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erano veniati a farti saetae, luctando P assedio di Catamaro. Duces avelle areta gran parte in quella giornaia , ct che lasse sta ta gran rausa di quella vittoria Fabrizio Pignatello. Simone R mano serito da una archi sciata in uno braccio , e lo Dum dc Somma in una. costia, se retirorno con la gente dissalta alla Roco
ea di Cosenaa r do e Datim Simone si parti per Puoia conFederico Carrasa , S alui Capitani. N it Duca di Somma recto ita suo Contato di Rendi vicino Cosema ; quat Comato li sudonato Poco prima da in Re di Frama. ma poco Io gode, ChePaso MI' Alarcone dom quietate te cose dela Regno di Napoli. II Come di Burrello con li sint fanti Siciliani . S. Ces
Bres segulis Simone Romano nella Puglia ancora , & e e Prisgione nelle mani Gio: Berardino Sanseverim primogeniis des Dinca di Somma. Et it Conte deIa Gmtteria rhnase in quella ultime parti di Calabria ad estinguere quelle reliquis . che ci eram rimaste de' sarion Framese , nella che si porto in modo, che poco domi susatio Marchese di Castellovetere date Imperatore. Et it Duca di Laurovillare ando a calligare Ia rebellione deIle genti di Mesuram , la quale era succedula , con la morte dei Marcheis di Mesuram, &-di nolo i aracciola suo MIio am- mariati con Ie m lie loro dalli prπ' varilli ἔ in quale occasione ritrovando Ilabella Caracciola figlia dello Marcheis, S er . de dela Marchese di Mesuram, essecli salvata con gratarsi da una senestra , almata da uno vastallo amorevole , non si lare scappare la Mona fortuna, che sita pigito per m Ite, cosi come se ce ancora Don Ferrante Gonsaga , che se pigii la Principessaei modem. Vedendo Lotreem Ia mortalita grande , che era nello suo essercito, tu configliato levare te genti da attomo Napoli, & r tirarii a Capua; ne volsi latio, come alim bucini e tali, ne an eo volse pigliarii per la sua natura superba S arrogante , amicodello suo proprio Parere. Alli II. di glio Ie galere Vmmiane andomo allata voladi Calabria a provedersi de his iti, Ia quat cola ditae un oti, ma occasione alta Citta at Iedlata , avendo libero S lianco it -- re di proh ederit C rani sorte di vi vagite , enuandono libera
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Santo Iacovo con apparato inraordinario , e musica principaleptu che sar solevano prima in altri anni, & questo per mostram allegrezra , & che tenevano poco conto delii nemici , & dello
assedio ι dat quale glomo in mi se eo sci Ia fortuna delli Smin uoli andare in poppa , &-ogni Homo con mamiore selicita,
me che veramente Mello Santo Apostolo tenesse proteaione diloro, & si estin se a salis la peste dentro dela Citia , S at cam-PO Framese ogni giorno morivano a centenara , & migliam di
In questo mentre iI Preneipe di Melfi stara solis Gaeta aia sediandola per comandamento de Lotrecco, & alaune galere Ue- NeZiane Mardavano Ia marina . Che non potesse venire soccoris alla deita Citia cli Gaeta. Suecesse nella Citta di Napoli in questi giorni uti casa digrandissima compassione ad uno Cavsiere Franetese , che venne alli servini dele Imperatore con Bomone. A questo sece strivere trecco , come at Maramaldo, & data la lettera ad un villano, artificiosamente sela sece ritrovare sta Ie sole delle scarpe . II Principe de oranges per procedere con pia confideratione chia niti it Conseglio , net quale si determino di mandare la letteraal Framese , Ia quale se esto pubblicava , che douessero credere che lage impostura, ma se non la Palesava , che lo douessero te nere per colpaio..ta di raetia sua su , che Ii su data la leuera in tempo, che giocava alii dadi nella casa dei Ves vo Marintiranci , e se conservo la lettera sema manco apricla r passomo molli glomi , & non palei Ia lettera : iI mesenim Frandiis sutormentato , S est a fine condennato des Configitem Morone adessere cacciato dalli stipendi dela Imperatore , & in perpetuo Baiano dat Regno di diapoli. & cui Stati di Cario Quinto, non e valendo per sua scula Io mostrare la Iettera serrata ancora, me Io villanci ce la aveva data. Eosi vel povem uomo avendosi perso prima la Frama , si Pella anco da poter vivere nessi Regni di Culo R. . ν
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Asii 28. di Luglio mori in Napoli Ludovico MontaIto Si taliam Consglicto dello Collaterat. Consglio deloύnostro Regno, de neso nesso Gomo cominclarono si assedias ad uscire Hora ia
Belmare ruppe alii as. una Compagnia de Cavalli Frantes a Maiahmi. Allo primo de Amsto ii Salavedra capitano de Cavalli Spa-guuoli prese S sacchio Avellino. Alli S. de Amsto su preia,Somma da Fabriato Maramaldo.
dati Todeschi, o Lenetecti cchi , che tumultilavam per manca mento delle lor paghea: riuovandosi con Ia sua gente rid alta Rniente, perloesie parie da dispiacere , & parte tali'aria inlattata insermatost , dubitava, cho te genii Imperiali non ii venissem sopra, quando te praggrunse Ia morte, che alli I s. de Agonouo dalla vita presente , & su sepolis nella Ilesia massaria de
sercito Francese alla volta d' Aversa con pioggia , mota, ct tam
si ; per la mada se incontromo con ii Impetiali midati da Don'errante G saga , S alia coda dello elIercito Framese si attaceo Gio. S Urbina , inta modo che secero prigione Pietro Nauarta , ii quale da la a non molio su ritrovato mortO.alle carceri, S ilMarchese di Saturio serito in uno ginocchio pure su satio Pri- ione , mentre che voleva dis dere si allatata menti . clie non iussero depredati . deIIa quale serita mi sene mori in Napolic ualloggramenti sumno depredati con molli perri de arii lieria , ii quali datio medesmo loco sumno mandati ad Avulsa conuo -l bnessi Franetesi. a chi erano stati levati. Quasi nello medesimo tempo su pigilata Capua da Fabrietis Maramaldo . in tempo che la starino iacendo ii Framiti P esse quie alio Conte Ugo de Pepoli, poco innanai morio di malatia, mi Come era ancora morio Monsignore di. Vademonte statullo
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Et nessi medelani glami glanse Andrea d'Oria con in Marchese deici Vasto, & Ascanio Corinna ad Ista, dove fit Andrea Soria alloggiaio ,& presentato dato Marcheia delo Vasto. comea tale personamio si conventua , in una Conversea one di donneu piu stelia , che aliora era in Napoli , e di quali uis, S di bel-
II Marchese di Saluam non ancora morto , quando arrivo
It Marchese delo Vasto ad Ista , Io mando a chlamare, ii quale subito venne in Napoli , & s consolo molio in vederio, perchε eLanc amici. Ritrovo anco it mrchese des vasto, che it Co te Guido Rancone nava carcerato in Napoli . e si adobero chelasse scarcerato, A fuge mandato a Roma.La venula d Andrea d'Oria, e Pessem dichiarata per I'I- Peratore, pose in ultima disperaetione ii satio delii Franetesii , &inicuro la speranra dele Imperiali. Andrea d'Oria illego dissse alledonne delo Marchese delo Vasto ad Ista, essere la condietione de
Io Marchese tale, che quando perdeva, aliora Pum Ue eva, C me era succes Ib nella rotta che inbe dat Conte Filippino a ca-w d' Orso, per Ia quale venendo carcerato si adoperb con B d' ria, che Paccostasia all' Imperatore , & ast curasse te cose delia Maesia Sua in Italia. Veramente in Imperatore Cario Quinto nostro Padrone che Iddio celo conservi per motu anni sempreglorioso deve alia Casa de Avolos , quanto valeno ii Siato dimitano , ii Regno di Napoli , e la Iipulaetione di avere tenuiola Spagna uia Re di Franeta prigione. Vedendosi ii Franus serraii in Aversi , mendo perduis Capua, & d' ni intcimo l' inimici sorii , & potenti ad imp dirie reni soccorso , per ii vivere vennem ad accordio con is Principe de Oranges con Pinsta ritae condietioni, che lasse restituito Aversa in potere deII' Imperiali, & che Ii Capi dello esse cito Franetese si adoperassero, che iuste restituito tutis it Regno, tanto da Franetes quanto da Veneetiani, che si Franaesi sene p teilaro andare liberam te . e P Italiani non avessero da servire contro P Imperatore per sei mes , & questo fit verta li 6. des meis di Settembre.
sa . & Reneto da Ceri venuli vicino Capua da quel loco , inte- se ii caso d'Aversa, se incaminorno subito verse P Abrureto.
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Stam ancora sortificato Agamonte sopra Ia collina di Camdi monte , ali' incontro la porta di Santo Iennam ; ma dopo ilmis di Capua , Nola , & Aversa esse pncora si arrese alii 8. di Settembre, glomo della Madonna Santissima, degno di perpetua memoria a Napoli , & da celebrarsi festa solennissima , chein esto per intercessione della Regina delii Cieli , come si devecredere, si fini di levare uno si pericoloso taedio, & travagii Iso desta nostra Citta. Nello stesso tempo Parmata Veneriana si divise talla Fran Teia: quella se incamino verso Levante, & questa verso Ponenm te; deloche avulsato Andrea ae Oria uscito desto ridotto d' Ista ,seguito con presteria mirabile I' armata Franetesia , e la rvppe .
incamino verso Genova a resettare te cois di mella Republica.L' armata Veneetiam ahbiatase verso Levante , mile gente in terra solio Piscioita a far acqua , dove iI Barone di Pisciotindi casa Gracciolo , unite inseme Ie gente delia Terra alta allearme, te su Dpra, e vaIendosi deli' avantaggio dello sito con D. Chi ne a minario molli di loro. La gum a tutia rimase in Puglia S in Abruetis per Ia emmodita , che ci e delo mare di Veneria , perche in CaIabria deat ni pochi Iurahi , che s tenerano per li Franata , non sene
II Principe dy Oranges prima di dar ordine ase eose di Puis glia , S de Abruam si mese a castigare ii ri belli , confiscar Iarobbe, S da tam bustar denari per la guerra : il tutio iacendo
con voto de Geronimo Morone Μilaneis. Fece ingliare la tectacla Duca de Bojano. S alio Conte di mrcone, & Pisteta a-vetia latio delo Principe di Melfi , de to Duca di Somma , delo Marchese di Monteiarchio, de Io Conte di Nola, de Io Conis te di Castro , delo Conte di Conversano, di Pietro Stendardo.& di Berardino Filingiero; se li avelle aviui nelle mani. Delli quali it Marchese di Montesarchio, ii Conte di Nola. S Berar
dino Filingiero morirono di malattia , prima che li Framesi u scistero dato Regno, e gli altri sene a orno . in FranZa. Lo Marchese de Quarata , & altri Baroni volendos valere delia liceneta datali da Don Ugo de Moncada , le giovo a saruscam re la vita ; ma non ii giovo a non larii perdere la robis. Si crede , che a questi averia giovato a non serti perdere la rotata, che Don Ugo se suae riuovato vivo, cini come morsenet. Ia
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Ia battaglla di mare a Capo d' Urso. Nello numero di questi
furono lo Dum S Ariano, Io Conte di Montuom, e Io Barone di Solosea , runo, R I'altro di casa Zurio, io Barone di Leti re & Gragnano di casa Miraballo , e lo Duca di Gravina , e Roberto Bonifacio ultimamente satio Marchese Soria ; desti quali ii ultimi dui ricuperarono domi Ia maggior parte delli loro Stati , & si composero in denari , come ancora it Duca d'Attiri cupem ii suo. Le Terre conliscate lamno divise. a Capitani deIl' Imperatore. Oranges si tenne per se Aseoli, Ia quale dopol la di Antorvo di Leva . Melli con la maggior parte dello Stato det Irinci pr di Nelfi su dato ad Andrea ae Oria ; alio Marcii ese deIlo Vasio sudato Montesarchio & Atrota , Letiere, Gragnano, & Argri ἔ aDon Ferrante Gon saga Ariano; ad Ascanio Cotonna lo Staio Ue- Io Duca de Atri ; ali' Alacorne la Valle Siciliana , & dopol ilContado di Rendi, delio Dum di Somma ; ali' Ammiraglio Cara dona Somma ; a Don Felippo dela Nola Principe di Sulmona, figlio delo Vicere Don Cario, Venalio; a Fabriato Maramaldo
O iano; a Bervio Flamerim Ouarata; HIo Segretario Gattinara et astro; a Geronimo Colle Monteaperto ἔ a Geronimo morone Ia Citta di Boiano in premio delia sua severita ; S ad al-tre persone attre Terre che la memoria detruomo non si piloricordare.
Mentre the alle cose soprasserte attendova , iI Principe di Cranges net meis di Oitobre mando in Puglia D. Ferrante Gon- saga con la Cavalleria per tenere a freno li nemici , clie la sierano retirati , & sortificati alia rivera det mare Adriatico , consperama S avere soccorso da Francia rael Ia nova primavera , &uscire in campagna un altra Volta verso Napoli: fra tanto saceva no correrie, e depredavano ii paese con molia miseria di quella Provincia , & percio it Principe de Oranges non tardo a ma darci Don Ferrante Gon saga con Ia cavallaria.
La peste comincio di nuom a lassi sentire in Napoli conte pioggie deli'Autunno. Nello mese di Novembre & Decembre successero rumori grandi netl' Abrurio , & sollevarione de Popoli. Li Aquilani pi-gliorno te armi instigati da es ni clicidini potenti di casa di Franco, saccheni o molle case, particolarmente quella delo Vicere dela Provincia Giulio di Capua ; & Gio: Iacovo Franco cupo Ia Matrice, dove alao Ie bandere de Franeta, vi mese de
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-8 ISTORIA DELLE COSE DI NA LI
tro Camillo Pardo Ursino con quatirocento soldati. Li Aquilani secero ritata. per paura delo castigo , che meritavano delin s pradetto eccesse. Dices, che si derem a Frames ad istigarione dello Vescovo di quella Citta : dello quale E certo , che sene sece buono con to Re di Frama. Di piu li Abruriesi delles Terre delo Duca d' Atri non volsero dare obedieneta ad Ascanio Cotonna, a chi su dato it Ducato d'Atri per la rebellarione d lo Conte di Conversano; Ia quale cosa fu occasione , che si ve-delse m lio la causa delo vecchio Duca S Atri , e ritrovandosila persona sua fora de reni suspeetione de ribellione, te lasse rein siluito con darsi lo stagno ad Ascanio Cotonna.
Per insino ali' anno nuovo non successe altra cosa da notare, si non che per tuito lo inuemo re su una carestia grande Per te provisioni , che non si potiero sare a tempo , & per li grani, Clae non potevano venire da Puglia , se non dalle montagne a schem de muli con speis gros Ia , & incommodo grande , mag Si Ormente quando eram Ii mali tempi, e te strade rotis. Nel principio deli' anno Isas. in Napoli et fu speraneta di pace , per io aviso che venne , che Io Cardinale di Sania Cro Ce partito da Spagna era arrivato a Genova, & domi a Rmia, perche si sapeva molis bene , che Ia intenetione de IO sudetto Cardinale era senta , & autta posta nella quiete & pace unive sale della Cristianita, & cbe per esia era andato & venulo PMVolte da Spagna a Roma , & da Roma a Spagna , & Prima dello sacco di Roma , e domi , & in tempo che era Generale de Franciscant, & ancora domi satis Cardinale . Con tutis elo latia Ia Episania , su spedito D. Ferrante ae Alarcone con gente per Puglia ; sentendoli is appare hio chesacevano ii Veneriani per rinovare Ia guerra Mai gagitarda inquelle marine.
Il Cardinale Santa Croce dom is effersi trattenuis quindeci=iomi a Roma , si parti per Napoli , dove arrivo alta fine diennaro, Con allegrena grande; sependosi che era per Ia pace la
Nello mese di Febram determino it Principe Oranges Conli aItri Signori delo Consglio di mandare lo Marchese deis Vasto con la sua insaniaria Spagnota in Puglia , dove si vede-va, che sacevano testa li nemici ; & li Franata tenevano ben, Miamita Barletta, S u Veneziani Traia , Posignano, & Mon Poli. Con
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Con maneare la soldatesca , essendosene andato Io Marchese delo Vasto con la sua gente in Puglia, paris che Napoli pa em lio con Ia carestia che et era, e la peste tultavia durava, &maniormente comincio a farsi sentire nello mele di Hareto, chel' aria comincio a scat ase. Lo Marchese dela Vasto in Puglia lasciato de assediar Bu-latta, dove nava tutio is nervo delle sorae Franete , tiro a Minnopoli, & quella Citta tenne inediata , hattendola piis volte Conie artigliarie , dalla sine di Marao per due mesi seneta fare cosa di buono. Come intervenne' a Pier Loise Famese, Maraio C l na , & Colant no Caracciolo , mandati deso Marchese deis Nasso a ricii perare Vi esti & Vico nel Io Monte di Santo Angelo, occupate da Franata , contro Ii quali altro non secero , che tat tere detu lighi con te arieglierie ; dalli quali lumbi sumno se zati a retirarsi da Federico Carrata Logotenente de Simone R mano , C copo della gente Franatae , che era nello Monte Santo
Alli a s. de ApriIe giomo di Domenica su presentato a IoPrincipe de Uranges da Fabis Areella Nunetici deI Papa la sp da, & Io cappello da parte di Sua Sancia : ει quino , perchese traitava Paccordio con r Imperatore. Il Principe de Oranges Per questa occasione sece celebrare nello Arcives vato di Napoli festa grande : in quaI alto su Sindico des Semio di Nido Gio: Francesto Carrasa Ptiore di Napoli, & su Io primo Sindico Po Gio: Antonio Muscetiaea , My intrata delo Vicere Don Cario Hela Nola 'Quale cetimonia salta , iI Principe de Oranges subito separat con li Todisini alia volta ae Amrao, lasciando a govem, re in Napoli per suo Logotenente ii Cardinale Colorma, venulo da Gaeta li mes passati in essere liberata Napoli datio assessio.. Nello primo di Maggio glomo di Santo Filippo & Iacovo, Sabato , su aIiretanto eoruolata Ia Citta di Napoli, quanto l' a no precedente disconsolata, nella Festa des Sangue di Santo Ien- Maro, che si sece allo Singio di Porio : & si osservo il sciliis mira Io de liquefarsi nelio comparere innarm la Testa , con gi bilo universale, & speranEa dei fine desse precedenti calamita. Alli . di Manio in Napoli su salta Ia causa deuo Batone di Procita Μichele Coscia, & consorme it Marchese di Quarataebhe la semeneta contra alo perdere Ia robba , ma non la vita,
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In questi glarni Federim Carrasa Locotenente de Simone
Romano, uscito dat Monte Santo Angelo , Occupo Sanseviero , S unitos con to Principe di Mellii occiiparono Molsetta : dove riderim Cartala mori Suno colpo di Pietra sopra la capo, ri-trovandos seneta elmo, o morrione di serro per sua di metia. Simone Romano ' uscito da Barietta , eon Pa in dest' armata Veneriaria dicesi che penso de occupare Ia Citia de Bari , allinove di Haggio glomata se Ienne in quella Citta delia transtratone dei corpo di S. Nicolo; e che aoisaio da alauni di detin Citia, cheil Re Ferrante primo da che onese S. Nimio, con pigliare gli argenti det suo sepolcro per servir ne nessa guerra S Ouanto contro a Tur Hii , P era vita miramissamente lui , e Ia casa sua rani glormandare da male in peggio per instro atriaeuma ruina: da quest timore commota Simone Romano , lasciato Bari se ne ando aBrindes; quale Citta occupata con P ajuto detrarinata Venezianas combattendo ii Castello su ammariato da un tiro S artuliaria.
Nella fine di Manio su soccorsa Itonopoli da Keneto da Ceri per la via di mare , & esto Marchese delo Vasto su biso-
retirars ad Andrias da dove mando uno Colonnello coci l a regimento asso Marchese della Tripalda, che in Terra de Guanto dis nava combattere Nardo , & Castro Inoghi ostinatissis mi alia devotione M'Framesi , Nardo per odiare molto iI suo amico padrone, & Castro per amario foverchio di quello , che
V imprela de Oranges deIP Abruetro riusti mi selice , clier impresa di Pudia delo inrcheis delo Uino , perche subito ii
arrivare προ- r Aquila , la rim G, con metters in iuga tutuli col volr, ii quali come cte furono molli, parse la Citta in-ma, quando Li enuo oranges et ii quale compose Ii citradini di deita catta per cento milia ducati , & per pagare detio dinam sumno foretati vendere Ii argenti delis Chiese. & parti Iarmente Ia caseia Sargento, che sece Ludovico Re di Franeta alio corpodi Santo Berardino ; & perche se conosce Ia miseria loro , cne Non Pinevano amore Alo compli mento , ebbero Ia graetia diquello, Che restorno a dare. Villesso successe delia Matrice, checon mesta facilita si recupero des Principe de Oranges, cost C me Lanciam , e tuiti gli alta Iuniit , che si te vano nely A- Murio per ii nemici. Nello mese de Giugno di questo anno , it terro Homo dirisca Rosata , fu riuovata vicino is mura desta Chia di Napolium immagine della Madoma Santissima Madre de Dio, Per re
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velarione de una vecthiarella, che abitava Ia vicino, alla qualem promesto dalla Madre di Dio iI fine della peste , come sivedde con essetto; & percio Ia Citta di Napoli ditae principio subbito ad edificare una Chiela a delia Immagine, con Io titoladela Madonna de Costantinopoli, & si spera, che la proteggadadetto morbo per Ι' avenire in rani suturo tempo.
E non solamente la Madonna di costantinopoli libero M. poli della peste, ma anco dalla guerra, perche nello flesso tem Po su conclusa Ia pace sea P Imperatore , ct it Papa , negOziata Per molli mesi dat Cardinale Santa Croce , S ultimamente ri-dotta ad fine da Gio: Anionio Muscetiola Imbasciatore Imperiale a Roma. Dicta che su giurata datP Imperatore, con solennita in Publico , nella Chiela Caledrale di Barrellona, alli as . di Gi gi O, giorno di Samo Pietro, & Paolo. Tra Palire condietioni ci sumno , che it Papa douesse darenuova in velli tura delio Regno di Napoli all'Imperatore, Conten tandosi per censo d' est Regno miri anno vn Cavallo blanco, nella sella di San Pietro, &. Pilo: & che I' Imperatore avella
tranio, Riggio, Trani , Matera, & Brindisi , ii Vescovati, Ga ta , Poetauolo , Castello a Mare , P Acerra , Lanciano , Ariano , Trivento, Potenaa , Cassano , Coirone, Gallipoli , Ogiento , Monopoli, e Giovenarra : che r Imperatore debbia ajutare it Pa-Pa contro li Florentini: che deliba dare Madama Margarita d Austria sua figliuola naturale per moglie ad Alessandro de Medici , Nepote det Papa, & attre cose , che non appartengon alte cose di Napoli. In premio delia pace ii nostro Gio: Antonio Muscet toti Napolitano ottenne dalla Santita di Papa Clemente, it Bagliagro di Santo Stesano di Puglia per Fra Camillo Muscetiola suo
aiello Caraltero . Gia subito accordato P Imperatore Con to Pa-Pa , velane ordine allo Principe de Oranges , che de Abruetrodove flava, si metiesse in camino con la sua gente alla volta di FIOrenza, & che net passare antasIe a Roma a re vere gli Ordini det Papa. E cio festo P Imperatore subbito si mise in camino per I
talia , dove aveva determinato venire a pigliare la Corona Im- Periale de mano det Papa , e con ab corsi con eIIo pigliare rasset to delle cose d' Italia . Parti de Barzellona con te galere d'