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Come Roma anche solio gi 'Imperadori quantunque perduta uvesse la liberta , si gloriava sempredet nome di Repubblica ; eosi ogni Municipio , o Colonia uniformandosi ad essa , chia mava tutia lassia tenuia Repubblica , come in questa stesia I
serizione vediamo , edinat ire molle . . Come in
Roma ii Collegio de' Ponte sci, a cui la Religione dava somma autor it a' tempi della Repubblieae molio ancora solio gi' Impera dori , eost in tali Citta era un Collegio di Sommi Sacerdoti, iquali secondo it genio di varie Citta , varj nomisorse ebbero , e furon detii do Ve Augustales , do-ve Dendropbori, come altrove diremo . Finalis mente come in Roma ali ' Imperadore quasi tuiti
ventuano attribuiti i litoli d' Ufetj, e Magistrati , cosi ci pare da questa tiariaione , e da attre , ched ' ordinario, quando in alcune Citta era vi unFavorito deli' Impera dore , o vn qualche possente Cittadino , a tui venissero molli impleghi , edusEj conseriti; e cost Ogni cosa era ne ita podest1 δ' un solo , e conservavasi , come nella Citta capodeli' Imperio, eosὶ neli' attre una sola, e vanaombra di liberta , ed una tenue immagine di Re rubbliea . Ma tornando a ' Duumviri non v' hadubbio, chequello sotia un Supremo Magistratonelle Colonie, e Municiri, ma pol se s eleggesseroem alla maniera de' Romani Consoli, se sota ac- compagnata datio splendore de' fasci la lor dignita, se durasse questa un sol anno, sono qui stioni di ficili a deeidere , e cio , che di piu certo possit amasserinare si ei che quantunque te Colonie gene-
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ralmente osservassero lo stesso civit sistema di Roma , niente di me no molia diversitI vi sara stata
tra quella , equelle, et rat' una, et ' ait radi loro mede si me , molle cosse ancora in Ogni luogo a capriccio mutandosi ,.ed alterandosi .
verso da quelio , che sopra 8 chi amato Questor det Erario . Quest' altra Cari ea signifiea it presedere ait' esagione de tributi, e daaj della Cittὶ .ed ali' impi ego dei danaro , che da essi si rieavasse. Prende ii nome di Curator Kalendariorum perchene' pubblici Calendari registrati erano que' prefis, s giorniperi' ultimo termine di pagamento de Tributi, e de 'crediti dou uti. E siccome ordinaria mente alle Calende , vale adire at primo delmese , soleano i Creditori eligere teloro usure, per questo ii registro de ' Debitori, e delle sommedovute , o de' tributi da pagarsi da' Parti eo laridi una quale he Citta , e lo stato generale de' debiti, ede crediti d 'ogni Comunita Calendario Veniva chi amato 3 eome factimente e dat te iseri in Zioni, e da qualch e passo dei Codice Τeodosiano pub ricavarsi a it che gia accurata mento osserub ilCardinale Notis . Abbiam pure attre I scriΣ ni , ineuidi questa stessa Carica vien salta men-zione appresso Grutero ' .
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Ed in altra parte nominato con altro nome lo steta
Gia dicemmo sopra, che , come in Romaera it Collegio de' Sommi Sacerdoti, o sia Pontesci, eos1 nelle Colonie s det quai nome sottogi Imperadori ogni Citta d Italia , essendo ac- cordata a tuite la Cittadinanaa Romana , gloria-
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vasi 4 eravi uti Collegio di Somini Sacerdoti , iquali in questa Citta , di cui ora traitiamO , piac-que con nome molio chlaro , e glorioio chlamar
Palloiori . Prendeano essi ii nome per quanto da Grammatici possi amo intendere da cer .a ricca , emolio adorna sopra vvesta de ita Pasos s se pol estipi ut tosto d' una Deita , che d ' uti altra fossero Sacerdoti non si pue, di certo asserire , ma piu verisimile ci sembra , che con questo nome si volesse solo significare Sacerdoti di sommo grado , e po tere . Siccome pol la voce Pastos puo significareo ricca veste , ον vero Talamo , o sia Leito, vo-gliono at cuni per Pastofori s' intendano Sacerdoti , i quali avesiero l' abitagione in appartamenti contigui allo flesso Tempto , e che si chlamassero Tasopboris . Per la quat parola gl' Interpetristessi della Sacra Scrit tura intendono pure te a bitaZioni de' Sacerdoti. Pasopboros se anche s Prannome di Venere deita eosὶ quasi Thalam fera , e per questo di let Sacerdoti posseno esse reereduli i Pastoseri . Ma l 'idea piu chiara,che pos- samo avere di questa sorta di Sacerdoti, ce la da Lucio Apulejo, cosi chia mando i Sacerdoti della Dea Iside non tanto come proprj di essa Dea , quanto come Sacerdoti di un grado supremo , edit piu onorato in tutio l' Egitto , e come quelli , a 'quali la cura dei Templo era appoggiata , eda' quali Ogni Λrcano era noto de' segretissimi mi sterj di essa Dea . Gloriasi egii di essere stato ascritici ne i numero di costoro, ela loro grandet
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alitoritὲ , e sima , che appressi, it Porolo aveano con queste parole deserive et ' Tunc ex his unus , quem cuncti Grammatea dicebant, prae foribus asistens , coetu Posophororum , quod sacrosancti cilis
legit nomen est, velut in concionem Tocato indidem
de stiblimi suggestu , de libro , de literis fausta tota
praefatus Trincipi magno , Senatuique , , Equiti ,
totique umano populo , Nauricis Navibus , quae que sub Imperio mundi nos νatis eguntur renuntiat, sermone , rituque Graeciensi ΛΑΟΙΣ ΑΦΕΣΙΣ , qua voce feliciter cunctis evenire figisavit: Poputi clamor insecutus . E nel fine pol dei libro X I. eon molia giat tanEa raceonta essere stato dat Dio Osiri aggregato , e con dignita ancora distinio in ego Collegio, e ne insegna , ehe quello avea alcunicapi det ti Decurioni Quinquennali , e che la ist tuetione , e nome di questa mani era di Sacerdoti non e piu antica de' rempi di Silla a e di riu ose ramente ci aecenna varj essere stati gli ussiΣj diquesto eorpo di Sacerdoti. a'quali sorse apparienneaneheil deeret a regii onori a' Personargi me. Titevoli, et me Vegri amo dalla nostra I serietione avere satio que i d ' Industria a riguardo di Lucio Pompeo . Eceo te parole d' Apulejo medesimo . Denique post dies admodum saticulos Deus Deum magnorum potior , majorum summus summorum maximns, is maximorum Regnator Osiris non in alienam quampiam Personam reformatus , sed eoram suo etenerando me dignatus assamine per quietem praecipere visui est, quum non inconstan
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ter gloriosa in Foro reduer em patrocinia I nec extimescerem malevolorum disseminationes , quas sudiorum meorum laboriosa doctrina ibi exercebat . Ac ne sacris suis gregi caetero permixtus deserti rem in Collegium me Pastophororum suorum , imo inter ipseos Decurionum Quinquennales elegit. I ιιrsus denique quam raro capillo Collegii vetustissimi, is ob illis Sullae temporibus conditi munia non obumbrato , vel obtecto calvitio , sed quoquo versus obvio gaudens obibam. Questo luogo di Apulejo ,ed at cuni altri meri terebbero maggiore attenZio
ne, e di semina di quelio , che per ora possi amosa re s per adesso ci bastera it conoscere , che i Citta dini d' Industria tot serodagli Eglaiani ii no- me di Pasto ri, per rendergit con un voeabolo augusto , e nuovo , e d alia plebe poco eo nosci uici Piu Orrevoli , e piu misteriosi.
Con queste ultime parole viene spiegata auera non ordinaria dignita di Lucio Pompeo , ilquale su Patrono , o sia Protet tore delia Citi,d Industria, la quale grata si dimostro con fare Intagitare a suo nome questa iserietione in ricompensa de' buoni umaj, e de' singolari benefiΣj da esse ricevati . Ognun sa , che l' origine de' P troni , e de' Clienti dagli antichissimi tempi delia Repubbliea , e dait' origine delia stema Roma deexipetersi a ma solio gli Imperadori frequentissimi sono nelle iseritioni i Patroni delle citia , e de
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fgne Citta dino Romano , che in grazia fosse appresso it Principe , e suo Protet tore it dichia rava , e alle volte anche, se mal non ci apponghiamo aluero , a reggere te principali dignita , e carichelo chiam ava , come sorse chiamarono Lucio Pom-
reo i Citta dini d' Industria.
Ci restano te parole serit te su la Cornice , lequali qualche maravi glia ei sanno, Vedendo chel' inta gliatore deli' Iscrietione abbia voluto melle re it ne me suo dicendo Titus Graecus Tropbimus Industriensis faciebat , cosa solita sola mente a far si da gli antichi Scultori, e Pittori insigni Delle
piu samose , e perset te loro opere 2 ma ri flet tendo , ci h Venuto in pensero , che questo Tito Greeo Tros mo posia essere non tanto inta gliatore deli' Iseri zicne , quanto artesice d' una Staia
tua , at di cui piedestallo sosse la iseri rione . Edin tal caso non ha avula epti l ' aoerienza di colo-xo , che alle eiace delle Statue ii nome loro seri-vevano 3 ec me Fidia sece net suo Ercole rubato da Verre in Sicilia, di cui ci se menetione Cice-xone. Non badb egli che la Statua,ed ii Piedestallo potessero per i ' inglurie det tempo essere l' un dati altro divis e distratii , e si contentis di metiere illa o nome net fondo deli' Iscrizione , Iasciando co- si che eo modo scsse agit Spellatori di veder prima ad onor di chi era la Statua, e indi a parte chisisse l' Autore delia medes maὰ NE questa con-get tura puo essere affatio distrutta dat non veder
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nomInata la Statua ne li' i scrizicne , perche per lasessa ragione , che l' arte fice ha messo it suo nome,l' Autore deli' i scri zione pub effer che non abbia seudicato necessario ii dire , che quella che it avasopra it piedes allo era una Statua ad onor di Lucio Pompeo , olt rediche non sata sorse dissicile ri-trouar iseri Eioni solio Statua , che della Statua non sacciano menZione ; ed uno esemplo ne som- ministra Ι' iseri Eione gia portata , e simile atquanto alia nostra data in luce da Grutero prima maguasta , e pol dat Signor degli Abbati olivieri ,
su la quale asse ano en trambi essere stata una Statua , quantunque risset tono , che quella net Piscrizione non vi en mica nominata . y -
STRIENSIUM, per elaminar a parte ii nome, eat sto , l ' antlehita, e Ia grande a , e l' ampleZZad' esse . Sicco me Plinio nomina in due tuoghichia ramente eo me Citta nobile , e ricea Industria, cosi questo nome non E stato da ni uno Scrittore moderno tanto Geografo , quanto Storico dei Plemonte lasciato in oblio ; ed osservato avend ehe Plinio Ia diceva vicina al PO , annota credula effer Casale ; vedendo esser esse una Citt1 moltoricea, assai ampla , e fiorita in Ogni genere discienZe, edi commerΣj eguai mente ad Ogni altra subalpina da Torino in suori . Ma da ques ' i scri zione fiamo chiariti ora dei contrario , e ci riesce
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di dar questo lunae alla Gl ografia antica deli' Italia subalpina , come molle ait reci rie scira piaeendo a Dio di darne . E qui ei permetia it Leggitoredi sare una piceola digressione dat pro potio log-getto, e
brevemente aecennare quat 8 stata , nelle gite e mincia te a farct in quale in lI, l' attenaione nostrarer i 'antica Geografia . Abbiamo sem pre eonsiderata questa per una delle maggiori utilit , che da marini , e monumenti antichi rica var si posseno ,
eZatcune seoperte ei e gi1 riuscito di fare , delle quali gli eruditi, e diletianti d' antichit1 ei sa-pranno grado , e che ad illustrare la storia di que- si Stati possono col tempo molio servire . Queste sono I. L ' anti eo sito delia Citt1 dici mella vieino a NiEza , ii quale a vvegnache giaconosciuio assai fosse per ii vestigjd' un Anfiteatro , ed attre fabbriche , che restano , e per te me morte degli antichi, e moderni Storici ; nulladi-meno di questa Citta la grandezaa , e magnificen Ea , speriamo far piu chiara , e manifesta con lenotiate, che giὶ ci ha somministrare , e et sommi nistrera ancora l' attenΣione di erudito Cavalieres ii quale possedendo una gran parte det terreno d'essa, iacendo scavare varj appartamenti ; ha ri-
assai bello d' una strada Romana , di cui sin adesso i Geografi ignora vano I ' essere, e ii nome dano i stato scoperto nella sessa Provincia di Nirranella strada, che dat Mare va verso la spiaggia di
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Genova j passando per la Turbia a Venti miglia ,
dove alcune colori ne militari di seguito si sonotrovate , ed in una i scri Eione si h letto , che queissa su la via Giulia Augus a stata a spe se di Adriano Imper adore riparata , e che dat sume Trebbia in quelle parti ventua . III. Ici Centallo Luogo distante sei miglia in circa daCuneo da varie iscris Eioni sparse per la Campagna , ii sito si e ricavatodi una antica Citta , la quale alcun sospetia effer P Aran a Vagiennorum , nominata da Plinio ssebbene nelle iseriaioni, ehe di varj Magistrati,
e spe giat mente di Duumviri fanno menΣione, nonci h aoenulo ancora di ritrovare ii suo proprio nome , e dissicit sara di scoprire a leun monumen to, checi dia maggior conteaza della medesima , perche se alc una cosa sol terra ancor glacesse , sa
Tebbe venula alia luce net tempo , ehe i Francesinet secolo passato con buona Citta della ivi si sortificarono. IV. Niun Antiquario ancora ha illuit rata bene la Valle dei Ducatod' Aosta riechissima d' i scriHoni , e di vestigia d' antichita Romane , te quali meritano maggior attena ione, e Piusollecita ricerca di quelio , che sinora abbiam po tuto fare . Speriam pure eoi tempo di dar la pianta d' essa Citta tale , come da' Ramani se landa
ne di ale uni sol terranei ricavate s olire un arco se due insigni porte delia Citta , ed ii resto d' unTeatro , e varj traiti di strada eon superbi pontisatti sare da' Romani, o sa pel passaggio delle Legioni d' Italia in Franeia , e in Germania , Ο.sia