Ragionamento

발행: 1772년

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non possono convenire tuiti inseme a veru altro oggetto a Sole diverso . Per dimostrare questa parte de Teorema non e punio necessario di considerare tuti distiniamente te suddelte Proprieta e Simboli: maias a cessi sciegliere soliant quelli che sonomen comuni ad altri antichi molacri . 1 Simbolimen comuni, chei Osservano in quest Monumento , sono a mi credere it apo radiato duetustidi cavallo ae antichesim magini, che s glion , o chepostano avere Coitrealcuni altri Simboli della Statua)r uno altro, o tuiti due questi Simboli meno comuni sono uelle Lunarioni ante, o di uia tuocatore Circense, uelle di alcunt Re oram peradori, quelle finalmente di alculae Divinita per dire quanto ora mi si presenta alia memoria . Sara unque mio incarico it imostrare, che la Statua orghese non suo appresentare verana di queste immagini.

La Statua non Limmagine diis Trionfante, o diis Circens .

I. I pongano da principio ali e me te immagini di uia Trioniant e di uia Circense, ei dimostri quali sono di queste te proprieta che sit accordano colla

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Chi adunque si persuadesi di edere in questa Statua uia Trionfante o uti Circense, direbbe heri r , quali circondano ii capydi essa, surono fati per inserirvi a Corona , di cui anclavano adornici Trionfanti edi Circensi chesi due Busti di cavallo sono imboloo de Cocchio Trioniale , o di una Biga Circense. Pertanto la Statua potra rappresentare alc uno di questi Eroi in generale, o in particolare uno di que tanti Imperatori , he condussero Trion alc uno diquelli ch'ebberoci placere, o r ambigione di serci- tarsi e compari vincitori ne giti ochi Circensi fra quali furono a agion 'es empto Cajo L. DomiZio Vitellio , L. Vero , lagabalo, ed altri mentovati dat Patavinio 1 .

II. Un si fatio ragiocinio porta seco moli apparen et di verisimilae non hiero tale in realia mella sola Biga cola Veiagono uia Trion fante ed uia Circens colla nostra Statua ; ne res ante v ydellaui pugnanZa . At trove a fu i da me servato, che per imporsesul capo di questa Statua qualsisia corona, non erat Oal certo necessari seite sorici molio me nolo erat' u Oro, che fostero dispost con quella sim metria, ch'essi conservano Dipo la Statua a cinio ancora it apodi diadema Fig. II. yil quale forma uia cerchio diverse a quello, che intendo descritio da sette sori. Dunque ad uia Trionsante, o ad uia Circens , corona insite ineae diadema Non 'esragione suffciente III. A

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III. Avvi uia altra differenga ancora a abito de' Trionfanti eracia Toga pictai a Tunica palmara , come comune mente 'appellano gli antichi Autori presso Butengero ly. a Statua Orghese non porta a Toga , macia Clamide, e la Tonaca non certamente palmata. Dicasi pure, che anche a Clamide pu es sere uia abito a Trionsante, percho alliferi di Appiano Alessandrino ah, trionfandolompe uso dellaClamide di Alessandro ii Grande Nerone per testimonianga di Suetonio 3 adopero net suo trionso, in ambio della Toga rica mala, una Clamide ornata di stelle ' oro : Meroni Triumphanti chlamys aureissellis disincia fuit pro toga picta : angi ch talvolt fu satone trionsere it aludamento , siccome pare o si ri

sca Aurelio Vittorei hi quale di Caligola ci lascio

scritto phaisrato equo insigitisque aurea corona quasi riumphans indutus aureo paludamento curru bi fugi decurrit. Da quali essem p pare manifesta , he non eraco stante Piso della Toga ricaniata et trions . IV. Dunque a nostra Statua o appresenta, suo rappresentare uno di questi Trionfanti Θ Nodi certo

Se uia tale uso non era costant , era per comune

comune it imo strano te testimoni ange di tanti antichi Scrit tori , e comune i dimostra ancheci passo di Suetonio poc angi riserito : perchei asTrire , che uno uso ne trioni delia Clamide invece della Toga ricamata , eclo stego che r affer mare, che a comune

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u ga richiedeva a Toga ricamata . Per spondereali' essem pio di Pompein, mi prevalere della risessione, che per altro motiVo fece Rubenio , dicendo che Pompe non portaVa uella lami de ambiat ali'us de Macedoni, a raggirata intorno alle palle aluis di Toga : a quat cosa non si accorda colla nostra Statua. Malas ciando a parte larissessione di Rube- iii , come troppo ideat e riget lata dat celebre errari 1 diro che questi particolari es empj non si pose

sono pretendere V Verati ella Statua, che illustrianio, perche insieme non concorron te attre circosian Ze a tale oggetto necessarie . Non abbiamo a Tonaca pal Lata , anZi una se inplice statio, e succinia, quale non conViene ad un Trionsentae vi manca aBolla penclente sui petio usata a Trisas uti axequello che toglie ogia diibbio , a sonon a della Statua o molio diversia da uella de so pratio minati Imperatori E per non lasciare senga rispost ii testo di

Vittore ais letto, che quelle parole , quasi triui bans, si devota riseri re certamente alle antecedenti, insigni uoaurea corona essendo questa ut consueto ornamento de Trion fanti, quale non era it Paludamento . Lungi unque alia nostra Statuari' idea di uia Trionsente V. Ne conforme vi puo essere uella dicin Circense,s,per alcune elle agioni poc' angi deite, che sono comuni ait 'immagine di uia Trionfante e di uia Circens os perche r abito diis Cocchiero a Circo era diverso da quello, di cui o vestita a Statua come 1 mo

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puo rite vare da Monumenti antichi, accolit in questa materia a Patavinio ely Opera de Ludis Circensibus f. II.

La Statua non Dan immagine di aurae di an Imperator:

Ρ Assiam alle immagini de'Re ed Imperadori. Queis

ste si possono damoi considerare in generale ed in particolare . Esaminiamole primieramente in generale . La distingione chemella Statua osservasi de due Simboli , cio di quello sui Diadema Fig. II. ye di quello de Raggi, a che est non possa convenire ad alcun Re o Imperadore , generalinente partando Gl diade matella Statua te cinge tutio ii cap raggi te cir- condano folianto ii volt i fori, da quali debbonouscire Praggi, sono di solio at diadema verso a fronte, non seguono h lampoco a diregione delia linea

de Diadema talch gli ultimi due fori sono allostesso diadema pili distanti degli altrici sicche Praggi

non erano applicati a diadema, a ovevano immedia tamente spuntare a capegit. Di pili it diademadella Statua estanto tenue, exin tale sim agione , chenon pub cadere solio gli occhydi chi contempli larita- tua per avanti. II. Oracio osservo , he te teste de Re e degi Imperadori , a partare conquita esatteZZa , si devora chia- mare citate di corona radiata, e non si volt radiatici

perciocche Praggi deli teste Imperatorie sono se inpreapplicati ad una fascia, a cui si di partono, e questa molio cospicua aeli occhyde ris uardanti me gio vexa

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r i dire, che i fori della testa della Statua sero nos alti per applicarui uia visibile diadema, e per a ragione sol rade ita 1 e perche uno de due farebbe inutile, percho i diadema circonda it apo e non iacit

III. artando generat mente detrim magine de Sole, si deve stabilire questo canone antiquari : hecia testa de Sole comparisce circondata di aggi, in ma-Miera cli essi non sono applicati ad alcuna fascia, mas puniano immediatamente da' cape gli . Tale sit 'offervagione a me fati su gli antichi Monumenti di

qua lunque genere di modo che convieneram metiere questo per uia costume affatio comune presso gli anti-chici e tale anches riger vagione , che On mi piacere veggo pol fati dati eruditissimo Autore deli Istia tugione Antiquario-Numismatica a . Se dunque in qualch roggo Bassori lievo si trova uia sempio delia corona radiata imposta ut capydeli 'immagine Solare, cio dour ascriversi ali ignoranga deli Arte fice , non avr sorga di distraggere ii canone stabilito thes anche si trovasse at numero di sempi , he sem- brasse rendere ambiguo ii divisat costumera aliora traitandosi di una immagine di qualch ragguar devole personaggio , si doura conchiudere , he se inrtefice a Veste voluto appresentario otio a figura de Sole , avrebbe applicati Praggi secondo a comune usan Za , per non lascia dubbiosa a ris guardanti a sua idea Imperoccho se alvolta anche i Sole compari- sce

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XXIII

ste ciniori capo di corona radiata, come meae gl'Imperatori certo per che non gia questi, a quello unicamente si ede o col volt radiato , o colla testa fornita Praggitella sopradetia anter . a Corona radiatai Simbolo generico, esprimente i carat tere di Divinita: addove ii volt radiato deve esse simbolodi quelmum , cui si proprieta singolare ii produrrela luce. IV. Mariat uno fors mi opporra, che data ancorata distingione et Simbolo et diadema da uella delvolt radiato , cio non os ante puo questa Statua esserer immagine di qualche Rem Imperatore Solevano estirappresentarii co vestiment , e coli insegne di quei Numi, 'quali vole vano , o permetlevata di essere paragonati Danque a Statua Borghese polrebbere1Iere uno di questi personaggi sottol immagine det Sole Che cio abbi luogo ne vasto numero de possibili, ii concedo io pure che real mente pol a Statua assi-guri uia Rem Imperadore in emblanga di Sole, o checi si possa provare, non mi si potra ragioneVOlmente persuadere . In quella potes uno de' meχZi me noequivoci per decidere a questione , farebbe , partando in generale, ut es atto confronto delle fisono nate. Ora quale e ma que Re o Imperadore , he dimostrii volt affatio simile a quello della Statua orghesed V. Questa sola ragionei per discendere a particolares basta per se stes a definire, che ella Statua non sono appresentati Caracalla, o Geta , che in un

i Vedi Morelli Specimen Res Num pag. λον

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Soli ne r Imperadore Commodo , he in un attranaeda glia 1 comparisce o capo radiato in alto dicondurre a Quadriga solare rumperadore Aureliano , he in varie medaglie si ede coronato Praggi ad imitagione det Sole : θ Caligo la, che vivente usodella Corona radiata per embrare un Apollo, come

ra lori non porta alcuna Omigilanga con quello della Statua Borghese. VI. lire agioni, olire di questa, anno palese, checla medesima Statua non puo essἡre immagine de' Re Persiani Ciro IV. e Sapore, ne di Alessandro ii Grande , ne di Augusto . Egli e vero, che Cir e Sapore, come accontano Plutarco 3ye Ammiano Marcellino si facevano denominare Solici a non sappi Dmo da gli antichi Scritiori se a superbia di que Re , oci' adulagione de popoli arrivas ad ergere Statue 1imolacri, in cui ossero espressi sottol immagine det

Sole . E quello chemella mi mente ha orga maggiore , si e , chesi Sole de Persiani era it Dio Mitra Quest non to vidi mal into Praggi, malensi operto Pud appello, o Beretto frigio . Dunque se me Persiani fostero stati alcuna volt rappresentati sottor immagine de Sole , o de tutio verisimile, che o sa-rebbero stati otio uella de loro Dio Mitra Postocio, quale uso dour mai asiegnarsi a que sette ori, che sono intorno a capo delia nostra Statua se pre

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tendas , ch essa ci presenti un Re Persan, A qualfu i due usti ci cavallo, quando non trovasi maiattribuito it cocchio alii Mitra, e quando illa lui Simbolo principale o it Toro λVII. Giudico una persona di merito, che la no-fra Statua osse uella d Alessandro M. fors a ca-gione de volto, e de' due usti di cavatio ma se aveste fati pili a vicino it confronto dellei nomie,

non avribbe pronungiata tale sentenZ molto menopoli avesse ricteituto, che r abito delia nostra Statua non pu essere tutio proprio e distintivo dialesandro e che non vi farebbe sufficiente ragione di quei se ite Fori, che sono intorno alla testa della Statua. Per ultimo qua relagione avrebberoci due cavalli conΑlessandro M. Θ L storia di tui ne richiederebi, unsolo, sicco me uno solamente se ne ede elle di tui Medagite Nysi dica essἡre Alessandro appresentato in questa Statua otio a figura di Sole perche olire ladis migii anga de volti, di tui nemmeno si legge, che aves r ambigione o la toleranga di es&re nominato Sole.

VIII. Finalmente di Augusto narrano tali cose gli Storici, che polrebbono far nascere sospetio, se glisa in queata Statua siniboleggiato . Di tui scrive Velle-jo Patercolo 1 ehe en trando in Roma , Solis orbiisv-

pc caput ejus, curvatus aequaliter rotundat quo in colorem arcus, veluti coronam tanti mox viri capiti impo-

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- XXV . . tavio Ogno di ederio , mortali Decie ampliorem, cum fulmineo sce ro exuviisque Jovis . ac radiata corona super laureatum currum bionis equis trahentibus. ercho unque non potra dirsi, heci Romani per rendere perenne a memoria de prodigio narrato da Patercolo, abbiano voluto in questa Statua rap- presentare Augusto O perche non si potra Lapporre che elle mani, di cui e priva a Statua , vi offero Simboli ram memorati a Suetonio , e che a Corona radiata e cavalli, de quali se mengione , siano indicati nella Statua per egro de sette ori, e de due

Busti di cavali, Mollo tu che Augusto si vantava di essere figliuolo di Apolline , e che col cap circondato appulato di sette raggi in forma di Divinita sivede in una med a glia presso Panuinio 1 .

IX. a se prim ieramente si consideri a narragione di Patercolo, s intendera , che per esprimere in qual-che mani era uel celeste resagio, non erano necessar i due busti di cavallo , e basiava a corona sal ca-PO : OVVero volendosi intieramente es presso tutio ilsati , rara uopo che in uia medesimo Monumento vi is it Sole in alto di coronare Augusto come per Γ appunto si vede in questo atteggiamento in una me-

da glia di Costantino et . In secondo uogo i lodato Scrittore ha passat i confini dello torico, facendo lada interpetre Suetonio sy, Diones Plinio s)

3 Sueton in sui Vita XCv. . Dion Lib. XLV. s Plia Natur. Quaest. Lib. r.

Cap. II s

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