L'architettura generale di Vitruvio ridotta in compendio dal Sig. Perrault dell'Accademia delle scienze di Parigi, ed arricchita di tavole in rame. Opera tradotta dal francese, ed incontrata in questa edizione col testo dell'autore, e col commento di

발행: 1747년

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erano anche d' ordine differente :Imperciocchε P esteriori erano d' ordine Dorico , e te interiori d ordine Ionico , ovvero Corintio, i Gli Antichi cost rutvano i Porti

vano sol tanto des Portici ali torno con dei Μagargini ; e dati' una ali' altra parte vi plantava nodelle Torri, dalle quali con Macchi ne si poteva tirare dati' una ali' altra banda una catena perchiuder ii Porto. Quelli pol, cli' erano artifigia o A .li, si fabbricavano in tre manie re. La prima era di fare de cassiliab. soni o serragii di legna me sol tan- vano Iu

chiusa nel recinio de' medesimi; epol gettarvi tra si falli serragii delle pietre, e delia malia impastata conia Poetetolana, it tutio alla rinsu-sa e seneta ordine : perche cio facea ustir l'acqua contenuia fra i

cassoni; ed erano di pia persuasi

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che quella malia seccherebbes in

2. II seconda maniera era di fare' de' catani o serragii doppi , concalcarvi dentro delia terra grassa ale ordinario ; e pol dopo ches' era votata I acqua col mergo di trombe , sabbricare net sondo det mare che v' era tra quei ser-ragii . Latet, Laterra maniera era di costi uirun Molo sepra P orto e gengiva dei Mare, e di gittarveIo dentro, allorchε il lavoro era secco abbassanta e cio che non richiedeva se non due mesi di tempo . Per po- ter far cadere questo tal Molo in Μare , Io fabbricavano meta fuit' orto dei Mare medesimo, e metasopra un letto di sabbione, cli es-s forma vano vicino at det to odilo, a fine che questo sabbione clienon era trattenuto se non che damuri eretii sola mente per sostentario , durante ii tempo in cui si seccava ii Molo , lo Iastiasse cade-

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re , allorchὰ veniva it Mare a por tar via it Sabbione , dopo d' averatterrati i muri predetii. I Bagni deali Antichi erano Vl '

Aleune di queste stanae avea p. , no vn calor mite e temperato per scaldarris caldare insensibit mente i cor a poeopi , e prepararii ad un calor pili forte e valevole a farti su

dare .

La Camera cli' era per far in p.hsa dare , e che gli Antichi appella-Vano Laconicum , era rotonda eformata a volta a maniera di Forno , perlugiata in alto da ues8pertura rotonda, che si chiude-Va ed apriva con un coperchio dirame , sospeso ad una catena , Per cui meeteto alimentavasi e diminuivasi ii calore , a proporZio ne cli' era aletato, od abbassato ildetto coperchio. Un solo e medesimo Fornelio

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x γε ARCHITETTΠRAriscalda va tanto P aria quantor acqua , at tela la disposigione de' luoghi , i quali erano pia omeno vicini at Fornelio , dondeii calore comunica vasi alle stange

per di sotto i solaj, i quali erant

perforati. i L'acque erano anch' esse diver-l'sa mente temperate daIIa differen-

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I Semplici erano appoggiati a

tre peeteti di appartamenti compo' ci. sti di molle Sale grandi , ove fa- ceano i Filosofi te loro dispute ele loro conferenZe.

Il peetao di appartamento ch Uuera per lungo dei portico doppio, ed una parte degli appartamentiche formavano te due facciate , erano distribuiti anch' essi in pili membra, per gli studj , e per gliesercietj della Gioventu : pol chῆv'eiano Scitote , Bagni, Stiisse e Giuochi di Balla. Lo Xisto era un luogo plantatod Alberi, e chi uso da' Porticiogni lato. ouesti Portici erano divea due

due sorti. portici,

d oppio det Peristilo. I Semplici faceano due ale . Due Sotio questi Porties semplici v'era no delle stiade uia poco pili fon'

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t 38 ARCHIΤΕΤΤURAe it rimanente det Portico era pili alto tanto a di illa quanto a sinistra, per coloro che voleano passeggiare, durante ii tempo in cuigii altri si e sercitavano nelle strade profonde. La Plagra ch era chiusa daque-

Planura H. in . . . a s

ve ' di erano fatii, perchἡ la gente su

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Lia cinque sorti di Cortili , ij. aquali la maggior parte erano eo ςx3η perti tuiti ali' intorno dagii spor que se ti, che sosteneano ii Canale , in .I. cui andavano ad unirsi ed a sic lare tuite te acque dei tetii. Questi Cortili fatii con isportierano di quattro speetie . La pri o conma chiam auasi Toscana . Questo Cortile era attorniato da uno spor chia to, it cui pender era in piovere, e si postva su quattro travinuti da altri travi interpensivi pinni ne' cantoni , e che ventuano ad incontrare i travi in queri 'go, dove s' uni vano.

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poco pia in mori dei muri , di

1l - La terga speetie era nominata

xδρ φ' Tetrastita, polchὰ le travi eranosostenute sol tanto da qua tiro co lonne , te quali servi vano in vecede' travi interpensive che si adoperavano nel cortile Toscano. La quarta spegie era quella fat- 'ta a Volte ; perchὰ lo sporto ch'avea tutio ali' in torno , era Pog'giato sopra volte. E uno La quinta sperie di Cortile cheto. non avea sporto alcuno , e chetenea it nome di Scoperto o Di DPluviato , avea it Canale in cui scolavan te acque posto a livello solamente dei muro , e questoera coperto sol tanto dat tetto seneta che venisse in suori col pioe

vere.

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e magnifici o aveano questi volta fino a quindici pertiche di deva in lungherga e noVe di largheZZa, eniere, ventuano sostenuit da due file di N colonne, che faceano vn' Ala per

parte .

devasi per la lunghereta Ia diagonale di tal quadrato, e la latera leper la largheZZa.

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x3a ARCHITETTURA II.Dil. L' alteZeta pol era tale, che Ie ibi,'' 'vatone un quarto delia sungliez-:jj L Za , ii resto si dava alia allegeta, ro al- misiurando dat pavimento da basso, fino alla trave o catena det tetto , che sostentava l'arca o sia lacata di tutio it colino; avvertendo in-olire che ii coimo dovea effer pro- fondato, o rigetato in declivio so-pra it Lacunare o travatura , lasettima parte di tutia PalleZZa. III. La proporgione , che P Anditodi mezgo tra te Colon ne aveale Ale, era differente secon-Ale. do la grandegra degit Atrj : pot-che quanto piu erano grandi gliΑtri , tanto meno largite eranote Ale a proporgione deir Anditodi meaeto : in maniera che quan do l' Atrio era iungo cento pie

di , te Λle non erano pia largite della quinta parte di tal IungheZZa e quando esso non avea di Iungherga che trenta piedi , davasi alle Ale la terra parte.

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