Miscellaneorum ex mss. libris Bibliothecæ Collegii Romani Societatis Jesu tomus primus secundus Clarorum virorum Theodori Prodromi Dantis Alighierj. Franc. Petrarchæ Galeacii Vicecomitis ... et Jacobi Sadoleti epistolæ ex codd. mss. Bibliothecæ Colle

발행: 1754년

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IAco BI SADOLETI. ς 97 Deo uni inserviendi causa : quid no1tra consuetudine quotidiana dulcius Θ cum ego omnia tibi

plane credens ac committens, quae dc probitatem , & consitum, dot trinainque requirerent, nusquam opinionem meam de te, & de virtute tua

decipi sum expertus . Addidisti etiam illud, ut dimissa patria & parentibus tuis, quo ectes mihi

propior atque adjunctior, sedem omnium fortuna-Tum tuarum Carpentoracti constitueres . Qua qui dem in re declarasti prorsus quanti me faceres , &quo amoris studio accensa esset erga me voluntas tua. Atque haec tot ac tanta testimonia tui animi sat magnam vim profecto habere videbantur ad me omni tibi benivolentia devinciendum; cum tu recenti quotidie munere aliquo asscere me studens, repetitioncm legis Si pater C. de haeredib. in tituend. quam summa cum cura Zc diligentia lucu-hrasti, & in qua tuum praestans ingenium rerumque copia elucet meo nomini inscribere adortus es; quod ego donum tale esse existimo , in debuerit id potius majoribus viris conferri,quique tui& ornandi & illustrandi facultatem majorem, haberent;quando & tu, tua virtute sic postulante gravioribus apta rebus , qui universe huic provinciae jus dicas his paucis annis electus es. Sed sive id tu benivolentia tantum adductus fecisti, sive judicio ; habeo tibi omnino magnam gratiam , a te que peto , ut tibi certo persuadeas , te a me non

solum diligi vehementer , sed citam magni fieri. Vale. XXXVI.

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XXXVI. AL CONTESTABILE DI FRANCIA . Illusnissimo , ct Eccellentissimo Signore L A lettera di vostra Eccellen et a delii 36. di

Gennaro in risposta di una mia, che toles crisii monstrando la gran speranga , che io avevadella pace , andando V. s. Illustrissima a quella impresse, quanto placere mi abbia dato , io non pos-1o appleno ne scrivere nε dire. Certo 8,che stimando io gia lungo tempo fa V. S. Illustrisi. come uo-

- di gran destregeta , e di grand' ingegno : dapoicosi come ogni di piu si scopriva la sua prudeneta ,

e bellissimam iera di go vernare , e far faccende , e favori re sem pre uomini da bene , cosi crescendor amore , e l' ammiragione mia delle sue gran vi

tu , elkndoci si dipol aggiunta quella benignissima

cura , e protegione , che ella prese di me , e delle cose mi e a Carpentras in que' tempi tanto periC

et Anna Monmor eius Catholieae rei adversus Hugonottos magnum eolumen, qui eos etiam proelio Sandionysiano vicit, ex vulnere tamen ibidem aecepto paulo post mortuus a. t y6 . eum esset major regia domus & Mareis scauus, a. is 38. dignitatem obtinuit a Francilio I. , apud quem gratia & auctiaritate multum poterat . Ad eum ergo Sadoletus scribit novam dignitatem gratulatus , & ad eurandam pacem acriter exstimu Ians , adjiciens ad extremum deeretum quoddam suum, nihil pro se a Principibus Postulare . Maximopere pro paee conitituenda inter Carolum V. 3e Franci-- seum I. Romani Ponti flees laborabant hoc tempore, eiusque rex monumenta multa ad a. s 3 . atque hune ipsum is 38. profert Ribier 3 xpud quem item extat am epistola rom. a. pag. Io . Rursum vulgatur a nobis quod ea Veronenses editores praeterierit . Quod spectat ad abstinentissimi Caedinalis decretum illud , idem leges serme scriptum Antonio Prato ι ib. v x. v. 8.

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uscira in mia vita dati' animo , edat cuor mio ;avendomi , come io dico, tui te queste parti di V. S. Illustrisis. eccellenti, e singolari , gia molto tempo se, talinente pressi , e legato , che io non auevo persona in quelle bande di la, ne sono peraVer mai, a chi io porti piu ne di amore , ne di

cora essere si strettamente Obbligato; quella puci Pensare quat placere , e quanta allegreZZadi animo io pigii delle sue lettere , Vedendo in esse quel Sig., che io tanto stimo , & amo, ricordarsi a cor tui di me, erendermi parte di queli' amore per sua umanita, che io per Ogni obbligo quasi infinitamente gli porto. Io , riceuuta che io ebbila lettera di V. Ecc. come prima mi parve occasione , fiat con nostro Signore , & esposi a sua Santita quanto si conteneva in quella; d' Onde nacqueun ragionamento assai iungo, tutio in dimostiarione det giudietio, che faceva sua Santita delli traitati delia pace , parendoli quel che h. che ii Re

Cristianissimo si fosse ridotio a molia equita , .eche dat suo lato non si mancasse di venire ait' esset-to delia pace , tanto da sua Santita desiderata , enella quale , per conduria , ella ha posto Ogni suo

pensiero , e disegno ; confidandosi ancora , comediceva, nella virtu , e prudenga di V. S. Illustris f., che non li mancaria in questa sentissima opera , Come in tuite te stre non E mancata , che sono

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state pertinenti alla fele Cattolica, ed ali 'onore di questa sania Sede ; te quali opere , ed agioni di

V. Ecc. sono benissimo note a lux Santita, cone ancora prima in ragio namenti avult altae volte di V. Ecc. con sua Santita agevo chiaramente cono-

sciuio, e cosi si estese in partare delle virtu di

gione , che non si polrebbe dis piu , congratulandosi ancor con let dei nuovo onore datoli dat suo Re meritissimamente , e comandommi che io ne scrkessi a V. S. Illustrisi. , emi rallegrassi con ieida parte sua, e gli dicessi, come evidentemente appare , che Dio onnipotente non manca di Onorare , ed csaltare quelli , che servono tui, e li quali con buon consilio , ed animo moderato sanno reggere , e tenersi serma la prospera fortuna , cinme . Ecc. se, e sa fare . E in conclusione ela- quendo io l' ossicio con sua Santita, che V. S. Illustrisis. nelle sue lettere mi commette , ne retravgo , come ho det to di sopra, l' animo suo ed ii giudicio circa li traitati delia pace effer tale,quale voldesiderate: in pal ticolare si ben volto ad amare e tener Conto di V. S. Illustrisis. , che se a quella accadera farne es perienZa, conoscera per proVaeger am ita, o forte stimata da un sapientissimo , e sommamente ricordevole , e grato Pontefice. Di me io ho a pregare V. S. , che se io non mi altar-ghero in dic hiarar l' allegregeta , che ho presa dellaenuova sua elattagione a queli' onore , che in tutioquel .

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quel potentissimo Reame e supremo sopra glialcii, lo attribuisca non alia Volonta mia, ma alia impossibilita . Vorrei poter os primere quanto piacere ne ho rice vulo; ma non posso farto, perche. infinito, e Come in molle attre cosela lingua non puo essere pari ai cuore , cosi in questa certo non e . Questo ben dico , che non meno mi hanno

dilettalo i modi tenuit da V. S., che l' onore , chegli h stato dato : perche l' onore spesse volte svolesser dono di sortuna ma tenere tali modi , edusare si gentii modestia in ricusario prima , pol o, hedientemente accellario , non puo esser se nondi uomo in Ogni virtu eccellente; li quali modi finche V. S. servara, come ha servato per il passato , essendo ella sem pre simile a se medesima , non potra mai dubitare , che sortuna a tanta virtu possa far torto : come io prego ii Sommo Dio , chemat non faccia, e che sua Divina Maesta ci conservi V. S. Illustris s. iungamente in Ogni prosperita , edignita . Resta Monsignore che io ringraZj V. S. deir amorevoli osterte , che ella mi fa , alia quale certo io rendo tulte te gragie a me possibili , repli-

Cando quanto attre volte ho stritto , che mia natura , C mio costume non e di domandare cosse di

fortuna a niun Principe ; it che io se , per non guassare latode delia loro liberalita , la quale ε veralode , quando quel che si dona si da per proprio giudicio non per importunita di domandatori;&io ricevendo un dono da unsi gran Resenga

averto

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averto domandato , pigliaret pili placere det glu-digio , che si facesse di me , che d' ogni utilita , cheme ne potesse venire , e tanto piu ancora restaret Obbligato: perche chi domanda ha solo is beneficio della sortuna , chi non domanda ha it beneficio doppio e delia fortuna, e Mello , che e molio maggiore , detronore , e dei giudicio , che e fatiodi tui, donde un uomo da bene , come io desidero essere , si conosce doppiamente obbligato . Conquesta ragione , e con conservar sempre la mia modestia , mi rimetto in tutio ad ogni volonta , e comandamento di V. S. Illustrisse. , alia quale in ogni modo io sono gia totalmente tenuio & obbligato : dalla quale eiIendo io talmente amato , Co- me per gragia sua mi veggo essere, gia. mi tengoricevere da let grandistimo dono, e beneficio , alia quale con tutio ii cuore sempre mi raccomando . Di Roma alii x I. di Margo Is 38.

Di V. S. Ilima affetionatissimo e deditissimo J. Sadoleto Cardinale di Carpentras.

XXXIII.

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XXXVII. Copia di Lettera scritia da Mon signor Reserendissimo Sadoleto a Messer Ludovico Caseloetri suoi Ompagni AMici miei carissimi &c. Ηieri essendo in Consistoro fit ragio nato di voi a Nostro Signore da alc uni Cardinalii quali pare che di voiha, biano qualche sinistra relatione; di che io presimotio dispiacere dc per minor male seci in modo , che la cosa non si divulgo per tutio ii Consis oro ;ne mi parendo ali' hora tempo di ragionare a N stro S ignore di tal materia, feci pregare S. Santita, che non volesie muoversi per queste suspicioni, a sare altro , finche io non te havessi ricordato ilparere mio. Hora, perche vi amo tuiti cordialmente , per la patria, per te lettere, per l' amicitia, &per P opinione, ch' io lio, che tuiti sate liuomini da bene, come certo non dubito , di quelli, cheio conosco, ho voluto darvi avulso di questo , didely ussicio , che fin qui ho fatio per uoi , & che anche sono apparecchiato di fare per i ' avvenire , essendomi molio diffcile a credere che travolsia

x Quae fiterit seribenda epistola huius oeeasio, petendum est ex vita Luὀovici Caiielvetri a Cl. Muratorio seripta di praeposita operibus Criti eisρ. 3 6.8ceis Cum sevieet Mutinae litteratorum hominum conventus ageretur nomine, quod ii nonnulla a saeris oratoribus imperite dicta reprehenderant, in suspieionem venerunt deserta Catholicae Religionis ; quam suspicionem invaluisse praesertim hoe eodem anno is a. ibidem pag. I p. leges ἔ atque ipsum Sadoletum tune etiam Mat inam se contulisse,eum Iezatione iungeretur ad Galliae Regem .

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alcuno macchiato di qualche opinione indegnad' huornini letterati, & veri Cristiani. Ma quando pure ce ne fulsero alcunt; it che mi dispiace- rebbe grandemente, per l' honore delia patria, de per il bene loro , & perche a clii io porto amore ogni incommodo suo reputo mi O , & non e peiomaggior incommodo nessuno che farsi sospetiodi nove& non usate opinioni appresso li nostri maggiori homini sentissimi ; estario quelli tali, &prego a desistere da ogni novita ; essendo cosada huomini che poco considerino olire la verita , ii dishonore, & danno, che ne gli pub avvenire , ii cercare tali cose : & voi altri sinceri & dirit timidi carissimi amici & fratelli ; ancora estario ad ammoni rgii amoreVol mente & fraternamente ;Et quando pure Vogliano perseverare in qualcheloro fantasia , separargii dalla compagnia & con- vel sagione vostra, continuando voi sempre di essere liuomini saldi, & non mobili, & veramente Cattolici, come spero in Dio che se rete; di che& io pigliero molia consolatione , & voi havrete

maggiore honore appresib gli huomini, & merito appressis Dio . Vi prego a darini presto risposta. State sani . Di Roma alii xii. di Giugno

Μ. D. XLII.

XXXVIII.

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non solo ini hanno confirmato nella buona opinione , che io havevo de vostri ingegni, ma anchora certificato deli' animo Cristiano & Catto lico , che havete . Del quale anchorache io prima non dubitasti, angi ne tacesti sede , dove accade-va , agit altri; pure perche mi premeva summa- mente per amore delia patria & vostro , che alcu-

ni havessero preso qualche ombra di voi, questi dimi molli a scriverui quella mia, & hora ho hau utacarissima la rispos a , che mi havete fatia, per Pori teria mostrare; Ac far conoscere anche ad altri , &principalmente a Nostio Signore la innocentia integrita & bonta vostra . Pertanto essendo hieri in Consistoro , 8c havendo havulo di voi privato& longo ragionamento con sua Santita , le riseriiquet , che mi havete scritto , soggiongendo mol- te bone parole in vos ra commendatione , te quali & la verita, i 'amore mi s rZava adire. Di che sua Beatitudine, la quale mi ascollo mol-to benignamente , mostro , che ricevesse tanto maggior satisfaitione & placere , quanto pilite increscerebbe, che quella citia acquislasse infimia

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εo6 ΕΡ Is Totamia scuna per quella paterna affettione benivolentia , che in piu cose si e poluto comprenderecti' essa te porta. Hora io giudicheret , che fuse molio a proposito, he voi communemente scriveLtea sua Santita una buona lettera det medesimo tenore , di che havete scritto a me , sottoscrive do i nomi vostri; M importerebbe , ch' ella suta volgare . Et cosi vi e rio a fare , percth non dubito , che sua Santita come benignissimo Principe& Patre di tuiti, massime di persone ingegniose &dotte , i' havra gratissima , & conosco questo essere it piu es pediente partito di liberarvi da ognimolestia per l' avenire , & serrare la via alle male

relationi d' altri, non solamente seneta una miniama infamia , ma anche con molio honor vostro. Perche mi rendo ben certo , che come gli uomini

prudenti δc boni, & che amano & Dio & la salute & l' honor suo , debbono fare , cosi voi contiis huerete di essere sempre buoni & obedienti figlia uoli della santa madre Chiesia , per essere questa ladiri ita& battula thiada , che ci conduce aquei sommo bene , che a tuiti l buoni Cristiani h pr posto : della quat Chiesa , come & i sacri Evangelii, & tuiti i secoli passati ci fanno indubitata Sede , ε capo questa santa Chies a Romana , ne puo chi altrimente sente, Bori delia nave di Pietro, glu-gnere a quello desiderato porto di vita eterna , CO- me voi & per institutione di tuiti i nostri maniori, di per proprio vostro sapere & giudicio mi rendo

Certo Disiligoo by Cooste

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