In Cippum oscoabellanum divinatio Raymundi Guarini e Societat. Borbonicae 20.vir

발행: 1839년

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pi igitur pilarum lusores erant, sic dicti a pilarum crepitu. E Phin, qui Lusoribus accensetur in titulo, Pilion us erat, Sed malus fortasse, unde in proxime antecedenti titulo, in spretum: EpaPhra, PANCmmua non s8. Numera tores in Ludo pilarum duo, Citus, et Stacus Amiantus. Cur duo P Puto: Pro quali lint Lusorum parte unum, qui iactus Pilarum ninmeraret , ne fraus irreperet. Quid denique Petitor, qualis Iucundus Nolanus 3 Et hunc reor eum fuisse, qui pecuniam a victis pesteret pictorsius debitam C. Stesarem pilae ludo delectatum suisse, narrat Macrobius si): L. Caelius, inquit, cum C. Ciam sar aliis, qui εecum pila liasi Mani, cente a tonia, illi uni quinquaginta diari, iussisset; qui ri mo, inquit, una monia ludo, et non duas , ut plus habero possim pQuid inter haec accedis, Vir amicissimo, Andrea Eiclihollor Flosculus ecco de Libano, qui manu

tua decerptus, cum loca illa peragrares, doctorum hominum instituto, non viatorum Iovitate. Tit lus, quem ut tim communicas, de Lilinii ipsius Monte, tamquam de pagina, d Criptus, vinin militarem , apud Lycum Fluvium , caesis montibus imminentibus, commonstrat, dilatatam, auCtore M. Aurelio Antonino Pio, mare inter , montemque Libanum proximiim , qua parte Lycusin mare innuit. Sic illum nunc emaculatum habeas:

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later haec, tempore sibi utili, Venit ecce in manus e Diario nostro utriusque Siciliae ad d. 19 Apr, lis titulus Algeri effossus, quo demum datur intel- Icosium oli1n ibi stetisse, ubi deinde Alger. Sic illo in Diario laudato legitur. Ι. Sittio Μ. f. Gor. Plocamian. Ordo Rositanor. M. Sittius. p. L. ques Coecilian. Pro. Illa Pidotissimo R. r. v. r. Quem sic puto restituendum, ordinandumque:

Η. R. I. R. Honorarius est, facile statuae appositus, quam Icositanus ordo P. Sittio Plocamiano dedicavit. --

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repit M. Sittius Caecilianus, P. Sittit Plocamiani riter. Sittiorum, cum alibi, tum Pompejis, ampla

smos. Initiales Η. R. I. R. - Honore recepto, --psensam remisit. Vetus IIccaenatium formula, sed Parum notae significationis.

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Em sotto i torchi quanto si se scristo st stam-

che pisciola modi aziones qui ripotuit, comes sitropam di gia pubblicati net Gio malo Soltimaniles. Contenti delia sola tradiaetiones italiana, si se omessa la Oorsion latina dei Cimo, Perche questa si ha nella Disi etione, e sambbest ri emta unicamρnu Per APrecar carea es te O. Si ptiis fars anche a m no di quanto restia di essi doso questo pisciolo atralciamento. na io non ho tanta pinu da o Ormi asi innocenti desideria, s siensiancho inutili, clo' misi Oeri e dotii amici.

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duis nol respirar quel paere o ne trabitar 'ituri litone' quali fiamo nati, o de' quali ci consideri, Ino come successori, ed credi di quelli cho ci lianno Precedulo. Ma quanto Poco ci tocca di Potor sapore di ossi dom tanti secoli e tanti di obblivione o catastrosit E qiiesto uti suto comune a tutis te Storie anticlio, delle quali tutio Cio clio si in o general-Inente asini P0ca Misa iii paragone di tutio quello Che si dOvrobbe sapere, e che o sori tuita via ignin

Pur questo ancora e assai poco per la Storia di quae Primit, Che essendo scomparsi dat catalogo dolio

tichi, di cui si sono sinarriti quasi tuiti i lom patrii e primitivi monumenti, e che quando anClie istesselae, belli o si eschi, sarobboro puro in intelli gibili, perche scritti in uia linguaggio, Che noli Sic pili nci caso di lcggere e capi re si au mente. Eclito

altro nagioni della prisca Italia sopi a tutis, clie tanto sorso primoggiaron nulla Europci intera, quanto questa si distinso fra te altro parti tutio dei mondo Co- noscitito. Ad onta perd di tante sata lita, SOno scap- Pati e scaPPano tutio giorno Prischi monumenti in

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Etruscili, ed oschi principalinciue, Clie Se per una

parte sanno Ia deligia degli amatori di tali merci,

ne formano per l'altra Ia disperarione, Per non Sa-Pere, che cosa dir si debia de' medestini. Sarebbedunque a desiderar sommamente, che di sistatu partiri, che in s lanm ridum i a tanti differenti di leui di una lingua madre a tuiti comune, Si traC- classe in sine una strata, se non deI tutis Sicura, almeno la Piu plausibile, e me posta a trarci suori di cammino, e suori speratim di ricondurci, quando che Sis, net retis sentiere. Questo h quelloche mi ho proposto, essendo da iungo lemm me eitato in cositatu studii, e che partendo da certi ei principii particolari, nolle varie occasioni non mi son trovato scontento detrapplicisione satiane,

alieno per cid che ne ha giudicato it pubblico er dito. Daro in breve Ia es stilone di tali principii,

sacen ne pruova per Ia interpretagione dei celebre Cpp Osco terminale di is et , e che a torto datatuni si h credulo di Nola , mentre esso h originari mente Asellario, come mi lusingo di poter dimostrarea Suo tempo e Iuogo. Quali sono ora i principii, desquali io son partito, e da' quali credo doversi mu vere in tali saccende haecoli in breve. Io ho credulo sempre che it grem, I' etrusco,1'osco, I'eugubino, ii romano, e simili, non Sono e tanti dialetu antichi di una stoma lingua --dre Comune venuinci dati'Orictite, e che mi si ando. modificando con tante varieta in idiotismi, secondola diversita de'climi, it genio. de' popoli, ed attre

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do Per lo minuto. Segno per me evidente di tal satis si e 1' servare, che certi vocatadi precisamente dyideele Piu comuni e necessarie alia comunicagione degliuomini fra Ioro, P incontrano li Stessi, o quasi, Pressotulti questi dialetii. Dunque h necessaria Ia con sconga di tutu questi anticlii partiri per Ia ricor di cib che si pilo mai contenere in monumenti di questa satis. Ed h questa una massima ricevula da uiti, e molis meglio comprovata col satis in tutu oloro, che sino a questo panto Iranno traitato diluti materie.

I dialetu pariati da' nostri maggiori, e che ora Piu non Pintonderolibero, non debbonsi dire deItiitto perduit. Essi angi si sono come insensibilmento susi net linguaggio popolare, da cui principalmento coli certa dili categra di siuto, e rassinamento di ore Chio prender se ne puO Ia uaccia, e la inlatativa, Per cosi dire. E quanto pili gessi sono questi modi,

e Piu Ioniani talia sempre crescente Cultura, tanto pili ripular si debbono conducenti atroggetis pro-m,to. E questo anche con una Certa ProporZionesti biton senso. Se agit antichi etrusci son succinctuti gli odierni, in agit oschi not altri, dunque per

Ia intelligonga deli' antico etrusco h pia a propositola conoscenna deit' etrusco volgare, che quella diquat unque altro linguaggio rorao e popolare deli'It Iia ; Sic me, e con pili ragione, per Ia intelligenga deli' osco antico giova pia la conoscenga de' varii egoisi Hiomi dei nostro regno, cho quclla di qu

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volgari, o coi nunculeiue dispreZZati, sebbeiae scura rauion . Cri do di avero in varie occasioni re te

pruove si issicienti di questo Principio coeia poco av- Vertito, e nieno apPlicato: e spero in Prosioguo didarne aiiche dolle pili luminose. Non ci lascinino pero abbagitare a prima vista dalla semplice assinita det suono, clie polrebbe menarci in gravi errori. Anche nolle lingite conoscitate lastessa Parola Puo avore diversi significati. Per esem- Pio scisS, Suum, os, anus, e qtiindi dar lilogo agit equivoci e granci porri, ove non si Procoda congludigio o risscssione. Nelle lingue note generat mentedalia parota si passa alta cosa; noli' ignoto ali oppostodalla cosa si passa alia parola. Se dunqtio non si egia sicuro della cosa, h hin agrardo sentenZiar salla parola. Non o pol dissicile assi curarat in tali mat rio dolia cosa , o deli' argomento, che Vogliasi dire. Quando si ha Plena con celara des monumenti antichi, o di tuiti i loro varii generi, da una s Ormola sola, o LalvOlta da una Semplico parota, si vieno in cogniZiono di qitello di cui si tralia. Assi lirato 1'argometito, si corchera di metiere in aecordo col med simo Io vario parti di esso , o Ieptimio si saranno Servire alle parti, a cui si appar longono; c si clio at sar de' conti si trovino Io Parole bon collogato colle ProposiZioni, e queste contutis ramomento, Oude Si abbia uni sieme, Se non

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det Lutto corino sicuro, tale almei da non Potorsi Siatare per capriccioso e ridii olo, coinc d' ordinario facile accadere. M ardisco di dire, clio Ι' occuparsi in qu te cose di una, o d'via' altra pamia seinpli

ti meam per appi into di usi: ire di strada, scum clievi si possa pia tornare. Voglio anche provenire in clo i giovani sopratuito contro una illusione comitiae , O priniit digiocho vogliasi dire, da cui non sappiamo gitardaret, initiattendoei in taliano di simili oggotii dolia s noesciuia antichita. Gia credianio, che traitasi in osscidi coso exim caeli, solisqus Dias. II mondo col piu I mono su seinpre quello che h, e sara. MOstiam i mono da not stessi, o ualle nostro manici opia miniani di pensare od opstrare. Allon aniatu in cno da' nostri climi, os pra tutio i mono culti odalicrati dalla Ioro primitiva naturalegra os inplicita; e Ci troveremo mono discosti da quollo di cui an-diamo cercando. E liasti per ora qii to. Clio Perquello che riguarda massimo e Precolli in astratio, lxi Sta accennurii a chi non manca di gitidi κio e liti uSeum; ma it riconoscortic l' milita liqκuide tuticidalia applicisione di s atto es casi Particolari.

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