Opera;

발행: 1760년

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figii uolola' u anno id comporto non gia con assetia-χione d ambitiosa costanga , comesi pia de gli nomini forti, ne me no con pia gni stet da donne guerra gIi servi per conforto. Mandata per tanto innan E i 'armata. accio saccheggiati diversi luo ghi melle si e grande , evario pavento coni sercito in punt , accresci ut de pili forti Britanni , provati per lunga pace , arrivo almonte Gram pio, res gia da nimico. Perche i Britanniniente uerriti per la passata rotia : veggendo in viso clavende ita. o a schi avitudine : accortis final mente do versi it comun peri colo scacciare con a concordia ; con Ambia cerae . e con patio ave vano ratio a loro i forted ogni citia Cia erano sopra tremam t. a sol dati concorrendo vi per ancora tutia laa iovent , e vecchi rubieti, e prosperosi, hiati, e gradu ati ella milietia. Quando Calgac , i primo tra que Capitani e per valore , e et nascita, P quella moltitudine agunat , e chie dente battaglia , dices avere cos par lato a Qua lunque volt aa io considero te casioni della guerra , erae nostre nece -ν sita credo cello, lator nota' oggi . eri vostra unio. v ne do vel essere a uita Britannia principio di liberta. va Ni uno di vo h pro vato servit altra terra non ci haη ove fuggire ' i mare sicuro , soprastandoci ' r-

Uria de valoiosi , sono Enche si cureta de' inridi Le passate attagii fati cori varia fortuna o Romanim, si fondavano nelle nolite tome , e soccor si perchemot, vaco me di tuti a Britannia nobilis imi , per i serbati ina questo suo ultimo ricetto , non ve devam liti schiavi. v non violava nostr occhi te seneta di adtoni. Nolo ultimi abitatori delia terra e mante nitori delia liberins, ta , ci dilandiam in questo angolo di Britannia. Oggia' aperto , e pensa che oliret . come ' ogni novita a non a puta noten . siano mirabiliera m e non iras altro che on de . e fassi is , quel ch die ggio .ci Roma - ,, ni cui superbia perisset vaneta , o modeuia non sug- Mai restici adtoni de monil , cui non rimanendo iura terra a disertare , inusta noci mare Se ito vano nimi- saco ricco sono avarici se povero , ambi Ziosi Levante,

a e Ponente non vi empier ebbe soli essi di pati tam a-

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228 VITA DI IULIO

no riccheeta poveri a Con falsi nomi chlamano Im- periori rubare , scannare , e rapi re is pace ii desola γ' re Naturata voluto che cialcheduno i figliuoli e pa-υrenti suo abbia carissimi questi ei son filii nelle mi

a liaieci e dileguati a servire Mogli, e forelle, quando in non te forae an da nimici, te vituperano come ospiti Me amici. Tolsonori beni per li tributi cie grasce per νὴ P abbon dant : raetianori corpi in fur legne ne bo Da chi ira de ne sanghi con asto nate, is ulta aggi. Glia schia vi nati a servire sonia padroni venduli una Voltu,

Oae pasci uti Britannia sua schi avitudine ogni di comprA, αγο gni di pasce. E come tra i schiavi ilisu ovo e toro eoab effato da suo compagni ancora costio a tale schina vitudine de mon domuovi, e non punio buoni, si amo γ' cercati di pegnere , non avendo pili campi , nescaVe αγn porti da farvici lavorare. Non place ' padioni co-γοtlanta viri, e ferocia ne suggettia e questo esse lon-ν tani, at post , quanto scuta, tanto ci farios petii. a Non potendo adurique spera per dono , deitatevi oggi- a m di, tan Io cui a vita, quanto cui la gloriata carissi Uma. Potet ter i Brigunt gui dati damna donna ardere auri Colonia , for Zai uri Campo , ed ave vano italogos bello e cosso , se la pro spei ita non li tacea tral curati αγ no non mano messi ne domi , non ro te remo in palma di man Ia liberta , per ostrar' at primo B di, fronto . che oggia d uomini ' serbato la Caledonia di, Credet vo ch i Romani an nella guerra cosi va-

silent , comemella pace insolentici Nostre oglie divise gli anno hiarici de gli errori de nimiaci a sua glorias, i loro sercito di genti diversissime appiccato in si eme, concia cera 'inso di fortuna, che mutata uorabans, deraci se gia non vi crede te che que Germana Gul-

,,li e molli che o mi ergo gno a dir loci Britanni , che mei sono i sangue proprio pec far signoi eggia res, stiani eri , e pur sono stati pili tempora iniici che schia, vi , siano con essi di scde ira amore in collati, e con

,, gli sti moli a Romani non hanno te Mogli che gli ac

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AGRICOLA. 22'

s maggior parte non anno patria , o non θ questa Sona poche compagnie, e contemplano stupidi questo nuo

vo telo attici da gl Id dii quasi in capparmella ragna. να Non vi paventi laeso vana apparena , n abba gli lora tanto oro , e arient , he non fie de , ε para. Quans, do sarem alle mani , darem ne nostri Britanni , res cher anno sile mani a petio rimembrer anno ii Gallis, della primi era liberta de alante ranno gli , come di anci

gli Usipi gli altri Germani , nyci a id da temere

sole larte et voter Coloni plene di ve cchi citia malsa contente, e eggio ' accordo tra chi malvolenti eri ubbi disce hi iniqua mente comanda : qui ci Ca salitano, qua I esercito colari tributi, te cave is liis altri martori da schia vici lo cui terno confer mamens, to , ocia subita vendetia sta in questo Campo. Nell is entrare in battaglia ovvengavi de vostri passati is deo gli avvenire Da si fati partare dispostissimi, leva tono ali' saneta barbaraci cordate grida e canti, e of flamenti Gia te schi ere , folgorando i armi , e correndo qua , IL, i piti arditi si met te vano in attagitara quando Agricola parveci uoi, en che liet , e a pena tenuit

alle osse , costa in fiam mare M Questo ottavo an - 1 no, compagni iei che o continuate a vincere las, Britannia concla virili , e fortuna de Romano Impe-s,rio , e concla vostra sede . e opera. In tante impres ,s, e battagii Obi gnato forte 2 contro nimici , ex paZien Σ , e fata che , quasi contro ali istessa natura , n ho potui doler mi di vo , ne o di me Vaticati iis termini ci de Capitani, o degit eserciti antecedens ti possediam non per Voce , o fama , a col Campo ,, e conci armi l estrema Britannia rabbia molamoi co- ,, perta , e vini : quando vo fatigavate tanto per quelle

paludi , e monti remum , io sentiva dire a iii valos, rosici De quando ci a dato it nimico Quando ilis combat te rem Ecco lui ora frugato e nito ribu cate, delle tanea contenti fieteri potete usa recla virita; igni Maeos, plana a vittoriosi , e contraria a vini L concio, si che P esse tanto camminati , initi di tanti boschi. M slangati di tante paludi, che pajon belle cos , e pro

opere, vi torne rebbono se fugSiste , peti colosissime Do

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M perche no non Ebbiem n pratica de tuo glii, ne, do vieti di vivere mantis armici in queste grai coia. s Io per me ri solve alia prima , che palle non salvinosae fercit . ne Capit an me Stio, morir' notato , che

α si emera e quando si morisse in questo fine delia terra di, Vella natura , pur saria gloriolo Se no avessimo a

s picta alit eserciti vi farei uore : ora ricordate vi his siet voi, e domandates vostra occhi, hi si cost oro. ν Son color chera 'Enno passato operti dati nolle si a tam sero quella legione , eoo con te grida gli combujaste. α Son que tapetera alle uone calcBgna ovra tuti isa Britanni , peio scam pati tanto tempo Conae de boscos, si cacciano i generosi animali con a foteta, em vilis, fuggono Promo solo de cacciatorici eos sono i Bris, tanni fercci stati uccisi pilicia oraci rimane la brutas glia codurda, che pur 'lia dat omelle mani in quest

os ultimo c3ntuccio remante, arrestata, per ostrar-

vi non it viso , maci luo gora una vostra bella vitios, ria. Sal date ii conto deli imprete , suggellate cons, questorii orno it inquante sinio anno , ni stificate las, Repubblica, che questo e ser cito non a fatio delia is gueria bollega me dato agione di i bellare . Mentre ei dice vaci favilla vad ardor de soldati . e finito cli egi ebbe , scoppio nouo nota allegie Za e corsero a furia al P amonio cos ordinati La anteriata' ajut , ch eron otio mitu , ne me et , remita cavalli ne corni elegioni si rima fero rasente agi alloggia menti maggior gloria de Capita nori s ei vince va senet langue Romano , eae iccorrere chi pie gasi e I Britanni si posero alti per ostra . e terrore L primi ne plano , gli altris per I erta ristretii , conre se stessero P, lopiaci altro , di mano in ano Cariettieri, e cavatiericlo planoem pie vano di correii , e seacasso Agricola dubitando. nimici di maggior numero non to baltenero in tem

pota alta fronte , e da fianchi, allargo te file , se en fac eva men serrata attaglia Molli volevo chlamare cIegioni , est come pronio allo sperare, e forte alle bur

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AGRICOLA. 2 I

cioin a combaltei da Ioniano Graiit anni ardit , e pra-tichi, concierapa de grandi , e brocchi et piceoli sthisa vano , o paravano i iri nostri , era o manda vanoaxanpioggia de loro. Quando Agricola mite animo a tre cooriati Batave , e due Tungre di venire alle mani conrae spa- de , Erme appuniata , e loro antica , e destra dove inimici con piccoli laudi , e spade lunglie, e puntate non pote vano elleia russe mane ggiarsi , e allo retto combattere. I Batavi a nque occheg glando rasi egi an-do , o te punte delii cudi ferendo rotti quei de pia no , si spin sero verso i collici I attre coorti, me scolate sifra loro , o per ara , o per furia ammaxa vano iii appresso in molli ne lasci Avari me Zi morti , O salvi per correre alia vittoria. In questo a cavat terra fusgi car-rettieri entraronomella us a de sim ti , e benche recasse- Iomaovo pavento , per la stret te Za elle schiere , e iapre Za de luogo , non pote vano agitarsi. N pare va micabat tuli a cavallo , perche que che ita vano illi erant raportati da' corpi de cavalli . e spe si i carri vagabon di, em cavalli ipa arit , e lenZa freno ut Iavan or perfianc , o di fronte , se condo cherili guida vacio spavento. Que Britanni che in cima de colli si lavano a mangiunt , ridendo de nolixo poco numero, cui AVAn apoco a poco, eae palle igne vano de vincitori. Quando Agricola , che ma non tem Od altro , oppost loro quat-tro bande di cavalli serbate a subiti bisogni , he uellicon tanto tu furore calati, con tanto piu forte riscontror ibati , iugo cos P vvis de Brit2nni torno loro in danno comando it Capitano a cavalli combattenti in fronte , che tene iser die tro a fuggenti. Ved rem in quella largura peti acolo grande , e atroce eguitare , fedare pigliare presi , incontrando ne altri , ccidere. Frol. te di nimici, quali , ove gli det lavari animo , clavanti pochi armate fuggire , quali senZa arme uvantur arsialla OIte , era la terra coperta d armi , corpi , mem bia , e sangue ne vini tat volt ira , e virtu. Appre

sati a bot chi , latio est , accerchiavan, primi eguitant , scoria volonta , e non pratichi de luc ghi. E se

Agricola , che era per atto , non avesse fatio attorni are

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strette et de passi montate parte della cavalleri , e ille stante correre per i boschi me folii, si ricev eva qual-che anno , per troppa assi curanZu Ved uti di uovos eguitare da ordinate schi ere , si mist ono in fuga . non as quadre , come prima, a senZa guardarsi in viso I in I altro , picciolati , rasLiggenti si per vie strane, si dilegua. Iono. a nolle , est ei ter saΣii , pol e fine alia caccii inimici morti fur ono a die cimila i nostri trecen qua tanta ora quali Aulo Attico Cὐlonnelloi' una coorte . tias portato tra nimici per ardor giovenile , e ferocia dei cavallo La noti a vincitori per i glubbi loci e per lapreda fudieta Britanni sparsi con mel colato tanto d uomini e donne strasci cava nori feriti Ahiam avuno i sani,

abbando navan te cale , appicca in i uoco per ira Acis

quattavan si , scivan voti . consa gilavansi instemeri poldi sunt vansiri face vali la ista de lor cari pegni s bigotii re spes o in furiare is seppe si che dicunt lor mogli , figliuoli uccisero per pieta. I di eguentescoper se me lavittoria. Era per tutio orribi silen Zio, me colli ni uno rue devanida lontano te a se ardere et i mandati per tutio

uico noscere , per 3 per novelle , non trovorono anima

natara marrissi a traccia della Io fuga. Eloichynonis eran isti timetier in se me in tuo go ver uno , Ia uer-ta , finita a state , non si potev allargate , id uisem e sercito negli Orestici ove pre onaggi , comando alI Ammira glio chea iras e la Britannia provvide dapo ter fartoa e gia ne trem avario Egli a passo lento per dare a vovi popoli , miorandori terrore , condusse legenti a pie , ex cavallo alleid nete. Eri armata ne me- desimo tempo tuticia xx con felice aura , e fama rientro ne potio di Trutule , on de puri , vendo coste ggiato tutio que lido. Questi succesi, per letteret Agrico-I , niente aggrandit , furono in te si a Domi etiano confronte lieta, a uore amaro sapendo egi quanto faxis di anzi de suo fallo trionso de GermZn , ove me nosente comperat , rasa , e vestita a prigionici ma ora si celebrava con gran fama, gran vittoria, e vera ditante mi gliaj ad nimici uccisi Par evagii a te me piuche, altro , he n privato avesse maggior inomo det

uincipe et in vano ver post silenetio agi studii de fo

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AGRICOLA. 3 3

ro e allo splendor de I ara civilici se altrici usurpa potia gloria deli armici ut te I attre cose poter pia age vol mente in qualch modo passare Ma I esse riuo Capitano , virili propria deli Imper adore libat tendo si in tali pensi et i, e , que ch era segnora atrocita , tra se iugum an doli, et esse di tener stri odio in se , tanto heci ardor della fama , e favor deli eler cito, tenendo Agricola ancor la Britannia, affreddassero. Fece gli ad unque in Senato deliberare gli onori trioniali , a statua illustre. ci che in vece di trioni si da . con gran aiole 'onore is fece credere destinato a go verno di Sotia, sodar a maggior personaggi , essenduvi morio Attilio Russo stato Consolo Credet te si per molli che Domi Eliano fosse vero , o favola di hi conosce vacia sua natur, ne mandasse ad Agricolada patente per u suo liberto fida tissimo , con ordine , trovando partito , di non la dare onde riscontra tolomelle stretio deli Oceano , senta farmotio , ne se tornasse a Domi Eiano In tanto Agricola a successore lascio a Provincia quieta, e cura. Perfuggi tria pompa di molli Iiscontri, e abbracci a te di parent , eram Ici , entro di nolle in Roma di noti in Pa Iagio , come glici imposto Fuo accollo con reddo bacio seneta partare . e lasciato tracia turba de cortigiani. Egi per temperate con attre viri ii nome di soldato agi oetiosi gi ave si die tutio alla tranquillita , Gripoli

eo vestir modest , patiar umano , ver se co vn mi co , o due Onde molli che missi Iano gli omini dati apparen Za , edendo Agicola si rimesso , e quadrenditio non inveni vano in chelesse tanta gran fama. In que di fa molle volt assent accusat a Domi Ziano ; aliente assoluto Ie agioni e Iano , non alcu suo peccato , non

querela di persona da lui offenci mari Principe nimico a virili, a gloria di tant nomo, e chi l lod avara sorte pessima di minici. Ubenii ignava ricordare Agricola alleseguenti avser sit ad tanti ferciti perdui in Mesia Dacia , Germania , Pannonia per temerita , o vilia de Capit ni Tante coorti uti loro se; sor Zate , e prese , e stati si

per perdere , non i confini , erae riperi a te legioni , lial loggiamenti e la possessione deli Imperio Continuando dunque anni inpra danni AE Sn anno sendo segna Tomo Secondo. V

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αμ VITA DI IULIO

lato per mortalita , ciconfitte , tutio ' popolo a nachi ede varier Capriano Agricola , paragonundo quel vi tore , quella sui de Za , e perien Za con ciuelle appoc Zggini , e codur die et con queste voci de popolo i libertibvoni per amore , esse de ita , i pessimi per malignita , invidia tempestuvis no gli Iecchi a Domi Man , inclinato a peggiori Cosi non men te proprie virili , he I al-trui atti vita precipit uvaRo Agr cola mella sua stessu gloria ' v vicinava a ratia de viceconioli ' Asia , era' Affrica fresca morte di Civica somministrava ad Agii colu consi gliora ed sempio a Donali Tiano Certi ches ape vano i animo de Principe domandarono Agricola 'ei 'andrebberi e prima con arte gli odarono I OZio, eoi polo indi ' offertero a farne sue cutem ali ultimo spaventandolo , Sti planaron che attendesse ad altro e ci menaron a Principe : ii quale con lambiante fin-to , e alti ero , quasi capace delle cui chinori cap sene lascio ingraZiare di si odiosa grata arrosso. Ilsalatio solito de Vice consoli , e da lui ad altri dat . ad

Agricola riten ne per isdegno ch'ei nol chie desse , o per non parere ' Ver a tui comperato 1 letalogii Chiossende , odia , e non irrientica Elondimen Domi-xiano facile per natura ali ira , quanto tu coperta tanto tu te nuce , era temperat dulla moderanZa , pruden et ira Agricola , he non si tuo cava a reputa. xione is tu ita Ol contra stat gli per vana liberta di partare Impar chi non m mirari non e cole vietate , cheanche citio muli Principi posson essere omini grandi, e chei ossequi , e la modestia , quando si e congiunte eo induli rid, e alore , arri vano a que coimo , ovemolli pervia di recipiet ii , e di mori senta pr5, hanc etc itora immortalarsi. I fine delia vita sua su agri me vole a no , Olen .e gli amici, ne senEa noja allistrant, e non conoscenti. I vulgo , erit popolo , lasciati suo affari , ando a casa a ederio, e per te pia Ze e cer chi ne avello ni uno della morte ' Agricola si alle

ve leno, ne face V piu increscere : non post diri dichiares; a molt , in uita a sua malatii , spes eg

i iatono i messa SSi de Principe uor de solito δε -

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AGRICOLA. 2 s

herti primi medici intimi di veniri a visitare .

spiare bene vi tennero ' ultimo glorno te postera riseri re gni momento de tuo transito che se gli fusis do luto . non ' a verebbe os subito voluto sapere. Parv

non limen da volt , era animo ad dolorat ora libero gladali odio . e coprendo me gli l alle eZa, chela paura. Ben si vicie , lettoi testamento ' Agricola, che lolasti conra' ottima moglie , e piissima figliuola coere deo Domitiano allegrarsi di u sto nor futtoli is delbu Ona iudietiori vendolo si te dialazioni acce cato, Uei non ve deva , chesi baon padre non instituit c erede se non it a Principe Nacque Agricola ne teret Consolato di C. Cesare a tredici di iugno : mori ' annicin qante a ventit tyd'Agost , ess endo Consoli Collega, Prisco F di corpo . chi ii volesse sapere si propor-Zianato, che grande fac ci arditae, e graZiosissima buono 1' avresti et to , e grande de uderato. Visse quanto alia Siora , benche tolloci ne liuon deli et L, tempo lan-ghissimo perche ebberi coimo de veri beni, che conis fistonomella vitta, olire aliis nori de Consolato , e deITrion to herili pote v far piuta fortuna rioverchieric che Te non curava, orrevoli te aveva pu dirsi beato, po iche ha poluto laicia recla figliuola, e la moglie vive, la dignita non intaccata , la fama fior ita parent , egi amici salvatici perche se bene egi non , ὰ condotro ave de lair amata luce di questo feliciis sit , da luiri comedi ceva agulato se colo , e Imper adore Trajano; granconforto deli avacciata morte gli furio sfuggire queli ultimo tempo di Domi Eiano . che senZa meiter tempo in me senta et piro ad un ratio quasi in un sol colpospense la Republica Non vide Agricola Iaaiusti ai asse-diata, into 'aim i Senato, i macello di tanti stati Consoli aliis figli erae fughe di ante nobilissime donne.

Per ancora d 'una pro va sola si vantava Caro Meetio : non Doti di occa 'Alba schiam aetava Messalino is Massa Bebiogia era accusato No poscia incarcer ammo Et vidi odi nostra mano Fummo spetiatoridi Maurico e Rustico, eis imbi attummo de sangue innocente di Senecione. Nerone almen mitrasse gli occhi alle scelerita di me comand 5 , non vagheggio. Messotto Domi etiano i guar

dare , e Pesser Suardato eraetra parte desse miserie. ος tu

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M VITAE DI AGRICOLA.

sospiravi si notava I libro de mal contenti, e bastava ave de recla pallide eta di tanti uomini que viso crudele ,

rosso onde copta a vergogna Beato te. Agricola , che Vi Veii si hi aro, e mori sti si a tempo; abbracciasti lamorte , come contano que cli' dirono i tuo ultimide tit con forte quo te e lieto quanro a te , quasi scol pando ne i Principe Mara me is alla figliuola tua , lire ait acerbe et deli ave per luto, tanto padre , scOppi ii quore che non cima occato ad assii 'eremella tua a lattia , jutarii mancante , surrarci 'abbracciare iacia re affissarci ne tuo volto verem mo accoli pure Ie cetii, detii da stam pa: lime nostri animi. Questo Oil dolore , i coitello a nos ro quore Gia quatit anni Prima, per esse tu stato tissente . se mort a not. Seneta dubbi , Ottimo adre, per la presen Za deli moglie tua amatismm . t foverchia rono tuti te cos ut farti onore matu se stat ri post con queste men lugri me pure vi

cun a cos desiderasti edere a chiud et degli occhi tuoi. Se te sente anime sono in alcu tuo gon se gli spiriti magni comes savi vo glion, non uojono in sieme col cor po ripo sati in pace in riti ramo famiglia tua dat vino deiiderio .e donnesco piant a contemplar te tu viri, perte quali non convie plangere . ne percuciteri ma ador narti tu tost o di ara glie . e laudi , he durino se natura ante foret puo da iii, imituit questo l'onor Vero, e la pieta de congiuntissimi. Cosi a tuo figliuola, em Oglie Impor rei venera la memori dei adre , e delmarito rivolger si per a mente tuiti suoi fati ; abbrac-ciaria sua fama, e la figura deli animo , tu che de cor-pin: non dico che delle immagini di marmo, e bron et sim anchici a perche come gli uniani volti mos i loro ri-trati si corrompono . t 'effigie della mente, terna , ne con altra materia o arte strantera 'assem prerat, ne manterrai , he de tuo i proprii costumi Cio chemo ab-biam in Agricola amato, e ammirato rimane e dure ranegli animi de gli uomini m terno, per la memoria de fatii Saranno molli antichi, quasi seneta gloria e nome

dimenticati Agricola verra narrato, e conto assili4VveniIe.,

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