Memorie del calcio fiorentino : tratte da diverse scritture e dedicate all' Altezze Serenissime di Ferdinando principe di Toscana e Violante Beatrice di Baviera

발행: 1688년

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IL GIVOGO DE L CALCIO. Usar at Innangi , v vero ne si an lontani atquanto , di lcggieri potra pigliari , e dari , e non fare come lio edulo alcunipoco pratichi, i quali per timore degi' Innangi , per tost levarii si ' attorno , non Vogiton pigliare a palla in ano co- me porta ii overe tam acie anno u calci , e raal Innatariau Versar la cacciano , lacendo perdere alia loro parte ii diuo - co . Mari ella verra per aria ara poca di ficulta , perche verra di tanto lontano , oli ara agi a darie, tanto pili , perche aranno a pastare due sile per vcnire a tro 'ario gli avversar Innan Zi pure venis tanto da alto , che' i Ctesiero essere,

vegga di in citcria, o pigliaria, scansando gli avVersarj c correndo in tuo go sicuro, dari . I pii grave errore, che possa fare illatore ad die tro e , stare vicino a suo Datori Innanri perche cio saccndo a bene spesso a correre tetro alia palla,che di post lora si a con molto brutto edere , e anno delia sua parte : Ne in quelio termine potra a Muniis gno salvaria . Pero fici in tuo go, che pieti tosto abbia a venire quat-tro bracci avariti a pigliariaci che ritirarsi indietro u passo Quando a palla ara in sui loro sicccato condo ita , OVepn insit con quei medesimi precetti,che Di Datori innangi ii die dono raelia 3aggior parte de 'quali conviene, che questa fila de Datori , olue a gia deti 11 vagitari Insino a qui mi parea fiat stilliciente mlcnt aver parte per parte traitato degli u figjdi ias cuna ut di campioni, di tuitici modi, che anno a c. . . Caleto a forma . Ora di alcula necessar a VVei timentj, he hi: iti. tuti quant in viai versale appartengono agi Cnero . e pu gna ne Calcio intervengono non come proprie di quello in come cons eguenti agit fleti degli mani animi agio nate , d aggiunt . Conciosi cos , he nostra natura ali ira , ed a gli altri orbidi movi menti deli animo st

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conviene , che qua lunque vi si pili vicinori divida , e non de ad alcuno di est la tigra montare , o degnarsi per ellarisoppo tostola alia ulla divello, come se quivi a sua colle ad ovesse s gare ossa i , t avere delia riceuuta scortesia Rrato risentimento perch r uom forte non tenes severo conto di quelle percos se , he anno livido it co*o nostro: mas lamente di quelle cose, che possisno alcuna macchia eli' animo suggellare . Diceva Socratem o Critone ccide mipoisono nito. e Mileto ma non offenderera perch egii sal Uva, chem uno uo esse da altri , he da se tesso offes , ned' altro , he di sua colpa dolersi . Ad unque lascisi alle brum te fiere is imbigra rire per te percosse dei corpo In lire a Giuc rore uomi di coraggio , e di virili si dis dice alcun pu gno mereare in dividendo si perch a compagno suo farebbegri torto a non lascitriori come da poco fosse)fare da se ua Vendetia cla quale in quant unqne minima cosa non si uoledis preZZare perch le cole iccole sono delle grandi mostra e saggi , ex chi uole fare abito nella forteZZa,conuiene inomi a Zione , ienches piccola mostraria Non vieto glii , he ii compagno dari torti non si di tenta , e bi gnando

non si soccorra j facciansi due mani di pugna, tre contre , e quatir con quattro, tuti con ulti. Ben e degno dibiasimo grande colui, che con rurio, maligno animo famaicere igni pocoa occasione, e I ge a iii ovani cui sangui ibo dono a esca , si focile de fare la tig 1 e 'accender i suoco deli ira e con te tro .rpe mani di pugnari Calcio distrugge . Mitreo diciola In ista bene , che in facendo si alle'

pugna una, ea est a schier abbandoni a palla, corra edere . perchi quelio , he a I eatro si dii direbbe , ' a 'vie ne molio ni anco a i campioni, e quelli che cib anno son simili a que soldo i , che lasciano ii combattere, e corron a Gilere , ferri, est allo alloggiamento conduplici piet certamente in tempestiva , e pilos . Gia non so, der ioci onde colamih urta abbia ratio ririgine, se non se fori dati'aver'am me

men scaliti, ene mondo novelli, da gni cola si alciano Nn uni sim sollevare . Per o contrario lon degni di lode tuiti

quantici giucatori cit Calcio Foiche per pagna , chora toc

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IL GIVOCO DE CALCIO. 27chino , o per qualunque forta di scortesia, che in quasi gliani odo si ricevano conto alcuno non ne tengono, angi i medes,

mi , comesson uori de Caicio, cenando in compagnia, o IO vandosi de percosse ricevute piacevo ente si mosirano , Ἀ-donsi insieme atto veramente nobile ; perche secondo che discaprari e deito risomo d onore non si de laiciare, come kra traportare da dolore di quelle percosse , te quali in parte nectuna r onore non gli occan esto principalmcnte Irichiede ne Calcio : perchb sena questa pace non arebbe ungareggia mento iacevole di Genti luomini : a uita rabbio-1 di matte bestio, chi altrimcnti facesse rimarrebbeia tuti inobili della Citta di sonorato secondo univeriale V Vertimento ara chera tuti quanti gi Innangi, conclatori , C. Datori di quella schiera , che si trova in pericolo di perderela acci , avendo a palla in sui suo sieccato,s apparticiae

mettersi 1 per dare alia comune perdita , comune soccors O cccetio pero due , o re conclatori id alquanti Innangi, co-

me di soprari e deito, e pol che aranno a soccors concorsi, si anno a in gegnate di tenere la palla bassa, non a lasciare in modo nessiano alZare cosa che ore loro di leggieri riulcire es endo eis enche da molio affanno sorpresio molio pili numero insterne , cheali avversari non aranno perch Ia battagii di uegii trovandos con vantaggio, non esce degli Ordini , e non vi melcola manda se non P Innangi ' si perche oggidi neci Calci a virea 'ula illiu delle volte; anZ p,Heiab quasi sempre da un certo tempo in qua stracciare te insegne . - Dico,chesi fine des Calcio non e altro, che i far passar a palla 4 di posta, ostreoli avversa tella ello steccato. Per quella schiera,che pili volt ci fati ara, sari vincitrice . Per essempio . I Rossi Dranno pallare re volte la palla olire loHeccato de Bianchi, ed i Blanchi due,olite lessteccato de'Rolsi perquest, Bianchi inti ed i Rossi' andranno vincitori, chera una caccia gli avangano , a qua voce Caccia non uol dire albiro , he a palla una volta uor dello steccato di posta cac-ciare perdit i falli ancora apportano a Vittoria , c a perdita dico, che se i Rossi pongiliam figura Dranno fallo

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lo,o si conduce a fine una caccia, cambiae edi luogo e si richi ede che r Alfiere delia inta, cliter te a laciniegn, ravvolta, Ichinata in che ostri qualch segno di cedet a vilicitore i equale percio contrario con a bandier alta', e plegata, quasi gloriolo Trionsatore ad occupare gli allo agi amenti de vim to procede ; quando no sacci , da occasione alla schieravincittice d ax vcntarsi a quella In segna si acciaria innan-χ che ii Calcio fini ca, Iarachi era perdente quasi ferita fieragenerosa , che Oltra i denti, e rivolgesi i medesimo stragio corre a fare deli In Egna vittoriosari quanto iustamente ella lal acci non disputo il fatio avuicne pur coSi, e memtre latcuno rabbiolament: contende per cistrappa qualchebrano della Insegna nimica, traci calci cora te pugna, urtate, cadute rimangon tuti si stanchi, pesti, e livids, e instanti, che non octono pili per que glom far cosa che debbano Dourian, dunque mantenersici Insegne intere, si per levarque stolai sordine , si ancora, perche avendosi a mutare ii an, po ad gni caccia, e ad gni fallo, P una, est' altra schieraui masa edova delle In segne a brutto edere, male si dissec ne d alia inta a vinci trice , angi lo tracciare , e lo stranare che si a deli in segne, che e gli altro per vero dire, che nostrario det Cales , c uno scenapii Comeria sera ponine a Lle fatiche, e ali' ire, ex tuti gli altri travasti amenti de Calcio , cosi 'ombracies tedio che per tanti precelli, si minuta traitagione aura sors c troppo nutat L A porra fine almio agionare Questo solo agglugne I., che quello Onore che claschedii desidera glucando aequi ita non si ristringe de soli termini es ello gi uoco 'cioid esses tenui uia si uocautos solenne AE e cito mala pili alto fine trapasta, cloe die sere da V. A. S. eduro , C lodato, C O Osci ut per ValorO-ib, prodi ' ed atto a serviri anzora ne i gravi, ed alti astari tper questo corro per questo S asis Ontano , per questo sibat uno i altro ammargano di fatica , esercitania

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IL GIVOCO DE CALCIO. 29s olla ia per lo amore portato a Calcio si spogli des suo Manto I cale , exando ne meZ o de campo , e traci schi ere, cori , e ludo , e urto , e spinte, e vitale Oggi heri R eg simcnto di Tolcana sorte sare ii metasimo tam impcdisce ibi degni alimen volgere in verso di tali fati cherali occhi Tereii , dare animo altrui di mani era, che ossa dat suo favore non solamcnte FIORE ZA sua' ma gni altra Citta leguendo a ve

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FLORENTINUM HARPASTUM

SENENSIS

E SOCIETATE HES V.

Apperat Cassianus Senis Florentiam demigrare hoc est a Senensi pugilat ad Florentinum hampastum traijcere : cum assequitur nos improVisus , atque post ossiciosam salutationem e viae comitem adiungit Ioannes Baptista Donus, Vir in primis eruditus , deque re musica veteri

recent , edito volumine , praeclare meritus. Repentino eius aduentu mecum X hilaratus prae modum Cassianus , opportunum , inquit , nobis donum ipsa te mone, felicitas obtulit: tuas ut parte , quas ego ulceperam , iure melisis Xequaris Tum DCnus ad haec, earum est partium tibi eis obnoxium. Has qui suscipere , miliique praeripere potuerit, non ideo De humanissima ista lite , ait Cassianus ingemus alia , cum otium uerit. Nunc inlia Florenimus Harpasti ludus enarrandus quando Hetrulcos ludos in Hetrulca via pertequimur . Hunc neIT O te lonius edoceat , cui parcns Florentia ludendi. peritiam , eludita facundia dicendi luppeditat elegantiam Porro in O , qui poene tequitur, curi ambulatio sedentaria

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stibi si lubeat sermonem commode promovebit . Iuvenilem inquit onus , Patria ludum id aetatis , ut vobis gratificer natrando ludam perlibenter, sed pedes . Harpasti enim ludus

curulis non est Eundem igitur ludum tripartito tradani Primum veteris ac recentis Harpasti di crimc , dein ludicri huius, vetustissimum apud florentinoe nata lena, d cnique ludendiae se is, nus moduna lue monstrabo . Harpas una in Graecia natum, 1U . ναο , naturam ludi Rraeco prodit vocabulo . Cum enim horpazo idem sit ac rapi is ludus tarpasto significatur , quo pilam collu-ai, his fores sibi certatim praeripere conabantur a Quod autem Athg-ρph. t. I. nae aetate harpastum , Olim aut phen inda Vocabatur apo tu beseos , id est a proiecit u , qui , qui luderent , longylacita Al a , .rent se aut lienis ph nnida, sive hennida a phenachetet,in, PAEAE . .

quod est, decipere quippe ali , quam quo simulabatur, im- p.ῖ.

missa pila improvidum fallebat ea ius inuentorem iuba Mau- nom. l. russius h nestium ludi magistrum facit. Nomen eidem phen ' nide a Pliennido Iulius Pollux imponit . Miror esse , qui me is , b d diu somnient hoc pile genus inter paruam magnamque pilam: donom. utque Sipontinus putat , paganica maius , minusque folle cum gravissimi scriptores, e Clemens Alexandrinus 1 Galenus, fib. , g idemque Pollus paruis adnumerent. Verisimile est , hanc ti, e r- ceterarum instar , conlutis pelliculis foris coriaceam, incinto tomento intus laneam fuisse , nempe posthumam 'preposte gobid. ram pecudis filiam, quippe que corio lanam supponeret CP ' tertim ideo vocat o Martialis harpastum pulverulentum quia ' . .. locus in Spheristerio lusioni huic dicatus lapide nullo, aut , . Irηn. tere sternebatur, ne ludentium vestigia lubricus falleret ted i retve Quare molli solo pavimentatus innocentem assiduo ab M. attritu uiuerem Xcitabat Nisi suspicari quis malit , lapi l. 7. p. deum aut lateritium pavimentum sarco fuisse puluisculo in i M. spersum, qui resilientem pilam non retardaret, pede Vero con ,ral. m. stabiliret . I Pile ludo ad calida balnea pr parante, nudi sepius i- t. - -eXercebantur deinde statun lavabant. Iam pia ludendi a j. i

tionem, sive ludicram piaeromachiam , quam episcyrum ali Lisendi quis appellat ingraphica veterum Scriptorum narratione Vi deam US . ii ne iuvenum tu pine , numero Virtute pares, e bu. regione dis Posite intra totidem lineas terminales' sive meta S pq .cbnsiitebant. X inde 'edia inter easdem turma linea duce A iEἡ batur,

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dier.ι. 3. Mibu , quam scFrum vocabant iique impositum harpastum Z δὲ quisque contendebat, ad uel si intra linee spatium, trans hostile agmen , immittere . Eam lineam qui harpasto contingerent victores abibant . Itaque dum pilam certatim n tebant ur arripere , ali alios protui bare, protrudere, prosi ernere ac pleriquem GH. b. Cmnes non indecoro puluere sudore sordescere . a ijs

δ' ' que hucusque diximus , conficitur , harpastum celeres Veli mentesque inter Xercitati es numerandum esse : quippe quo corpuS attenuatur , augescit calor, c integro robur Virescit,

brachia in primis humerique roborascunt . Quinimo pugnacis sima congressio ad mutuam prohibendam pile capturant ea demum ludi pars est laboriosissima , utpote cum athleticis moties .i: . bus nisibusque cumque totius fatigatione corporis coniuncta . . c. a. Idcirco ut prosper Valentibus & robustis harpalium valetudinem vegetat robur affirmat sic i)s , qui sunt capite collo, que imbecillo , qui obnoxio thorace , qui renibus lumibisque preseruidis, magne ossicit. Vt intelligamus, plenum linia laboris , ductoris ludum non puerorum aut senum , sed vir GAE is Q una fuisse, tu Venumque qui lacertis vigerent. Illud habeonires postremo loco iubi)cere , in eo lusu cura e priscos, ut omn Scorporis motus decori serent, quique palestram saperentu qua-isi i lis celebratur amem OXeno apud p Atheneum adolescentis cu- , uldam septemdecim annorum in ludendo concinnitas. . Hic ego non potui, qui Doni veterem in re noua , seriam in ludicra, .multiugem eruditionem demirarer . Is autem ceptum

ita serminem persequitur Potestis hinc vetusti ac recentis harpasti di 1crimina interpetrarici quorum illud insigne , quod

Vctus paruam pilam equabat, recens vero modicum tumescito, in follem . At unde , de quo tempore inuecta Florentiam est my se nobilissima exercitatiora an originis obscuritas vetustatis γ' gu114cnto preesare indicat, ab Romanis olim tecum suorum ductam fuisse ludorum coloniam Florentinam in urbem , Ostrumque in Arnana id Xercitatioris a Tiberi corriuatum Hic Re autem lucus, quem Friici Varid nominabant, novum iam in m n hab ira calce quia etsi pugni sepius , quini calcis ictu soliis ultra tostile vallum imputius victoriam parit huic tamen ludo mcn pugnus non facit , ne pugnorum conflictu pugilatum P orcntia , nc si aliasium uidere videatur inuolutam

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Iutam eius notionem ita definiens aperio Florentini calcis tu D uiodiis publica est exercitatio primari iuventutis , que duas in acies pedestres, Minermes divisa , mich veniis teque certat unico mediocris aeriis follis ictu,Oppositam metam glorie causa ,bis . tiaijcere . Cum ludo lauic Xercendo aree Cnleptum CXcum re tis dia in longitudinem debeat cubitis septuagenis binis supra cente ' in γna , in latitudinem ver lenis ultra Octogena , ut civium n qucntia celebrari conlpicique positici percon, modum ne atrumi lorcntie pandit platea , dc perampla, percelebris , ex quadrato longior, patriti Medibns corCnata , quam Sanctς Crucis edes amplissima suo nomine inapertit Mediam aream tigilla vallant arrectaria ii cubitalia lere , rara in teretem rotunditatem dolata , traniuersi tenaonibu sive Irriis iugata ab dificios intermeante lato itinere summota uplicique serie inter se nonnihil discreta , quo spectantium multitudinem includant ac tutentur . Huius con epti latus alterum e longioribus Cincia ducit a Muro , cuius ut ego interpretor 1pe- lcm contincnte ,rides prςbent Dalterum a Fost , quam vicina declivitas repretentat. Colluiores cieti suntur quatuor mi 'li' mum in umquagmta , dua in acie tribuendi , numero, Magis virtute pariles Ab anno duodevicesima ad quadragesimum quintum idonei unt ad ludi labores Xantiandos : quibus tolerandis impar est cum puerili fritas , tum lenilis . Neque vero

totum vegeta metate momentum N in en in facie foedi, cor c.,2 Apore distorti, gen re plebeis , curta re domeitica mendiculi moribus inquinati , qui videlicet marsupio iam que decoxerint: led ab alpectu decori , membris validi, agilitate in u-que corporis ad omnem elegantiam composito , plan palei trici, natalibus conlpicui , Opibus floridi , indole generosi, eda-catione probi, ad ingenuum ludum , quem eroe qa , qa olim exercuerint, admittuntur. Sed multo ludandam labore με to- ludicrum mentes amat hibernos , quia ludor e lassitudo pers p stivos seruores intolerabiliter augeretur Quamobrem ab ianuarijs calendis ad mensem usque Martium Ualcis ludo indalgetur: cςterorum cellatione mensium reipiratur. Ceterum lata spectaculum spectatorum celebritate decoratur, per o 1cc 1 Inales tempestivius dies , quibus ad ludicra spectanda naitamur, lolamnem in modum luditur. Ilora lutoria ea vergente in speram

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; COLLUC UTI III.

speram di vix crum laboriosissimus ludus produci or

rium ultra spatiuini Atest 3 ubi nimirum , fitente publicorum fuci negotiorum , alcedoniciunt in foro cu D que Sol, illustris uior,1 plendidam suam pilam occiduas impetiit ad metas, ,. alis rbe picndide usurus Vestem lusores adhibent habilem 4Xpeditam icon aliam n nape , nisi thoracem simplum, femoralia , calceolque pertenues, atque pileolum ut agiliores ad motum curiumque sint Student pKcipue peciosa in veste ccnlpici, scite, graphiceque ad corpus apta quia cum debeant spectaculo elle primoribus cum viri tum Emanis civitatis , si vellitus inelegans esset, deformem spectatoribu pro bercnt a1peetsi, ac delpicatui ducerentur. Quo exixius curant, ut emet ornatiores altantium oculis offerant celebri die , quo pars unaqu.cque Vettit quidem consimili exornatur, sed pe- p culiari tanac colore distinguitur. Conducit hoc loco diicere harpasti calcisue ludum peragi aut pro festo more, aut solemni ore pompa jum solemniter luditur, supradietum ornatu ninduunde serico rasili, aut villos , aut evargent aurove textili, prout condixerint vel certὰ simpliciore discrimine pileolum duntaXat, vel thoracem , vel caligas aikrunt di 1colores

aut quid aliud , ad factionis indicium . Cum bicolore facti nes habitu discriminantur is ludus dicitur divisus. At in ludo roris citra pompa usitati prosest amictus arbitrarius promiscuus permittitur . Eiusdem vero gratia sic lusorum lib/m η betur delectus . Tympanorum tubarumque Onor Vocatu pa-' tr tra roboris cessans pugnacem ad ludum inuitatur alacritas dum consuetam in arenam undique conflucntes lectissimi viribus lagilitate iuvenes consertam ordinantur in coronam Illic unus aut alter eligitur emerit: peritiae senior, Vel certe ge-

ninus ludendi duc, qui illorum vim indolemque percalleatu qui , postquam singulos oculi animoque perlustrarit , suaeqvcnque classi meditata pcnsitata divisione attribuat Dex qua ludum calcis divisum dici nonnulli putant . Et primunt quidem pro quaque acie quaternos deligunt Datores, sive Mis fores anticos, qui valido datatim ictu ventosam long pilam

ci ciant, lacerti nempe staturaque praestantes: priorem, qui Fossae latus aut cornu regat, agilem callidumque in tempore uiam cincipere , citeque remittere alterum , qui Muro prae-

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