L'architettura generale di Vitruvio ridotta in compendio dal Sig. Perrault dell'Accademia delle scienze di Parigi, ed arricchita di tavole in rame. Opera tradotta dal francese, ed incontrata in questa edizione col testo dell'autore, e col commento di

발행: 1747년

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ra inventata per tras portare lagran pietra che dovea servir di Base alla Statua colossa Ie d' Apollo , perche era iunga dodici pie-di, alta cinque e meaeto , e larga set te e qua tiro pollici . Si fecerodunque due gran Ruote , nelle quali essendo incassati e ben chiu-si i capi della pietra , veniva et Ia dalle ruote sostentata : pol da

una ruota alP altra attaccarono

dei fusi che uni vano inseme te Tuote, e che formavano una specie di rochello attorno la det tapietra , e in torno ai fusi di quelrochello vi circondarono delle sunt , te quali te facevano tirare da buoi, e cosi sciogliendosi te sunt,

volta vansi attorno te ruote. Que

gli pero che avea tentato it tra orto di questa pietra col meZZodella de ita Macchina , non potἡriuscire nella sua idea a perchε non potendo i buoi tirare d' unauguat forZa Ie funi, la Macchina non andava mai dritia, masi vol-

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altra , dat che pec drigetaria eraduo po di quando in quando ti- raria di nuovo indietro, e cosi lasiatica era vana. II. Per Percio, che concerne la eleva-

, r.etione dei pessi gravi , aveavi tre' ' Macchine . La prima era

. gno , i quali nella teste di sopra

mereto to, e separati runo dati' altro, eii tereto era loro opposto: pol ne' Mollo, legni cli' erano da una stessabanda, si siccavano duo castignol. le o gat telli , alle quali si racco- manda va un Molinelio che tirava una fune , la quale passa va per una Taglia o Recamo a tre TQ telle , di cui Ia parte che conte neva due rotelle era attaccata n et

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parte di solio che conteneva laterra rotella era attaccata at peso da sollevarsi . La seconda Macchina era pili possente delia prima in questo , mane Vcheavea due Tagite, clascuna con .', due ordini di rctelle , e che in 'λιν luogo di tin Molin ello avea una Riio-gran Ruota, o si a Timpano, dat μ' quale veniva tirata una fune passata nelle det te rotelle ; e so prail Timpano avea un' altra fune intortigilata , Ia quale era tirata da un' Argana . Q uella Ruota oTimpano che noi vogliamo chlamaria, taIvolta era cosi grande evuota, sicchξ di dentro vi potessero camminar uomini , e farIagirare senet' Argana.

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metro delle det te sarte sacevasipiegare e Voltare quel pereto dijegno da qua I parte si voleva , ogni quat volta da una banda lesarte si tira vano, e dati' altra destramente si ammollavano . LeTaglie pol, tanto quella cli' era

ni di rotelle , te quali erano alnumero di ire per clascun ordine, a fine di servi passar esse tremni , te quali si riportavano re-golata mente da un ordine ali' altro delle rotelle delia Taglia disopra a quella di sotto , e non Venivano tirate gia pervia di Molinelli o di Ruote , ma dopo es fer calate at pie delia Macchina, dove era legata una terga Tagliadi tre rotelle at pari, ventuano pas

sate clascheduna di esse funi pertina di quelle rotelle , e a Ogni capo si attaccavano pili persone in fila, dalle quali si facevano ordi'

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cilita la Macchina sollevava i pesi

sorte: il primo levava una quan per almi ita d' acqua , ma poco in alto : racque, polchἡ essa non montava che '' iali' asse dello steta Timpano , ii Tim quale era una gran Ruota fatia ditavole sermate e poste inseme , net di cui concavo otio lavole era no poste per traverso , che contino de' capi loro toccavano P asse , e con P altro P estrema cir- consereneta , e compartiva no laparte di dentro in otio spacii e-guali; pol d' in torno alia fronte,

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Timpano, in cia scheduna di quelle

co di megro piede , acciocche Pac- qua vi potesse en trare net Timpano, dat quale potessendo algata e mandata sopra Passe, si scolava pervia dei buchi o colonabari cavati neli asse come tanti canali ad rit tura dicia sic uno di quei compar timenti.

II. La La seconda Macchina era una, 'nia Ruota, che levava l'acqua tanto alto , quanto era la sua circonfereneta ; e cio per mergo di molle Castelle , che vi erano in castra ted in torno alla sua fronte , e cheversa vano la loro acqua in unu a-so o conserva molto capace , at lorchis dopo esser levate in alto , comin clava no a calar a bata. 111. Le La terZa Macchina era la Cate.

na a Vasi : essa era raddoppiatae rivolia per sostentare e inna letare certe spe ale di vasi o secchielli, i quali faee vano come una coro na, che appoggiata sopra la fronted una Ruota , aletava in alto Paci

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qua cavata da quei vasti, e la versa va in una spegie di tin aeteto , o conserva allorchὰ i mento vati vasisi voltavano per discendere. La quarta Macchina era la Vida , che si attribuisce ad Archi-Ahesiimede, quantunque Vitruvio non ' nomini P Inventore . Qtiesta Vi-da era se ita di un pergo di Iegno iungo sedici voIte quanto erati suo diametro : attorno dei le-gno vi si poneva obbliqua mente una plana di Selice o Vitice un-ta di liquida pece ; e questa fa- cevasi pol girare in torno da uncapo ali' altro di quel pegro dilegno . Sopra tal plana pon evan sene deli attre, tanto cli' esse facessero la gira volta come d' una diquelle Scale che son salte a sum aca. Falto questo coprivasi queli' in-voglio o Vida con lavole, che aldi dentro s' impegola vano , e at . di seori si lega vano con cerchi di ferro. Su te due teste pol dei le-ι

gno si ponevano dei pironi ,

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a oo ARCHITETTURA

quali passando entro de' mascolirende vano la Macchina mobile . Questa Vida era sit uata secondo ii modo della inclinatione det mag-gior lato dei triangolo rei tangolodi Pittagora , dei quale si ἡ par- Iato qui addie tro at proposito deIIa Salita delle Scale . Tal Macchina algava facit mente una quan tita grande d' acqua y ma non laPotea portar molio in alto. V. La La quinta Macchina era Iasib. io.

Tromba di Ctesibio , Labbricatanei modo seguente: Eravi primieramente una specie di Conca colsuo coperchio ben Didato e stagnato in sieme, dati a cui sommi tau sci-

a, una canna o tromba sottile che

la Conca eranui due buchi coperticon animelle di cuojo o di legno, in modo che si potevano algare ebassere come si se ne' folli ; e a quelle bocche o buchi erano sal- date due canne, te quali, stendendosi una dalla destra e Paltra dat la

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sinistra, andavano ben stagnate ari ferire presso at sondo di alcunetrombe o secchi, net fondo dei qualieran vi pari mente te animelle comenella Conca. In questi secchi pol peria bocca di sopra facevasi entrare unMascolo per clascuno, ben tornito ea Taggiato come si se in un schiz-zatojo, e questo si algava e s' ab bassava come si voleva . Quando ad unque si levava un Mascolo , solle vavasi subito P animella ne lfondo det Secchio, e lyacqua en-trando per la bocca det medesimo, veni va da quello a rbita ed em-piva ii Secchio: quando pol il detto Mascolo si abbassava, calcava eglial lora l'acqua; e quella non potendo pia uscire per Ia bocca di sot

pressione dei Mascolo di ascender

atrandosi ii Mastolo face vasi lastessa operarione, ma come rao

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I MO- lini ad

degli

qua di questo , qualiora per la

compressione doueva ascender perta canna, vi trovava Palir' acquanella Conca , e non pote va piutornar a bassio per effer se bocche Ottura te dat te animelle ; cosi ne segitiva che P acqua nella Concaera forgata di salire in alto , e diu scire per la tromba di sopra, e si face va andare dove si volea. Tut te queste Μacchi ne per algari acque erano mosse, e gira te, O abraccia da uomini, ou vero da mo

lini , i quali erano Diti an dare dat Pacqua di qualche rustello , o di

qualche fiume. ARTI COLO QUINTO.De' Molini ad acqua per macinarii grano .

il grano , erano anchy em gi in rati col mea go d' una gran Ruota , la quale avea molle pinneo ale , che dalla correntia deli acqua venendo spinte , face vano

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