durem Sinoalla sera come net primo. Si avverta pero che sino ali ultimo glorno non si deve dare col M. Sacramento la benedigione, ina chlamatoit popolo col suono dello campane, it Sacerdote in piviale, e col-l'accompagnamento degli Assistenti, ere. , incensato it Santissimo. canteru col popolo i Inno Pange linguia eoi proprio versetto ed ora-χioni come sopra. Di pol ii Santissimo si ri porru nel Tabemacolo. XXVI. Annungino i Parrochi nolla sesta precedente l'Oragione dolio Quarant' Ore assinche non manchino i sedeli in elasculi glomodi accostarsi ad adorare Gesu Sacramentato, e ad implorare te Sue graZie, instruendoli anche delle indulgenge, di cui Si possono ar-

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l. Indulgenga Plenaria a tulit i sedeti, che consessati e comu-ilicati visiteranno it M. Sacramento nelle Chi e dove sta reposti per i 'Oragione delle Quarant Ore, dimorandovi per quello Spugiodi tempo, che loro sara comodo, in divota preghiera: e visitandolo con sermo proposito di consessarsi, poti anno acquistare l' indul- genra di Sette anni, ed alimitante quamn tene: quali indulgenZesono applicabili alle anime det Purgatorio, a pro delle quali h privilegiato egiandio i altare in cui sta per la deita Oragione repost

Gisu' Sacramentato.

it. lndulgenra Plenaria a tuiti i sedeti, che consessati e comunicati visiteranno ii SS. Sacramanto reposto per tre giorni in una, o elascheduna delle settimane di Settuagesima, Sessagesima e Quinquagesima sino at giorno delle Ceneri osciusivamente, ovvero posto nel solo Giovedi di Sessagesima. lil. Indulgeneta di conto giorni, con lamita di applicaria ni sedetidesunti, a chi Ogni vesta che sentira it segno delle campane per la nedigione che si da mi M. Sacramento, o per l'Oragione dello Quarant' Ore, o per l'esposiZione det medesimo, o per qualunque

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Monitum universo ciero Civitatis eι Dioecesis . Pag. Vndictio Synodi m IX Ministri Synodales quorum sucultates eum Synodi celebratione exspirarunt is XVII Ministri Synodales quorum facultates eae Synodi

celebratione robur habere coeperunt . . D XXI

CΑΡυT I. De Fide Catholica H lo II. De Doctrina Christiana H 0M III. De Praedicatione verbi Dei ... 1, 47M IV. De Meris Reliquiis et Imaginibus . n 26n V. De Festorum dierum obserpatione . is 50M VI. De Jejunio et abstinentia . . . . H 55is VI l. De Sacramento Baptismi . . . . n 42n VIII. De Sacramento Consirmationis . o 47 H IX. De Sanctissimo Eucharistiae Meramento H 5

3 4. De Meramenti Eucharistis confectione is ibi 3 2. De Merseis Missoe . . . . N 533 5. De ministrandii sidelibus SS. charistia is 593 4. De asservatione M. Eucharistiae Μ 643 5. De eaepositione et adoratione M. Eucharistiae n66

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ChysT X. De Meramento Poenitenti P . . Pag. 70cisus Nobis Reserpati, dispositi secundum ordinem praecepto ummealogi ,, 82,, XI. De trenue Unctionis Sacramento. n 84,, XII. De Sacramento Ordinis . . . . D 89,, XIII. De Sacramento Matrimonii ... M 95M XIV. De Indulgentiis o 99,, XV. De Meris AEdibus, Altaribus et

Gemeteriis eorunHue cultu et ornatu H 05o XVI. De rita et honestate cierisorum . . n Dis XVII. De Copitulo Cathedralis . . . . N 25

H XVIII. De Purochia H 52M XIX. De Visariis Foraneis is 47- X. De Congregationibus cieri. . . . n 3 is XXI. De Seminario Clemeorum . . . . N 55M XXII. De Regularibus et Sanctimonialibus. H 62- XXIII. De piis laicorum Sodalitatibus . . 13 67,, XXIV. De Bonis ecclesiasticis eorumque' administratione H 72M XXV. De implemento piorum merum . . n 79ri XXVI. De Funeribus et Mequiis . . . . ν' 8s,, XXVII. De Synodalium Constitutionum ob-8erpatione H 90ΑLLOcΓZioΝE lι Monsignor Veseopo Illuatrissimo e Reverendissimo Gaetano Conte Benaglis neli' aprimento dei Sinodo Ottauo is 95- di Mons. Veseouo Illu8tr. e Reverenti. suddetio nella seconda Sessione det Sinodo H 20

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ΛLLoci ZioAE di Sua Ece. Reverendiss. Bariolor neu Conte Romilli Areisese o di Milano per la Chiusura dei Synodo Ottavo di Lodi . . Pug. 209 ΑΡΡΕΝDix l. Id eap. I de Fide catholica. Istruetione per impedire tu diffu-,ione dei libri cattivi. . . . Regule M li. Ad eop. I de Fide eatholica. Constitutio Leonis PP. XII, quae

incipit Quo graviora, in qua

damnantur conventicula nun

cupata - de' Liberi Muratori

et quaepia alia' secreta' societates, ann. 4 825 diei 3 Martii. Constitutio Clementis PP. XII quovineipit In eminenti de eadem re, anni 3757 diei 29 Aprilis. Continuationes ejusdem Constitu-- ti is Leonis XII . . ,, 225 es 229 Constitutio Benedicti XIV quin timeipit Providas de eadem re, anni 75 diei 7 Martii . . M 225 Constitutio Pii VIII, qu e incipit Ecclesiam ii Jesu Christo de eadem re, anni 82 diei 33September . . ,, 250

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ΑΡΡΕΝnix III. Indulgentim plures in Synodo specialiter commendata . Ad eap. 2. Per la Dottrina Cristiana Pag. 258 Ad eap. 5. Per la viegaetione delmaim Vangelo is 260 Id eap. 9. Pro Communione in sex Dominieis dictis S. Aloysii

B ibi Id eap. s. Per P Oraetione mentalem ibi Per H reeitu dei 5 Pater. etcrinet Vener di H 26 . Per Vli Atti delle Vistiis Teolmulim ibi Per ta recita deli Angelus Dominiis ibi Pro jueulatoria Gesu mio misericordia Μ 263 Per la Via Crucis is 26l Per ἐ'Opera pia delia Propa-yazione delia Fede . . . D ihilV. Ad cap. 40, de Sacram. Poenitentia'. Preces dicenda' antequam excipiantur ConfessioneS M 266 V. Ad cap. idem, circa Casus Reservato3. Requis generale

melarationes

Faeultates

Monita

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ΑΡΡΕΝDix Vll. Ad eap. 25 de implemento piorum

onerum.

Nomne da tenersi Pag. 29 Modula della relatica tabella . . D 292M VIII. Ad eap. 27, de Synodalium Constitutionem obserpatione.

Mitti da pictbliearsi at popolo in

varie Domeniche de Panno. . is 294. Revole da tenersi in Citta ed in Discesi per oratione delle ouarunt 'ore . M 297 Indulgenete per te seu tranfore . . D 504

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