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piere la laguna, che dopo la parola SABINVS
ho lasciata . Credetii da prima, che si potesse Ieggere MILES ; ma troppo magnifico Sarcofago
h codesto per un semplice soldato. E hen ve io, che ne' hasti tempi a per ne di rango tro vasi questo litoto dato; ma aliora, come polre- te vedere net Lessico dei Da Cange, tuit' altros gnificava questo nome, che ne lP eta det Gentilissimo, a cui r Inscrigione appartiene . Questo ponso assicular vi, dopo una diligente dilamina dei marmo, che non puo per alcan modo leggersi TRIB. PL. o Tribunus Plebis. Fors' anco qualche nota numerale mi e ssuggita nella quinta riga . Credo pol, che o nella sesta riga dopo it Pi ENT . o nella lettima at principio, manchino te lettere ET. P. a significare ET PATRl , o altra si migliante si glaa dinotare la ragione , per cui Giulio Lucanicis' uni ad Elena Asineia in fare ii sepol cro di P. Giulio Lareio. Del rimanente facit cosa h di esplicare I' Inserietione. VuoPella dire: Diis Manibus . Publius Iulius Larcius Sabinus, qui uixit annis novem is septuaginta, mensibus octo , diebus Jeptem. Elene Asineia eius uxor Coniugi Pientismo, or Patri Iulius Lucanius poni curavit. Hogmonumentum Heredes non sequitur , Desidero , chealtri piis sortunati sieno in correggeria , e suppliria, Ma da questa benedecia lapida, is cui ho avu-to a lasciare gli occhi , ad un altra passiamo, eh' δ vera mente det dodicesimo secoi Cristiano, ma non per tanto h prege vole , e forse per anco h in edita . Scrive da suo pari ii Sig. March. Masset nella Notigia dei nuovo Museo di Verona
p. aos. Ma per terminare te Romane Instrietioni non termineris la nostra raccolla; grand' error
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posteriori. quas ebe per esser barbare di sile, e
deformi di carattere, preetiose esser non possano pernotizie tanto piis utili taluesta, e tanto piis necessarie, quanto di esse pia vicine, e di tempi pio oscuri. Ma tra queste piu pregiose memorie deshasii tempi va certo riposta la lapida, di cui par- Io ; conciosiachh un atto contenga di Rolando Cainnonico di Pisa, it quale su poscia al governo delis Ia Chleta assanto col nomi di Λlessandro III. pietra diee dunque eosi et
se voi consulterete si Zibaldoni lasciativi dat Sipvostro Zio, troverete sorte, che la Cas , di qui Pariasi nella Incirigione, era in via deita di San. VMBOL. LIT VOL. IV. N is
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194 LETTERE SOpRA ALev NE ta Maria; e che net muro di essa Casa stava aldi Hori la lapida, trasportata dappol net Campo Santo l' anno MDccxviii. secondo is stile Pisano. Potrei qui alcuna cois agglugnervi sopra te sor- mole pro remedio asime mee, e sopra quella clau-
sola: A qua igitur ec., ma gia it Mabillon, ilMuratori , ed altri Valentuomini ne hanno abbais saneta parino; on de io penso di risparmiarmi queis via fatica . . Angi a diruela non voglio per ora lasatica di scri vervi altro . State sano, ed amatein mi. Firenae 26. Maggio 3749.
vero con un inti ero libro illustrata dat Chimentelli; quella di L. Ovinio Amando, che trovere te net Gori T. i I. p. 38. e cert' altra di Vmmidia Cale, che smil mente sta nel Gori p. 37. Queste dunque lasciando stare, delle attre cinque, prendo di scri vervi. Debbes a voi spetiat mente questa chiacchierata se tali lapide, essendo Voi t riguardo ad esse non solo mio compagno stato nelseggerie ; ma presso di codesto riveritissimo Sig. Ball Roncioni mediatore. ed autore, che dato ter tui mi soste 4' agio di vederte , e di copiare. Ma non perdiam tempO in provini, che nelle Letiere , come ho altra volta detio, ho io nolosiri putati sem pre ; ma in quelle, che tra cari amicis strivono, ancora disconvenevoli.
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me riprodurre . Il mentovato Chiarissimo Sig. Gortalia p. 36. dove la riserisce , saggiamente nota co- me singolare, e bi ZZarra cola, i due punit, chesono nella terga riga. Ma come Venete e questo di qui nuovamente tra riveria mi h appunto ii sol motivo stato nella seconda riga sono ancora i due punii. Belle cose delia interpungione delle lapide lia osservate il valorosissimo nostro P. Anton maria Lupi nella incomparabile Dissertaetione so-pra l'Epitafici di S. Severa pag. 6 p. e seqq. nella quale delia p. I 2I. alia P. I 26 coli'usata 1ua sceltissima erudigione traita fimit mente deli' adoperarsilo vente di che net secondo verso di questa lapida ne abhiamo pure et emplo la lettera B. petia U. Ma passiamo ad altra Inserietione: D. M.
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PRIMITI vos P AT ER . ET Q. MAEClvs SEDATUS CONIUGI CARISSIMAE ET CASTAE FECER.'
Lerge it Gori p. 37. nella quinta riga M. III. ma nel marmo chiaramente si vede un' altro I. Ma h da dire alcuna eosa di quel PRIMITIVOS . Nelle Novelle letterarie di Firenete del xxi. Feb-brario di quest' anno, trovasi questa Instrigione di fastoserrato δ
D. M QUINTAE C. GRAECINI UsVERINUS PATERI IC GRAECINIUS PRIMITIVOS CONIVB OPTUME
VIX. ANN. XXXIII. MENS. V. D. XII. Sa di ehe osserva P erudito Editore t bifoeua di- , che questa lapida Iia sn de' tompi delia Ro-pubblica Romana , avendo Primitivos, in vece di Pri
Gitivus, ν Optume in vere di Optimae. Ma nes
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saggi Aceademici de' Nobili Convitiori det Real
r Impero di Vespasiano . Eppure Mareo Blossio saliuol
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figliuol di Quinto Pudente, delia Tribu Aniense.
da M. Blossio Olimpico h deito Patronus Optumus , si init mente che in lapida nelle Antichita del-Ia Francia dat Sig. March. Marii riserita pag. sa. nomasi certo T. Carenetio Dalai, ch' era Seviro Augustale: e cosi pure UIUOS. per Vivus in altra Instrigione s' in contra tra marini di Pesaro Pag. SI, C xvI. ne vi sara factimente chi tal marmo creda ne' tempi delia Romana Repubblica scrit- eo . Per la quat cosa da questa mani era di seri- Vere Primitivos, non voglio io a codesta Pisana lapida la piu rimota antichita attribuire. Ma I' ave re quella Inserigione di Sassoterrato rammentata , D, ch'io lasciar non posta di scrivervi il mio sen- timcnto sopra i due II .che sono nel principio della uinta linea. Vi su chi tesse secundus, o secuno loco, che vale a dire, ehe Clo Grecinio δε-rino stadre , e di pol in secondo Iuogo Crio Grecinio Primitivo pinero inmme questa lapida a Quinta moriae . Che ne dite 8 Io di tale interpreta-zione non vor rei essere autore . Che dunque 'me' due II. sono posti per E. come in attre lapide emersi fatio ci dimostrano mollissimi elampli. Forse vi era it tergo I colla trasversat linea della T. ma questa sara stata corrosa, e guasto sarastato it primo I. onde chi tesse la pietra, due soli I. s 'immagino di vedere. Foris ancora loscalpellino lascio la T. secome lo stemo editor della lapida a vietio dello scarpellino non senZa ra-gione attribuisce it coNiva per Coniugi, e l' OPTUME seneta ditiongo. Ma comunque sia ita la cosa, non altro, se a me ponete mente, tui leggerete, ebequeste parole ET C. cioh Et Crius . Torniam alle lapide di Casa Roncioni, a rechiamOne u 'altra a D. M.
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NEΤΤΙΑ . IANUARIA . HIC . ADin. CouB . ' M. L. OBSEQUENTIVS . SEUERINVs. AvG. PISIS . CUR. ΚΑL. FLORENTINOR. SIBI . POSΤERIS L. SuIS in questa non altro errore ha eommesso it Gori pag. 23. che net leggere .steis ih Posteri . chan et marmo seritio . cost con abbreviatura . Giuseppe Castigiione nella quinta Decade delle sue oster vagioni in Lione stampate net I 6o8. Cap. Iv. eerinea , come scriver si debba it gentii nome de Meis xj i e con due lapide pro va , che Maecius coldittongo , e colla lettera C. si puo ' u gualmente scrivere, che colla semplice E. e con clue T T. Mettius . L' una e r altra mani era di seriverto comprovano te lapide di Casa Roncioni. Neli antecedente abhiam vedulo eZ. Maecius sedatus ; inquesta troviamo Mettia. Ma di tal varieta nella Ortografia, se volete ut altra gragiosa prova, scorrete i Marini Pesaresi , ne' quali la Gente Aggia, Dra Attia si serive , ed ora Accia. Lande non veggo per anco -essere incontrastabile eio , ehealtri ha voluto per indubitata cosa doversi tenere,. che la Famiglia Iria non possa scriversi Iecia, come si h da molli praticato coli' autorita di alia cune lapide Gruteriane , e Muratoriane ; conciOsach h in una medaglia d' argento , ed in una
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ΕΥ. MullTiA sono te parole dat Gori o pia veramente datio stampatore dei Gori intralasciate . Della Gente Murtia non partano te meda te. Passo alla quinta celebre Inserietione
IIo relebre chlamata questa Inscrtzione. Perozahe
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mente copiata. Reinesio nella Classe XI. n. Ios.
Iegge: SEUERO F. v I. D. S. E. Noris, e Fabbretii Seuero F. M. D. S. F. e sotto Fbi, er suis P. Gortip. 23 meglio, che si altri: SEUERO - Q. F. vi. D. S. E. ed in fine sibi, o furi . Ma it factosta, che ii marmo contradice a tuiti questi valentissimi Editori . La dissicotta h. come l' Inscrigione:esplicare ragionevolmente si possa Strana e se pud sembrare , che Q. Anquirinnio Severo,
a cui h posta, dicas figliuol di Quinto, comepare , che spiegare si debbano te Si ille Q. F. perocchh essendovi gia it nome det Padre Q. Anquirinnio Seeondo, che gliela dirigeto; perchh e
intendesse , tui essere padre stato di Q. Anqui Tinnio . Severo, hastava , ehe at costui nome si adigi gesse la Sigia F. Quanto alla Sigia M. non puo ella esplicarsi Viventes; conciofiaehε nella prima riga vi si a V. F. ci Oh Vivus, o vivens s cit . Quindi Noris , e Fabbretti ad ustire d' impaeeio si persuasero, che s leggesse M. con cheveni vano a dare a tutio it resto questa facile, maturale interpetraetione . Monumentum de suo se rerunt . Nel Diario Italico dei P. Montiaucon trin o P. M o. questa Inscrigione D. M. ARRECINA EG N M E SA R R E C I N A TERTULLO DELICIO SPOF E C I T.