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non dubitaverit. Ego igitur Apologiam hanc meam . . vobis Reges. diean
pag. 1 sq. Fides quam Rex defendit, non potest esse vere Christiana, nisi Christi verba sint falsa. Damnat Rex . . transsubstantiationem panis in corpus Christi . . negat rimatum Apostoli Petri . . affirmat Romanum on. tificem esse Antichristum . . pag. 168 Primum Breve Pontificium ad Catholicos Anglos. pag. 192 Secundum Breve ad eosdem. pag. 195 pist. Card Beliarm ad Archipresbyterum Angliae. Brevi huic conspectui institutae inter acobum et Bellarminum con certationis litterariae de qua se etiam Spondani Annales Eccles. a. a. 160 ,, IV subiungam tres Scripturas in Codice Corfiniano 25 Scritture sopra varie materie apparienenti ai S. Osfigi da 1719, 1721 mandate a g Alamanni, Segret delia ista repertas, in quibus pariter de formula quadam iuramenti Anglis Catholicis suscipiendi ita agitur, ut controversiae ineunte saeculo XVII
L'Assessore avendo ricevulo ordine alia Secretaria di Stato di man dare a V Sgriacili un Decret emanato da questa Congregagione l'anno 1717toccante ii iuramento, che restano i attolici 'Inghilterra instem eo lacopia et Memoriale presentato da alcuni attolici di quel Regno, te acclude copia di deito Decreto, e quanto a Memoriale te significa, che questo non vi , ma a risolugione emano sopra una lettera di gr irrao seritia a Dorna 16 Febraro 171 e rimandata in Secretaria di Stato ma per ua notitia manda copia delia formola de Giuramento, sopra cui su discorso Ag-giunge ancora, che, edule te seritture delia detis proposigione, a osser-Vato, che non m avut consideragione ne notitia 'un Breve di aolo emanato Decimo Kalendas Octobris 1606, e stampato ella Risposta et Cardina Bellarmino a Libro de Remiaeomo 'Inghilterra intitolato riplici Nodo tripleae Cuneus, che concerne i Giuramento aliora pretes da Cattolici, e che in tali congiontur si necessari essaminare e considerare, che quanto uo con a comandata sollecitudine significare a V. S. I.
b sol. 425 Feria quinta die X Maii 1717.
Sanctissimus auditis votis morum dixit, nihil aliud esse responden dum, quam quod consulant heologos, et Sanctitas Sua dignabitur agere cum Principibus Catholicis, ad hoc ut per suos respective Ministros assistant Catholicis Anglis, ne a Pariamento opprimantur, eosdemque hortari, ut ape riant appellas in suis domibus pro usu Ritus Catholici ad commodum a tholicorum ibi degentium. e sol. 426 Copia de Giuramento. Io tur e Prometto, che vero una vera et intier sommissione alia Maesta de Re Giorgio e che non turbero in alcuna anter Ia pace et ilripos di questo Regno e che non assistero ad alcun, ne direttamente dindirettamente contro alla deita Maesta ne i presente Governo. I dichiar0 ancora, he non mi serviro gia malis' alcuna dispensa det Papa, o da chiun que mi possa Venire per me desobligare da sudetto iuramento. Nota de principali Articoliis errori mostruosi contenuti a cotedio
l In ese manda in diVerse parti, et sino in Italia per disseminario,
et non cessa di tr0Var modi per Spargere a sua velenata, empia
perversa d0ttrina, con8iderando instemea importanga di questo grave negoti0, a pensato di serivere u Breve alia Maesta Sua, ehe sata c0 questa mi de tenore che V. gria edra per laeopia, che erae manda, et instem ha voluto, ch'iora'aecompagni eo queste righe, Sicome sacci volentieri, ratiandosi ella sede eattolica, per laquale iam obligati a spargere it sangue Potradnnque . Sola ricapitario quanto prima ella oua, et accompagnario anch ella con que talento, che Di te a dato come
V. gri sapera sare con a sua prudenZa, che comparendoglidetto libro, o essend0gli offerto, che in luna manieracio riceva, angi l recus come pestifero et contrario alla nostra antamde, eum particolarmente annato e prohibito qua alta Congrega
tione de Santo Ossitio. Sua Maesta non laseiera per se tessa
di ricusario e supprimerio se te Verra dato, come quella ch b celebrata ne sacri Canoni per proprio e principale Avvocato dellathies Cattolica Tuttavia non ara se non bene a rappresentarieaneora' esempio di altri Principi, che in modo iacuno non annov0lut ne meno edere, non che Ieggerem publicare, et per quanto hanno potulo, Janno de tutio oppresso. Queste christiane et generosi attioni devono essere communi a tutio it Christianesmo,
polehe si dat principio della primitiva Chles la vietata a let-
tione de libri heretici et commercio con esso loro, malaeve anco
esse propria de Principi, i quali possono sperare solo per questo effeti di riportarne dat Signore Iddio singolarissime gratie perte l0ro imprese. Ne resto me rimetto a V. gria alia quale mi 0ssero eo tutiora'animo. Di Roma i 15 'Agost 1609. Cod. Ang. S. . . sol. 24 sq.)3. si Nuntio alli Solazeri. De libro ch'i Re 'Inghilterraba atto iampare pleno di secrande heresie, di che ' seritio lire volt a V. S., mi occurre hora di arte sapere, come ch'eglista gli altri uorat 'ha satio penetrare no in Italia, a per gratia ditio se ' satio a principi uel conto chera' opera meritava, et i Santo Osstiora' ha voluto particolarmente annare et pr0hibire, non contentandos eh'egii lasse compres nelle Regole generali de libri heretici, ohe sono prohibiti per se tessi. Seids me libercolo condannato dat S. Osfigio Cod Bibl. Casanatens. X. VI 22. est Analeci. Rom. pag. 26 n. 11 .' Cis. Fessier Censu und Index Verm Schristen Freiburg 1869. pag. 125 Sq.).' Cis. Animadversiones m. in Decreta Concilii Ruthenorum pag. 18 sq.
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a sorte penetrasse an eo in cotest parti come saetimente uolax venire, die Nostro Signore che V Sgria saecla gni offitio possi. bile eo que Signori de Senato acci non 'accellino, angi siricusino et suppremino, et rimetiendomi a Valore di . . hesappia in questo appresentare te aggioni, ebe iS0gneranno per altione os importante alia conservatione della religione attollea, me te accommando con assetio. Di Roma li Ib 'Agost 1609. Cod Ang. S. 6. 13. )4. si ungi in pagna Crede ostro ignore che la aesta de Re per a sua pieta et gelo verso a nostra anta religione si da se tessa per detestare i libro c0mp0st da Red'Ιnghilterra, che contiene salsa dottrina et abominevoli heresie come per 'incluso soglio tuitavia a Sua antita per editare maggiormente S. Maesta Cattolica ali odio et prohibitione hidetto libro ne suo regni et stati gli serive l'aggiunt Breve, ehedeversi essere presentato da .ragri pariando con la aesta had questo negotio tanto esseaeemente quanto comporta a qualitasna, et i desiderio di Nostro Signore, che si estingua non purdetto libro, a ' possibile a memoria di ess0. Sopra di hedeversi V. gria ratiare anco col g Inquisitore maggiore, assnelio si saccino incio tuti te provisioni et prohibitioni opportune, et a V. S. mi accommando mi Roma 18 di Agost 1609. Id. Ang. S. 6. 10.')5. At Nuntio in Andra Ottima et gelante su la deliberatione di Sua Altegga in proporre tra se medesima di non V0leraeeettar il libro de Re 'In iiterra, et sedete et diligente se cutore delia sua mente su ii residente Ricetardotto ne partare di questa materia con 'Ambasciatore de deito e et en si moStra spressa a vivo nella lettera di . . elli Ga boniae viri di S. Allegeta et a nona et diligente opera, Ministro. Per desidera Nostro ignore che quante volt ne lene ocea8i0se, tante V. gria appresenti a S. Alte2ga et at residente i pia cere et odissultione, che S. Beatitudine ne a sentita. Et a telmi accommando. Di Roma li 29 'Agost 1609. Cod. Anq. S. 6. 12. δ)
Registro di Lettere seriti a g Veseovo di Venafro unii di
N. gro illi viggeri negli anni 1609 sq. ' Reg. di Lettere seritio a g Arcives ovo di Damasco unIi NSpagna dat mese di Agost 1609 sino a mese di Febraro 1612. ' Registro di Leiter seriti a gr reiveseovo di R di unῖὲρ de Papa in Flandra negli anni li009 16l3. Huic Nuntiatura originem et bent complures quae in odie Sessoriano CCCCIII Raceolta di Leiter'
6 si unato in Francia. 'opera di V. Sgria eo S. Maestabethhe si prohibisse la tradultione de libro de Re d'Inghilterra
44 Cardinat entivostis continentur Epistolae postea Benti olius locosbaldini in Aula Francogallica residebat tanquam edis Apostolicae ini-,ter ibique a. 6l relationem concepit, quam exhibet Cod. Urbis 861 sol. 99 508 Breve relatione de modo, o quale si governan in Francia glibebaottiiselle os della Religione e deli Stato .i De eiusdem Iacobi qui Cod. Urbin. 85 3 sol. 524 recte ἡhuomodi lettere et particolarmente di Theologia' nuncupatur alio libro a. 1598Αub titulo ἡβασιλικον δῶρον Seu Regia Instituti ad Henricum filium evul- stat in Codice Corfinian 680 lat. 4 sq. Discorso sopra i libro compostoda Re di Scogia censura exstat haec: o letto il libro de Re diraeotia, hi mira pars in verita molt erudito, et i di quello che si potesse aspellareta' unine, et que che mi si stimare maggiormentera' ingegno suo et Iadbitrina b che dat concelli deli ordine, alio stile, et da tutia la tessitura si ede hera parto suo. Io credo che e gli possi a titulo non solo delpiu dotio Re ma dei tu otio Principe di tuita a Christianita Tocca moltiphati in questa critium che mi anno credere, che da principio a sua intentione si stata che la resti segreta et in casa et non esca altrimente in pnblico ome a satio, perche que che dice de bastardo i Scotia suo gio,il nale con a propagatione et proteitione deli heresia, et con e fraudi solite di color che ne nostri tempi in diverso Provincie anno inlattat ip0poli per sarsene capi, ere di torre ii Regno allamadre . . a quanto allas0mma de traitato tutio sicome molt erudito et otio et aravigilosoperis Re cosi a sostanga di tuita questa dottrina politica che egli metieinangi a figliuolo per regola de governo che a da tenere ne suo Regno, pare che si apunt una labrica magnifica et bella, si, a locata eli arena per non dir eli aria et senga alcuno stabile undamento. gli medesimo vnole che a base delia iustitia et e regnare et en overnare i Popoli. si ii timor dimi et la Religione, et approva per uona I Religione abbraeelata da lui et introdotia ne suo Regno senga specificare leun particolard0gma di essa, et per quanto si uo accorre da uel che in pili luοghi diceeontra i uritani e contra iministri heretici et da modo con che parta anco de Catholici chlamandoli Papisti, convie credere che si qualch mistura aecommodata alia conditione de tempi et plena di tuiti quelli errori, ne quali ead0no sempre tuiti quelli che presumono 'accommodare a Religione algu8to et ali appetito suo et non di sottometterra' appetito et i gusto alla Religione Ma i R essoria it gliuolo che lega attentamente te scritture .aere. Principio. . di certici quali essendo allevati eli heresi et opinionissaltuanti che gni giorno mutano sacci non si acquietan in esse per a Varietis et . . restano come quelli che habent quod sugiant, non habent quodeequantur . . e sortitur sacre sono benis sonte dat quale si cavano i di-Vini precetti et i culto che si deve dare a Dio . . a essendora' intelligenZadelle medesime seritture molio difficile et plena di boschi scurissimi lyinterpretatione et Ia dechiaratione di esse non di gnuno. I'interpretarie dechiararie loco solamente alta Chies et a Sommo Sacerdote che ne ζδp0 la qua Chies S. Paolo chiam standamentiam et columnam Veritatis . . 8 Dio lacesse gratia a questo Principe di capita Delia prattica et OnVertati0ue 'aleu Catholico dotio et destro che non per via di dispute, ma
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stata gelanto, et tanto tu grata a Nostro Signoro quanto distata fruttuosa, havendo trovata in iocia Maest S. en disposta, pulta' ha satio comes. S. serive c0 la sua di . prohibire a Ministrdheretico a tradultione prelata, et deli altro pleno di bestemmie, che si stampava et vendeVa publicamente alla ochella a phidati gli ordini, che si desideravano, perche non 8 Venda tu ne si stampi, altioni tuti non me pie che generose et degne delia Maest S., alia quale devera rende gratie per parte di Sila
Beatitudine efficacemente appresentando it iacere che 'ha sentito, et a laude che te ne da, et p0tra con questa occasi0ne reduri a memoria, ch havendo Sua Maestu attre volt intesocho si ora stampat u libro simile a quello che hora si vendeva alia Rochella se ne era tenulo ossesa, et ne Meva satio senti mento, et ornando hora limeretici a lare 'istesso, ostrand
havere in dispreggora' autho ita Regia tra' honore di Sua Maesia,
alia quale senga dubbio non si honorevole it edere, che si vendino et stampino ne suo Regno libri si perniciosi. Quanto a sar resp0ndere a libro dei R Ingles si si detio a bastanga con te pa88ate, per non aggiungo da antaggio, en deves. gri stare attenta et invigilare chora tradultione s0pradetta si dismessa assati0, et che altri non tentasse 'istesso. Intorno pol alta straordinaria licen ga delli stampatori, hora che ille si mostra caldo in oleriade samiliari ragionametit gli splicasse bene non gli errori deli heresie, ehequesti si ode che' Rc gli conosce per se medesimo ma a verita deli' opinioni catholicho et e ragioni della Chiesa io per me credere che si potesse speraro assa delia sua redultione, et he havendo cosi eli ingegno et cosi squisita notitia delle lettere, si ridurria saetimente ali' auitorii della Chiesa; nella quale sola invenitur requies animabus nostris, et conosceria hechi non naviga in queata nave, non possibile che si conduca in porto. Questa per finire come a satio esso con versi, si quella ave Cui militat Aether et animati veniunt ad classica venti.
grando in Parigi e per tutio ii Regnora licenga che si pigilans,
si concede a Stampator e Librari a stampare e vendere libri perniciosi contro questa Santa Sede et autorita Pontificia, e finalmento contro a sania sede attolica, et enche pili volt se ne si per parte di Nostro Sign0resatti offitii colino o con a Regina Madro e Ministri, accioche si roVMseri medio et pro vedesse Opportunamente a tanto disordine et di pessime e0n seguenge ad gni modo non si si ancora provisto a sufficienga sarann perolo parti di V. gria non solo ali occasione di risentirsi deli audacia dei librarii, ma anc di tener amicitia et intelligeneta con leunita loro delli quali te parer potersi dare, accioche invigilino alle per che si dand0alla stampa, et capitandono alcune contro a sania sede et contra lyautorii, et dignita di questa Santa Sed nora' avvisin subito, ne qua cas ella d0 vcris darne avulso a Cancelliere, perche mandi commissione alia stamperi per levarne i Ogli tra' originali et per comporro i caratteri. Instruitionρ
reprimere, anc0rche ilia costumerata invecchiat noni pero, che, S. Maesta dira da overo non si possa sperare di levatio. pero non desistas. S. da gli Uti et instange cominetate. dienore me te accommando. Di Roma i primo di Settembre 1609.
7. Eidem Piaccion a Nostro Signore te diligenge sate a V. . perche i libro de Re 'Inghilterra non si stampi ne si iraduca costi ne in altri lu0ghi det Regno, sopra di che bis0gnando devera novare gli mei oportuni eon S. Maesta et Ministri maeire it spondere a deito libro o provedere de hi te saecla larisposta, dice Sua Santita che . . non si debba intromettere, essendosi soluto cogi neli ultima Congregation de Santo Osfitio
Sila Beatitudine presente con voti consermi et con agioni molio gravi. 'altro libro, che . . a mandato stampato, come si erede in Londra pure di pessima qualita, b da provedere che 0nsi stampi et venda anco in Francia, et me te accommando. Di
Roma li 14 di Settembre 1609. l. c. 8. Eidem Sera pieta Christiana prevalessi quanto deveria
alia agi0ne di stato, troverebbe 'Imperatore et l'Imperio non pil e0mpassione allo stat di miseria, in chera addotio, a tuto et s0llevamento a chi polrebbe argileto, ancorche non Si 08Sanegare, che quella Maesta troppo manchi a se tessa dando occasione di alienarsi agit emoli suo et delia sua casa. Nostro Signore non manca per sua parte di quello che u et a mapud meno di quello che saria di bisogno. Di Roma li 15 di Sellembre 1609. s. δ9. Eidem. sors peggi0re 'errore elli Ecclesiastici et ludare et tener per uoni et per dotii i libri seriit et stampatie0ntra l'austorita det Papa et della Sede Apostolica che non si quello
Ag Bentivost Areiveso vo di Rhodi destinato Nuntio in rancia alta 8antita di N. S. Papa Paclo Aug. 161 3. Uod Corfinian. 68 ibi. 410 sq. Registro di Leiter seritio a Mg Veseovo di Monte pulciano Vbaldini est Gama Series pag. 744 Nungi det Papa in Francia negli anni 1609.
16l0. 1611. 3 A solio Imperatoris ad sellam se opificis transtulit nec semel illud, aut quo amabili insaniae et vitio humanae curiositatis satisfieret; sed tantum alienissimis studiis indulsit, ut universam Reipublicae tractationem remitteret, qua prorsus alienus, vix putes meminisse illum se Imperatorem esse . hinc tumultus sere quotidiani, et effrenis male conciliatorum hominum audacia..ded ne his quidem stabit malum, in exitium domus Austriacae et eVersionem
priscae fidei conspirabitur . . Danielis Ermitae Belgae ter Germanicum ive Epistola ad Camillum uidium quitem, scripta de Legatione ad Ru-d0lphum II Caesarem Aug. et aliquot Germaniae Proceres. a. 1609. Od. Sessorianus CCCCLII sol. 55 sq.
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degli Heretidi et malo asseti in averti composit et divolgati, si
che 011 uo Nostro Signore non senti con dispi acer deli anim6 quanto . . avVisa succedere in questa materia c0 la sua de
terra si ei a per arte de suo Ambasciatore satio tradurre in Franccese, et tam pare secretamente et si andava disseminando. Pero die Sua antita che . . si saecla sentire agitardamente inquesta materia de libri, che costi et per tutio ii Regno si stam pinu gni giurno contra questa Santa ede, che Si liene non passis non con conniventia dei Ministri di Sua Maesta che ingannandia Maest S. aquale se volesse polrebbe en riparare, come a Sempre che uole in e0se di maggiore importanga, et pr0curis. S.
Galdini a Card. orghese L 16 Settembre 1609. Questo Am. basciatore 'Inghilterra a satio tradurre i libro de suo Re in Frances etr a in una di questo stampo fati imprimere. I ne sui avulsato, e Dei andare limbirri due volt in uel uogo ove a stampava, et non su mailrovato niente per isquisita cautela cho a satara' Ambasciatore lo vah ara Spargendo per muggo de suo confidenti H salta sare diligenga anche
nullo librarie ma non e ne trOVR.
HO vut final monte a Tortura orti et anche la risposta de Pseudo. vescovo inconiens a Padre Personio Li mando tuti duo con queste
V. gria Ilima, percho non o ancora nova che costi iano compar8 per altra Via.
Ηο 'avvertiro .ragria Ill che quo libro di arcte soprara' autoritide Papa, cho i te mandatis meseria, o qui in grandissima riputagione, eque che si pili meravigii o miseria liui principali Sorbonisti Io commendano, e re di loro particolarmente cho sono stimat liui dotii, iii savii, pili pii et tui antichi dicono, che in questa materia non oscit ma ilpiu utile libro mi si anco riserit cho i Cardinat di Perona oppo averto letto, disse queste parole Quest his dotio e uo libro, enche non ara 8timat tale in Roma. In questi propositi 'Inghilterra mi disse it g di Vilior ly, che era multo dispiacciiit a Re uel che Sua Santita aveva ri sposto at g di Breves, cho itine 'Inghil terra ardiva di vole sar crederea Papa n opinione reticale, proponendo di largi negare l'autorii di de porre irae. I gli rispos che non oveva questo dispiacere a Sua Maesta, che ora glio si divolo et ubbidient di Santa Chiesa, a che non doVeVagia Sua Santitis rispondere altrimente in proposigione Osi temeraria. Mi disse he i eologi di Francia non anno quest autorita a Papa di pote deporre irae; ri,pos eho non o meravigii mentre anno prohibi gione sotio pena dioibellione di sostonere queir opinione, a che ans0 bene uel cho dicono sopra lora Concilii Generali uti altri otiori, bescrivono con libertis o senga passione, a che megii di tuiti sapeva que8laveritis a Francia, a ui corona misi circa mille anni tolla a Chilpericodalia Sede Apostolica o data a Pipino, e che plura' Ogni altro era Sua Maesia obligata a disendero quest i,pinione, possedendo ita come Successore di
Pipin il Regno di Francia per autorita della Sede Apostolica, e qui finimmo ridendo it raggionamento. Cod Corsin. 12 sol. 385 sq.
esseaeemente che si avi qualch buo ordine alia Maesta Sua
per levare l' inconveniente et Io Scandalo a che deverebbe pur8ua Maesta aver 'occhio p0tendo molio en conoscere, chequanto pili cresce authorita degli Heretici con salsa dottrinam in alir modo, si cresc0no emici et large contra la sua Corona, ethhe se bene gli40c tem at presente conscio dei proprio valore, egi ha non dimen a pr0Vedere di Ioniano quel che possa avvenire ne suo Regno, et in regiuditio de chirae succedera. Si disice-Vui it libro ortura torti con a risposta de Pseudo-Veseovo Line0niense aliadre Personio, et non accade dirne altro Con chea V. S. di uore mi accommando. Di rascatici 13 'Ottobro
10. Eidem Con grande aversione senti Nostro ignore da
principio partare i ignori Venetiani di concessioni di Decime,
intrusis in omnes Sedes piscopales in Anglia a Regina Elisabetha nullus sui Verus Episcopus. 1. Nullus successionem legitimam habuit. 2. Nullus debitam electionem seu vocationem. 3. Nullus habuit veram ordinationem, quia desuit tum in Ordinatis tum in Ordinantibus intentio seu reeipiendi seu conserendi sacerdotium a Christo institutum ad sacrificium legis gratiae et remissionem peccatorum. 4. Quia usurpatae non fuerunt vel sorma vel materia a Christo et Ecclesia institutae: im agnoverunt se constitutos Episcopos laica Reginae et Comitiorum auctoritate. 5. Ordinantium nullus erat Epi8copus. 6. Ideo, qui forma et methodo a Comitiis Regni subiduardo Ieonstitutis, sub Regina Maria, ob haeresim traditi sunt brachio saeculari, nonsuere ab ordino piscopali degradati, utpote non piscopi. 7. Isti primi Protestantium piscopi omni industria usi sunt, sed inutiliter, ut vel unum Catholicum piscopum inducerent ad ordinandos se et ipsi primi defensores istius Cleri agnoverunt, nullum catholicum Episcopum ad id induci potuisse. 8. Ideo in suam defensionem praetenderunt dein nullos fuisse in Ecclesia Romana post Gregorium Magnum veros piscopos et ideo recurrerunt ad auctoritatem laicam Reginae et Comitiorum, ut cum ipsis dispen-εaretur in desectibus Ordinationis, otiabilitarenturque atque constituerentur Epi800pi. . Demum ut Oxoniensis apud ipsos Theologiae Doctor Sebastianus Beninfiet libro de Sacerdotio Christiano typis dato a. 1610 asserit Cum
dueeessionum tres sint species, prima personarum simul et doctrinae secunda per30narum tantum tertia doctrina tantum prima desiit esse inquit sub Greg0rio Magno. Non negat secundam in Ecclesia Romana permansisse, de mere externam, adeoque cadaver esse successionis. Tertia in ecclesiis relarmatis spiritum dat et vitam estque successio verae doctrinae apostolicae per homines extraordinarie vocatos praedicatae, quae, quamvis desideretur urne88io Episcoporum, per impositionem manuum consecratorum, per eius scit ad verum in Ecclesia ministerium constituendum. COd Ansel. C. 7.12.
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parendos chera dimanda n0 cadesse in temp0 pp0rtuno, et chera poca odissattione che ceveva da loro lo trahesse algratiscargli. utrivia r Ambasciator Mocenigo necta atte instanges humili che Sua antit come benignissimo Padremosso a pietaverso gliolo, in disubidiente pol supplicante, ' indotio a sar ita gratia, prevenendo in questo ii consigito di Sua Maesia, ancorehe
dato u lungo e minuto aggusglio di quanto ha ultimamente passato a Venegia I' Ambasciatore Compiegny mi a cito, che da giorno che vidde Sua Maest quella lettera scri ita dat Ministro diminevra intorno alle prat. ticho retioli che 'introducevan a Venegia, est Sua Maesta tant commossa ali indegnita di questo satio e dat poricolo in che edova la Religione o a salute di quella republica, che lede subito ordine a Compleghy, mandandogli copia di una sua lettera che a portasse in Collegio, e salti avulsati que Signori di quanto passava gli effortasse con Ogni sileacia ad apri re gli Occhi et invigilare per Vulare Opportunamente, quando Vi osse biso ο, a pericol si grande Che Compiegnycta seguit tutio questo ad intiero gusto di Sua Maesta et si stato reso 'ufficio in itima parte dat Senato, che o ne sperava gran profitto e di gi gi Inquisitori di Stato a. cevan diligenge straordinarie per questo rispello. Ch li eologi temevano procuravano di guardarsi pili dalla Signoria che a Sua Santita. Che FraFulgenti non predicarebbe tu e che rataol haveva perduia a maggior parte de credito. Che ii Senato haveva per scriti satio ingragiare in Collegio Sua Maesta deli unicio satio e deli avulso dato come delia maggior gragia che avesse ricevula la Signoria alia Maesta Sua, alia quale professavara' averne,cevute di molle gragie. Aline che mi hilariva queste cose
conisn estrema allegregZa, e conis compiaciment eccessivo di queste at-
tioni sue, o res assetiuos gragio por parte di Sua Santita, ne te sui pareo di quelle lodi cheme aspeltava Sua Maesta, alia quale non lascia di dire hemanifestamente richiedeva Dio questo officio da ei perche gli aveva satis Veni in ano quella lettera, acciocho non potendo ella tu ignorare limalide Venegiani corresse coli autorita sua a rimedio e conoscesse una Voltate vere radio delle controversi oraelle dissengioni, he hanno avulo fi quique Signori con Sua Santita, aquale come restarebbe contentissima e darebbeogni plena Iode a Sua Maesta della pronia ed efficaco opera interpost e0lmeget di Compiegn in questa presente occasione cos per edem gli esseti necesarii, per i rimedio ne richiederebbe a Sua Maesta Ia continua Zione, aquale speravo non cessarebbe, oiche Sua Maesta con odissare alia sua oscienga et a debito dolino Christianissimo et aequister anche ligu mento 'amore ed obligagione deli istesso Senato, mentre gli pigliaV3 questi unicii in si uona parte. βοggiuns it Re che eguirebbe e che pe rava che a saltione emica di Sua Santilli 'alutassi con dimostrarsi amo revole delia Republica, o particolarmente con concedergli te decime, o dimotu proprio,, per intercessione di Sua Maesta, o pure a prieghi deli iste8.3Signoria. Io replica cho si overnava Sua antita con loro consorme alparere di Sua Maesta e che di resco ne negotio deli Abbadia 'aveVamostrat chiaramente non havendo guardato ne ad interesso alcuno priVatone alia liberta cho havsva di quella collatione per gratificare ii Senat id
gappia chera' atii0ne n0n ara opportuna da tuiti, et da quelli in speei che 80no insormati meoio de procedere loro Muttavia
thopob che haveva occasione di sare tutiora contrario, che quanto alle de-himes elicio stimaVo che coli istessa benignita Sua Santita lasse per con-eedergliene, se oggi Vi concorressero uelle cause, engaraequali non anno ebstumato li Pontefici di darie essendo in alta pace e senZa occasione traordinaria di honesto e necessario dispendio. Non mi replico a questo ii Re, ne si sermo 'avantaggi in quest istanga, a chiam Villeroy e gli ο- mando che mi lacesse pol edere e medesime lettere di Compiegny, choprima di sar queli' spositione in Collegio e far eggere uella lettera di Ginevra communico quest negogi ad alcuni senatori di auitorita, e uonieattollet, cho ulti 'esortaron a lare 1'ufficio quanto prima, angi lo necessitaron dicendogli che se ess non I saceva, essi erano obligati a darne eoato agi Inquisitori di Stato et a Consigito de ieci. Rilevo alla copia delia lettera it nomo de Doge, i quale veniva nominato dat Ministro per inelinato ali eresia, e per non spenderi e ovinare i negotio et e prin-eipio ma che Oleva Uvertirio, et Asortari in nome de Re claro altioni tutio contrarie che haveva anco levati via ieci periodi, ove saceva mentione de Gesulti, per torro via gni sospetio, e che osse inventione loro,
ehe era stat molio a proposito, perche u Senatore principale haveva pro- eurato di persuadere, che questa era una lettera finia e che era una ma-ehina fabricata a Gesuit per via et Padre Cotone appresso it Re per mettere in mal concello a Republica he sapeva line quanto haveva esso Compiegn satio rumore in Collegio, e deit che i suo Re traitava verita,
non finis e che line glera metierebbe sempre loro per tale chera mag-gior parte dei Collegio resto attonita et Ieggere delia lettera cheravi alcuno divenne lanco che i Senato atquale subito se ne diede parte, si ostro 8tramamente commosso, e che si h pariato molio male di Fra Paol e di Fra Fulgengio, de quali saceva mentidne a lettera, e non volse Compie X levarii che si sacevano gran diligenge di qui innangi intorno a questa materia, che it adre Inquisitore sarebbe tu rispellato, e polrebbe tu heprima essercitare ii suo carico hera saltione contraria a Sua Santita ha-vev eo diabolico artificio spintora' Ambraciatore 'Inghilterra a sar queli' acerba doglianga, e protestare di andarsene perda prohibitione satia de libro di que Re acci i Senato lacesse qualche risolugione a sodissare 'Inghil- terra iniurn a libro, che calonasse pol nuova controVersia conraua Santita e che solo mirano per introdurre ella patriaria liberta della conscienga. Che questa querela 'Inghilterra poteva apportare qualch principi di granmale, sera' espostgione che sece Compiegn il giorno eguente non haVesse V0lto gli animi a molio diversi pensieri, he havevano eletiora' Ambasciatore
P0searini ambaseiator straordinario in Inghilterra per dar odissaltione aque Re de satis deli Ambaseiatore Veneto in Londra in materia di quel Prete e libri trovati in casa sua, e per dolers anco de mal procedere deli 'Ambasciatore Ingleso in Venegia in questa occasione de libro e sar instangaeli si levato, che questo si ii vero Oggettora questa legagione, bencho liri discorressero, che osse per ratiar di Iega, delia quale Complem siride e Ostieno, cho a Signoria non si collegara a conra'Ιnghilterra inquesti termini beneli alcuni pochiis altivi persuadessero, che Sua Santita
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S. Beatitudine usa volentieri a benignita anco per confirmanico inditio diis Re di tanta prudenga. V. gria si serva diquesto successo conra Maesta per porta in obligo maggiore ditenere appresso que Signori e parti di Sua Beatitudine et diquessa Sant Sede et a da commissioni, come si raetio in nyaltra, a Campigni accioche scaldicil negotio in questa coniuntura, nella quale conviene heci male asseti restino confusi, et i migliori
mandandomi a V. S. Di Roma li 0 di Novembre 1609. l. e.)
pretationi e sensi di Fra Paolo a Privilegi concessi a Sommi Pontefici alla Republica sono simili a tui et a suo male anim0 verso a Religione attolica, et non altro ii suo ne che sotto vel di ben publico sare ii suo privato, et ingannare chi n0 8a, chi non uole sapere, si che a V. S. molto laudabilmente, multo odissa a N. gre procurando di scoprire a mala intentione e peggior Ottrina di questo rate, confortando i Senatoridi nona mente ad havere parere di altri heologi , he questa via da battere la sua audacia, e a coprire te sue male arti, perche se en si guarda, egi non si contiene dentro a terminidi consultore, a nela et ambisceri seggio di arbitro e giudice inappellabile. Ne lare instanga, heri regioni Ecclesiastici sieno rimessia suo foro, a V. . quello che en conosce, cherae conriene, quello anco ch' sua dignita e gloria, percheis dilande Iaaiuris-ditione Ecclesiastica, et facit servitio dimica col qualine dilauorem te accommando. Di Roma li 2 di Dicembre 609. Cod AngeL S. 6. 8.)12. A Nuntio in Flandra es adri delia Compagnia della Missione Anglicana costi sono in odio di Ingles et perseguitati
sarebbe molio bene a concedere te Decim alla Signoria e che prositareb-bero pure assai. Quest in ristretiora it sommario delle lettere di Compiegnylungbissime, elle quali egi veramente si mostra n uon gelante attolles, rimostrando a Re che bisogna discreditare in Ogni modo a Setia contraria a Roma, perelis it fine di quella si 'eresia, o non it disendore a liberta. Dice gran male di Fra Paclo e di Fra Fulgentio, e scalda line meaee' mento a continuare gli usficii suci. a manter anco On aquale egi seriV0di aver salte inspostgioni in collegio si veramente efficacissima, et O OB'D88O, se Veramento si os in effetto , he o non mi are tanto prome880 di tui, mi si pars di non tacerio, perche sors parra a Sua Santita di sariseringragiare e lodare. Mi ha detio itine, he non communico quest ordin0dat a Compiegn se non a Signo de Villeroy perche temeva, ebe nudsosse uasto col sapersi da alta Cod Corsin. 12 sol. 407 sq.
da loro perche sono contrarii alle loro opere, et Ambasciatore' Iaghilterra procura ancora levarii alia gratia et avore et Serenissimo Alberto Nostro Signore uole che V Sgria gli habbia in eontinua proteitione et ostiis disegni deli Ambasciator prelatosostenendoli appre8so S. AlteZZa con offitii opportuni, et con do- sterita secondo chede parra convenire costi dove havera i saputo,ehe per ordine di Sua Alte2ga si sono sati partire di Fiandra duePadri con una mortiscatione tanto maggiore dei uoni attolici, quanto tu certi sono, he ne ricevera nuovo notabile augumentol'andacia et temerita de loro persecutori, i quali adri sarebbee0nvenienti88imo anc per questa causa che lassero restituiti. Et
qni di euore me te accommando. Di Roma li 19 di Decembre 1609. Cod Ang. S. 6. 12.)13. A Nuntio in Praga. Delle prissi leuere seritte aragrΑreives ovo di Praga a Nostro ignore circa it miserabit statodella Religione attolica costi e per uita a sua Diocesi illedia .ragria notitia con te passate, et a tui S. Beatitudine rispose
per reVe, ehe su anco accompagnato a me, consortandolo ad nsare ella sua virtu e costanga, e non cedere a mali, a Sostene la causa sua e ditio, quanto te osse possibile, e perchelane si doleva dei depravati costumi de rati Francescaniis Do-menicani, e chiedeva faculta di poterii visitare, si sped s0pradicio Breve che su mandato in mano di .ragri l' ordinario passato,aeei0ehe considerato bene i tutio deliberasse di argilene o 0,see0ndo che havesse iudicato esse bene O male. Hora i sono
S. Santita uoue lettere de medesimo Arcivescovo de 3 di Novembre, per tequali signisca tentars da gli Eretici ii pote tirare gliaeelesiastici di qualunque ordine e stato a soro laico e cheegii grandemente temeva, ch havendo ess ottenulo ante attree08 a Voglia loro, non ottenessero anco questa Pero di mandava sav0re et aluto appresso a l'Imperatore. Nostro Signore anc0rches0 creda esse ii negotio a si stremo termine, non ne haVendo Misso da .ragria, angi potendo, per que che nis nu0Vamentee0 te sue de 30 di Novembre, stimarem contrario tuti volta per i suo et in os di tanta importanga non a potui non 8entire commotione in se tesso, et pensa di sar tutio que chepuo in caso tale e di tanto peridolo. ' per Sua Santitam088 a Scrivere unireve ara Maesta in accommandatione dellagiurisditione e cose celesiastiche, eo la clausula credentiale in V. . a quia uole, che se a ha ostrat ardire et animo, ehera'ha ostrato sempre in defenderci' honor di Dio e la iuris-ditione Ecclesiastica hora lo ostri pili che mai, per impedire,
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che non si venga a ta concessione, perche Sarebbe costlu'intieraeversione delia nostra anta sede. V. S. sapra valere de egetiche pili giudichera opportuni. Onde non accade aggiungere altro se non che tuti gagitardamente e saecla uore ali Arciveseovo i quale a cominciato ad aver ricorso a Cardinati, e massima
mente a Bandino. Dia pol conto di tutio che eguira in questa materia, e di uore me te accommando. Di Roma ira di Di cembre 609 Cod Ang. . . . f. 9.)l4. Eidem. Capitolo della Chies Cathedrale di ratis lavia serive a Nostro Signore come perci' aggiunt copia, dolendos dei presenti tempi, ne quali pigliano in uelle parti tanto vigore gli retici che minaceiano 'eccidio totale della Religion Cattollea. Onde supplicano a S. Beatitudine che Voglia ratiare
con 'Imperatore che o si cassin o si moderino alcuni capitolisrmati a detii Eretici. S. Beatitudine scrive a S. Maestu unireve credentiale in persona di V. gria, alia quale dice cho parti in savore della Religione ne modo che tu parra aciei, e di uore mele raceommando ii Roma li 26 di Decembre 1609. i. e. s. 00.)15. Eidem. stato animo di Nostro ignore che non 'im- paceiassero suo Ministri in publicare a risposta et g Cardinale Bellarminio a libro de Re 'Inghilterra, per non dare oceasione a vovi irritamenti, a non si pero, che non desideri heoccultamente se ne lavorischi a divulgatione, e che si lasci aneo
correre 'alcuno Volesse istamparia, ne qua senso si si voluto
dichiarare a V. S. la mente di N. Signore, e di uore me te rae- commando Di Roma li 26 dimicembre 1609 Z. c. s. 10 l.)16. Al Nunato in Francia Una elle principali cau8e, ehemosse ostro ignore a gratiscar Venetiani elle Decime, su ilconseglio e richiesta di Sua Maesta, aquale da questa si amore-vole dimostratione e da attre che sono precedule, uo esse chiaradella 80mma clemenga e mansuetudine che usa loro Sua Beatitudine. Contuitocio ma corrispondono a tanta benignitu angi parche studino gni torno pili di iconoscere 'amorevoleZge et
benesti con gni atto χ' ingratitudine. questi giorni anno
I Veseovo di ratistavia si relato di gran valore et bonia, devoto della Sede Apostolica et stimato alia Maesta deli Imperatore, a granpotenga per te richegge, et per i Carico temporale che a sit Imperatore, mara circondat ei oppresso da gran moltitudine, heretici, et massime de Calvinisti, per stirpatione de quali si vii adesso pensando di metiere ii Padri Gesuit nolla Citia di ratistavia . . Instruitione per g Vescovo di Cre' mona Nuntio Apostolico appresso a Maesta deli Imperatore lasciat da grPatriarca aetano Cod. Casanat. X. VI 22. CD myne Doli. Geschielitedes Bisthum undinochstistes restau. a. III. Brest. 1868. pag. 809 sq.
alto arcerare diversi Ecclesiastici, etiam per cause leggieri, et negato rimettertiis soro Patriarcale come ovevan o pure almenoehiamare ii Vicario de Patriarca, ch intervenisse ali egamine, seeondo it Privilegio, che retendono da questa Santa Sede Sonoanehe proceduli a peggiori termini, che n rete satio rigione ebme essi dic0no per surto si stato da loro di propria autoriia oon-dennato alla morte, e lati morire, SenZa che pur si precedulata degradatione neceSSaria, cosa non pur dita e plena di scandalo, e che ne ii Nuntio ne altri a potui riparare, che non segua. Onde sono incor8 in Varie censure, e non ne sentonoaleuno rimordimento, Segno non men delia poca riverenga e ri-
spetio che portano a Nostro Signore et a questa Sant Sede chedella poea cura, che anno della salute delle loro anime, per le- quali altioni si manifesta che tengono poco conto della Religione et ditio, et anno a camino 'introdurre sormalamente in quella
Republica non una Sola, a pili sorte d'Εresie Onde per quanto
S. Maesta stimara' honore et i bene di que Signori he ha per silo amici, e per quanto desidera di sar cosa grata et accella S. Beatitudine, deve porre gni studio et opera dioitrarii dat precipitio, ordinando a Campigni, che spesso inuovi gli offitii, m0stri per beneficio loro proprio quanto S. Maesta desideri, ehei quella Republica si conservi la vera et sania Religione attolleae si ostrino obsequenti verso it apa, che ' diretiore peri' autorita hemio te ' ha data, e si mantenghino seco in uonae0nvenienZa. In questo senso die Nostro Signore che . . ad partare a Re et accenderio a questa impres degna delia
pieta e grandegga de suo animo, e della gran sede, che S. Beati-tndine ha elle virili della Maesta Sua. Con che a V. gria dicuore mi accommando. Di Roma ira di Gennaro 1610. Cod. Angel. . . . 17. I Nuntio in Flandra Vien satio sapere a Nostro ignoreeli in Ibernia 3 la Religione attolicara gia ridotta a mal termine,
Quod culmen novem sere deeenniis post miser iste Catholicorum Iliberniae intus attigerit, ex supplici patet libello ad Innocentium XII transmisso Cod. Angel. C. 7. 12. , cuius partem integram dictorum ἡ Εdiis eruet et rigonreu qui on sit satis depuis eu dans te Pariemen de Dublineontre ous Ies Catholique Iriandois tant seculier que reguliers' extractus summarius i. O declare cutes ea tot qui on site jusque ici saltes partes precedens artemenis, contre les Ecclesiastiques, Seculier et reguliers, ratisisies et de olivea confrmsies. 2. v aucu Catholique ne curra heriter de biens meubles ou immeubles 'aucun Protestant, de maniere qu'unsis ou rare Catholiquo 'un sire u here Protestant ne eui succede enleur biens Mais e plus loto parens Protestant a 'exclusion de plusi
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ma che arebbe u gran riparo, operando heri Padri deli Ordinε Cisteretense erigessero in Francia et in Flandra Seminarii per educare et insegnare la ioventu. I che non p0880no per sare dotii Padri senet aluto et liberalita de Prencipi onde hanno suppli eat a Nostro Signore di ordinare a V. S. che dia lor man dolsu lavore. Sua Santita dice, che V. . in clo saecla conci'Arei duca gli ostitit, che te parranno opportuni, et merae accommando.
oh altro non contiene che salsitu poiche si araneo conoscendo
da gli Eretiei istessi non havera que Re conseguit que che erasu desiderio. Quanto alla risposta et Padre Coste, ali istessa
opera, . gria si h 0vernata prudentemente, et quando arastampata, ara caro ches. S. ne mandi qua un Semplare, e mele accommando. Di Roma I 23 di Gennaro 16l0. Cod Ang. S. s. 7.)l9. At Mintio alli Mizzeri. E mirabile it Signore Dio intuit te ue opere, a mirabilissimo quando a cadere la vendettasopra de hi dispreggia i antissimi sacramenti, et a edere l
come V. gria avvi 8a essere accaduto ella repentina morte dique Mercante 'Ulma heretico che si eis delia processione det Santissimo Sacramento, successo, che come his gran gloria diprochain heritior Catholique. 3. Que ut Catholique ne petit acheter, u
nequeri ancune terre, possession Ou uire te quelconque Our Oy, upOur es eritiei s. q. ut Ecclesiastique seculier ou regulier ne pelli
entre dans te Oyan me 'Irlande fons eine de crime do es Maieste. 5. Les Secutiers, qui en veri do a Capitulation do Limerio Ou autrementpourroni exercer es meos 'Avocais, Procureurs, ou uires Charge dan8les ribunata dia Ruyaumo 'Irlando, ' aient plus a iaculi qu aprsis avol prsit te serment 'abiuration. 6. O ne fouilae aueu College, e minatre u eole our 'instructio de araeunesso Catholiquo dans toni leRοyaume, et it 'est a peresis 'envoye los ensant Catholiques dans les Pay orthodoxes Dura situdier efficit cum clausula voilli, rhs Saint Pere, les diis angians, qui viennent 'sitro satis et confirmsis. Cesradit redui sent les personnes de qualit a ne extrem patavretδ, o commvn eupledans es tenebres de 'ignorance a plus grossiere, a plus par de Callis 'liques a desespoir etc. D. Daniel 'Connei vo Reinli Baumstark. Freib. 1873 pag. 18 sq. Nicolausio etea O S. Dom. vir inter primi nominis theol0g03 haeresisque calvinianae debellatores sua aetate celebratissimus, linguaequo gallicae purioris parens vulgo dictus. Queti Scriptores . Praed. II, 43l p Hurte Nomenel. I. pag. 565 sq.
Dio eos debbe essere a gran consolatione de sedeli, et augumento delia nostra anta sede, nde si stato gratissimo a Nostro Signoret' arisso, et ne a laude alia Divina aesta che con questi segniebasenderi nemici Su0 et 08tri, et a V. S. Ini accommando.
20. si Nunato in Francia. 'si edulo quanto V. gria hariiratio dat ragionamento, che tenne Seco P Ambasciator Foscarino, ii quale con a blasimo alla risposta satia dat g Cardinat
Bellarminio a libro de Re 'Inghilterra d si qui singola traeattolle ne gluditi di uel opera e per non fraudario de me
rito si pud tener per molt 808pelta, et a V. . di uore mi rac-ebmmando ii Roma li 2 di Febraro 1610 Cod. Angel. S. 6. 7.)21. si ungi in Francia. I Mastro de Sacro alaggo et la Congregatione de Santo Offitio' ella prohibitione de libri, non
ha altra intentione, che tener lontano ii veneno, che pu occideri' anime, e questora ne pleno di Zelo et approvato dam Signore, eui appartiene precipuamentera' invigilare alla salute universale de edeli perche historia dei residente di hou, e 'ora-
maidini a Card Burgheso. Di Parigi lira Gennaro 1610. 'Ambaseiatore Contarini lem Foscarini), che oppo essersi sermato qui diecigiorni, part la ettimana passata per Ondra, mi haraetto, che i soggettodella sua legagione si a proibigione satia in Venegia de libro di que Re, a quale uolo a Signoria per suo eZgo rimostrare la necessita de satio, e la poca occasione, che egit harai dolersene. Si si muco stes larghissima- mente elle lodi di Sua Santita, et hamostrato di credere, che en presto si per stabilirs una confidenga initer eon a Republica mi ha biasimatola Risposta de Sgr Cardina Bellarmino, e pronosticato per causa di essat' ultimo sterminio de Cattolici in Inghilterra concello, che ancora i non ho dit in Francia Si si partito, a non intieramente odissatio de traitamento, che si aspeltava da Re. st malissimo contento det Fosearini, mi haaeeennato, che ne ritorno, che bisognera sors per qualche commissione cli' egii abbia, sacciaci caminora' Alemagna Cod Corsin. 13 fol. 3. 3 I primiero e maggior intento che debba haver i Papa per bene esseretiar 'usficio a Christo N. Sgre commessogli di suo Vicario in terra, di antenere et ampliare la sede christiana e la religion attolica, e come0gu altra Osa spetiante a suo carie possa traitare et adempire per Ministrid tu deputati, questa per egi si obligato a cura per se tesso, metiendo 0gni studio et industria, celoche se si possibile a tutio ii mondo sta libraeelata e quindi si che Pios . . questo conoscendo, institui lacusgregatione de Santo meio, primiera non solo in dignita, a in tempo di tuite 'altro Congregationi determinate, ordinando che Si OVesse tener empre eon a presenga deli istesso Pontesce etc. Cod. Urbin Milal. 296 sq. Cis Lunadoro Relagione delia Corte di Roma ed. Zaccaria. Roma 1774. art. II pag. 6 sq.' Auctor Historiarum sui temporis si 543 1607. Cis Nicerons Nach-xiobten, herausg. on Baumgarten. . X. Halle 1751 pag. 181 8q.), Frontonis
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tione di M. Antonio Arnaldo cum annexis, erano iudicate ei non non sensi e di opinioni non attoliche, in molio convenienthi prohibirii di ho non deverebbo ne line neministri alterarsi molio meno minaceia di sar abbrugia quello ditio, devend6si alia Congregatione de Santo Ossitio et a questa Sant Sede rixe renet e rispello it che en uole it e per a sua pieta Maper dare a Sua Maesta 80di 8sattione, e per Vitare maggior ean. dat Sua antita si h contentata, b consorme a temperamento
tralasei it a mentione deli oratione deli Arnaldo con i annexi.
meae amicus CD. Petri Lambeci Comment de Bibl. Caesar Vindobon. Liber I pag. 159 sq. a critic quodam Cod. S. Petr. 8. Vinc. A. E. XI. Τι. Raccolla di diversi Manoscritti sol 300 sq. Omini eruditi mancati ne se colo decimo settimo describitur poco amante della Chies Cattolica'. In Testamento Cod. Sessorian. CCCCLII sol. 62 sq. Jacobus Augiistus Thua nus quemadmodum Deo gratias agit maximas quod ipsum ex delibus a. rentibus nasci voluerit et in Ecclesia sua per Sacrum lavaelum regeneraverit, ita Deum testatur et homines se Historias suas ad Dei gloriam et publicἰim utilitatem sine odio et gratia conscripsisse. Quoad Thuani cum Puteano et Rigallio necessitudinem CD. Histoire Universelle de acque Auguste de Thou A la Hay 1740. X, 13), haec estamenti verbi . sum nolaturus: . Bibliothecam meam 40 amplius annorum spatio magna diligentia ac sumptii
congeStam quam integram conservari non solum familiae meae sed etiam rei litterariae interest . . ius custodiam Petro Puteano cognato me et multis nominibus mihi charo, donec illi adolescant, committo, qui et libros ser. iis qui opus habebunt utendos dare poterit, modo de cis restituendis idonee caveatur. um praeterea et Nicolaum Rigallium in Senatu Advocatum et Regiae Bibliothecae Curatorem, virum doetissimum ac iuxta plobum I 0g0 ut filiorum meorum in litteris institutionem consilio et industria sua adiuveni'. Inter annexa pnscula in specie .l'Arresto contro Giovanni Castelli ansam Scandalo praebuit. D. Instruitione a V. S. grmasse Barberino Arci vescovo di Nagaret destinato ungio Ordinario di N. Sgro a Re Christuli in Francia a. 1604. Auctor Instructionis est Alexander Octav. Card Medlcide Florentia, postea Leo P. XIJ Cod Corsin. 859 sol. 73 sq. . . Quand0su serito Sua Maesta, si satio un Arresto alia Corte di Partamento et seritio publicamente in una Colonna in Parigi, he v d ancora con parole retieali et contra la Chies et autorita di Nostro Signoro, che pono in dubbi ane0l'assolutione de Re so si considera bene questo mi ha promusso di sar te Vare S. Maesta. V. Sgri ne procurera et solleeiterari'espedigione in Ogni mod0.
commotione in quest Partamento, non solo per rispello deli Istoria delire sidente di hu, a pili perci'oratione di Mare Antonio Arnaldo, che i pro ibisce con gli opuscoli annessi et in specie 'arresto contro Giovanni Castelli, che su satio morire qui per aver serito irae con animo 'ammaggario, in serendo, cho per questo ditio a Sacra Congregazion do Sant Usfigio, et it Maestro de Sacro Palaggo venghino ad approvare che si permesso 'am'
Il Presidente Thou ha seritto in materia de suo libro prohibit at g Ambasciat0 di Francia una lettera de tenore, che
iuartare ii Re e che i Re oggidi regnante mon lasse quando successo questo aso, ella hieSa attolles, non 8SendOV ancora stato ricevulo dat Papa proposigioni annale in deit arresto, e riprovate come qui si suppone, da questi eologi nde ad 8tanga de Servino uno degli avvoeatidi Sua Maesta, huom per la ua grande emptet e per i poco rispello, chei tuito te cos porta alia Santa hieSa, Ollo e conosciuio, come credo, di fama anche cosil, 088 dalli madetti rispelli et anco ali amicigia, hetiens eo sudetto residente di Thou non dissimile a ui di pensiere, o heneli intimo deli anima sente O maceo che apportara'Editio alla sua Istoria, havevara' istes8 Partamento resa risoliatione di dichiarare per arreatol Editio abusivo e contrari a Canoni, e di pol sario tracciare et abbru-giare in publico per mano de Ministro della Giustigia, di che essendo ostato subito avulsat da lan mi confidente, it quale per mi disse, chel'Εditio non dispiacesse per altro che per causa dei residente Tholi sui da 8gr Cancelliere e datogit con termini opportuni conto di tutiora dissieli non mi melleva fastidio verun di questo rumore, assi curandomi cho apiet di Sua ecellen ga hauria prevalso ali emptet altrui, ne averta maipermesso, che si Venisse ad n altione di tanta irreverenga e di si granpregindigio ali autorita della Santa Sede Apostolica per Osa massime, chenon a sempi alciano de tempi passati et in cui si ratia deli interesso diis privato Senga punio occare uello de Re e de Partamento, et in tempo che passa itima intelligenga tra Sua Santita et line, di ho mo- strando it Cancelliere di non haver ancora sentito Osa alcuna come credolasse vera per la diligenga che uso hi mi diede quest avulso, mi promise8uaraecelleneta di far subito chlamare a forat Agenti de Re et intenderequello che osse, o di procurare che Sua Santita non havesse occasione di dolers de Re che vesse tolerato cosa tale ma valendosi gli agenti di Sua aesta non de pretesto deli Istoria houana, a delle conseguenge, eho si potovano dedurre albedersi proibito detio Arresto, fecero grandissima istanga a Sgr Cancellier eoo a Re medesimo, perche non osse ilPartamento impedito di sare quello che concerne i servigio di Sua Maesta, la conservagione dei diritti e la liberta delia Francia o I riputagione diquesto Senato G che nondimen non volsocii Re concederii, cosi consigilato dati istesso Cancelliere e da Sgr di illeroy, angi commando lor espressamente di non innovare in i alcuna cosa no ad altri ordine di Sua Maesta, aquale commesse a Villeroy, cho lasso a trovarmi et ad spormin0 80l le queret de Purlamento, a ne i sentimento, che ella havevaeli in questi templis songa alcun oggetto si osse os proibit uti Arre4t0, ne quale si condanna come reo dicies Maesta uno che a attentato β0pra a vita sua, quasi che cio si permessoriare e si debba tollerare, et diraei a serma speranga che haveva che Sua Santita lactimente e co suopδterno more e molia prudenga trovaria modo per contentare in questo laMRe)ta ua, et a protestarsi che quando ei non fosso eguit non havria potui impediro it Partamento da provedersi ne sudetto O in altro modo
Rheali osse pars pili opportuno contro I'istesso Editio it che essegul conm0lta esseaeiaci detio di illeroy, ii qualo non lascio,' addurmi essempitd B0lle veniit da Roma, stato per ordine dei Partamento abbrugiat in altri
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V. gria edra ali aggiunt copia, communicata da lui 0 8ha Beatitudine, e perche pare che ii residente si ostri capae di
tempi, et in particolare quelle di Gregorio Decimo Quarto di selice meaeo ria di Margo et 159 1, essendo qui Nuntio gr Landriano, d aggiungerεa sudetti planti, che sapeva benissimo, hecit Maestro de Sacro Palaggo non ha havulo in sar queste proibigioni altro ne, che di metiere in male intel. ligenga line con it Papa, i che inomento a che non da suo Prede. cessori stata censurata P Oragione di Arnaldo con deit arresto, benelie stampata in ali anno 1595, e da non essersi contentato di ire ratio Arnaldi cum annexis opusculis, it che non averta gi dato tanto fastidio ma haver Olsuto specificare deito arresto, dicendomi di tu, ehe si eraaspellato di publicare l'Editio in tempo, che non era ulcu Cardina Fran. cese ella Congregagione de Sant Osficio, o che si aravigilava, che prima di publicario non osse stato communicato a Sgr di Breves. o in rispostalodaici gelo, he haveva impeditora scandalo, che era per partorii e la datulti e conosciuia eccessiva vehemenga de Servino, mentre si ratia dibatterera' autorita della Sede Apostolica e la riputagione de ministri di essa. Ringragia it g di illero come o pol anche satio at g Cancelliere delia parte, che a avula in si uona o pia risolutione de Re dissi hequando it partamento in qualch caso a per i passato satio abbrugia Bulle di Roma, lora eguit in tempo, che irae di Francia lavano poco bene collapa, et in Bolle che immediate si ovevano seguire in quest Regn0,
qualita che non concorrono ne tempo e cas preaente mostrat, che Sebbeneio non havevo intes aleuna cosa deli editto e delle cause, perche vi osse
perche in esso si dannata la propositione deita da que Castello, che osse permesso 'ammaggare ii Re, aquale considerat in universale, non a dub-bi che si salsa e reprovata da tuiti, a perche neti istesso arrest Si qua-lifica come retica P altra proposigione che teneva i medesimo Castello, cio che itinera' oggi non ricevulo ancora dat Papa non Osse ella Chiesa, i che era impossibile di toleraro in Roma, ovo i Papa, i Cardinati e uitili relati Ecclesiastici havevano tenui questa tessa propOSigione, considerat massime, he non occa a Giudici ecclesiastici e seculari di determina relin Opinione come retica, e che quest si solo permesso a Papa C0ncilio unicamente congregato.
Cerea di persuadergit, che i Maestro de Sagro alaZZ non p0teVaessersi a cio osso con disegno di semina giggania tra Nostro Signuro et itine, a per debito de suo offitio, che consiste principalmente in OvViare, che tra Cattolici n0 abbiano curso libri et opero si perniciose cho bis0gna
fermamente credere, che se lasse 'Arresto veniit a notigia de suo Ante ceSSOri anche essi 'haveriano proibito. Chora specification duli Arresister Stata necessaria aceto costasse, che egli era proibito non solamente e0 ennnesso ali Oragione di Arnaldo ma anche principalmente per e, e epδ
rato alia de ita oratione, o che trag Cardina di Giury, chera nulla C0d gregatione de S. Offitio non abbia potui impedire a publieagione deli'
editio, quando anche fosso stato in Roma e vi fosso opposto, astando elidi maggior numero de voti ancora per pigliare una soluatone, e che odo olito che si ci, ut mi in ictu ad Ambasciator il Segreto. Et in fine niseri; . , che Sua Maesta aveva gran ragione di assicurarat, che Nostro ignor'
ebrretiione, i sara edere Se osse possibile di purgare ii suo libro da gli err0ri, che Janno data causa alia prohibitione in
nroeurava di dari tui taVia quella odistagione cho poti si salvara' autorita et dienita della Sede Apostoliea e che per mi saria stat caro di dire date aleu partito, per contentare Sua Maesta. Mi replico it g di illoroymolle eos per persuadermi quant fosse in uel tempo necessario di lare
arrest e dichiaragione tale a sine che cessasser i scrupoli, he avevano molle persone emplici chera Re senZa 'approvagione de Papa non fosso Cattolle emella Chies Cattolica, da che procedeva che di quando in quandos seu0priva alcuno, che di SegnaVn Opra hi ita de Re ma a uello, chei particolarmente mi sermavo, io che quando anche iliariamento havesse volsuto e potui dichiarare, it che no neglitam assolutamente, che linesesse ella Chiesa, non oveva almen qualificare per retici quelli che te- nevano a contraria opinione, che Suppon eva per certo essere la causamnatodella proibigione deli arresto, non trovo ma risposta sussciente com in D setto non vi si puo trovare discorso, che per odissere a Re e quietare illum ulto dei Partamento, non se gli presentava partito tu pronio, che NOStro Signore lacesse rivocareri' editio, quanto a punio, di che si ratia deli' Oratione di Arnaldo coli Arresto, asserinandyche contento per quest cap ilRe, non averin permesso, che per i priunt interesse dei resident di Thou havesse iliaria mento attentato cosa leuna contro l'Editio I risposine re8t Opportuna mento e quanto alla revoca gione deli Edilto, dissi clien0 havere avut mai animo cli proponeri come cosa di trOppo regiudi-gio alla dignita della Sede Apostolica, se non in caso che i Partamento
havesse prima evato ali arrest te pari te, cho sono state causa di detio editio, e che io assi curavo che se egi ci considerava bene, come O rega di lare, non havria manc ess potui approVar queSta PropOSta e consigliarm a sarta a Nostro Signore; a che dicendum Villeroy, che non Sisaria mai alterat ne anco in una minima parota, restammo concordemente di pensare ad altri partiti, do quali ossendosene di pol discors molli, e contui medesimo e col gr Cancelli ero finalmento parmi di pote sermamente eredere, che poteli detii Signori como 'hann multo spressamente asser- mat0, ehe quando si tam pi en presto un uovo Editio con tuiti O conaleunt de libri compres in questo, di che si traita, e con leunt altri di
εenzaa' arresto, ne saris Sua Maesta compitamente sodisiatia, e co8 SVanirannoli pessimi concelli di hi pensa di sare con questa occasione u gran torto 3 0testa Sacra Congregagione et almaestro de Sacro PalaZZO, e reStaranno
e0nsus multi di questi piu empilaretici liquali arrivato quest rumore aspel-t Van eo gran desiderio 'esito, quale speravano e predicavan Saria SenZadubbio et in tutio consorino alla risolugione de Partamento.