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sila degit Sludi, accrescendole per tal modo lustro e splendor c. Cosi Messina sorge terga si a te citia siciliane , come altro Volte sui se a tui te prima, Onde mos iraro ali' insolento Strani ero che ci calviania e c' insania come in Sicilia in gigantisca tutio di P amore dei sapere , e come nece SSario Sirenda quindi it crescere i meggi ali' isti tigione ; e ben divisaste , chiarissimi Soci, a celebrare con solenne Tagun angaquestio licto avveni mento, perchί i posteri non vi gridassero contro richi amandovi di poca tenere2ga alia gloria VOS ira, edi reprovata sco noscera ga. Solo mi h cagione di grave dolore it pensare alla po verta deli' in gegno mio , che mal potendo levat si a grandi allegete non sa oggi dirui cosa che si a degna di voi e delia vostra unione ; e molio pili che Voi, dirittissimo ed amplissimo Mon signor Arci vesco vo , equissimo Sig. Intenderite a cui tanto deve quesia bella patria nostra , corona di chiari Magistrati , meritissimi Prosessori pei qualii inverdira l ' antica gloriosa corona , ralle grate l' accademica pompa di vostra gragiosa vi Sta. Ma se come d' vero suo leniivole s' incolorano at sole , cosi pel benigno raggio che da voi si parte viene lena e vigore alia mi a rimesSa eloquenZa , o de io assi laudo in questa benignita deit' animo vostro ver-rb discorrendo ne i mio ragio namento la storia delia nostra Universita, e toccherb pol di quei solenni uomini che secer-la riverita e lodata in tu ita Europa ; c mi consoria it pensare , che voi composti come siete ad Ogni cortesia vorrete perdonare at me schino mio dire, che non si se bello di fori te parole , ma che solo va impresso deli' ingenua eloque nradeli' amore.
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dechinato per dar lu0go ad uia' altro se colo, se non ricco digrandi creagioni , certo satio illustre dati a copia di dotii ede ruditi uomini che tu esso sorti ono. It trono dei Cesari ruinava in Oriente, e stille alte torri ove avea ventilato ii ves- sillo della reden gione delia pace e dei perdono vetii va innalberata la meZZa luna. Era aliora che uua mano di grandi in gegni riparava alle ita liche contrade suggendo it crescente orientale dispolismo , e vi portava semi di sapieneta , chedissu si per Ogni doue dove vano germogitare rigogliosi in breve ora : cosi si saecva generale r amore delia lettura , lutticet cava no , tuiti dissollerra vano dat pol verosi archivi reconditi monumenti di sapienga , tuiti raccogite vano codici continuando per tal modo P opera dat trecentisti , ed in ispeciat modo da Cola da Riengo dat Petrarca e dat Boccacciosi se lice mente presa. La stam pa nata in Germania moltiplicando te copio dei codici accresceva r universale ardore : emenire te citia germaniche osteggia van si a loro disputando una si grande Sco verta seconda di tanta luce agit avvenire, te citia italiane , e pili che te alti e Venegia Bologna Milano c Roma, accoglic vano si a te loro antiche cerchia, ed alta mente Onora vano i propagatori di quel gran irovato. I Pon-
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eta, e sace vano a gara per ri torsi scambievol mente i grandi ingegni. Sui trono di Napoli se leva in tanto uri' uomo sorseptu che i Ponte sici i Congaga e gli Estensi sacile e socco r- revole ai buoni studi ; Alsonso di Aragona ad unque, ora signore Ora prigioni cro, Ora vincitore ora vinio, fra te multiplici cure battaglierescho non dimenticd te arti di pace , cmentre colle armi saceva salilo it trono e securi i sudditi dat-le invasioni strantere , con savi e leggi proxue deva alia loro
interna sicure ZYa , e con te scien Ze e te lettere ne educava exaggeri liliva gli animi. Ρrimo fra gli Aragon est , su primo
pure a render chiara ed illustre la breve dominarione di quella casa con provvide Opere e generose. Usa vano alia Sua cor- te, e Vi tene vano Onorata Stan Za uri Giannoggo Manelli, uri
Cardinat Bassarione , uti Ferdinando da Valeneta , uti Luigi Cardona , uti Giox anni Solerio , un Teodoro Gara , uri Francesco Filelso , un Nicolo da Sulmona , un Giovanni Pontano , uri Giovanni Aurispa , un' Antonio Panormita, ilquale scri vendo i delii e te gesta dei suo signore diceva :che se di tuiti i dotti letterati ed artisti che conveni vano
alia corte di Alsonso avesse voluto ricordare i nomi, avrebbes alta opera alia quale richi ederebhesi uri gran volume.
Ed a principe cosi caldo di amore per te lettere volge-vasi ii nostro Senato pregandolo volesse continuarc l' operadi gia incomici ala. A lui , che sin dat 1421 ave va per SO- Vrano volere una pubblica scuola di lingua greca salta apri- Te - , Ove trasse un Bembo per erudirsi neli' ellenica favellam0sso at gri do che it sapientissimo Costantino Lascari leva-xa , ed alia quale lo stesso Alsonso usa va net tempo che in Messina tenea sua stanga , a tui, supplicava ii Senato, pia-ceSSe accordare a Messina P Universita degli Studi ; nξ e adire come da uti Principe amante delle utili discipline venis-
Sero accolle te rispeliose suppliche , e coronate sessero dat lo sperato esset to F. Ma pure alla volonta dei Sovrano mal condiscese la Romana Corte non consentendo a spe dire te bolle
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che in queli' epoca dice vansi necessarie perche venisse isti tuita una Universita, e ne erano cagione i tempi, che in aliora correano ostili fra it Ponte fice ed ii magnanimo Alsonso β. IV. Compos te a pace te politiche cose surse Catania achi eder quello che prima Messina ave va at Re chi esto edot te nuto, e lauto valse i opera dei catanese Abbate Gio vanni Primo , ii quale te neva in sua mano gl' interessi di Al sonso alla Corte Pontificia , che Papa Eugenio IV. spe di a
Calatii a te richi est e bolle ; nh Messina alcuna Tagione conii appose a quanto chies ero ed Ottennero i Catanesi, Dd ten- ne come privilegio es clusi vo quello che prima erat e stato ac-
cordato , ma si rest 6 paga de I suo illi cori invido occhio emaligno guai do 1' alli ui. Perb la catanese Universita non solidissece ait' universale aspeltagione dei Siciliani ; meschina
Dei suo nascere, tal si mantenne per lungo volger di tempi, Dd die de me nonia mente a div edere cib sarebbe divenula dando di volt a gli anni 7. Il quale egena pio animaesti ava i Mes-Sinest a non tentare quello, che tentato in altra citia siciliana era riti scito pressoch h in si ut tuoso ; a non tentario li per- sua leva d' ailra parte la misera condigione in che te lettere
si glace vano in italia, perci och h gli animi di tulti eran pre-
si in accendimento di amore per te latine lettere, e la genti l savella coti che Dante flagd la cilia lina sua ira e Peli arca P amore serventissimo che per la virili nutriva eratenula a vile e dis pregiata ; pisi I' Italia si avvicina va alia aulichii a pili la sua letteratura perdendo di originale dive- niva latiua ; latina mente di salti si dice va avere scritto id otii, latina mente do versi scri vere per levar voce di sapiente , d l quale errore dura rono suo a no i i tristi esselli neii ordi metodi ii' isti tigione. Lo studio della platonica e del-l 'aristotelica flosos a tenes in vita l' errore; Pico della Mirati dola , Marsilio Ficino , 1 con Ballista Alberti, Leonardo frumi , Poggio Braccio lini , Ambrogio Traversari , Lorengo alia e cento altri che per brevila mi passo dei no rare ,
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tutii in gegni potentissimi , te loro dot te lucubragioni latinaincute det taxatio 3 della quat cosa tanto pili d da pigliarmeravi glia quanto clie si a questi alti intellet ii noveravansidi quelli che erano salutati silologi grammatici e storici , pei quali , ssei se pili che per gli alti i, era grave e continuo iis sidio la cultura de I bellissimo nostro idionia. V. Venulo a morte Alsonso principe per alti sensi, per valore e sapienga degno di venire at paragone con F ederi coe Ruggiero, la Sicilia aveva ne i di tui fratello Gio vanni unne, che riuui sui suo capo la corona di questa tirrena perlaa quella di Aragona, mentro che Ferdinando si glio naturale di Alsongo tenue ii dominio delle napolita ne contrade. AG iovanni assunto at trono chie leva ii Senato una confer madella concessione satia da Alsonso a Messina, e Giovanni Beclemente e religioso Sollecita mente conserina va la Messinese Universita 8. VI. Le cose politiche dei nostro regno da quest' ora si
Successero con Varia Ventura , e sarebbe es traneo allo scopo
propos tomi segia ire da presso tu te quelle vicende, che dat lamor te di Gio vanni suo a Ferdinando I. intervenia ero . Dii bsolo come questo mora arca ridotio ad abbata donare ii regno a Cario , che in osse da Francia qualc discendente di nenato , con es empto di virtu pili presto singolare che raro sciogliesse i sud litti dati a giurata sede onde non sarii pili miseri , riparando ali' i sola d' Ischia , da dove cerch amici e soccorsial ri acquis to dei regno. Nd ando molio che it Re Catioli eo spedi vagii Consalvo di Cordova con poderosa oste perclidgli ricuperasse ii perdulo rea me. Federico che gli successe su principe per grandegeta di animo nella suciatura a ni uno secondo , dappoicho tradito ed abbati donato da chi lolse adis enderio si raccolse Sotio la proleχione det Re di Francia,nelle terre det quale ebbe os pigie voi ricelio suendo vi la suavita modesta e solitaria , .lopoclid ii mondo lo ave va salutato si guore delle piu belle regioni italiaue. Da quest' epoca
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sitio a clie per la bat lagita di Cerignota venia ero te Sicilies otio la spagnuola domina gione, quanti salti non si successerosi a Spagriuoli e Francesi, si a Francesi ed Italiani P Rester holerno it nome deli' italiano valore per quella memorandassida che ebbe luogo in quel tempo a Barietta , e che hapres lato argumento ad uno dei pili belli romangi, dei qualisi soda la letteratura nostra contemporanea. Col cominciare ad unque delia spagutiola domina gione da vasi principio at go- Verno vice regnate uel regno delle Sicilie. VII. Fordinando it Callolico limo neggia va lo stato , econ tu i ii regno prende va forme di civile governo , ni Ve
gia uola era la lingua con la quale gli atti det go verno disten leva usi. D' animo uso a levat si in ardimento di orgoglio, chiusa mente arcano , circondalo da grandi uomini ai, qualixis pose con ingrati ludine sipdd sui trono , ed abba glid i populi di una luce, che pili che sua era dei dotii uomini chegii sacevati corona. Aliora parvo Savio consigito supplicare Ferdinando in apparenga prolet lore dei buoni studi perche
conserinasse quanto da Alsonso e Giovanni era stato conceS-so, e da Eerdinando avea conserina la Universita di Messi-tia ' ; di che si restat mi paghi i nostri padri non proseguendo Deli' intra prosa opera , ed attendendo sem pre pili liete es ,rride voti condi toni ; dat quale indugiare lac veniae pol, ehetion appena la nostra Universita su proclamata in tal grido sali, che inussero i gio vani da lori lanissime regioni per por- re l' animo intenta mente agit studi . VIII. In tanto parca col volger c degli anni tulto muo-vosse a se conda dei voti dei Messi ne si , clie uia tipograficos labilimento, sorse primo in Sicilia '', sorgeva nolla citia nostra per te cure di Ar igo Alding Alemanno , te italia ne letici e per opera dei pili grata principe deI XV. secolo , ilmagnifico Lorengo dei Medici , si leva vano a nuOvo lustro
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IX. Gio vanna clie credo dat pa dre it dominio di que-Sic regioni dopo se dici mesi di governo rili aendosi dat te cure dello stato ornava delia corona la fronte dei gio vanissimo Carlo V , it cui nome suo na chlaro nelle storie per guerre conabat tute con immenso valore , e per aver pure ne ita piuchiara sui genχa delia sua grander ga rinungiato ad un Si grande impero, quale era quello deli' Austria delia Spagua del-l' Italia e della Flandra, race gliendosi alle Ombre romite est tenetiose di uri chiostro, per i vi darsi intero ad una vita religiosa e penitente. Non appena salilo at trono Carlo set vide dii et quasi ro vinare sotto i pie di per ne mici stranteri per intersie discordie ; gli straui eri mossi alle isti gagioni det Pon-ic si re le interno discordie dat mal go verno che saccvano is uoi Vice-Re , o crudeli come uia Lanusa, o di rotti e per luti costumi come uri Moucada. Cougiura vano i Siciliani Baroni, si a di loro formando di ridurre l' i sola nostra solio las rauces e domina gione , m a s velate Delle loro occulte tramees pia vano colla morte ii tradimento, c Cario ritor nando glorioso dati' impresa di Africa approdava primo in Trapani , pol in Messina fra te grida ed i plausi det popolo , fra ilSuonare a distesa dei sacri hi origi, si a gli archi ed i trosei . Con la veniata di Cario ri nasceva at nostro Senato ilpensi ero di qui stabilire la tanto desiderata Universi tu , cCario vi consentiva. Giova uni Vega menti e secondando dauri lato it fourano volere allargava i termini della cilla e lasacea sorte di torri e di hastioni , pone va dati' altro quanto era in tui perche sorgesse ii pubblico isti tuto d' is trugione con sacolla di conseri re i gradi dottorali ; at quale oggettodi accordo col nostro Senato ni vovendo it i547 scrive va prima mente a S. Ignagio da Loj0la, sondalore delia Compagniadi Gesu, perclid qui mandasse at cuni dei suoi compagni, at quali assidar si pol csse l'istrugione pubblica in Messina. Veni Vano per questo tra no i , e con corte si ed ospitali modie rario acc0lti dieci Padri Gesulti, pei quali sui se uti Colle-
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gio che su es empto a lulli , e dat quale venia ero mori leprime regole deI come do vessersi go vernare te classi distin te uel pubblico studio: rcgole che surciti norma a tulit gli altricollegi dei mundo, ove dilatossi e crebbe la Compagula di Gesu . Aprivasi ad unque ii Collegio dei Padri Gesulii ildi 8 aprile 1548 Della chiosa intitolata in S. Nicolo dei
Genti luomini, e pol tramuta vasi in quel magnifico edisici O , che oggi acc0glie la ri pristinata Universita di Messiua δέ. Ad a questo si rimane vano contenti i nostri ante nati , per-cioch d accesi sempi e net desiderio, che il pubblico studio di Messiua potesse conseri re i gradi dottorali nelle diverse sa- colla rescri vexatio a S. Ignagio , ii quale l' ottene va dalla Saul ita di Paolo III , con questo per 5 che ne fosse assidatala diregione ed ii governo at Padri Gesulti l . Catania allor Sui Se a contra stare quanto dat Seuato e da I Voga' vole- si , e quanto non te avea Messina contra stato , comechei si saxore di questa flessero te me desinae apparenti vagi Onison late sulla procedenga della concessione ; perci Ocbd Se Catania ollen ne prima di Messina te pontis cie bulle, assai prima di Catania avea la Maesta di Alsonso concessa a MeSSi-Da I Universilo, quando ancora non cade va in pensi ero adat curia cilla siciliana di apri re uia pubblico studio. La quislioue su trado ita innanti ii Regio Tribunale , e la Senten-Ia da questo emanata era favore vole a Messina. Cosi pub-blica vasi per bando l' anno 155o β l' aperiura dei pubblici studi tra di no i , ed a privansi solenne mente con pochi pro scs Sori, pro metiendo che in brev' ora sarebbero riempite tui te te catledre. Ρure asten evasi ii Senato di conseri r laure epria che la decisione di Roma venisse emanata , e Perclid sin 'cSSe uri' arma potente onde dis endere la causa nostra alia Corie Romana chi 'devasi al Re una conseruia alia conceSSiO-
ne di Alsouso, e favore vole si porge va ii destro di otteucria. Il partam illo generale presedulo dat Vice-Re Medina Ccli avexa scrutato che una imposiZione venisse a gravare
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s ulla sela per tal forma clie Mossina ne sentisse l' interopes0 : cosi quella generale corte che avrebbe douuio vegliarela prosperita delle citia siciliane mossa da ira di parte sa- ceva misera Messina 7. Furori vane te ragioni opposte, usival sero a questa citia i privilegi che volevanta immune diogui contribuetione 3 iunga e pertinace su la lotta, alia quale si pose termine con uti concordato si a la Corte Spagnuola, i cui interessi vcni vano sosten uti dat Vice-Re Duca d' Αlba , ed ii nostro Senato : Messina pagd 5oo mila scudi , illae cori sermδ gli antichi privilegi, concesse attre preeminen-ge , si a te quali quella di avere uri' Universita ' : concordato che it III. Filippo appro vaVa '. X. La lite se a Caiania e Messina agita in Roma sortiva per no i lietissimo i esset to , ed i vi tre decisioni emana-vansi favore voli a Messiua η'. Cosi ii 21 dicembre 1596 si apii Va cola Solenne pompa e con ogni mani era di pubblicagiola la combat tuta Universita dei pubblici Studi , ed eraque ita uua 1esta religiosa mente citia lina.
E qui mi gode l'animo ripensando a fluet lieti gloria i , ne i quali videi si uomini chiarissimi per fama e per dot trina
la Messi nege Universita. Sui se aliora magnifico it templodella sapienga lontano dat lo strepito della cilla , perclid leoneste condigioni de gli studi si piacci otio di riposli lu0ghi edivisi dalle civili brighe, e dat murmure delle urbane Vie ruri' orto hoianico su sormato ricco di pregiose piaule pili diquello che i tempi portassero ; nuove caSe vera ner murate OV epote SSero a Ver comoda stanga precet tori e disce poli ; i quali utili provvedimenti torna vano a lode dei nostro Senato, chev enixa chia malo ali' alto seggio di Graia Cancelliere uella nostra Universita β'.XI. Per tal forma si mantenner splendida mente te cogesino ali' anno 1675 , epoca memoranda di gloria e di s ventura. Io debbo ricordare tempi da' quali dolorando risugge il
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pensi ero , lempi in che r inopia e la semc misera mente macerarono la patria nostra, e con tali sciagure la civile guerra. Levatosi a rivolla it popolo, con coraggio diret pili disperato clie invitio insierendo contro gli Spagia uoti . li Marche- sc d Asterga Vicc-Re in Napoli manda va sorte mano di soldatia reprimere quei subiti moti , inutile riparo l che Ia sorte dei novelli arrivati era l' is tessa di quelli che a guardia della cilla si sta vano. P0derosa oste di Francesi chia mali a di-sender Messina qui ventua , ma la sortuna delle armi contraria sperimenta ua , on de bat luti per terra, battuli per mare i Francesi pensarono abban donare Messina , Iid valsero arim uo verti dat nefando pensi ero lagrime e pregbiere, memorando es inpio di quanta stolligia si a it considare in genio strantera i Fuggi vano i Messi nesi , Francia e Venegia compassionando li accol sero , vi belli surono , come scrive ii Tacito deli' elli nostra esuli diverilarono , prcsto pro Varono
quanto grave si a i aere plieno; pure mostraron sermo animo Delia sueritura, e per campare la vita in lotita ne regioni non
obboro a vile to attendere a diverse arti , dimenti cando glisgi della patria e te geniali occuparioni. II Duca di Sanio Stesano mandalo dati a Corte Spagriuola con ogni mani era dipone in crudeli su queste parti ; abolito ii Senato , ed in
sua vece uia magistrato degli et elli con assai assegnale sacol-ili veniae stabilito 3 il palaggo delia Comune quasi convegno di conglurali su dalle sendamenta demolito , e sui nudatoler retio si semira b d et Sale ; quella campana che chiam ava icitia lini a concione per la patria in periculo presto la materia alia sor magione di una Statua equestre rappresentante Cario in alto di calpestare la citia ; uti monumento veniae in-Dal 1alo ove s inscrissero parole d' infamia per noi ; una cit-ladella su murata con ingenti spese perchsi tenes se a freno
M ssiua ; dispi gliati gli archivi ; i privilegi dalia Romana
Repubblica, dati' Imperatore Arcadio e dat Re Normanui cit Iragonesi accordatici andarono ad accrescere la bibliotcca del-