Opera;

발행: 1760년

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DI G. CORNELIO TACITO. do

Tenter i. Questi non men , checi Catti a pie de , lite ali altro regio 'arme, son soldati a cavallo cosi fu- rono allevati , e eguitano Questi sono sit scherzi di Ior anci ulli, i tuo chi de giovani , e continovano ivecchi I cavalli son parte delia famiglia , Magione dire dita , che tene non a figli uolo maggiore , ma a pluserQce . e guerri ero . opori Tenter ne veni vano i Brutistericii dicon es er ne stati cacciati , e disti uiti a Camavi , e Angrivari , di volonta de vicini per troppo oringo glio , e per dolce et a di redaci ci ci hanno gl Id dii favor ito di far morire , lira a se flantam ita , non di ferro Roman quello che tu magnifico gli an falli spetia colo, e diletio a nostri occhi De rimanga, mellegenti duri , se non amore amni, rabbia tra loro po ichela discordia de ni mici ci maggiore jut che a minacciant fati deli Imperio offa porgere la fortuna. Dietro a Camavi , e Angrivari ono Dulgi bini Cassiari. altri non cos ricordati Dinanetici Frigioni , et ii Mag-giori . minori . per tot for Ze diverte V anno se condo ii Reno in sinio ali Oceano Hanno dismisurati laghi navigati ali armate Romane , e tentam mo da uel labandari 'Oceano is tam e che ancor vi an te colonned'Ercole is per efferci stat , o per volerglici mondo attribuire gni cola gloriosa Cruso Germani o I 'ardi, mari' Oceano non a lasciat scoprirne piu olire di tui ne,' Ercole. Ni uno pol l 'ha tentatoa essendo piu rivere nis a e fantita crederes falli degl' Id dii che inpelli In sino qui abbiamo edulo la Germania da Ponente. Da Set-tentrione ella iam grande arco. Prima vi sonori Cauci,

henche ella cominci da Frigioni , e tenga parte de lito. Tui te te de ite genti coste ggia , sino a che ne Catii entra, quali si grande spatio non pur pigliano , a templo noci nobilissimo popolo intrari Germanici mantengono Ia lor grande et conci 'esserat usti, non avidi, non insolent , quieti, e riti rati ; non ac catton righe di guerra non rubra , ne saccheggiano, e , que che segno dilor virili , e serpe , non ovrast anno agit altri pervia d'ingi urie Hanno tuti avia tuiti pronte i 'armi, e , se ligna. gli e serciti be he in pace . a me desima ri putaZione.

Allato a Cauci e Catti sonori Cherusci clasciati stare, e

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marcire in pace iunga . overchi , e ioconda tu chesicura per cheria cervia allato ut ione , come u rip sare me si viene alle mani ci uoni , e belli sono ipi potenti per i Cherusci , he gia ave vano questo Do me , o son detii 4ppochi , emollici e la fortuna de' Catti , he gli hanno mi passata in favi e et a La o vina de cier uici adde addosio a Fosi lor confinanti

m mori di loro elle cola prolpcre , e compEgn ugia alinellera vverse Seguo no ne me destico soli m sues 'Oceano i Cimbrici ex vi oggicia citia pic colu nonae grande. Ut sono ancora te vestigi de campi posti in sum una , et 'altra rivi, i cui plaZi oggi molirano lor grande gente, edisserciti. Secen quarunt anni ave varia Citta nostra a

prima volt ches' uel ronci' acini de Cimbrii et Consolatodi Cecilio Metello P .ipirio Caibone . da quale in sino alse condo di Traiano Imper adore sono da clugent odieci anni e Brito si pena a vincere la Germania In questos lungo temporion leguit ili qui e dira molti anni. Non si spe si ci anno dato da pensat ira annit , Cartagine si , e pagne , im ulli , ne pure i 'artici perche laliberta de Germanici m ostinata , che uel Rea mera eche altro chera in orte, Crais c puo inlaecia i 'Oriente ali in contro et mort Paccio , c a Ventidio otio

me si Germani hamio a si polo Romiano Otti, preti Carbone, Tum . Aorelio Scauro , Servilio Ceplone, M. Anti con inque Coniolari fercitici allo fesso Cesare tollo Varo conore legioni , e non gli hanno senZaco isto abbati uti C. Mario in Italia, . divino Giulio in Galli , Drui , Nerone , e GLrmanico ne lor pac si is legran bravate di esare si convertirono in riso. Non si fece ultro sino a che con 'occulo ne elle noli re discordie is deli armi civili , et pugnate te nostre uarnigioni, aspiraron anche alia Callia : e quindi acciati , ne seis guenti ten, pi furorio trion lati, in Zi cne Inti Diremo ora de Suevi , he non sono, come ii tri , e Tenter , unpopol solo , a tengono di Germaniaria maggior parte divisi in si naetioni , e nomi sotto iliome generale de Suevi. A rivolt arsi i capilli ostion e iter cognosci ut id agit altri Germani, e lalli sthiavi. Usanio attrema Eloni, Pochi e Si ani per imitarii, come avviene, o per che

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DI G. CORNELIO TACITO ros

e si e lor parenti Suevi , en che an ut , si tannota arer a e spessori capelli Orridi si legano in si' cocu

χolo. I ignori gli tengono tu ornati e ritti, non per fare alI' umore, a per tu paventare i nimici Antichi simi , e nobilissimi di ut tiri Suevi si anno 1 Semnonici elo pro vano concla religione. In di solenne , in una elua D 'antichi agur e famit tremenda. convengono gli Ambasci adori di ultim popoli di uel sangue , e ammaZano in pubblico u uomo ; principiod'orrendo e barbaro lagrificio. Ni uno 'cntra se non legato, per plia IIVeren Za, e milita , e per ostrare lapotesta de Ilo Id 1 a chi cadem , non Ole cito ria arsi ma vastene per terr c tapone : tuti serve a moltiare chequindi abbi origine uella gente m. ivi siclo Id dio regnatore , cui tutio Oggia ceci e bbi disce is confer malo la fortuna de Semnoni, che cento Villdggi abit Eno, per si gran corpo si tengono ii capo de Suevi. Per locontrario i Langobardi nobilita 'esse pochi , perche essendo in me o a molti, e potentissimi popoli non conl 'osservanete si fanno cur ma col cimento , e conciebatia glie Son o Reudigni , VIoni , Angli, Varani Eudosi , Suar doni e Nuitoni fortificat da selve e fiumicine vi, da notare in alciano , se non che in comune adoran Erto , cio iam adre Terra : a quale credon ches'impacci de gli tari mani, e si a portata a popoli. Nel Casto ri sola deli Oceano. uri bosco , vel rapolio uncarro operto di drdppo , cui uoci occare solo u Sacerdote , it quale conosce quando ' venula a Deaci eoquella , irata a due Vacche , con gran devo Eione , vadi et to Fassi festa , e iubilo doue ella si degna passare , fer mare di guerra , o ferro non si ragiona allor a sola mentem conosce , era' amaria pace AE a quiete. Quando alta saetia della conversa Zione de mortali, I Sacerdotela rimet te ne templo I cairo , e la coperta Pe se lo uoi credere latessam ea in lavati in v lago te creto, da cui largenti incontinente sono in ghio triti. Nusce ne in torno terrore, e tanta ignoran Zara que che si veggano que soliche deo morite Questa parte de Suevi nella Germania plura' interna , tu vicina per destri vere ora ilia nubio,

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11 TAE GERMANIA

fedete , e perci soli questi Germani trassicano olire 'IReno per tutio , mella splendidissima Colonia di Reaia. Per tutio passano senEa guardia, emo col mostra sola in mente I 'armi ali attre nazion . abbiam loro aperta lastradam godere de me desimi beni, che non ci pensa vano. Nascemelli Et mon duri it fium Albi aia famoso ora apena si nomina Alti Ermondum eguitano i Naristi posci, Marcomani, e Quadi. Quelli hanno ran nomi, for Ze e abita Eione acqui stata si con virili cacciatone iBoi. Ne i Naristi Quadi tralignano se questa di Germania quasi la fronte , ove i Danubio a se conda. Marcomani e Quadi hanno avulo Re di tot genti in sinoa nostri tempi de nobi sangue dii araboduo is udro ora opportano Re orestieri : a fot 1 di essi dependedalia potenae Romana rinjuti amoli di ad con armi, spe G con danari. Di die tro a questi sono , e non men o forti ci Marsigni , Gotini, si , Burii. I Marsigni, et Buri partano e vivono comes Suevi Gotini, alia lingua Gallica eali Osi, alia Pannonica , mostrano che non son Germani olire a pagar , come forestieri , tib uti 'Sarmati , in Quadi Gotini, cheia peggio , cavano ilferro tuti questi abitano poco plano , a gioghi, eboschi Perchesia Sueviata divisa da n Alpe conti nova ta , oltra in quale vivono molle genti. I Ligii gran nomespandono per te citia et basti nominare te tu oderose. Arii Elveconi, animi, Elisi . Naarvali. Questi mo Dirano vn bosco 'antica divoetione gui data damn Sacerdote vestito da donna. Mam Romani tengono quivi esse Castore , e Polluce. I nome di quella Deita Alcis. Non vi a immagine , non segnate 'altra religione ; due come fratelli, e gio vani vi sono adorati. Cli Arii , lire a supera di for Ze Ii accontati popoli , in crudeli, efferati per natura , e aggiungon vi arte anno conci studiis eri in attaglia , corpi tinti di nolle cura come tanti vovi di avolifanno spiritare i nimico perche gli occhi sono in tuti te attagite primi inti. Di a da Ligi sono i Gotoni, solio Regno

vn poco piu rigido, heri' attre genti Germane mon pero privati ancora affati di liberta. Ali' sci deli Oceano sono iis usti, eri Lemovit, e tuti portano lor proprii

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DIG. CORNELIO TACITO. ai I

stud tondi , spade cor te ubbi discon arae. In su Iproprio Oceano sonorae citia de Sujoni , lire a moltiuomini, e armi possenti anco in mare L navi seri Ea vel co due rue possono sem pre inanet abbordare rem non sono alle bande ordinati , ma infusi , comes' usa in certi fium , da volge Ili per g ni Verto. regia nole icchezeci per uno li comanda senZa ecce Zione , o privilegi. Non potan portar armi comune mente , comegii altri Germanici a stanno serrate, e custodite da' servici perche t 'Oceano ii di fende da subiti assalti de nimici est 'at me in mari a sol dati in tempo di pace , si converte age uot mente in licen et De divero ii dar arme in custodia ad uomo nobile , e gentile me anche libertino, non, utile a Re . opo i Sujon altro mare pigro, quasi sermo isti re a qua si crede non esse piu terra per questa agione , che 'ultimo splendore de sole chesi eo rica vi dura sino a laeta leva , tanto chlaro , he abbacina e stenera agglugnevi 'immagina Eione , che si sentari suo no che egli rende ne ii 'altu flat si , e ostri visi d 'Id dii , eoazi in capo Piu ol tres vera fama , cheno opericla natura. Oraci dei ro lito de ma Suevo agna gliasti tengon leggi, costumi di Sue vita lingua plusimile a Britanno. Adorano a udre degi Id dii : portano figure di ei gnati per insegna diuor religione e queste

servo loro per imi sicure Ea anche tra nimici radevolt usa ferro malastone aer i corre gran altrifrutti , lavor ano con iussa Eieneta che altri Germani rene mare per te prode , e re Bussi pestano 'ambra , chechiam ano Gles , seneta cercare me sapere , come Barbari , come si gener , ne sua virili ranZi, tempo stet te trale mon digite che approdano, sino a che te nostre pompe lancio conoscere Dei non l'ad operan ro Zacla ricolgono, vendo no de ptero si atavi gliano. ' umore , checola da arborici a volt animai di terra, e ccelli vis' impaniano ria matella rasso da , e editi Lentio. Si come ad unque in evante sono arbori che sudano incensie balsimo, os credo io che in Ponente e ne sieno chcida raeti de sole percossi linano quest 'umore ne a schine mar vicino , e alle prode to mandino te tempeste.

L'ambra , se vi accosti it uoco , arde , come facellina

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111 LA GERMAN DIAE CORN TACITO.

nutrisce fiamma lorosa , e grassa e struggesi come pece. ragia. opori Sujoni , ne vengono i Sitoni, simili intuito, se non che vi signore ggia una lamminari tanto tra lignano non pure alia liberta, amella servit d. Qui finisce a Sue via. I Peucini , Venedi , e Fenni, non so se Germani sono , o Sarmatici enchesi Peucini , he altridico noratastarni, si uno ne partare , risedere , vestire abitare i me desimi cheri Germanici mala tuti la laccia e vitta nobili imparentati co Sarmati vi anno introdotio ii vestir luido. Da loro molio ri traggono i Venedi:

anno rubando per quanti boschi , e monti ha traci Peucini , e Fenni. Questi non dimen passurio piu per Germani , perche anno case , portano scudo , e premon inesse corridori diversi in tutio questo clam Sarmati ciquali vivono in s carri, e a cavallo. Fenni anno granferocita , brutta overta , non armi , non cavalli, non casa, pascon erba esto pelli , dor mono in terra Hesreccie 'ossa a gutate , perche non hanno feri , sonota loro speraneta que che pigillano, fama omini, edon ne , che in sieme acciano ci ambini non ripara noda piogge . e fierem se non otio at cuni rami 'arbori intre cci uti qui giovan , qui ecchi si rico verano , e facior buo no tu che mmdaearsi di fatica ne campi, abbrica

cos stando sicuri agi uom mi sicuri agi Idcii , ira nou gran punt , he e so liberi infino dat desiderio.

Deil attre cos favolos , o non hiare a me, come hegli Elusii , e gli Ossioni abbia visita' uomini, e corpi emembi di fiere , mi Iapporto.

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GIULIO AGRICOLA

G. CORNELIO

AE CITO.

xiu' ANTICA saneta dello striuere alli avvenire i falli. costumi de famosi uomini non 8 ancora ali' et nostra , he ncne de suo non curant , dismessa ogni volta cheon' eccellente , e nobi virtuo vini , e trasceis

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quel dilatio comune adigni citia grande , siccola, delmon conoscer' i buon , o invidiario Mari passati ave vano de far os memore voli piu oglia, e potereri e gli Scritior ero trombe delia virtu per mera boni ad , non pre Eo di favori , o grande Za. Ne parve a molli pro- sun Elone , a fidan Ea ne lor costumi , o strivere la ita propria : ne Rutilio e Scauro fur iasimati, e me nocreduli vero che te viri si stimano otti mamente inque tempi che te producono agevolmen Ie Mara me ora, se i ho voluto scri vere 'un uom mort bisognato Chi ede licen Zaci quale non avere domandata , se iorion vessi avulo per fine di far aggior mente appari re lacredulta di que tempi, e lor nimici etia conue virtu Nolle ggiam cheri'uvere Aruleno Rustico lodato rasea Peto,ed rennio Senecione Elvidio Prilco , costo loro labit ;

anche contro agi scriti di que chiarissimi ingegni fuincredulit , e fatione fare a Magistrato de Tr nel comi Ei , e Foro u fato , per Eogare in que fumo fors la voce de Popo Romano, a liberta de Senato e que chera tutio ' mon do. Eduro cacciatici h losofi e bundita gn arte uona , perche non si te desse pia fiore 'onesta. Grande spe echio di patienza certamente summo no edem mori coimo della servitae comei nostri antichi delia liberta ; tol loci per te pieri potercitaVellare , e dire : anche la memoria ne arebbe ita , selo dimenti care lasse in pote nostro , come i tacere. Ora pure ripi gliam animo. Ma quantunque Nerva Cesare at primo nascere di questo beatissimo se colo acco p piasse due cos prima contrarie, Principato , e Liberta . Nerva Trojano agevoli gni di pium 'imperio . e nolsiam non pure in speran et , ma in post esto di pubblica sicure Enci non dimen ait 'umana infe imita sono natu rat mente pia tardi i inaedi heri mali is comes corpi Crescon a poco a poco , e uojon subito, os gi'in segni , e gli studi Opi age vole spe gnere che richi mare Pare anche olce 'infingardia, e 'o Eio cheda prima si bia sima sol 'ama. Che direm deli 'esser in quindici annici gran parte delia vita mortales morti molli per varii casi iii spirito si per crudelia de Principe t Pochi sopravi viam non pure a Si altri, in amot

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AGRICOLA. II

mede simi, si pud dii po iche con perdita di tanti anni, ei migii oti, si amo stati mutoli e fati vecchi lato vani , ede crepiti iis ecchi. Tuit avia non mi parra fat. cara fare. henche conao Ea voce, e cordata , memoria delia passata servit , e testimoni anza de beni presenti. Per ora

dedico questo libro ali onore 'Agricola mi uocero ait che sara , come pio ficto , lodato , O lcusato.

N Giulio Agricolam acque in Frioli , Colonia

amica , e chiar ; 'uno era 'Eltro volo suo a Procuratore Cesareo , nobilia equestre Giulio recino suo p ad te a Senatore , chlaro dicit ore , e filosofo , per lequali virili si guadagno i 'ira di C. Cesare . heril 'in pose che accutasse Silano Oicus , eo morio Giulia Procinari sua adre , donna castissima , otio a cuipia cevole educ dZione passo a sua prima et per ut tele nobili arti Ritiasset da gli errori gio vanili , lire alia tua natura uona, e sincera , 'aver' avulo molio teneto per sua staneta, e scuola Marsilia , di gentile et a

Greca, e parsimonia paesana itima mente composta.

Romano e Senatore , se a prudente adre non riti rava queli alto spirit , e tu inna morat , he cauto,della faccia bellissima deli eccelsa gloria: la agione pol , era 'et lo mitigaron , e , que ch difficilissimo Ia ramosi di sapere con a sapieneta assieno Fecechiatici principii ella sua miliai in Britannia a Suetorio Paolino , Capitano diligente . e moderato , chel'ebbe per de gno 'esse pro vato in sua camerata. Ne volt Agricola che 'ine spe taenχ sua, e i litoto de Tribunato gli se vitreio licen Elosamente , come a que gio vani che anno delia mili Ei u postribulo, per arsioetiosa mente uo tempo, e andat acipas riis conoscere a paese , far conolce dati' sercit , ii paria da pratichi , se guttat' i mi gliori , nulla cercare .per urbanZa, ne Iic usu per aura stat' in sieme nisboso esto. Non fu mai a Britannia in Aggior travasti pericoli. Sol dati ecchi amma 1at , Colonie

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aris , or presi serciti : prima si combati per salvarsi.

pol per vincere is ruit se en passo per consigit . eco mundo de Generale , e lucta a gloria delia rico-vrata Provinci ; accrebbe arte , perien Ea , e stimo Hal iovane, e ardore di gloria , naale u proposito inque tempi , cheri salire era o vinare e peri colosa non me no a gran fama, chema rea. ornosi ene a Roma per ottenere i mugillanti 'ode per moglie Domi Eia Decidi una di granci angue is a parenta do gli fura plendore, e scala a fati re risi ero in aravi gliosa concordia,

gare ggiando de pari 'amore , e di ede , te non chela te ilia tanto e Piu lo devole ella moglie che et marito , quanto in ei a miste alta e tu iusim evole. Fu ratio es oriere in Asia , quando Salvio Ti Ziano Vice consolo. Ne lo indust tu rovincia ricca a peccare neci Viceconsolo ingor dissimo a tener si ambo i succo. Ebbevi una figliuola opera istor , e conforto 'ia maiachio campalogii poco Tra a Te soreria lasciata, 'IΤribunato delia plebe res , e tenui uri anno , niente opero , a pendo che a tempo di ero ne u savieetalo arsi. Fuito retore tenne i me desimo stile , Ἀ-Ien Zio , non avendo a tuti di Zione. Ne vani noridelli spei tu coli spe te a mi ira di quelli di suo vere conatu arbo cheira Zio. De putato da Galba a invenire i doni de tempti , si diligente fa , che a Repubblica non pati che egi imbo lati a Nerone. Nelseguente anno fu percosio grave mente 'animo , e Iacata sua ait armata 'Otone, a quale saccheggiando da ne mica Ventimi glia in Liguria , ccile a udred'Agricola di morante ne suo beni , i quali con granparte di suo vere redo , e per cici 'ucci se Andato Agricola a farte te do vute esse qui , laturi se uova che Vespasiano si face va mper adore , e subita mente sigetto a sua parte Governava i nuΟVO Princlynto , et Citta Muciano essendo Domi Liano 'olr giovane, che alla fortuna de Padre 'insolen 1 sola usui pava. Que gli mando Agricola a leva gente e troVAtolo ettoe a loros , gli die de a go verno a legione Ventesima , ch'aveva tardato a iurare, aietata I si dicea

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