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Egli e certo pertanto, che queste tragedie det-tarono assai spesso it goggetto e la mani era dies primerio agit artesici di vetusti monumenti :giacche colla scorta di quelle che intere ci restano, e dei fram menti delle gia perite, 8'interpretano Con sicureZZa molti di eggi monumenti: e se quelle fossero a noi pervenu te in maggior copia, l'antichita figurata , or che son fissa timetodi certi e veri per dichia raria , ne rigenti rebbe at certo grandissimi vantaggi . Ne con- segue per tanto da cit, , Che ii Sapersi appunto es- ser molle di esse tragedie perite dee trat tener pili spesso di quel che non farebbegi, se loro avesse perdonato it tempo, la penna deli' antiquario dati' avventurare spie gazioni che mal si
to sile gnano proserire i semidotii; tanto la trovo spesso in bucca dei grandi uomini , i quali hanno ad otiata la bella massima di Cicerone :Nec me pudet fateri nescire quae neyciam . Allevia perd in parte ii danno di questa deplorabile perdita la rissessione che ii numero delle tragedie, che piu non est St0no, Por non si pud a confronto con quello dei te mi rappre-εentati nelle antica glie; perocche C Ome Ognu
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N0 pud per se stesso vedere dat molli titoli chedi quelle ci restano, piu e piu volte ripetuti si
Eschil0, 80 Dcle, Euripide, e Seneca Delle tra-gedi e che riguardano Τebe, potra decidere s'iom' abbia o no ragione . Saran varj alc uni particolari, e percid porteranno a diversa Com-p0gigione neti 'ingieme , Come dicon O . Ed eccoit perche talora coli' autor ita di ian Tragico si mei te in sicuro P interpreta Zi0ne spiegando conesso it gruppo principale; ma n0n Sappiam pol
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condan narSi, se non quando spinge tant' olirela conget tura, da agglugnere at Suo Protagonista figli, fratelli, 80relle, ed altri persona g-gi non men Zionati da nessurio seritiore : Conche spes 80 travi sate si 80no Ie rappresentange in guisa da averte spiegate per tuit' altro daquei che siano in verita . Escludo da questa re-
in teso, perche figure Che entrano in tali rap- Presentange si umane , Come di animali, si co-nOSCOno senZa equi VOCO. Ego ludo pure net te mi
particolari i servi, te tanti, te nutrici, i peda-g0ghi, ed attre cose, Che debbono spiegarsi colla general noetione dei costume deli 'antichila, e Sono pronio an Che ad ammettere qualch e liberta deli Artista . Non h gia ch'io pensi, doversi t0gliere ali Antiquaria it suggidio della conge itura , OUe manca evidenZa; p0iche non ignoro Che la Conge t- tura talora con la Sc0perta di piu chiari monumenti e diventita verita di Inostrata; e Se ne PO- trebbero addurre, Se abbi 80gnasse, n0n pochie sempi; ma intendo di es cluder quelle Che non hanno ne88un fondamento su cui potersi appog- glare . Non debbe neppur di spe rargi di trovare uia gloria o l' interpretagione di quei monumenti Che compariscono ines plicabili . Un verso di uu
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antico gerba loci da qualche Scoliaste, un'antica se vola da alculi di loro trainandataci , che una Volta si osservi, pilo condurre allo scio glimento det nodo , come e a me avvenuto nella Splega-zione che intra prendo detrurna et rusca, Chemai non si garebbe potiata sicura mente interpretare senZa due versi dei perdulo Edipo d 'Luripide, serbatici datio Scoliaste di esso nel co mento alle Fenisse .
Deserietione deir Urna. Chi non ignora, che te illustragioni dei Musco et rusco dei Gori cogi poco persuasero i dot-tissimi antiquar j Annibale Olivieri, e Scipione Masset, non Vorra, male ver 8O di me pre venuto, xi prenderint , se illustrando questa bell' urna total mente mi scosto dat sentimento di tui. Egli vi vide si) J'accecamento di Pol innestore ;
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Bella in generale a me par quest' urna, ed Eanche parula tale a qualche perito Artista, ct ho consultato . Sono piaci uti i panneggiati, ini specie la clamide deli' uomo barbato che ii veste amplaniente con buon partito di pleghe. Ladonna pero ritenula dat servo alla destra dello Spellatore e in una mD88a uia poco dura; ma perdiale che facit mente polrebbe sveltirsi ; e ii soldato Che accieca Edipo e assai Orgato nella pie gatura dei capo . Egli d questo uri residuo di quel Carathere, Che distingue speciat mente la scuola degli Etruschi dat quella dei G reci, e che quelli conservarono iungamente giusta Posserva ZiO-
ne de gli Attisti e dei dotii Antiquar j. Si noti
gia menti dei volti ; quella e essigiata in tutiata sua Orga. Ne sono prova i' uomo barbato ei due soldati che geguo no . Deest pur cid attribuire, Se non erro , at genio degli Etruschi egercitati assai in rappresentar Sulle loro urne Com- battimenti e fatii ganguinosi; at contrario dei B0mani , che vi scolpirono quasi gem pre lieti arg0 menti, per te inprar con essi Porror della
Il misero Edipo n' e it principale attore . Eglie tenuio ginocchione sui pavimento ; e duo sol-
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le gli svelle la manca pupilla , avend0gli gitata atta la destra . Lo indica chiaramente la pr0Dnda cavita, che ho ivi oggervata ne i lungoesame deir urna , e che pud riscontrarsi. nella testa d Edipo incisa di faecia alla taV. 1. n. 2.la quale non e certo cogi per la tra8curate ZZRdello scultore; a vendo egit finiti gli Occhi e luat ire parti nelle figure, Che, Come queSta , Si mo-εtrano in pro filo . Due sanciuilini condotii conatteggia mento m0no tono, e percid non to devole, mostrano col lor dolore quanto interessi loro que gli su cui si egercita la crudele carnisi cina . Si avverta pero qui una vivissima Copia
delia natura . L' uno di questi fanci ulli si ap-p0ggia ut ginocchio deli' uno dei soldati, cheteragono Edipo, quasi ii ii ravulsi per crudeleugualmen ιe che que gli che gli strappa Ia pupilla . Una d0nna θ' ag petio matronale ve8tita di tunica e manto e Colle Chiome 8carmigilate tenta in vano d' ac correr ad impedire t 'inumana
Venendo ora alia sinistra dello spetiatore , e presso at soldato la sigura barbata vestita di tunica e Clamide , come Sopra e deti0 , e C0n
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sce tiro in mano, la quale bruscamente guardail compassione vole Edipo. Una donna Con collana di perte, coperta di tunica, Sopravve8te e mRnto, che te vela it capo diademato, e Coi capelli acconciati sulla sommita delia testa comequei di Venere, a si si ero spe ita colo 8viene; ed e 808tenuia da una sente , che pare v0glia porta a sedere . Egli e evidente dati' ornato superiore quivi accresciuio da uri pilastro, di cuivede si vestigio die tro te spalle ded'uomo scel-trato, e dat suppedaneo, Che que Sto e Un trono . Si avverta in sine, che te linee punieggiate indicano i restauri, i quali conosci uti non furorio dat Gori per es gersi loro data la patina deli' antico . Spediti dalle avverten Ze sud' arteo dalla descrigione delle si gure ven ghiamo ora ait interpreta Zione .
omero non parta deli' accecamento F Edipo. Se ne faccia menetione Eschilo. Euripide to narro di vel Samente dagii altri.
Se si parag0nino i 'fragici con Omero, si ve-dra che quelli han molio aggiunto alla favolad 'Edipo; laddove se inplicissimo e Omero Della narragione di essa . Cogi egit in falli si es prime:
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Vidi bella Epicasta che gran fasto Fece per non sapere d' intelletio, Sposata col suo figlio ; egli suo padre Uccidendo sposolla: e tosto sero Queste coge famose i Dei tra gli uomini . Ma que gli in Tebe amena trava gliando Regnava su i Cadmei per funesti Voleri degi Id dii; e quella sce se A casa Dite serrator di portu Robusto, alto legando da sublime Atrio, lac cio, da suo dolore preSA . E a quello m0lti assai tra vagii e duoli
i in Odys. lib. XI. U. 2 O. 2, Atti c. c. 26. p. 69.
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Veramente doversi intendere . Coinpi due mali con furiosa mente ;Con quella man, che ii padre UCci8O RVen,
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Chilo voluto alludere ali' ugo de gli antichi di
tronde sono e 8Se muta Zioni conse guen Za di pari licolare interpretagione ; non dee dis placerglige non te adotio . si ritenendo si ii testo generat mente ricev ut O non pud Seguirgi la sua gen- tenga ; giacche fra Ja mano parricida e l' imprecagione contro i figli garebbe di me ggo un' altra idea, i 'esilio cloe giusta ii parere det valente Comentatore, e Vi rin Verremmo percid una non sos ibile contorsione di sint assi . Mi seni bra pol anche poco conforme ali' indole delia lingua greca rendere κρεισσοτεκνων per potentis-rum fliorum , e st imo pili naturale tradurre: f-liis praestantiorum ; COSicche ii suo senso vero e