Dionysii Sandelli Patavini De Danielis Concinae vita et scriptis Commentarius ..

발행: 1767년

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361쪽

XXV.

BENEDICTUS PP. XIV. Dilecte Fili, salutem & Apostolicam Benedictionem Rini bismo a Di eou questa nostra quanto in

Extra

Dilecto Filio Danieli Concinae ex ordine Praedicatorum Venetias

BENEDICTUS PP. XIV. Dilecte Fili, salutem & Apostolicam Benedictionem. ΡEr te mani di questo P. Maesro det faero P a-laxxo abbiamo ric uti i einque tomi della sua Morais p per lo ebe disintamente la rivraziamo detola dedica deU Opera , farta a Mi e dei regalo. Ella non s dubiti che non samo per lenere is δεσdorte fatiche in rutti que' contrairempi, che anderemo

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Datum Romae apud S. Mariam Maiorem die as. Novembris I M. Ponti atus Nostri anno decimo.

Dilecto Filio Fri Danieli Concinae ordinis Praedicatorum Venetias

XXVII. .

Cm dira it famoso Danielio dei Testamento nuctavo della mia tardanaea a rispondere eas Dolregali , e alle De lettere P Metro da parte per ora ἐ

Romitorio in queste imminenti vacanαe di Natale. Passo at Codici delia Teologia morale rivoliati da maeon ansera grandissma, non aυendo aspellato di darti ai legatore. O che opera grandes O ebe opera insignes E fe ne ho eoncepit a questa idea farra- bellandola m qua e in la sciolia com' ella era, s' im-

magini eos fara quando la legeerὸ a sillaba per st-laba dico in una parua, ebe in quesio genere ὸ ii

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do anche in Roma Ia mia vita anacoretica , termi

nate se incombenΣe deI mio minissem, non fo ebo leg-gere. Si ricordi di me ne' suoi fanti Deriso: qu Ra δ ι' unica graxia , che io domando in ricompen

vita, con che cordialmente ι' abbraccio , e son tutioso e di ia da suo.

Roma 6. Dicembre I74 9. D. Cardi Passionei.

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XXVIII.

ci fa verire t gueι R. P. Tech come mal υ entra a propositos Mevo letto con risa quel capo, ed effendo giunto da me ii P. Abbate della Torre, venu-so qua per ι' apertura dely Anno Santo , glii feci la

romo, e sono andato a tenere certi capi,ia materia de' quali mi Ra a more. Ne accenno uno o due per non diiungami trono. Desideraυo di υeder ben e

minata la controversia , se gli Eretici rusici ed igno-

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V. P. ebe traiti te materie morali eon tanta dignita,r eon fondamenti eosὶ stabili a forti. Come ho letia per extensum D Presaeione bellissima, eosὶ Drὸ dirutti i romi, e sono scuro di imparare se re pili

da una tale lettura .

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XXIX.

GOdo ἰoniramente , ebe dentro a quere anno υ glia ella avere rerminata Ia grans Opera frut- tuosissima e necessarii ima della Morale , ii cui fertismo tomo δ gia compito. Sono scurissimo della di Iei

XXX.

logia Cristiana di V. P. assieme colla sua carissima Diteris. Feci legare ii romo , ι' ho letto , ria letto e tornato a leuere , e dat medesimo femi σpili imparo. Dico a chiunque ne pario, da questo ro-

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gazione a V. P. per avere disina con tanto sapereia sentenza delia diletlaziove vittrice , e fatio roc- ear con mano che non porta pregiudidio alcvno alla

rbe sta inυolta in equiυoci, e coperta ae incuritia da gli emoli, percbὸ non comparisca alia luce sal quale

mento capitale deIIa Attrina .. S. Agostino , certamente δ la materia di cui pario: ora Duo perfressif-

xebre di modo tale , che chi non vorra seguitare tale sentimento cοσὶ cristiano , ne inferira almeno ibo non δ fggetto ad alauna e fura re. De sidcro cho IVP. mi dia occasione di ferυiria per corri ondere atte mirobbligazioni , e farie con cere la et era stima che hodei tuo merito e te do iun cordialissimo abbraccio. Roma I. Settembre I75 C.

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DA quateri tempo voleis frisere a V. P. M. α per daris nolixis di quanto visne in quo e parti acereditata Ia sua Morale eon turre te alire furopere . Granis a Dio in questa eista di miserta, rnelis Arre vieine gran parte de' Preti, di Seminari, a de' Religiosi si sono prome uti da Veneαia , e spromedono alla glomata delia sua Μοrale , ed alauia hanno prefo carrenio eot P. Maestro Gasparini a que-flo essetto. Con mia fomma confovetione pol ho troisvato ebe in questo Collegis di miserta si lenono ire pubblica taυοIa te sue opere , e s leuerauno rutre una dσο ι' altra. Qua i Religios i meri, ed aliis perfne di riguardo altro desderio non banno Me dreoninceria. I PR. Gefuiti, accortis δει pr iro , ebequὶ υa fatendo la sua Morale, aveυano principiato s

Fr.Tommaso Maria de Lauro a de' Predicatori XXXII.

a Integrum eognomen, in Autographo ex parte laceratum, ex Prima syllaba coniectura supplevimus. Scimus enim quemdam D mimeanae Familiae Alumnum eiusdem cognominis ac regionis Concina amicum extitisse.

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XXXII.

EDesprimibile it piscere , ebe provo nesta contiis nua lettura delia Teologia veramente crisiana d. V. P. M. R.; ma non posse capire eome sans pο- ruri pro re nomini cristiani e dorti, ebe abbiano soluto impedire la flampa s uae opera sὶ evangelι- ω , necessaria, e sὶ doderata Ggι' sessi sommi Pontoci. Io cerramente non Iasierὸ, per quanto mi

faris possibile , di predicarne u merito in quem mia Dioco ed in turri i vicini Paes ; onde prego V. P.M. R. moler ordinare at suo libraro in Venexio dimandarmene quantoprima venti Uemplari. Per eolmo di contento bo anche riceυuta una gentilissima Ditera dei nosero incomparabile Re rendi . P. Maestro orsi , ehe rimeri a disotissmamente e disulto more , pregando V. P. M. R. passaetti ques ' -- scio, e dirgli, Me finalmente iι mio Segretario CamRossetti tentera, per mia insinuaxione , di xradurreia sua Isoria in lingua frances. udio eo ervi in prospera e tanga vira te loro deguissime persone, che ecano tanta utilita alia x Chima , e tanta gloria alnostro S. Ordine, a quaι' esserto non manebeia di pre-gar indefessamente si Signore. E per sine raccomandandomi alle Δυοre sue orazioni, e baciandole te mani eon pleno ri exto mi rufegno. -υe a 28. Marno IIII.

Disori . M obbl. fervitore F. Domenico sa) de' Predicatori Vest. d'Anversa. XXXIII.

a Gentii primum Theologus Casanatensis , exin Ruremor densis An. tistes ae postmodum Antuerpiensis ἱ vir moribus iuxta ac lit-- teris insignis .

370쪽

M. R. de' 25. Gennato , e contemporaneamente

pi delis suo opere : ma Ia favorita di tui ὸ quella

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