Miscellaneorum ex mss. libris Bibliothecæ Collegii Romani Societatis Jesu tomus primus secundus Clarorum virorum Theodori Prodromi Dantis Alighierj. Franc. Petrarchæ Galeacii Vicecomitis ... et Jacobi Sadoleti epistolæ ex codd. mss. Bibliothecæ Colle

발행: 1754년

분량: 648페이지

출처: archive.org

분류: 미분류

621쪽

IAC OBI SADOLETI. S9T Deo uni inserviendi causa quid nostra consuetudine quotidiana dulcius p cum ego omnia tibi plane credens ac committens, quae 3c probitatem , & consilium , doctrinamque requirerent, nusquam opinionem meam de te, & de virtute tua

decipi sum expertus . Addidisti etiam illud, ut dimissa patria & parentibus tuis, quo esses mihi

propior atque adjuncinor, sedem omnium sortuna- Ium tuarum Carpentoracti constitueres . Qua quidem in re declarasti prorsus quanti me faceres , &quo amoris studio accensa esset erga me voluntas tua. Atque haec tot ac tanta testimonia tui animi sat magnam vim prosecto habere videbantur ad me omni tibi benivolentia devinciendum; cum tu recenti quotidie munere aliquo afficere me studens, repetitionem legis Si pater C. de haeredib. histituend. quam summa cum cura diligentia lucubrasti, & in qua tuum pretestans ingenium rerumque copia elucet meo nomini inscribere adortus es; quod ego donum tale essse existimo , ut debuerit id potius majoribus viris conferri,quique tui& ornandi & illustrandi facultatem majorem, haberent;quando & tu, tua virtute sic postulante dc gravioribus apta rebus , qui universe huic provinciae

jus dicas his paucis annis electus es. Sed sive id tu benivolentia tantum adduetus fecisti, sive judicio ; habeo tibi omnino magnam gratiam , a &que peto , ut tibi certo persuadeas , te a me non

solum diligi vehementer . sed etiam magni fieri. Vale. XXXVI.

622쪽

Gennaro in risposta di una inia , che io lestriss monstrando la gran speranga , che io ave Vadella pace , andando V. S. Illustrissima a quella impresa , quanto placere mi abbia dato , io non posso appleno ne scri vere ne dire. Certo h che stimando io gia lungo tempo se V. S. Illustris s. come uΟ-

mo di gran destre geta , e di grand' ingegno .' dapoicosi come ogni di piu si sco priva la sua pruden Ia ,

e bellissima mani era di go vernare , e far saccende , e favori re sem pre uomini da bene , cosi crescendol' amore , e l' ammiragione mi ad elle sue gran Vise

tu , esscndocis dipol aggiunta quella benignissima

cura , e protegione , che ella presse di me , e dei leco se mie a Carpent ras in que' tempi tanto perico-

1 Anna Monmorantius Catholieae rei adversus Ilugonottos magnum cola men , qui eos etiam proelio Sandionysiano vicit, ex vulnere tamen ibidem accepto paulo poit mortuus a. i 367. cum esset major regia domus Se Mare-ρaιιus , a. Is 3 3. Couues ab iis dignitatem obtinuit a Francisco I. . apud quem gratia dc auctoritate multum poterat . Ad eum ergo Sadoletus scribit novam dignitatem gratulatus . & ad eurandam pacem acriter exstimulans hadiiciens ad extremum deeretum quoddam suum , nihil pro se a Prineipibus pol tulare . Maximopere pro paee constituenda inter Carolum V. & Franei-seum I. Romani Pontifices laborabant hoc tempore , ejusque rei moni menta multa ad a. s 3 . atque hune ipsem is 8. profert Ribier ς apud quem item extat haec epistola rom. i. pag. IO4. Rursum vulgatur a nobis quod ea veronenses editores praeterierit . Quod spectat ad abstinentissimi Carin

dinalis decretum illud , idem leges Atme scriptum Antonio Prato ιι,. v I. v. s.

623쪽

I co EI SADOLETI. ς 99losi , la memoria, ed obbligagione de 'quali non ulcira in mia vita dati' animo , edat cuor mio ;avendomi, come io dico , tui te queste parti di V. S. Illustrisi. eccellenti, e singolari, gia molto tempo fa, talmente preso , e lesato , che io non ave vo persona in quelle bande di la, ne sono peraver mai, a chi io porti pii, nἡ di amore , ne di

cora eslere si strettamento obbligato; quella pubpensare quat placere , e quanta allegre2gadi animo io pigii delle sue lettere , vellendo in esse quel Sig. , che io tanto stimo , & amo, ricordarsi a cor tui di me , e rendermi parte di queli' amore per sua umanita , che io per Ogni obbligo quasi infinitamente gli porto . io , rice vuta che io ebbila lettera di V. Ecc. come prima mi parve occasione , sui con nostro Signore , & esposi a sua Santita quanto si conteneva in quella: d ' onde nacqueun ragionamento assai iungo, tutio in dimos laetione det giudietio , che faceva sua Santita delli traitati delia pace , parendoli quel che 8, che ii Re

Cristianissimo si fosse ridotio a molia equita , eche dat suo lato non si mancasse di venire ali' effet-to delia pace , tanto da sua Santita desiderata , enella quale , per conduria , ella ha posto ogni suo pensteio , e disegno ; confidandosi ancora , comedi ceva , nolla virtu , e pruden ga di V. S. Illustriss., che non li mancaria in questa sentissima opera,

come in tu ite te attre non e mancata , che sono

P p 4 state

624쪽

state pertinenti alta se te Cittolica, ed ali' onoraedi questa sania Sede ; te quali opere , ed agioni di

V. Ecc. sono benissimo note a sua Santita , conean ora prima in ragio namenti avuli attre volte di

sciuio, ecosi si este se in partare delle virtu di

gione , che non si polrebbe dir piti . congratulan'dosi ancor con let dei nuovo onore datoli dat suo Re meritissimamente , e comandommi che do nostri velli a V. S. Illus risi. , e mi rallegralii con ieida parte sua , e gli dicesti, come evidentemente appare , che Dio onnipotente non manca di onorare , et e saltare quelli, che servono tui, e li quali con buon consistio , ed animo moderato sanno reggere , e tenersi serina la prospera fortuna , Co- me . Ece. A, e sa fare. E in conclusione esequendo io l 'ossicio con sua Santita, che V. S. Illustrisis. nelle sue lettere mi commette , ne retrag-go , come ho det to di sopra, l ' animo suo ed ii giudicio circa li traitati delia pace esser tale,quale voldesiderate et & in pa1 ticolare si ben volto ad amare e tener Conto di V. S. Illustriss . , che se a quella accadera farne es perienZa, conoscera per proVaeger amata , e forte stimata da un sapientissimo , e mmamente ricordevole , e grato Pontefice . Di me io ho a pregare V. S. , che se io non mi altar-ghero in dic hiarar l' allegregeta , che ho presse dellanuova sua elattagione a queli' onore , che in Lutto quel

625쪽

quel potentisIimo Reaine e supremo sopra glialtri, lo attribuisca non alia Volonta mia, maal la impossibilita . Vorrei poter csprimere quanto placere ne ho rice vulo; ma non possio farto, perchee infinito, e Come in molle attre cosela lingu non puo essere pari ai cuore , Cosi in questa certo non e . Queito ben dico , che non meno mi hanno dilet lato i modi tenuit da V. S. , che l' onore , chegli h stato dato : perche i 'onores pesse volte svolestar dono di fortuna ; ma tenere tali modi , edusare si gentii modestia in ricusario prima , pol ob-bedientemcnte accellario , non puci effer se non diuomo in Ogni virtu eccellente; li quali modi finche V. S. seryara , Come ha servato per il passato , essendo ella sem pre simile a se medesima , non potra mai dubitare , che sortuna a tanta virtu pos-1a far torto : come io prego ii Sommo Dio , chemat non faccia, e che sua Divina Maesta ci conservi V. S. Illus risi. iungamente in ogni prosperita , edignita . Resta Mon signore che io ringraZj V. S. deli' amorevoli offerte , che ella mi fa , alia quale Certo io rendo tulte te graZie a me possibili , rcplicando quanto attre Volte ho scritto , che mia natura , c mio costume non e di domandare cosse disertuna a niun Principe ; it che io se , per non guastare latode delia loro liberalita , la quale h veralode , quando quel che si dona si da per proprio

giudicio , non per importunita di domandatori;&io rice vendo un dono da unsi gran Resenga

626쪽

6oa EDIs TOL Raverto domandato , pigliaret piu placere det glu-dirio , che si facesse di me , che d ' Ogni utilita , cheme ne potesse venire , e tanto piu ancora restare iobbligato : perche chi domanda ha solo it beneficio della fortuna , chi non domanda ha it beneficio doppio e delia sortuna , e quelio , che e molio maggiore , detronore , e dei giudicio , che h fattodi tui, donde un uomo da bene , come io desidero essere , si conosce doppiamente obbligato. Conquesta ragione , e con conservar sem pre la mia modestia , mirimetto in tutio ad Ogni volonta , e comandamento di V. S. Illus risis. , alia quale in ogni modo io sono gia totalmente tenuio & obbligato : dalla quale essendo io talmente amato , coismo per gragia sua mi veggo essere , gia mi tengoricevere da let grandissimo dono , e beneficio , alia quale con tutio ii cuore sempre mi raccoman do . Di Roma alii x I. di Margo Is 38. Di V. S. Ilima affetionatissimo e deditissimo J. Sadoleto Cardinale di Carpentras .

XXXVII.

627쪽

motio dispiacere & per minor male feci in modo , che la cola non si divulg6 per tutio ii Consistoro; nε ini parendo ali ' hora tempo di ragionare a N stro S ignore di tal materia, feci pregare S. Santita, che non voleste muoversi per queste suspicioni , a fare altro , sinche io non te havessi ricordato il

te , per la patria, per te lettere, per l' amicitia, &per i ' opinione, cli' io ho , che tuiti state liuomini da bene, come certo non dubito , di quelli, cheio conosco, ho voluto darvi avulso di questo, &deli' ussicio, che fin qui ho fatio per uoi, & che anche sono apparecchiato di 1are per i ' avvenire , essendomi molio dissicile a credere che travolsa

a Quae fuerit seribenda epistola huius Oeeaso, petendum est ex vita Ludovi et Casielvetii a Cl. Ν uratorio scripta & praeposita operibus Critieisp. s.3ce. Cum scilicet Mutina litteratorum hominum eonventus ageretur Aeaalami nomine, quod ii nonnulla a saeris oratoribus imperite dicta reprehenderant, in suspieionem venerunt deserta Catholi ea Religionis; quam suspicionem invaluisse praesertim hoe eodem anno Is a. ibιdem pag. I p. leges 3 atque ipsum Sadoletum tune etiam Mut inam se contulisse, cum legatiooe sunόςretur

ad Galliae Regem a

628쪽

6o4 s p O r o L Ralc uno macchiato di qualche opinione indegnad'huo: nini letterati, & veri Criitiani. Ma quando pure ce ne fu gero at cuni; it che mi dispiace- rebbe grande mente, per i 'honore delia patria , scper il bene loro , & perche a Mai io porto amore ogni incommodo suo reputo miΟ , & non e peromaggior incommodo nes seno che farsi sospeti di nove& non usate opinioni appres li nostri margiori homini santissimi ; estorto quelli tali ,& prego a desistere da ogni novita ; eflendo cosada huomini che poco considerino olire la verita , ii dishonore , & danno , che ne gli puti avvenire , ii cercare tali cose : voi altri sinceri βc dirit timidi carissimi amici & fratelli , ancora esserto

ad ammoni rgii amore volinente dc haternamente ;fit quando pure Vogliano perseverare in qualcheloro fantasia , separargii dalla compagnia dc conversaZione vos ra , continuando voi sem pre di essere huomini saldi, & non mobili, Jc veramente

Cattolici, come spero in Dio che se rete ; di cheec io pigii ero molia consolatione , & voi havretem aggiore honore appresso gli liuomini, & merito appresso Dio . Vi prego a d armi presto risposta. State; sani . Di Roma alii xi 1. di Giugno

Μ. D. XLII.

XXXVIII.

629쪽

non solo ini hanno confirmato nella buona opinione , che io havevo de vostri ingegni, ma anchora certificato deli' animo Cristiano &Cattolico , che havete . Del quale anchorache io prima non dubitasIi, angi ne facessi sede , dove accade-va , agit altri; pure perche mi premeva summa- mente per amore delia patria & vostro , che alcu-

ni haveisero preso qualche ombra di voi, questi dimi molli a scrivervi quella mia, & hora ho hau utacarissima la risposta , che mi havete latia , per poteria mostrare; & far conoscere anche ad altri , &principalmente a Nostro Signore la innocentia &integrita & honta vostra . Pertanto essendo hieri in Consistoro , & havendo havulo di voi privato longo ragionamento con sua Santita , le riseriiquet , che mi havete scritto , soggiongendo mol- te bone parole in vostra commendatione , te quali & la verita, & l' amore mi s rZava. adire. Di che sua Beatitudine , la quale mi ascollo mol-to benignamente , mostro , che rice veste tanto maggior satisfaitione δc placere, quanto piule incret cerebbe, che quella citia acquistasie infamia

630쪽

6o6 Ap Is To LRmia alcuna per quella paterna affettione fc benivolentia , che in piu cole si e poluto comprenderecti' essa te porta. Hora io giudicheret, che susse molio a proposito, che voi communemente scri veste a sua Santita una buona lettera det medesimo tenore, di che have te scritto a me, sottos rivendo i nomi vostri; nε importerebbe , ch' ella susse volgare . Et cosi vi es orto a fare , perche non dubito , che sua Santita come benignissimo Principe& Patre di tuiti, massime di pertine ingegniose dc dot te , t ' havra gratissima , & conosco ques O eL sere it piu es pediente partito di liberarvi da ognimolestia per P avenire , & serrare la via alle male

relationi d' altri, non solamente senZa una miniama infamia , ma anche con molio honor vostro. Perche mi rendo ben certo , che come gli uomini

prudenti δc boni, & che amano & Dio & la salute & l' honor suo , debbono fare , cosi voi continuerete di essere sempre buoni & obedienti figliuoli della santa madre Chiesa , per essere questa Iadiri ita& battula strada , che ci conduce a quel sommo bene , che a tuiti l buoni Cristiani e proposto : della quat Chiesa , come & i sacri Evangelii, & tuiti i secoli passati ci sanno indubitata

tede , e capo questa senta Chies a Romana , ne putichi altrimente lente, Hori delia nave di Pietro, glu-gnere a quello desiderato porto di vita eterna , CΟ-

me voi & per institutione di tuiti i nostri maggiori, dc per proprio vostro sapere & giudicio mi rendo

certo Disit iroo by Coral

SEARCH

MENU NAVIGATION