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nascosio dat monaci e sol tratio agit artigii degli Unglieri; uncicco Anticoli lo scopri a Jacopo, che, dolio saltu, lo dispensoni Suoi. Non su aluerio gran proda, pulche quel Guglielmo Caldori solio colore di pagare gli stipendi ai conto Calabrosi, aveva tollo dat capo dot Salvatore, eho dicovano dipinio da
sed i monaci tornavano alla deserta Badia, o ssidati di poterinfrenaro quoli' inferocito, q) doloravano tu miserio det loro stato, tu quali crebbero in prosioguo. Era ii di nono di Sot- lembre , e multo popolo era convenulo nolle Chioso per letorro Cassinosi, essendo l'ora dolia celebragion0 de'santi mi flori, at dir di un anoninio. I sacerdoti v'inferi levatio su glialtari, uomini e donno progavano nolle Chiose, i cu nobili arimando sci gliuvano te salinodie, quando su gran ferremoto, ehu commosse od amissu fulta Italia. Roma, Napoli, A vorsa pati rono ; ma quale it serissimo trabalgo che sit fossorio inlut a la Cassinose sign0ria apparo datio parolo doli' i nonimo: dico, non esser stato dat principio dei mundo commovimentodi terra pari a quello, 3ὶ anehu pili stero dei terrumoto avvo-nulo per la morte di CriStO ; SentenIn Se non Vera, abbas langa significantu it gran conquasso. In salti ad os trama ro vina surono c0ndoli fulle te terru della Badia, salve quello dolio
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Fralle, o di S. Vit ore. S. Germano obbo varia fortuna, te ei elocale sit por la Cossa dei monte flos fero, te cOStrullo uelpiano, perchi, molle e paludosa in terra, Sproson inrono, eda mille ascoso it numero dot morti. I monaci obbero campo a suggire o logliorsi da quolla rovina di mura: o ini penso OSSero stato volero de' cioli cho campassero, perchii fosse chipiangessu la rovina dei monas fero, che per ampleZZn e Splendore non aven ii simile, od ora monumento santissimo dolio arti. Tu to su crollato, molia la rovina a plangere, pochiSSimi
sior no dolia famosa lor Sodo, non ii a dire. In vero su granventura it rimanser vivo in meg o a lante morti ; ma in unis lante restare anche privo det lolio, su l'acerbissimo de' casi. Guglielmo ii vescovo non Sapeva elao sarsi, prostrato di animo in tanto sui laro di dos lini ; od ii levare capanno su le r inedet monastero a ricovero, sti pili consorio di natura, che di
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tu ire , questi ritoniae. Gugitolino da Innocongo VI lolio di mergo a quollo angustio , traflocandolo alia Sede 4 arbienSe, Francoseo per decreto dei modosimo pontusice tolse ii Suo posto. Narranoctio multo lacessu a ricuperare it per luto od a rassi onarolo indocili voglio do' vassalli, i quali ancho dopo la m0rto di
letiora dat papa indirili ali'arcivoseovo Napolitano, at Veseovo A versano, agit abali di S. Vincongo a Volturno, o di S. Lorongo di Aversa, perchh gli aveSSero dato opera a comporro Io coso dei patrimonio : ma n eapo di duo anni se no mori,
Accinioli a reggero la Cassi nosse diocesi. Era si ato di S. Do-menico, sed aretvose vo di Firongo q). Ughelli dico elio nuro liben3quo rinungib a quolla sede sed acco Itb quolla di Monte Cassino. So per amore di privata e riposata vita si rifrasso da quella sede, perelth ascoso la Cassinu se Vediam lo. Digrandi servigi avova proslato la familia degli Λecia oli a Luigi ro di Napoli marito di regina GioVanna, e quando, disperato do' suoi assari, su caeciato di trono dati' Unghoro, Niccoth dogii Adei oli gli su ministro e soccorritore ad untum p . Operli mollo in Avignone a liberare la sua Gi vannadallo prigioni in cui la te novano i maggiorenti di Provonga ;gli disposo a suo favore gli animi do' baroni Napolitani, los ornili sui trono , lo futb at conquis to di buuna parte di Sicilia. Ιl fra tollo di tui fingulo non suco da me uo : chli porollonoro dat papa a Luigi titolo di re o dispensa pol matrimonio colla Giovantia, caldamente ancho adope SSi. Corrovano
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soggio forentino traflalaio at Cassineso, e Siccome quegli erani CivOSCOVO, tui vivente, arcivo se vile seggio sosse dichiaraloil Cassinose . Giova anelie considerare, che Subbene roite eprostratu fossuro lo mura dolia Badia, rimanova ancora bello
o sano ii mi dolio di pingue signoria, inlanto cho susso dono non indugno dui re che lo sae0va, non doli Accia joli cho loricoveva, o elio lasciava la Chiosa Florentina. Angelo scol sua suo vicario generale quoli' illustro post a Lan hi da Strata incoronato poeta in Pisa dati' imporadoro Carlo IV noli 'anno 1355 , como narra Mali 00 Villani Lib. V. cap. 26. , Troxo nolle serillure originali di quot lompo, elio Lan0bi sol toseri-xova it suo nonae aggiungendo it titulo di Poeta lauroalus. Il Tiraboschi non sa irox aro it porchh questo Zanobi sta
genui ale dei vescovo di Monlo-Cassino Angolo degii Aecia joli. Qualehu speranga di bono obbo a sorgere ne i cu ri dei monaci, almeno in quanto at rite 'amento det cadulo monastero , vellendOSi goVernati da uti arcivescovo, ii quale lullopo ova in corte di Napoli ; conciossiachi, Luigi, avondolo scollo a Suo cancelliere, non gli tenet a portiora nolla corio ;chiamavato a parte degli assari, lenovato come giojollo. Masusso cliu due anni Soli, a capo dei quali l'Acci: oli mori, non basi sero a porro in osse to vasti divisamen th sussu chonummula questi gli pa8Sa88ero pel cap0, contento di god urseneti conso, nulla sece a pro dolia selagurata Badia. Lo si rari iuro noli'al frui di rado opera bene pel comune, SpESSO male,
monaco Cassi ne Se egli era, non se ne Stet e n lamentare, e
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degli spiriti; o sauendo uti caldo progare su la lomba di S. Bunudet lo, volo a Dio, tui papa, tu ita la pontificia polenga
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polsi badiali, vi volovan quelli dello flesso papa. Scri VeVa a perpetua memoria dei satio : i in como consortalo dalla devo-Zione verso S. Bene letto , la regula dei quale avexa dagli anni pili teneri abbraeciala, o dulla necessita di riparare alia venerabile Chiosa Cassinose vellova di pastoro , Stat a nullus abbricho, stabiliva rid ursi nullo proprie mani it g verno diquella, e per atquanto di tempo riteneria; fgravaria da Ogni pagamento di decima, o di sussidi che potrobbero rauco torsida' papali nungi per o utare at Romano suggio; e lutio ii censo dol patrimonio di S. Benedotio ri ratio dalla morio dei vescovo Augulo sussu dupulato at rilevamento degli odisset. Lo sdognodi Dis, o do'SS. apostoli ora imprecato su i irasgressori diqueste papali Ordinagioni. In tanto per vicari des inali da Urbano governavan si tu coso dolia Badia; quali surono unsi a Ralmondo, si a Margio, o si a Ugo priori, ed un Cuccarullo da Popoli nobile uomo sit sculto a capitano di tui a l'Abbagia. Questo pontusico benemorito della Chiusa o dolia Badia Cassinose, impagiento dei leuio ritu arsi cho sacevano te abbas ut e mura di quosla, e messost at sermo di v0ler tornaru
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ii monastero villantico splendore per decoro di edis ἰ, concepigrande desiderio, cliu il volu lo toecasso subito ut termine. Αlla grandegga de' desideri risposse colla riccheχga de mergi. Noli 'anno ollavo det suo pontificato serisso a piel fra Ugo suo vicario dolia Badia una bolla , colla quale, dopo avere commemorato te virili e te opere di S. Bunodulto, lamentatola roviria in cui era eadulo it monas ero , ordini, clio tulit iniunasturi o pri0rati doli'ordine di S. Benedulto osserissero ocho di uero, o che di hianco vestisset O i monaci la sessagesima parte di lut te tu loro rendite, delia quale se ne lacesse biennale raecolla da eSSO fra Ugo ; censuro a' renitenti, od i
di Sabina: se pol in questu raucolle fosse sallita la intero galli si a Ugone, o di altri collet tori da costui depulati, o quellio questi rimaneVario allacciati di papale scomunica, delia quale non polevario liberarsi innangi avessero restituito it tollo dol l 'am mi nis irato danaio.
Nol Decembre det i 367 , quinto dei suo pontificato,
sertu eva da Mon pel sieri si). e Urbano vescovo servo de' Servic di Dio a perpetuale memoria dei satio. Il Romano ponte sique successore det B. Pietro celesto clavigero, e vicario di Gusti et Cristo per provvidenga della suprema maesta costituito nullae speeola dulla suprema dignita, diligente mento cura, ode intendo at bono dolio Chioso e dei luoghi ecclesiastici, e come per ragione deli' officio pastoralo glio no corro obbli-e go ; e muta lo stato dello Chiosu o do' lu0ghi ocelosiasticie secondo Clie a quelle o a questi consseo giovare . At certo e COnSiderando, e ravVolgendo con a tenta meditagiono nule Segreto deli'animo come la Cassinoso Chiusa doli'ordino die. S. Benedello la quale osso inclito consessoro di nona o di et gragia Benedotio in vario maniore illusti b per isplendoroe d'immonsa dignita in prima che s0ssu prella in calludi ale gla
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e l'era, sed era uso, reggessest per ab ite dei dulto ordino ; ee como se riducendosi a monaster a e roggendosi per abale, e una grande utilita derive robbo ad ossa Chiosa, sed a' suo ie diritti; la quat e sa in noi flossi altentamente ponderata,e e Segui a matura doli horagione, col consigito do' nostrie fratelli, per Ia plenogga doli' apostolica potes th, colla pre-e sente Seritia viduciam0 l 'angidelia chiosa a monaStero ede a dignita abagiale, sed a quollo stato in elio ora quando sue erotta in calledrale. 5 Nella quale bolla giova considerare Come papa Urbano riconoScesse essero stata Callodrale laChiusa Cassinose prima di Gioxanni XXII, o non te logii osse nitro con questa holla che la natura vescovile, tornandole labadiale ; come pol in proslegus su seinpro ricon seiula dat
e So ii norbo dolia pubblica disciplina si allenti nolloe infrenaro lo insolongo dei colpovoli, it lor latento si rendue pili corrivo at male, o l 'osum pio periculoso, per Ia impunitae si apsticea agit altri. At certo una plutosa querimonia die multi do i nostri di frequente vonno a turbaret te orocchiu
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e monastero Cassinoso solio coloro di guerre, dat te qualie dicosi essere quelle torre assalicato, Osarono, e tutio gloria O
c Osano temeraria mente con Violonia preSura, ritenere, Cae-
e esare in carcere, porro ai tormenti, percuOtere, serire, e uccidere, con crudeli tribolagioni astringere a redimersi, e e monaei conversi dei deflo monastero, chorici, sucolari est regolari, persone anche costituito in dignita at fullo os transeue at salti di quollo guerro, invadere te chiose o i luoghi pii,
e e i monasteri spogliaro di libri, di calidi, di croci, dullue reliquio dei Santi, dolia supcllol ite o dogii ornamenti de-e s linali at divino cullo. Por la quat cosa, i monaci i choricie e te persone occlesiastiche, as retto , o chiose o monaSteri
Λ queste Scia gure che pati vano i monaci per guerra epor indoeilo talento do' vassalli si aggiungo vano te vessationido' rogali ministri, quali logii ovano ogni giuridigione alia Badia. Ma como la bolla di Urbano veniva a lomperare que imali, ad impedire questi votino Giova una rogina di Napoli, la qualo stro ita da gli Unglieri, sed al tullo oonsidata nei favoridella corio papale di Avignorio, per sare eosa grata ad Urbano, serisse uia amplissimo diploma i , col quale infrenava la pre- polonga dei suoi ministri, o riuulgorixa i nervi dolia laudatu
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ris arsi in m lio, ove non venixa da suori buona semen-
Catania, uomini di provata virili, che recassersi ad abitare ilmonaStero CaSSineSe, e regola e culto risiorissero, e gli altririmenassem at buon partito. Iὶ Giova anche Osservare come per quella trastarione det suggio di S. Ρiotro in Ρrovonga, equella non interrotia successione di papi Francest, eraSi introdotio 1'uso dei salterio Gallicano, messo d'un canto ilRomano, in guisa clae nolla Romana corio e nolla maggior parte dolio Chiose usavasi quello se non quos lo. I Cn8SineSi, ivv0gnach h relli sino a quot tempo da Vese ovi Francest, non volturo lasciare ii salterio Romano. Ma a papa Urbano non parve ben satio ; serisso una opistola ni monaci Ordinando loro che adoperassero ii saltorio Gallicano, minaceiando dicensure a' contrari a questa ordinagione 2 . Indiriggate te eoso, o credii telo sermalo, si avulso it buonP0ulesce, Serim perteolo di nocumonto, poturo ad altri fidarula modera tono dolia Badia. Miso gli occhi sopra uia Andrea in Enonga doli' ordine di S. Bone lolio dolia congrogaZione Camaldolose, in cui usano andaro vos liti di blanco i570). Urbano non curo dei coloro, lo conOhbe uomo da Senno, Caut 3 neli 'Operare, pio, Onesio, intento agit studi od alia pregii iera, e lo mand5 a roggere ii monastero CaSSinese. ueste coso nol Dicombro gli serisse Urbano, deputan-
dolo at romimonio Cassi noso. et Al dilotio si gli uolo Andreae abato dei monastero Cassinoso doli'ordine di S. Bonodolio, K salute 3 . Noi cho di buon grado in londi amo a tutio cib cliee S' appartiuno at diviti e ullo, sed alio incremento dei laici e