Orazione di Domenico Ventimiglia da Messina : per la solenne inaugurazione della ripristinata Universitá degli studi di Messina

발행: 1839년

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le sale ove avea tuo nata la voce di uri Borelli di uti Mal-piglii di uti Giurba di uti Castelli di uti Reina a bassi us

sic1 addetic ; schiantate ic pregiose piante dei nostro ortobotanico, ed in lor vece triboli e male erbe satio germogliare ; ogni si anchigia tolla - furori questi i tristi esset ii diquella memoranda rivolugione, delia quale Filippo V. voleva ne lasse sino cancellata la memoria, a tuiti perdonando erestituendo i confiscati beni a G.

XII. La cadula della Messi ne se Universilli su uri danno per la Sicilia intera, rid a questo danno pold pro Uvedere Cata uia dappo ichd te sventure che rassiissero verso it 1693 s- ni rorio d' illanguidi re quella Universita. Aliora te mire delgo verno interamente si volsero a sar risiori re quel magnificopaese , ed ii privilegio di conseri re i gradi dottorali te ven-

eti potenti a xaggiungere l' alto scopo preso di mira. XIII. Non ricordero io qui gli avveni menti storici cheda questa epoca si successero sino a che Ι' insante D. Carlomosse alia conquis ta delia monarchia di Buggiero ; la causa delia nostra Universita dovea riparsi in campo quando laB0rbonica dinasti a sali sui trono delle due Sicilie, e te artidi pace raccolle air Ombra dei trono dove vano levarsi a grande splendore nelle nostre contrade. Cario mentre distrugge-Va, per servirini delle parole di uri celebrato moderno scri t-tore, l' an archia viceregnate con te armi spagia uole in Biton-to , e ne allonia nava ii temulo ri torno con te mitigie napolita ne a Velletri , net si leugio det gabinelio meditava a di-Struggere pure ii sistema seu date , ii quale se conserto allegenti bistrat late si a te violenete e te stragi tendeva pure aspegnere con te sue serme it principio vitale di ogni umana comun anga. Principe sapiente volle intrecciare at suo capoitu d0ppio serio, e su legislat0re e guerricro i e mentre di a-

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poli per opera cli tui velleva sorgere Ia magnifica regia di

Caserta a ni una d' Europa seconda , ed ammirava fondatomi ospigio che doVesse accogliere ivtti i miseri dei regno :

menti e ve leva ideata via' opera vera mente romana con roma

no volere condo ita a termine n ei ponti di Maddat oui , ed Ercolano e Pompei ricomparendo Sulla saccia delia terra co- me per incanto Suelavano arti e costumi di remotissimi lem pi: menire insomma quella Stupenda metropoli rende vasi lutio di pili splendida per laute pubbliche opere , la Sicilia

vere in quei gloriati migii oramenti. Messina prima si a lectita siciliaue accol se Cario Glorioso e lo saluid Re di Sicilia , e Cario a Messiua su largo di quante gragie venia er-gli a calde parole richi este. Risorgeva pure Catania pili bella d alle sue sventure , ed ii Be con interna gioia velle vacompirsi la grande opera , ed a Catania mante neva ii privilegio di avere pubblici studi generali. XIV. Quando sual mente uri' alba ridente parea Sol gesse per no i novella e piis di ogui altra lagri me vole scia gura haleno Messina , intendo it pestifero male che net si volse a sarta diserta. Aliora Ia sapienga dei Monarca qui mandava ii Duca di Laviesu ille a riparat ne i darini. Primo pensi ero di quest' uomo, la cui memoria passera riverita aipiti tardi nepoti, sti quello di fax risori re it commercio: mase lo flabilimento di una grande societa commerciale non ri-spose alle sue mire , se iungi d' imme gliare sece volgere interamente in hasso i nostri trassichi, non d a tui da sariae richiamo, si bene at tempi ed al perduio an damento delle co- se. Vole vano i destini che cosi gloriosa opera venisse compita dat te paterne cure dei I. Ferdinando , che pili che Benoi chiam eremo padre amoroso e clemente. Se i trem uoti deli' anno 1783 non avessero volte te mire dei munificentissimo Principe a cose di maggiore importanZa, certo clie Mos sina avrebbc allor a veiluta ri pristinata la sua Uuiversita. Io

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s a ed ancor ver de ne d la memoria , e Son vi pure tra voidi quelli che sui orio spetia lori delia tremenda scena. Manda va a no i durique Re Ferdinando I. grosse somme di denaro , manda va in quella Suentura vi veri e vestimenta per-chd i piu miseri avessero di che riem piro ii natural talento delia fame di che coprii e la nudita delle membra , accorda va si anchigie fondiarie perclid risor gesse la citia regina dellii reno mare, e Messina risurge 'a di salti pili bella e pio

Splendida , e convinto essere ii commercio 1' uuica vena dixi schezge per questa cilla vi mante neva tan porto- si anco. Levicende p0litiche deli' ela che si successe lo stringe vano a ri-d ursi alia Sicilia , e rilor nato air antico seggio dolio tanti anni di siere mischie e di mulamenti di domina gioni da vacompimento alia grande opera, che doveva ridurre ali' antico splendore e sicarenterga il suo regno.

XV. E qui , o Accademici , prima di venire at tem pinei quali novella direrione dovea tra noi log liere la publilica is trugione , qui dico non sara superfluo it digredire volgendo uno Sguardo allo Stato di progresso in che te scien ree te lettere ii ovavansi in Sicilia. I ' Elna ad utique era studiato nei suoi se nomeni da unGioeni ; Feri ara segnava la storia di quel tremendo vulcano; lo fueriturato Scuderi pubblicava quella sua introdugione allastoria della medicina che meri id di essere ira dotta in pili lingue , e commentata in Francia dati' Α libert il De Gregorio dissotterrando preetiosi codici o dimenticati o ignorati iri agglava di una vivida luce te pili oscure pagine della storia nostra e get lava te sondamenta dei pubblico nostro di itto; it Biscari sco priva pregiosi monumenti di antichilli e sapiente mente risiorandoli li conservava ; Diaggi nella prima

nolle dei corrente secolo aggiungeva allo stelleggiato firmamento un nuovo planeta nella Cerere Ferdinandea ; Gi ovanni Meli , ii siculo Anacreonte, sacendo tra not conoscere le

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IGopere immortali dei Lavolsior nuova dire hione d ava alia chimi ea, este come corre vano in aliora i tempi tenea te sue sondam stula uel si stema stalliano; Giuseppe Alessi con miracolodi erudigione det lava la floria deli' erugioni et nee; e per non dis pili Scina sublime intelletio pubblicando ultima mente quella sua stupenda ssica pone va su degno seggio questa gran de scien Ia . si venendo pili da presso alla citia nostra Iacide terminava ii modo come ritrovare la longitudine id rogra-

sica; Corrado det lava i principi det dritto naturale; Andrea Gallo pubblicando it tergo volume degli Annali di Messi nasci illi dat suo padre Ca j o Domenico di multiplici ed utilissime note ii arricchiva; Mons ignor Grano storico naturalis lae letterato saceva allo suonare ii suo nome per belle iscri-gioni det late nella lingua det Lagio ; ed in lempi posteri0ri Romeo primo fra tuiti in Sicilia saceva conoscere la dotirinadet conli osti moto, e n' avea lode da uti Tommasini che deis uoi dolii pensa menti si giovava. Iu late stato di progresso , e sorse maggiore , saliva altrono Franceseo Ι, e soccorrendo ali' istrugione pubblica decreta va alia nostra Accademia Carolina novelle catledre, e lavo leva pro uvediata di uti teatro anatomico Era questa laprima pietra gellata sulla quale dou eva elevat si l'edi sigio della ripi istinata Universita Messinese, era it primo passo dato,ed audi a bene dello. XVI. Ma la grande opera do 'eva sortiti si dati' amore vole sapienga deli' illustre discendente di Cario III e di Ferdinando I, ed ii II FFnD1NKNDo la compiva col decreto del 99luglio I 838 7 : nuovo ed allo argomento di queli amore cliescalda P animo dei clemente Principe verso questa nostra patria , e che sera passare agit a vveniri it suo nome segnato colle parole di Oragio , quelle clod di Padre delia Cillis. Oggi i nostri voli sono esauditi, oggi i desideri e te sperangedi lauti anni sono coronati , e discli iuderansi di nuovo leporte delia Messi nese Universita. Dat che quanto utile a not

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noscere. E si che ved rete irari e a questa terra illustre per glorie e per is venture, rid mai prostrata dat fosso ne mico dibasse ire, la volente rosa gio ventu delle circus tanti contrade per erudirsi in Sapienga , e colla vicina terra Sorella , dat laquale poca ac sua ci divide, Dransi pili stretii i legami, pili caldo r amore che uni r deve popoli sui labbro dei quali suo-na unanime la leggiadra savella , ed ii cuore at me de simiasset ii si scalda , ed in Iume delle Stesse sperange si accende ; e per l' assi uire di tanta gente ved rete gli urbani traseschi venire in sori tegeta , e pili raggentilirsi gli animi , epili comporsi a cortesi maniere , se pure corre bisogno dimaggior cortesia in una terra alia quale traggono gli uomini di tuite te nagioni , e dove te lettere e te arti leggi ad retengon secura e splendida stanga ; e sorse che per la ri pristinata Universita non sentiremo pili sca glia toci contro r amaro rim pro vero che ei dice va in chinevoli pili agit amen iche at severi studi, come se uomini chiarissimi nelle scien genon vantasse di presente la patria nostra pure angi clid restringersi a picciola Ssera veil remo per essa te scierige colli-varsi da tuiti con amore , e rin novellarsi l' ela antica , enuo vo ordita di tempi , Duovo ordiri di glorie succedersi. Eperchd si corresse animosi quella via che la mano di Fh n-D1ΝΛNDO IL ci apri d' inuanti volgi amo i' occhio at passato; la sapienχa dei pa tri si a norma at si gli che v0gliotio emular-la , e s' in gemmi l' antica corona delle riuove e splendide frondi. Abbiam seni pre presenti te passate glorie, e ci si a nole SVenture una sana e dure vole legione agit intellelli ed aicuori et ricordia uio che graudi summo una volta anche quando cinque secoli di barbarie pesa vano sulla terra delle eterne i spira χioui ; ricordia inoci che me ut re Ia favilla deli' italiano genio com in clava a ri accendersi nelle italia ne contrade

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18 qui tra not uii Guido delle Colonne distende va in bello epurgato stile la Trojana guerra, ed Anselmo Ben incasa Mesa sinese empiva delia sua fama Bol0gna, e Bartolomeo da Neo-

castro poeta giureconsulto e Storico Ora scioglieva la voce a sonori carmi, ora con as eata eloquenZa dis endeva l' oppresso innocente , ora tramanda Va at posteri un monumento dici vile sapienga nella Storia deli' eta sua contemporanea. Eda tempi passati , ed a passate glorie io richiamo la vostra attengione ; assat deboli e me schini saranno i colori da me messi in opera a ritrarre it gran quadro delia nostra Universita, pure mi bastera la lode di averne segnato te primeli nee , se non con sino magistero di arte , certo con verilaed amore , ed a questo Vorrete perdonati , o Accademici , itrascorsi e te deholegete det mi O giovi ne ingegno.

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alba luminosa dei XV. secolo era Suria. Giulio IL dopo aver mosso Italia intera a guerreggiare, dOPO aver spinto tutia Europa con la memoranda lega di Cam-hrai contro r Adriatica repubblica , ora distriaggendo la potenZa veneriana , Ora ad essa allegandosi per me iter giuquella di Francia discende va net sepolcro, e Giovanni si glio det magnifico Lorengo dei Medici assumendo it nome di Leone X. saliva alia cattedra di Pietro . Che luce di sapie riga irradiasse questa et a dei pari che la Periclea della Grecia ,e deli' Augusta Cesarea det Lagio celebrata tuiti vel sapete, perclid i nomi di uri Macchi avelli di uia Tasso di tin' Ario-sto di uti Guicci ardini di uii Michel angelo di iiii Rassa ellodi uti Palladio, e di tanti altri son tali da bastare uri solodi essi alia gloria di uri secolo e di una nagione. Che se Pol tanta luce parve volesse spegnersi con Adriano VI , didargomento di nuova vita quando Clemente VII. tenne lechia vi di Chiesa Santa , e luminosa mento si ri Eccese Sotto ilpontificato di Pacto III. Ed d in questo stam mergo che la grande Universita

Messi nege comitici 5 ad aver sua vita , e ad accorrei Vi grande calcato di solerte giovenili onde intendere agit studi . Ora

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se si mostro alta mente condegna di esser contemporanea a tanto lume di secolo di scien re e di lettere Io vedremo daquegli uomini che in essa S lgorata mente ritussero.

XVIII. E primo vi ricordero, o Accademici, ii nomedi uti Giovanni Alsonso Borelli , che su scorta e vivido lu-

me nella nostra Universita alia gio venili studiosa che inten- deva la mente alle mel amatiche scierige , delle quali col suo Et clides restitutus ne reri deva age vole it salicoso cammino. Astronomo e medico celebratissimo giovb ait' una scienga conte sue immortali sco verte , giovb ali' altra con la sua opera

sui movi menti degli animali , la quale mei tib che in Parigi

ad essa sola venisse dedicata una calle ira 3 che se in prosi e-guo di tempo tenendosi stille sue orme ii celebrato Cassiniri iusso in ordinate lavole i movi menti dei satelliti , Ie me- diche scierige veniae ro pure per lui a cambiar d' aspello mer-ch le sue Osserva gioni stilla struttura muscolare dei cuore. Esosse egii stalo sollectio a sar di pubblica ragione questa grande Sco Verla , che certo non ne avrebbe diviso I' onore

a ver primo fra tuiti concepito la grande idea di sol tomet te-re i movi menti dei sangue alle serme leggi della statica edeli' id raulica , riducendo it tutio ad uri calcolo senZa chela sorga vitale venisse men Oma mente presa in considera Zione. Meta malico com era prestautissimo sposo l 'esattegeta di questa scien ga alia medicina , sacendosi cosi solidatore di quellascusta est e si disse tali omelamatica. L' opera sulla sorga della percossa, la lettera sui movimento della cometa dei 1696 lal M0ngitore torta mente a Pier Maria Mutoli attribuita , la storia della memoranda erudigione deli Elna I anno 1669 a V Venuta , uia discorso apologetico in torno I' astrologia glu-digiaria det lato per sar grata opera alta Cristina di Suegia clic in quella scien ga divinatoria te neva serma sede , e tanti altri sci illi res lano clerno monumento di sua sapienZa , ci' astronomia e la medicina si loderanno grande mente di tui,

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restando incerto se pili ali' una O ali' at ira scien ga a vessem aggior utile apportato. Nato in Messina quando vide in-nalberarsi i I vessillo delia rivolia su tra' primi a raccoisi sotto queli' ombra ; sulla cattedra Io ammirarono i dotii, sulle mertate torri della patria dotii ed indotii meravi gliarono alletante pruove di valore. Ma a questa patria infelice era negato raccOglierno si a te sue mura te ossa , c Spargere sulla

sua tomba una lagrima , dappoichἡ il vide esulare quando it restar vi era uit' es t si a securo danno. Ed uti Redi unMagliabecchi uti Viviani uti Lambecio si gloria rono di aver- Io avulo ad amico , ed a compagno nella famosa Accademia det Cimento. XIX. Nd meno lustro accrebbe alia nostra Universitaqueti' alto se nno dei Romano Pietro Castelli , clic tenne laprima cattedra di medicina , e che distese con beli' ordine 1' elenco delle piante delle quali si saceva ricco ii nostro orto Lotanico. Queil' eclettismo che volova conciliata la pratica spargirica alle te orie dei Galeno si ebbe in tui vii 1or

nione dei Galenisti i quali te nevano come rinstescante P agi ne deit' oppio , ora contro quella de gli Spargirici che nega- vano la larga dei glorni critici, nuovi come erano deli' atti-

vita che la natura esercita nelle malatile. Idraulico e naturalista Iodatissimo mentre da un lato stabiliva un nuOvo ramo della prima scien ga colla teoria delle acque correnti, nella quale insegnava ii modo come calcolare la diminugione delvolume prodotio dalla velocita , dati' altro toglicva alia natura i suoi tesori implegandoli a bene deli' egra e languenteumanita , ed arriccbendo cosi la medicina d' innumerati ri-medi tolli dat regno minerale. Volle contendere col Galileonella formaetione di una bilancia id rostatica , ma era troppogrande la invenetione det sommo italiano per poter essere mi-gliorata, ed ii perdere su anche per lui onore, che uti bello ardire, come lascio scritto ii Monti, non va seneta una lode;

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De v uol esSere me no commendato per aver pure col Redi , coi Torri celli, col Magaloti . e con altri Accademici dei Cimento curato con assai di diligeriga la suavissima savella italiana, i in novellando cosi l' esempio delio Speusippo, che de- dich uel recinio delia sua scuola uri simulacro alle modeste

XX. E si gloria ancora la Messinese Universita dei nome di Marcello Malpighi , uno dei pili sorti sostenitoridet sistema Arvejano, det quale mise anche alia Suelata al- cuni errori. Egli an atomico pro udo cerco con sopraumano ordire scindere quel velo in che la natura fece involuti is uot arcani ; tento diret quindi sorprenderi a Del mistero della generagione , c Se non riuSci ad aprirne per intero lo intrigato cani mino , vi segnb ardito i primi passi perclid altri

potesse correrio Sulle Sue poSte. Ora portando te attente os-

serva gioni sui cervello si sece oppugnatore deli' i potest di Villis sulla genesi de gli spirili vitali r stra volgendole sui pol moni ro vescid quella di Gualti ero Charieton, e se at curia volta s' in ganni, in osti d sem pre cosi graudi ve dute , cosi accurato spirito di os'erva glorie negli flessi errori che si posed a costa at pili distinti a notomici deli' eth sua, e mise Sempre in maggior eccellen ga la fama delia scuola medica italiana. NX . Fra' quali altissimi intelletii va pure noverato Mario G turba che ri coepi ia catledra di legge sacendo tanto alto suo nare ii grido di sua sapicnga, che l'Imperatore Fer- diuando II. ii richi deva dei suo voto nella controverSia a-gila in torno alla successione dei Ducato di Mantova. Giudice delia Corte dello Stra ligo, Giudice delegeti o di S. M.,

Regio Cousi gliere , Consultore dei nostro Senato luminosa- monte e con Ogui manici a di lode sos tenue cosi alte e dissicili cariche . e la posterita a lui sara grata non solo perte dottissime opere legali, ina per aver ancora eam pati tan

ii miseri , i quali senta la sua voce avrebbero lasciali i l Oro gior ut sit di uri rogo, tu tempi ne i quali un tremendo tri-

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