La Napoleonide

발행: 1813년

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471쪽

XCII.

LA CONQUE TE DE DAN TZICΚ. LA CONQUISTA DI AI ZICA.

473쪽

o DE XCII.

lclungo verno ed orrido, Nortiche Devi che di grave impaccio Erati dei Franco ad' opere Ardimentose est' iperboreo ghiaccio, Non sur capace Stacolo

I bellici travagii a rasfrenar. Forte duce, instancabiles 348)Τutto affronto con petio adamantino Tal che t 'equorea DanZica Ρiego a fronte a suo sata destino; D'Eylaud' alta vittoria 349 Beti de si degno esset to oggi Vaniar.

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Infiammo si che 'l rapido Ebber trionso col guerrier merto, Cui la famosa Vistola Pronto e facile osset,l'umido sen.

Tu fiume formidabiles 35o ,

Cho ad'uopo desti l' opportuna rita, Ergi l capo Ceruleo, E d' impres colant ii pregio addita Τu deci congiunt eserciti L'inclite gestatuo ridi re applen. Da lo Dedd orso a servido Sirio se da Battro a i termini d Ucido Andranne it 1 ido celebre Di sua virtude, cl1'igni ardi conquide . Edigni co sest evole

opime spoglie nobili preseritte, Quando ignore e principe 35 i)

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E di clie 'l Prusso e i Sarmata Tempy che Ceda ad nimica sorte Glii vano in campo iedere, Ch osso qui aver non pu che laee o morte. Quat altro Ante net tunio

Ah pili non surga ad ultimo distior Figlio non ἰ'Egioco, Μ Egioco stesso ocii fortunato Augusto In terra di sue gloriendet pote suo divo o ch eglii onusto, Non sol desci mostri perfidi, Ma siti de gli altri num Lil domator.

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XCIII.

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renserina it et continualent vers elle leur mouvement

de Koenisherifurent immenses, entre uires tr6Sors

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o DE XCIII.

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Padro e nume imbreo, tu chei' Augusto Guati te squadre e la mirabit arte; Cho in breve ars e CombuSto

Fara che resti d' aquilone it Marte; Tu di Friodland mi deita La dira pugna est satal Vendetia. Con barbaro coraggio ii sangue intorno Spargeasi a gorghi da te schiere artoe,

Mercando Sempres e Pur dei magno Eroe piti crude tengoni Ssidavati te invincibili legioni. Vid oi lor moti, come suol dad' alto Bimira Gioverit oppio amplo emispero :Ρlaude at previsto aSSalto, appella a nome gni maggior gUerriero, Leggi ad essi segnando, E dei sentio il valore e instem delirando. ECCO, Clama, quel gloria che ricorda

It torno fortunato di Marengo 353 :Μeco it Destin si accorda, a teter qua novelle palmesi Veiago. Sumu, te prodi, si questo Lieto istante per noi, Perdor funeSto.

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