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ad Monasteria Monialium absque legitima saeuitate aecedunt, colloquendo etiam per quodcunque modicum temporis spatium cum Monialibus, aut aliis intra Clausuram degentibus, peccare mortaliter; hancque declarationem Sanctis. simus Dominus approbaverit, ac typis dari, servarique iusserit ; quia tamen nonnulli sunt, qui declarationem huiusmodi perperam interpretantes, verum que sensum subvertentes, varia confingendo sophismata, asserunt, accedentes ad bonum finem non peccare mortaliter, & declarationem praefatam non obliga. re sub mortali, contendunt, ad omnem tollendam dubietatem resolvendum. Primo. An Regulares accedentes ad colloquendum cum Monialibus suis licentia Episcopi peccent mortaliter Secundo. An peccent mortaliter, saltem stante dicta declaratione saerae Congregationis Concilii cum approbatione Sanctissimi λDie as. Novembris I 572. eadem sacra Congregatio ad utrumque respondit affirmative, etiamsi ex rationabili causa , quando non adest licentia oce.
P. Card. de Alteriis Praefectus.
Edita vix Iege , statim illam eludere malitia excogitat: non ita pridem emanavit generale Decretum, arctissime prohibens colloquia Regularium cum Monialibus, quando jam super eo variae interpretationes confingi coeperunt, aliaeque nunc Bergomi suboriuntur pro quarum resolutione supplicant Consessarii Monialium quaerendo . Primo . An Regularibus missis ad crates Montalium pro misere Praedidieationis obeundo prohibitum sit sub peccato mortali, censuris, & poenis , &c. immediate post cum ipsis Monialibus , absque expressa licentia ad coli quendum , immiscere sermones cum quaestionibus, vel dubiis spiritualibus , aut materiis ipsius Concionis λSecundo . An talis prohibitio intelligatur tam de collocutione cum aliquibus Monialibus, quam cum una tantum omnibus tamen aliis audientibus immediate post Concionem λDie a I. Maii Is L sae. Congregatio Eminentissimorum S. R. E. Card. Concit. Triden. interpretum ad utrumque respondit Murmative .
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Con cui s ordina alle Monache r esercitare gli Ufilai non aspe se delle particolari, ma de' Monasterj. MARCELLO, dei Titoto di Santa Maria in Traspontina , della
Monache gli Ordini supremi de' Sommi Pontefici, rinnovati ancora datta Santita di Nostro Signore felicemente Regnante, col meZZo de' quali si proibisce sotio pene gravissime di fare a conto proprio delle Religiose particolari qualunque sorte di donativo, o speia pe loro Ussigi, abbiamo nondimeno lapuro non senZa grave dolore deli' animo Nostro continuam e 1' abuso in qualche Monastero di questa Nostra Citta di Ferrara: onde per sod- dissare at debito Pastorale , e provvedere insieme alla quiete delle loro co- scienae, ci fiamo riconosciuti in obbligo di rinnovare gli stem ordini, at quale flatio abbiamo satio stampare ii tenore deli' ultima Lettera, che dalla sagra Congregaχione de' Vescovi, e Regolari su tat materia su stritta per ordineespresta di Nostro Signore alia buon: mem: di Μonsig. Barberini Nostro Pre, decessore , e lo trasmettiamo a turii i Μonasteri, ordinando, ed espressa mente comandando con precerto formiae di fanta inbidiemra a mite te A badesse , Priore, e Vicarie, ed attre , benchὲ semplici Religiose tanto presenti , che suture di tuiti, e fingoli Monasteri di questa Citti tanto sopgetti a Noi, quanto esenti, privilegiati, e privilegiatissimi, e degni di speciale men-Zione , che debbano onninamente osservare, ed elattamente adempire gli Ordini santissimi di Sua Beatitudine , sotio pena in caso di contravvenZione delia privagione deli' Umato, e delia voce altiva, e passiva da incorrersi ipse facto, e da durare ad arbitrio della sagra CongregaZione, secondo it tenore di det-
Ad effetio pol di prooedere alle dissicotta , che potessero insorgere, edincontrusi nella elacuZione de' Supremi Comandi di N. S., ordiniamo at Sin-daci, Deputati, ed Economi , che fra it termine di un mese prossimo de bano esbire a Not con tutia la sedella Io stato economico di cadaun Monas. tero , ad oggetto di poter determinare seriamente quel tanto , che giudich remo convenire a cacauno di essi per te spese , e per gli Umai, secondo disipone la steta Lettera , e per ubbidire ait' ordine Pontificio . VO8limo finalmente, che la presente M letta in pubblico Capitolo di
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qualunque Monastero, e sita ritenuia perpetuamente assisti in ed opportuno Per rutte , e singole te Religiose . mu' Areivest ato questo vi 23. Novembre IIS . Iuogo comodo
AE. Bonaeetoli Balbi Notaro, o Caneeli. Arcives. I Llustre , e Reverendissimo Monsgnore come Fratello. Quantunque aure volte questa sagra Congregazione , e speciat mente solio ii di 28. Luglio I M. abbia ordinato, che Ie spese occorrenti in congiuntura di Feste , edepli Ussiat, che si esercitano dalle Monache , si douessero fare colle rendite de' Monasteri ; nulladimenti ε stato rappresentato alia Santit, di Nostro Signore , che in molli Conventi queste sit lacciano dalle Μonache parti colvi a conto proprio , dat che molti, e gravi inconvenienti possono derivare, comela distraaione dati' Oragione , e dat Culto divino , Ι' occasione di trariareeon troppa frequeneta eo' Secolari , e qualch e stra inosservanχa delle Regole, la foverchia sollecitudine di acquis lar danaro con pericol O di contravvenire MVoto della poverta , ed in olire di porre in angustia i loro Parenti, i quali per non soggiacere a replicate gravi spese , si astengono talora dat collocarene' monasteri attre Fanetulle, che ne averebbero la vocaZione . Percib la Santita Sua, la quale eon indefesso Apostolico Eelo assiduamente invigila a pr muovere ii bene spirituale di tutio ii Cristianesimo, ed ha speciat mente acuore , che sempre pia si avanZino nella strada delia perseEione te segre Uergini , parte la piu illustre dei Gregge di Gesu Cristo, ha comandato , chesi rinnovino gli ordini su questa materia attre volte emanati , e che P insista per I' eleeuetione de' mede simi . Dour, pertanto V. S. incaricare conprecetto sermale di sania Ubbidieneta a rutte 1e Abbadesse, Priore, Vicarie, Camertenglie , Sagri stane, ed attre UfMiali, che non debbano in occasioneo di Feste, O de' loro UmZj fare spela alcuna, o dare alcun donativo, quan-runque di poco valore , nὲ alle Monache , nὲ alle Noviri e , nὸ tampoco cIoro Superiori, ancorchὶ Regolari, Consessori, Deputati, Faltori , ed altri Umaiali , anzi nὶ meno alla Chleta, e Sagrestia; ma qualsivoglia spela ne liesopraddelte congiunture doura onnina mente farsi colle rendite de' Monasteri. E perchὸ questi non restino di foverchio aggravati, Ella iugiungerὶ tanto alle Superiore , quanto a' Deputati, Sindaci, ed Economi di ei aschedun Monas ero , che, considerato lo stato de' mede simi, stabili scano per te sud det te spese una precisa somma, che da Lei doura pol elaminarsi, ed approvai si, perchὸ sia propria , convenevole , e proporZionata ali' entrate. In caso pol, che qualch e Monastero fosse cosi scarso di rendite , che non os lante ruit a Iam eragione usata non potesse soccombere a questo peso. V. S. ordinera,che somministrato alle Monache dat deposito proveniente des livelli , o vita-liai quanto te occorre per te loro necessita religiose, it rimanente s' impleghi nelle divitate spe se , conforme su dichiarato coli' altra Lettera Circo lare de' as. Febbraio I 'Ed a chὶ si mantenga perpetuam ente r offerumeta di quanto viene
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mme sopra prestritto, e mandera espressamente, che sem pre neti' elerIenedella nuova Superiora debba in Capitolo leggersi cib, cne nella presente Lettera si e liene . Dichiarando, che la Santita di Nostro Signore intende, ehe inviolabit mente debba it tutio osservarsi da qualunque Monastero, benis chε e sente, privilegiato, privilegiarissimo, e degno di special mengione , eetiania dici soaperto immediatamente alia Santa Sede, ed anche dalle Case delle Obla. te , quanrimque non astrette alta Clausura , sotto Ia pena in caso di eontra venetione dest Umetio, e delia voce attiva, e passiva da incorrersi ipse facto, e da durare ad arbitrio della sagra Congregazione . Sara dunque parie delia di Lei Pastoria sollecitudine di proceurare l' esatiato adempimento di quanto si erestrive, con dare susseguentem ente aois deli' operato ; e te prego da Dio te maggiori prosperit . Roma 26. Gennaio I 2. Di V. S.Come Fratriis Aframnatissimo F. Card. Firrao. C. Are. di Damina Segret.
D. Papa Clemente XIII. concernente ι' πα is di Sagrissana perte Mouacbe, in cui ancora s υἰeta, the in occasione delib
LE segre Vergini dedicate a Dio ne' Chiostri vestendo 1' Abito Religioso,
hanno auuta una giusta sic ema di vivere assatio Iontane da rani sollect-tudine temporale ; e i Nostri gloriosi Predecessori hanno avuta continua premura di dare opportuni prooedimenti , perche niuna cosa te distogii esse daque sto tanto , e lodevole oggetto r quindi E , che hanno impedito tutio auello, che pote a dat medesimo allonianarie per ragione desii Ussieti, che debbonone' loro Monasteri ademptre, e speciat mente per quello di Sagristana. Maperchὲ i prooedimenti dati non sit eseguistono , sono altrest gravissimi gl' in- eonvenienti , che succedono , e che pur troppo ci sono stati rappresentati conreplicati continui ricorsi. A questi inconvenienti volendo Not ri mediare , conia presente Cedola di Moto proprio ordinia mo a Uoi , che proibiate in Nostro nome alle Superiore Religiose di permetiere , che te loro Monache destinate alI' UmEio di Sagristane taceiano in invenire aloena speta in occasione delle Feste , che si debbono solenni Ezare nelle loro rispertive Chiese ressendo mente Nostra, che qualora te medesime Chiese sieno bastantemente provvedule d' Apparati propri, si metiano questi in opera a spese comuni dei Monastero; ma quando ne fossero prive , non si prendano te Religiose incaricate deli' Ussiaio di Sagristane cura, e sollecitudine , che quella di far dis- porre
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porre sopra sit Altari quei sagri Arredi, e Suppellettili, the si trovano aveare , con la maggior decenna compatibile alle sorZe delici stato economico delmedesimo Monastero . Siccome perh non intendiamo pel rimanente d' impedire a' Monasteri iactatosi la celebr ione delle Feste eon la consileta loro pompa, purche sia interamente sagra, ed Ecclesiastica ; cou vogliamo, chegenerat mente si proibista a tuiti it stammischiami ni reschi di qualunque so re , non solo perche danno occasione a spe se inutili, e di scandalo a' Meol ri , ma perche distraggono te Religiose da quella divotione , e raccoptimento, che debbono avere net coris di tuito l' anno , e molio piu ne' giorni conparticolarita dedicati o alla venermione det Santo Fondatore, o at Titolare, torto la protegione de' quali vivono . Proibiamo ancora, che te Sagristane a proprie spe se sacciano in simili occasioni ri cogni Eioni, o regali a qualunque sorte di Persone , o denuo , o suori dei Monastero ; E vogliamo, che te S periore restino incaricate deli' esecugione esatta di questa Nostra volonta , eche in easo di controvenZione restino sospese dat loro implego, riservando a Nol la sacolia di reintegrarie , quando attese te circosianae crederemo d
Di Papa Clemente XIII. concernente Ie Doti delis Monae de
CI e stato rappresentato, che nella Segreterla dei Vieariato di Roma siastata per molio tempo ossemata con HatteZZa Ia regola prooidamentestabilita di non ammettere alia Vestirione deli' Abito Religioso quelle Fanciuile , per te quali non sia prima depositata net Monte delia Pieta , o Banco di S. Spirito I intera Dote , e non sia stata in s uiro consegnata alNotaro della Segreterla Ia sede aurentica dei deposito. Che da qualche tem-m in qua ii Notaro della Segreterla in vece di ricevere Ι' accennata sede dide posito, abbia introdoreo l' abuso di contentarsi di qualunque obbligo , o promessa si saccia da persona ancora poco solvi bile; perlocchε non potendo questa fare lo s rin esse itivo net tempo stabilito debba traiienersi la Pr sessione delia Μonacata. Che neli' anno delia ProbaZione at ne Noviale cosὶ vestite, in vece di attender unicamente alia vita ritirata , quieta, e lontana affatio dalle sollecitudini mondane, sieno obbligare a proccurare i m eZZi, perinchE in fine deli' anno sia pronia la Dote ; si domanaino Rescritii Pontifici d'abilitaEione , di coaZione a' Goghi Pii, e simili straordinari provvedimenti . A' quali inconvenienti tuiti volendo Nes rimediare, e contribuir insieme, per quanto puo da Not dipendere, che l' anno dei Noviriato si passi dalle Religiose in arioni puramente divole , che posiano ottenere loro da Dio quello
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spirito di persezione, at quale s' incamminano , con la presente Cedola di Moto proprio ordiniamo a Vol, che in avvenire non permettiate, che fi ri- cevano au' Abito Religioso quelle, che non auranno depositata nel Banco di S. Spirito, o Monte di Pieta 1' intera Dote , ch' douuta at Monastero , net quale Vogitono prosessare; e neppure permettiate alle Μ ache di convocare ii Capitolo per ricevere alia VestiZione effettiva la Novizia, se prima non sera fatio l' intero deposito, come sopra, det quale si dori, temere in Capitolo ii documento autentico .i E se per qualunque eventusit, te Religiose mancassero a questo presente Regolamento, vogliamo , che la Superiora resti spela dat suo impi ego, e solamente da Not possa essere reintegrata , e cheli Monastero, e Religiose abbiano perduio ii diritto di domandare la Dotealla Educanda vestita, e debbano contentarsi solo di quella somma, che sino quel tempo sar, depositata. Ci contentiamo solamente per una ragionevole equita , che quelle Fanciuile , quali sono gia state accellate per Religiose coale solite formalita di d ute licenee, areo Capitolare &c., non restino frege te. a questa Nostra disposietione : volendo nes resto, che questo Nostro presente Chirografo sia plenamente eliguito secondo la sua scirma , e tenore , non ustante quessivoglia consperudine in sontrario. ι, Dato dat Noaeo Palaa/o Apostolico a Monte Cavallo questo vi I 3. Feb. I 739,
ΙLlustr. , .e Reverendisi. Monsig. come Fratello. La indefessa vigil Ea della Santit.i di Nostro Signore con suo spiciale Chirografo di Moto proprio sie degnata ovviare ali' abuso, che in quest' Alma sua Citia si era da quati cuno introdotio , di traseur si r effettivo deposito delia Dote per te Zitelle
Monacande e conoscendo, che un tale provvedimento sia necessario anche. per gli altri Monasteri det suo Stato Pontificio, coli' Oracolo datoci a viva voce ha voluto, che cib si estenda a tuite te Diocesi, e Luoghi det medesi- .mo Stato . E perb mi ha comandato di irasmettere a V. S. un esemplare didetto Chirografo a fine, ch' Ella saccia esattamente , ed inviolabiimente OL servare quanto in esso Viene disposto, colla dichiaraZione, che qualora in cotesta Citta, o Lumhi, dove sono siluati li Monast d, non vi fia ,Μonte di Pieta, o altro pubblico, e sicuro Banco, i' accennato deposito delia Dotedebba farsi in mano di qualche persona tacottosa, accreditata, e solvibile, che pota pron tamente at tempo delia Prosessione farne Io sborso at Μonaiarero . Sar dunque parte dei cii Lei Pastores Zelo I' uniformarsi interamenteal retiissimo sentimento di Sua Beatitudine con dargii la douuta elacuZione ;e te prego da Dio prosperita .
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Delia fagra Congregaetione de Vesimi, e Reholari ae ordine deI Ven rabile Pontoice Innoceneto XL per gli Merciij spirituali desse Μο-nacande, e di quelis, che banno da fare Ia Professone, e di
LA Santita di Nostro Signore, che con paterna sollecitudine H flette delcontinuo a tuiti quei meZZi, che possono contribuire alia maggior scu-reeteta della salute deli' Anime, conoscendo col suo sento Zelo, quanto sia necessario un precedente divoto raccoglimento di spirito, per degnamente prepararsi tanto in ordine alli promovendi at ricevimento degli Ordini, quanto risperto alte spose di Cristo at vestir 1'Abito, e professare lo Stato religioso; Vuole, e comanda, che tuiti li promovendi si agit ordini Minori, scome Sagri, debbano per dieci glomi continui avanti la OrdinaZione ritirarsi a fare gli Ela cieti spirituali nella istessa conformitii prestritta alli promovendi in Roma nella' CostituZione retes delia sel. mem. di Alesandro VIIyche comincia Apostolica Sollicitudo: e che parimente mite quelle , che vorranno farsi Monache in quatisvoglia Μonastero anche fregetto a' Regolari, sieno tenute fare i detii Eseris cietj spirituali per dieci giorni avanti, che ricevano I' Abito, e sieno ammesseat Novigiator e che li medesimi Esereieti si debhano ripetere per Io spaetiodi dieci giorni avanti , che sieno ammesse alia Professione , alia quale la Sautitii Sua comanda, che non devano essere ricevute , ' se prima non averanno adempita questa tanta preparazione. Desidera in olire Sua Beatitudine, che siproccuri con tulte te diligenete possibili, ma con modi soavi, e discreti, cheancora tuite Ie Μonache Professe una volta l' anno almeno per qualche reminpo, che si stimera opportuno, sacciano ii medesimi Eserci Zi per la rinnovaetione dello spirito tanto necessaria a chi con effersi rinchiusa ne' sagri Chiostri deve professare Io Stato di perstrione . E Dio la prosperi.
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Estata sempre sngolare premura de' Nostri gelantissimi Predecessori di
gliare sopra la venerinione , e 'l rispello douuto alle Chi eis; onde non pur sosse tolla Ogni abominaetione dat Lumo tanto, ma imparasseroi Fedeli a concorrervi , e traiienervisi eon ogni religione , e modestia , ad cnorarvi la Maesta di Dio, che 1' ha eletio a sua Cala, ed ottenerne te sue pili stet te graZie , e divine beneficenZe. A quanto ἡ stato da esst disposto nonia mestieri l' aggiungere cosa alcuna: percib, inerendo singolarmente ali' Editio deli' Elfio Crescenzi inserto net suo Sinodo, Not comandiamo te seguenti cose. I. Che nessuno ardisca nelle Chiese di questa Citta , e Diocesi, tanto Secolari, che Resolari in alcin tempo, particolarmente quando si celebrano Messe , divini Uffigi , o alere sacre FunZioni, passeratare , far circoli , o confabulare con stri, nἡ appregiarsi indecentemente H sacri Altari, Vasi deli' Acqua Santa, o Batti steri, nε mettervi sopra cappelli , berettini , o qualinque cosa profana, M sedere irriverentemente colle spasse voltate alSSmo Sagramento, nδ mettersi in uicinanza , ed in laccia alle donne, che per quant' h possibile dourebbero secondo te buone regole star lontane , eseparate dagli uomitii J nἡ con rumori ἰ cicatecci , strepiti, o in qualunque altro modo disturbare i divini Uffigi , i Ministri celebranti, Consessori, o Predicatori; molto meno pol amoreggiare, o con parole, alti , cenni , so risii, o syardi violare it douuto risperto alla Chleta, ed offendere l' onesita, e modestia Cristiana di quelli, che vi fanno Oragione. II. Che niun Laico si accosti ai sacri Altari sermandosi, ed ingino chlandosi sopra i gradies, e suppedanei di quelli per udire Ia sania Messa, come alcunt con molia indecenZa, e con soggezione delici sesso Sacerdote celebrante sogitono sare et inglungiamo percib ai Reriori, e Sagristant delleChiese, ed altri Ministri det Santuario d' invigilare , acci chὶ in avvenire Y non
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non si commetiano somIglianti indecenete, ed avulsare Dei, ehe Ie eomme te isero a riti rarsi , e quando talvolta ritr assero ne' medesimi ripugnanZa ,sar loro peso di segnare gr inobedienti , ed a Not notificarii, perchἡ si
possa contra di questi procedere , come giudicheremo spediente. III. E perche in occasione deli' Esposetioni , che si sanno dei mcto Sa-eramento nesse Chiese di questa Cirta , e Diocesi , suole fovente avvenire
un' altro inconveniente , che si commerte da scunt, non solo colla dim ra nel Presbiterio , che dalle sacre Scritture vien chlamato Sancta Sanctorum , ma eZiandio coli' inginocchiarsi fugii stelli gradini dei sacro Altare , ove sta esposto it Venerabile , nella medesima lii ea , e parita de' Ministri, che per la sania Benedigione tui si trovano vestiti de' sacri Arredi; percio ordiniamo, che niuno ardisca per r avvenire d' accostarsi all' Alrare , ovecta es sto alla pubblica veneraetione ii mnio Sacramento , molio meno ser- marsi, ed accomodarsi ad orare ne' gradini deli' Altare medesimo, neppure per breve tempo ; vogliamo , che turti gl' Intervenienti , ed oranti avanti Sua Divina inesta stiano ben composti, colla debita divoZione genuflem conam bedue te ginocchia net pavimento della Chiesa, o net suppedaneo de' ba chi, o in quella parte destinata es comodo d' inginocchiarsi , ma non giammai innatetati, e genuflessi in quella parte de' banchi stessi destinara per c modo di sedere in tempo d' udire la Predica, come abusivamente sentiamo effersi costumato, incaricando 1' attenzione de' Maestri di Ceremonie , e ris- petitvamente de' Sagri stant ad invigilare, assinchε sia rimosso un tale abuso ,
e che questo Nostro premuroso ordine venga proniamente ademptio . IV. In olire a rimuovere qualinque abulo, che potesse mal introdursi , ordiniamo , ed espressamente comandiamo, che quando ta .permessa in qual-ehe Chleta, ed oratorio, siasi Secolare , o Regolare , ed anche di Μonacher Es sigione deli' Augustissimo Sagramento ne' Vespri cantati in Musica, cibnon sacciasi mai, se non at principio det Cantico magnis tr onde dom l'Inno Tantum ergo σα si dia la solenne Benediaione: e vaeli amo, che si inquesta, che nelle attre Funetioni te cose dispongansi in gutta , che seno esse
terminate alle ore prestritte, e es prestritto tempo chiuis Onninamente leChleis, sotto te pene da imporsi a Nostro arbitrio in caso di contra--Zic, ne colla Nostra aut rit, ordinaria , ed anche delegata desta Santa Sede Apositolica contro i Rettori, Priori, Superiori, Cappellani, e Sagrestani rispellivaniente delle medesime , che avranno mancato ali' adempimento di questo
V. Nissimo. ardisca mirare in Chieta nὶ men per se lice transito, e di passaggio con sagotii, cesti, canestri, o altri carichi sopra te spalle, prail capo , sotto te braccia, O in qualunque altro modo apparenti, e nε menoeon uccelli , pollami vivi, o morti , pesti , erbe , latticini, o altra qualun-que cosa profana in quantita apparente , socio pena delia perdita delle mede-sime robe , da applicarsi agit accusatori, ed esccutori; ne mino con canida caccia, con archi busi , o stre arme da suoco, nἡ sparule sulle ported lle medetne per qualitvrilia causa , ne ta oco appoggrare te deite armealle porte , O muraglie , nE a' Cimiteri , o altri tu ni esteriori della Chie-sa stessa, per quanto porta ii recinio deli' Immunita Ecclesiastica , sotio penadella
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della perdita delle arme seddelte. Si osservi su eib il prestritto net SinP.v.c. I .n.r4. VI. Non si ripongano nelle Chiese frumento , formentone , biade , legumi , maraatelli , sturti , o leg mi, o altra qualunque simit cosa indecenteal Luno sento; non si initi , nὶ si dorma pra di quelle, nδ tampoconelle Sagristle , non si facciano immondiale dietro te muraglie negli Atri, Portici, Cimiteri, e lumhi adiacenti, per quanto si estende I' Immunita desse
medesime ; simit mente non si attacchino, o sermino carri, cavalli, giumenti, bovi, ed animali immondi nelle mura, negli Atrν , e Cimiterj, comesopra, solio te pede pecuniarie, ed anche di carcermioni de' condultori de medesimi carri, e desta perdita di detri animali a Nostro arbitrio .
VII. Nislan' uomo ardisca entrare , e dimorare in Chiesa con heiret. tino blanco, e molio meno con herettoni coloriti in eapo, o con reti, sor-
. to cui si tengano inanellati, o aggruppati l capelli solio pena di si uti cinque per Hascheduno , che contraoenisse. Agli Ecclesiastici perb , ed anche a' Se- colari inolirati neli' eia , o ad altri , che per calviZie , o mancan Za di capelli avessero necessita di coprirsi la testa, D permette loro, particolarmentene' mesi d' lavemo l' de' berettini neri , purchε sieno modesti ; ed est'
incontro niuna donna ardisca, o presuma entrare, e dimorare in Chieta colsapo scoperto, Ovvero ces crine complegato in care cie, e molio me novestita con sotiane , O gonnelle quasi proprie de' pubblici Teatri, accostar- si in tal positura a' tanti Sagramenti delia Peniteneta , ed Eucaristia, ne' conaltra nudit, , o tortamento vano , ed indecente, e che sia alieno dalla vere- Condra , e mode ma Cristianar ammoniam 'intanto i Μinistri det Santuario , che quatvolta tali donne si piesentassero es Confessionari, o at Cancelli dellamma Comunione coli' accennato indecente portamento, non te. ammetiano cSagramenti sorio te pene, che givdicheremo proporato te alia condiZione delle donne inobbedienti, ed alla Qualita desse loro contravvenZioni , volendo ch' esattamente si ossemina gli Edilti replicatamente pubblicati dat lasanta memoria di Clemente XI., e Benedetto XIV. VIII. Nitano stia sermo sulla porta della Chiela, o suori apostata mente negli Arri, e recinti della medesima , ne tam co dentro in vicinanχa alVaso deli' Acqua benedena , con dissicultare ad alcuno il libero ingresso , mammamente alle donne et e specialmente vogliamo , che i passi , e tran siti necessari sieno discretamente aperti, e liberi per i' accesso, e recesso di. quelli , che vengono in Chieta, e partono dalla medesima. IX. L' esperienEa quotidiana dimostra, quanto sia considerabile l' impedimento , e disturbo, ene at Culto divino, alia frequenZa, e veneraZione
delle Chiese , ed alia divoetione de' Fedeli apportasi da certi spenserati, edoetiosi , che particolarmente ne' Castelli, Terre, e Villae gi di questa Diocesi ii radunano a ouocare alle palle di qualunque sorte , o ad altri gi uochi, edi vertimenti in quelle strade pubbliche, per te quali debbono necessariamente pallare quelle Persone , che si portano alle Chiese in occasione di Feste. Esposietioni det mmo Sacramento, Staaioni, o Indulgenae , o per divoZionea qualche segra Immagine , o per ademplere qualche atto , ed elarci bio dipieta: or non dovendosi da Not Permetiere , nε dissimulare tin' agione , chesebbene per se medesima siasi indifferente, nondimeno nelle cireos anZe pre-Y 1 deite