Symbolæ litterariæ opuscula varia philologica scientifica antiquaria signa. lapides. numismata. gemmas et monumenta Medii Aevi nunc primum edita complectentes volumen primum decimum Volumen primum in quo admiranda antiquitatum Herculanensium continua

발행: 1751년

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Come Roma anche solio gi 'Imperadori quantunque perduta uvesse la liberta , si gloriava sempredet nome di Repubblica ; eosi ogni Municipio , o Colonia uniformandosi ad essa , chia mava tutia lassia tenuia Repubblica , come in questa stesia I

serizione vediamo , edinat ire molle . . Come in

Roma ii Collegio de' Ponte sci, a cui la Religione dava somma autor it a' tempi della Repubblieae molio ancora solio gi' Impera dori , eost in tali Citta era un Collegio di Sommi Sacerdoti, iquali secondo it genio di varie Citta , varj nomisorse ebbero , e furon detii do Ve Augustales , do-ve Dendropbori, come altrove diremo . Finalis mente come in Roma ali ' Imperadore quasi tuiti

ventuano attribuiti i litoli d' Ufetj, e Magistrati , cosi ci pare da questa tiariaione , e da attre , ched ' ordinario, quando in alcune Citta era vi unFavorito deli' Impera dore , o vn qualche possente Cittadino , a tui venissero molli impleghi , edusEj conseriti; e cost Ogni cosa era ne ita podest1 δ' un solo , e conservavasi , come nella Citta capodeli' Imperio, eosὶ neli' attre una sola, e vanaombra di liberta , ed una tenue immagine di Re rubbliea . Ma tornando a ' Duumviri non v' hadubbio, chequello sotia un Supremo Magistratonelle Colonie, e Municiri, ma pol se s eleggesseroem alla maniera de' Romani Consoli, se sota ac- compagnata datio splendore de' fasci la lor dignita, se durasse questa un sol anno, sono qui stioni di ficili a deeidere , e cio , che di piu certo possit amasserinare si ei che quantunque te Colonie gene-

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ralmente osservassero lo stesso civit sistema di Roma , niente di me no molia diversitI vi sara stata

tra quella , equelle, et rat' una, et ' ait radi loro mede si me , molle cosse ancora in Ogni luogo a capriccio mutandosi ,.ed alterandosi .

CURATORI

KALENDARIORUM. REI. P

verso da quelio , che sopra 8 chi amato Questor det Erario . Quest' altra Cari ea signifiea it presedere ait' esagione de tributi, e daaj della Cittὶ .ed ali' impi ego dei danaro , che da essi si rieavasse. Prende ii nome di Curator Kalendariorum perchene' pubblici Calendari registrati erano que' prefis, s giorniperi' ultimo termine di pagamento de Tributi, e de 'crediti dou uti. E siccome ordinaria mente alle Calende , vale adire at primo delmese , soleano i Creditori eligere teloro usure, per questo ii registro de ' Debitori, e delle sommedovute , o de' tributi da pagarsi da' Parti eo laridi una quale he Citta , e lo stato generale de' debiti, ede crediti d 'ogni Comunita Calendario Veniva chi amato 3 eome factimente e dat te iseri in Zioni, e da qualch e passo dei Codice Τeodosiano pub ricavarsi a it che gia accurata mento osserub ilCardinale Notis . Abbiam pure attre I scriΣ ni , ineuidi questa stessa Carica vien salta men-zione appresso Grutero ' .

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164 SITO DELLA CITTA

Ed in altra parte nominato con altro nome lo steta

COLLEGI VM PASTOPHORORUM

Gia dicemmo sopra, che , come in Romaera it Collegio de' Sommi Sacerdoti, o sia Pontesci, eos1 nelle Colonie s det quai nome sottogi Imperadori ogni Citta d Italia , essendo ac- cordata a tuite la Cittadinanaa Romana , gloria-

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vasi 4 eravi uti Collegio di Somini Sacerdoti , iquali in questa Citta , di cui ora traitiamO , piac-que con nome molio chlaro , e glorioio chlamar

Palloiori . Prendeano essi ii nome per quanto da Grammatici possi amo intendere da cer .a ricca , emolio adorna sopra vvesta de ita Pasos s se pol estipi ut tosto d' una Deita , che d ' uti altra fossero Sacerdoti non si pue, di certo asserire , ma piu verisimile ci sembra , che con questo nome si volesse solo significare Sacerdoti di sommo grado , e po tere . Siccome pol la voce Pastos puo significareo ricca veste , ον vero Talamo , o sia Leito, vo-gliono at cuni per Pastofori s' intendano Sacerdoti , i quali avesiero l' abitagione in appartamenti contigui allo flesso Tempto , e che si chlamassero Tasopboris . Per la quat parola gl' Interpetristessi della Sacra Scrit tura intendono pure te a bitaZioni de' Sacerdoti. Pasopboros se anche s Prannome di Venere deita eosὶ quasi Thalam fera , e per questo di let Sacerdoti posseno esse reereduli i Pastoseri . Ma l 'idea piu chiara,che pos- samo avere di questa sorta di Sacerdoti, ce la da Lucio Apulejo, cosi chia mando i Sacerdoti della Dea Iside non tanto come proprj di essa Dea , quanto come Sacerdoti di un grado supremo , edit piu onorato in tutio l' Egitto , e come quelli , a 'quali la cura dei Templo era appoggiata , eda' quali Ogni Λrcano era noto de' segretissimi mi sterj di essa Dea . Gloriasi egii di essere stato ascritici ne i numero di costoro, ela loro grandet

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alitoritὲ , e sima , che appressi, it Porolo aveano con queste parole deserive et ' Tunc ex his unus , quem cuncti Grammatea dicebant, prae foribus asistens , coetu Posophororum , quod sacrosancti cilis

legit nomen est, velut in concionem Tocato indidem

de stiblimi suggestu , de libro , de literis fausta tota

praefatus Trincipi magno , Senatuique , , Equiti ,

totique umano populo , Nauricis Navibus , quae que sub Imperio mundi nos νatis eguntur renuntiat, sermone , rituque Graeciensi ΛΑΟΙΣ ΑΦΕΣΙΣ , qua voce feliciter cunctis evenire figisavit: Poputi clamor insecutus . E nel fine pol dei libro X I. eon molia giat tanEa raceonta essere stato dat Dio Osiri aggregato , e con dignita ancora distinio in ego Collegio, e ne insegna , ehe quello avea alcunicapi det ti Decurioni Quinquennali , e che la ist tuetione , e nome di questa mani era di Sacerdoti non e piu antica de' rempi di Silla a e di riu ose ramente ci aecenna varj essere stati gli ussiΣj diquesto eorpo di Sacerdoti. a'quali sorse apparienneaneheil deeret a regii onori a' Personargi me. Titevoli, et me Vegri amo dalla nostra I serietione avere satio que i d ' Industria a riguardo di Lucio Pompeo . Eceo te parole d' Apulejo medesimo . Denique post dies admodum saticulos Deus Deum magnorum potior , majorum summus summorum maximns, is maximorum Regnator Osiris non in alienam quampiam Personam reformatus , sed eoram suo etenerando me dignatus assamine per quietem praecipere visui est, quum non inconstan

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ter gloriosa in Foro reduer em patrocinia I nec extimescerem malevolorum disseminationes , quas sudiorum meorum laboriosa doctrina ibi exercebat . Ac ne sacris suis gregi caetero permixtus deserti rem in Collegium me Pastophororum suorum , imo inter ipseos Decurionum Quinquennales elegit. I ιιrsus denique quam raro capillo Collegii vetustissimi, is ob illis Sullae temporibus conditi munia non obumbrato , vel obtecto calvitio , sed quoquo versus obvio gaudens obibam. Questo luogo di Apulejo ,ed at cuni altri meri terebbero maggiore attenZio

ne, e di semina di quelio , che per ora possi amosa re s per adesso ci bastera it conoscere , che i Citta dini d' Industria tot serodagli Eglaiani ii no- me di Pasto ri, per rendergit con un voeabolo augusto , e nuovo , e d alia plebe poco eo nosci uici Piu Orrevoli , e piu misteriosi.

INDUSTRIENSIUM PATRONO

OB. MERITA

Con queste ultime parole viene spiegata auera non ordinaria dignita di Lucio Pompeo , ilquale su Patrono , o sia Protet tore delia Citi,d Industria, la quale grata si dimostro con fare Intagitare a suo nome questa iserietione in ricompensa de' buoni umaj, e de' singolari benefiΣj da esse ricevati . Ognun sa , che l' origine de' P troni , e de' Clienti dagli antichissimi tempi delia Repubbliea , e dait' origine delia stema Roma deexipetersi a ma solio gli Imperadori frequentissimi sono nelle iseritioni i Patroni delle citia , e de

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fgne Citta dino Romano , che in grazia fosse appresso it Principe , e suo Protet tore it dichia rava , e alle volte anche, se mal non ci apponghiamo aluero , a reggere te principali dignita , e carichelo chiam ava , come sorse chiamarono Lucio Pom-

reo i Citta dini d' Industria.

T. GR E. TROPHIMUS. IND. FAC

Ci restano te parole serit te su la Cornice , lequali qualche maravi glia ei sanno, Vedendo chel' inta gliatore deli' Iscrietione abbia voluto melle re it ne me suo dicendo Titus Graecus Tropbimus Industriensis faciebat , cosa solita sola mente a far si da gli antichi Scultori, e Pittori insigni Delle

piu samose , e perset te loro opere 2 ma ri flet tendo , ci h Venuto in pensero , che questo Tito Greeo Tros mo posia essere non tanto inta gliatore deli' Iseri zicne , quanto artesice d' una Staia

tua , at di cui piedestallo sosse la iseri rione . Edin tal caso non ha avula epti l ' aoerienza di colo-xo , che alle eiace delle Statue ii nome loro seri-vevano 3 ec me Fidia sece net suo Ercole rubato da Verre in Sicilia, di cui ci se menetione Cice-xone. Non badb egli che la Statua,ed ii Piedestallo potessero per i ' inglurie det tempo essere l' un dati altro divis e distratii , e si contentis di metiere illa o nome net fondo deli' Iscrizione , Iasciando co- si che eo modo scsse agit Spellatori di veder prima ad onor di chi era la Statua, e indi a parte chisisse l' Autore delia medes maὰ NE questa con-get tura puo essere affatio distrutta dat non veder

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nomInata la Statua ne li' i scrizicne , perche per lasessa ragione , che l' arte fice ha messo it suo nome,l' Autore deli' i scri zione pub effer che non abbia seudicato necessario ii dire , che quella che it avasopra it piedes allo era una Statua ad onor di Lucio Pompeo , olt rediche non sata sorse dissicile ri-trouar iseri Eioni solio Statua , che della Statua non sacciano menZione ; ed uno esemplo ne som- ministra Ι' iseri Eione gia portata , e simile atquanto alia nostra data in luce da Grutero prima maguasta , e pol dat Signor degli Abbati olivieri ,

su la quale asse ano en trambi essere stata una Statua , quantunque risset tono , che quella net Piscrizione non vi en mica nominata . y -

STRIENSIUM, per elaminar a parte ii nome, eat sto , l ' antlehita, e Ia grande a , e l' ampleZZad' esse . Sicco me Plinio nomina in due tuoghichia ramente eo me Citta nobile , e ricea Industria, cosi questo nome non E stato da ni uno Scrittore moderno tanto Geografo , quanto Storico dei Plemonte lasciato in oblio ; ed osservato avend ehe Plinio Ia diceva vicina al PO , annota credula effer Casale ; vedendo esser esse una Citt1 moltoricea, assai ampla , e fiorita in Ogni genere discienZe, edi commerΣj eguai mente ad Ogni altra subalpina da Torino in suori . Ma da ques ' i scri zione fiamo chiariti ora dei contrario , e ci riesce

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di dar questo lunae alla Gl ografia antica deli' Italia subalpina , come molle ait reci rie scira piaeendo a Dio di darne . E qui ei permetia it Leggitoredi sare una piceola digressione dat pro potio log-getto, e

brevemente aecennare quat 8 stata , nelle gite e mincia te a farct in quale in lI, l' attenaione nostrarer i 'antica Geografia . Abbiamo sem pre eonsiderata questa per una delle maggiori utilit , che da marini , e monumenti antichi rica var si posseno ,

eZatcune seoperte ei e gi1 riuscito di fare , delle quali gli eruditi, e diletianti d' antichit1 ei sa-pranno grado , e che ad illustrare la storia di que- si Stati possono col tempo molio servire . Queste sono I. L ' anti eo sito delia Citt1 dici mella vieino a NiEza , ii quale a vvegnache giaconosciuio assai fosse per ii vestigjd' un Anfiteatro , ed attre fabbriche , che restano , e per te me morte degli antichi, e moderni Storici ; nulladi-meno di questa Citta la grandezaa , e magnificen Ea , speriamo far piu chiara , e manifesta con lenotiate, che giὶ ci ha somministrare , e et sommi nistrera ancora l' attenΣione di erudito Cavalieres ii quale possedendo una gran parte det terreno d'essa, iacendo scavare varj appartamenti ; ha ri-

assai bello d' una strada Romana , di cui sin adesso i Geografi ignora vano I ' essere, e ii nome dano i stato scoperto nella sessa Provincia di Nirranella strada, che dat Mare va verso la spiaggia di

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Genova j passando per la Turbia a Venti miglia ,

dove alcune colori ne militari di seguito si sonotrovate , ed in una i scri Eione si h letto , che queissa su la via Giulia Augus a stata a spe se di Adriano Imper adore riparata , e che dat sume Trebbia in quelle parti ventua . III. Ici Centallo Luogo distante sei miglia in circa daCuneo da varie iscris Eioni sparse per la Campagna , ii sito si e ricavatodi una antica Citta , la quale alcun sospetia effer P Aran a Vagiennorum , nominata da Plinio ssebbene nelle iseriaioni, ehe di varj Magistrati,

e spe giat mente di Duumviri fanno menΣione, nonci h aoenulo ancora di ritrovare ii suo proprio nome , e dissicit sara di scoprire a leun monumen to, checi dia maggior conteaza della medesima , perche se alc una cosa sol terra ancor glacesse , sa

Tebbe venula alia luce net tempo , ehe i Francesinet secolo passato con buona Citta della ivi si sortificarono. IV. Niun Antiquario ancora ha illuit rata bene la Valle dei Ducatod' Aosta riechissima d' i scriHoni , e di vestigia d' antichita Romane , te quali meritano maggior attena ione, e Piusollecita ricerca di quelio , che sinora abbiam po tuto fare . Speriam pure eoi tempo di dar la pianta d' essa Citta tale , come da' Ramani se landa

ne di ale uni sol terranei ricavate s olire un arco se due insigni porte delia Citta , ed ii resto d' unTeatro , e varj traiti di strada eon superbi pontisatti sare da' Romani, o sa pel passaggio delle Legioni d' Italia in Franeia , e in Germania , Ο.sia

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