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signati in mano dello nostro Vicere Don Cario de la Nota. Alii 26. d' ApriIe , Io Dum di.Castrovillare pigito possenso nesso Sacro Regio Contatio di Sania Chiara deli' ossicio di
Protonotarici , e Logoleta delici Regno, con moIta solennita , &accompagnato da tutia la Nobilia , e Signoria. Alli I r. di Manio venne in Napoli si corpo dello Marinchese di Pescara da Lombardia , & in pompa funerale degnad' un tale capham , che veramente si puo dire , che sa natot' onore delia nostra Patria , M. collocato nella Chiesa di S. --
li' issessa ora cli vespera, vestito da Papa , con to eamaum intesta, & eon Ia cocolla negra di Monaco, in abito risplendente, S con cerae stritture in una mano, che non si poterono i gere. At partire che sece si Santo , parse, come sene andasse ab Io Clela sopra de una numla delia quale ustamno fulgori emoni grandi, sema perci che facessero danno aIcuno : Certo indi-Σio della sutura calamita, che soprassari a quella Citis, S a loRegno tutio , & delia proterione . ebe eta Santo te va dessa
Mori in questo tempo Andrea Carrasa Conte di Santa S Verina , Vicere , & Mogotenente di Don Cario de Ia Nob neulo nostro Regno, qual carico amministro ire anni con molia I de: e la morte sua su planta da tuui. Alli 16. S Agosso P armata desta Re di Franeta prese Sa Vona , ed a Livomo pol se congi se con P armata Veneesana 3 avendo it Re Francesto , subito avula Ia liberta , rotio la guer Ta est' Imperatore , in tumo d' osservare Ie condiZioni della ρο-- , e liberare ii figliuoli lasciati in Spagna per pigno de det-- Osservisione ἔ perloche sece lega con to Papa , con to Re deIΠ8biIterra , Veneziani , Suiretari , H Dum di Milano , S altis Principi e Potentati deIPItalia. Non molto domi combatie I' armata Imperiale, Midata desnostro Vicere Don Cario de la Nola, Ee da Doci Ferrante ae Ureone , in Cors , con Parmata Framese; e con perdita aes Cuni vastelli assiondali da Andrea ae oria Generale de to Re diis naea, it nostro Vicere se ne venne a Napoli , di quat Regno
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ebe g7onto it Vicere a Napoli, deite ordine alla Brit Maalone di molle Castelle per lo Regno , e particolarmente alla marina de Venezia , dandone pensem a Gio: Battista Pignatello, aliora Vicere delle Provincie de Granio, & Bari. Alli ad. di Settembre su saccheniato ii Pesario deI Papa a Roma: la causa, perche su commesso tes delitis , tu per levare it Papa dalla lega contro P Imperatore. Ques Papa vedendosi in streito partito , se ne seni des Palaeteto di S. Pietro per Ioconi toro allo Castello di Samo Angelo, dove si salvos, e trattod' accordio con Don Ugo di Moncada , con darii dire Cardinali Per ossaggio , este sumno li Cardinali Cibo , e Ridolfi, parentides Papa; & questo, accio potesse liberamente Don Ugo , S se za sospetro entrare in Castello, e partare at Papa. Il di semente delli a I. giorno di S. Matteo , D. Ugo conli Colonnesi si accordorno con to Papa , ct H tereto giorno dellicia. partirono da Roma.
ma molio rigoroso, contro chi avesse delle robe dello sacco , o arrobato, o complate ; & satiosi mesta diligeneta per te case delli Spagnuoli , S de I omani , Pochissime ne surono ritro te di esse, perche la maggior parte se I' Meano portate via li stadati.
Et perche sotio parota d' accordio su ingannmo it Papa da Coloniata, privo Pompeo Colonna de to Cappello di Cardinale,
D chiamo Monsgnor di Vadem te da Franaa, acci cIae essem do tui erede delia Casa S Angio, susertasse nelio Regno di Na. poli la saetione Angloina contro ait' Imperatore. Quale coci odorando iI Vicere di Napoli, determino astaItare it Staio Ecclesassico , S a Io. di Decembre si pose col campo a Frosolone , dove combattendo alla gagitarda su sertio Don errante SA Iarcone. Dipol contage it campo Imperiale a C
sano , & a Ceparano, trava iando queste, & estre Terre dello Stato de la Chiela ; R il Papa ali' incontro mando Reneto da Ceri in Aprurio con seimila santi, ii quese occupo r Aquila, &altri lumbi. Nenire che ii Vicere faceva Ia debita diligeneta per Ia di- sese de Io Regno di Napoli, net principio dei Panno IIII. am
ce cola alcuna , con tutio che portasse lettere ci molta umiliatione S assetis assa Sodia Apostolica . deT Imperatore et da loA a quale
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quale mandato a questo essetis , era venuis da Spagna eon is Vicere D. Cario de la Mia a Napoli. Fra tanto giunse Ι' arinaia des Vadomonte chimato daΙ Papa , che sumito al. guereψct avendo it Vademonte ottenuis des Pontefice utolo di suo Lii gotenente, comincio a travagitare Ie marine , de ui Regno di N
poli , lacendos chlamare Re di Napoli. A di primo di Marao Vademonte saeclienio vila di Ga ta; alii q. mi se gente in terra solio P mota , e Ie riusti van ii di segno di pigliario. Asa vista di Napoli domi p*lio at
cune navi eariche di grano , prese Castella a mare , non ostin in che susse diseis da un Cavallem nostro Napolitano , lo quale perche malamente lis disese con cinquecento stadati., che tenevacon se, percio non penso nommario in queste carae.
AIli Io. Mareto P issesso Uademonte prese Ia Torre delis Greco , e te geneti sue per terra arrivorno per insino alta Porta.dello Mercato della Citia di Napoli, la quale si ferro ben Hyin fretia per la Paura. Prese anco Sorrento, Salerno, & esui lumbi, & ebbe a dire Ia sudetin armata accinarii tanto alta Citia et Napoli , chedalle Castella te sumno tirati scunt colpi di artigliaria. D oi che Salerno su preis da Vademonte , it Principe di Salarno Hegnato , che Ii suot vastalli se iussero dati alpinimici,
armo at cune compagnie, invitandole alio sacco delia Citia, conte quali volendola rovinare , viddero miraeo semente come
Iut stego asserma, una gran moltitudine di soldati , che disen- devano Ia Citia di Salerno sopra Ie mura , coniquatuo Capit ni armati Sarme Nanche splendidissime: Ii quali si crede , cheiugero San Matteo glorioso , e tre alui Santi Martiri Proteitoridi Salerno. Quesso successo sece mutare pensiero allo Principe di saccheniare la 'Quh, per Io che mi Ie su sacile i I riaveria da
Nello medesimo tempo , che su presso Salerno da Vad On- te, Brono arrobbati ii vah cl' argenio, che flavano allo sepol crodet Samo Apostolo Matim, S in particolare it vaso. dove ii Fac glieva la manna , e Io.cannoto d'argento , per donde sagii va la manna nel sopradetto vaso ; dat ques tempo in mi ' sino ad regi, non si e mal seu villa is manna idi Santo Matino in tanta ista anzia, come Prima. x
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AIll ao. di Marro iI Papa venne ast accordio con P Imperatore per merro di Cesare Ferramosea : & quello mando suis bito ad incontrare Borbono per non sarto pastare avanti , &naentre che s era incaminato con tinto ly esercito deli' Impera-dore alla volta di Roma, per saccheg arla.
Alli di Matro Don Cario de Ia Nota nostro Viceregi unse a Roma, per la ultimarione deli' accordio sta it Papa ,
Alli 3. d' Aptile Don Caris dela Nob se parat da Roma
alia volta di Borbone, inviato dat Pontefice, accio non sun passato avanti, ne giovo punio la sua andata , Cou come ne ancogiovo queIla dei Ferramosca, che quella maledetis Friurese i sciaste di semitare i I suo maledetio cammino ; aneti 'se disse , cheil la N a passo pericolo nella vita , per volere levare dati' animo de loldati la speraneta, checavevano dedo sacco di Roma. II Papa confidatosi nel P autorita dela Nota , Iicenetio tuitela genti di guerra , che teneva as idate, da tre compagnie de insanteria in Pol. Et alli 3. di Maraio sece una promoetione di Cardinali, neIIa quale seco ire Cardinali dei nostro Regno , AntonJo Sanseverino Arci vescovo di Colaiara, Gio: Vincenao Carrasa Arcive vo di Napoli, & Andrea Palmi ero Arcives vo di Matera. Bor ne sedilitando it suo camino , sacendo varie minerrat lo stato Ecesesiallico, veniae alii 6. di Maggio alle mura dioma , & con poco contrasto ii suo elIercito iaccheggio quella Citta Santa , con pagare tui Ia pena della sua sceleraggine , pedidendo la vita con una archi bustata . che Venne dat te mura aI
primo ingresse. II Papa se riuro at Castello'Santo Angelo , do-ve su allediato, & alla sine da la se ne sunt pol scoaosciutola abito d'un servitore ad Orvieto. La Noia non volendo essere partecipe di tanto male , quanto designava di fore Bor ne, se iucamino alla volta di N Poli per altra Iliada', non seguitando I' ElIercito , che anda
alla volta di Roma r illesso sece it Marchese dei Vasto , chepercio soleva iure iΙ Papa, che it Marchese dei Vasto , ira tubii si Capitani de to Imperatore, solamente era Cristiano. Il la Noja non giunse in Napoli, che per strata ad Aversa nam
xl. Vi e opinione, che si e stata procurata la sua morte con ve- leno, per vendetia de la morte dei Marcheis di Pescara ; &perche succedeva alta Nola uel carico di Vicere di Napoli Don
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Ugo di Moneada , dictis molio da temere es Papa , che se ri trovava assediato, ovem prigmne deli'Imperiali a Roma. Alli a I. di Maggio nacque in Spagna ii Principe voci Filippo F lio Primogenito dello Imperadore nostro Padrone . verme Ia nova oel selicissimo parto alii Ia. di Giugno : si secero luminarie, & seste grandi. Τ . Pervenula Ia nova desis sacco di Roma in Franeta , & la Oilterra , & che ii Uicario di Cristo era prigione delii Spa gnuoli, quelii Re , si per la pieta Cristiana , che professavano ,
e devmione verso la sede Apostolica, si anco per Io privato O dio & invidia , che portavam ali' Imperatore, si moram n Ier fare' due cose in uia medesimo tempor e liberare it Papa dabia oppressione in che tava , e levare deste mani deIli Spagnu Ii, e Glla ob clieneta dele Imperatore it Regno di Napoli. Perla che lacero un potente e resto , entrando Delia medesima Iega con lom Ii Sutriari, e li ventami, tutii contribuendo, chicon gente, & chi con danari; quale essercito latio con presteZeta mirabile, si mosse da Franeta alia volta de Italia, guidato da Monsgnoe Murem Capitano Franrese de la casa de Fois.
Nello ni se d'Agota Andrea crinia avendo pigliato Ge- nova per Io Re di Franeta, ebbe litoto de Ammiraglio . e dis remo Generale Milo mare per Io Re di Franeta , e te tamandato rabito di San Michele. Nel Settembre di quem anno Isa7. se eominciti a sentire a peste m. Napost. . In questo anno mori Tiberio Carrata Duca di Nocera, mi singolar Padmne , Signore di intime parti: fi su successore DonFerrante sis figliuola Conte di Soxiano, ii quale oggi si chia ma di Nocera, & e perscina di molis merito Nel mese di Novembre si conjunse P armata Franaesa gubdata date miraglio Andrea Toria, con Parmata Veneriana a& dopo vari dis ni di assaItare Ia Sicilia. & di scorrere te rivere tallo Regno di Napoli , e dare calore assimprese di --
tremo, che in Napoli doveri venire , alla fine determinaron andare verso. PI Ia di Sardegna, ed in messi contorni Rerna γῆ& in Corsica arrivomo alii x8. di Novembre,andarono alla VOI ta di Sardegna, dove starcarono multa gente con la guida di Reneto da Ceri Captianio famoso delii nostri tempi , it tutio per dare fastidio MI' Imperatore per reni parie. Uanno Isa8. fu intaicissimo a tutin Italia , Particolar
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mente alla nostro Regno di Napoli; perchE ei iurono ne fiage B de Udio, guerra , peste , dc fame . Ne asperio Ia primavera Lotremo a partirsi da is prela di
BoIogna, dove aveva svernato con te sue genti, che per la via di Romagna , e delia Marea incaminatosi enuci nelio Regno di Napoli desta parte deIIo Tronto , dove ritrovo reni cola spm- vista , si che li su facile impatroniris subito de una bucina Pa te deli'Abruam; nello che non si sece meo giovamento VaIerio Orsino, che poco prima avera condoito auo stipendio de is Re di Frama.
Alr Aquila piglio ratagna Lotrecto desie sue genti, e mi vo , che mano uenta milia persone a Pitat , e cinque milla
U Uercito Imperiale veduis is campo Framese in aminariss es a volta delici Regno rei Napoli , si parti da Roma carricodi molia preda per incorrere detis Regno , avendo Per Camii Principe de oranges , che rimase nes tuom deI moris Ducadi Borbone, & il Marchese della Vasto nesta sua in lanteria Sp
Εnuola' il. quati poeta innamaaem venuis da Napoli a Roma Per comandamento de Io Imperatore , e di mesa'vmIia ob diaua alis Principe de Oranges. Dicono che est' Imperadore avesse estre modo dispiaciuto lasacco di Roma , e che ne avesse portato Iutto in segno di dolore , e che r istesis avesse fallo tutia la Corte di Spagna . &cte l' Imperatore subito strivesse alle sue genti a Roma, che si herassero iI Papa', the te vano inediam vi Castello di S. Angelo , e che vitio accordio tot Papa , se ne uscessero di Roma, e se ne andassero allo Regno di Napoli: la quese eoia non vol- sero lare mal si soldati , si non si v evano allieiti a serio date essercito della Lega, e li fuste pagato Mona summa de danari. D questo che s senteva eost grossa tempessa doveva venirenello nostro Regno , Ia mamior parte delli Baroni det Regno, e si pia potenti , & ii piu ricchi se andomo ad offerire at V Cere D. Ugo de m ada a con a no pronio di spendere e larobba e la sangue in servietis desis padrone. Dicta che per lahisogno , cho era de danari , si Vicerε componesse la maggior Parte d'essi.& il laro servietis in moneta contante, dandol licen ra di potere atrare, in easo di necessita , le tandere di Franaa, senZa che si iura imputato fi sellonia o xibellione : it che firmusa della rovim di molli di vi , hencte questa cauci salvasse
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la vha a molti, eon da perdita deste soro robbe . In questi medesimi glomi Camillo Pardo Orsino Marchiae de Ia Valle Siciliana . da Ahturio dove flava se ne and γ a Roma , o la renuncio in mano de is Duca di Sella Imbasciatore de to Imporatore lo seudo , & ni obligarione di vas aggio. 5 subito se ne ando alli stipendii di Maneta , con in ito guta dei Papa, & disgusto della propria moglie Vittoria della Tolla.
Hae per tal causa visne Hreata far la sua vita in Roma , seneta tere ac stare alia sua patria , dore e grandeuiente amata damae uno. . . A di 8. di Matro giunse Lotretaeo con la sua gente a sanSeviero, e Nocera di Puglia , & a Ia. di Marao,inci in Cam- Pagna , in tempo che ii Imperiali erano a Troja , Manis donia , & Barietin , arrivati da Roma per sat saccie allo esse Cito Framese, e percio secero ii medelano S uscire ancora isto
in campagna per volare Comtallere . .
Alii I uecco combattendo madagno l' alloniament aIr Imperiali, si quali furono costreui retirarii a Troja , mn mO te di molis gente , & particolarmente di D. Garaia cavant gliaetio deIIo Conte di mnsella 4 Alli a I. P Imperiali levato campo se ne andorno ad Arian Assi a a. Lotrecco ineaminti alla volta di Melii it Conte Platro Navarro con molia gente , it quale a viva sona presedeta Citta , con morte di tre milia persone' di denuo , e con . perdita di piu de mille delli suoi , iacendo prigione Sergianni Graeciola Principe di detin Cilia, che valorolam e la diri
mpo la presa de Melsi, si diedero alla Iega Ascosi, Ba
latra, Trani, venosa, ct altra Terre deI contorno, & per opem in des Venesani, Monopoli, & estri luoghi di quella marina. Alli as di Matio P Imperiali partitono da Ariam , Mi dando it Principe de Oranges si Lamechin chi o ridi schi , si Marchese de Io Vasto si Spagnuoli , & D. Ferrante Gonraga in cavallaria r e gismi alia Tri Ida si ab emrono con is ViterhD. Ugo de Moncisa, is Principe di Salerno. & Fabritio Mamramaldo, che ivi vennero con ire milia suiu Italiani , & diece
Dalla Tripalia e automo miti S accordio alla vesta di Napoli , per defendere questa Citta ; S pervenuto Pesercito a Μωla, si Spagmioli si animulinarono, ove dicendo si captimo Sal- sedis
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sedo , che it Mastro di campo inovanni d' Urbino ae era stator autore, it deito Mastro di campo onorato e valoroso non possendo supportare injuria , S subito metiendo mano alla spada , seri mortesmente nello braccio, ancorche lasse tu presenaa deis Marchese de to Vallo. Ridotio P elsercito in Napoli . iI Marchese dello Vasto v leva , che si alloggiasse sora delle mura , parendoli villa d' animo lo in serrarsi dentro delle mura . Ma ii parere dei Moncada Vicere , dei Principe de Oranges, deli' Alarcone , di D. Ferran. te Gona a , e di tuiti gli altri Capitani prevalse , di mettersii' essercito dentro di Napoli , ad fine di tenere Ia Citia sicura diqualche rivolurione, Ehe averiano potulo sare alciani Baroni deIIa laetione Angloina , che ci erano deratro ; S cosi si mese in
Alli r9. de Aprile ii Vicere de la Provincia di Otranto sumito datio provveditore di Stradiis Andrea Ciurano, per la ignoria di Veneetia : il fauo d' arme su vicino la Vetrana . II VLCere a gran latica si salvo a Gallipoli col Duca di Santo Pietro in Galatina. Lecce Metropoli di quella Provincia , & Santo
Pietro in Galatisa se detiero es Demici. Conforme secero altae Terre di.quelli contorni.
A di ar. de Aprile giunse P esercito Franrese a Casoria , tre miglia lontano da Napoli , n quai di scorsero si Franreliscaramuriando fin sotio te mura di Napoli , & in quel glorici mori ammariato MigItan , Camariere de to Imperadore. Alli as. ae Aprile P inrcito Manetese si mese alla vita di Napoli, avendo prima ridotio a sua divoZione Capua , Aversa , Nola, Acerra, Ponuolo, & alui lumbi dei contorno di Napoisti : alloggio vicino Ie mura delia Citta ale incontro la porta C Ptiana in una collina , S proprio nella massaria deΙ Duca di Montesto , la quale massaria d' aliora innanes cambio nome , oggidis chlama Lo recco ; & Pietro Navarro occupo quelie Colline , che stanno ali' incontro la porta di S. Gennaro , & s liendo per insino at monte di S. Martino. U Uesso giorno este ginnse P esertito Frangese Mia vita des-la Citia , it Popolo di Napoli si se in gran timore , S c mincisono ad tiscire processioni per la Citta, it che vedendo it Marchese dei Vino , ando dat Vice Μ cada , e tuiti d' ac- Cordo adoperorno , che non si facessero processioni , S s desse animo at Popolo, & che te orationi si lacessero prisatame B te
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1o ISTORIA DELLE CosE DI NAPOLI
te nelle Chiisse, e Monasteri. Si sortifico subito ii monte di s. Martino , accio non lasse occiipato dalli Franetesi, Ii quali scioccamente s' accamparono neul'aliti vicini colli it Principe de Oranges comando , Hae si hat teste a terra Ia Torre di Iacovo Sanariam a Mergratino , ilciae sit occasone, che con Ii suoi versi daeesse male de to Primcipe de Oranges, e per Megno sene andasse a Roma, doue m ii seneta veder piu Napoli. It Monasterio di San Sebastiano de Monache Donaenichine. perche flava attaccato alle mura delia Citta, su aperto, accio lisoldati potessero liberamente scorrere per la mur lia in di sade la Citta , e Ie Monache surono collocate nello Monalletis di S. Maria Donna Roinita , durante P alledio. Tutii ii Baroni dela Regno, ch' ebbero cervello , in queri
occasione se retirorono con te loro case dentro di Napoli, come fece Da gli altri Andrea Matteo Ain viva Dura δ' Atri r a Cuni sene andarono a Sorrento, altri ad Isea . dove se reiiro Iacasa dei Marchese dela Vasto', la bellissima, sua minite Donna Maria d' Aragona , la dolia Marcheia di Pescara Vittoria Colomna , Ia Duchesia di Tagliaconi, Ia Duchessa de Amalii , la Primcipessa di Salerno, Lucrezia Scaglione, bellissima e galantissima. S attre danae , quali tulte navano solio it govemo S cura della Duchesia di Francavilla Donn Costaneta di Avalos , etia delo Marcheso det Uasto, donna di gran valore e tanta. II primo Sabbato di Maggio , che su alii due queli' annos sece la processione det Sangue di S. Gennaro , conlarme allo
olito per la Citia , ct it catastico si sece nello Senio di Nido,dove non essendosi liquefatio iI Sangue alla vista delia Τesa ,su tenuto per malissimo segnate , & per Ia Citia si partava ,-cile it Sangue deI Samo pronosticava Napoli doversi perdere in queI-r assedio. Rassettali che sumno li soldati detressercito Imperiale de tro di Napoli , fi cominciis a pigilate resis di iuua la gente , che ci era dentro la Citia , arta ali' armi de is Popolo Napoli
tano , per quello the wsleva oecorrere , Milo cte si consumor-no alauni gloriai; ma pol avvedendosi li Capitani Spagnuoli, chenon era bene lare conoscere es Popolo di Napoli la socia , cheteneva neIla sua moltitudine , levamno mano data rollo comin-
Nelli primi gionii di innio si Vieere vincata iste gra-
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aia de suoi delitii ad un certo Vorticello, famoso latrono de stra. da pubblica , promettendo quello di tenere Napoli ricca S a Bundante di preda , ct questo perche sapera infiniti luoghi na-
1 sti a propolito per tale assare ; e cosi su satio con molinfodisfarione delii nostri , ricevendo utile grande della sua ma-
-rltro va la Citia aI principio dela assedis abbundante de frumento, vini, hestiami, monitioni di merra, armi , & dimite I' alue cola necessiarie alia metra , S alia distis i ii clieda Ia grande animo S a soldati . S a cilcidini, ne inai li Fran aesi cinsem da terra la Citta , in modo este li atadiati non f
Cessem correria , come oani glomo laceram . dc entrava rotas esca nella Citta.
. A di a. di Manio su piritato mercetio uno bergantino dax ranresi. cho portava lertere deis assediati ali' Imperatore , di- mandando soccorso di gente , Ee di denari , perioche s angumento molio la sperama di Lotremo , d' aversi presto ad inap
troni si di Napoli. Alii ao. di Naggio iI Pr editore Ciurano diede via' altra
rotia allo Principe di uisignano vicino Taramo , S poco manco non vet Te it Principe in mano de nemici , conforme capitorno
in nrano dello Capitanio Veneriano in quel di, Giovan Gaspa ro di Linredo. ii Barone di Carovigno, Camillo Dentice , 6eii ci ematore di Taranio. Questa nova deite gran disgusto &Mietione, quando si senti in Napoli, R e da notaria , che neula medesimo tempo mi Principe di Bisignano dis lavano te .cose deli' Imperatorernelis parti d' inranio, it Duca di Nardo, ii Lonte di Nob , ct it Duca di Santo Pietro in Galatina a si Bene deis Dum di Sanio Pieim s porto variamentE . Alii aa. di Masgro essendo scorso Eitore Basione Camdelle Bande negre, scaramurrando Con li nostri , per insino alla Foria Nolana, ii Barone di Summonte di casa Spinelio , uomovaloroso , & assivelatio alla Ruerra , attonito per P improviso a , este si s msse Ia Porta; ma it Marchese deI- o Vasto , che in quel Iuogo se ritrovam in tempo opportuno Non to volis Comportare , dicendo , Napoli non essier itimo clamangi ais da Franaesi, M an per Io mese de Agoso. E que-
O , ad reni casa si nava previsto. In quella laetione liamperiali si portomo di modo , ehe ei resto morio it Baetione, Oon molli soldati deda sumia & valorosa compagnia desse tam