Io. Baptistae Zannonii r. antiquitatum interpretis in Museo Florentino Inscriptionum liber singularis

발행: 1815년

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lin schi app0ggia principalmente alia forma di

Calibi portavan et mi di rame ornati di corna edi orec chie di bove, arguisce, che il guerriero dipitato in questo VasO rappresenti probabilinente qualche Eroe di questa nagione divenuto celebre per Ie Sue imprese; O sia forse Marte medeSimo , ii quale avea presso i Calibi un templo, in cui ren- devansi gli Oracoli sa). Non poteva , se gue egit , meglio esprimersi r idea, che si ave va dei suo co-raggio, quanto con farto vellere alle preSe con queli' animale, ehe gli antichi risguardavano come it piuterribile di tuiti. Dissi secondo lui, perche Veramente Erodoto non affernia cid dei Calibi, masthbene dei Τraci che abitano in Asia. Ma questo nulla concluderebbe, e d Ovrebbe solo mutar- si ii Calibe in Τrace, e accellarsi la Spie gazione , quando Vera mente fosse bene appoggiata alcitato passo d' Erodoto . Non d pero cogi . In primo Juogo la flarma deli' elmo qui rappresentato non d precisa mente la ste88a Che la men Zionata datio storico . Non vi si scorgono te ore cchie i) Lib. r. n. 76. 2, Strab. lib. 13. pag. 996.

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che net set tentrione deli 'Europa e gran quantita d' oro, alia cui custodia vegliano i Grisi , eche gli Arimaspi se ne impossessano pugnando c0n loro . Egli e duraque questo usa Arimaspo, che contende col Grifo per l' acquisio dei pre etioso metallo sq). Non fac cia dissi colla J'averesso amendiae gli 0Cchi, quando se ne attribui a

tat popoli uia 80lo . Anche Omero , Virgilio, ed

metalla Ciam gi phis. Plin. lib. 7. c. 2. V. Aelian. de Nat. an. lib. 4. c. 27. AeSChyl. Prom. v. 8O3. 4, In vasi di pinti e in urne etrusche non Sono rare te pugne tra Grisi ed Am aEgoni. Niuno antico SCrittore , per quanto io sappia , ce ne ha Iasciata tracincta . S' intende pero facit mente Ja ragione . Donnaedi un valore ri putatissimo in guerra facit mente doue ansi dat poeti e da gli artisti far aetetussare con animali i piu fieri delle loro regioni.

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ste Opini0ni erano rico noscitate favolose an Che

dagli antichi set), e gli artisti volentieri vi ade

Supplira perd Servio alla mi a dimenti Can Za , Chec omentando 1' egloga ottava di Virgilio dice los IJ V. Giorgi dissert. sopra un monum. et rusco . Fig. Ir52. Win chel mann ignoro questo Etrusco monumen to, e la dotia dissertarione che P illustra avendo asserito Mon. ant. ined. n. 36. in che ii Poli femo in basso rilievo delia Villa Albani o P unico , che si troviespresso in marmo . Poli mo e quivi scolpito con treocchi , due serrati, ed uno aperto, e gli ha tuiti eire aperti in pittura deli ' Ercolano s Tom. I. taU. IO. P. 5 I. n. 8. ὶ Si ve da Servio, che at 3. de V Eneide v. 36. nota : militi Poliphemiam dicunt unum habuisse OCuliam , alii citios , alii tres.

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stesso si). Mal sece pero questo anti Co grammatico a dubitare se ii verso: jungentur jam g phes equis etc. cli' et Chiosa , do vesse intender si deli' agglogar gri si coi cavalli, o det loro Carnale congiungimento . I ' opinione tenuia da gliantichi su questi due animali, e l' is pegione della nostra pittura debbono determina rei per la prima sentenZa se gutta pure dat dottissimo Aldro-

ij Ad v. 27. Griphes genus se Iarum . . . equis vehementer infenSRe.

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namento dee noverarsi fra quei tanti usati in specie dat barbari in guerra per incuter mag-gior Spavento at ne mici .

g. m.

Antico vaso rappresentante una pugna si Minerva . Τ orno Ora at tomo quarto per non dipartir- me ne piu, e per terminar Con esso queste mi ea vvertenge . Si veste alla ta v. v. la pittura diuia vago della pila antica mani era , Ciod Conte figure in nero e ii Campo in rogsastro . Sonoessi non di rado di piu dissicile spiegagione, per-Che contenenti talvolta antichi miti, di cui ab-hiam O perdiata la traccia . Hanno perd questipiu spesso degli altri i nomi in torno alle figu- Te, Che quando Siano corretti, O meu dissicilia Corregger8i , danno Campo ali' antiquario se non di scuoprire ii tema , di fare almeno delle non inutili osservagioni . Di questo genere e it presente vaso . Non ha profitiato dei lumidella scrit tura l' illustratore, e non avrei P0tuto profittar ne io pure , se non ave SSi ConSUltato uno degit esemplari non coloriti, e 88endo in quello colorito che ho a mano tota linente coperta dalia tinta . Non ost ante perd non misarei mal ac cordato con tui a Credere che la

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'pittura rappregenti Dolone sorprego da Ulisse eda Diomede, e da que Sto uccis O mentre anda vaad esplorare ii campo greco; e Credo pure Chenessiano dei miei letiori si accordera sol ch 'io descriva la pittura . Una donna in me ZZO adue guerrieri vibra l' asta contro quello alia destra dello spellatore, che ha gia confitia in te

ra la sua 1) , e trae dat fodero Ia spada perdisender si . Il guerriero che e alia sinistra , si volta in dietro mentre e in mussa di chi fugge . Alire particolarita si rite veranno in geguito. Ilno me delia donna e ETOY ed e ornata dat Egida citata ali' in torno di gerpi . Essa de e tenergi

antichi l' uso deli' egida unica mente a Minerva . Ma Omero stegso, cli' et cita in pro dolia Sua SentenZa , depone contio tui attribuendola

si in Chi bram asse egem pio dolVasta confitia in terra Bella sua inferior parte, puo averto neli' Iliade in pluiluoghi, in i specie at lib. 6. v. 2I3. In Un Ua So rappre-Sentante uia combattimento d'AmazZoni Millin. t. Ι pl. 56. ὶ si velle in mano ad un guerriero un' asta conpunta anche nolla parte inferiore . 2ὶ orat. 2. de MinerUR. 3) Homer. Iliad. lib. I 5. v. 229. et 3O8.

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di cui s' armano Minerva ed Apollo , d quella stessa di Giove si), e di pili essa e agge- gnata anche a Giunone da Valerio Flacco sa) .

Si dubitera da taliano, Che questa non Sia alti RDivinita , cui parimente Giove compartito ab hia tal onore, e pili lo parra persuadere Ja Stra-n erga dei nome. Ma che quella vera mente si a Minerva si rendera pale se a chi confronti colnostro it vaso riportato da Hanc arville alia pag. I 2. della prima raccolla hamiltoniana . Ιvi diana simit figura che tieri per man OErCOle, Presso la quale e scritto ΤΟΕΤΟ, epigra se che non disserisce da quella det vaso che illustro, se non in quanto ella agglugne at nonae Parti colo, ede mancante dei X, Che come lettera di mero sibilo , e di leggiera pronunZia, si e traSCurata talora anche da gli imperiti copisti dei codici . Vedendosi pertanto in quest' atto con Ercole una Deita avente asta, elino ed egida , non pudpensaria che a Minerva, che m di tui passio nata proteitrice . Neppur pol ii nome che te si da in

I) V. Ηeyne ad Hom. Iliad. lib. 5. v. 733. et Hom.

. Srip. Cit. V. anche ii Ch. Visconti nulla dottissima illustraaione della gemma rappresentante Giove Egio-Co . S' in ganno certo Dionis io Sidonio che crede lye

gida di Pallade diversa da quella di Giove . V. EuStat h.

sin Lib. 5. v. 288.

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r . . . Palladem providentiam intellectualem Signiscare, utique hanc ipsam Palladem a Platonicis describi Divinitatem sapienter simul atque potenter tum Coelestia exornantem, tum quae sub coelo sunt aediscantem: inter astra Arieti praecipue praesidentem et aequinoctialis circuli ducem , ubi potis-Nimum vigere putant motricem universi virtutem . Mandatis memoriae aureum epigramma , quod Proculus in aegoptiorum historiis legit Minervae Tem-pIis inscriptum: Ego sum quae Sutri, quae erucli , et quae fuerunt. Velum meum revelavit nemo , quem

ego fructum peperi Sol est natus su). A convalidar la quale autorita per quello riguarda it no- me 'Eτος che in questo vaso si attribuisce a Minerva, mi serve citare uia lu0go di Platone net Filebo sa) ove la Mente e la Sapieneta che SeCOn-

ij Compendium in Τimaeum: inter Ρlatonis opera ab eo versa pag. 675. edit. Basile. I 539.

2ὶ Minorva . . . solis virtus sit : Sicut et Porphstritis testatur Minervam esse virtutem solis , quae humanis mentibias prudentiam subministrat ; nam ideo haec Dea Iovis Capite Prognata memoratiar , idest cles Summa aEtheris parte edita , unde origo Solis est . Macrob. Sa

tur. I. I. c. Ir.

3, Tom. a. pag. 3O. ed. Serrani.

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9 Ido te dotiri ne plat0niche d Minerva, presi edenti' universo , e regola te ore , i me si e gli an

Consideriamo ora te attre voci . Ιl guerriero a destra ha scritto iungit' es80 ΣTΟΣΚΕΚ . . 'quello a sinistro ΣTΟΣ . . E nella SteS-fia guiga . Non so determinar Chi rappresentino queste due figure ne vagito a supplirne i loro nomi. Uniformi son essi nolle qua tiro primo lettere . Cid potria far credere Che non e8pri messero i εοggetti , ma te loro qualita , cho Per quanto apparisce sono u guali, come chi di- cesse ii combattente . Credo pero che r uniformita di penda dati' arti colo me scolino ας che iD0rj usarono in vece di ό su), cui non e strata Ovedei si premesso it Σ , perche talora questa lettera ridonda in principio 33, essendosi scrittoe μικρός, σμηρινθος e sutήρινθος. Ma si a Pur questa una Conget tura . Non e Conget tura, ma eviden Za la spie gazione delia voCe, che re-

2, Maittaire de Dialectis pag. I73. Laneti Saggio di

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92sta ad interpretare, divisa dati' assa confitia in

Esichio la sera supplire e Splegare senZa temadi errore . Questo dotio grammatico adducendonei pregioso suo digionario ii vocabolo 'Aκων , Io interpreta μὰ θελων' η των δορατων, ΠΟΠ UO lenS , aut hastarum; e denota cogi la disserengadella voce, quando si prenda per nominativo, Come rael primo Ca80, e quando per genitivo Plurale, Come net secondo, che d quel che faser n0i. Questo vocab0lo, Che Certo e quello det vago, e su cui si trattengono gli annotato ri d 'Esichio s1), somministra una di quelle prove non rare ad aversi da chi lcgge abitualmente gli antichi , che talora te corregioni dei testi, e te opposigioni a chi prima gli comenili sono arbita j e sforgi θ' in gegno . It Guieto, cui

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