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Co g. Ιl dolor persetto, o sa Ia contrietione, him dolore perseZionato dalla carita, colquale per solo amor di Dio . come Som-mo Bene, cidispiace sepra omi male avercommesso it peccato. Pen. E il dolore impersetto, che si chiama AN triZione , quat' e λCons It Dolore impersetto, O sia l'AttriZione, E un dolore d' aver peccato, it quai dolo- re si concepisce, o per paura deir inferno, e delia perdita det Ρaradisis, Oper labrut-teZZa di esta peccato, congiunto pero conqualche principio d' amor benevolo verQ Dio; prache dice r Apostolo S. Ρaolo, chequelle opere, che sisno sena amor di Dio, sono inutili. 'Pem Quar e miliore , it dolore perlatio, o ildolore imperseito RCo g. Seneta dubio ii dolore persetto , cloh Ia
tenso, ii peccato h da Dio subito perdona-- to, per quella guisa, che ii suoco ouam do h veemente, ed ha tuiti i gradi di c, Iore valevoli a consumare un legno, ilIegno s' accende; si dee pero questo tale consessare , polcche una tal contriZione include la volonta di consessarsi , quanto Piu presto puole: ma a chi Q un atto d'AN Zione, perchε questa non ha tuiti igra-
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- di di carita, che sono necessarii astanceu Iare it peccato , ma ha Llamente i primi
gradi d' amore, it peccato non si perdona prima det Sagramento delia Peniteneta; ma e appunto come im picciolo suoco, ris uardo ad un gran legno , acui se non S agglugne altro suoco non brugia ; cosialr Atmrione se non s' agglugne ii Sagrumento non giustifica; dispone bensi ii peccatore ad impetrare net detro Sagramento it perdono de' peccati , e la grazia di Dio , come quel poco suoco dispone abruciare quel gran legno. Pen. Quale di questi due dolori e necessario per la Confessione ZCons 1l dolore, o sia la contrIZione perseita Ehuona, ma non e necessaria per la Comstilione , bastando it dolore impersetto, o sia r Attrietione, net modo di sopra splegata . Vovete pero avvertire , che vi et' opinione, che hasti l'AttriZione concepita, o per solo timore delia pena detrΙnferno, e delia perdita dei Paradiso, operia brutteZZa dei peccato , e quest' opinione sebbene sta probabile , e pero men certa delia nostra; Onde sicconre quandosi tralia della salute deli' anima , si deeabbracciare queli' Opinione, che e certa, e lasciare la rneno certa , e probabile ;
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Sagramento delia Penitensa con qualche principio d amor benevolo Verso Dio , che per solo timore delle pene deli Inse
Infinito, e perstitissimo Bene , vi amo so-pra tulte te cose , e percio di vero cuore mi pento, e dolgo di aVerVi Osism con tanti miei peccati . Gli abbomino tuiti, e gli detesto piadi Ogn altro male: me ne dispiace, e ve ne chieggio umilmente perdono sermamente proponendo, col vostro sanio ajuto, di non ostenderui mai pili netravVenire. Se pol per vostro spirituale divertimento aveste
a caro , anile caritando , far qualibe altr alto di d lore, eccotelo in una breve Cay Fncina.
Osses il mio Signore, Mio Dio mar di pieta, sonte di amore:
Ingrato offessi a torto, - Chi sol per amor mio in Croce h mortO, Ρentomi Sommo Ben, Bonth infinit , Mai pili ti offendero, mai pili mia vita.
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Pen. Chi si cohsessa seneta dolore de ' pqccati . e striga proposito di non Peccar pii , rbceve it perdono Cons. Se non a almeno ii dolore imperseito. cloe r Attriaione, col sermo proposito a meno implicito, di non pescar mai piu . certamente se si consessa, la coiisessione non Vale, e non riceve it perdono de' pec
Pen. A che cosa si dee attendere maggiormente, quando uno si prepara coniessarsi ECons. Si dee attendere sopra Ogni cosa a procurare , e a dimandare a lato questo dolore , e questo proposito : e chi non fa al-rro, che ricordarsi de' suoi peccati, e va, mi a raccontarii come una storia at Comsessore, non si consessa bene'. . b .
Pen. Perche e tanto necessario it dolore, ed il' proposito per confessarii bene i , Cons. Ρerche ii dolore de' peccari ς' proposito di non piu peccare ε una par te insolui, mente necessaria det Sagramento. della Pe
Pen. Quante sono te parti necessarie di questo
Cons. Sono tre: la Contrigione, o l' Attritione, Ia Consessione de' peccati, coli' assoluZione det Sacerdote, e la fodissaetione, hioe layenitenZa , che si is dopo avula l' assol
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Delia Confessione. ρα A Vendomi instruito intorno at dolore, I X ditemi ora, come o da far la comfeisione λc f. mpo satio l' e me della costlama, con
cuore tutio dolente, ed umiliato, senZa Partare Per quanto si puo con alcuno, Vi, Porterete a drlatura a piedi dei Consessi
sere , sino alle partae , mea culpa, mea cuia
I pa, mea maxima culpa . v dicendo queste Parole, vi batterete it perio per dolore diavere offeso Dio. Pol direre chiaramente, sedelmente, e conrossese, i vostri pecca- ,. ti, conmme raverete raccolli nella memoria. Peresempio, Padremi accuse, non avere amato Dio , come dovea , ed in particolare di non esse i mrse convert to alia Maesta sua sino dat principio, cheI'o conosciuto. o deite ire bucie et una volta o giurato et due volte o perduis ilrispello a mia Madre e una volta non Osentito Ia Messa la Festa: due volte Od siderato male alprossimo: tre volte o m Iedetis i morti. E cosi con quest' ordine, e con questa chiareaza direte i vostri pec-
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Pen. Si debbono flire tutu i peccati nella comsessione qCons. Tulli i peccati mortali si debbono dire, colla loro spetie, numero, e circostanZe; perche questi sono la materia necessaria det Sagramento della ΡenitenZa. Pin Ed i peccati veniali si debbono anche comsessare GU. Non vi h obligo di consessare i peccati Veniali , perche questi non fanno perderer amiciZia cli Dio. .Perti se ne volete dire qualcuno , dovete consessario anco colmedesimo dolore, e proposito di non commetierio in avvenire.
Pen. Se uno lasciasse di dire qualche peccato mortale, la consessione serebia bona cons. Se si lascia per malletis volontariamente; Ovvero perche non si h latio bene res amedella coscienZa, si fa un peccato mortale di sacrilegio, e la consessione ε nulla: edit penitente ε obligato a far dinuovo quella consessione, ed accusata dei sacrilegio commessis. Pen. Μa se si scorda di qualche peccato mortale seneta malizia cons. Aliora non pecca; e quel peccato, chesi h scordato, resta atatuto insieme congi' altri. Pero nella prima consessione, chesi is, e obligato a dirio at Consetare. Pem Se quel peccato E stato assisluto, perchε
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si a da dire at Consetare Cons. Si a da dire, per soddissare at precetto di, fare interata consessione de peccati, sicc me vengono nella memoria; e se non si dice, si pecca mortalente contro questo pro
Fen. Che cosa vvoldire consessare i peccati colla loro speZie, e loro numero cono Vuor dire, che non basta dire at Coisi - - Te': Padre io o peccato e ma si deve dire Ia qualita dei peccato , e quante Voltq' ravete commessis Peresempio, o rubato' una volta: o bestemmiato due volte: o dedito tre. bugie Να' ί Se uno non si ricordasse it numero giusto' de' peccati; come a da dire at Confessore cui L Deve prima pensare at numero pia , o' 'meno; e pol pigliando it numero di me, 'eto, cimettera laparola in circa. Per esem, pio : avra quello hestem ato, e non sa se otio, o ieci volte. Aliora potra dire : Padre 6 stemmiato dieci volte in circa. Pen. Avendomi instruito intorno alla spegie, e numero de' peccati, ditemi qualchecosa
Co=T Intorno a queste, sappiate, inervi obligo indubitato di spiegare in consessione non solamente te speZie, ed ii numero de' peccati , ma ancora te circostanete , chemutam te speetie dei peccato, o portanoc seco
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. seco annina qualche censura, come se uno ruba una cosa 1.gra , perchE E Sacrilegio, se uno percuote una persona Eccleuastica ,-perche olire at commetiere Sacrilegio ioco .re nessa Scommunica. suanto pol alle Circo ange , ebe non mutano Iaspeetie dei peccato, manosabsimente I aggravano, duefolio I opinioni de Dottori. Alio termano I Obligodi Diegaris uelle confessioni, ain i lo negano. . Insommo abbiare per massis, , cte. o nitenteὸ obligato seuere a ri spondero con verita, quando it Confessise lo dimanda intorno a Dor pecca 3 , per Ia
Cons. Dopo avere deito tutiI I peccatI, confodi me gravrete nella memoria, ebene , che
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grave , seno io obligato ad accella cons. Se voi considerate, che Ogni vostro peccato st una gravissima ingluria satia a Dio, sia quanto si voglia grave la penitenZa, vi conoscerete, secondo Ia Dottrina pili comune, sempre obligato ad accellaria siccome dovete similmente ricevere tutigi' avulsi , ed i cosisti, che per la salute deir anima vi clara it medesimo Confessore . Se pol Vedrete, che probabilmente non mirete sar quella penitenZa , dovete umilmente pregario, che ve la muti. Pen. La peniteneta si deve far subito λοή. Quando it Consessore non vi a determinato illem , conviene faria, quanto piu, presto si pud, e prima d' incorrere in qual-che nuOVO peccato mortale.
Pen. Si s dissa alia peniteneta, e se questa si fain peccato mortale Cons. Alclini vogitono, che s soddisfi, quanto air obligo imposto dat Conses re, in ma-ntera che colui, ii quale in stato di peccato mortale fa la penitenZa ingluntati, nonh tenuis a sarta di nuovo, quando ritose
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na nello stato di graetiar altri pero dico ued e sentenaa piὰ sicura, che non si soddi s , nemeno quanto ali' obligo imposto dat Consetare, i iche iI Confessore, che net Tribunale delia penitenZa se te veci di
satisfalloria, la quale include la diligeneta, e studi di placare Dio con l' abominio
des peccato, e con ramore verso Diom desimo ; onde non avendo it peccatore, mentre in stato di peccato mortale, o con
r affetio at medesimo, questo pensero di placar Dio, che angi nutrisce la volonta a Dio rubella , ed inimica, non euo λει dissere; poiche siccome con nuovi debiti, o col desiderio di commertere nuovi d
hili , non si pagano i debiti passati, cos, col peccato , G col desiderio di commeditere nuovi peccati, non si pud a Dio fossi dissare per li peccati passati; bisogna dumque per soddissere alia penitenZa, che siate
in stato di graaia, o almeno, che non ah-biate affeti' alcuno attuale at peccato. Pen. Se uno lascia la penitema di faria, che
cons. Se si lascia una peniteneta grave, data percolpa grave , come digiunt, discipline, tunshe orazioni, pellegrinaggi, e cose simili, ε peccato mortale: ma se E leggie-ra, imposta per colpa legglara, come di