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L Conte iovanni de Bardi nelI' Accademia deoli Alteratio Puro crisse , e pubblico gi sopra a
cent anni addietro u traitato de Calci Florentino , e su da esso dedicato a Serenissimo Granduca Francesco si Comparve qualche tempo appresso 'istessa operetia vovamente alle ampe indiri rata alia Serenissima Maria addaten d Austria randiiches sata Tolcana non a molti anni la fece istampare it Marche se raetio apponi mi antecessor ne Provveditorato de Calcio Mancatine gli templari stima mi debito proccurarne uova ima pressione , e essendomi Venute alle mani diverse attre memori in torno a medesimo gluoco, leto accolle in questo volume senga alcun ordine di templis P ecedenZa d autori, e non tenga sp
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comparyciano in campo initio a tori. alunque Gentiluomo, o Signore' uole la prima volta serrita si eli uoco fas a Uanti rasignato a Prorum editore. Faccias cerchio, e corona in me2 22 a Teatro con piglias permano i Viuocatori,accio a Pro U Deditore, da cruei chesaranno da lui a tale esseti inuitati sieno scelle is uadre, euiasiuno mutato alpost , dissicio estinatoli 6 Ne calcio di is i numero de givocatorisa di 27 per parte, iadistribui si in 1 fonciatori datori,che quattro innanni, treaddietro , e quindici corridori partit in re Vuali quadriglie Qtulti per combattere ne lughi ed ordini soliti, conse et delii uoco.
Igivocatori sieno a aisne rascelli deseriisti nesia ista dat
In et et de mancanti, impedit prima di cominciars a batta 'glis, eleuata Pro 'Deditoregii scambi. anile Schsere In campo ast ora concordata. o Nella comparsa i primi senii Trombelli, secondi i Tamburiani sol comincino a Senirege Innanti aiugio vani, a conix dimanter che agivisa discacchiere,nella prima conia a man di-rittasa Iannanti dele un colore, netia seconda desi altro isellarertar come uella prima ,seguendo coli ordine predere di man in
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ac et duli seri,cuilasi te a mera eletiosita alia destra
et M Tasperatata una moltacia piata, ,cominciatane auita versoquella parte ortae sienoglispellator pia degni, te insigne dianseun wrano de'Giudici melle litare piusolenni , emelle at aes co segnino a Soldati della Giωrdia de Sereni s. Gran Duca Nostro Signore, per tenes tascuntu' amanta alproprio Padglione. 13 Pur,elle buree e Disside, it Maestro di campo coste Trombe, . Tamburi a Uanti, vada i primaero, seruato dari iuuanti uel
suo colore a coppie, precedenti tuitis Alpere, ii quale,collegenti a suo seruietio altorno,porti l inferna eguito pol daglisconclatori, e Datoria di questi due per schicra Vpι ansant,abblanda pallas usicenda di cosim ordinanda, cias una schiera di per se dat propriosadighonegirisulla man destra tutio it Teatro,sino a iugo don-
13 A primo occo delia Tromba , che Dransnare i 9 iudicis, tirino uti legenti diseruicio lasiando tibero ii campo 1 6 Al secondo , vadano igiuocatori a piguare tuor posiι. - A terta, it Pallaio 'Dest loci' amendue i colori, alia bandis de muro , chesempres consideri es omery euano a medere perfnara distin alta riga incon ro assiguo ui Iarmo,giusta- mente bat ita palla.
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18 Cossiste so ordines cammmi, e re, che perefer aliaue
1 fina fallo etiandi , quando lipalia residipo Dora des uiatinis flectato dalia banda delia fossa 'Σ3 Seda palla esca dipsa ori desio seccato mersogli avoli delia Asia da linea diagonale illa aiauarolungata,distinguerasesa Fasio , o Caccia. 16 Due falli in dissa vore dichi glife agitano quanto unici eia. Di ne aliora collo sent a deli' insigna et istoris , e collo par de mastisoliti, i signo cambins iiivocatori , ta casio di iugo. et Vinta lauaccia, ambisipso. Alle ἀisside ne muta luetol insignas vincentesta portata damnsolide' glucatora per tut
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et Neli interpretare, ed. equire i presenti Capitoli, ed in i , che peres non si pro Dede, boura nasiaci amorata de Giuis uici .e da loro se ne attenda pressa , edis appellabit sentent s. o Vincatisi te deliberat on bra loro colla prularata de et oti diri nisi uocatore per parte, e ella dissida it Assastro di campo , e non altri, abbiano utor ita a disputare a a et anti a Giudicitur te te differende occorrenti.
et V Alsier purch. non esca de terreno proprio ouadaenato daesunt ita in qua Loeotii parra si Maestro di ampo col pie-de, purno ouo baltone posscribat tertia palla Iur che non sim stes colle quadrigi e , e non prenda in mano la palla di , Si aspirato it termine , e sinita la giornata allo sparo , che ora fuit, di due masti subito lentice te 2 q. delimor iuuo mauiore Si adimittoria di quella parte, che aura i molle , guada onerata caccia, o sard superiore a Mione di falli . Aliora
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Dei nuro Accademico Alterato Emo usiam con agione di nominare
acqua morta , quella , che da se non corre , e non da altri ne attinta, ne agitata perOcchynon opera non giova si corrompe, e tristi effetii genera AEO molta pili agione appelleremo omini morti coloro, i quali,
ritan d essere , a guisa di cadaveri, abboiminati, e suggiti . Cio bene , e sottilmente , saltando P arche, Guido Cavalcanti improvero a M. cito Brunelles chi , e gli altri di sua brigat , uomini dibuo tempo , idioti, e in niuna sciena , o virtuos abit esercitati oram gli serciZZ deli animo anno 'uomo vivo , secondociliare di Guido , he uiuo filosos de suo tempi che direm ni , Sereniis Gran Duca , di que de corpo i Elli ima , a certamente non pure i nocivi umori, che da operchio cibo , de l-o da tristo son generati, o calor dicior movimenti consuma 'no: mai cattivi pensieri che 'ogio, e te morbid egre producono su liandoci , e quasi spolirendocio conuerton in desiderjdi virili, e di laude . Di qui e nata quella gran diligenZa , cura , he no veggiam avere avula senipre r antiche Citi, bene ordinate , di tenere i popoli Occupati , e trattentiti ne gi uochi, ne'vari esserciZZj. Sparta, in fano che egui te dure leg-gi di Ligurgo, e travaglio in aspriissime fatichesi corpi gioveni
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l DISCORSO SO PRAdi, corse vincendo I Macedoni , sotto Alessandro it Gram
de , di venui per laserciZio prodi, e feroci, ruppero conti impeto lorori Darij, e qualunque altro Imperador venne loro apcito. I Romani, mentremelle scitote , melle palestre ' esse citar no , fur si robusti, che sotto gravi ilani fasci canam in an
do , ali anni interiiselle armi stando , distes ero senga termini , 'imperio De pii tost manco loro ii Mondo che ess alMondo . Nostrano ancor te reliquie, olire ali antiche critature , quanti magnifici eatri , e Cerclij, e Mete , o Terme ealire luperbissime moli sustero in limpia , in Istmo , in Atene , in Roma , e per ulta Italia edificate dolo per esercitare e mantenere a lora ioventu feroce e gagitarda no anc, ra oggidi in Firenae veggiam i vestigi deli Anfiteatro attoda quegli antichi fondatori , e deli antica dilciplina Roma na imitatori, per esercita r antica gloVent Florentina . t rocch Questa vostra Citta tenendo te medelim vi , he ten-
Uςrς- - cupa lcgiovent in ierciZZ nobilissimi, tempo, per tempoQ ia prima veramella Palla, ne Pome cla state ne n uoto: l'au-tunnomelle Cacce Verno ne Saltare a caVallo mel lottare . ne Calcio, e in altri pregiati eierci ZZj, come ne gi card arme , e ne Cavalcare Ma perche di questi due, di tuitioli altri cos filii ima da no S ita plena contera , per via degli ammaeliramenti , he gli crittoriis anno laiciati rael Calcio, che oggi e proprio gi uoco nostro Florentino , di cuini uno cli ioci appla , in sino a rata traitato , mi volgero ara tonare checie per la malVagita de tempo unqua a vcniise , ch e si perdeste come deli arte trionica , a coride Mimi, della Musica antica , delia Magia , e delia Cabala, di molle attre arti, cicien Ze e VVenutin almen ne riman-ga 'posteri quelio mi libretto, come u picciolo integnamento s egi aura pero tanta vita Dico ad unque , cherali antichi solevano accenter alia virili , non pur concia seVerita delle leggi , e concili ammae stramenti delia Filolbsia Ma con aloesia, concia Musica , econ diverse arti piace voli, aluochi allegri intrari quali quelo della allida Lacedemoni 1trΟVat , c di cui Timocrate La-M V cede monio scriis alti Volumi era nobilissimo AE a questo solo
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tabis gnava chera medesimo osse , o moli, mi liante alnostro calcio , per se parotela Antilane Poeta.
Appresio de Romani si puo credere, che suile in socii proprio Calci Florentino , oiche Giulio Polluce ella propria b,
formacio deictive in uno de Quo libri indiritto a Comodo im i Roma peradore , est chiam Epitctro cosi dicendo I gi uoco Epi-lciro si gi uoca da una moltitudine di giovani, quali, attamel mergo, una piarga una linea chlamata Scit , e messavi s pra una palla: si dividon pari contro a pati, e contendonodi arta pasiate olt era gli ax versar loro di a da un altra linea de critia dictro ait una parte , e ali altra . uesti Romani eda credere egnach certa memopia non e ne si chequando poserua colonia Florentina , ci portas ter questo alii co , come r attre nostre imitaZicni lange Romane cnde
ancor oggi ci restano i nomi de Campidoglio , e delle Te me is degli Acquidotti, est vestigi de Ieatro e et Templo di
Marte bello e inter . Quinci si prova manifestamente alia nobilia , posci ac laesino dagli antichi reci ricinosce r origine , e da' omani pucCme Ottimo, ficeVuto, e pol portato amoi Oltre ali antichita θnobilissimo queito gi uoco per o loggetto, per a natura C per utile . I loggere tuo erano te persone degli Eroici te quali come ' laetio , a questo solo , comedi nobi degli altri e
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bilia , come alio luogo direm , a questo sce' hamo . Quanto alia natura tactascheduna cosa tanto Jiu nobile, quant epit universale illicos comprende otio di se , quasi ordinate a fine di te per suo seruigio : e quella inbilissima che a sun altra cos , suori che a se stessa E ordinita ei 'n
lo cit aracino , a Sciaerma , e Giostra , e barra , che quassi sono i piu uiati da no tuti chi ben rimira , e uole lenta animosita giudicare sono de Calcio aluti, e frumenti, equoιsi
sua famiglia, e suo seruigiali. Quanto agi antichi es erct ZZj lo Innangi ad opera a velocita de piedi , lata est regia de loNtare , e de saltare , e la presteZZa dei pugno . o conclatorela lotta, ed ii pugno Iliatore corre a palla, e con sortissime date la pigne quanto puote pili alto, e lontano . invece deli'aVVentare, che si face vadet Disco, ii quale, se bene e in sorma di lente, e pes ante, dove la nostra Palla Globo e leggiero, si come, conliser in aria tratio, te braccia, ede pallea rZava, e hoda vacosita palla nostra di sopra, e di solio triano percossa, exaltresiali aria mandata I efletto medesimo ad opera in cheri Calcio nostro deli' antica inuengione, angi chei 5, migii orata si erue . Quanto agit elerciZZ moderni, sicconieci palla piccola, est altri detii sopra, tuti quanti pare cheleno stati tro vati per principj j diroZZamenti det Calcio , quasi lono antipasti della tua
cena. Conciosi cosa che , si come difficilinente verra valente in qualsivoglia scienZa , o arte colui, che rima non aura
ne apparatici princi gli elementi di quellara cos dissici,
mente potruienatu care a Calcio colui, ii quale ne' detrivium chi bene sercitato non sic angi ne Calci , sopra ulte labire cole , si richi ede , e massima mente a Datore essere in tu timuesti persetto Ferche male .sapra pigliare una palla , o ri- metieri , ae dari colui , he non aura gran tempo di palla . Ne potra bene liuono Innan Zi, ne livono conclatore bella palla co' pied trovare, ne Ziandi ben guidaria, se non aura di si molio giudicio in lire non potra egii conde brac-cia falsare i incontri , he con gl innanti Dra , se non araeiercitato in maneggia r armi me a palla correre iungamen