Urkunden und Actenstücke zur Geschichte der Verhältnisse zwischen Österreich, Ungern und der Pforte im XVI. und XVII. Jahrhunderte : Aus Archiven und Bibliotheken : 1-3 Band, Gesandtschaft König Ferdinands I. an Sultan Suleiman I

발행: 1838년

분량: 164페이지

출처: archive.org

분류: 미분류

83쪽

III.

Au einer Abschristion deriand Peters o Traia, Secretiars des Hieron mus on Zara, mi de mer-sehrimi Copia 'una lettera de Messe riuigi herardi Consule delia Natione Florentina in Constantinopoli delii xij. 'ottobre 1533, im . h. geh. Haus Hos uni Sta ais, Archioe Zu Seit 33. Aufde Buckseite stehi on derian Iohann Myla Copia literarum Ludovici herardi ex Constantinopoli. Die Animori unter r. V.

Sanctissime a Beatissime Pater et Domine, post Beatissimorum Pedum oscula. Rosor ait Illustrissimo Gouernatore di Vngliaria ignor Luigi Gritti quanto da ostra Sanctita mi a commesso, et lo troua benissimo dispost ad operare tutio quello chehauesso ad ossor bene sitio della Repubblica Christiana, et con parole molio grate mimostro 'esser' stato et 'hauere ad esse obsequentissimo figli uolo di ostra Beatitudinem di Sancta Chiesia. Et k questi torni tro uando mira colloquio con sua ignoria uenimmo in con syderatione di pensa modi et vie, per te quali sus se possibile condurreuna pace con a Maesta di questo gloriosissimo Imperatore et con tutio it resto della Christianita, parendoci che non usse a spetiare tempo pii Commodo Che questo, peresser esso ignor ritti in grandissimo credito et fauore appresso di questi ignori diqua, da poterii disporre 'uelle os che ussino ragio nevoli, Et ci riso luemmo che usse proposito che io, hau endo I seruitu che ho con Vostra Beatitudine, ne oves si scri- uere k quella di questa nostra resolutione, a prima ho voluto che sua ignoria et ioinsieme andas simo k trouar'TIllustrissimo Ibraym Bassa, et cos facemmo et ii partammoquello che ne pars es proposito di questa materia et ne rispo se che tuti quello hecio facessi con parer 'esso ignor Luigi Gritti in torno questa opera, era di sua volunta, Et chorio oues si pigliar questa cura de scri uere innangi et in die tro, et intro metierint

in questo negotio senZa paura di cos aleiana et per i l'ho res et sortuo.

Se condo heri rit rassi a mi partir da quolla, et cos di pol qui da esso ignor Luigi, mi pare checla potissima causa delle differenti che impedis cono Ie conuentionico questi di qua sussi te os che essi domandano de Regno 'Vngheria, te quali mi 11

84쪽

patono hoggi deciso, per che qui conesi Ambasciatori di Ferdinando se ne sono accordati et per ultimatione et confirmatione 'esse debbe infra xv. torni partir domui osso ignor Ouernatore per transferirsio luogo et terminar I confini, et cos conuennoro, et per lora questa parte non mi pare cheli ci si da riandar' sendo nato

Restac una disserentia che pare che cos toro erano ricerchi di eua Barbarossa chlamat Chayradini ei di me et g et te terre sue dariea Caesare Anche questi hanno

rispost che non sono per sari in conto alcuno, per che questo Barbaros sara loro accellato et non, oro, male si h satio uoluntariamente servitore et per quest non sono per arti una iniuria di questa sorte, male commetieranno et si Obligheranno che deito Barbarossa non ara mai, conuenendo con Oi, per damnificar alcun Christiano et qua do altrimenti facesse concla loro armata et concla vostra andrebbono alli anni suoi.

Quanto k Corone icercano checli si restituito con quelli pati et modi che ussino agio nevoli, quali per adesso non si chiaris cono altrimenti. Ha da sapor essa ostra Beatitudine che cos toro di segnano grandissimi preparamenti per alia volt d 'Italia, et dico no non hauer altro obstaculo, ne cosa chea loro importi se non questa impresa, et anno ordines fabricar Nauigi in grandissimo Numero, et conosciuio esso ignor Luigi et ioci'animo et e sorge di cos toro, uanti che queste Cose naschino, ' pars peril debito nostro endo Christiani ricorrer alli pie dira' ossa Vostra Beatitudine et notificarii lautio et pregaria che si degni per sua ementia, et peri bene uniuersale porger' i' ore colitura queste nostre lettere et intromettersi in questa opera, acci chel si faeci una pace uniuersale come sara questa, Ia quale arre chera LVOS-tra Beatitudine et alia Patria o Casa sua tanto di fama et gloria chema piu ad alcues altro interuenne et bene et meritamento se ne potria et ostra Beatitudine et Ialatria

et Casa sua gloriar cho havendo pacificato a maggior parte de quelli Principi Christiania tempo suo, etiam mediante l'opera sua, eguisse a pace con questo gloriosissimo

Principe et Imperatore di queste Bande, Et per Ia preghiamo, quanto tu possibile, che si degni di farno gni opera, acci che rest et to segua, per chemo che iamo sui fati et sauiam cognitione delle cos de questo ignore, ueggiam grandissimi preparamenti, et asCOltiam ii minaccia grande, et certamente tuti quel che di mal seguisse, prima occheria alle eos vostre, et alta Italia che ad altri tu longinqui, et per i per questi et molli altri rispotii ne pare che LVostra Beatitudine si aspelli sar una tale et tanta opera, qualera questa. Io da per me riuolgendomi queste cos in a mente, non so eder k qua finequelli Principi Christiani non oglion conuenire con questo ignore et pacificarSi, CO- noscendo assime oli'essi is non pos sonora non Voglion tener Ia uerra CO esso, nes se mi debba dir che nasca dat non poter' b non voler', conosciuio et attes che hamno hauulo ante occasioni et non l'hanno aput is voluto prender' ta che io, come chepoco con Osca, non lora attribuir ad altro che alia impossibilita loro la quale nascat da disparerii discordia che si a fra Ioro, una volt io veggo che ma piu Ono per Titro Varet Passate Occasioni, per che costor adesso hanno aperto iudi occhi che non hau eua-

85쪽

nota prima et sortificate te cose loro tu assa che non erano, si chori uenit ad offenderii non mi pare che si per essere, Dunque doueranno es si per per conto 'ves Castelluccio, quale morone, per i quale si h da tenere na spes a quale a vostra Beatitudine, non pensando seruirsene, Spetiare na guerra addosso della sorte quale oquesta che si prepara da os toro, la qua comminciata bisogna dis egnar che duri qual

ch anno.

Progo adunque ostra Beatitudine che con sydericla cosa, et metias per i Bene dolii Christiani a questa laudabile impresa, Ia quale Dio inspiridiset tere in executione, sera per Io meglio, come di certo crediamo, Et per questo si spaccia questo Corrier lipost con ordine che a Raggusiaci Brigantino in Ancona mandato spetii x. torni Iarisposta da ostra Sanctita quale ne dira prima I su parer et quando pol ne ara resolutione d quelli Principi, ossa ne potra expedire n fantes post Con questo me desimo ordine, et no di qua egui remo, quanto essa ne commandera, et di piu hauiam par-lato, che quando te cose sussin per comporsi, O mi transferis si per una parte, et l'altra altilied di ostra Beatitudine per dare perseitione, auendo seguire l'effetio. Questo inuello chera no ne pare, speterem quello che ne dira ostra Beatitudine et tanto referiremora questo Illustrissim Imperatore, Et uegga Ostra Beatitudine quanto tu presto possa hauer Ia resolutione d quelli rincipi, perches temponuouo cos toro indubitatamente sono Per far qualch mouimento, Ne altro etc. Valeat Beatitudo Vestra cui me commendo etc.

Sacratissimo et Potentissimo Rhomanorum IIungari et Ohemi etc. Regi Ferdinando Domino meo semper Clementissimo Viennet Sacratissimo et Potentissimo Re ignor mio Clementissimo Conigni humile et debit Reuerentia notisicho ala Sacra Maesta ostra como dapo Ia partita mi da Vienna gions in xgiorni cio ali 3 de presente a Flume o litroua ii Brigentino reparato, a per ordina Ie cosse necessarie alistagio fomi sorgasta It v giorno et pol subito mi partite, et son gioni aliis 4 dei present qui ala Ga- bella, oue ancora O trouato it aus Machmulbe expectante, it quale e stato molio alegro de presente checla Sacra Maesta ostra Illa mandato, et dela venula mia et su-

86쪽

bito aliis 5 instem se hauem per stare ita expediti a Viagio, doue spero ne omnipotento di essere de qui in Ia uero gi Orni a Constantinopoli, per che saro gni dilia sentia che si possibile alio che la Sacra Maesta' ostra si damae fidei mente seruit a Finqui non ho manchato de accelerarme a Viagio ma et tempo me harao torni contra mia volonta in mare tenui ma spero Con tanta meglior diligentia resarii chaualchando. g. Et per satis far ala fidelia mi notificii humilmente ala Sacra Maesta ostra che otio de certo in Dalmatia a Zara et altri lochi intes cheliotro Chriasic Capitani de Chlissa a rota Ia ac con turchi et mandacii sol homeni a robari et depredarii ne paeseloro et a res Vno Oiuod de turchi uero Capitani de Mariolossi nominato Nicola Bede euich, i quale continua mente questi preteriti Anni innante Ia pace ha crudelissim mento depre dato et deserta tocli confini dela Sacra Maesta ostra in Chro uatia et in torno Segnia et Flume hora e capitato et man de ditio Pietro Chrusicli et lo lene captiuo a Chlissa, Mais da dubitare di qualch scandolo che o tria intrauenire ela acetae haraa Sacra Maesta Vostra con urchi, et gnuno molio si maraueglia che inditio Chrusicli si toglia tanta liberta di rompere a pace contra Ia uolonia dela Sacra Maesta ostra et di fare in quelli confini molli altri in conuenienti seneia aput di quella, Turchi qui molio se lamentano de tui, perocia Sacra Maesta ostra sapera a quest prudentissimamente pro Uedere. I.

Do nouo ho intes qui checit gran ignor Turcho a mandata I Armata sua chesonora velle a Capo uerso Sicilia et con ditia armata se ha congioni Barbarossa et al- cuni altri orsari taliter che sono circha Oo velle ma doue cheire tendan de an dare non se sa, et i ditio Gran ignor Turcho a datio licencia a Barbarossa che doue et troua in io mi alia circlia Corone nauilio Armat o non Armat Veneci an o Raetus eo uero de altra natione cheldi possa prendere uero batere a fondi, et i Capitani dela Lmata de turchi a prohibito ala Armata de Venetiani che e morsu che in cento miglia non se aproximi uerso de loro in quanto an cara a salute Et ho intes chel gran ignor Turcho hau ea mandato se ite angachi con sors era millia homoni contra et Sophi liquali sono stati dat ditio Sophi roti et profligati et dicon ancora de qui che in Constantinopoli a cessata I peste, Tamen tute queste noue non te scri uo per certe ala Sacra Maesta ostra perche solum a merchadantici ho intes qui alam abella et mi a pars οde non metiere de non scri uerte ala Sacra Maesta ' Ostra, Ma da pol che sar gioni a Constantinopoli intendero piu noue de certo te quale con ogni diligentia scri uero ala Sacra Maesta ostra la quale con gni humile reuerentia me inclino et ricomando

Data in Gabella altiso de Octobrio 1 53 3 De la Sacra Maesta ostra Humillimo et deditissimo Servitor Vespasiano Gilio de Zara

87쪽

Aus iner Abschris mi de Uberschrist Copia dita Bisposta dat proto notario Carneseca a una lettera de uigi Gerardi di Costantinopol at xij dotobre a Nostro ignore, im . I. geh. Haus-Ηof unci Siaats- Archipe. Ant ιι or avs M. III. um de Buckseite stehi Copia dita Risposta de Soa Sanctita a Console dita Dacione si orentina in Constantinopoly.

Nostro ignore a re ceu ut te due lettere da Vostra ignori date in Constantinopoly at xii dotio bre e non si potendo Soa Sanctita risoluere circa quello gli scri uede consens de colesti ignori senga prima intendere la volunt e parere deli altri principi, e precipuamente di Cesare a cui loca gran parte dicia deliberatione Subito ri ceu utaria prima lettera di ostra ignori mando a communicar il tuto O SO Maesta, exhortando la a creuer quanto prima potesse di Suo animo, e in tant e pars a Soa Sanctita di douere uisa a Vostra ignoria per questa mi dela receuuta dele predecte come intendera per lettera de depositario molio tarde reservandos a ris ponder iura pieno quando hara intes la mente di Soa Maestaria quale non ve de Soa Sanctita che possa sare resolutione at una circa latro post satia da ostra ignoria Pristitui re Corone non Lauendo quella dic hiarato e conditione chei abbiano a indurre Soa Maesta a fare tale restitutione e quale Soa Sanctita iudica ebbiano esse molio honore uolt et uantagiose per notis Oler condur a pratica non edendo qua neccessita ne stringa a volo render at inimico vn loco di tanta importanga qui stat e conseruato si qui contante athiche, seneta talis uadagno che contrapes ast Ia perdita, Cum ci si checi apparati quali ostra ignoria critae que costi si fanno continuamente di nu Oua guerra contro Christiani et precipue contra Italia non sono appresso di, O in tanta consideratione

ne di tanta estima, quanto costi si pensa faciendos da passato factimente coniectura de futuro et essendos visti l progressi che con tuto it loro sorgo anno satio vitimamente et in Ungria et per terra e co armata Opra Corrone che per gratia di dio sono stato tali, Ch ragione uolmente debbano iv tosto pauentare loro da pigliarenuoue impres Che da terror a nOy, i quali et per la experiencia dat passato et per Iaconfidentia che abbiam prima in dio, pol nete Orge nostre possiam spera non solo di hauere a resistere ad oni loro impeto et a dis endere quello che e gia nostro ma etiam di expugnarii et fare qualch altro aquis to magi ore, si che mole che i a cord segua, non bis Ogna che costi si acci fundamento sui timor nostro, a pi tost Sul uantagio delle conditioni, te quale pare a Soa Sanctita che ostra ignori debba specificare per una altra socii pii presto che ara possibile, acto che si possia tanto piu presto me tergit in pratica, sacciendo intendere a cotestici ignori che se te saranno tali che si possian accetare o honore et seruicio da dio Soa Sanctita non anchara de interponere Iopera et autorita so e conclama est Cesarea e conci'altri principi, per che se sacci Vna pace

88쪽

uniuersale, parendoli oltra desiderio cheia di, ede una uolta quieto ii mondo di ossor molio per i ossitio suo tenuia a proue de inigni modo aciei possibile in non habbi aspargersici sangue humano Dei obseruantia et deuotione dat Signo A luigi ritti uerso Soa Beatitudino et dele optime dispositione che vostra ignori dice havere trouato in ui circa i henodata Christianita quella ne ha presso singularissimo placere edendo uerificarsici pre- nostico E iudicio che ellata sempro fati di que Signoro ii quale e como Christiano come nato di tali adre, Sua Sanctita si e sem pre persuasa cheraeue se indirigare l'auctorita e credito quislato per tui in quelle parte I seruicio da dio et beneficio uniuersale delia Christianita, come di presente si uedo choria, di che ostra Signoria Io conmendara molt in nome de Soa Beatitudine Oxhortando lo a perseuerare e prometendolicho Ia perseuerangaesi partorira appresso a di et ii liuomini que fruit cho merita Ia

so buonam santa intentione e Che a tanta honta e vertum Conuiene, ne altro mi Occurre

s aluo ri conmandarmi a Vostra Signori osteron doli con tuto it mi cor se di qua posso seruiri in alcia conto etc. Da Roma ali xiii di de conbrorum xxxiij nostro ignore parrebbe che quando si hau esse venire alisistretio dele praticheda a cordo si pensas ali modi di assicurarsi data perseuerantia de essa cum ei si chepe esse no de natura e Religione tanto diuersi da loro pare impossibile heria aco

do habbi a durare .

89쪽

VII.

Instruction aiser aris V. tiar Cornelius Duplicius Schepper. Morizon b, 24. December Io33.

Instructio Corneli Scoperi super ij sinu Sacrq Regi Romanorum Maiestati proponere et cum Turco agere seu tractare debet. Sacra Cesarea et Catholica Maiestas intellexit relationem oratorum regiorum et quq illi egerunt apud Imperatorem Turcorum, pariter et sermones et Olloquia quq Cum nraim Bassa et Grilli habuerunt, quodque Turcus contentus sit facere pacem Cum Cesarea sua et Regia Maiestate eaque de causa ipsi Gritti mandatum super ijs agendum dederit, ipsaque Maiestas Cesarea simile mandatum expedire debeat, In quo si dissicultas ob oriatur, Maiestas Regia se habeat pro Maiestate Cesarea interponere, Intellexit etiam statum et occurrentias rerum Turcicarum et orientalium et tenorem literarum Turci et Ibraimi, Super quibus omnibus Maiestas Cesarea consultauit et deliberauit prout sequitur Primo quod de inducij et pace respective tractetur quibus durantibus ab omni bello et actu hostili abstineatur, non solum propter Cesaream Maiestatem sed etiam Propter totam Christianitatem, cum modis et articulis ipsi Cornelio traditis et Maiestati

90쪽

Quod si vero Gritti venisset libenter videret Cesar, ut Regia Maiestas quantolius ageret cum eo, ad intelligendum mandatum Turci ad tractatum ratione Maiestatis Cesare q habendum expediti, Secundum quod mandatum Maiesta Regia tam super pace quam indutiis procedere poterit, Sive velit in vim spetialis mandati in solam Maiestatis sue Regi personam directi tractare, aut per eos tractari permittere, qui in secundo mandato tamquam Commissari principaliter nominantur et continentur, qu maiestati regi presentari debebunt, ut ipsa super iis secundum rerum exigentiam et iuxta tenorem articulorum agat, Dicet etiam Cornelius Maiestati regi ut iuxta articulos et literas Maiestatis Cesare qanimaduertat in quo statu et conditione sint res Turcio cum Sophi, et inquirat etiam inclinationem vel propensionem Turci a quo animo acceperit casum Coron et quo Si di quibusque modis eam recuperare intendat Nam si Turcus iam profectus esset ad illius

recuperationem nimis Serum Ore tractatum existimatur, maXime si pacinter eum et sophi secutura timetur, Quidque etiam Rex Frantie cum Pontifice Marsilie sit locutus ad impediendum bonum publicum.

Et sic Maiestas regia quantolius ad inducias manum apponat V omnino intercipiatur eruptio Turci hoc anno futura, utque eo fructuosius et melius ad pacem solidam et perfectam Oncludendam et assecurandam perueniatur iuxta tenorem articulorum

Et spetialiter Maiestas Regia per media induciarum et pacis aut alia sine omni di- Iatione iam querat, quomodo possit bene dirigere et perficere negotium restituendet Coron pro as Securatione et confirmatione rerum Maiestatis Susin Hungaria et assecurando Cesare a Barbarossa et aliis inimicis pro uberiori Maiestatis regi commodo proque maiori contentatione ipsius Tur et, Etiam si postpositis aut reiectis conditionibus prς- scriptis donanda sore Ibraim Corona pro consecutione tanti boni quod exinde mutuo et Maiestati sue et Christianitati prouenire posset, Eo tamen semper Prouiso, quod pauperes in Ol ex eius regionis locis ad Coronam profecti securi manere simul et milites ac gentes Maiestatis Cesare in ea existentes incolumes saluisque bonis et rebus suis embgrare et inde abire possint et de eorum transitu as Securentur.

Sciat item Maiestas regia quod Cesar scripsit Capitaneo suo Coron ut illam usque ad medium mensem Marti vel si obsidionem timere vel expectare non habeat ad finem usque Marti teneat aut si citra periculum fieri queat quam diu et longius poterit, Nulli

tamen se periculo committendo nec ullam obsidionem expectando, ut militibus tam bonis de sua incolumitate etiam Caueatur. Scripsit item Maiestas Cesarea in conformitatem premissorum Capitane suo CO-rone V Coronam Maiestati regiq ad Oratorum suorum requisitionem Cedat et resignet adessectum ut Maiestas regia posthac consignet eam in manus Turci attento quod Cesar illam diutius ex periculis imminentibus et alijs ex rationibus tenere non potest, Quod sic factum maiorem Maiestati regi utilitatem et paci fructum pariet, ac minorem calumniandio CCa Sionem prebebit aduersarijs minusque etiam honori et reputationi Cesaris nocebit,

Qui in Alexandria etiam cum Pontifice taliter conclusit in solam et euidentem Regiem

testatis commoditatem et bonum.

SEARCH

MENU NAVIGATION