Raccolta di tutti i più rinomati scrittori dell'istoria generale del Regno di Napoli principiando dal tempo che queste provincie hanno preso forma di Regno .. Dissidentis desciscentis receptaeque Neapolis libri sex Raphaele De Turri auctore

발행: 1770년

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Artivo iI Principe de Oranges a Roma ali' ultimo di Lusio, Eove ab ecatosi mi Papa , conforme l'Ordine deso Imperatore. se incamino alla volia de Flore a mn Ia sua gente , & cociti a ii che te ditae it Papa Per una guerra . che tanto desi

Dices che r Imperatore artivasse a Genova aut II. de Asosto, & in Genova confirmo la pare di Cambrai con Io Redi Francia & il Re de ImbiIterra . Quessa tu concluse nella Citta di Cambres in Flandra da Madama Margarita d' Austria , Dadeso Imperatore , & Madama la Reggente Madre deici Re MFaama , S uno Imbasciadore deis Re de laghilterra Per essecuetione di questa pace ii Re di Franra eLiamo Iesue genti, che erano nelio Regno di Napoli , comando che lirestituisse alli ministri & capitani delo Imperatore Barietta S P stri lumbi che fi tenerano a nome suo : S appresso Posti sumno restituiti li figli, che vavano per oragio in Magna ,

D Pagare ala Imperatore dot milioni ae oro : e si celahraro te norae sue con Donora serella delo Imperatore ἱ ma inite quem ne cose non sumno in questo anno. . Si dolsero grandemente fi Florentini , e Veneriam deto Redi Francia, che in mella pace non lassero Compres , e ver mente Mevano ragione . Perche non doveva ii Re di Francia lare la pace, & lasciare ii amici & consederati nella guerra . Arrivato it Principe de Oranges a Floreneta , ritrovando Pimpresa pio longa & dissicile di quello ehe si credeva , mando a chimare K Marine se desis Vino , che venesse in Fi eneta conia sua gente 3 et an do it Marchese nes principio di Settembre, dines passare per Roma infinite careare ebbe MI Papa , si Percheandava ad una guerra di suo gusto , per metiere in Potenza laCasa sua , si anco perche de vitti li Capitani de is Imperatore, is tui non aveva voluto riuovam es sacco di Roma con BOr-

. L' Alarcone, a sitis Marchese dela Veste Siciliana , rim se 1' luogo de Io Μare se de B Vasto a ricuperare te Tene , siboli Rene'ano per li Veneziani nella marina di Puglia ; quali e NeZiani vedendosi soli , per non irritate piis P animo de in I

Peratore , levarono P armata de Brindesi mandandola a Cortu, Misio attendevano a guardare la Terre , che avmano occupate Des la guerras

Tura I Italia si commosse per antire a Gemo a Vedere la Diuili red by

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Io Imperatore, i I Dese dopo di esserit Ia trauenuto dictatio gior. ni, alli 3 o. de Agosto si parti per PlacenZa , con in tenetione di

Dat Regno nostro ei andomo molli Baroni & Signori pervedere la saccia des Padrone , S per ritrovarnosi a vedere una solennita cosi rara , come la coronaetione de uno Imperatore. Ciandorno li Principi di Salerno e di Stigliano; it Duca di Nardo, it Marchese de Laino , ii Conte de Apici, pia per quere- Iarsi della morte dei nepote Don Antonio di Guevara contro IoMarctiese de to Vasto, che per altro; conforme ci ando anco iIDuca di Gravina per aggiustare de cose sue , & iI Marchese di Pulignano, & it Marchese dela Valle in essere strigato deste coese di Puglia , S insieme con loro infiniti altri Genti luomini, de valleri curiosi. II Principe di Bisgnano per causa clie non Pote andarei, ci mando Berardino Capece suo lamiliare a lar rLvereneta ait' Imperatore in suo nome , & a latii Ia scitia . Iii questo t m ii Cardinal Colon a Vicere a Napoli seceragitare la mano a Gio: Battista ae Alois de Caserta suo creato,

Per avere clato iano Bocte torie ad tin altro creato di casa des Cardinale nella sua antecamera; ne sumno hastanti tinti li Sign

ri S Signore de Napoli a serti avere la graaia , ne anco Ia Narcheia di P cara Vittoria Colonna sua Parente , che per tale cause venne a posta a Napoli da Isca dove stiva. Solamente IaPrincipessa di Salerno accam , che in tuom de Ia mano drittali suste lagitata la mano manca , come si lace nelle carceri de laVicaria. Alia sine de Ottobre r Imperatore a PlacenZa Ghe avvisio. the P essercito Turchesco e era levato da solio Vienna d' Austria alli is . de Io istes mese , & che Ferdinando Re de Ungaria suo statello era libero gia des pericolo in che Pera trovato. Con quem Mona nuova se parti alla volta de Bologna , dove era gionis iI Pomefice alii assi det medesimo mese de Ot

tobrevi

Enub r Imperatore a Besogna assi cinque di Novembre Umnardi con grandissima pompa a cavallo, armato de arme de tutuperat , accompagnato da bum corpo de insentaria & cavallaria .es da infiniti Signori & Cavesieri , che con esso venevano , Ssotto un pallio di vestuto carmesino , e broccato riccio su por

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spelaeva sotto una sedia vestito in Pontificale coI camaum m reana: alia quale si accino P Imperatore in merio a due Cardinali,

e te bacio lo pede . Cio satio it Papa se parti , & P Imperatore

rimase a sare orazione denuo Ia Chiesi, mentre che si cantava dTe Deum Laudamus.

Fu alloggiato la sera P Imperatore nelle stesse stanetie des Papa: e la prima cosa che sea loro si negotio , H la restituri ne delo Stato a lo Duca de Milano, e Ia pace con si Vmmiani, allia quale si adopero molto ancora per laria concludere momo Sanges Imbasciatore de Io Imperatore alla Signoria di Vmmia . Volse conoscere P Imperatore Antonio de Leva, ct Io vi chese de to Vasio, ii megliori Capitani , che in quel tempo Ru

va, e l' averano sempre servito continuamente dalli primi anni. Mando a chlamare quello da Io essercito che comandara, face

do guerra alli Veneaiani; & quello dat Passedio di Volterra, d ve flava accampato nello Stato di Floreneta. Et di tuiti dot sima ravigilo seminamente, di Antonio di Leva, come potesse servire cosi stroppiato dasse podagre, & dei Mare se delici Uallo.

me comparisse bene a cavallo , in modo che dicendo elo ungiorno l' Imperatore, dicono che rispondesse ii Marchese che a veva tanto tempo , che serviva a piedi Ia Maesta Sua, che quasi s'era scordato Io andare a cavallo.

Successe es Marchese de Io Vasto si primo glomo , cte comparis alla presema de Io Imperatore a Bologna il che suverso la fi te di Dicembre , perche primo non pote Iasciare ileampo in , che accompagnando ii padrone che andara a Messa conini inita gente , se ii mese a canto una persona mal vestita , Iaquale tenuin in poco conto da Iut non conoscendesa se ne

altero, e con la mano Ia butio quattro o cmque passi a dietro .e quessa persona era it statello dei Dum de Virtembergh , uno delli primi Signori di Terra Todesta. Di ques fatis eredendon gli amici dei Marchese de to Vasto , che P Imperatore P avertaavulo a male , esto non si sbigotii niente , S tili amici diceva Che era impossibile , che P Imperatore ii venisse manco: che sequesto lacelle, sarria un lar piacere , & un levare occalione di aver lastidio alli matti cosi i I Marchese de Io Vasto gratiosa mente svole chlamare Ii Franaesi in . Qiiesto sa Ia virtu & it --rito , che non ia temere alia persona Ia disgraria delici padrone, mentre che lo Patrone ha cosi bisogno di esta, come essis delis

Patroneo

Nesso Diuitigod by C

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Nello primo di Iennam Is 3 o. nella Chiela Caledrale di Bologna , dopo cantata Ia Mella solenne, tu pubblicata la pace universale de tutii li Principi Cristiani : & in quella inclusi liDuehi di Milano, e di Ferram, e la Signoria di Veneria . So-Iamente li Florentini se ne iitrovorno da fora. Et nello flesso mese surono restituiti all'Imperatore Trani, Molsetta , Pulignano, Nonopoli, Brindisi, e tuiti gli altri Iuniit, che tenevano ii Ueneriani nelle marine di Pualia. Et perche par se a Io Imperatore , che Ii suoi Capitani sta-

vano mal contenti delia pace , particolarmente Antonio do Leva, e lo Marchese de to Vasto, per manienerii contenti persuase alDuca de Milano che aveste per bene, che possedessero nello Stato de Milano alciane Terre. In tutio quello tempoΛ che P Imperatore stetie in Italia 3ca Bologna, altro non sece, che sare graZie , mercede, & onori ad ogni uno che ci concorse. Il Marchese di Mantua ebbe ti-tola di Duca: li Duchi di Milano, e di Ferrara, ct Urbino a comodamno te cose loro ; come anco fece in gran parte delle se sole it Duca di Gravina dessi nostri Regni coli , favor d Io olire modo it Papa . Et si crede , che it Marchese di Quarata ancora averia ricuperato it suo, o buona parte creta, se avense voluto umiliarsi a di mandare graetia , Ovvero se avesse voluto componere conforme dimando giustiata , querelandosi de to Principe de Oranges; & orienne Che di nuovo si vcdesse la sua causa . Diede asii Cavalieri de la Religione di Rodi , che andavano dispersi, PI sola di Malta, & a molti altri Signori & Capitant onoro con sarti coprire sta ii quali sumno de to Regno nostro. il Principe di Salerno, it Marchese de to Vasto, it Principe di Stigliano, R it Marchese di Laino.

Et perche l' Imperatore flava con animo grazioso , non su-rono intese Ie querele de Io Conte de Apici contro de Io Marchese de to Vasto. Per Ia nu va , che in questo tempo venne deI figliolo nato ali' niperatore in Spagna, s secero giochr, seste, e torneamentia Bologna : nelle quali si signatomo air occhi deli' Iuperatore

it Marcsese de Io Vasso, e Io Principe di Sit gliano.Quali seste finite subito P Imperatore ne mando lo March se de to Vasto ali' essercito , cove ci era hi gno de la persona sua , & percro it Marchese de to Vasto su privo de riuovarsi

presente alia solaniata de la corona2ione.

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In Napoli alia fine di Iennaro ii Cardines Colonna Vice

sece sare luminarie e seste per lo figliolo nato ali' Imperatore. Nel principio di Febram coria fama, che l'Imperatore erassato male di scaranetia a Bologna, & che da Narciso Medico nostro Napolitano era fato sanato. E nello stello tempo ii Cardinale Colonna sece una giusti Ela essemplare , iacendo appiccare Colagi anne , & Giulio di Monte statelli, detii delle Contumacie, per Ia hanca che auman delle contumacie de Vicaria . Questi erano tenuit per Cittadini Moni , & lo Colagiovanne is Elatia delo Popolo Ι' anno Isas. Fu scoperto, che nessa casa Ioro dove tenerano gloco, & si lac va professione de dir male de rani uno , e dela Vicere ancora, ammaraavano Ie genti per levarii li denari, & surono trovati licorpi morti nella propria laro casa; per la ques cosa sum appiceati nella piam delo Mercato di Napoli con uno concorso diripolo grandissimo. Per Ia coronarione de Io Imperatore tu destinato alia fine ii di de S. Mattia, glomo dei suo natale, neI quale di finiva tremta anni , e nello stello glomo finivano cinque anni , che fu Iagloriosa vittoria di Pavia , & prela deIo Re Francesco ; & none da maravi gliare , che la fortuna S gloria delo nostro Imper tore Cario Quinto sia cosi grande , come ogni uno Ι' ammira , estendo nato nelo glomo. de un Santo de Mona sorte , it quale si deve credere che tenga protraione S esto , e non mancara diserto sempre felice nella sua posteri ta, e soccessori.

Dui glomi prima di Santo Mattia alli aa. di Febram fucoronato P Imperatore con Ia corona di serro , Ia quale doveva

pigliare a Moneta ; & percio Mi Ambasciatori di detra Cittavennero a Bologna con la stessa corona , con la quale si erano coronati gli altri Imperatori. Questa e Ia seeonda corona, Pe che dela prima si era gia. coronato in Aqui rana di Alemagna, conforme e stato sempre solito de sarsi. Questa corona ricevet te P Imperatore di mano delo Papa con molia solennita , aven- doli prima unio uno Cardinale con P AElio Santo afla spalla Eri ta. Il Papa de mano sua li ditae prima Io nomo, quale aveva portato ii Marchese de Vigliena Spagnuolo,& pol lo stetiro, elo mondo ali' una S ait' altra mano e S avevano portato detrasceitro it Marchese de Astoma pure Spagnuolo , S lo mondo Alessandro de Medici nepote delo Papa. Ali' ultimo mi li meis Ia corona in capo, la quale aveo portato in mano si Marchesedi Monserrato. II

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B Principe di Salemo senti molis non aver laeo fra s B

pradeiti a portare lyinsegne delo Imperatore; particolarmente ρο tando due de la metione Spagnuola it stocco , e lo stetim, giudicava doverse onorare in quella occasione ii nostro Regno di Napoli , e che alli Spagnuoth hastava , che avessero portata una delle sopradette insegne . Dico , che per questo non volesse pol Comparere alia solennita maniore deli' altra corona , & che an-daile ammastarato, vedendo la festa, e te donne che tavam perte finestre a vedere. Questo fauo dela Principe di Salamo e ε raeeontato , ct si raccolata variainente. Alauni. volano, che allo Principe suge da- intentione di avere a portare una delle insegne sopradetre, &che questa suste data mi ad uno delli sopradetu Spagnuoli. ADt I VOleno , che per differeneta de precedeneta con to Marchese de Astoma iI Principe non da portasse. Μa Ia verita E, C me Pho raceoniato da principio, che lo da persona che to p Ω- Pere , che mai ci su parota di dare l' insegna allo Principe di Salerno, & che ello se ossendine, che non P messero data, ct ne avellero date due a duo Spagnuoli.

Il glomo delii Is di Samo Μaitia pignando I' Imperatore restra corona Toro da mano dela Papa, su acclamato Augusto, con molis strepito S attegliarie, & di tro ette. II Papa disiela Messa in pontificale quella malina nella Chiesa di S. Petronio, ct tu glomata solennissima ; nella quale Gio: Antonio Muscetinista ebbe penitem delle precedenete , S de asiegnare ad nni uno

iI tuom loro. Per te strade de Ia Citta non si veciva estro , se non but tare pane in abbundaneta ad omi uno: et eram te Mimane di vino Particolarmente me dicono, che ei lasse una eosa, come uno arco trionsale , nella quale in meraci ci era una Aquila, e netr na & neli' altra handa dot Leoni , che da sopra P areo triues la uno buttava MIIa borea vino Nanca, & Paltro vino russo emolio Iontano da quel loco se arrosteva uno bove inuero plenodi capretii , porchette , pavoni, & altri animali, Cerimonia so- Iita de salsi in simiIe festa. La moltitudine della gente che ce neorse era grande , S Ia piaetra dic o , ehe de ogne Cosa compareva assar hella , essendo bene adornata, S te finestre pio ne de belle donne, che stavam a vedere. La cavatiata che accompasno is Papa, e Io Imperatore Perla Citta, quando utarum da Santo Petronio, mi pare degna darac maresi. Nello

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Nella principio andarono mesti Cavalieri , e Capitani delaesiercito , dimi seguitavano tredici hancire delia Citta di Bolo-gna , di i ii governo di Bologna , di pol quindeci insegne obandere delii Collegi di Bologna , dipol andavano Ia. Doitori Bolognesi sopra Ie loro mille , dipes andari ii Signore di Bolo gna , dimi seguitava uno stendardo con Ia divisa di Bologna de .

alciani gigit con una Unda traversa , con la iserietione Libertas ;s uitavano pol quatiro tandiere visse delo Papa, e dipol anda- vano alcuni familiari deI Papa, e de to Duca di Parma, e TA- Iesiandro de Medici ni pote det Papa ; dimi andavano dot stendardi a mano dritta, uno con te lettere S. P. Q. R. & a mano manca uno stendardo bianeo con una croce rossa. Dipol segui va sopra d' ian cavallo assai heia in ordine un Cavaltero armat de tuiti peetat, con uno flendardo tutio intessito e lavorato S

ro con P Aquila Imperiale, e te armi di Cario Quinto. Dipotandavano ire Cavali eri Romani con tre flendardi: in uno ci erar Imagine det Crocilisto , in un altro P insegne Pontificie dello Camauro e desse Chiavi, e neli' altro ly armi de Medici, di P Pa Clemente. Dimi andavam sei cavalli portati a mano ricca- mente adobbati, a due a due. Dipol andavano quattro Prelaticon quatim Cappelli deI Papa sopra quatim hastoni. Dipol leguitavino si Camerieri segreti, & altri familiari de Io Papa. Dimi andavano ii Auditori di Rota a Cavallo alle Ioro Mule. Di pol seguitavano venti Irombeiti. Dipol quattro Portieri con Iemarae di argento, conforme l' u saneta de loro officio, con te armi, e corona Imperiale. Dimi andavano quattro Re di arme , con te velli det loro officio . Dipol andavano diversi Imbasciatori di va a Prencipi , e narioni. Dipol andava ian Prelato a

cavallo ad una mula vestito con uno riceo Chiuviala, con Io P, storale de to Papa in mano, quale era una Croce con tre traVer

s'. Di i andava un alto Prelato dei Io nesso modo sopra Tu na mula, & con uia ricco Chiuviale , e portava in mano la mi- tria det Papa , o Camauro con tre Corone. Dipol se ivano due altri Prelati con due lanternoni indormi in mano, dove eram duetorcie , e pure vestiti con si Chiuviali. Dimi andavano dodecigenii luomini a piedi , & in capilli, con dodici torcle allumate. Dimi andava ii Santissimo Sagrainenio Ppra de una Achinea hi anchina , in uno tabemacolo di argento , e di cristallo hellissimo, sotto uno palio o baldacchino di morcato is oro ; S attor NO alta Sagramento, come a Mardia ci andava una gran molli tudine Diqitigoo by

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tudine de gentiluomini , e di Dottori Bolognes . Dimi antiva ii Sacrista det Papa con to suo Chiuviale a cavallo ad una mula . Dimi seguit avano una infinita de Signori Conti, Marchesi, Tuchi , e Prencipi de varie narioni , tuiti riccamente vestiti , scima ordine di precedeneta fra de Ioro. Asia sine de questi Signori andavano ii quattro Majordomi dello Imperatore a dui a Qui ; e dereio a loro it Maggiordomo maniore solo , il quale

era it Conte di Rodio . andava armato da loldato de tulte PeZ zi, e con Ia collana delio tosone in petio; e dati' una e dati' aI-tra banda della stiata comincio a comparere la guardia de La- bardieri, vestiti alia Tedesca , con livrea nova , e questi saceVano lare ala at Popolo, che stava a vedere. Alio Mamiordomo maggiore sinitiva I' Araldo di Borgrana , che gettava moneta es PQpolo , la quale aliora P Imperatore aveva fatio hattere , Conl' emgie sua da una handa , e tali' altra te colonne di Ercole , mn Io motio Pius ultra. Dimi seguiva ii Sacro Collegio de Cardinali, sopra te loro mille a due a diae , in abito Pontis alaeon te loro cappe rosse , e cappelli in testa. Dimi de Io Sac. Cou

egio andavano te insegne delo Imperatore, ad una ad una portaterialli primi Sigriori , che la se ritrovortio . u Marchese di Mon- serrato andava in ablio Ducale rogo , con la sedera de armelltino , e lo barrettone Ducale , ii quale portava lo stetim de IoImperatore ; e dello nesso modo segitiva appresso it Dum di UDhino con la spada , e dimi it Conte Palatino con Io mondo , S ultimamente ii Dum di Savola Vicario dello Imperio mula corona Imperiale. Dimi veni va una gran mollitudine della guardia de to Imperatore de Bomognoni , con certe cortelle δε-pra de uno hastone, ait ' uso de Duchi di Borgogna; & in mezao di essi , sotto uno ricchissimo baldacchino, andavano it Papa, e Io Imperatore , l' uno a mano dritta con uno ricchissimo Chii viale , & ii Regno o Camauro in testa , P altro a manci manca con l' abito e corona Imperitie. A loro sinuiva ii Conte di NaLsau Cammariem mapgiore de to Imperatore riccamente vellito , e col suo tosone in petio. Diaei andava una gran moltitudine de Prelati, e dopo questi due tamburri a cavallo, e due Irombelle. Dimi alcum compagni e di gente d'armi. Et air ultimo de tui te te compagnie de insanteria Spagnota della guardia dello Im- Peratore , con te quali veneva Antonio de Leva con Io suo b sone di Generale in mano , portato in una Sedia a mano daschiavi, mentre che non poteva antare a cavallo per te Podagre.

, coa

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se ne ritorno , e Io Imperatore sotto estro pallio o baldm- cliino, che in quel loco stava in ordine , entro nella Chiesia, dinis su ricevulo dalli Canonici di S. Gio vanni Lateram: si adoro alta Cappella di S.Giovanni, armo escunt Cavalieri, e se ne mimo at Palaeteto, dove it Papa lo aspeltava. Si traltenne l' Imperatore con to Papa a Besogna fino adia a. di Mario. nel qiaal giorno parti per Germania , ct it Papa parti per Roma alli 3I. deIIo steta meis di Nareto. Alli I 8. di Giugno 1' Imperatore arrivo ad Augusta , do Io aspeitavano ii Prencipi desta Germania per la Divia contrala eresia Luleram.

Alli a 3. di Giugno in Napoii ebbe principio it Monast

rio della Sapieneta di Monache Domenichine de una risormastretirtana, per opera di Sor Maria Carasa. Mouam delio ΜOnain sterio di Santo Sebastiano , e Brella dello Conte de Montorio , e di Don Gio: Pietro Caraia . che nelli anni passati renumo loVelaovato di Civita di Chieti per landare una Religione de Preti Regulari. La guerra di Floreneta caminava assai lastidiosa per Ii p veri Florentini , avendono due nem ici cosi potenti, come iI papa , e lo Imperatore Alli r3. de Luglio it Duca de Milano Francisco Ssorra dono a Marino Caracciolo Protonotario A solico , antico familiare de casa sua, it Contato de Galerati, O di Galera, con Piudi dieci o dodici Villa apparienenti a detis Contato. Quasi nelli medesimi tempi successe la morte delo Μarct

se de Quarata Lanailao de Aquino , e perche ii suo figlio primogenito Antonio , che dom la morte de Io padre se la pure chlamare Marchese de Quarata, se ritrovava alli servietj de Franeta , non se revedde piu Ia causa dello Stato perduio , conisin me Ι' ordine de Io Imperatore. Abboccatosi I' Imperatore con Io Re de Undheria suo fra- telio , ad istanra sua comando P Imperatore alis Μarchese de loriso , che venisse a Napoli ad assoldare gente . Che perci Ven

ne it Marchese de Io Vasto da Tostana a Napoli net meis di

Lu3lio, ricevulo con grande onore da Io Cardinale Ciaonna , esubito arrivato in Napoli si ammato gravemente de uno su de sangue cillo raso , che ei ebbe a perdere Ia vita, e sta Gara

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sato dallo ealore della sele , che aveva pigliato alla venire di scana , e di questo male, che ne sol a pati re, diceva it Mae-chese, che m giorno ne aveo da morire .

La infantaria , che ritomo da Puglia , dipta che surono remiuite te Terre dalli Venoiani , si trat teneva in quino tempovicino Napoli , aspellando l' ordine da Io Imperatore; e per nouesso pagata , per molio cte esclamassero , alia fine deite a de-sattinare , e nella fine di Luglio amini uinatasi , saccbegsib Aversa , con gran dolore de to Cardinale Cia na Vicere , e per Correggeri, non li giovo poco la presenaia de to Marche se dela Vasto, che di prossmo se iitrovava eger veniato di Toscana.

Alli di Agosto su ammarrato it Principe de Oranges

In una battaglia contro Ferruccio , quale Ferruccio latro prigio De , fu ammadrato per ordine di Fabriato Maramaldo , ii quale in quello di eine la vittoria , dom morio it Principe di Uranges . At cuiat unliono , che it Maramaldo avesse fallo ammaZEare Ferruccio in vendetta della morte de Oranges; altri voglio no , che suta per causa che te portava particulare odio , Per

caula Che Ferruccio Era Gino , iri hiaria delis Maramaldo, sar lavoce de is gatio marramau marram au , e questo in Ogni Pariecte si trovava, avanti Malsivntia persona. Conuinchesia , it Ma- ramaldo su tacciato da tuti e te litigate della morte de Ferruccio. Allo Principe di Oranges succelle nollo carico di Generale Don Ferrante Gonsaga, con molio dis ullo de to Marchese dello Vasto , che la Pretendeva . Alli ro. di Agosto ii Florentini s arrenderono a Don Ferinrante Gonsaga con condietione , che P Imperatore fra tre mesidovesse dechiarare it modo dello laro governo , purche te man- tenglii salva la loro.liberia ; e sta io deuo tempo l' Imperatorec hiaro in Alemagna , dove nava , che suram governati dallaeala de Medici , & Alesiandro Duca di Parma suo Genero , etsi te di Papa Clemente , dichiaro Dum di Flor ra . a F est' tempo mori in Roma Iacovo Samariam Poeta

illiilire de nostri tempi , ii quale essendo gravemente anuntia-M, Prima Che morisse, dic o, che essendoli raecontata la morte di Uranges, rispondesse graetiosamente , che Marte aveva -- lato lare la vendetin delle Muse , volendo alludere alia si a Torre di Mergnlino, dove poetava, diroccata per ordine di inan- u. t an sesito it suo corpo a Napoli , e sepelito nella sua nicia de Mergoglino, net seguente meis di Settembre.

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