장음표시 사용
7쪽
Lungi da me l' id ea di volere, colla dichiaragione di questa testi. rlaprire it campo alia male augurata controversia suscitata si al primo annunZio di questo salto. Col presente scritto intendo solo di riassumere e riordinare gli sparsi a gomenti coi quali son venuto, a misura degli attacchi e delle opposiZioni, a uva lorando it mio asserto; corroborarii con altri, che Ora per la prima volta produco: e render chiara quantola luce dei solo la verita di una lesi. alia quale it presento volume servira di ultima sangino. Se la espostgione allaquale mi apparecellio potrh tornare di qualelio ossicacia ad
si Qui, cloo in testa di questa prima parte dei volum . la quale comprendet soli lavoridi Galileo, avitupveremo la test in quanto a tui si riserisse; riser n- doel a sare ii med simo relativamenis at Renieri in testa della seeonda parte. the comprendo 1 lavori di tui. Cio Go diremo deli uno gara area sume niadi quello che avremo a dire deli' altro. Non seno meraviglia Dallanis si Ieggera. eho questi scrilli, che da lalunt si paeela ano per P hi B sparsi Dammenti. oecupino uno spario tanto consid revole, malgrado la grandissima industria eolla quata leome dati' e me di questo volume stesso si ri levaὶ ci si amo glareati di sar eapire in questi confiniuna tal mole di lavori, che, stam pati collo norme e coi caralteri ordinandi questa edillion , avrebberct oecupato non me no sti tre o qualtro volumi. E questa mera ulla erescera dove io goggiunga, che it Pros nte volume nou Comprendo sorse la meta della materia eonte nuta nei relativi Codici Galileiani. gran parto delia quale ab iamo stimalo di douer pretermetiere come supernua alia prova dei nostro assunto o al giu,lo desiderio dei teliori.
8쪽
ammoni re o a contenere gl' incauti dat cimenta rei loggermente in contena ioni di tal natura, mi terro dOppia mente sod dissatio della presente salica.
Scoperitia da Galileo, net gen nari dei 161s, i Satelliti
di Giove, at quali, in onore dei sOvrani della sua patria. diedo it nomo di Planeti Mediem, e subi lamento da lui intravedulosi come dalla cogniZione dei loro rivolgi menti avrei thesi poluta derivare una piu pronia e sicura determinari Onedello longitudini terrestri. eon immenso beneficio della ge grasia o delia nautica 1ὶ, si delle alla Osservaχione od ali Ostudio di quel senomeno coleste colla alacrita propria del-l 'animo suo. e conveniente ali 'altissimo sine cli'egii si era Propost O. Ε combattendo con maravi gliosa costanaa lo disticolla che insorgevangli dalla piceoleZZa. simi glianeta, vicinitae rapidita dei moti de Satelliii. non che dalla poea emcaciadi quo'suoi primi istrumenti. e da Ila manean Ea di un giusto
misit ratore dei tempo o di lanti altri sussidj dei quali Oggi
la scienaa corrobora l'osservatore, con una salica veramenιeaιlantica, com 'egii medesimo scri vova da Roma, sino dat 1' di Aprile dei 161 1, a Belisario Vinta 2), venne sinat mente a capO di misurar con qualcho procisione ii tempo delle riv luhioni di claschedula Satellite, o di prodi me con una certa aggius talo ZEa i luoglii e te diverse configura Zioni. Questi primi resulia monti conseguiti da lui in materia
colantia ardua e Peregrina . lo incitarono viem aggiormente a
l) Galileo eonobho piis tardi ehe questa delerminarione era da irami dalla osservaZione degit e lissi dei Satelliti, come Psplicitamenis rati dichiaranolla sua tellera dei 13 novembre 1616 al eonis Orso d'Elci, e in altra molio posteriore uti Stati Generali d' Olanda, ed altrove, e come agerma ii Rie-etoli eos : Non eontenta Galilaei sagaeitas quatum eirea Jovom satellitum inventione, illud inde in primis sub orata est, si eaecellente telere pio a duobus observatoribus in diuersia laeta observetur momentum ejusdem eclipsis unius eae Iovialibus, puta momentum . quo eaetimus incipit emergere eae umbra Iovis .maas hine alerentiam longitudinia inter duo illa I a Terrae eo listi ete. I A molle tum novum T. I, pag. 493ὶ. - Fa mera vialia, como osserva it hamno di
9쪽
y rseverare nelle intraprese riremiae. per te quali si proh nova di giungere a registrare i movi menti dei Satelliti in Τavole da valere per Ogni tempo a venire: Proposito piuproprio delia sua alta mente, che conseguibile per l' Operadi un solo uomo: tali e si grandi sono state Ie disticolla dolcondurre la teoria di questi planeti ai grado di perseEione cui Oggi sinalmente e pervenulat Galileo verso per molli anni nolle osservarioni o calcoli dei Satelliti di Giovo per irarne, come Ropra abbiam deito. una nuova e Piu accomodata determinagione delle longitudini, sinche parte impedito dalle insermila aggravatest in tui per questi studi medesimi, parte esacerbato dat mal esito deliosve negogiagioni a cio relative colla Spagna, parte distratinda altro cure, Da te quali principalissima quella dei sistema copemieano e sue sequele, net 1619 come a suo luOgo di-mostreremo) intermise allatio i suta lavori intorno questa materia. Allendeva sorso, iter ripigliarii, la conclusione dei negogiali suddetii colla Spagna, e piu tardi cogit Stati Generali d'Olanda, at quali, per istigagione di Elia Diodali. giu- reconsulto pari gino e amico suo, si era da ultimo rivollo. quando, net 1637, su soprapproso dalla totale cecita, cholo tolso assatio di speranEa di poter giungere Per se medesimo at compimento dei suo antico proposito. Penso egit al- lora di sollecitare alla continuaaione di quegii sturi it pa-dre don VincenEio Renieri, genovese, monaco olivetam, gia suo discepolo, mi lettore di matematiche nello studio di Pisa:
li quat tempo, it di 8 gennato 1642, egit mori. It dotio religioso speculo molio innanZi nella teoria diquesti planeti, dei quali veni va mandando at granduca Ferdinando II delle paratali esse meridi si); e gia si propolaeva didare alle stampe un lavoro compluto intorno questa materia.
10쪽
quando. nel novembre dei 164T 1ὶ, egit puro veniae a mancare di vila. in questa congiuntura sumno nello studio di quoi m naco involati non solo gli scritti di tui intomo ai Satellitidi Giove. ma quelli ancora di Galileo a cio relativi, iquali. come sopra si e Veduis, erano stati da lui trasmessi a Benieri.
Per due secoli si e deplorata la perdita di questi primie singolarissimi lavori inlomo ad una delle pili importantiscoperis operate uel regno deli 'astronomia. e tenuiasi questa perdita per assatio consumata ed irreparabile. Giova qui, a piu di un fine. ii riportaro testuat mente Ieparole dei principali scrittori, che hanno pariato di questa dispari Zione, incominciando dat Viviani discepolo di Galileo, eterminando col cavatiere Vincengio Antinori. auiore det o talogo dei manosortiti Galiloiani della Palatina . fra i qualiapyunto, per Singolar contingenZa. tutii i snddetii lavori. deplorati perduit. Si rit vano.
u quando it suddello P. Renieri aveva omni in ordina diu pubblicare como l'Λlte2ge Ior Serenissime asseriscono diu aver veduis in ressemeridi con Ie tavole e canoni, per avere u in Ogni lem po te futuro constiturioni dei maneti Medicet. κ elaborati su gli studi s precesti conseri ligii dat signor Ga- u liteo. e consegutii da emo nelle vigilis di tanti anni, su ilu dello Padro sopraggiunto d' improvvisa e repentina malat-κ lia, per la quale si mori; e in questo accidente su , non si sau da chi, spogliato it suo studio delle suddelte opere perseZi u nate, o quasi di tuiti gli scrtiti e Osservagioni, tanto deliou consegnategii dat si g. Galileo. che delle proprie, SOpra que-
et sta mal ria n. l) Quoslo o voramento l' anno della morte det Reniori, e non it 1648, come serim it Viviani e come not. dielm la sua autorita, e consultando i dueautograli eho si hanno di tui della Uita ai Galiles. avevamo sin qui credulo. La pio esseteila conserina tono elie queli' aoenimento ac adesse uel IMI si ha da una lettera a eio relativa di Nichel angelo Raeci at Vixiani medesimo, data da Pisa it 2 Meembro di deito anno. UM. Viviani, Par. VI, vol. III, Pag. βι . 2ὶ Vedas i ta nota precedente.