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greca forma .... malam ente in e88a coloniae ita
segnati pare additivo qualche idea spetiante at celebre monte Ida . Che una stela si a indigio di unmonte , e Cosa novissima in tu ita l' antiquaria ;CO me parra novissimo a chi abbia leggier a tin-
tura delia greca pale grasia, che i carat teri inquella segnati stano corrotti . Gli pud vedere ilmio lettore fedet mente copiati alia mi a ta V. 2. n. 6. Pale gemente se scritio ΙΔΑΣ; Onde senZaalcula diibbio Ιda d ii nome det gio vine sedente. Non 80 me glio Splegare questa pit tura, Checolle parole di Stagio , ii quale do po aver narrato ne i gesto delia Τebaide, che Arcade edIda gareggia rono in sieme nella Corsa , Soggiu-gne che Arcas equum dono, cl)peum gerit improbus Idas si). Sembra infatii che esultante per questo dono nu
2, Catal. Argonautar, quem praemisit suae Val. Flac. edit.
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CONCLUSIONE. Inc comi , letior corte se , at fine dei libretto . Lu antichita che ho spiegate sono uia nulla in confronto di quelle che han tutiora falsa inter
dubitare la tenuita dei mio in gegno, e la po- verta di dot trina . Non mi di sanimo per questo, an a tranquillo aspello it giudigio dei d0tti . Se
vallo te vestigia dei mio predecessore , ii celebratissimo Ab. Luigi Langi , della cui par-giale amicietia per me, e delle cui premure peristruirmi nelle antiche dotirine, e in quelle ini specie, cui egit con tanto plauso dei letterati
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Ii filia dato nuovo sistema, non P0SSO Tam me ut armi, che non mi si destino per queli' uomo d' aurei costumi interni moti di tenere ZZa e di gratitudine. Una sola Cosa mi regia ad avvertire . Νiunc reda che net ri levare alciani sbagit, che parmiaver commessi ii dotio illustratore det tomo quarto della seconda raccolla hamiltoniana , io si astato mosso da animosita ο da dispreggo vergo esso . Non si e voluto con questo per me dero-gα e in nulla at merit O di tui; angi Credo, cli 'egii abbia redenti questi errori Con attre Spiega-Zioni, che non pOtran mai controvertersi , ini specie con quella det vago rappresentante unale pre che e indigio a dei fuggitivi per fabbri
ne produZioni naturali , che a gloria de gli sco-pritori sonosi chlamate dat nome di questi, appellar dourebbesi Vago Fontaniano. CORREZIONI ED AGGIUNT E .
Ρag. 5. I. 8. i Tritoni, te Nereidi. Leg. i Tritoni ele Nereidi.
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Il ratio d' Eluna fatio da Paride e chia ramente es presso in una bellissima urna pur di Volterra, e in unmodo affatio diverso dalla rappresentanZa di quellache illustro. Si ve de una nave, entro in quale Stapari de , che pare dar gli ordini opportuni , mentre unmarinaro e at timone, e due servi pongon dentro Elena uia poco sbigoti ita . La prende uno per te brac-cia , t ' altro per Ie gambe ; ma ben si scorge che faricio con molio riguardo. Si unisca questo agit altri argumenti, che se non m ' in ganno, non han poco peso , e parmi mo strato ad eviden Za che nel P urna Che spi ego non e punio rappresentato it ratio d) Elena . Si arrogeche in una dolle repliche det Gori 1' uomo sedente presso la nave e barbato: qualith che non puo convenixe a Paride . Pag. 36. Castore e . Corn. Castore E
linΤ. 2. plan. I 51. n. 6I2. si ve de Elena che mentres; rifugia presso un altare siluatia avnnti una base, sueui syaleta una statua, o inseguita da Μenelao, cui eade di mano ii ferro perche la bellegga delia donnali rende per opera di Venere netl' istante stupido Esen Ea foreta . Ιl tema, che ben ravulsa que1 dotio uomo, e spiegato da Quinto Calabra at lib. 13. v. 385.
Pag. 89. l. 3. e 4. Da Valerio Flacco 2j. Si ec. corr.da Valerio Flacco 2ὶ; si ec.