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m sono state proposte ella Congregatione de Reum Deputati,
La prima deli assistenga de Re Christianissimo et inte ventione de' relati de suo Regno, accioche dove cerchiam diricuperare quelli che sono perduit, non perdessimo quelli che hab-biamo, et ii Concilio Generale non lacesse ne maggior ne eglior essetio che partorire u Concilio agionale, olire che enga r assistenga di que Re e senga r intervengione di qualche relato di quella Nagione it Concilio haverebbe poca putagione massime appresso di quelli che non anno troppo grato ii nome de Concilio, come se 'li edula sperienga per i passato A questa dissiculta non ediam altro inaedio se non che a Re si sacci sapere, che et Concilio 'attendera alia dichiaratione e purificatione delii Dogmiis immatione de costumi, et non si ratiar di cose
pertinenti alli Stati et Dominii, ne dei privilegii particolari, chesono stati concessi a Re di Francia, ne qua caso non bisognachea mperatore et notra' ingannimo, et per bi80gna consessarecte i luogo Trento sarebbe troppo confidente alia aestu Sua Cesarea et troppo dissidente alia Maesta Sua Christianissim . . .
La seconda consideratione si delia overta di questa edoesausta et carica di debiti et medesimamente dei relati Italiani,
quali aborriscon il luogo di Trento e non possono Ostener aspes per essere essi ordinariamente tuiti overi, et o li possim mal OVVenire, ne possiam ancor Iungo tempo ostene laspes dei legati ne di molli straordinari che porta see i Concilio, e per converra di calcula bene i tempo cos di 0minciare, come de procedere avanti che non si penda uti hora in Vano, perche 0 saetimente potremo rimediare che i relati Italiani non desser subito volta, et l'esperienga de passato ira' insegna oltra che s lia da aver consideratione alia dignita delia
Sede Apostolica, aquale non bene che tenga i suo legati inque lu0go senga sar stulto Pero apparierra alta prudenga della Maestu Cesarea consorme a que che ci a satio intendere sopracio assicurarsi e prima che venglii ali alto deli intengione et obedieneta eos de Cattolle come de Protestanti et etiam stabiliriodi nuovo in questa Dieta con obligare la Germania ali osservangade Concilio con li mandati antentici elle Terro et di pili arcapace Sua Maesta quanto saria spediente, et stultuoso cli ella et a Dieta instem si obligassero ait eseeugione di deito Concilio, acci0cte a satie spes et opera non haVesse in alcun asod esse vana et derisa e si totiesse per que8ta via gni peranga a uelli chora,c avventura pensassero di da disturbo. Et
perche questo cap della commissione di Germaniara statori principat sondamento con it quale si sono ossi iraeum Cardinali delia Congregatione, et consentire heri Concilio si prostegua in Trento, ossitio vostro sara di hiarirvene bene conraua Maesta et eo ricercari a larvi mostra tutio quello chea sopra questo, ac-eioche tanto pili 0 ce ne possiam valere per sar star quieti non solo li Principi, a ne ii relati circa r haveris tornar a Τrento, a tanga de quale m088 quest 808petio sapete quanto
cosa tenuia incommoda per Ognuno. Non iam hora in quei termini che ravamo, quando 'ando a rento a prima per hiari la contumacia loro et honestare l'essecution delle arme. Questa causa cessa a presente, se si dichiararanno di non vole venire, a
Maesta Sua havera da eguitarcia via delle large et uel mediche gli pareris, e non a bis0gno di Concilio per sarii contumaei' volendo venire ' ha a tirare innangi con 'aluto ditio, et spe-dirsi quanto id presto p0tra, rimosse te cavillationi et calunnie La terga consideratione si circa te dichiarationi, determina tioni et Decreti ella materia de Dogm gi salti ne Concilio di Trento, et elli altri Concilii passati, et in che modo ii Protestanti comparendo, ovessero essere diti.
La quarta c0nsideratione risguarda 'autorita nostra e dolia Sede Apostolica in Concilio, et suo delii Concilii a No data mediamente a Dio considiam et tentam per certo, hecia bu0ua voloni di Sua Maesta verso di ο habbi da essere reciprocaeli come o pr0ntamente veniam a sar commodo et favore alla aesta sua et ait Imperio suo di metiere it Concilio in unQuomotanto a suo proposito, eos Ia aestu sua per quanto apparterina et vorra che di questa nostra sincerita et regalita non hab-biam da rip0rta carico, a quando pure per poc Zelo poca illuminatione et animo schismatico di qualcheduno osse che net Concilio si tentasse altrimenti o con cavillationi o alunni si cereasse di tenerio suspes a male essetto, Sua Maesta n0 si ha- verebbe a meravigilare, se come in gni altro caso si rorata costante et serma, et in questo fassim dei medii che ei oecor-ressero per conservatione e desensione deli autorita et potesta nostra, di quello che occorre a presente. In reliquis vo avvi-8aret nol, et oi uoi di uel che accadera di torno in gior eo omi debita diligenZa. Datum Romae apud S. etrum sub annulo Piscatoris die AXII Julii 1550 Pontiscatus Nostri anno primo. App*ndiost Aggiunt particulare alla soprascritia Instruitione de
rebus laeentinis est mi vicini XI, 6 sq. agitur.
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T. Lettere di Monsignor Pighino arcis cono di Siponto e Nunzio ait Imperatore Carles per i Negogii traitati a nomo dilapa Giulio II con Sua Maestu Cesarea e conmonsigno di Gran-vella l'anno 1bb0, criti a Monsignor Vescovo 'mola. Cod Corfinianus 75 sol. 38 sq. 48 sq. A. rova Sua Maesta Cesarea in vero eo miglior cera diquello che o mi pensavo, percioche mi era lato riserito, e dopola debita verenga gli presenta it Breve di Nostro Signore e successivamente la lettera Sua M. Ces mi riceve con bonissimo viso, o letto che ebbe i Breve era lettera, mi sece sedere e sece seire tuti gli altri della camera. Onde io aliora incomincia a s- porre la mi commissione, et ii principio de mi ragionamento su lo cusare la tardanga dellamia pedigione causata dalla iungaindisposigione di Sua antita percia podagra che pili iungamente de solito risueva dato fastidio. Pol dissi che Nostro ignore non restava di pregare c0ntinuamente Iddio per a vita e salute di Sua Maesta, sperando per opera di essa di edere in brevela ridultione di questi popoli di Germania alia vera Religione, er unione della Chies Catholica Romana, o successivamente ri- petendo quello, chera prima volt ne suo Pontificato a Santita Sua gli aveva satio intendere per D. Pietro di oled di volor
procedere Sempre con Sua Maesta apertamente con gni integritasenga artificio utcuno, a con ogni confidenga, sperando di tro-va sempreci medesimo in Sua Maesta. DOppo gli spos tuti quella parte delia mi Istruggione, che apparieneva alia causa delia rivocagione di Monsigno dilanoe di g di Verona Seguita pol in sporre a bona mente di Sua Santita, aquale non pensava ad altro che di sar cosa chelasse di nore a Dio, d augumento a culto divino, religione sede attolica, di procurares salute delle anime citae pubblico. dove Sua Santita conoscera in gni tempora aver occasione di
porre in pra questa sua intentione, anche en Za 8Serne icer-cato, non si a dubitare, che dat canto suo manehi maiis quanto sara in suo potere, e con questa consideragione Sua Maesta si
poteva liberamente persuadere, che a mente di Nostro ignoro dat principio de suo Pontiscato su sempre chori Concilio avessei suo debito progresso, ne su a sua intentione di voler attio conditioni di sorte leuna sopra di esso Vero h cho dei luogodi Trento per molle dissicolla che nascevano, aggionando Sua
Santita ne principio de suo Pontificat eo aleuni Cardinali ed
alta personaggi sumo mal intes le parole di Sua Santita ondespiega r errore e a Vera intelligenga, e pol comincia ad sporrete dissicolla che nascevano ne Iu0go di rento, e che a primaera che si Meva cheo Re Christianissimo, is i relati di uel Regno non si contentavano di quel luogo, pero aggionevolmentes dubitava, he r elegetione diarent a prosegui it Concilio non perturbasse r animo di que Re ii quale ia 'intendevata essere
alterato per attre occasioni, che lacesse qualch innovagione per laquale lasse magiore it anno, che a speranga de guadagno non si perdesse ii certo pera incerto, e quando pure altro danno
de Prelati di quella agione che sempre si stato notabile membrodella Chiosa attolica, i Concilio anchera assa di reputagioneeli sors darebbe occasi0ne a uelli che anno poca voglia diudire, he non lasse Concilio Generale questa dissicolla Nostro Signore non ede altro medio che per tuti te vie si cereii diser a pace cono Re che per altra trada non si uo provedere alla saluto di questi p0poli di Germania, i quali anno pili i-s0gno de Concilio, che tuti gli altri, e considerando elie quanto
alia dichiaragione dei dogmi e sermagione universale, Sua Maesta Christianissima non poteva pretendere interesse aleuno particolare per rimovere tuti gli staeoli, promettergi e assicuratio, he ne Concilio di Trento non si tratterebbe di cosa che occasse in partie0lare alia persona sua, ne i suo privileggi, ne quelli de suoi sudditi, elle quali eos p0trebbe in vero pretendere,' essere gravat di que lu0go. oggiunsi che a disporre S. Maesta Christianissima ostro Sign0re consertava Sua Maesta Cesarea a sartuiti que boni ossici che si pensa che possino essere a prop0sito per Ie ragioni supradette. Pol venendo alla seconda consideragione, circa Ia spesa cheporta ii Concilio cos ordinaria come straordinaria, aquale si grandissima, e trovandosi a Sede Apostolica fausta e carie didebiti, non saria possibile, che Sua Santita a potesse tollerare iungamente e parimente i Prelati 'Italia che generalmente sonotuit poveri, non si p08sibile che si potessero rattenere Iungo tempo in rento, e Sua Santita ne poteva pariare per sperienZa,cue gia ' haveva prouato, per era necessario calcular di sortei tempo, che come it Concilio osse congregato, non 8 perdessem0mento leuno, o discorrendo e qualita de Iu0go di Trento tequali erano tali che agionevolmente i Prelati v andavano mal-V0lentieri, prima per P angustia dei luogo, secondo pera intemperanga deli aere, tergo per essere Iuogo Sempro penurioso e 908to
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di sorte, che bis0gna cherae Vettovati vi venghino di Loviano.Quarto a dissicotta di poterne vere ritratio de denaro. non avendo Sua Santita riguardo a tuti queste dis scolla per complacere a Sua Maesta e a tuti ii stati di Germania, che ne sacevano instanZa, pareVa 08a conveniente, che Sua Maesta con tuti listat lacessero ii possibile, per assicurare Sua Santita che ii Concilio ovesse vere la debita esecuti0ne e produrredo sperato stulto.
Soggiuns che questa cura non occava men a Sua Maest chea Sua Beatitudine, perche insecutione de Concilio apparieneva Iei, e quando se te mancasse saria carico suo, e Sua Maesta perderebbe di reputagione assai, e pero oveva procurare in uitii modi di Obbligare ii stati ali' secugione de Concilio. λ'esempio deli Interim o poteva sar cauto, ali osservanga de quale
tuti ii stati s erano obligati, nondimen ali' secuZione non V0glion essere tenuti, e con questa obligagione Sua Maesta assi- curarebbe se tessa e darebbe uona occasione a Nostro Signoro
etione di rento P0 mi tessi circa a terga e quarta conside- ragione, e quanto mi parVe a proposito, e ultimamente con questo negogio mi aliungat a88a circa te ire avvertenge e massime circa Ia prima di imovere questi redicatori uterani, dimostrando a Sua Maesta con vive agioni, che era quasi impossibile che ilConcilio laeesse stulto leun perseverando costor ne predicare,perche cono credito, he havevano con questi populi, enga dub-bio si studiano sempre tu i 0ter dissare it Concilio. Sua Maestu coli occasione di esso, e deli osservanga deli Interim aveva iustissima causa di instare appresso tuti ii stati, invendos a sare it Concilio, e non avendo i loro redicatori voluto osservar 'Interim approvato da Sua Maesta con initi li Stati,
non rn 0nVeniente, che volessero predicar di sua testa uello, che non si apeva se era bene O male, poteli non VeS8er Rrdire di predicar iuran alia terni in agi0ne de Concilio otio pena capitale, che ovessero andarvi tuti a iustiscar queste sue opinioni, altrimenti sub eadem poena non avessero a pili ardiredi partare non che predicare e08e apparienenti alla Religione. Quanto alii libri e alle gure che ogni giorno si stampano e ivendono, aria impres assa sacile ogni volt che a Maesta Suavi onga mano. Quanto alla restitugione elli boni dolio Chiose lu0ghi pii, ostra a Sua Maesta, che era provisione nece88arissima, perche sin a tanto che questi rincipi di Germania sitrovarebbero interessati neli oecupagioni di detii beni lavoriranno Sempre almen Segretamente questa sella, ne mal si lascierebbero
persuadere a verita, e quando gli si levasse agi occhi questo vel de proprio interesse, faetimento edrebbero lume. ero eranecessario a Volere che si potesse sperare che i Concilio lacesse stulto, che Sua Maesta lacesse provisione a tuti queste cos come preparatorii necessarii a Concilio, e con questo seci ne alia prima mi prop08igione.
Sua aesta in prima ringragio Sua Santita doli' usscio dipiet cho aceva in regare e sar regare Ιddio per a salute evita sua, e te ne agiavara santi tedi, o della speranga che Sua Santita Meva della ridultione di questi p0poli per opera Sua,
saria quanto potesse per corrispondere alia sua opinione.
lere negotiare apertamente senga artificio prometiendo che aleant suo si procederia conci medesimo modo. Lodo ancora cheN08tro ignore avesse leti pers0na alta ait eseeugione di questo suo bon prop0sito. Quanto a Monsigno di Fano, e a g di Ver0na era cosa che dipendeva dalla volonta sua e che in questo Nostro ignore poteva odissare l'animo, massime avendo provisto a bi80gno della provincia in persona ia. Lod molto Ag di Fano, che con bon modo aveva negotiato appresso Sua Maesta,e 'aVeva sempre cono gelut ariggionato a quella Santa ede.
Lodo 'intentione di Sua antita di vole provedere a bi80gno della Chies ditio, e delia liberagione de Concilio, dicendo Diov0lesse he Papa a0lo lasse stat di quest intentione, che conmino dis scolla si arebbero accommodate menio te cos della Religione. Quanto 'intelligeneta e confidenga bona che d0VeSSeessere con Sua Santita a uo figliuolo, ella non dari mal occasione che a Santita Sua si potesse di defraudata alia sua intentione. Circa te disso0lta che nascevano intorno a luogo di Trent0, si oveva considerare, che Sua Maesta sopra gni altro rispello, saceva istanga diarento per ribbligo delli stati di Germania, aveva satio ne recesso delia Dieta passata, a qua oblig era bi80gno aver gran riguardo, et era eos importanti8Sima alia dugione di que popoli. Lodava Sua antita deli ossicio satio con Sua Maest Christianissima, e la consideratione Sua lepareVa u0na Vero si che quanto a quello chera Maest S. C. Vesse a sare qualche mei concit Re pensava che 0 1 08Se pr0908it0, perche dubitava, che tu presto putrebbe nocere chegi0Vare, pure in questo arebbe que tanto, che iacesse a Sua
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Santita Quanto alia consideragione, Sua Maesta rispose chedesiderava eguaimente com Sua Santita, che si desse presto finea Concilio, perche e cos si lacessero con debito modo, e per quanto dipendesse da tui, procurare bbe che non si perdesse tempo. Circa l'avvertenga di sar obbligare ii stati ait esecutione dei Concilio ringratiava Sua Santita e tutio quello che si potesseriare senZapreiudigio deli obbligo satio procureria, che si lacesse, e .licando io che questo non poteva sar regiudigio alcuno a io cheerano obligati ii stati, perche questo ne veniva in conSeguenZae era petitione onestissima, Sua Maestu mi rispos che saria, cheli suo Ministri communicherebbero gni cosa con me e di 0mmune parere si sariano uelle pro visioni che paressero utili, costi questo come ne procedere alli redicatori uterani, alia restitutione de beni della Chiesa, o proibire ii vendere libri e figuresiampat da loro, oggiungendo Sua Maesta chera proibitione delvendere si polrebbe sare, a non quella della stampa, perche 0stor stampano in Basilea e elle terre hanche, che sono ribelle, dove di presente non si uol lare provisione. Quanto ali autorita della Sede postolica, S. Maesta sapeva essere obligato alia
proteitione di essa e per non avrebbe minor cura di Sua Beatitudine medesima. perche Sua Maesta partava sempre et Concilio per modo di continuatione e nella propositione delia Dieta, osservat lo tesso modo, volsi chiarire a Maesta Sua che questa maniera di partare poteva portar eo qualch dismeolla, i euvero che in effetio arebbe continuagione, perche altrove non iera salta cosa 'importaneta Sua Maesta mi rispose, chera proposigione delia Dieta si era communicata con Monsignor ditano, e che ia aveva satio scrivere in Roma, che te cos si accomodarebbero in esseti Sua Maesta mostro sempre 'avere gni cosa per bene, e di accellario in bona parte. te presentat pol ii Breve sopra te rati de Grano, regando Sua Maesta che in una cosa cosi onesta non mancasse alla sede, che aveva Sua Santita. Sua Maesta gia era stata insormata a Monsignor 'Arias, mi spose assa gratiosamente, che quanto alla ratia di Sicilia sapendo essere solito a concedersi, non si sarebbe disseolia alcuna, a chedubitava per i inlarmatione che teneva di uel Regno, che contutiora provisioni gagitarde, che si potessero lare, non si podiebbeavere tanta quantita. ii Spagna vero che vi erano Vulsi particolari, che tava assa bene, a Sua Maesta non aveva incontroalcuno de suo Ministri, ne potev saper cosa certa, tanto tu ches' intendeva che ii Regno di Aragona non lava totalmente bene, e con tutio ei presto mi risolverebbe e non ancheria ' ac-
eordam a Sua antita quanto id potesse, e mi disse che ion averet a risolutione a Monsigno di Granuella. Dissi per ultimo a Sua Maesta che portava alcune commissioni, e specialmente sopracia Osa di Placenga, aquale riservava
ad nn altra dienga per non argi tanto fastidio in una volta, eo questo mi licentia da S. Maesta. Jeri pol visita it Principe D. Filippo, e gli accomandat per parte di Sua Santita questo negogio e S. AlteZZa promisedi sar uo officio. Feci simile istanga coliuea 'Alva, i qualem0stro desideri di servire Sua Santita, o mi disse che gia si erasatio consigito Sopra questa materia e che oggi in questo modosarebbe pedito, e Sua Santita restaria Servita per quanto si po- leva, e i simile intes pol da Monsigno di Granuella. Ora stando serivendo, gr 'Arias mi a satio intendere, che alle due remi trovi in casa di g di Granuella per quest negotio. Ondequello che ne potro cavare, o pediro subit per i Corriero, o in tanto b fine agiando milmente i ted a S. Santita, ela mano a V Sgria Reuma. M' Augusta li 12 Augusto lbb0. B. Sabato passato, che su allio de presente, essendo tuti li Stati di Germania, prima gi' letiori, secondo li rencipideli Iraperi cos secolari come ecclesiastici, e in ultimo te errei ranche congregati ne solito luogo per concludere la risposta chesi oveva dare a Sua Maesta Cesarea sopracia prop0sitione delia Dieta essendo finito it termine dato a rispondere, ii Procuratori de Duca Mauritio Eletiore di assonia levandos in piedi disserohaver alcuna cosa da dire per parte de loro rencipe, primache si lacesse conclusione leuna circa a risposta de primo articolo, ove si ratia de Concilio La propositione loro su chei loro Principe dichiarando a sua intengione non intendeva diconvenire ne Concilio di rento, se non si osservavan te conditioni elle quali su pariato ella passata dieta Le condigioni 80no che velli che vorranno andare at Concilio habbino l'andare ii ritorno libero e che gni huom si aseoliato. Credo hec08t0ro Voglino questa conditione per pote venire at Concilio conl0000 persone e pili se gli parera, Mendo che non aranno
aspellati agit altri. a seconda, che tuiti quelli della prose88i0ne Augustana che sono i Protestanti, habbino ne Concilio a Voce con8ultiva e deliberativa. a terga che Sua Santita 80tto- metia at Concilio La quarta che non abbia residentia et Conditi ne per se ne per suo legati La quinta che assolva li Ve8eovi dat iuramento di sedeltu. E salta questa sua dichiaragi0nea parole cera porto in seritis.
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questa ancora era a Volonia de suo Prencipe. Et a questo Voto, per quanto ' intende, accedon Ie erre Franche, equali anno
i voto suo separatamente agit altri, perche i primi due Stati
pretendono, che i suo non abbia voto deliberativo e loro pretendono rippost0. 0pra questa dichiaragione su satis gran contesa, perche leuni volevano chemella risposta che si doveva darea Sua aesta, se ne lacesse mentione alui dicevano che essendos queste c0nditioni proposte in altra Dieta, ed essendo state reiette a Sua Maesta, non se ne oveva paria pili. Onde secondo it pare di costor fu concluso, ne volsero, che si accella88ela serittura data alli Procuratori delinea Mauritio Jeri pol sudata a sposta, e peres' indisposigione di Sua Maesta Cesarea sudata alia Maesta de Re de R0mani, come ostituit a questo atto,
qui allegata ne mando a copia.
Non lasci di dire, che rara Stati vi si stata gran disserenga circa i modo di consentire a Concilio di rento, perchera Protestanti volevano chera' intendessem Concilio nuovo per non averea stare alli Decreti salti, i attollet, che si continuasse ii Concilio tu incominciato, e per essere stata a maggior parte dei voti eo li attolici, si h concluso secondo it loro desiderso, mabenche 08 si segnito, non resta per che questa dichiaragione satia da Maurigi non abbia dato da dire edis pensare a uitala 0rte, perche si stata suori deli ordinario di tuiti, o si dubita
che 0 ci si qualch cosa solio nascosta. Dubito che questa
Dieta ander in ungo i di uello che si pensava, perche lematerio anno difficultando. S'aspetia i principio de mese, che venga a Regina Maria, la agione ella sua venula si discorre diversamente, onde 'intendera a giornata. Non asciero anco di ire che ei Paesi Ba88 quest anno vi distata bonissima accolla. I Sgr Duca di Firenge a gia comprate inque navi per condur grani, et halatio metiore i Denari in Anversa; ne a levare it grano ci bi80gno di ratia, perche non si levi a Stati di Sua Maesta, madet Due di leves, et altri Dominii Sua Santita potra consultare cono Mercanti uello che gli par bene, perche bisognando ancor mer a ratia . Maesia per quelle bande, penso che si avera senga dis scolia. Per 'indisposigione di Sua Maesta nonh potui ancora aver dieneta 80pra te cos di Piaeenga, enchen abbia pariato pili volt eo Monsignor di Granuella e grd'Arias, o per quanto ho tratio da loro, non resto molto odi8satt0 Onde n0n o uel che potro riuarre a Sua Maesta, non
manctero di larvi tuit quello che apro o subito ne daro avulso a V. gria Reuma. ΙΟ 0 sono molio meravigilato, che non mi siano mandatele mi sae0lta, ne s in ei quello che debba pensarem dire. Lov0glio ricordare a V. gria Reuma, perche mi Sia procuratore sarmele Vere quanto prima. Qua sono molli Religiosi, i quali per te persecu60ni che in questi tempi maligni anno Vute, per te distriaggioni delle Chiose sono stati costi otii a mutare ill0r 80lit abito, perche se avessero satio altrimenti, arebbero stati lapidati, e mandati dispersi, sono per perSeVeranti emprenella sede attolica, e vengono a me gni giorno a Supplicare pensando cherio abbia te sae0lta necessarie aceto io voglia dispensa loro di poter servire in si satio abito da prete secolare non eligioso alle Chiese, celebra Messa e predicare, come iasole vano sare, portandomi sed de popoli o ignori, che essi sonnomini da bene e religiosi. Onde i che veggio a sede nostra in ueste parti a tale ridotta, che ogni poco che mancasse di pilis perderebbe a tutio, do loro uona speranga con dire che non Son anche Venute te mi sacolia, prometiendo loro di sartio chep0tro in l0ro sollievo, onde di questo mi si pars bene di seri-Verne una parota a S. Santita con supplicaria, che quando lipata onesto mi Oglia sar unireve di poterii dispensare con cliequeSto non Si contengono elle mi sacoltu, oiche in verita mi pare che cos salti u0mini atti e sufficienti a pote istruire coloroch vengono mancando ella sede, Si debbino accareZZare, quantopi si pia perci'utile universale, che da loro se ne deve perare. Vengono ancora molli che sono congiunt in tergo grado, a domandar la dispensa, a quali quando vi rispondo di non aver Iesaeolia sopra di cio, se ne partono, ridendo con dire, che per queSton0 v0glion gi andare a Roma, sicelie se pare a Sua antita di provedere alla salute di os salte persone, equali o con dis
penS O Senga Se ne stanno in questo stato, crederet, che lasse
ben alto di sarmel Breve mentione anche di questo, accio Ognunochiaramente conosca, che in uitici modi possibili Sua Santita uolprovedere alla salveZZa loro. Messe Domenico Morasini Oratore di Venegia appresso Sua Mae8ia Cesarea mi ha regato, che essendogli a temp0 della s. memoria di apa aolo concesso di pote leggere libri uterani, et avendo ora intes che da ostro ignor 80no state 80Spese tuti te dispense ili alte, che 0glia supplicare Sua Santita ac0ncedergli questa gratia di pote leggere cogi salti libri, ricereandola per bene e per quanto h potui comprendere dati sue
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parole, a componendo non 8 che contro di costoro, ii che non polrebbe sare senga leggere i medesimi libri, e di questo egit ne sentira obligo immortale a Sua Beatitudine. Altro non mi oceo rendo di presente, agio con milia i antissimi pied di N. Sgre et a V. gri Reuma te mani. mi Augusta li logost 1550. 8. Me mortale a Monsigno Prospero Santa Croce Nuntio destinato a Re Christianissimo alii XVIII di Giugno 1552. Codeae Biblioth. Corfinian 673 sol. 30 sq. Congratularsi eo la aesta Sua in nome di Nostro Signore della reconciliatione et reintegratione 'amicitia et benevolenga et intelligenga pristina: aquale se bene distata atteggata, per al- cuni uoni rispelli, suspensione 'armi, nondimen Sua antita reputa ferma et perpetua pace et concordia et unione fra questa Sant Sede et queli honorata Corona, et Sua Santita osservara inviolabiimente, mentre che vive, et Iaseera ricordo alii successori suoi, che r habbino da osservare, et illedesimo fortassi Maestac habbia da sare dat anto suo, i che si ede, che come a discordia portava gran ultuatione a essa Sede et Corona, c0Sila concordia porta tranquillita et prosperitu. Raccommandare a Sua Maestura' interesse di Sua Santita et dolia Sede Apostolica che ne abbia a tenere a debita protet-tione, quando qualchuno cereasse di arte travaglio it che si crede, perche alia parte di Sua Santita ne se gli ne ara causa, havend animo et serma risolutione di non annificare persona odi essere uon adre commune et amico di tuiti. Ricorda a Sua Maesta con piacevolegga et de8tregga, chela Christianita si trova in perniciosissimi et periculosissimi termini, crescendo gni giorno pili e large de Turco et degi He- retici. I che procede principalmente alia discordia sta Sua Maesta Christianissima et 'Imperatore. Et che per quando a Maesta Sua potesse hora che si truova a disopra et con antag-gio deli honore in grosso venire a qualch accordo o almen SuS- pensi0ne di armi crederebbe Sua Santita hecia Maesta Sua Christianissima ne osse per aequistare gni merito appresso Iddio,
' Prosperi Sanctacrucii qui a ioci Cardinalis creatus, demum Episcopus Albanensis obiit a. 1589 cst Elenchus Episcoporum Albanensium in Notitus Alb auctore o. Bapt. Braschio Episcopo Sarsinae, Cod. S. Petri an Vinc A. G. XI. 14 de civilibus Gallias dissensionibus Commentariorum Libri III. Ex Aser Card Barberini eruit abillonius. Marten et Dura Veter Scriptor Collectio. m. VIII. Par. 1733 pag. 1427 sq. accolla di critture diverse II.
et tanta gloria appresso it Mondo, quanta mai abbia muto Principe Christiano in qualsiv0glia temp0. Ricordare a Sua Maesta Christianissima, che a Franga haspiriti soliti et ingegni vegliati, et chera sece de presenti seeoli si questa maledittione in se et persuasione diabolica, che tantos liene uno i dotio et intelligente, quanto li pare di 0tere impugnare et cavillare et calunniare, et sedare a via antica et appr0vata a tanti Santi adri, et tanti miraeoli delia vera et christiana sede et religione nostra Christiana, et attere et seriret'auttorita della Sede Apostolica, ella qua sola, si deit per laverit et senZa arroganga, consiste i mantenimento et conservatione di essa sede et Religione. Et he per si degni di rimediare con provisi0ni vive et agitardi a stampare et publica de libri schismatici et heretici otio salso pretesto, c0lore et apparenga di abbassare risultorita Apostolica et saltare risulto ita Regia perche Sua Maesta non ne sa agitardo sentimento et dat debito castigo a tali perversi Auitori, p0trebbera' errore andare tanto innangi che Sua Maesta non potria pol cos saetimente pro-Vedere, come intervenne ara'Imperatore eo Martino Luthero.
Ric0rdare a Sua Maesta di quant importanga stan gl assaridi R0ma et di questa Corte eos perci' interesse delli stati 'Italia, c0me per te os spirituali et beneficiali, et continue occor-renge di momento; et che pero non arebbe se non bene, che luattro O inque o se Cardinali delia Natio Frances lacessino
Ne resto supplira a capacita di esso g S. Croce, ilquale avulsara et sara avulsato, secondo che alla tornata c-c0rrera. ii Roma die XIX Junii 1552.9. Instruitione data a Papa Giulio Tereo a Monsignor Antonio Agostini mandat a Re et Regina 'Inghilterra r ultimo di Gennaro b54. Codeae Corfinianus 6 sol. 361 sq.)Si manda Monsignor Antonio Agostini a visitare ii Serenissimi e et Resinata' Inghilterra, eo li quali, et prima ne suo passare da ruselles con Imperatore havera a congratularsidella anta e meritevole presso Iddio, et gloriosa presso i mondo' l. c. sol. 360 sq. Instruitione data ali Arcivescovo di Consa a Papa Giulio III ne mandario Nuntio ait Imperatore, per congratularsi de parentado et rencipe conra Reginata' Ιnghilterra alli 20 di Gennaro 1551. D. Lettere e Negotiati de Cardinal Polo Legato di Papa Giulio III alta Regina Maria 'Inghilterea per i ristabilimento della Religione in uel Regno etc. Codd. Corsin. 500 501 et t. m. inscr. Zur irchengeschichte des sechs- gehnte undisiebengehnte Jahrhund. p. 117 159.
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ridultione di que Begno alla perpetua dannatione alia vera via
della salute, et egortarii conigni affettione et efficacia a non lasciar indietro, come Si spera, et promette per certo dalla bonta et pietadelle Maesta loro leuna diligenga per a persetiione et continua-gione di tanta bella opera i che precipuamente dipende dat pro-vedere, che i disviati e perversi non habbiano ricorso, risuio, ridetto et avore 'altriirencipi, et questo pare che non si 088i
altrimenti essetiuare se non che con una pace universale, aquale
ancora arebbe unico medio a ramenare it Tureo, i heretici et scismatici in tutia Ia Cristianita, et massimamente in Germania, it qua ossicio con tanto maggior animo si uove a sar Sua Santita, quanto hecta intes da n personaggio di qualebe autorita, che accordandos Da Imperatore et ii o di Francia ledisserenge degli stati principali, i detto Re intendera te cos della
Religione os controesi urelii, come contro gli heretici, ne modoche r intendera Sua Santita et Sua Maesta Cesarea, et que per-80Baggi che a spost questo ha offert di mettersi in CastelS. Angelo, chera si tollacia vita, se non ii succedesse queSto
Appresso havera da 80ggiungere, che Sua Santii non hama mancato deli officio in gni occasione che se gli d appresentata di alutare et favorire te eos delia sede et religio nostra,
tore e de Re de Romani suo statello, a richiesta de quale hadeputato uovamente ii Reverendissimo Cardinale Morone per assistere a Sua Maesta Regia ella Dieta di Augusta, ancorche Sua Santita 'aborisce estremamente per haver a essere u ConVento
misi di attolici et retici, et di relati Ecclesiastici et Signori temporali, alli quali non appartiene di traltare di cos convenientialia anta sede nostra Cattollea. At he Sua Santita si h dottae0 srma oppini0ne, che esso Re de Romani, se pur a Dietapiglier piede et si sara con intervento delli principali, et non de'
Procuratori e commissionarii, come qui si dice, ne qua eventon0 sarebbe honore delia Sede Apostolica mandarvi Legato, non permettera se si statuisca c0sa alcuna pertinente alla Religi0ne contro 'us antico della Santa lites e determinagione de Santi Padri et de Concilii approvati massimamente uello di rento,il quale quando si alterasse in uno minimo punio, tutia a di8ciplina Cristiana, et vera et anta dottrina anderebbe in ruina, sarebbe sempio pernicioso, sinche durasse iliondo, e similmentelia serma opinione, checit Serenissimo Re non permettera che iavi0lata P autorita et potesta dei Vicario di Cristo benedetto in Roma 171
eho te loro aesta esarea e Regia non maneheranno di porgere a mano de suo tuto et favore, come conviene alia dignita et pieta loro et a debito verso Dio dat quale hanno ricevulo ilsoverno di tanti Regni e di ante creature, et alia eorrispondenZadeli amore che Sua Santita e porta. Havera ancora con et modo et opportunita di tempora en-trare a pariare ella risormatione, et dire, che Sua Santita daI
primo i0rno de suo Pontificato sino a presente a nessuna cosa ha 0 maggior desiderio atteso ma vi a tr0vato un estrema disse0lta causata alia misera conditione de tempi nostri, Della quale da una parte te persone di Chies sono tanto traseorse Delle desiderii della carne, e vivere licen gioso, che si quasi impossibile poterneli ritirare. tali altra banda liministri secolari odonotanto, usurpare, opprimere, 0Meare, et si pud dire annichilarela giurisdigione ecclesiastica, che di gni anno et dishonore chelanno a Ciero, arbitrantur se obsequium praestare Deo, dispreZgando in tutio te scommunicationi, censure et pene de sacri a- non et Concilii, da qua dispi eZZamento nasce a provocatione deli ira divina, la discordia et dissensione de popoli, Sci8me, ri-
bellioni et dissubidienga non solo verso li Prelati, ma ancora VerSoli ignori temp0rali, te distruttioni delle Citia et Regni et ii agelli che Di permette Per Sua Santita si h affaticata di mediare alle per80ne ecclesiastiche in quello che a poluto, co- minciando alla creatione de Papa sino ali ultimo ordine; maquanto agi abusi et usurpationi et innovationi, che si commettono, dalle persone sec0lari contro lonor dimio iniurisditione ecclesiastica, bi80gna che si proceda dape Maesta l0ro con ordinare alli Pariamenti delii Ioro Regni, che non iano cosi facili a carcerare e violentare te persone ecclesiastiche, et dispi eZZare et vilipendere e lettere Apostoliche, dalle quali quando perveniSsequalelie gravam cos ali autorita et overno de Proncipi comeair interesse et agioni de privati un minimo cenno che se ne desse a Sua Santita, non maneherebbe di subito et opportuno ri- medio, et ii contraventori non incorrebbero ii dispendio della salute doli' anime loro. In questo negotio della risormatione d bisognato a Sua Santita di vero 'intentione ali universale cherae provisioni iano tali che possono vere essetto in gni parte, et in un regno, et in una provincia sola, nondimen crede di have provisto a molticas per i buo reggimento et vivere de Ciero di pagna,
quando non astasse ara parata a supplire a resto essendone RVVertita, urche ali altro canto e Maestu loro iano contente
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d sar leva I prammatiche, et lego promulgato contra rautorita, liberia e iurisdittione ecclesiastica, at he non si debbono rendere dissicili che quando havessino a sussistere non sarebberoscu8ati contio, ne eo mondo evandos via da Sua Santita lecause per tequali asserisce o pretende che iano state promulgate. Desidera Sua Santita con gni affettione et carita forta et prega te aesta loro, chera piaecia di considerare, se mette conto torna bene, che ad instanga di alcuni Vescovi, liquali 0glionoch li Capitoli che alla sondatione et creatione, vero per tempoimmemorabile sono stati sempre liberi, ' habbi da introdurre tanta perturbatione et consusione et Clero dissipagna et spreZZare cosi gravemente 'autorita de Papa tanto amico e tanto inclinato ingratificare in tutio uello che uo a Maesta loro et si tolerato,
che alii overi Capitoli iano state aggiunt tanto maggior pene et aggiori amittioni, quanto pili Sua Maestu ha ostrato di volet accordare te loro disserenge iuridicamente secondo a dispositione delia agione et secondo 'equita et honesta, vero salvor honore ella Sede Apostolica secondo che osse parso Spediente lyramperatore et a Re rencipe di pagna liquali Sua
Santita a non essere necessario di avvertire cho ulterae disub-bidienge, et schisme et heresi hanno i principio debole, a cres- cono co successo de tempo, se non 80n ripressi a principio, tutio nascono dat dispreggio deli autorita det Papa et dat non Volerio conoscere per giudice et superiore, come it Salvatore nostror a ordinato. Sua Santita crede che alle Maesta loro si stato figurato, che a liberta de Capitoli causi dissordine, per non O-tere essere corretii commetiendo eccessi, et credo, che circa questo
si provistomel medesimo Concilio Τridentino et nella risormatione,
laquale ista in ano de Sacro Collegio et si publichera subito, che ara stata edula et faminata, et quando non si provisiosus scientemente, si supplira a tutio uello che bisognera, et se alle loro aesta paresse di commetiere qua a uno oraue letterati, come su offert da aolo di fanta memoria, che messimo da con8ultare uello che osse condecente et spediente eos per iltemporale, come per i spirituale, et os per i mantenimento delbuo governo di quelli Regni come per giurisdittione et autoritadella Sede Apostolica, Sua antita se ne contentarebbe et mo-strarebbe con essetio alle Maesta loro, che non uole e non cerea
altro checit iusto, agionevole e tolerabile, a bisogna statianto rimediare ali innovagioni alte, e da sarsi alii partamenti chenon abusino de rispello I resto si rimette ali ingegno, prudenga et dottrina di esso Monsignor Antonio Agostino.
10. Lester de Cardina Carasa ad Duca di adiano suo se
tello, i Giugno 1556 Codeae Bibliothecae S. Petri ad Tine.
A. . X 73 8 sol. 111)... Ηoggi circa te XX hore sono andato a Sua Maesta, e salutandola e benedicendola per nome di Nostro ignore, gl hopresentato it Breve delia mi credenga, sopra i quale dissi, ches bene io pensavo, che Monsigno Contestabile abbia riserito a Sua Maesta la causa delia mi legatione, havend0glielacio detio hiersera, liela porrei nondimen d nuovo, e eos sedi diffusa-
mente, consorme ali Instruitione che have portato meo da Sua Santita, e tendendomi nelle agioni, checla muovono a deliberarsidi convocare it Concilio, e pili 0sto in Roma, che in altro uogod'Italia, come pili commodo e pili conveniente per tuiticii rispelli, olire Ia presenga di Sua antita laquale pera et non pote conserirs altrove e senga a presenga delia Sua per80na 8 sa troppobene, che u Concilio pud essere in questi temptisue proficuo, per tanto che bisognava chera Maesta Sua eci'Imperatore si disponessero a riconciliarsi instem a sare una bu0na e serma pace, mediante aquale Sua antita possa essetiuire questo suo anto epio proposito et Concilio, per oviare coli aluto dimi ad infiniti mali che soprastano alla Christianita, appresso a tanti altri, chegia sono successi per causa deli Eregie . . Sua Maesta aseolio gni cosa con molia attengione, e ripigliando a parte de Concilio si distes assa in commendare Nostro ignore de santo proposito, in che intendeva volentieri, ehe a Santita Sua si sermava, approvando tuti te agioni, cli' logi allegat, os de luogo e delle circostange, come deli urgentissime agioni che a moveano, e disse che quanto a se a88ieu-
rava a Sua Santita, che non per impedire mairai relati delsu Regno di venire alia celebratione de Concilio in Roma, angi che sar in modo, si Ogn uno di loro intenda, che venendo arae08a consorme alla mente sua, e da hora si per sare divolgare questa sua intentione, desiderando grandemente ch il Concilio habbia bu0no effetio, e per suo eZgo uel stulto, ch li necessario ella Religione, delia quale disse, che come Primogenito Sua Maesta pensava 'essere snta' aliora benemerita e ch un' altra volt mi have da dire in questa materia qualch cosa, A'iol'intendere volentieri per sarta sapere a Sua Beatitudine . . mi
CD. Codd. Corfinian. 158 499.' Meeolta di diversi Manuseritii Ι.
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Beatitudine. ii Fontanableo lici di Giugno 1556.11. Instruazioni et anuertimenti a Monsignori Chius eletto Nuntiodi pagna a Papa Paolo IVG'anno 1559. Codeae Bibliothecae S. Petri ad Vinctii A. E. XL 3 sol. 12 sq.)Ηavendo a Santita di Nostro Signore letto Vot Reumo Mon- signore di Chius dat numero de tanti relati per suo Nuntio alRegno di pagna, mei degno ed honorato, e da molli desiderato, quanto maggior considenZa e Segno 'amore verso a vostra persona conoscete, ch Εlla victa dimostrato, tanto pi vo dovetes retarvi di corrispondere alta pia mente e sant desiderio suo, e ali esperienga, che a concella della sede, sincerit e valor Vostro, e con gni pronteZZa rendervi degno di tale e tanto om-cio, ii quale si p0st primario in questo tempo tanto turbulente, ne che per si consida alia misericordia ditio, he habbi semprea essere eo voi, e indriggare 'opere vostre et altioni a suo
La summa delia vostra Legagione di Spagna consister indue cose; a prima in favorire e alutare te cos deli Inquisitione di que Regno' e procurare con gni diligenZa, che tanto te Vecelli quanto te uoue heresi ultimamente in quello Regno sollevate, siano de tutio estirpate nella quat cosa poneret Ogni Asorgo valor ostro, ostrando a uitia animo prontissimo et ardentissimo elo, che questa cosa si deduc a ne desiderato, perche non e la tu atta e la tu saei via a minaris Regno, quanto lascia pullulare heresie Ne sono sempi a presente, lire laGermania ed i Regno 'Inghilterra volendo unque Sua Santita con paterna carita uviare quanto uo e deve per i suo pastorale officio alla dilatatione di queste pestifer heresie, e procurare a totale loro stirpatione, e cos instem provedere ali in-dennita di tanto nobilissimo Regno, a salute de quale gi discuore, come Ogn altra cosa che pili e si cara, a mandata a persona ostra con amplissima autorita e potere, liquali usarete
tutii, et adoperaret in gni bisogno ed occurrenga, aceto si con- seguisecit ne a Sua Santita desiderato.
In Hispagna si necessarii P Inquisitione per diversi rispelli, in Parigi et in Tolosa sono stat ri trovati infiniti libri di Calvino, stampati in lingua pagnota, che vera mandavano nascostamente, et se Ii mandavano ben 6 Segno, che apessero a chi distribuirit. 'Armiraglio a dotio pili Volte, che se ii manda a sparge un uoco delia sua polvere in Hispagna, si edranno mirabit effetii. Cod. S. Petri l. V. A. E. I. 9 sol. 3. Cfr. Cod. Urbin. 29 sol. 656 Configlio 'Inquisitione).
La seconda cosa delia vostra Legatione ara a consermatione delia iurisdigione ecclesiastica, e deli obedienga verso Sua
Beatitudine e questa Santa Sede in uel Regno. mper che non si pud negare, che da leuni anni in qua que Regio Conseglio non abbia posto a mano in molle eos non pertinenti alia sua potesta e che non habbia innitte molle percosse alia liberta ecclesiastica, contra pero' in8tituto de suo maggiori, i quali surono sempre devotissimi gliuoli della Sede Apostolica, e osservatori de privilegii celesiastici. perche i pili religios Regno et obediente tra Christiani eramuello di Spagna, cli ora per i vero it che con gran dolore riseriamo si dice essere quasi nem ii contrario pero non volendone potendo Sua Santita senga grave osses deli honor dimio oearico delia sua oscienga pili sopportare tali inconvenienti, manda Votis presente, accio acetate gn istanga appresso quella Serenissima Principessa et i Rea Conseglio, che iano rivocate et annullate tuite e constitutioni e Decreti salti a molti anni in qua contro a liberta ecclesiastica ed autorita di questa Santa Sede e in lire iano ne restituiti l Sp0gli di relaturo vacate e che Vacaranno, ed gn altra cosa che a Sede Apostolicaliene in que Regno. I che non si dubita iano per sare pron- tamente essendo essi veri Christiani e militando essi sotio it apo nostro Gies Cristo ii quale a constituit Sua Santita suo Vi- eario in terra, e datote a potesta 80pr' gni Regno e Principato, chi non uo conoscere questa verita e riousa ubbedire ii suo Vicario, non si delle pecorelle redente eo suo preci08 sangue. perche d pars conveniente a Sua Santita eli' andando votin pagna prima visitiate la Maesta deline per parte sua, it qualea presente si trova in Flandra, aceto Ia per80na V08tra si ac- compagnata da lettere avorevoli di Sua Maesta rigetate alla Signora Principessa e a uel ea Consegito per partendovidi qui ve 'andaret di iungo a itrovare it Serenissimo Re Filippo, Io visitaret da parte di Sua Santita e gli direte, comel'ama con paterna carita, e gli desidera gni felicita in questomondo con continuo augmento della gratia de Signore, e cheper ostrare ii singolar assetto , he porta alia Maesta Sua dis suo Regni, victa hora destinato in Spagna suo Nuntio per porresu ultimo rimedio ad gni dissordine exesorbitanga, che ivi sinh0rara successa. Gli saret anco intendere, ehe Sua Beatitudine paratissima sempre a consolaria e largit gni iacere e corie-8ia, purche ossi con honor ditio e di questa Sant Sede e Salva la sua coselenga rinstaret pol appresso laruaestu Sua he
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scriva caldissime et efficacissime lettere in Spagna, acci te cogedella S. Inquisitione iano Valorosamente curate e promosse, el'eresie almente estinte, e te novita introdoti contro a liberta, obedienga, autorita e iurisdigione di questa Santa Sede iano aliutio rivocate e cassate. Et aceto e materie iano tu lavorite
di avola, de Padro Consessore, ed altri Signori alli quali portate Brevi di Sua Beatitudine particolari a quest essetto. se per cas ritrovaste, chera pace tra quella Maesta edit Christianissimo non lasse ancora firmata it cli preghiam Dioche non ia), vi si commette, che partiate caldamente per parte di Sua Beatitudine in questa negogiagione, aquale rha uore sopi a gn altra cosa, sacendo intendere a Sua Maestu, ehe ancoper quest esseti principalmente Vi mandava a ei. cos andando in Francia visitaret que Re Christianissimo, e neg0Ziaret anco ec questa materia, prometiendo atruna e ali altra delle aesta loro, che non polrebbono sar cosa pili grata a Sua Beatitndine ne pili da tuiti desiderata che donate alio tuti te loro disserenge lacessero uona pace instemee concordia. Perche stando it Mondo eos interdetto per I guerre, non 'aspetiare se non malissimi stulti nella Christianita, la salute delia quale tuita depende dati unione e consormita deli animi delle loro aesta. Oltra che senZaci bene delia pace Sua Santita non pu attendere alia celebratione det Concilio Generale, ne alla risorma della Chiesa, equali due cos hora sono Ommamente necessarie alta Christiana Republica e principalmente desiderate da Sua Beatitudine si da principio de suo Pontificato, a sono
state sempre disturbate dat Demonio e suo Ministri, hora con un' occasione d hora con un altra. a quando trovasse, che per
gratia di Dio a pace lasse conclusa e stabilita, come si pensache trovarete, allegratevi per parte di Sua Santita con ambeduel Maesta di questa singolare opera, ch haveranno satin della quale non pote succedere ne a pili degna, ne a pili honorata, ne tu convenevole alle persone l0ro, per aquale tutio ii mondo glubila e a sesta e che anco a cio viis aggiungesse, che Sua Beatitudine vi avea mandato, ove saria venula ella, se non lelasse stato prohibito per labeechiegga ed altri suo corporali impedimenti a tutio ii mondo noti Res pol licenga dat Serenissimo Re Filippo, e ne pa8saret in pagna per quella via, che a voi parraui commodae migliore ad sercitare ii vostro osscio, ii quale sappiamo cli'
esercitaret con gni sincerita lealta e sedella, e sopra ogni cogaeon 'innocenga e boni della propria vita, colla monditia delle mani, e astenendovi da sordidi ed illecit guadagni, i quali Sua Santita principalmente abb0rrisce, comera noto a tuiti vi mostraret esse degno Ministro suo e di questa Santa Sede laret pol, ehe la vostra famiglia risplenda di uona fama e buo essempio tutio uel Regno, aceto alia casa vostra be instituita impari
0gn uno vivere christianamente Siccome SoleVano lare anticamente
Nuntii della Sede Apostolica: siano Ioniani giuochi, lascivie, dogn altra sorte di porcicie alia vostra accostumata famiglia, et ali incontro iano abbraeciate ulterae virtu, te devotioni, i culto divino, lavorit gli overi, promossi gli huomini da bene, e allebocche loro sempre proserite parole in honor ditio ed edificatione de prossimo perciora necessario che o vivet altrimente da uello hanno Icuni vostri predecessori, restituite ilauo nome credito, ch anticamente a avulo per tutio ii Mondo quella Sant Sede. Questora quanto per hora ira pars avvertirvi permn Istrutitione oluerae cose, che Sua Santita via detio a bocca, alia glornata pol vi si ara intendere, se occorrera alcuna cosa. igilate dunque i viaggio allegramente, et andate colla gratia ditio benedigione di Sua Santita, redendovi certo 'andare ad imprese
honorevoli e degne, elle quali portandovi alorosamente comesperiamo, Saret copiosamente rimunerato a Dio e da Sua Beatitudine Vicario suo in terra, lire che portaret honore e laude immensa appresso tutio it m0ndo. 12. Instruzzione in pagna a Monsignor Prospero Santa Croce.
1560. Codeae Corfinianus 7 fol. 6 sq.)D0pora morte di M. Aurelio Spina, quale era destinato atri Corte de Serenissimo Re attolico, havendo Nostro Signore satia
ele2gione delia persona di Monsignor Reum Prospero Santa Croce, aceto supplisca alle commissioni, che avevaci detto Spina, Sua Santita a pensato, chera pili importante e principat negogio staquello de Concilio, e per non dour Sua Maesta meravigliarsi, 8 tanto si tardato a dispaceiarsi essendos voluto aver primale risposte che si aspellavano a Sua Maesta Cattolica, ali Imperatore e da Re Christianissimo sopra detio Concilio, consormes sono pol aVute. Doura dunque ii predetto Ag Santa Croce a conto a Sua Maesta deli infinita soddistagione, che Nostro ignore a vula