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E R C H E non E cosa, laquale sia pili comin anda' ta dat te regole, dalli Monaster ij ben disciplinati, quanto Possemaneta dessa vita commune tu te suore , wm hanno promesse per sistentae voto os
seruare,commandiamo, che tutis debbano vivere μω in comune ad una medesima mensa SVn medesimo
pane, vino , & pietanaa. Prouederi pero la Bade illa, secondo la ia- colla dei Monasterio,ben commensurata alli bisogni delle Suore , discretione, & carita circa it vitio, & attre cose necessarie, iacendo , conae Macte prouida di famiglia, ante uedendo nel principio detra no I occorrenti necessita dei Monasterio,& l'entrate con te solite ele mosine,per poter prouedere aquanto fara bisogno: & iara diligente,& verso tulte v ale, accio che te Suore, lasciata la cura di que ita cor terrene, siano pia seruenti nelle cole spirituali , in tanto,che nisi una sappla aloena cosa esser sua, non hauendo in loro liberta ii volere, o non volem, ina harano l'vssi di mite te cose a libero beneplacito dei δBades , perche, altrimente facendo, sariano proprietarie, dc non se uerebbono ii voto della potierta, che non solo non hauer cosa alcim propria, ma ne anco desiderare d'hauerta. onde accio che questo hab bia euetto, comina iamo,chenitana Suora insito nome proprio PQGia tenere beni mobili, & immobili, ne in quat si Vosia modo acquist 'ti,ne anco danari, ma debbano quanto prima notificare quantu hanno alia Badessa, accio che sia palesie, & manifesto tutio uello, chepos sederanno per loro v o; & amino tulte inuiolabit mente la sania pQ uerti,come muro della Religione: & ciasci a sappia, de intenda, niv-na cosa benche minima esser sua, ne poteriae disporre in modo alciano met propria, ma con licen ra delia Badessae, & in casi necessarii, o molio conuenienti, porche non e in loro liberta, ne hanno volere , δnon volere; ma intendano,il voto delia polieria consistere non solamε ῖς in non hauer dominio, o propriet, di cosa alcuna, ma ne usu frutto, ne uso, che si delitia per via di ramne, ma solamente vis di latio condec te, de nuda tenuia ad arbitrio della Superiore. Et percio
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' seppia cias na , che non puo donare , ne dare presenti ,ne rice uere, ne puo vendere,ne locare, o fare altri contraiti,eccet tota Badessa, & Monasterio in commune, & quel chele sara concesso tenere, o pigliare con licenaa, non to puo spendere in usi profam, O vanita, b in cose fouerchie, & inconuenieati. 3 Intenda ancora la Badessa,& cias cuna Monaca, che non soloe peccato di proprieta tenere aloena cosa di danari , , d' altri in suo potere, O d altri,sei Za liceaa ne saputa tella Superiore, disponedone a tuo proprio λrbitrio, ma ancora e proprietaria quella Rcligiosa prosella,che. tenedo at cune cosse con licenta, ne disponesse in usi profani, ει di simili, o donasse a parenti, o ad altri per complimenti vani, ancorche lo sacon licenta delia Badessa, miche li Superiori non hanno potestadi dissipare te cosse dei Monasterio, in a carico di conseruarie; de la liccnea data in v si disutili. non vale; & pecca la Badessa , la Suddita s & guardinii di non tener cosa alcuna occolla, & secreta, che nonio sappia la Badessa. chi contra fari, come profrietaria, sia carcerata per orto gloriat,
V T T E le Suore si vestiranno Suna medesima soriste di panno, & siano ii habiti suna medesima fat- tione ,& senaa curiosita, S: il colore sia secondoche ricerca rordine di S.Benedetto, & secondo lalaudabile consuetudine antica della Religione, so to pena alia Badessa, che altrimente permetiesse , desser sospes a dat suo Officio, & le Suore , chetali pannidissesniti viassero, deler priue, sensescunaremissione, didem panni. - .
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RDINIAMO, che, quando occorreramo ire victina Suora,niuna discepola, Badessa Sorella,Lia, nepote, parente, o qualunque altra Suora priuata posta attribuirs, ne appropriar sit spoglia alcima diderea desonia, ina tutio quel, chlara ad vis di declimoria, si consegni sedetinente alia Badessa, & ser-- laira per vis conatine,& beneficio dei Monasterio. a Potranno pero la Badessa, Vicaria, misiscrete, se vedranno il sogno,dispen re tali robbe alle suore pili bisognosse. & se aloena suora occoliasse, tenesse, o spendet se a suo gusto sp lie Salina de senta non posta esse reaitatura, se non danes,latta peris prima larestitvi
ESIDERANDO, chesi voto deli Obbedien altuito sia ossemato in mel che non e contrario alla salute detranime,& alia prosessione: Or Dianio,checiaschedum Suora obbedisca alia Vicaria, & a tut- te te attre Ossiciali, respetitumente in quel che cru cerne I officio loro;&quelle,ches anno penitentiate, esseguistano deite penitenae senis replica, quaeuos anno loro imposte alia colpa,o altroue, per te transgressioni delia loro regol dedi queste nostre ordinationi; la Badessa non nranchera, seco Ia consuetudine dei Monasterio, ascoltare lacolpa,una, optu vobis lasettimana ; & ri prendera mite te delinquenti, secondo la quali- , & quantita de' disetti, oue pero non saranno determinate leperitenae in queste nostre Ordinationi. Ma , doue sono es preste se licetuente , s ano esseauite, & per tam modo ruassate; & quando sa α-
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s collera la colpa alle prosesse, non vo iamo, che sano presenti lenouitie; & niduna presuma rispondere alia colpa, dilandere, o scus re aloina, che sene hipresa , festo pena Gna disciplina publica in re. fettorio; ma, quando ragioneuol mente appMesse, chesi facesse in v. stitia ad alcuna, 1 lai sola con ogni modestia, & Himilia separatame te potra dir il suo parere. Ε, quando la Bacie is a comesanderi cola alcuna per tanta ob dieneta, mostrando voler eger ob dira, come verbi gratia se et laconi. mandasse piu volte, che una tacesse, q uando nascesse asteratione sta te More, ouero, che non si riuelino cose, Halle quali ne potesse nascere scandalo, ouero odio, mite te volte, che non si osseruera tar bedienza, quella tale,che sata di sobbediente L sara tenuia mangiare in te ra pane, Sc acqua, seneta niente in testa. di se Occorrose, che aloena Suora non solo rispondesse arditamente alia Badessa, ma ancora cche
Iddio non vogliaὶ con parole iniuriose Sinfamia insurgesse contradi tet,commandiamo, che quella,come disio ediente, e tabella, sa sim carcerata,& stia in prigione per qxundici glorni:&,chi dicesse tarin urie ali attre Suore,sia incarcerata per tre du& nissima ardisca rius acciare disetto alcuno passato, di innouar l iaghe passate corrette,& castigate; &, chi contrafata,mangieria na volta in terra co'l capo scope to in restitorio; & se alciana infamera in coita graue la sua Sorella,non vogliamo,chepogaester alibilita, se non danoi, fatia perola restititione delia fama , α' paciscata che sua con let.
O I C H E ii Sacro Concilio di Trento, tanto scue ramente ordina, sottorattestationi det Diuin Giu dicio, &minaccie delia maledittion'eterna, tuttili Superiori, rossem χa delia clausura de'Monast xij, accio che questo si osserui inuiolabilivente, commandiamo per sania ob Aenza , che ni una Ba-- dessa, o Myunque altra Suora, ardis intronae ter dentro alle prime porte det Monasterio , che somno quelleolire la casa det Polatorio, & Ruma, ne Huomini,ne Donne di quals uoglia c dicione,oper quat si uoglia causa,se non vecta prima la licera in stritto det Superiore,festo pena delia scomunica Papale,daim corrersi in quello istate,& priuatione detrvsficio che limessero,& inha
bilita in perpetuo a D itaque potessero hiuet citre delia pena dena
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earcere per dieci glomi la prima volta, & per la seconda in meis. Etit Sacro Concilio Tridentino, & Constitutioni di N.S.Gregorio XIlI.
sotto grauissimae pene commandano , che si os lemi la clausura, & non si possa elatrare , ne uscire extra septa Monasterii. Ne presumino mai Consus rientrare nella clausura , se non percagione dammini statione ii Santissimi Sacramenti a inserine, ra comandari anima,& sar Possicio alle defiante; & , tutaevolte ch'en-treranno, entrino conlacotta,&stola, si come vuole la Regolades te Monache velate. Dichiaramo etiam , & commandiamo alli Consessori, che non a discano indar mai a celebrar Messa in tempo alcuno nella Chies a didentrodesse suore;&sano certi, che,entrandovi, morditat necessita,come habbiamo dctio di iopra, incorreranno nella scommunica ipso satio, & priuationi di loro ossicij; &, ite volte, che per tal necetia .sta ventreranno, subito chedaquelli negotii saranno spediti, se ne sciranno Dora, & sempre ii compagno sara con ess loro, entrand , stando, & vscendo.Non permetieranno,che,mentre essii consessano,uadano ii compagni per ii Monasterio, ma staranno talinente disposti in
Auuertiranno te Badesse, che, cyrando Iara necessiario, che alcum enuino dentro la clausura, come it Consessore, it Medico, Chirurgi. co, si altri, per portar dentro grano, vino,ogito,iegne, farina, e simiali,habbiano questi tali senipre la liceneta in scriptis da Superiori,& sempre sano accompagnati da quattro Suore incio deputate, & sidia se a. o con una campanella, che mite te suore, tequali sessero sparsis perii Monasterio, si ritirino nelle loro camere per non esser viste;& nisi nadelle ossiciali, sitor che nelle cosse appar tenenti nelli loro ossicii ,
ardisca di partare con quelli tali, solio pena della priuationi di voce
attiua,&passiva per via' anno. Commandianio ancora es pressamente, che nis una Suorapossa δε-
re alia porta,lasciandbsii vetare, o guardando altri, ὁ ragionando c5uuat si vo ia persona, solio pena svno mese di carcere; m ordiniamo, che niuna intrometia per la porta, D per la ruota, sanciuili,5 putri masthi, o semine, ii quat si inglia picciolaeta, & che non si posiano tener dentro ii Monasterio, per imparare, Nouane, Q iiii O.
messa atrordi hario,il quale harata v . dere, se sia vera, o sorrettitia.
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te te Suore,che, tulte te volte , che sata loro data al- cuna cosa danaan are,ladebbano conseMare alia
Badella, la quale ellendo la cosa donata in quantita debba farta dispensare inseruitio commune del-l'altre: pero a quella, che sara stata donata , se te nepotra dare una parte maggiore. ma, essendo ii presenti di cosa minima, si consegnino allan adesti, da distribuirsia chi in Domino lep rera, come ad indisposte, o conualescenti , se non sara cosa da potersi
. Non Ytaliamo, che per rauenire alciana possa accellare presenti. quantunque minimi, da quat si voglia per na, senaa espressa liceneta delia Badessa, Vicaria, ouerodiat lunal tramadre zelante, alia quale cio ibile commesso: &, essendo esse occupate,questa tale intendera bene, chi lo manda, & chi lo porta, & che interesse ha la Suora presentata con quella persona, che dona; &, conoscendo, che velagono
da parenti, o da peribite timorate di Dio, & non sospetie, vogliamo possa dar licenZa, che si accellino ; ma, dubitando, o spetiando autrimenti, debba riuocarii.& hiprender chi ii porta. Commandi amo ancora, che niuna possa mandar Bora presenti aquai si voglia persona, ancorche seuero parenti stretti, se prima non mostra it tutio alia Badessa, & glie ne chi eda licenta, laquale contaderi bene, chi sta la persona, alia quale si presenta, se ei persona bene merita dei Monasterio, che ii donare a tali persene, serebbe atto digratitudine, & caritativa remuneratione in & che cosasti manda, &di che importanaa,& donde si pud inuouere a fugii simile presente: de, conoscendo la persona sospetia, b il presente di valuta, o l'occasione scandalosa, non gli dara liceneta in modo aloeno, solio pena di sospensione dei sita officio: & quella, che seneta tal licenaa presentasse, re sti priua di oce attiua, & passiva per unanno. Ne manco sotio pretesto di seruigio alciano, Suora alcuna data pa
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che facessero seruitii , senta licenis delia Badessa, o Vicaria, te qualienortiamoche delibano euer nomeno discrete,& Pri denti,che amo-
Dedo scriuere, risuere littere,
E lettere non si' seritiano seneta prima dimandar licen-χa alia Badei Ia, a cui si dira, a chi, & che colla s'haura da schiilere , & non si mandino, se prima non sanannoviste, & lette dat istessa Badessa, acui starati manda te, o no, & non si rice no lettere,ne poliae,se non perta Porcinata, O Ruotata. ε
porte serrate con serrature, & chiaui, & parimente leo'crati; &le ruinare hauranno diligente cura perte serrare deite ruote, dc la mattina non l'apri. ranno auansiit leuar det iste, se non si,sse per citus a duimportanZa, & con licenza delia Badessa. Le crati misiano doppie, & discos se almeno via palmo i una dati 'altr i, doue per 5 nou sono te lamine perforate, & piastre, perche, doue fossero, bast rebbe una crate sola ; & habbiano deite crati i telari di tela neradentro, & che si serrino a chiaue, & tal chiaue la terra senil re preseso di s e, etiam quella delia crate delia Sacristia, di det sportellino desela Communione, la Badessa, la quale non conceda a Suora alcuna per poterii mostrare ad hilomini, eccetto, che se sollero parenti molio stretti, & alle doniae, purclie sano parenti, se ben non tanto stretae. Ne si potranno te Suore molirare a detii parenti loro, pili di tre volteranno, senaa licenaa nostra. Comman.
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Commandiamo ancora alle Ascollatrici. che noridalle Suore, cheragionano, ne permetiano. I 'almam
Commandiamo etiamdio a tuite te Suore, che non cieri Preti, o Frati delia loro, haltra relistione o di ti
Frate di ques conditione si ita, se prima non si V presentare in limum' nes in scriptis, ω Al licenia la
V T T E le - non mancher no di conuenire in restitorioset it primo segno,&rire arsi presenΥga ti alia benedimone delia mensa, eccetinate rinse
me, dcentrino mite in ieme a tauola, & neltuna si a sino non saranno reale gratie,se non Q conticenaa diq'eila, che precedera in refotorio; de, mentre si mangsa,vna continuamente leggera; & mite lalire attenderauno non lotamente a cibar il corpo , ma ancora l'anima conqualchedeuota,& spiritual lettione,& ciascheduna sedera net suo tuom, secondo rordine, & antichita; & continuamente s'osseruera it silentio , & non sualecito ad aloena partare, se non per casio dampore Ea, &conbassissima voce, ne si dispensera it silentio talia Presidente, se non rarissime volte,& net tempo di tal dispensattio- . ne te Suore staranno con modestia, & di screti ne, si come conuiene alle vere serue di. . Christo.
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DIRECTORII v I si T. GDetricenere, o spendere perurate dei Mo lario
ER leuar via totalmetela proprieta, scper commune,Ordiniaminche tuiti li dMaari,che velago l Monasterio, hsianod'entrate di posses, i, L & d'alire cose spetiati a quello,come crassitti,doli,
a legati,elemosine, certe,& incerte,che peruenissero
at Monasterio, o sol sero lasciate in particolo' aqualche Suora,si debbano riceuere dati a B adest &, si striuerano tulte in vii libro ita una Suora,la quale in alcuni Monasteiij si clitania Camertinga ν& si metierano turii li detii danari insieme in una cassa, ia quale habbia due chiaui differenti, delle quali una ne terra la Badessa, & l'altra quella Suora, c'hara cura di scriuerti. sta tale spe era, quando sera I bisogno, pero con interuento,& licenga delia Badessa,& sibito riuera partita per partita taetristessesse libro, tanto laspes a , come rentrata dei Monasterio ; de Miristega cassa teriacias cheduna Suora lidanari, che leseranno concessi pervso particolare: douendo la Badmia,& Camertingami dare in ogni attro mesi conto ali Ordinario, dia deputati per i Vniuersita, iquali dipenda la significatoriam assoluere,&T condennare secondisia qualita delli conti,che si Granno: dichiarando, che ii danam i robbe donate , o lasciate ad aloena suora particolare si hamo da metiere in commune per li bi signi det M nasterio,&non sitannoda risectare per doli Ἀalli particolari, ne es lia da essere altra casia darimettersitanis peruso par v ιticolare , ma solo la cata
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. Tetriceuere se nouitie. Cap. a VIL
. O N si possa accestare scuna persona minore di dodi.
. ci anni compiti. come Vuoleti Concilio di Trento , Ses,., scol consensio di due terat dei Monasterio, & liceneta nostra; & non s'a et teri u viva voce , & publica , maper voti secreti, acci hesi leuino ruttii sospetit, che-- -υ potessero nascere. Auertiranno perole Suore, quando hanno da dar voto ad escuna per eser Monaca, che tale sia bennata, d i parenti di buc na fama, di buona, Q santa mente, sanadi corpo , & alta a sare gli efferciiij communi dei Monasterio. Aue tiranno in olire te Badesse, inseme con te Victae, ch'auanti, ch'in- . troducano alcuna dentro per monacata, che se te saccia sapere tuitala regola, rasperita dei vivere, dei vestire , delle vigilie, de digiunt, deli orationi,&d' ii'altra aspreZZadel viuer loro; non permetiendo, chlalcuna Suora particolares pigli, & alleui alcuna discepota , etiam che te solle parente, perchesis anno pol com'via'Idolo di quel. la, & cercano di lasciaria herede delluoro oratori j, o celle, & delles glie , che ton ino loro , ma dei Monasterio , auearandole ad esserproprietarie, &sensuali. Onde, perestirpare questa mala consuetu, ne, commandiamo espressamente,che per Scrutinio secreto Seler',a una Suora delle pili discrete, & etelanti, Ia quale fara actia Maestra delle nouitie, & haura cura di lorb,5 in segnera ad esse ii modo divitiere,& lectrimonie della Religione, ros ficio Diuino, & Polle ' vaneta delia lorore la; &niuna sua ammessavit rosessione, se non haura finito i l festo decimo anno co'l voto de Ile Suore, & Vceneta no .sra. Delta Maestra haura cura di este non solo neli anno det nouiti io, ma ancora due anni segucti,che sarano prosesse,che stiano seco, ne vadano vagado per ii Monasterio c5 le Suore prosesse ma senas re ac-copagnate date odalcimal tradateide,putata, & te alicuera nel timor di Dio ; &, insino che non sata compito it terao Min', deite glo- uani prosesse non haraiano votonet relettione delia da lesia, quantum que fatis la professione poliano intuite salue elettioni hoc voto.