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quelli , ehe per altro doppo la morte loro doverebbero conseruiria 'di conservare inti eramente tuiti i predetii Beni, e ragioni , e chetanto essi, quanto .gm altro, che ruenesse, o occupasse li stem Beni possa con li opportuna rimedj di ragione, e di fatio esset a Metto ad esibi rii, e renderne conto Ogna volta, che O Orra , efarne legittimo Inventa4io, e dar si curta di goderit, e valerien cad albitrio o' uomo da bene; en e medesimi loro Benit se essinella Infedella mora ranno i loro figlivoli, & altri Parenti, come sciis pra, Craitiani, non Dilante qua lusia causa o' ineratitudine, o alistra, Mnche legiti ima, per cui potessero essere diseredati , quale in onore det Battesimo di mi rice vuto vogliamo , che resti de tutio tolla, debbano succedere appuntO nel medesimo modo, eis colla stessa ragione, come se ii stelli Ebret, vi altri Infedeli no
havessero fatio, o ordinato alcun Testamento, o altra ultima vois Ionia ; e che tui te, e Clast una delle sopradette alienaetioni, distra. Eioni, o altre disposialom S intendano fatis, b piu tota attentate
in fraude di questa Noltra Cottituetione, vi an odio della Fed
Crastiana, e pero non habbiano alcuna tor Ea, o valore. Dei resto, assinine non Pala, che dioi , mentre con provida cu-xa procuriamo Vantaggi temporali alli Convertiti, micummo ileuada no Spirituale oesI' Ana me di quelli , che possono converint i risi ; si come non ex uiamo per meEZo delle Sacre Missioni ci' i struire colla predicazione Evangelica li altri Inseseli, che stanno loniam da Not; eost ei sta specialmente λ cuore di procurare ancorat' eterna salute delli Ebrea , che in gran numero VIVOno tra i Cristiani, e si pud dire , che stiano solio de gli occhi Nostri. Polcheliabbiamo in vero una gran tristeara libera menteio diciamo coli' Apostolo J & an continuo dolore ii, net cuor Nostro, mentre conviscere di paterno amore compatiamo la prosapia Israelit ata,
popolo eia amabile , Uio, eletio dat Signore per propria Eredata, e custodito come pupilla delli occha suoi, adesto ali' incontro doppo che essendos la Hadaica perfidia a vanetata at sommo delista scelerataine , si laegno veramente con furore it Signore contros suo Popolo, e pigito in es trema ab minaetione la sua mede sima Eredit, j disperio come gregge seneta Pastore, andar vagando
misera mente per te piu stoscese, & aride balae privo det pascolosi Iuti sero delle Divine Scrit ture , che unica mente gli sono rimaste, mentre gli Ebrei la sola corteccia delia lettera, che uccide, ne' gusis
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tano, e come uomini animali, lo spirito, che vivifica, non eo m.
Che pero , fine d' i struare saluti seramente ii Ebrei nella Santa
Fede , e tirarii a Cristo, ordimamo, e comandiam chedachiumque s' a spetia inviolabiimente si osservi, e se in qnalche luogo ML se dismesso, si tunetia in uso tutio cio, che i I praccennato Gre rorio Nostro Predecessore con sua Bolla dei primo Settembre t 38 il cui tenote voeli amo s'habbia qui per e reta, Saggia mente oris dino in torno alle Sacre Lemoni, o Sermoni da farsi orni Settimana α' medesimi Ebrei ne Lu hi, ove dianno te Sinagoghe; ammonendo Noa, e strettamente in Nome in Diocomandando 1 tuiti iPredicatori da deputatu per tale utato, che non con inglurie,
contumelie, o parole troppo aspre, per te quali ii Ebres margioris mente si Ostinerebbero nella loro perfidia, ma piu tosto colla ca-xita . e mansuetudine insegna taci dat mite, & umile Cristo Nostro
Signore, cerchino di tiraru soavemente come pecorelle smarriteali' civile di Santa Chiesa; e mostrata loco, principalmente coligoracoli dei Testamento Vecchio venerato da essi, ta luce deli
Cristiana verit , usino ogni diligeneta per toglier loro ii velo dat liocchi, a finche dalle tenebre delia mali zia Giudaica , che imperia scono Iolci la vista, per virtv dcll' Onnipotente Id dio restino
colari per te viscere delia misericordia uel Nostro Dio raccomanis diamo tuiti li Ebret ,& altit Infedeli, che per dono det medesimo Iddio sono pervenuti alla gra Eia dei Samo Battesimo , a octo libli favoris cano colla loro prolemone, ii aiutino coli' autorita, e colla poteneta li disenda nos ne da attre persone , e particolarmenis te da Giudet, o altri Insedeti permeriano , che indi bitamente si no vetati; In Nome pol den' Unigenito Fieli uolo di Dio , e Saqvatore Nostro GIESU Cristo , di cui sosten ramo Ie veci, esorti amo, εἰ affet tuosamente preghiamo tuiti 1 Cristiani di quat si voelia parte dei Mondo, che non dispreZetino , e molio menci abhorrii canoquelli, che ventono dathi In deli , massime poveri; m, pio to-sto procurino ei collivare , & irrigare con favori, & aluti, secondo it potere di ci ascheduno, queste novelle piante di Santa Chie-sa, e come veri fratelli in Cristo, e diventiti domestici della Fed
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na Imente verso di loro ogni sorte di carita , afinche dati' haver professata la Santa ride ne risulti loro plenezEa di gaudio, e cligi ubilo, & a quelli, che tuita via stanno suori nella caligine detrinsedelici, si ecciti la brama di ridursi ancor esti ai grembo della
Santa Madre Chiesa. Determinando che la medes ma presente CostituZione non posita per alc una causa, quantunque legittima, e inserita net Corpodi Ragione di alcun viaio di turregione, o orrezione , o nullita , a disetto d' intengione Nostra, bdi qua lunque altrci manca ment notarii, impugnars, o mettersim controversia , Min alc una ma niera ridursi a i termina di ragione, anco Per molim , cte no vi habbiano acconsentito, o non sano stati chlamati , ouditi quelis Ii, che nelle predetre cole habbiano, o pretendano havere int resse; ma sempre, e perpetuamente dovere esser valida, ferma,&essicace, e doversi inviolabiimente osservare da quelli, i quali si partiene , o in laturo si appat terra. E cos, doversi in qualsum glia lureo giudicare, e sentenZiare da tuti i Giudiei ordinari, e Delegati qua lunque autorita esercilino , & anco dalli Auditori Helle uis dese Palaeteto Apostolino, da i Cardinali della Sant
Romana, Chissa , & ancora da i Legati 1 Latere, toeliendo loro&1 ciastheduno di essi Ia tacoli , & autorita di auri mente pote giudicare, o interpretare; e che sa anco nullo; e di niuno valovire tutio cio, che in contrario sopra tuite, e singole te cose preis messe, 6 intomo k quelle da qualsivoglia persona con qua lunque autorita scientemente, o ignorante mente fosse attentato. Non ostantela regoladi non tolliere is diritto aequistam , e tum te i alere della Nostra Cancellam; & attre Costi iugioni, & oradinarioni Apostoliche , benche Conciliari, ancorche munite digitaramento, o approvatione Apostolicae, o di quaisivortia attraeon serma, e tuiti h altri statuti, consuetudini, benthe immem
rabili , privilegi, indulti, e lettere ancora Apostoliche, Regie, M p 'riali concesse a cla scheduno delli Ebrei, b insedeli di qua l. si selia sorte, o alle loro Universia in qua is voglia modo, e per quassa sol te di Cause quantunque publiche, gravissime, eurgentissime, & ancorche con titolo gravoso, che habbia forEa diconistrarro clati' una, erat ira parte obligatorio; lo quali in quanto inutia/sivoqlia modo ridonderanno in preeiuditio delia Eede Cat-tolica s la quale ogni Cristiano a. tulte te rasiona humane deve .pse in Disiti es by Gorale
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preserire J & ad .effetio solo della presente cassiam , & anulliaiamo , e calli, e mulle cessere dichiariamo, eluitele attre solio qual- svoglia tenore di paro te, & in qualsivoglia forma contro te pre-dette ico se publicate , conserinate, e rinovate. Alle quali Coseis tuite, e cia scheduna di esse, e tuite te attre contrarie di qualsi. vortia sorte, ad effetio della presente speciat mente, & espressa- mente derogliramo, e derogato effer vogliamo, benche per la sufficiente derogaetione delle medesime, di quelle . e di tutio it loro inti ero tenore douesse farsi speciale, specifica, espressa, & individuale mendione, e di parota in parota, e non per clausule generari che contengono ii medesimo, o pure douesse farsene qual- svrilia altra espreisione , o fosse d' uopo tat' essetto osservare una forma particolare , ha vendo plenamente, e lassicientemento per es presse inserite, e re spei tiva mete osservate ne ita presente illenore formule, & Occasioni di tuite , e cia scheduna di toro, &aneora tulte de altre cose degne di speciale espressione , restando per altro it rimanente net suo vagore. Et a fine che la presente Costituetione si renda paleis di tuiti commettia mo , & ordinia mo a tuiti li Ordinari de Luoehi, ne ite Diocesi de quali si itovi qualch e Sinagoga d' Ebret , o numero notabile d' altri Infedeli, che ren' Anno una , o pria volte , e nil modo, che parera loro piu opportuno , sacciano notificare , e Ii- cordare in lingua volgare alii medesimi Ebrei, o altri insedeli tu te te cose, che da Not , come sopra , sono state stabilite , & ordinate . .Et acci Oche niuno affatio posta allegare ignoraneta Hella medesima Costituatone, vogliamo che quella , o la copia della me-
Hesma, come E costume, si pubblichi, e si affera alte porte della Chiela Lateranense, e delia Baslica dei Principe delli Apostoli,e della prefata Apostolica Cancelleria, e delia Generale Curia In-NocenZIana, come ancora nella Pia Zeta di Campo di Flore deli stella Citi, per meaeto di uno de' Nostri Cursori, echecon publi- Cata, & assisla oblighi tuiti, e clascheduno , come se lasse stata loro personat mente intImata. E che alle copte di essa, anco stam pate, &c. Data in Roma appresso s. Pietro l'Anno deli Incarnaetione deISig. mille seti centotth, liundicidi Mai Eo, dei Nostro Pontificatol'Anno QuaIto.
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De Sacramentis, Conssit ut is Clementis VIR
Instructio super aliquibus litibus Graecorum pro Episcopis Latinis, in quorum Dioecesibus Graeci, vel Albanenses
Graeco ritu viventes degunt ἀSAnctissimus Dominus Noster Clemens Papa OEtavus.
Presbyteri Graeci baptietatos chrismate in fronte non consignent,&ideo ab ipsis in ordine baptismi apud eorum Euchologium praetermittantur auae sequuntur post illa verba --τη, λυχην,&c. usque ibi, - - - .' πιε--κου-p . hoc est, & post orationem, & ubi habetur forma hujus consignationis, usque ad verba: Postea. faeit sacerdos figuram circuli, & g. r. Episcopi Latini infantes , seu alios baptizatos a presbyteris Graecis de facto chrismate in fronte consignatos confirment; &tutius videtur, ut cum cautela, & sub conditione id faciant, vid licet: N. si non es confirmatus, ego consigno te signo crucis , t M confirmo te chrismate salutia i in nomine Patris, & Filii, & Spiritus sancti, praesertim veri, cum verisimiliter dubitari potest, quod ab Episcopis Graecis fuerint baptiZat I I. i. Sanctissimum Eucharistiae Sacramentum, quod pro infirmis asservatur, sngulis octo diebus, aut saltem quindecim renovetur. Non asservetur idem sacramentum toto anno, si tamen asserva tum fuerit, saltem in fine anni sumatur. Tollatur abusus, fundendi, vel etiam miscendi sacro oleo, ac iterum coquendi, vel alias exiccandi species Sacramenti sacrae Eucharistiae feria quinta Coenae Domini, ut deinde illud asservent. Si Graeci velint accipere altaria portatilia ab Episcopis Latinis consecrata , bene erit 3 sin minus, tolerentur eorum throni, sive thioni si per altaria lapidea ponendi , cum celebrant. Corporalia uti Latini habeant, nisi thronis etiam pro corpora
b. in casu necessitatis presbyteri Graeci catholici possint Latinos absolvere. Utan-Disiti es by Corale
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Utantur sorma absolutionis in generali Concilio Florentino praesicripta, & postea si voluerint, dicant orationem illam deprecati. vam , quam pro forma hujusmodi absolutionis dicere tantum conis
Tollendus abusus, ubi est, ut vir atque uxor simul, & eodem a tempore eidem pres tero confiteantur. Aqua ritu Graeco in die Epiphaniae, vel primo die mensis benedicta conservetur in Ecclesia, ut Illa fideles aspergantur. Grea Oleam Sanciam catecbammarum , ω Infirm&ram. Non sunt .cogendi presbyteri Graeci olea sancta praeter Chrisma ab Episcopas Latinis dioeces anis accipere, cum hujusmodi olea ab
eis in ipsa oleorum, S sacramentotum exhibitione, ex veteri ria tu conficiantur, seu benedicantur. Chrisma autem, quod non nisi ab Episcopo , etiam iuxta eorum . Titum,.benedici potest , cogantur accipere. Prohibeantur verbab Episcopis Graecis externis schis. maticis, seu S. R. E. Communionem non habentibus, illud accia Pere . vel eo uti.
f. 4. Ordinati ab Episcopis schismaticis, alias rite ordinatis se vata debita sorma recipiunt quidem ordinem, sed non execut onem. . Proinde ipsi ovclinati ab Episcopis schismaticis, cor tecti, vel emendati reconciliandi sunt, & absolvendi cum poenitentiis sal ratibus, dummodo errores , vel saltem schisma Ordinatoris ah- iurent in iudicio, vel publich, vel lecreto pio qualitate facti. In ordinibus autem per eos alias susceptis miniitrare non pei mittantur, nis cum ipsis .super irregularitate hujusmodi occasone contracta auctoritate Sanctae Sedas Apostolicae fuerit dii pensatum . Non sunt admittendi Episcopi schismatici, sive pro ordinibus, Me pro aliis sacramentis conferendis, sed detinendi quoad Sancta Sedes Apostolica desuper consulatur, & responsum habeatur. Graeci s ne literis dimistoriis Episcopi Latini dioeceiani ad facios ordines promoti, suspensi sunt, .& si suspensi in suis Oidinibus ministraverant, essiciuntur ita egulares, scut & Latini. Super hujusmodi autem , A similibus irregularitatibus dispensandi facultatem a Sancta Sede Apostolica obtinevi oportet. Si Episcopus Latinus Graecum aliquem ordinare voluerit, qui
. pxesbytero Graeco in baptismo Chrismate in fronte de facto sue-
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rit consignatus, debet illum antea confirmare, saltem sub condi. tione, videlicet N. si es confirmatus, &c. ut supra , Presbyteri vidui, seu uxoribus orbati habitum deserant divei sum ab aliis. g. s. Curent Ordinarii locorum, ut decretum sacri generalis
Conc. Trid. de resormatione matrimonii vertatur in linguam Graecam vulgarem, & in locis, & parochus Graecorum, & Albanen. sum evulgetur, & publ3cetur Matrimona a uiter conjuges Graecos dirimi, seu divortia quoad vinculum fieri nullo modo permittant, aut patiantur, & si quae de facto processerunt, nulla, & irrita declarent.
Maritus Latinus uxoris Graecae situm non sequatur. Latina uxor non sequatur ritum mariti Graeci. Graeca vero uxor sequatur ritum mariti Latini.
Quod si id fieri non possit, quisque conjugum in suo ritu, cathois
lim tamen, manere permittatur.
Proles sequatur patris ritum, nisi praevaluerit mater Latina. Presbyter Graecus coniugatus, ante sacrum Sacrificium, seu sanctam Missam celebrandam, vel per hebdomadam , vel per triduum
abstineat ab uXore. g. 6. Graeci credere tenentur, etiam a Filio Spiritum Sanctum procedere, ted non tenentur pronunciare, nisi subesset scandalum, praesertim si degant inter Latinos, aut necessitas postula I et confitendi fidem catholicam, quaa tunc oporteret et Iam PIonunciare.
Nunquam monachis Graecis, seu Calogeris animarum cura comis
mittatur , nisi ex necessitate, vel alia ivlta caula. Presbytera sae. culares Graeci, abjuratis schismate,& erroribus, atque in fide Catholica bene instructi, in Parochialibus, seu Curatis Ecclesiis G1Σ-corum institui possunt. Tolerantius eli apud Graecos usus carnium die Sabbati, ubi suescandalo fieri poteit, in locis tamen Ipsorum,& inter eos tantiam. Item tolerandum est , ut ad jejunium eodem die Sabbati in Quadragesima , cxcepto uno Sabbato, ex antiqua traditione non I neantur, sed dumtaxat ad abstinentiam. In jejuntis biduanis, vel triduanis, ves ali sa dioeceianis , vel in Jubilaeis a Summo Romano Pontifice indictis, dies Sabbati in eis comprehensus, vel praescriptus, an alium diem pro picbibus Graecis ab ipsis dioece sanis Apostolica auctoritate Sanctissimi D. N. D. Clcmentis divina providentia Papae Octavi permittatur commutari.
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Si ipsi Graeci ad observationem ieiuniorum, & vigiliarum Latinae Ecclesiae induci possent, optimum esset, sed non cogantur, cum ipsi qualibet hebdomada , & feria quarta, & feria sexta ieiunent. Graeci exilientes inter Latinos, dies festos de praecepto ejusdem Latinae Ecclesiae servare teneantur. f. r. insuper idem Sanctusimus D. N. constituit, Romae habendum esse Episcopum Graecum Catholicum, qui Graecos Episcopis Latinis Italiae, & Insularum adjacentium subiectos , ab Episcopo Graco ordinari volentes, cum illorum dimitariis ad id tantum, concedendis, ritu Graeco ordinet. g. 8. Ita Sanctitas Sua ex sententia Congregationis super reso matione Graecorum decrevit, & declaravit , ac fieri mandavit Romae in Palatio Montis Quirinalis apud Sanctum Marcum, die gr. mensis Augusti, Anno Domini is 9 1. Pontificatus sui Anno Quarto.
De Sacramento Baptismi. Decretum Clementis V. In Clem. Unica de Zaptismo. P Raesenti prohibemus edicto , ne quis de caeterli, in aulis, vel
cameris, aut alus privatis domibus, sed duntaxat in ecclesiis, in quibus sunt ad hoc fontes specialiter deputati , aliquos L Nisi Regum, vel Principum, quibus valeat in hoc casu deferti, liberi extiterint: Aut talis necessitas emerserit, propter quam nequeat ad Ecclesiam , absque periculo propter hoc accessus haberi l audeat baptizare. Qui autem secus praesumpserit, aut suam in hoc praesentiam exhibuerit, taliter per Episcopum suum castigetur, qu5d alii attentare similia non praesumant.
Anselmo Disscopo Lem dieinia Ecelesia , qua relata in cap. ad limina t. 3O.
AD limina Beati Petri ApostoIorum Principis, hic praesens ho
mo nonune Stephanus, orationis causa veniens, Nostro prae
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sulatui suggerendo innotuit, quod filium suum in extremo vitae suae positum , necdum baptismatis unda lotum, absentia scilicet
sacerdotum, nimia necellitate cogente baptizavit: eumque ipse proprns manibus retinendo susce Rat, atque pro hujus rei negotio notitiae tuae patefacto, reVerentia tua quasi rectitudinis zelo flagrans, praefatum hominem a sua conjuge judicavit esse separantium: quod seri nullatenus debet, dicente scriptura, Domino iunctam isse viro uxorem : & quos Deus conjunxit, homo non separet. Unde & Dominus an Evangelio, non dimittere posse uxorem suam , nisi causa fornicationis , apertissime jubet , & Nos tantae authoritatis praecipua freti iussione dicimus climattendam non esse,& inculpabile iudicandum, quod necessitas Intulit. Nam hoc baptizandi opus, laicis fidelibus juxta canonicam authoritatem si necesse fuerit facere libere conceditur. Unde si supradictus genitor filium suum corpore morientem aspiciens, ne animam per inpetua morte poeuntem dimitteret, iaci I unda baptismatis lavit, ut eum de poteitate auctioris mortis, & tencbrarum eriperet , &in regnum Chrsiti iam regnaturum sine dubitatione transmitteret, bene fecisse laudatur : & lucrico suae uxori tibi jam olim legitimi sociatae impunh, quandiu LIXerat, judicamus manere conjunctum :nec ob hoc contra piaratas authoritates Divinas aliquatenus separari debere. Notantam est; quod, licet in Tex. explicetur nece stas illis ederiis ;absentia Sacerdotum necessitate cogente . attamen ad sensum D D. intelligi debet de absentia culluscumque altrrius presona, quae post Dom,aprι are, ut raetrer perιcβlum, quod abas preses abjque baptismo obiret. Hostien. Joan. Andr. Praepositus Henr. apud Barbosam in eodem Cap. ad limina n. 8. nec non pluies alia, quos refert, & sequitur Sancti. de Matr. lib. 9. Dis P. ao. n. a. Declarasis Sae. Congr. Coneil. super cognatione Spiritaali.
T Irius in Patrinum vocatus Infantem tenuit, dum Sacerdos
eumdem Infantem baptizavit, sed quia illum non recepit hmanibus baptizantis, quaesitum fuit a d. Sacra Congregatione die 18. Uecembris i 688. an ille lit vere Patrinus, & Cognationem CO
Sacra Congregatio respondit assirmativh.
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Epistola Urbam I. πιbur cisistianis relata in cap. st et de Consecr. Dist. I. O Mnes fideles per manus impositionem Episcoporum Spiritum Sanctum post Baptismum accipere debent, ut pleni Christiani inveniantur ; quia cum Spiritus Sanctus infanditur , cor fidelium ad prudentiam , & constantiam dilatatur. Declaratis Sae. Congr. Comit is una Lisio. die ra. Iunii r 6 sq. apud Pgnat. Consuli. IO. n. 3. Tom. I. Non confirmatus tenens in confirmatione non contrhait C gnationem Spiritualem.
De Sanctissimo Eucharistiae Sacramento.
Decretam Corallia Lateranensis IV. Ρb Innoe. III. e . a r. retriam iis cap. omnis atriusque sexnt de Paenu. 9 Remu3.
O Mnis utriusque sexus, fidelis post quam ad annos drscreti
nis pervenerit, omnia sua solus peccata, saltem semel in annos deliter confiteatur proprio Sacerdoti, & iniunctam sibi poenitentiam propriis viribus studeat adimplere, suscipiens reverenter ad minus in Pascha Eucharistiae Sacramentum: nisi fortis de proprii Sacerdotis consilio, ob aliquam rationabilem causam ad tempus , ab hujusmodi perceptione duxerit abstinendum: alioquin, & vi Vens ab ingressu ecclesiae arceatur , & moriens Chri litana careat sepultura. Unde hoc salutare statutum frequenter In ecclesiis publicetur , ne quisquam ignorantiae caecitatu velamen excusationis assu mat.