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NIUER SAL dolore epubblici onori Ruitan sim
pre alia morte de si huomini grandi ,per ecce en adi tirnu, e per eminencia in Trincipato ter clocche s come Clino, morendo de remat napportan pubblico di o , cos; anche lassiano at monia memoria, estutii dis natati mi benefici. siue o contrignesor. temente gli huomini at duolo, e quesuo a dimostran edi gratitudine ora te quali, ii pubblico onore a tuite taetre di gran iungasi pone auanti, essendo it piis degno bene, che qua ratis in terra da viventis configuifica. Maratori non immo e pitu chiari verion loro lino e l'a iro di quenti essetti da simili, o Ggli Quali,perAὸ in quenti epiis Adeuo te, eptia intense i amore , piis θ esse, epi-graui l occasioni de' benefici, e Ilionori per te lor mani, onorano pik altamente , polchὸ merce dest'alia lorcondicione 9 sen in piis Irido, di m gior pregio, e con piis selenne magnificenca. Ma gran imi ve ono Clino,ostre a Uni compara ione, da coloro, ne quali, algespraddet te cose , ii vincolo s aggi ne d assinita, e lonimolo delia propria grandefica d animo i peria. t amore con que a in sommo grado di perfecione cresie, e s a na, e a questa non epossibile ri tener fidi non render se re ast altrui valore quel guideriane, che vma-
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riuo sit 'rio Cristianilyimo Re in Francia, e di Nauarra, aperto A maniferita lauere egii portato in fronte la Corona di quel Reame, che di ric-che et a , di nobilia, di potω a, e di gloria, a nuli altro , non ἡ secondo ἰ enet quale, quantunque net Modo di bene , come in propia mutone , tultos aduna. Taula fu appressio lassa virtu, che δε come i suo flamente coula siua forma, ia quale e nata a stire ,si muoue in alto, cos e is Enando eroicamente tuiti gli altri umani a omenti, uelo,con lassa propria viriu leuo ast allec di tanto imperio, con que a rimisi, e sermo tot Io uel Regno vnione, dirittura cureriza, pace, e felicita, e con la medes maribatte o preselicemente, tanto con t armi,quanto colsinno, qualunqueat suo salire satirauersus . uuindi mont) est a lassigno di reputaUone, e di gloria, che a niun, altro det mntro , o dest antico tepo rimast in die-Do ; ed his laseiato fama nel mondo dino de piis amati, de piis temuli Signori , de piis prodi in arme, e conpiis alti intendimenti, ne ne a casa di Francia fossergiammai. Era ben dunque ragione, che per L Lbano auuenimento de a morte in tanto Eroe,di Dolo, e di mensi ia sem esse ii Mo do, e che durandissimi Principi, e da diuersi Narioni, con ognipi ιbblimst L Arie d'on e s se illuntrata com auiam sedulo la sua mem'-νia . Ma innanci ad Cni altro s apparieneua egii a D. Cosimo Secondo, Gran Suca di I sana, Principe furano, ed eroico, net quale non ἡpunto meno eminente, o ereditaraa la magnanimita, che A'mperio, e colmorto Re, per nouesta, e per antica innita conglantissimo. Pero sed salto ob' si ebbe animo ait o di queriti et fi I mo trando,perta morted a rigo siuarto, d nterno, e grandissimo dolore tuiti quei signi, che agran Principὸ si conuengono, sitabit, di seddisfar plenamente ast altro, eche in onore di δε gran Re, e di is pretto congiunto, con regat magnificen-ra , e sienni ma pompa, l sequie funerali in Firen e si celebris fero.
onore, non pur tenuio in pregio , eos seruatoper tulte te nacioni re tum ti i tempi, congran pieta, ma datis leui cos; et mane, me diuine,ordiuato tenuio comunemente indirio di religione, opera di pieta, atto di magnificenm , e non minore a omento dest a petio de' et tui, che de' meriti de d sunti . Nel quat' onore, mentre che col mettere auanti agit occhi di quei , che ziuono i is virtus operataioni de trapassat sene rinfisa negli animi
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ta memoria , e s'accende la brama detrimita si in commvouono anch pieto semente gli assetti, sὶ che i inuo tributo di dolore ovasto a morti,Mepagato couueneuolmente da cisheduno. Ati quesio ne epia, con lagracia impetrata dasia 1 prema bonia , per me co desie pr Hiere,e de sacrisici, che da sedeli te se steri sono, quest anime anticipatametes anno be is, e di fabrsine at Clelo diuentau degno. Con questa n mie d onore,am do proponto it Granduca donorar la memoria d'Arrigo uuarto, pubblicὸ questo pio ,egenerose proponimento, e acciocche alia orta a dei carico,ia dignita, e seu fieα a corristondes, di chi doueua prenderne cura, aquattro sim Senatori di prouata virlis, nἱ iusse liberamente i sc uiatone . siue lisurono ii Gualtere Ra esto de Medici, ii Cauabere Giouan-nantonio Popoleschi, Miccolo deae testa, e Agnolo Mocolini. Da e fuse ita primie mettia cotale essetto, la Basilica di S. Loren o, sὶ per effer ella ab antico, e per assetto , e perpad nato , la Chies propria de no-Πri Principi, sὶ perchὸ la gus agran cia di et, e l ottimo dis ommento di tuite te parti, ὸ capace d' nigra pompa, e ra la riciae na,e la gracia de propri' suoi ornamenti, ni aggiunto, e nuouo adornameto,gra is-Himo vi campe Via. e prino,non essendopsito minore in loro la cert Oza de a mente dei Principe, che lasculia, e pronte Ga dest figulati, iu-isero tuiti unitamente in que Topera a magnificen a, egranderca, e copari sellicitudine, e accoromento, a cio, che sicea di menteri, preposero ipiὰ periti. In questa maniera adunque,dentro at tempo couenevole, e de sinato, conforme alloitento loro , e delPrincipe , eas uniuersale esset tacione furo in appreno abilito alia celebracione di esse illiorno xυ. HSettembre, per publico bando it notificarono, e si feceroseruato. Venuto ilpredettogiorno, la mattina per tempoJu aperta la Chies, onde tutio ψο- pol vase de a libera faculta di potere interuenire alli cirimonie, egoderdella vista dest'apparato. - a descri ne det quale apparato , per ageuo- time la 'ntelligencia, par necessario premetiere una generale cognitaron di
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co giusta proporcione se prassa. uusa, nesia sua tu be laba, forma percia cuna banda, otio archi la Apostatura dei primo arco, cosi dat a ban'da destra, come dat assius O di quella Naue, psa pra unpilastro di pie tra serena, commesso nel muro delia facciata, e la mpotatura dest ultimo arco ,sepra is pilastro iselato . Gli altri archi da quattorici grosse colonne di pietra sono Menuti, ille quali vene hanno site per ban , e te colonne is come tuiti gli altri membri d architettura, no d ordine Corinto, e di pietra serena. sὶ come i pilastri, oue s apponiano gli archi uelle cappelle desie naui minori, corri Jodono alle colonne delia naue magoore, cosὶ aguarchi delia naue maniore, corri Jondono i vani desse Cappelli . Vusesno sit solamente,perche net vano delsettim arco, ita banda dfra,vi ἡla porta delfanco, e da asinistra questa dei chiostrotopra L quale risie- de l'organo in Logo dest arco otiatio, vi ἡ per es cuna banda una facciata di muro , in una desie quali e d isto ii martirio di S. Lorenro, e l astrae destinata per cose simile. Dis petio a quei due pilastri, a quali, comese deito, s apporaiano gli ultimi archi delia naue maniore, ne seno due a tri d'Quale abelia, apponiati ade ale dei muro, che serrano la testa delia Chies, elopra questi quattro pila tri Jono gellati quattro grandi archis si menti la cupola. Sotio liltimo arco,amunto in tu spm emInete,e poms Io I tar mauiore, e A L akio, e e dast Altare, ino a ne desta Chie se, che rimane di forma quadra serue per coro. Dagii altri due archigra' di, che seno dalia banda destra, e dat asinistra, prendono cominciamento ι'etno, e taltro braccio desta Croce,ciasiuno de' quali, ne a parteseuperiore, merso la'ncro statura dei muro desta Chiesam due cappelli,e,nesta parte opposta , unasti. Nella punia di clasecun braccio, oi . pure una sola cap- pnia in m o a due porte ,per una desie quali vi se Ua neste segressite, et altra strue per adornamento, e corri Jonde a. I molli altri adorname ti, e belle cie di que to Templo, qu tralaficiano, per ἡ con diffulta s' A rimouo, e con tediosi leuono, e net cors desta descrione piis opportuna- mentes no men o nati ; alia quale, da quella parte , che prima alia visa 4 appresentaua ,par conueneuole dar principio. Ia
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A sacciata di fluora, era Iutta parata di pani neri, e
intorno ali e tremita di essa , sὶ nesi'alte a , comeda lati , altri pam arar pati, e cres 3 erano Drap'po ti , che , racadendo variamente, os accendo fregio, accresieuano epes onauano l ornamento. Leportate destasacciata erano d ordine Corinto, it telato delia
porta maggiore appariua di pos ipiedeItalli diali colonne di color paona o. Le base, e i capitelli di marmo glasio, te colonne d i serpentino, la cornice, lurchitraue , erfouti piris rotto nel me ro, erano dipor o net fregio erano triglifigia i , e fra lin triglis,e la Iro vnnsio, e arme di Nauarra, e cos, aueua la porta iise nimento. Dalia ros tura det fronti labio su eua vn Drangsilio doro squale a-ueua uni amplo sudo ne no, entroui in due studi minori,dat a parte δε- sitra , t arme det Regno di Francia, e da asini tra, di quel di Nauarra: si quali datis due insigne, e collane desi ordine di caualteria dego Spirito Sato, e di S. Michele, erano i hirundati. Ladornamento dedo udo, eris
Ombreuiato di color morti, e malincon , due Morti sedenti in Histoniis Picio is serieneuano, is quasi pareuano appenate per quel uscis , e quasi ripentite de a cagione. S, come spra lasommita delis scudo , era it diadema reale , cos, da quellas partiua una grande , e doui iosa rica ta di panni , che alla andosiaguis di padglione , e di tendendo no a terra,
fac eua alta porta maritore , maenis e lugubre ammanto e e legando si conmna dest'e tremita de quadri , che erano Ara leporte minori aceua ,stat ina porta e lustra, υn f tone con rica ta simile a quella, che era da la parte oppona di ciasiun quadro . Mile porte minori erano , in vece dicolonne . mersi pilastri , e t frontis io era interoe net rimanentesi uita sano in tutio si me desimo ordine , e t adornamento de panni poco variauada quesio delia porta maritore. A canto a Gasiun pila tro era una Morte in pleri Ara tna bas,c
me asilente in quel giorno , perguardia e custodia deli entrata dei Tem pio . Sopra it fronti L icio di ci cuna porta era vn quadro, con orname-io intorno , di pittura e di panni, e con vn gelio Dra uel me et O. Nel quadro erano dipiste due Morti, che meret e a ghtacere, rarae no
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Per Iimontrare, che la virtu diu huom filo di due Regni fu proteitrice Neli'altro era inpinta que a diale due colonne ritte, e asta reale coronate iae ui quento motio,
QUI DEDIT HAEC DABIT HIS ULTRA .
Significando, che egli riconseva da Dio l'acquiIIo de agrande et a me dat me desimo L eraua i accre mento. Con dichiaro Cli molio altamet ego effetti di sua virtu, la cagione di sua poten a , it fondamento di suseraπ-ca. Sotio la cornice, che distingueua it frontisticio da a parete desta fac-ciata, era vn fregio di panni rappo ite cadenti simile at digia det to,cbe Iutta quantati trauersua. Sopra la cornice, net me et o delfront silio de a facciata, era af se una nicchia,che appariva diporfido, e diserpera' tino, a eanto a glistipiti delia quale suppugi uano due Morti te nite diluito,e net vano, fra la cornice istotin icto,era ponta una tenta di morte, alia quale panno incre ato con molle pleghe, faceua come vu Ugolo.
L'apparato di dentro era tutio insieme componto , e diuisio in manie-ra Pegii consi uiua ii sine conueniente a foccasione, di muouere i cnrcvriami amarauiglia, lagrandetarba, e virtu det Re, con esiquisite za sordine , e dinue, ione, vi era in molle gust magnificamete at vivo rappresentata e per e citare a me Iiz a, non vi aueua parte aliuna dei templo, che spoteste acconclameute adornare, o coprire, che non fisse coperta di panni neri, innisamente pendenti, o in varie maniere aggr pati, e mu' uolti , o non e adornata di pitture di chiar suro lequali, o et eno cose inter amis ei funeste rappremtauano, o in alti, o in abiti lugubri,e manin- con , o mente, e manin cons aueuano intorno l'accos nature, egii mdornamenti. fmotti attres,, che vi sit geuano,significauano, per lo piu, essetti, e proprieta della Morte, o la caducita desie cose omane, e dei viu re, o frimeuano in quelli, a chi s adattauano , dolore, tigrime, e condo-guen a e e quenti erano tuiti de a diuina 'litura,sentana vivace insaluteuoli documenti.
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La porta maggiore desia Chissa, dasia parte di dentro , ὸ messa in me ro da due pila ira i quali, per nuoua aggiunta, e di di gno di s chel nolo, dae colonne is si rappo ovo, non disserenti dast altre , suorchenella groset a. uuentes tengono libal toto di marmo, che sede pra L porta, per Uo di montrar o sacre reliquie, donate alia tales talia soriosa memoria di Lion Decimo, te quali quiui in vn Logo particulare, a cib denti nato , congrandissimo onore e reiserri a , A Ucuerano , esi consimano. e deite colonne erano vestite di panni si ballatoto tutio coperto , si come tutio it resio delia facciata, dat vano desse porte in pol. A canto alle colonne s appotaiauano due Morti di straordinaria grande et a , si quali, con la falce leuata in alto , insigno di lor vittoria , tut- te orguliost , mosi Mano in verbis per quenta noue la preda ,piu che per verun altra che mai facessiro. Sopra L porta di mergoo era I grauquadro, quem epitas ,dimo ante, a chi lenisse , l onore di questa
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NENRICO QUARTO GALLIARUM ET NAUARRAE REGI CRISTIANIsSIMO MAGNO PIO FELICI PACIS AC PUBBLICAE QUIETis p vNDATORI UICTORIIS TRIVMPHI SQ. CLARISSIMO GALLICAE LIBERT A TIS VI N- DICI ACERRlMO IM PERATORI s E M PE R INVICTOMENTE VIRTUTE PIETATE COETERI suo LAUDIBUS OB QUAS DIVINOs HONORES DECERNERE SUEVIT ANTIQUITΑs PRAESTANTISSIMO QUI CUM DECIEs QUATUOR ANNORUM SPATIO POTENTIssIMI HOsTIs EXERCITUS PROFLIGASSE T. OCCLUSUM SIBI AD REGNUM ADITUM. PRUDENTIA FORTITUDINE CLEMENTIA A PERVISSET. IMPERIUM MEDICEO CONIUGIO AC NUMEROSA PROLE FIRMAs.s ET ANTIQUUM GALLIAE S PLEN DOREM HUMANO GENERI PACEM RESTITUISSET AC DEMUM sE IPSUM
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lmerco delia sociata, e in Logo eminente,sepra la cornice, era v na grand'arme reale , con te debite apparieneme, messa in merso da duetrosti , che erano come simbolo deleta virtu militare di quel Re, e dentro Uerano at naturale dipinti vari Hrumenti, ames, e abiti bellici , e sὶ i ar- me come i trosel aueuano distorno ornamento di pauni, epoco filo l'ar- me , era ta res delis colonni. Sopra leporte minori erano te due imprese det Re co lor molli , e co' loro
Le colonne desta naue magnore erano sesitate di panni, da capo api de , e dat merco di ciastin arco, sὶ desin naue , come delia trauersa dei te-pio , pendeua v Fouato , ent ut una Morte in pied, cou falcem mano, o altro strumento , che denotasse qualchesuo essetio, oproprieta.
ti , o anime appenate e plangenti , Agurate inguis , che apparisan de si ι- res ostre modo di sentire ii suo no risi angelica tromb l quast
Ciascun riuederil la trista tomba , Ripiglieri sua carne, e sua figura, Udiri quel che in eterno rambomba rEWH i motii, che eram nia e cartiali, la certa resurredone de'morti incipalmente additauano una parte de quali erano questi
DOMINUS MORTEM NON FECI Τ, NEC LAETA TvR IN PERDITIONE VI Vo R V M. CUM DEDERIT DILECTIS SUIS SOMNUM ECCE HAEREDITA sDOMINI. IMPLEBI Τ SpLENDORIBUS ANIMAM TUAM, ET OssA TUA LIBERABIT.REvERTATUR PULVIS IN TERRAM SUAM UNDE ERAT, ET spIRITUS REDEAT AD D E VM, QUI FECIT ILLUM.
ERIT TIBI DOMINUS IN LUCEM SEMPITERNAM, ET DE vs Tvvs IN GLORIAM TVΛM.
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CONSURGA M CUM SEDERO IN TENEBRIS, DO MINUS LEX ME A EST. CONSURGE, IND VERE FO RTITUD IN E, IND V ERE VESTIMENTIS GLORIE. Fl Ni TVS Esr PULVIS, PR E PAR ABITUR IN MISERICORDIA SOLI UM .
Detro tali arioli, n quali gli archi de a naue maggiore , e desie brac-cia delia Croce ,si congiungono insieme, poseuano grandisiudi , i quali conia bommita che , per piu vaghe et a o eua in Dori , ra lauano la cornice , che e sipra i architraue degli archi, e ne inicorredo per tutia la Chie
cia e di Nauarra, o te due impro uel Re,e tuti erano con determinato ordine hompartit. . In cima a ciciscuno sudo era la Corona Reate , em-
torno da vari grunt e auuolimenti di panni, erano gradosamente cis codati , e ricinti. Nel fregio, che tarchitraue de iis archi , Ura la comnice , e= a fatio vn fregio poniccio , net quale sveluano in campo nerogi b d oro , e lansigna di Nauama , e le res det Re, con tal ordine, che per tutio si fregio erano equidi stati tuna dast altra, e regolatamentes Fc'cede uano . Sopra la coi nice se e continuatamente una parete di muro,ia quale roportatonatamente aEandosi a sent no alia ricca ospita , chetermina l'alte a dei Templo. In quenta sono is snsre, che danno si lu- me stuate appunto sepra timer o degli archi , B che ne a naue maggiore otio ve ne sono per sanda, e quattro per is cun braccio , e, sta tuna nestra e t aura , rimangono ventiquatir paeti interi, Gedici m staci . In que It erano trosei, e, negli spad interi erano ventiquattro quadri ditat grauitarba , che fa l'ornamento de apiitura , e de panni occupaua
no tutio is dacio. In quattro di que ii quadri, iquali erano scompartitinetis braccia delia Croce , erano quattro trosei sim si a questi de a faccia' ta , e negli altri venti, a s ne di dimo irar la grania laba det Re serrigo, e Gel Regno di Francia , vi erano dipinte venti Prouincie H quel Reame , in forma in Donue vi granda fare. siue te , beniae per ichiam tarare lagenerossa e grandelacia loro ,systro riccamente , e realmente amomantate , e per e ser m lio ricouosectute, ostre alnome,aussero intorno i seste iusigue , non aueuauo pero mi volto l' ista sola, ne aueuano in testa, o tu mavo, ma per terra , e fra i sedi, te Corone, egit Scetret,e tuite eraΠo