Memorie del calcio fiorentino : tratte da diverse scritture e dedicate all' Altezze Serenissime di Ferdinando principe di Toscana e Violante Beatrice di Baviera

발행: 1688년

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IL GIVOCO DE CALCIO. 3

la de pericoli , se non aura gran delirerra di saltare ede sic me turti gli attri giti ochi sono elementi e princis' de Calcio equi cc me lor fine rit guardano, d egi ni uno altro gitioco rit guarda, ma di tuiti, cC me architet tonico, genera mae

stro, si erue . Ei ccnte tuiti gi' altri giti ochi , he altro non sono , he battagii da cherro , sono ordinati , e seru no per clercirri de Calcio: cos egit,con uita a sua gente, masna-da , cio con tuiti l altri gi uochi di elerci Zio e ordinito e terue ali arte militare , avvegrandoci alle fatiche , era premi di quella uinci nasce la sua grande utilitaue , che fula terga nobilissima laude , chemo proponemm . Conciosi cos , he ne Calcio ono, come 'i dimo strato, tuti gli agitamenti e uite te fatiche deli' animo, e de corpo , che ma potette in egnare turea 'arte imnastica, epero queitanti fruiti di quella, tanto celebrati da tanti Filosofi, e Medici, e Gramatici, altri gravi, e dotii critiori tuiti ne Calciosaranno per necessaria conleguen Zam i sono in ultanga fare ii corpo sano , destro , e robulto , e r animo uegliato e forte , e vago di virtuosa vitiori . E da Oragio furo bre-Vemcnte narrat in quelli versi.

si L. Odira , che γ baon Romano urar tanto maci

Abbiam insino a qui agionato de Calcio in generale , edettoa origine , t eccellcnga is r utilit sua . Appresso e dadire lauagic de nonae , a di fini Zion della cos , i luogo , ei tempora et glucare, numero, a qualita , e 'abito de' Giu-catori a ordinan Za , ed i precetti de gi uoco I veri nomi delle cose son quegli, cli es primono lacior essenta inde si dice, chesi veri nona degli Vomini sono Psoprannom , he percior

merit , o demeritici acquistano in conuertando

I che face la passata elade assa pili volentieri, che non sa

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6 DISCORSO SO PRAS ignori . Filippo it Bello Filippo it Buono mari langa

Terra, e simili. E Platone fa n lungo Dialogo, detioli Cratilo , per provare , he i nomi sono naturali delle cose , e non post a caso, ne a piaci mento e te poesie 'inlitolano deles sine di quella cos , o persona , che di tuita la favola e la importanZa , e quasi perno Ondamento . Ora a impor- tanga di ucsto tuo co vincere : questo si se col farcellere , io passar a palla sopracloieccato nimico questosa , per Io piu , i Datore O Iui,n , VVengache con anogiam maiorari , e 1c agitaria , non lice , e di alcio colpicde te si da rade volt . Adtinque ragio Voleva nominarquesto gi uoco it Pugno , piu torto ne i Malcio tam egi non sit cosi, alfnch non pareste cognominato da fare alle pugna che in tui eis discito accicientale, altrove uno spetia-

colo principale cosi fosse queito gi uoco si nobile , em gentile per altro frantes . a Calci , ad unque , ii quale solo olire a pugno , pii dare alia palla , e faria Opra lociteccatocssere in tu egii nominat . Che colaici Calci , e a fotan tanga sua distiniremo cosi. I Calci eis gruoco ubblico: bii. d. di due schiere di Gio vani a piede , e senZa armi che arreg-giano iace volmente di far patiare di posta olire allo opposto

termine , ii mediocre pallone a vento a fine ' onore II campo doue egi si hara fare , uole essere una piaZZa principalela' una Citta a fine, che te nobili donne edi popoli possano egii stare a vcderto: nella qua piaZZara ha da fare uno sieccato ungo braccia 172. largo bracci 86. ait, braccia

si multi non possitam nes tutu te cos Pertanto nona et puerile perone e troppo tenera ; non I senile perciae e troppa alci uita me uo Onrire 1 Iudori, dura Ie fatiche , te quali correndo urtando , percu Otendo e fora soli rire ne ancile deii et Sio veniae tono a V venenti

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IL GIVOCO DE CALCIO. 7 coloro , quali, o sparuli, o brutti, comes Baronci, Scrignu-ti, o Zoppi, o techi , o in qualche modo stroppiati, o contra fati farebbono di se ostra ridicola in ulla piaZZa . Oltrea dicito, si come r limpiade non ammetteva gni ortad'Vomini padri delictior patrie e Regni costi et Calcio none da comportare gni geniam , non artesic , non serui , non

ignobili , non infami , a Soldati norati menti luomini S ignori , e Principi . aranno dunque letti per fare alcaicio, Genti luomini, anni dici otio sin alii s. o di pili, o di me no , secondo a complessione , e bene armoni rati , clod belli, atanti, e pro delia perlona , e di buOna fama in fine , chetali campioni siano da gni banda agguardevoli, e grati idolire a cio in tuti gli elerci ZZ , de quali ne procinio si sece

maestra : perche si come non gni stagione partori lceri vaghi b. fiori cos non ogni tempo inuitari iovani ci placeri de Calci imperocchyellendo questo gi uoco di ei rem fatica elsa non si Otrebbe comni odamente durare suori Hella freddastagione . alle catende di Gennato , in sino a Margo distenda it corio suo , Io si riposi, per tornare gn anno a noi, come facit Sole a medes imo punt perche i Calcio eun spetiacolo , che tanto pia e bello , di quanto pili peltator e somito , fra gli altri gloriat, quelli delle se te di Bacco, cio Carnovale , siano a Calcio dedicati per tu solenni . Inoitrea Conciosa clie ut te te uise non altriment , cherun arco stando gran tempo et si neruano, ita accano mon pubdurare alla mattina alla sera ma come i Sole cataci aggii verso I Occidente coni inciare quando tra montando egi ElpPro luce, alta Cnente Otte cedere gli conuiene , Clar pos. Imperocche una, ed altra ora pu)te gli a penas ostenere tanti ludori, tanti impeti, e tante percolle . meon, Abiso gli abiti d ogni diu calore essere quanto pici possono rie igi qui , spediti per nGn conuicne a nostro avere altro che 'calge , glubb One , berretia , cicarpe ottilici percii quanto egit ara manco impedito , tanto tu potra gli atteggiarsi , evalem elle membra lue , ed essere agile ne corso Sopra

tutio si in Segni ci alcuno di avere gli abit belli , e leggi adri,

e che

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8 DISCORSO SO PRA

che gli stiano in domo affetiali, arariosi ; percli avendod' intorno a edergli te pili vagii Dame, exi principali Genti luomini della Citi , hi unque vi comparisce male in

arnes , da di se bruti mostra re mal gradom acquista e tanto tu si debbonori rgare ci comparire adomi, bene in punio,

ne glomo solenne della L uream perche in ta dici Theatro Epiu che ma pleno di genti iano amendue e schiere dei Calcio di colore diverto: o si raso , o Velluto tela d oro, secondo chera i Maestri de Caicio fatii a Vostra Altegra placera . Ora perchyil modo di fare a Calciora quella cosa cheali dacia formala fata meitieri dire sottilmente, come egliprocede parte per parte: a fine checli precetti, quali se nera, Ianno Go appresentino , quasi vivo in Zi a gli occhi dichiunque leggeram presente libretto . simieramente adumque si dira des modo de dividere i Campioni de Calci , epol perche i Calcioichi de quattro sorte di gi uocatori, clodgr Innanti quali corrono a palla; gli conclatori, quali rat tengono i dere Innangi, quando la palla accompagnano , edallo concio , che ydanno loro sono cos detii rimatoti imnanai ci quali danno gagliardi, e dititii colpi alia palla rii, toti ad dieiro , he tetro a quelli stanno quasi alle scosse Percli dico it Calcioichiede queste quattro sorte di gi uoca- toti se di estieti dire di che sorte debbono est reali uominiscelli cr laicuno di detii stic : Imperocche importa assaiavvertire in gni cosa ali altitudine ; opo que si conue r es porre come clascuna schi era deggia ordinare in campos is il la sua attaglia . Facendos dunque a Calcio enga Llutea. suonino i amburi , este Iolcane Trombe , inuitando allegras, mente Ogni Gentiluomo , e ignore, a far cerchio , e corona ne mergo de campo , comparentovi con iubbOne , e calZei quella uisa , chelai sopra abbiam deito di tuita quella corona eleg gansi due capi ira quelli,che anno a Calci i pili

intendenti per gitidi io, e per pratica perci, avendo a fare la cella debbono avere plena conteZZarai uici quanti iesio- vani della Citta . e 1apere a natura , esil valore di laicuno Questi primicramente rivoltino gli occhi , e la mente quadrando tuti quanti, e si ne 1cclgano quattro Datoti nn .nti per claicuna banda , e prima uno che reggari lato

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IL GIVOCO DE CALCIO. corno delia ossa , e uno quello de muro , e pol si altri due cite stiano ne meZZo opo questi facetano scelia dii Datori ad dietro quali anno a essere re per banda. Vogli uno inatori innanai flere iis tu gagii ardi di maggior periona , estura tutio gagii ardissimo esse de que de muro is di sinis urato colpo ma uel della fossa di grande agilita dis an tempo di palla Per datori addietro convidiae ad oc-chiare id eleggeres pili veloci corridori, e di alto corasilio, e di gran colpo, per te agionis quali a mano a mano 'allegheranno . Divisi, e eleti tuiti latori flacciasi a cella dic inque conclatori per banda, gagii ardi uomini, e grandi , ef nerboruti, e di molio 1 apere: e boura tuti s ultimo cui Occa Guardare quella parte de campo , he d lungo ilinuro , uole ellere illi membrutor, e poderoso uomo della partita cliter : in qu egli che liene que lato de campo, chesi dice a solla δ' agilita, e destreZZa, di buo tempora palla si fornitissimo que de mergo se di estieri avere bucina gamba gli altri duo bisogna, che per te ragioni lequali pol si diranno sic no ferocissimi Dividansi pol l In

n nZ a uno a uno insino a uindici per banda : questi enogio vani veloci , corridori di gran lena , e molio animosi Pauit in cota guis te due schiere, ias cun de capi 'inge o, dinarignera di metiere in ordinan Za a sua in questa forma Prima di dea

fermerarii inque 'conclatori da lui letti iungi alloieccato j j estremo che o loro tetro alle palle braccia 1 e distanti e . . runodali altro braccia 16 inaci dueda' lati iranno vicini alio teccato braccia II Dietro a questi ella seconda fila metierat s)itori mnan , dii costo agit conclatori braccia

18. e dilia: ntici 'uno ait altro bracci ri e quelli dari lati vi-c ni allo ieccato braccia II. e mcZZo . Dietro aci detii quat-tro Datori mn angi mettera per ultimi i tre Datori addictro, distanti a maiori innan Zi, braccia 1 8. e alloicccato , che P estremo term me bracci as e lontani r uno dati altro

braccia o e litaui Di lati, vicini alio si eccati, braccia 13. Questa ordinanra elle re te de Calcio si ede che fu ratia ali antica battaglia Romana , posci ache it primo ordine degli conclator e litu stretto iecondo e pili largo diquello tergo e tu rado 'amcndu ta che saccndo di

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3 DISCORSO SO PRAmestierim a prima fila delli cinque conclatori , ella

seconda de quattro Datori innangi , e questa ella terga de tre Datori addietro , si pub ilirare . opo questo dividera latcuno di detii capi li suo quindici Innangi in res quadre; l una elle quali si ponga avanti a suo conclatore ella secta, opposta allo conclatore avVertario , t altra da-vanti allo Sccnciatore de muro similmente si ristringa , si di contro allo conclatore, che lese oppost , a terra stia

se iovani di granaan, ba e lena, per quello, che pol si dira Ciaci ordinavanoal innan i in altro modo ; cio , tuti in una fila da mergo de campo insino a muro,quo indo si balteala Palla pol rene traevano uori due per banda, che si diceano glucare alle riscosse , dandosi licenZa a latcuno di oro diglucare , attula che osteria palla a suo piacimcnto ma nottro viam che a pili serrato it ivoco a partire t Innangi in re quadre , secondo che s e divitato ; perche sono pili pronii a rompere qualunque palla, o vada ne mergo dalle

Pertanto ne presente libro si edra di segnata la sorma detr

ma gl'innangi, siccome i negli elemiti antichirae' Romani isunditori , e oggidi ne i moderni gli Archibusi eri attaccano lescaramucce Ono i primi a da dentro, a vicenda avi niano gli conclatori ai versi . a secendosi ii Calcio a Liure que-1ta divisione non si sis in ulla plagga ma in calata' alcuno de' principali Gentiluomini della Citta, dove concorrono i migii r glucatori , e conmaturo dilcorso si se a celta talora colle bande di due colori si provano una , ossi fiate, SI Vicne caratatori valore di ias cun comem Calcio sived bene agglustato si pubblicata glomata: a prima si creano Alfieri due iovanetti deci ptu agguardevoli della Citta,ela mattina de deputato gloria lolenne clatcuno si velle della tua iure adornando e berretie con penne , e con improse a suo talento percii ne rimanente non si addice, che ab-biano, ne pili, ne meno degli altri ben coagione, che cias cum parte vada a cava di cala r Alfic suo , e corteggiandolo Per

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IL VOCO DE CALCIO. asper a Citta si diporti terclida uno i r altro a pol alia sua schiera n e convito ; opo ii quale presa r Insegna colle

Trombe , e co' amburi della medesima iure ne anno al

i' altro Alfiere, i luo, hi de Sole,s accoppiano, muOVOnsi bis hi conquesta ordinanga Prima esconori Troiubeti colla iurea, ut e .dopori amburini , e pol cominciano a v mireat InnanZi pia giovani presi per man , di manter chera uisa di cacchidronella prima oppi a man diritia sar, cinnangi lanco me laseconda verra i rosso, costisella terga illi anco, leguendo dimano in mano in ta gui Dopo tuiti l innm i annosli Alfieri, inan quali marciano i amburi della medesiuna iurex appo gli Alfieri legiton gli conclatori, dietro a quali procedono limatori innangi, de quali quelli de muro , Ome pili degni, portano in ano a palla della I turea e per ultimi ven gono in campo maiori addietro , ove irata una volt la piaZZ cias cuno A fiere si parte concia sua schie-ra alia volta de suo adigitone, tecondo, ch'egli avera vinio, perdui it Sole . a innangi che sieno te due schiere com pari in campo iano assunti, e messi a sedere sopra n orre Vole , collevato seggio, percio labi, icato ne meZZo deli uno de lati della plagra , sei Genti luomini lucatori antichi , quali gludiri diano , sopra qualunque controversia nascere vi potestae it che fati si dia elle Trombe metiendo a ordinela battaglia, secondo che di sopra si e deito, e diasi comincia mento a Calcio : de quale appresso si agionera particolar- mente is dirassi quisitamente ' usirio di ias cun lucatore I principio de fieri movi menti de Calcio erit balter a palla it che si uia far ne mergo de campo da que lato, che muro si chlama, dou d post alcu segno, di marmo , o, altro cilquale it meret appulato dimostri Suello battere e fiZio delpallaio, ii quale, vestito 'amenduei colori delia iurea, comeuom di egro iustamen e la palla balte ne detio marmos diritto, si forte, che lubito Lalit ira te due Iquadre degi'

re i campo fornit di quante pallecia di estieri . Cosi dico S usa balter a palla Mario crederet, che pia beIlo fode et

proprio centro dei campo, clo,ne meZZ deita piae . , e non

B a dei

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12 DISCORSO SO PRAde muro, plantare , armo, e quivi alteria ne me ro degi' Innan1 circo stanti si che in alto rit altasse , e cadeste per

le , e tu persetto , uidurrenam oci alla langa antica , ondetrascors si amo: alia quale ri tornercia mo ancor pi , se a palla

in vece di alteria si ponesse in ut ima 1 mo, ii penta innanyila circondassero in cerchio largo i persetto a segno dato a te , come inde alia circonferen Za a centro corres ero : ilquale principio di battaglia aurebbe in se chi e rimira ogni sorta di perseγione , e di vaghegra . Potchecla palla e battu-ta , c te ronabe , est amburi per tutio imbomb. no , de ilbu mo Innan 1'entre che i popolo de Teatro rim ira chiquesta parte , e hi quella favoreggiando , fare ogni forZod acquista campo in Iuli avversaria parte ci che di eggierigi verra fatio, se di questi te precetti, chera mano a mano per ad dur Cno, da me per essermi in questo gi uoco molt anni sercitat , appresi , ed appro vati agi antichi e modernig iucatori pili eccellcnt , ara capitale . Dico ad unque, chCoae, , subit , che la palla ara battula rimanendo nisi delle voltea. fraci pi di delle quadre de muro , debbe laicuti di esse in-ημη gegnarsi di metieria si in mepro, e di quella a cui verra farto

prire , e coli' urtare , e gli altri re dietro a quelli dueaui- dandola co 'pi edi, si sorgino di conduria alla volta deglici conclatori, ed a latori passaria : a perche questa quadra davno degli conclatori avversi sara aspellata , e ali altro intraverso urtata necest ri , he elli due Innangi pili g, gli ardi r uno vada ad investire lo conclatore, che di traver- 1 erra , t altro incontri quelio , che per diriti r attende ilche facendo gli altri re con gran comodita miranno di ladallo conclatore a palla trapassare'. In lire , perche qua s er una delle due parti ossa a gran disio di vittoria, polrebbe in v tratio mandare due, sors tuti e re te squadreuue allavolta de muro, subito che ei attulari palla, e cos corre allas proux ista gli avvertarj θ neces lario, che quanse quadre tanderanno verbigraria i ossi a dove a palla si balte , altrΘNtante ne mandino Ziandi i bi anchi , perch bilogna , che cia cuna elle parti acci a gni forZo per non perde punio

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d campo in sul principio : perchyil principio θ la et dellatio . Ma perche spesse volt interviene , che a gi Innan Zii lor dii egno non iesce , perchesi Datori , de qualii ufini ilsalvare a palla intutati dari loro conclatori con sagacita lapi gliano di sopra , o di otio mano dandole in ano ait' a vversario Datore a rimettono deerit uoi Innangi convelocita grande ornare in gi uoco cio ne meZZo , chera frar una , ea altra fila delii bi anchi, e rossi conclatori , acco-glicndos ciai cuno alla sua quadra, ctoo, a quella delia fossa, a quella de me Zo , ora quella de muro perchesessendo larulla ridorta in ta termine pili non conviene , che te quadre Si eschino instemel perche dato checla quadra delia fossa imSieme coit altra ua de mergo si es coli , o quella de me ZZocolr altra de muro , pii comodamente a potra iliatore deilla solsa, che vera gl'innangi ax versar pii lontani AEd ii Da

gamba gran lena , e sacendo gran pro per a tua schi era, Vienera et sere necessarissima , perche i suo figi d i coirere per diritio sit alle palle che a maiori de meZZo anno, per traveriora quelle , he alia ossa , ed a muro si conducono Ma perche te palle , te quali occano in lucare agi Innan isono di due o cio quelle che rimangono ne meZZ , equelle che ali uno , ali altro Datore sorvolando anno

n angi dico chera uelle, te quali per ciria vanno, gl'innan-Z debbono ei se molio avvertiti, e principalmente quelli, chepera eccellenga dicior intendimento prodeZZa , aranno

stati eleti capi di quadrem perche si conviene , che essici' intendano co' i loro Datori , di mani era , chera i loro Voti , desidet corri spondano te date , eat istes si Innangi ; in qualuerio deli ax versario campo si per dare it tormatore applano , subito , cheali scorgono a palla in ano , d abbiano de colpo di ialc uno Datore, quanto gli porti tun Ee, giudi- Tio, e pratica, ed avVertenZa,che la palla se veriori Clelo andra percolsa di otio triano a beli' agio adri se colpita di so- pra

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14 DISCORSO SO PRApra mano, di punia volera nelle mani deli avversario Datore re sieno prest a risoluersita' andare , o stare , e governinsi intuito con giudietio perch delle due sorte di palle porteranno, come tu olci leni pili peri colo di concio, quelle cheassai poggiando verso it Clelo, quasi a piombo opta iliatore avversario adranno . Per tanto il uo capo di quadra

che de in gegnarsi di stancare ii men , che possibile si las quadra sua, andra con alitudiZio a palle tali che appunto avanti , he a uelle abbia iliatore dato, vi giunga tale ilDatore de muro, o quel, chealii allato dara contro ait av- versa fossa, in quello istante, ch egit te ara, uova illarappello delia fossa , e litaue innangi vadano ad affrontare uno Sconclatore per uno, cloe r uno luello conclatore , he ita come arga in angi a Datore , e I altro inuesta queli altro Sconclatore , ch era allato allo conclatore delia folsa , e conimpet viene per traverso ad urtare larii molia quadra . In tanto gli altri re concia maggior velocita cheloi sano, Volino alla volt deli'avversario Datore in perche egli a vera intem dimento , exandra in conserua insidine concili altri Datori distia schi era, e soprati ulto,que gli, che gli Fallato andri a socco

reri co pararsi di nangi a lui , e rompere r i mpeio degi Innan iri se di inestieri, che in questo tempo a squadra dei meZZ0 passi alia volt de Datore per traverso per que varchi , iquali aranno lasciat di se voti lo conclatore, Liliatore, che erano allato a quelli delia fossa, per dare, come si laetio soccorso aci loro compagni sperche te si muoveri, liberra passsato a luogo, ed a tempo , Genha fallo concera ali avversa rio Datore a palla, pia pia conducendola fraci piedi arri- vera molto presso alla vitiori per lubito , che la quadrade muro edra te amiche quadre andare colla palla Ottae innangi , acqui itando ma 1 empre campo, de passare anch'ebla gli avversari conclatori , avvertent di stare continua-

mente a pari della palla, fine, che se gli avveriar per uitimos campo a attra vertat sero alla volt de muro, di fraci pie dia ess, cherat pari della palla si troveranno, in suci steccato serrata tener la potranno . II medesimo precetto , che si dato alia quadra delia fossari intencia egiandio dato a quellade muro perche andando a palla per aria alia volt de mu

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