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mente det secolo decimoquarto , sorse net suo declinare, es ste laeti' archivio det Reverendissimo Capitolo di s. Zeno di Pistola, in un codice cartaceo, segnato di numero SI, dove si trovano molle attre pregi abilissime scritture di quel tempo, tu ite inedite , tranne to Specchio di Croce di Domenico C valea da cui comincia it codice in questa Arma . Questo libro si chiama lo spe his delia Croco scruto inuolare . ausolita di colam che non sanno gramaticha . Et in prima eiφrOLUM.
Cio mi ha satio sospetiare che questa versione egiandio fosse parto della medesima aurea penna , e me ne ha cresciuis ildubbio it riscontraria lavorata con intelligenga e sedella non comune in quei giorni, ed ho credulo poter giustificare quella severita di tradurre, non usata comunemente da lia D menico , colla natura dei libro tutio pleno di prosendi misterie non sollerente la largheZZa che si e permessa net volgariκ- gare gli Atti degit Apostoli. Μa riconoscendo la mia insufficien ga per decidere questa non lacile questione , lascero chealtri, esaminando attentamente l' intrinseca proprieta uello stile, e tenendo pero conto delle licenge che si permettevano gliamanuensi , conget turi it meglio che crede suit' autore . Soloavvertim che, dando in luce questa versione, non mi son credulo in dovere di stare alia gossa oriografia di quel tempo e , lasciando quelle forme e quelle insessioni che ne costitui scono per cosi dire ii colore, net resto mi sono adattato alla soggia dello scri vere presente . postille, collocate allato delia versione, sono tanti seliei modi di tradurre che io ho riscontrato in unvolgariggamento trecentistico deli' Apocalisse, esistente nella
Μagliabeelliana di Firenge dei quale persona nella scienZadella lingua valentissima mi favori la copia. Ne io ho voluto
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traseurare l' opportunita d' arricchire di questo nuovo pregiol' edigione. Doveiado metiere a fronte di questa versione ii testo ho credulo che sarebbe stata cosa non ingrata agit eruditi ilco noscere Un an lichissimo ma noscritto membranaceo latinodella Apocalisse , segnato di numero 32, che trova Si pure nello stesso antico e celebre archivio capitolare , eche ii padre Zaccaria cosi esperto di queste materie ha credulo per valide ragioni esser anteriore es secolo undecimo . Di questo ho portato incidentemente alcune varianti in margine : ma te sono insignificanti per tal modo da rendere ungrande omaggio alla verita ed autenticita delia nostra volgata ,e da sar trionsare la sede incorrotta della cattolica Chiesa ne lman tenere ii pregioso deposito delle sante Scritture. Che mentre la alienata esegesi ed ii ragionalismo protestante ha stra-namente confuso e manomesso in pochi anni i sacri testi della divina Bivelagione , la Chiem at contrario gli ha sempre religiosamente rispeltati ed ha adoperato in guisa che ne volgeredi secoli ne vicende di tempo e moltiplicato trascrivere te corrompa. Testimone irrefragabile questo codice che abbiam tra mano, ii quale, scritio or sono mille anni ed apparienente ad una delle innumerabili societa cristiane componenti I' universalita det cattolico gregge, non ossee altra varieta che di poche con-giungioni omesse e traspostgioni di parole, se ne togii due o trelia si variate quanto alia Arma non quanto at senso, te quali
anche abbiam riportato a giustificagione di qualche piccola diversita di questo volgariggamento , che sopra ad alculio diquei codici su satio. Qui appresso sara un saggio d' en tram-bi i codici latino ed italiano , per quanto ci permette l' usodella moderna tipografia che ha sbaudito ogni segito d' abbreviatura , traseritii a lettera , assin che i leggitori possano sarsiun' idea delia loro antichita e delia oriograsia che aliora si
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YXIl ris ito dei libri santi e la deserenga douuta ali' autorita della s. Madre Chiesa clie n' e depositaria ed interpetre m'imponeva di corredare ii sacro testo d' alcuna espostgione che ella approva e da come sua. Io ho sodissallo a questo debito, estraendo come lo spirito dei pregevolissimo commento sult' Apocalisse di Monsignor Martini, e qualche piceola cosa aggiungendovi di Monsignor Bossuet, dove non serve rigor mente a quel suo sistema d' applicare la Hvelagione di S. Giovanni a' primi secoli della Chiesa, perche credo che ii voler soggettare questa Prosegia ad un deler nato modo d' interpretagione e a tal fine sArgare talvolta it senso e scomporae ii contesto non aia r opera seu lodevole e piuvantaggiosa. Tulli i vaticinii e queato in particolis modo sonodi tal natura che , mentre mirano a un determinato scopo, si piegano ad istruire e consortare in molle attre circostanete edavveni menti, perche Iddio che gl' ispiro e di tutu i luothie di tuiti i templ. Di queste povere cure quanto delle altrocho mi e costata l' edigione dei presente volgarimamento v glian sapermi grado tuiti coloro che, non solo ly istrugione edit dileito, ma anche l' edifica2ione vi cercheranno, e te impersegioni che loro avverra di riuovarvi, te condonino at desiderio che io ebbi piu di giovare che d' acquislami savore orinomanta fra gli uomini.
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2 o Iipsis iohannis tot habet Sacra
menta quot uerba . Parum dixi et Pro merito uoluminis inferior est laus omnis . In uerbis singulis multiplices latent intelligentis . EXPLICIT ARGUMENTUM INCIPIT LIBER APDKALIPSIS IOHANNIS APOSTOLI
tet seri cito . Et signi cauit mittens Per
angelum suum seruo suo Ohanni qui testia monium perhibuit uerbo dei et testimonium iesu aeristi quo cumque uidit . Beatus qui legit et qui audiunt uerba Prophetiae huius : et seruant ea quoe in ea scr*ta sunt. Te us enim ρ Pe CSt.
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re manifesto alli serui suoi qualche busOgnia da sarsi tosto. Essigni fictio ma dando per langiolo suo. At Seruo Suo . Iohanni . ii quale remdette testimonianga aluerbo di dio . eltestimonio di . t Su . XriSto . inqueste clioso lequali uim
de . beato chi leggie . et chi Ode te parolo della proselia di questo libro et Os-Serua quelle cose chessono scritte in es-sa impero cheltempo et' appresso . ΙΟ-hanni alle setto chiose te quali sono in asia . Gratia et pacie sta auoi da colui .che e . eche de uenire onnipotente et dat-li solle spiriti ii quali sono dinangi alia
sedia sua . e da iesu. xristo . ii quale etestimonio fedele primo glenito delli mor-
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c APUT Li ZI pocalypsis Iesu Christi , quam dedit illi
Deus ρulam Iucere servis suis , quin OPortet feri cito ; et signiscauit, mittens Per Angelum suum semo suo Ioanni , a Qui testimonium perhibuit verbo Dei , et i stimonium Iesu Christi, quaecuimque ridit. 3 Beatus qui legit et ' audit uerba ρ ρ tiae huius : et semat ea , quae in ea Scri- ρω sunt : te us enim ρ Pe eSt. Ioannes soρtem Ecclesiis, quae sunt in Asia Gratia Mobis , et Pax ab eo, qια est , et qui erat, et qui Memiturus est; et a seρtem spiritibus, qui in convectu throni ejus sum; 5 Et a Iesu Christo, quit est tessis fidelis, primogenistis mortuorum, et Priscus regum t=rae : qui dilexit nos , et lavit nos a peccatis nostris in Sanguine Suo,
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i pocalissis di Iesu Cristo , la quale di ede alui Ιddio per sare manifesto alli servi Suoi ' quel bi,o uitio 4 lar, ehe bisogna da sarsi tosto: e significo, mandan- Vaceio . do per l' Angiolo at servo suo Ioanni, a II quale rendelte testimonianga at Verbo di Dio, e 'I testimonio di Iesu Cristo in queste c e lequali vidde . 3 Beato chi legge, e chi ode te parole della pr segia di questo libro, et osserva quelle 'coseche sono scritte in essa, impero che ii tempo e
έ Iohanni alle sette chiese te quali sono in Asia. Gragia e pace sia a voi da colui che e , cheera, e che de' venire; e des sette Spiriti ii quali sono di naneti alla sedia sua ;5 Ε da Iesu Cristo ii quale e testimonio sedete, primogenito delli morti , e principe dei re delia terra I lo quale amo noi, e lavocci delli peccati