Io. Baptistae Zannonii r. antiquitatum interpretis in Museo Florentino Inscriptionum liber singularis

발행: 1815년

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lane, Che a maravi glia. spiega esser gli occhi lapiu cara cosa che UOmO 8' abbia: e corris pondea tante attre che significano Jο stesso e chenon di rado s' in contrario in autori greci si ), ein latini, massime in Catullo solenne imitatoredi quelli sa) . Credo percid che net riseriti versi abbia Eschilo voluto esprimere Certa mentei' acce camento d' Edipo ; e considero l'aOristo come una di quelle es pressioni fortiche sono frequenti in questo Τragico e Chiam angi dat dotio Hartes 3) avan et O di lingue Orientali . Riserisco pol te parole πατρος νω τεχερι ait 'alto d'accecargi e at costume di balter te mani in terra neF imprecare altriai ; e foplauso at Saga Ce comentatore che ve lo ha ben

si) V. Henrici Steph. the g. l. gr. V. 'οτὶ γαλμος. 23 Car. C. 8 I. et Io I. V. ibid. viros doctOS. 3) Introd. in hist. l. Gr. t. I. p. 265.

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chi sunt 1). Furi bondo si aggira per la reggia chiedendo uti ferro ; domanda di Giocasta, equasi da Nume fatione con 8apevole, atterra laporta della stan in Ov'era it letto nugiale, e ve-de J 'infelice madre e consorte pender da un IaC-cio . Edipo aliora allenta it capestro , e dalle vesti di lei tralia Ia fibula, in sterisce intrepido Con essa Contro te sue pupille . Anche in Seneca d prima voglioso di uccidersi colla sp da; pol decisosi per una morte, qua nec Sepubiis mixtus, et vivis tamen exemptus erret, Colle

sole mani si s velle gnaturata mente te luci . Questa A la sola differenga che guli' acceCamentod'Edipo s' in contra nelle opere de gli antichi, che intere ci restano , e la sentenga di So&Cle e la generalmente riceuuta Ma cid punio non giova alia splegaZione detrurna. Gio vano pero, angi ne determinano con sicuregga it tema due versi deli'Edipo di Euripide , tragedia perduta , conservatici nelli Scolii delle Fenisse sui). Mentre in queste liene it greco tragico l' Opinione di Sofocle nota Io Scoliaste: 'Eνδε τω ο οἱ Λαιου Θεραποντες ε τυφλω

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Prisiam degit oco hi e disperdiam te luci. Il nostro monumento ne i presentarci armati quei che acce cano Edipo, chlamati Θερ negliscolit, e confernia di cili che disse Eustagio sa),

lorquando ci presenta Antigone aCCompagnata,nel salir la torre per Ogger var l'egercito nemi-CO, da un ve cchio che era stato scudiero di Laio: Juxtaque comes quo Laius ibat armigero.

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cedulo gia ad Edipo. atia truce con cui gli Scudieri in fieriscon

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rice viata sentenZa pare es gere stata quella di

Ap0llodoro; e anche at tempi di Pausania s1)mostra vansi at trivio di Focide due se polori, uno ddi quali dice agi esser di Laio, e t 'altrodel Servo , at quali avea data tomba Damasi strato Re dei Plate est sa) . Ma se fit per nae8go a

ra dare la stessa secolla ad Euripide: e p0teben egit ne ii 'Εd po introdurre in i scena tre didi quei che pugnarono at trivio, Come lo ste88OSofocle introdusse ii servo che rima se illego dat-la strage, assin di valerge ne per l'agni gione . Dissi di supra che gli Scudieri a ce cando Edi-90, e Seguiscono gli altrui ordini . Lo arguis codalla figura che impugna 8 Cettro, e aCCigliata

Osserva i' abomine vole scena.. E che la vergache ha in mano si a vera mente SCettro, O COm-provato da altra urna etrusca edita pure dat

Gori ne i Musco Etrusco 3), e rappresentante ilsacri sigio d' Iligenia, come ad eviden Za ha In Ostrato ii d0tto e sagacissimo Langi nella sua bella dissertagione in rispos tu ai gogni deli ' Avvocato Collellini: nulla quat urna han 80miglian te sceltro Agamenuone e Ulisse . Chi non ignora Ja favola d 'Edipo e delia sua mal augurata

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simi glia non dubitera punio di veder nella nostra figura rappresentato Creonte . L'aver eglisce tiro parant indicare che ha ritolio ad Edipo it regno di 'rebe, che dato gli avea in riCompensa d'avere sciolio l' enimnia della S finge . Egli e Creonte uno di quei personaggi resiodiosi da' 'ragici, per contrapporto alle scia-gure 4' Εdipo , e alia pieta d' Antigone per I' es-linio Polinice . Eschilo pero non vi ha at Cuna culpa. Si pubblica nei Set te a Τebe l' editio in cui si vieta di dar sepol tura a Polinice Come a quello che si e armato Contro Ja patria; ma si se dat Tebani 1) . 80 cle, Euripide, Seneca, e Stagio ce lo hanno di pinto crudele; e it primo lo se cadere in sos petio ad Edipo di voler-gli torre ii regno. Ecco quello, che ad Euripi de pud aver destato idea di fario vera mente uSurpatore ne li' Edipo ; tale dimos trandosi pale ge-Inente sulla nostr' urna, la Cui rappre Sent angae Omai certo che tratia su da quella Τragedia. g. V.Cagione deli' accedamento d' Edipo. S' interpreta unpasso d' Igino fa qui non inteSO . Egli e anche da tentare di rinvenir la causa

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non do vesse essere ignoto , CD me Che 8 Pettante alia tragica agni gione, che non do vea farsi in

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Verine pol certo cavallaro da Sicione , ii quale

tichi chlamarono la in glie di Pol ibo); gli mo-stro per conciliar sede alle sue parole te fasce, e i ferri , con cui trapassati gli aveano i piedi; e chie se gli ii premio d' avergit salvata la vita :lo che it manifesto per si glio di Laio . Comedunque Pisandro divise queste due agni gioni, cogi probabilinente te separo Euripide ne li' Edipo.

Euridiee moglie di Creonte. Gioca Sta . Eteocle e Polinice.

Stabilito di sopra che l' uom barbato si a Creonte, la donna diademata dee crederat Euri dicem0glie di lui , la quale non avendo cia Ore in fierito at par di quello dei consorte sviene a C081 crudel vista . La introduce Sofocle ne it 'Antigone , Ove Si uccide maledicendo Creonte do po lamorte di essa Antigone e dei si glio Emone per-duto amante di iei. Nuova conserina che Edipo gia acceCato per Comandamento di Creonte, e che questi Sia nu0vamente B e di Tebe, parmi aver si possa dati' altra donna e dat servo che la ritie ne . Sembra egit messo in guardia per Opporsi a chi volesse ten-

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lar d' impedire la fiera e secuetione; e quella elae per la sua matura eta, e per la dis peragione da Cui e Compresa, facit mente si ravulsa per Giο-Ca8ta, mostra at Capelli sparsi, segno di dolore negli antichi , che e vittima detravVersa fortuna. Chi pol credesse trouar spro porgione d ' antii frat' effigie di let, e questa dei fratello Creonte , si ram menti prima, che la harba acCre SCe apparente mente eta; e pol risse ita , che pote Euripide e die tro a tui Io scultore deli' urna ad Ottare la tradigione seri,niaci da Diodoro Siculo, per Cui Creonte era padre e non fratello di Gio-

Se non avessimo attre testimonian Ze che quelle

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