Uffizio dei defonti secondo la volgata glossa latina parafrasi italiana

발행: 1781년

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eontro it facito Glob , ma contro lo scrittore delia ina vita . Egli crede . chα un declamator poeta a , bia scello queli argomento di storia vera, e rabis bia adornato con alterazione delia verita , e contradi re i veri cara iteri , per cui Globbe non como pariste quai ci si di pinge ne' primi Capitoli storici,scritti in prosa. pazientissimo, moamato, e Circo- spetio melle aes pressiam , per cui Dis me simoe ebaccerta di non aver peccato, mae imprudante, tria condo, intolle ante, e quasi ueturmatore liquello gludiato si scuopre Teodoro non solo uis empto, e ghastam te meri levole di quellae conu

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S. Girolamo a proposito credendo , ohe da tat voce ne venga ii fucus de' Latini , o sa it concis, traduce cornu stibii . I nomi delle figlie di Globerano particolari. La prima si chlamavae Bellula .. inata, la seconda Cannelta , la tereta Boccia di man.

ωcbulia. li Sig. Boullier cerea di ammollire it sis emadi Τeodoro , e partando egit con tutio it possibiliis petio delP Autore deli' opera , crede non dimeno , che it carattere di Rob nel poema sa di- verso da quello della storia , e che lo Spirito. Santo abbia sosi guidato ly Autore in quella Tragmdia, per meglio stiservi luogo di disputare: sulla providenaa Questo secondo sistema h a pater mio assai peggiore dei primo . Egli: ἡ questo se usu

moderaetione colle parole, e non usaria col satio: inegli h un burlarsi doli' Autore, deli' i spiraetione, o di tutio: quasi il. Proseta , e chi l' i spirava avesse avulo bisomo di alterare a tal segno la storia, oil carat tere d'un Uomo sento per prendere argo mento di disputare . Μa ove son mai queste espressioni di Giob eoutrasportate , che bene intes e secondo it genio debla lingua in cui furono stritte noti diventino sem

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re queli' ametto r at contrario se not vuliamo in duris nella nostra faviella, adoptismo tali fres , figure , e metasore, che accrefcono molio , e fontiηtune assai datu sile a noi ordinario . Per eapirbene questa verita basta uno Iguardo a carat teridelle nazioni Europee : quel contegno nello Sp gnuolo δ un carat tere naturale delia nazione ; net Francesse, e netl' Italiano sarebbe tui orgoglio in-kBibite : una galanteria d 'un Francese, o d' unltaliano ait' incontro . una rita sciategeta stomacherole per Io Spagnuolo. II Francesse h trasportatone' placeri, nelle gloje, ne' complimenti : presso Boi sarebbe un assettalo carat tere leatrale quel chepresso loro h comune . Si ha tutio giorno in bo ea deli 'espressioni per buria. che son Ie pili alte bestem e , e te pia terribili imprecazioni esamiunate secondo la loro elimologia , ma che passate in uso son rimaste come inutili interjezioni in senso indifferente : ed attre espressioni non usitate di assai minor soraa, feriscon te bucine oreccille, e si han per bessemmie. Chi h in grado di gustartuiti gi' idiotismi d' a nazione trasportata comaei' Orientale Dei resto, quesse espressioni sono in

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minor numero di quel che si crede, e ove si ea- pisce ii vero seni O , affatio non son tali, comeabbiam dimostrato non effer tali molle simili es pres.soni, che si mettono in bocca at modera listimo Re Salmista . li carat tere di Giob ἡ ben sostenuto, .niente si apparia da ita verita, e nella prosa, e net

verso h sempre l' litesso , aveudosi riguardo alla dis. ferenZa , che sempre vi E fra lo stile pili semplieedella prosa, e queli pili caricato det verso . Co- si la propos aione di Gessi Cristo, melius erat ei si natus non fuisset homo illa, h l istes a di quelladi Giobbe, pereat dies in qua natus sum , e tutio ii di pisi, cit 'egli aggiunge. L'espressione dei R

dentore conserva it carat tere equabile delia prosa: .ma Ia santasia poetica di Giob adornando con im- magini, e figure ardite it medesimo sentimento giunse a desiderare P impossibile stesso per esprim Te con caricatura la vi vegeta dei sentimento : in s saneta ly una es pressione, e l'altra si riducono 3 deside , e non a bestemmie, ed imprecagioni, co- me volgarmente si crede . or per dividere te cose certe dati' incerte , eper dar luogo pol alte congetture , che dourb pro- Porre dopo tanti illustri Scrittori, quel che si hadi sicuro si h , ehe il libro di Giob ἡ stritto porazione in prosa, e porgione in verso, e prosa sp ciatmente sonό i due primi capitoli' interi, e quasi

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tuito P ultimo , olire di molle insarci ture di prosa in me2go a' mede simi versi : che il libro ε plenod' Arabis mi , e di Caldfiimi: che ci h ini eiso una continua imitagione de Salmi , e de ' libri di Salo mone ; e ii Calmet ne' protegomeni at libro di Gio, ita raccolli pili di quaranta luoghi paralelli , che ogia uno pub rii contrare , e vi ri tr0 vera te stesese sentenge , olire quasi attret tanti luoghi anchetii Calmet raccotti, in cui s 'incontrano te stesse voci , ed ei pressioni , e chi ha gusto di poesia c nosce subito . che la copia E deli' autor di Giob , e P originale di Davide, e di Saldmone : che cibaon os ante ii libro h ii pili bello , ii pili magnisto, ii pili sublime di tuiti i libri sacri ; nel chetuiti convengono . Egil E scuro ancora, che iqierlatore vim in tempo , in cui te cognigioni erano avanaate . Io non parto di quel che ii Calmee pretende, ea altri nega, che dei diluvio d acqua, e di suoco, det passagilio det mar rosso , e delia legislagione divina ve ne seno chiarissime te memori et parto deste minute descrigioni es altissinie

mali terrestri , e mariti imi con tanta precisione, che ogni gran filo sola si omen terebbe. Pario delle noti Zie astrono iniche , non incontrando si in al- euii altro libro dellet Bibbia quei che s 'incontra iii siotae .

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V. 3I. e 3 a. Numquid conjungere valebis micantessellas Plejadas , aut gyrum Arcturi poteris dissipare r Nunquid producis luciferum in tempore suo , in Vesperum super filios terrae confungere facis 'Nella dissertaΣione deII' Astronomia degit Ebret, cheh l' ottava net Tomo primo , abbiam dimostrato , ehe nima, sien te Plejadi, obesit Orione, MaisbP orsa, che nella Vulgata si traduce Vesper, e ma--rotb , che si rende Lucifer . sieno i planeti: eehe ii sentimento sia, che Dio pariando di sua potenza , dice a Giobbe , fel tu obe sal camminare elascun planeta fecondo ii suo tempo , e fui flare immobile I'orsa colle aure stelle polari λ Abbiam prouato,b che sotto ii vocabolo di maυσroth non possono intendersi i segni det Zodiaco, come ilGoguet con tuiti i dotii interpreti sostengono a ,

a Quando strissi quella differtaEione che o ro lava net Tomo primo DII' Apronomia degli Ebrei non ebbi presente Ia differta etione deI Sig. Goguet sopro Io Cost euanioni, deue quali si paria uet Iibro di Gioo ,

stam pata in fine dei primo tomo delia sua grand'opera Deli' origine deID arti, e scienze ec. Plena di fain vieieta o tal dissertaetione uguaimcnte, che P altra generale De' notni dati ave cistellanioni : in molle coin

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perehὶ net v. s. det cap. a3. dei lib. IV. de Re fidice, che la gente offeriva incensi alia Luna, at Sole, a maet roth , e a tutia la mitigia det Clelo i testa idolatria accadde net 3 ora. quando it Zodia eo su scoverto da Anassimandro Milesio nen' olimpiade 38. , vale a dire due; ε pili secoli dopori che quando si voglia anticipatamente noto a' Calis dei, era presso loro se a quei segni, che vennero dassa mitologia Greca, e che perci. misura n gli antichi la longitudine delle stellae fisse dalle rettet ascensioni neli' Equinoatale, non gia net Zodiaco, , ii quat nome fu dato la prima volta ali ' Equino talo, e che finalmente questo culto de' segni dei Zodiaco mai non vi fu ; come ait' incontro lavvisempre quel de' planeti k i quali presso gli antichieran cinque, non mischiandovisi ii Sole, e la L Ba, o facendo un ordine a parte, e percio siasi detto at Sole, alia Luna , a ' planeti , espressionet alia quale ne abbiam Taccolle consimili da Arato, da lgino, da Tazio, da Catullo, e da Omero. Abbiam dimostrato in olire, che dati' orsa fino ad , orione non v' era ancora a' tempi omerici alcum costellagione nota, e che te notigie astronomichein Ra rispetis grandissimo pel sig. Goguet , ed ho letis ς0n sorpressa, e placere piu d' una volta quolle sa- pientissime dissertaetioni, ma ci. non osta e noo ho

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In tutio erano scarsissime e presso Grect anilis chi , e presso gli Ebrei , naetione v dalla musica , edalia poesia in suori, ignorantistana di tuite Iescienae, cloechh si pub ravuuare dest' impersegione det lor Calendario , e de mergi gro Iani tenuit per rimediarvi , da noi notati nella dissertarione XlX. det Calendario Ebraico , Comunque pero pro valga , o la nostra , o P altrui opinione in torno alia vera significazione di quei nomi oscurissimi , Epur certo che .sen nomi di costellaxioui introdotupresso gli Ebrei negli ultimi tempi , non ritrovando sene vestigj negli altri libri, te bene vi foste oeo vision di partarne . E san Girolamo stesso ne dovette effer cohipersuaso , che non ebbe dissi olt di appi are tali

Dogioni alia sua versione, siccome non ebbe diss- colla nel Cap. 26. di di pingere 1 Giganti condan- nati solio P aeque, e net Cap. ai. v. 23. di rap- presentare; l' empto trascinato alle rive di cocito ,ed attre cose simili, che ci san credere , che gliantichi inrerpetri eran persuasi , che il libro fomescriuo in tempo . quando agit Ebrei eran passa te lenotiate de tempi favolossi presso tulte te attre n etioni ricevute , e te immagini a ques nomi appropriate . Ε' cosa ancor certa , che Giobbe non era

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Premesse queste cose, in cui convengon tuitii moderni, e gli antichi seguaci di qualunque delle diversissime addo ite opinioni , io mi unisco a colomro, che credono il libro di Giob un 'opera post fore assai a' tempi di Davide , e Salomone, lascia do at letiore la liberta di pensare come gli piace, circa al tempo in cui Giob visse, e di steglier qu iunque delle sopra additate opinioni, Della sicureae-za, ehe volendosi Glob ancor contemporaneo amosh, potevasi mille, e due mila anni dopo mettere in rime queli 'argomento, e potea P Autoreusar delle es pressioni, e delle allusoni adattate attempi suoi, labbene sconvenissero a 'tempi di Giob .

rie esmo , o altri contemporaneo auesse scrittat' spera negli ultimi tempi , giaeelth quando si vortia Glob si antico, e moderno pol lo seritiore, net ritrovare tante e spressioni poco corrisponden tral secolo , in cui farebbe vissuto Glob, P animo non resta pago circa lyesatteaEa, e verita dei sacroispirato strittore . La vera Epoca, In cui visse, o sitob, o P Autor dei libro, non facile a potersiuare . Siccome ei non era Ebreo ma ldu meo, cositon v' ε circostaneta particolare corri spondente allastoria Ebrea , da cui si posita ricavar argomento posi-sivo rex la sua eta. Trovandosi di tui menΣione in

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trebbe dire, che siccome per/le ragioni di sopra ra. serite non dee crederit antichissimo eos; non delabia credersi pili moderno distat prolati : quantunque volendo si dividet Giob dati' Autor det libro , ' e poll-tandosi da due Proseti Giob per e sempio di pagiem Ea, e non gia citandosi qualche sentenza dei tuo libro, resterebbe ad os nuno la liberta di pensat. , ehe Giob sosse vissuto non lontano da Ezechielio , e che qualche tempo dopo si sesie solito mel

Dramma

I Cappuccini di Parigi ne loro principi discus.

si , e nella dissertaetione che precede at loro Giob , credon ch' ei lasse visitato net Regno di Νabucco- donosor i I. vale a dire cento anni dopo Tobia , che visse solio Salmanasar , e si sbrigan con facialita deli' opposiκione, che deriva dalle parole: hanc autem tentationem ideo permisit Dominus evenire itali , ut postieris daretur exemplum patient iae ejus , cuti sancti Iob , che si Ieggono nel V. II. ὴ aedalie attre r sicut Beato Iob insultabant Reges , ita si parantes, ct cognati ejus irridebant vitam ejus , che si leggono nei v. is . dei libro di Tobia . EGPensano , cbe queste sien concordanae di luoghi p xalelli allegati da' glossatori, e pol inseriti nel t estodopo ilicstamento nuovo .. II fondamento det lorsistema circa quest' Epoca sta fissato foera cose , c han

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