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ma por otione egit puro lotiolo irati Culigo tu malpreveri ut di ut O priva degli stati, conserendoli ad Agrippa, clo silia a Lione. Le venturo degli Ebre non si ristringono ella sola Giudoa. I iij triglii di Asine edani leo gli fari sollevare in Bahilonia e in Mesopotamia, ove ne sota trucidat 8omita. Alire stragi son sat te di essi in Seleucia, in diverse contra de della Siria. L Imperatore Claudio successor di Cui Ctiligo in confertia i livori accordati ad Agrippa e oggiunge alia sua tetrarchia 'inti eram iudea, ed ii nes di a-inar in D il regno di alcide a rode fra tollo di tui, o pubblica degli editti molio favore voli a popolo Ebreo.
I re Agrippa giunt in Gerusalem me Con Sacra ne tem pio a catena 'oro rice vitta a Caligo la, a de' sacrifici solenni, istabilisce 'ordine ello stato, e pro vaagli abitanti di Gerusalem me a sua rico no Scen En conas an carti da una imposietione. opo queste prime dispos igioni, depone ut sacerdoZio eo filo, est conserisce a Simone ruet te in Ordine 'armata, e ne durat co- mando a Sila, che nonci' ave abbando nato gium mai. Ab- bellisce Gerusalem me, ne iat Zu e mura , e uot sortificaria in modo a renderia ines pugnabile in uia ordine di Marso go vernatore di Siria, 'obbliga a sospendere i
Agrippa stabilisce de'gi uochi e de leatri in Gerusa
lem me e da a popolo in uia circo it barbaro iaceredi edor 14o coli evoli condan nati a mort se Combattere, exam margar si scambie volniente con tale Ostina gione, da
Muore Agrippa in diis poco, e la Giud ea divi eneri uo-vamente provincia romana Claudio vi manda per go vernatore Cuspio Fado chema per successore Alessandro. Il gio vine Agrippa non reditu a paterna grande ZER.
Egli opo qualch tempo, percia morte di Ero de Redi alcide, riceve sola tuente a Claudio gli stati et me desimo in progiu digio diaristobolo figlio dello tesso
Ad Alessandro succede Cumano nullo verno della Gia- dea Sotio di ques ultimo u avveni mento sun esto C- cresce te ventur di Gerusule in me it popolo che et lases in diiusqua ede ui solduto romano indecente mente 48. spogli ut a vista dei luogo anto si solleva. Stinato Turbolense in ne suo tras porto , e curicato alia truppa rom,an a Del seruSalem me. tu fuga si stringe in guisa, cheli diri a mila ne restanoas gati. Felice Datello de liberto Pallante e mandat pergo vornator in Giude in tuo go di Cumano questi sercitu dello orribili crudeli verso gli Ebrei, distrugge unabanda di adri che in sest avarit ne se, sa insidiosa menteuccidere it sommo ac ordo te tonata. Aua morte di Claudio Nerone suo suecessore B Umentali regno di Agrippa, o gli concede diversi paesi di a ba 'dul Giordano Felico conservato ne go verno della Giu de3, Stermina uti gran numero di sanatici che solleva vano ii popolo, e balte uia falso proseta gigio, he ulla testa dira mila omini voleva acciare i Bomani a Gerusalem me. Quindi accusato a Nerone per te sue violen re questo Imperatore manda in suo tuo go orcio Festo Costui pro segue a sar a guerra ni latiri, ed in ordine succedulo da Albino e Floro rivali eli avarigia, e neti estorsioni esset citate ellum iu desu. Verso questo tempo i GreCi ardiscon pro sanare una sinagoga in Cesarea Gli Ebrei si disendono, e sonant- tuti Floro scit loci pretesto di alma queste turbolen-χe uot tirare dictasset te talenti dat te soro et Templo. Tule violagione dei luoa sunto Cc ita una uova rivolta te truppe delino vernatore uecidon una grBn quont iiii di popolo, mal grado ' intercessione di Berenice, si tam sorella di Agrippa , a quale passa risclii di perdere inivεαII o lallidista vita. Floro deciso a saccheggiare loesor , ed miliare gli Ebrei ordina gli abitanti di Gerusalem me di an- dare ali in contro deli truppe romane, Che veni v an da Cesarea. disgragiat ut, hi discorio ma ne momento in cui salutatio bessilli deli Impera lore, i solduti l caricano, me sanno uia Orribile strage. Questa crudelia porta ii popolo alla dis peragione : da ut te e parti si Corre alle armi Floro e obbligato ibi suggirsi a C ssa rea edis v verte Cestio go vernatore di Siria di questa rivo luetione.
Cestio manda degli iugiali a Gerusalem ine per pren-
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d ervi doli insorinaetioni sum uost uvveni menti. I re Α-grippa, revellen to te ventur de suo paese iunisceii popolo, e con uia discors eloquente cerca in vano di
l gridi di religione e di liberta sos gano a voce delRe, che vien perseguitato a colpidi pio trori dilui palu2go equel lodi suasorello sono incendi uti. Isedigiosi comandisti da Elea et garo cci dono A tinrnigione Omunn, edobbligano i sacrificator a risi utar tu vittima osserta a Domi deI 'Impora lore. Pprincipali di erusalem me indar-no do inundano soccorso controci sti Ziosi Floro vo Pga.
Munaem figlio di iudi , son dolore di una uova et-ta, solle vacilio polo, e glisu iurare di scuolere it glogo degli stranteri, e di non tibi dire cho a Dio: 'impadro Disce delia sorte reta di Massa dii, e fastos di que Stotrioni, iatra ne Templo cogi abiti reali da ove ilSuo proprio partit lo manda a suppligio. Mitillo generale Romano, che coma nil uva in Uri sorte, vedes obbligato di capitolare, a pulto di salvar a vita alta guaria igione Gli Ebre in se delirat traitato ucci donotuit i Romani, lopo de post te armi , he nche sosse gior nodi Sabato, is parmiando it solo Militio et, promet te dis ursi ei, reo Da questo momento a vendet la de Romanico mincia a manis est Arsi in una mani era orribile. O nuru
cidati omita Ebre a Cosaron, 3 milam cito poli, 5 mila ad tessandria Questes tragi son vendicate in Giud ea concrudeli apprefugii e Cestio Gallo cntra et regno conuria grande ruinta romana Agrippa si unisco a tui. IRomani attuli a Beteron sono obbligati di riti rarsi. Cestio iunisce Diiove orge rit orna ulla Carica, e Si rende adrone di erusalem me ma cor aggiatos ne li 'assalto de Terti pio, a lis sua rit irata in disordine, e perde pii di i mila omini. Gli abitanti di Damasco vendicatio a sua dissulta, trucidando io mila Ebrei. rivoliosi ita caricano Eleaggaro, Sila Gesum Giu sep-pecio torico, per ego lare a guerra. Questi capi sortificano te pia et Ze levatio io mila omini, ii organi ZZano, li otio mettono ad una severa disciplina. Nerone irrituto da queste rivo lugioni destituisce Cestio, da illo verno della Siria od ii comundo deli armata a Vespasiano Giunt in tria quest O generale, munduguo glio Tito in Alcssandria, e a tuti i reparativi
Gli Ebroi rgogii si e loro successi, attaccano Iaciti di scalonu i Romani li et tono in suga e neucci dono io mi in Tre de loro generali Sila, Giovanni, o Eleagritro periscon in questo stare. Vespasiano e Tito prosit tando di questo vant aggio erit ratio in Galilea con uri armata di O mila omini. Illerrore che questa narcia sparge ira gli Ebrei e tale cheGiuseppo ab hundo nato da quasi tu ita a sua armata si sede obbligato dicii tirarsi a Tiberiade. In vano cerca di
pro vare alia sua rin Zi Orio, che non volondo combutteredove prire delle traitative. Non e De SCollato ne soccorso, eo a tricli iudex si co 'pochi bravi che gli oratio rimasti ne ita illa di Iotaput. Vespasiano v ad assediar Giuseppe, volendo assoluta mente impadronirsi della persona di tui I 'assedio e luti-go e Sariguinoso Vespasiano is tesso vi e serito, o in cit- tu resiste a molli assalti Mentre ' ostin agione de gli assedinti occupari governatore Romano Tito ' impadronisco didata, et i tribuno Cereali della montagna di Gari Zim, ve ccide II milii Samaritani. Vespasiano non avendo potui trio fare apertament',
simula di ut lentare i suo i stareti La vigilanga degli hi et si ilascia I Romani ne profitiano, e di nolle en-trario per orpres Delia illa dira lapat, o passano a fild sp uda tuti gli abitanti, tranne te donne, et i sanci ulli che sono ris parmiati. Gius eppe eras rinci ius,in una caverna con o de 'suoi compagni, e i principali et Parmata Vespasiano i 'invita a rendet Si Promet tendo loro a vita; Da questi sana tici resistendo ii tui, Malle regii iere dimi useppe, i solvono di uccider si scam hi evol mente, tu hilendo checolui sui quale anda va a caderra sorte, oveva essere ilprimo a prestare la gola a pugnate di chi gli era vicino, come it secondo Oveva presentario a tergo, e cost appresso giusta lacior situ a Zione. Per fortunam tu seppe, uti suo amico rimasti gli ulti-rni soti liberi di rendersi a Vespasiano, lae accogite ilprimo con benevolenet e gli accordacia sua amici etia.
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Frat tantori insigno saetioso Gio vanni dimi scala ulla testa di uti partito et to de Zelatori, riem pie Gerusa lem me di desolanione e di stragi, per impadronirsi dei Supremo potere contra statosti ali altro sagioso Simone si glio di Gioram. Abbati ut da tanto catastron infelice citia, par chesia a momento di cedere a Bornant i ri torno di Vespasiano in Italia, per Ombattere Vitellio suo competitore la conserva a novelle venture.
Tito lasciato dat ad rem pro segni in guerra in Giu- dea, circonda Gerusalem me digrossa mura glia munita di torri, per i inpediri qua lunque soccorso Gli Ebreisos tengoni assedio, e nient res Da gli orrori elle discordi civili combat tono sis loro incit tu, resistono B lorosa mente a Romani La vende ita, i 'avarigia, it sanatismo si riuniscon a di sustri della guerra ed i flagello delia fame melle it coimo a tante calamita .ra morti servono di pasto a vivi una adre cci de ii propriosi gli uolo per divo rario. Nulla uo pie gare que barbari. Tito tesso, interierit sulla lor sorte, 'impegna ad ar-rendersi, e salva cos tu lor vita, it loro culto, eloro leggi l ostina aione non rende che voci di suroreo di in nece. Padrone delia prima e seconda mura gliadi Gerusalern me, passa Tito ad assediare ii templo, ove a mal grudo delle loro discordie per ungo tempo si dilandono laetiosi s abbatiere una parte dei lusorteZZ Antonia perat taceario conquit te sue sorge, in respiti tomeli assalto, O nuovo staret penetra Dei sacro ricinio Tito non
trRScura me2go per salvare it Templo, di cui dilio avea risoluto la ovina. Uri soldato si a sollevare dat suo compagni, e gitta n legno acces O a traverso delia si nostra di oro, noli interno di esso ra principe romanovit torioso, che tro vastis et Santuario per ammirar ne a magnificen En, in vano da degli ordini per arres tarsi Pincendio ae legioni che si assollano, la rabbiu et popolo,
che uol is pingeri , it furor do' combattenti, o strepito deli arini, learida dei mori horidi portano ii di sordine a coimo, e non lascinno sentire alcula Coin nudo. La fiamma che rapidum ente si es tende, divora tutio, Cla adula elle mura umeri in Pirrore di questa tragica scena Fra oche reci tempto e distruito, e et mese istesso che Nabucco lonosor altra volt lo avea incendiato. Tito e proclam ut imperatore alia sua armata sullero vine de templo: a mori re i sacerdoti, a cui stolia resisten En ne avea regionata in ovina condarina ad una rigione perpetua Gio vannimi scala, e la riserbar Simone et suo trionso. I gelatori riti rati nulla citia alta emel pala ZZo tentano ancora disen dersi, i Romanili es terminatio Abban donano tuti l citia a saecheggio ed nileium in se eme demolis cono e mura Colla maggior parte uelle a se. I candelliere di oro, in avola , eduli re ricche spogli de santuario son riseri, ut peliriotiso de vincitore cogit altri ricchi ornamenti sacri, che quindi Vespasianc fa metiere ne templo delia paceda esso edificato in Roma. Ne questo terribile a vveni mento , in cui perisco noso a mila Ebrei, od altri 97 mila son futti prigioni erie ultimo per quella agi One proscritia. a speran Zad una libera zione mira colosa laria solleva Duo vn mente solio Adri uno cho ne uocide 586 mila, ne vende schia vi mollissi in i elle orse di aga e di ambre seri Ea distina tota di sesso; plana o sorte ZZe ora oo orgate, e termina di distriaggere quanto avea is parmiato Tito in Gerusalem me. Per sis alte vicende questo famoso popolo, iusta a prodigione de pro feti, si disperde sulla sacci delia Terra e ConservandO COStante mente ii suo nonae, i suo ic OStumi, i suo culto la sua legge, serve di testimonio ali Evnia gelo , he conabat te e vive Della speran Za diessere liberato dat Messia che attende, che a Conosci uto, eda croci fisso.
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a 348. Noe colla sua Dini glias salva teli Arca.
Zorobabel Esdra Noemia Iaddo Elea Zarmonia II. Giasonos Menelao Lisimn Co
3 . Agrippa I. 47. Agrippa II. 66. Gius lorico 68. Sim. G. Zelatori
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vltrim iudici, non era ne monarchico, ne arist ac ruti CO, ne democratico, a teocratico, Come o chium Giu
seppe Ebreo vale a dire, che 'Eterno avendo liberatigii Ebrei balla schia vitia degli Egigi per me zzo et ministero di Mose, li governava immedia tumente colla leg-ge, Che ave va loro datu Questa repubblica duro circado anni Stanchi gli Ebro delino verno de Giudici vol-lerci do 'Re Saul le suci primo di essi. Α ri tortio dati a catti vita di Babilonia o stato degliEhrei, ne governo de 'ponte fici formo una specie diaristi Cra Zin. Questa seconda repubblica passo riuo Vn mentem mo-
Darchia, prendendo i ponte sic anche i litoto dirae, corne v veri De Otto Aristobolo filio ad litigono ultimo de glios monet. I go verno degli Ebre solio rode ilgrande prosegui ad essere monarchico ab helache opocli tu i principi della sua sumi glia, norati a Roma col
La legislarione di Mose erit monumento tu degno diossorva Eione, checi aritici, ita C abbin Conservato. Questo Codice compluto Conte neva Colla massima recisionet ut tecie log gi religiose politiche, civili, reali penati, e irego lamenti di amministragione, e di disciplina Quest 'opera inconcepi bile porto la morale in seno delia corrugione, a civili et Zuzione e fondo de' deserti. E inutile ad durre te leggi de Decalogo perche Ostitui Scono ancoracia has sacrosanta delia legisla Zione de 'popoli cristiani. Ecco du' precelli men conosci uti. I 'omicida ora punito di morte Gli animali istessi, che ccide vano, eratio otio post a questa legge Colla morte eguai mente puniva si 'idolatria, a stre Oneria, i ratio, i sacrilegio, te Ossese sat te allu natura col percu O tersi ii adre, in adre, e eo vender si un Omo libero Lu peti det tu glione era applicata a tuiti lial tri delitii. 1l furto semplice era punito concia restitu-2ione oppia, tripla, quadrupla, e quintupla della cosa
L ospitali in verso gli stranter era imperiosa mente prescritia gli Ebret, ricordarido loro di essere tuti periungo tempo erranti e strata iuri in Egitto. Una legge rigorosa ordina varia distruzion de popolide paese di Canu in che Oveva essere a loro conqui-sta, e pro ibi valgni Ommercio, d allean En Cori essi. Tra glicis raelitici usura era proibita. Dopo incors di annicio schi avo era libero, et i proprietari restitui vano i beni a loro adroni, se non gli ave vano ricompruti. Dutti delia terra, per tuti ii settimo anno eran diproprieta esclusiva de poveri. Fin alniente a legge sot- tomet leva a pene gravi a falsa testimonian Za, e la prevarica Eione de ' iudici. Tullo ei che riguardava a vio- Iazione de 'limiti satia da gli omini, e agi animali eraxegulato con inde rinita et gradu ate. Una dispos igione di questo Codice degra de suo aut Ore, voleva che si SOCCOrresse e Si Ohhlia asse anchecit Demico. L leg ge rescrive va ticoracia celebra et ione ella pa-squa, et subato, e di tuti acie seste,che Ovevans osservare, eguai mente che i do veri de sacerdoti e te rego lo clate nersi per i 'ele Zione de 'ponte fici; ordinava ultros tutioci,che rigunt davn te ceri monte, gli abit de 'sacerdoti, in loro muniera di vivere, te ore elle regii iere, lascella delle vitti me, i gonore di purifica et ione lier ut tigii stati 'impurita, e quello delle spin Zioni per Ogni forta di dolitii final mente separava gli animali puri du-gl impuri quelli dii 'quali bisognava astu nersi, e quelliche pote vano servire a nutrimento edis sacrifieti. Unugran parte di questo Codice si consacrnia a rego lare colla massimi distingi ne la forma deli Arca de' suo ornamenti, e di tuitici materiali che ovevano servire alia
Tutio te leggi obrnicho sorma vano uri do vere di religione, percho prescrit te alia parte ditio, o piutiosiodum io tesso. Esse tal mente rego lavano 'icina dat laculla allu tomba in tuti te sue agioni, in tuttici suo iusi, in tuti te sue volontu, he non glicio SC in vano scelitin sare, decisionem prendero, configli a domandare. Tullo Per tui ei a con antici pagione ego lato, da ilo veri piusu bilini de suo spirito, no allecure pixi minute delia sunctando ita delia sua famiglia, elle Sue proprieta, de suo
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Tuti gi Israeliti erano agricol tori Gedeon bat te vai frumento quando nongelo gli disse lae liberere libet suo popolo. re uulle viduva uti ai di uoiquando gli su annunZiutori peri colo et tu illa di Iabes. Eliso su chia muto a surci pro se tu, ali Orche gui lava nodo 'dodici aratri di suo pud re.
i ira 31 se due eccellenti artesici Beseleel, d liab, iquali secero ii taberna Colo, e sape vano sondere i metalli, agitare, o incidere piet re regiose, lavorare it le-gno, e sare rica mi due Cherubin deli 'Arca sed i vi tollo it 'oro surono compost in uetem p con ut te lepe oporgioni, e con una suci lita aravi gliosa. Si credes cho questi due insigni arte sic si ossero sormati ellescuo te degli Egieti, iacche opo ediam gli Ebre in una rotanda ignorunga delle artiti necesSarie, a Segno che ne principii de Regno di Saulle, non esiste v alcum urte sis che Supes se a guggare it ferro, e che V Israeliti ricor re vano a Fili stet, per formarem loro ordiguidi campugna. Negli ulti in anni et regno di auides videro urte fici di gni orta e Salomone, lire lio perni Tiri, ne celse a tuit Israel 3 mila, per in-nulgare i sontuosi di fiat di cui parta a crit tura II pro feta Isaia, traue minacce Chessa a Gerusalem me, re dice cho id di orali toglierari periti Belle arti, come uv- venti emella catti vita di Bubilonia. ORDINI ARCHITETTONICI.L 'ordine toscano, dice Mallicit, ii dorico est 'ionico,erano stati inventati molio prima di Salomone e se ivvole stare ut magnifico disegno che ilia dre illa pendelia dato de tortipio di Gerusalem me, gli Ebre dove vano Co Osee quest 'arte in un rudo di persegione pol cheera ripieno de piu eccellenti moduli della reca archi te itura, ei tuitaria fine Zeta, e regolaritu plura tui Si tu .
Gli Ebrci conosce vano in grado em inente a poesia. Essi finda' primi tum pila consacraro non pii Santo uso 1 loro inni, i loro fulmi sublimatio 'anima sitio at trotio det Eterno. sucri libri ci present uno i pili utilichi monum e uti dii Oesia, che or es istorio ni mondo, e ci Ostrano i gusto di uti 'ela e di una contra da remota, i cui abitantinuevati quella inspiragione, che rende a lingua de' poetilingua celeste. Non tulit i libri et antico testamento
sono poetici. lihri storici e legali di Mose sono serit tii prosa mam uello di iobbe , i Salini di avide laCuntica di Salomone, i reni dimeremia gli altri libri
prosetiei sono stati compost in versi, o in qualch sorta, qua lunque si stata, di numeri is urati La struttura delia poesia bruicii erat una natura tutia propria, singolare consiste ne dividere gni periodo in membri percio pii egunti, che corris pondonori 'uti ni altro,
COSi ne Senso, come et suono. Nel primo membro sies prime ut sentimento, emel secondo questo lene amplificato e ripe tuto in diversi termini, e qualche voltu messo in Oppost Zione col suo contrari O, in modo a conservare cistessa struitura, e quasi lo tess numerodi parole. Questa formata poesia ebbe certamente origino ait 'accoppi arsi Ednni ni canto e a suo no ecantati a 'cori, che si is ponde vano Iternativa mente. Quando, per Senapio, una parte incomiti clava, i Signore a regnato sulti a Terra Paltra risponde va, si allegrino te molle sole. rosegui varia prima, te nu-bi, e la caligine sono in torno a lui; 'altra replicava, ii iuditio e la giustitia sono i sostegno de suo Trono. In questo modo a loro poesia, i di cui carattere era energia e la sorEa, quando era post in musica, si divi deva in una successione di strose, o di anti- Stro se corris pondentis una nis altra. MUSICA, E DANZA. Gli Ebre alia poesia uni vano la musica, ex questa ultima anche tu anga. Essi sin a 'tempi tu remoti colli varono a musica Maria orella dimose sonava unt impano Mose istosso curato do pocii passaggio de marRosso Sotio im iudici si a men gione elle scitote dei Proseti, ove tu principale occupa Zione era it cantare te odi di io, accoppiandole a suono 'istrumenti musicali Sotio Davido oo levit divisi in ad cori Circo radu vano ii taberna colo, cantando inni, edando fiuto vari strumenti levit gode vano a riputagione di c-Cellenti musici presso gli sti unieri. I Babilonesi, do poclu
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rovina di Gerusalem ine, regia vano i baro schia vi per sar loro cantare at cuni inti soliti a cuia tarsi in Sion ne. Nel templo vi erano molle cantatrici cli sorma vano dei
In quanto alia dan Ea leggestis ella Scrit tura che i sacrifi1i salti ai vitello ' oro erano accompagnati dis canti, e dange La figlia di est per culebrare e vitiori edelisad realiis ait incontro datigando. Quando ' Arcasu tras portata alia casa di Abinadab in Gerusalem me, David la precede va, angando at suon d istrumenti. LINGUL EBRAICA. In quanto alia lingua braica P Ah. illo dice notiesservi prove sum cienti, heri' dioma bre si la ma-dre lingua di tutiori mundo, o crede col Sig. Falconeton esset to di mal intes gelo di Religione, glici foret salti per stabilire una tale opinione Uantico trafico do 'Fenici la dispersione dei iudei, te conquiste degit Arabi, per ultimo te croci a te, hanno verisimit mente introdotio ne liel ingue occidentalii vocaboli orientali che vici 'incontrano.
GP Israeliti erano poco versati nelle scien Ze. Ignora- vano totalmen est 'astronomia, anche opo it ri torno a Babilonia. Riguarda vano i 'ecclis si col P occhio delia superstigione e non ave vano vocabolo ch 'esprimesse untal senomeno. Non conosce vano a geometria era arit-
metica non avea satio grandi progressi prima chesi Giu- dei si dissondessero per i universo, e sucessero commercio cogi stranter i. Non si pub ci non stante, dubitare che non ab-biano egi in tratio dat Pigitio una parte delle loro cognizion e delle loro usan ZE. Qui convie ricordare, che quanto maneo gli Ebrei per parte elle scienZe, ut iret tanto soprabbondo in ossi Per parte della Sapienga, e con una particolarita degna
Poterono i sapienti de gentilesimo, otio qua turaque denomina gione di maghi di sacerdoti, di filosofi, rendersi famigerati per te oro otiri ne ulla religione os ulla morale in lor sapienZa per non presento altro Cheun complesso hi ZZarro di ostruosi travi amenti dellaragione, e di verita deturpate a favole, e da men ZΟgne. Non uisos tra gli Ebrei. I lor sapienti Mose, Davide, Salomono, i roseti c. non furor tali che per essere stati inspirati a Dio, e dumi prescelli ad anima est rarei suo popolo. Di qui si cherae doliri ne religiose e morali da loro insegnate surono ante, come i lor primo Autore, e come tuli ris petiate sem pre dat popolo Ebreo. Sola mente su alterato uia in rispello 'tempi di Gio. Ircano colla introiiugione elle et te de Farisei, de 'Sadducet e degli Essent Vera mente non uo dii si chori primia vessero attentato ulla dot trina pulche in tal a socii diviti Salva dore non avrehbe det to agi Ebret, che ne aves sero eguiti si in Segian menti, e non te opere. Furono dunque di scandalo per ripocrisiaci per orgogito, e perdelle pratiche supersti ZiOSe. Diversa mente suae 'Sadducet, che prossim agit Epicurei, nega vano Vimmortalita dei anima, a risurregione futura , i premi e te pene deis altra vita negando dei pari la pro uviden Za erit destino, considera vano Puomo adrone assoluto di sare I bene ed i male. Gli Essent final mente insegnava che te anime delle persone da bene andassero ad abitare Opora morte in uti luogodi felicita di a deis oceano, conieci poeti profani ira coontano de campi Elis i.
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BELIGIONE, COSTUMI E STRUMENT MUSICALI.
Gli Ebrellam molle vano ut solo Dio, che tutio go verian colla sua pro uviden Za. In attestagione sensibile di questa unitu non ave vano Che uri Sol templo, e per ' os serta degli locausti, solo ultare. t tu caro consorio
doliti loro religione era a venata de Messia, che ove vanascere dati tribu di Giudaci e ulla stirpe di avide, per soli ruri duri ulti i muli. Questa religione ris peltabile pes 'suoi di viri principii, non meno et suo ministero e per gli oggetti Che rigunt flavatiori culto
Era questu una cassa di legra di Setinaci operta tu ita di oro , due cubiti e me Ego lunga, ut cubito e me ZZOlarga exulta ait rettanto Conto nova leria vole delin log-ge data a Dici a Mose sui monte Sinai. I suo operchio era det to PDUigiatorio, perche concepi vas che Id
dio, assis in esso, a scoliasse te ora Eioni de popolo, neri cevesseri voti, e rondes seri suo Oracoli, e comandi. TABERNA COLO.
Prima di dificarsici templo non avevano gli Ebre cheian taberna colo consistente in una tenda iungara cubiti,dieci largu ed alti et tanto elevata Circondat e Steri a mente da uti atrio, eru diviso ne suo interno damnaran vel in due parti, in sania loe, e in santuario.
Aveva I 'atrio det taberna colo cecito cubiti di iurigheg-ga Go di largite Zeta. Vi erano collocati l 'altare degit olocausti per bruciarvi te ostie, E il lavatoto cui ne templodi Salomone la ostituit it mare di ron Eo et dei diametro dicio cubiti , ori proso do), oves sacerdoti si lava vano iii edi e leonani, e ripuli vano i vasi pe 'sacrifiZi. Erano collocati ne ita Sunt i candelliered 'oro 3),' 'Alta
re, OSSinta mensad 'Oro sulle cui est remita ognis ahato si ri- pone vario dodici pani detii di pro Osizione con sale, vino e pro sumi, e final mente la mensa de pro fumi, ove ognigiorno muttina e sera metto vasi uti incensiere sumante. Non vi era et Santuario chera Arca deli alleatiga. SACERDOTIO Indispensabit mente i somnio sacerdote oveva disceridere alia stirpe di Ar titie Avova gli solo it privilegiodi cntra ne sunt uario una volturi anno et si Orno della spinetione solenne Ern il apo delia iustigia, cui gl Israeliti, nil orche it Oro go verno su teocratico, do-vevatio utibi dire solio pena di morte benedice va tutioi popolo Delle adunange generali era 'ora colo delia verita, e ris pondeun sul l avvenire Vestiva i somnio sacerdotes 4 due tuniche, una in seriore di finissimo litio est altra superiore di colore glacinio Ovvero amatisto. Portava su peti u tessuto di oro etto fod e lisa zio adle rico di et piet re regiose. In Cias una di que sto ei a scolpito ii nome di una tribu, e sopra una pia stra di oro, pure attaccata a Pietto, e parole rimis tum mim, ossi a dot trina e eritὰ Una triplice corona 5)a si ori di giusqui amo de ornva a sua tiara. Diritto esclusi vo de sacerdoti era di Urire i sacri figi, di ontrare ne Santa per ruciar vi inCenso accende rvi te lampane e presenta rvici pani di proposiκione Ιsaeerdoti 6 vestiva no una sottana di lino, cherat copriva lallo reni allea inocchia, e sopra di essa una tunica anche di lino scendente fino a piedi. Loro erretia q). levit ad letti a servietio, prima de taberna colo ei nil de templo, n erano, sotiori comando de sacerdoti, i custodi i musici, i cantori Raccogli evano te decime, te primigi e te oblaetiorii per a sussis tenga propriae de 'sacerdoti, g iusta ili rescritto alia legge. Istrui vano i popolo sinio che pia face vano i sacerdoti J tene vano publilici registri erat autor ita che ave vano per reser- cietio dellara iustitia contenetiosa in materia di religione.
altra se ne aggiunge va, particolar mente prima de 'Re, per a materia criminale, e di polieti a Nelle fungionin v evan unu veste merio ampla 8J, e una erreti pii, hassa 9J, Ima non se ne parta ne 'libra di ose. COSTUMEDei costume ebreo non vi sono che delle rego te di con- veri 1ione alle quali iis tu celebri pittori, comes Bassae te, Mi gnard Lebruti, e so prat tuiti ausin si sono attenuti. Abiti patriarculi si Ol. Semplice eo Stum ).
chin muta anche salterio si ) la ira si 8 , a corna musa
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Non si leggemella Scrittura che Sauli eiu vide stansi serviti di cavalli e carri da guerra. lor eserciti eranotulti 'insanter in Sotio Salomone si sa meta Eione di ca- valleriai di carri, e a Bibbia a dato a questo principe pacifico no a oo cavalli e I mila Carri. L maggior parte elle guerre, di cui paria in Scrit-
tura erano ordinaria mente di una cortissima durata Sic-Come ventu Brio condo ite sui campo gius tacit costume dique temptri ut te quelle rvppe che si pote vano vere; cos do pota una battaglia perdula non rimane vi a vin- Citor alcuti campo. Moabiti furorio percio scacciatidalia Palestitia da od olim adiuti iti a Gedeone in
stere esercit cos numeros in regioni si vas te exaride a fronte de 'nemici ZINSEGNE Ciasu una tribu aveva a sua Giudn Issacar e Zabulon Portavan sui loro tendardo uti lion celi co motio is lSignore si leoi, et Dostri emici fuggano oanti di Moi. Ruben, Simeone e Gad porta vano in figura di uti Cervo colla scri gione o Ascolla Israelio ii Signore tuo Dio, ii ero Dio , Esraim Manasse e Beniamino Ostra vano uri ambitio in suscia con quo Ste parole , Lanube de Signore sta a soρra di essi durante litorno. Final mente Dan, Aser e est ut si distingue vano On unaquila, e Pepigras erat Rit ornat ei Siguore, e fermat cui colla gloria ostra in meret a camρo Israelio.
Fili stet impediva nocia sabbricii elle armi gs Israeliti Leggiam perci nella crit tura che Samgur am-mazzo oo Fili stet co vomero de suo aratroci e cheSans One pugno Ora con una uanscella di sitio, ora conuna 322u Irnpegnati indi in molle guerre acquis taro nodelle armi, e final mente ebbero degli artesici per c astrui r-le L loro spade erano collet lucci turghi e corti che pen- devnno sui si anco ed ii into, cui erano tinccnte, o priva te reni, otide si die gladio iaccinctus renes. Si
Gabaa erano cos destri in questo serci Eio, che vreb-bero colpito uia Capello.
Gli Ebre si servi vano di ei mi, e questi erano di brongo di ora χχ te quali rara di lino, o di luna, di
tironeto, O di serro, Composte di lamine messe te ne sopra te attre, a iiisa di squam di pesce. In tempodi pace non porta vano armi, e quando erano invitati allu guerra, it e, o i generale saceva ridare solenne mente, Che Cia se uno cingesse a spada. si a Re di
Giuda, ave va degli arsenali en pleni di armi e suo numerosissimo e ser cito, di scudi di picche, di lini dicora χχe di archi e si Onde. MACCHINE A UERBA. Lo tesso re di Giuda ne sece Ostruire in Gerusalem . me di particolare in veligione, altissime a sar reccinta elle mura, dis scagi iure grosse pietre, O dardi. Da untate rucconto, cho si a ne 'Paruli pomerii, non si distingue quali fossor tali macchi nΡ, e come Ordinate. t P. Cul-
metis descrive degii scudi instem congegnati in inanieris, che sopra di essi montando i soldat , pote vano
TATTICA L vitiori riportata dii Gionata Maccabeo sopra Apolloni generale Sirio, ci a conoscere cherali Ebrei non erano strati ieri aliarte di combattere ordinata mente Ilgenerule Ebreo Ormo colle sue truppe u lungo quadrato di una stra ordinuria pro sondita, aguisa della salange dei Greci, e che face va fronte dari ut te te parti e mentre laca valleria di Apollonio instemere 'solduti leggieri lo cir-COnduva, pi Ombo esso con tanto calore e for 2 suli insaniateria ne mica, che lappi, e la tu gli a pe2χi. Ecco una grande impresu, dic Folardis ella sua disserta Zione sullat attica de gli Ebret, ei uri ordine di battagitu totalmente singolare. Quel ungo attaglione quadrato dissicit
mente si pote vii rompere , u agione ella profondita delle sue sile: mn iacit is tesso tempo era ait a di sunt rele schiere de ne mico per a violetiga et lurto.
Le ordinanχ in ilitari de gli Et, rei rego lavano tu cellade 'combattenti, ed i casi in cui si pote va SSer escius dati miliata. Essi erano obbligati ad arro lar si quando ave vano compiti anni, come tro vas replicata-
metite ne libro de Numeri. Una legge de Deuter Ono-inio esciuilexu Olli dati impugnares armi.
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MI LlZIA Quos te ordinanete istesse pro ibi vano di devastare i cumpi, o di abbatie reali alberi fruitis eri. Esige vano pari mente che gli Ebret, implacabili per gli abitanti delpa es ove dove vano stabilirsi sacessero a guerra conum an ita contro gli altri popoli, di proporre sem pro lapace prima di cominciare te ostilita, e di non agionarea leui di sordinemelle cit tu che vessero capitolato.
L spo glie de 'nemici erano divise irari vincitori Ebreinet modo se guente. Il regioso si portava in trionso a Gerusalem me exera consacrato a Signore et templo, ii resto cede vas a generale, ex tuiti coloro che sotiori suo ordini avevano militato Giud Maccabeo seceprendere parte in questa distribuetione agrin sermi, allevedove ed agi orsani.
Facevano arditi e coraggiosi i soldati Ebre leui compense militari che ottene vano dopod 'aver pugnato convalore Sauli promise a Chiis urebbe into Golia grandi ricchegete la propria figlia in is posa est 'esen gione delia casa paterna da qua lun qne tributo. Davide salito sultrono di Saulle, promise a carica di generale in capodelle suo truppe a colui che salirebbe prima e muradi erusalem me scacciando i Gebusei Gl 'inni di vitio-ria chele donetelle ebre ventuano a cantare avantici vincitori, formavano altresi delle ricompense militari. Fine de primo Artissis.