Io. Baptistae Zannonii r. antiquitatum interpretis in Museo Florentino Inscriptionum liber singularis

발행: 1815년

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bivio sa), e gli se plau80 quando decise si per levia th: ei lo forni di spada sil) ; ed ora che ha

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IO Et liene in braccio Bacco , cheochli ne dicaquetrantiquario che giudica esser Proserpina. La fa-VOla e nota, per Cid ne preter metto la dichiaraetione si . Non arresti altria i ta vestitura di Bacco infante, la quale e muliebre : essa ben si Compete alia sua effemmina togga sil). Angi si haedi cid conserina neli' antichissimo bassoritie voalbano, ove it Nume in simile abbisclio e 80stentato da Leucotea . Seguo qui 1' interpretagio

con una bambina retia sui suo grembo .

f. VII.

ova confrma che la voce καλος e acclamazione passata dalla viva voce net monumenti. DOR-zella che intreocia uin Serto pel suo amante .La ta vola So. as M a in contrastabit ad una opinione uomini dotti, ep0sta in iiii glior lume moderna mente dat cele- si V. Apollod. pag. 257.

2j V. Lucian. T. I. P. 247. 33 Stor. to m. I. p. Ι 83.

4, Settima distrib. tav. 4 I.

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, che Cosi frequente mente in essi si osserva. un' acclamagione passata dalla viva voce net monumenti s 1); e olire gli altri e sempi ne citd quel

ciacosi la sua spiegagione : Le due greche parole ri- portate in questo vaso dati' artista , che for Se non eradotto , invece di alutare r intelligeneta deli' aetione

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gionati da Pausania e ben conchita de che niundi essi pub aver relagione col Va So. Egit e, Pare a me , manifesto Cli' egit ignord nientea ver Che fare queste amatorie is criZioni con lepit ture dei vasi, e che pre Se per Corrotte quelle due parole in guisa da non poter tra rne al- cura plausibile partito . Ma non v' ha che uta E

ij Tabul. Heracl. p. I 38. 23 M. P. C. t. 2. tav. 32. Anche in vaso illustrato

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cargi sem pre nelle pitture di queste st0vigii eargo menti inito logici ; ina talora vi si debbonvudere delle domestiche costuman Ze . In quello, di cui si paria, credo Che Sia rappre Sentata una giovane che in tesse Corona pel Suo amante, Chedoveti' essere quel Carmide veZZeggiato da ieicol litot di bello . La costuman Za e stata pOStain plenissima luce dat Pascali 0 s3); 0nd 'io per non ri petere inutilinente Cio Cli' egii gor isse , non mi vi trat tengo . Ι si ori che deon renderpiti vaga la Corona, sono ne i Calati. Clie que sti infatii destinati anche fossero a tal uso, lo

ij Quegli che si ede sult' asino e Vulcano. B nolle impugni la scure non si saria mai potulo dichia raro Con si Cure ZZa senZa it confronto che ne ha fatio ilSig. Millin t. I. pl. 9. nulla bella illustragione diun vago con greche epigrafi, net quale Vulcano e in compagnia di Bacco , delia Commedia e di Marsia . I, Visconti M. P. C. t. 4. tav. 29. 3) De coronis lib. 2. c. 5. 4ὶ Idyl. 2. v. 34. V. Virgil. ecl. 2. V. 45. et qHOS ibid. citat doctissimus Cerda .

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s ij Lib. 4. V. I 25. 2, Lib. 2. C. 9. 3, V. Langi dei Vasi antichi pag. 2L 3.

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e ii vide pure ii dottissimo Mercuriale su) . Bene p0i disse ii Sig. Fontani , che gli strumenti te

. c.

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rarche un discobolo ne l. to m. s. tav. 54. di questar accolla liene it disco nella sinistra, o in quella it lien pure it discobolo dei Mugeo Pio Clo mentino' 1), che e in atto di disporgi a sca-gliario; e quel d0ttissimo e spositore disse solo,

g. IX.

Fetnmine Supplicanti. Con troppa 31 cure ZZa ii Sig. Fontani asseveroil c0mento da se fatio alla ta v. 45. in cui vide uno di que gli Eunuchi Sacerdoti di Diana , men Zionati da Strabone su), net punio d' in igiare alculae sanciuile . Per poco che si e sainini questa pit tura, si tro vera es primere tuit' altro rito. Un simulacro di Divinita , uia 'ara, un bucrani Oε0Speso in alto , quattro donne degradate Della statura, e tui te coronate , t a prima delle quali ij T. 3. tav. 26. ab Lib. Α,

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II Rha in mano vn serto preso dat Sig. Fontani per una benda) e 1'alire tengono vn ramo, 8Onο gli 0ggetti che ci presenta . Chi conosce anche leggier mente i riti de gli antichi vi tro- vera delle supplici; cosa di che tante volte dxicordaneta n ei classici sortitori. It huc ranio, amio credere, o indica che d compito it sacrifi-Σio , ο instem coli' ara accenna che quello e tu go sacro. La donna vicina ali' ara ha seco recato it serto per coronaria: det quai costume eda venergi olire agit altri it grande Spanhemio a Callimaco 1) . I rami sono te solite in segne dei supplicanti; e to e pure la corona per chi si ram menti che Enea prima di pregare gli Dei frondenti tempora ramo Implicat sil g. X. Ida , oh ha avulo in premio lo Scudo.

I, Virgil. Aen. lib. r. v. I 35. In un vago illustrato dat Sig. Millin s T. I. pl. 8. j si rappresenta un Sacri

figio , ove tuite te figure sono coron te .

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