Francisci Rossi iurisconsulti florentini Monumenta posthuma latina et italica

발행: 1781년

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dice Seneca maximum remedium ira dilatio est is It 1 intriano , mrse per adulare Loreneto de Medici.

R A pΑROLA N ili non sci a principio un illinatae lo che donasse diritto allatino , M che Bilhereditario . Nobilitas appressb i Romani significavacio che . notabile , e non un ordine di Cittadini.

Il Senato su istiinito per giudicare; i Cavalieri per

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combattere a cavallo , quando fostero stati tantoxicchi da poter mantenere un cavatio . e i Plebei strono speta Cavalieri, e qualche volta Senatori.

Appressb i Gauli, quelli che erano i principali officiali delle Citta , e i Druidi governavano ; eii Popolo gli obbediva. melli che dicono che tuitigii uomini sono eguali , dicono la manior verit dei Mondo. se essi intendono, che tuiti gli uomini

hanno un diritto eguale alia liberis , alia proprietadei beni , alia protezione delle leggi , s' ingat Nerebbero se credessero che gli uomini dovess.roessere eguali per i loro impleghi , mentre non sono eguali ne i loro natenti . In questa dis

magi laneta necessaria tra te conditioni umane , non

vi h stato mai,nh appreta gli antichi, nε appreta

Ie Nove parti delia terra abitabile, o sa des Mondo conosciuio nulla di simile a questo nostro flabilimento della Nobilia , che h nella decima parte delia terra abitabile, clia .nella nostra Europa.Le sue leggi , e te si e usanra sono variate, come tutio it restante delle cose. Mi abbiam fatisvedere, clis la pia antica Nobilix ereditaria eraquella dei Patrietj di Venezia , che elatravano in Consigito avanti che vi s h un Doge net sesto, enet quinto secolo ; e se vi sono ancora dei descendendenti da quei primi Scabini. , questi sono senga fallo i primi Nobili di Europa . L' iste h avvenuto nulle antiche Repubbliche d' Italia . Questa Nobili, era attaccata alia dignita , e ali A magistratura , non gi, alle terre .

Fuori d' Italia la Nobilia tocco in parte almss.stbri delle Terre ; questi sono gli Horren diAlemagna, e i Ricos bombres di Spagna. I Baronidi Francia, e d'Inghilterra goderono della Nobilia creditaria per questo solo che te lor terre o seuda-Diuiti eo by Cc oste

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II, o non seudali si stabilixono nelle loro Famigite. I titoli di Duchi, di Conti, di Visconti, di Mar-ehes erano a principio dignita , e ossai a vita .che di mi passarono di padre in fistio pia pro sto , o pia tardi &c. Questa moltiplicita ridicola di Nobili seneta

sumetione, e teneta la vera Nobilia , questa distineti ne , che avvilisce, e che distingue it Nobile instilla , che non paga te inglie allo Stam, dati' artista , o dat lavoratore utile, che paga tulte te grave e. queste patenti che si comprano a preZEo d' argento, e che danno dei vani litoli, non si Novano iii alcun Paest ben remiato. E' uno sforeto di demen-eta dei Coverno quelis di avvilire la parte pia utile delia Ninione . In Inghilterra intumue ha qu ranta franchi es retrata es homo ingresus franco

Citta lino, libero Inglese , che ha ii diritto di nominare dei Deputati ai Partamento . Tulli quelliche non seno semplici artisti simo riconosci uti per Genti luomini . Sec do it rigor della legge Nobili non sono se non elie quelli, i quali nella Camera Alta rappresentano gli antichi Baroni. e gli anticia

Pari dello Stato. In molli Paesi liberi it diritto det sangue nini signi hca nulla ; e non da alcula vantaggi a , ma

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cie k nostro iutores e deve prevalere ad uni nostro risentimento , e puutiglio.

Molle volte . megli O Trire, e tacere, Che Pro mmpere in un risentimento e guastare i falli suoi. Conviene pertanto fare ii conto sei sta di nostro interesib ii risentirsi, e prendere uia impegno, pure sia di nostra interesta it dissimulare, e sotyprimere Ι' impeto deli' animo; e latio giud ita νί mente ii calcolo ri luer sempre che it nostro interest e dee prevalere at ris timento, che Vorrem mo sare. Alle volte h di nostro inter . ii ri- sentirii quando ci puo esset utile it rius ire Deli impegno, e I' avvqrsario h de te, e non puo ruit steram alle*nostre foris , onde possiamo. umiliario ageVOlmente, e aliora questo h un insegnanaeuto lis altri perchb et risi,ettino . Ma quando it rissentimento cimenta a precipitare i nostri affari, eci pregiudica at fini dei nostro interest. , t e residia parte h proin tente, e per domaria ci vaole del. dispelidio, e dei sacri figio delle nostre sost alige, al-l Ora E meglio che l' interest. vada avanti, e it ri sentimento rimariga ibito te eortine det stelagio; rael che molle veste si acquista ii nome d' uom ni prudenti da quelli che ci rigaardano con alitin

zione .

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fa mi errori , ma quetio che gli sa

E' i,spossini LE, che alcun uomo benchδ Valent te, e Vertato grandemente negli affari delmondo, e nella scienta , o arte che egli professa, operando glornaturente non 1 accia qualche errore

perchh la debolcetra dello spirito umano h troppogrande, e non si puo esser mai tanto a se stessi pret enti , che qualche volta non si prenda una s,i sta, e con tulte te cautele immaginabili non si prenda un abbaglio. cose hanno due prosperet,l evento di tuite te riselisioni h interio, la conseplicaneta di un gius. o di an festo che non ci si pro senti Opportunamente ι; una passione che vi s pren da , mi' samo sibi tot caduci nello sbaglio, e netrerrore. Dunque non si puo dire che ii valent' tuo in o h quello che mal non erra, perchh l' errore hinevitabile piis grande, o piu piccolo che sia ; Onde fic come illi valent' uomo deNe operare, e Ope rando deve cadere in qua lche errore. h inevitata te, che egli deve qualche volta errare. La bravu-ra dunque, e il valore consiste neli' avvedersi a tempo uello inaglio, e ritirarii addietro, O nascon-d idolo , o riparandino; di modo che it male non vada pia Oltre, e se si puo est inguere est inguerto; se no sar che muti colore , e si ripari con uia al- ira risoluetione almeno di cura pagitativa ; E in Y a que

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questo credo che conlista il valore deli' nomo ea hene, it quale tenta tuiti i meeteti di riparare alproprio , e ali' altrui pregiudietio. Cho F deis anaear ritenuti a credere.

E' -A Senteneta di Salomone, qui cito credit levis es eoiae; percia 1' esperieneta dimostra, che pochi dicono la verit . O creando untatio di nutivo, o alterandolo nesse circostange, eogni uno quando referisee i filii altrat vi ha uuinteresse, o per se, o per altri. In molli avviene questo perche riseriscono te cose secondo la loro immaginarione ancorch. siano di animo buo , ela Deciano senza mali etia veri Seneca sib. 2. cap. 2 ast Iris. Dunque la vera regola deli' uomo prudente si h mella di traltenetii nel credere, e di non Correre laneta uia previs maturo e me a seguitarela sede altria. E questo devo sersi in tutio, ma in particolare nelle nuove, deste quali h tanto vago questo Paese; mentre la manior parte son Alse , echi h corrivo a crederi e . e mi ridirie si rendexHieolo factimente appreta tuui.

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Deι regno immaginario deI sisere.

Draro h nn regno, net quale tantuno preren- de di esset Re , net quale tuiti si credono Monarchi, e non vi sono sudditi . Facile a pose sedeta con l' immaginotione , e con ta scorta di una cieca fit perbia . Varie sono se provinc ie , vi h quella dei Legali, quella dei Medici, quella dei Teologi, quella dei Filo si &e. ma in Ogni provincia quelli che vi abitano si ridono degli altri, Perchh credono tuiti di aver trouato ii vero Lapis pislosophorum. Tra loro pol s' invidiano, si pers

guttano, o si odiano a morte, come tante societadi vipere . In questo regno pero ii Legale , e ilPedante sono gli animali pili sit perbi degli altri,

quantunque non aves .m motivo di est.rlo. Perclihun Legale sonense non h il vero Giureconsulto, eit Pedante che hs salia mostra solamente venti se tenete, non . ii vero Letterato , I veri Sapienti sonquelli che conoscono di non sapere , e che sonolontani da ogni superbia, e reni glorno si assaticano Per conse ire qualche piccola parte di questo gran regno, contenti di dire con Socrate : hoc tinum

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cio se re deve aspeltas is male CAPITOLO XLIII.

TL MALE prevedum amitae meno dei male inas. I. peltato ; e pero h sem e bene prevedere Iecole net peggiore avvenimento ; perchh se riescono bene d maggiore la consolaetione , se riescono maler accidente non E inopinato , e pero si rende me no sensibile. Noi dobbiamo esὸr persuasi che gli u mini non operano se non per amor proprio, e Perott nere un qualche lor fine che tenda alla propria utilita ; dunque in sperare in loro perchd vogliano giovare a noi . uua chimera, quando non pensanoche a giovare a se stesii . La natura umana non sipuo mutare, e bissigna mutare la nostra.mani eraui pensare che a plena di lusinglie , e di adulari ni di noi stelli . E' vero che qualche volta talunosa qualche favore ad un altro ; ma se si oserva via.ra in 'queli' astare qualchei interes e O sperato, o ait bluto , se questo malica non sera mai nullarbalia oss)rvare che col danaro si olliene reni cosanel Mondo r

a a . Omnis enim res,

Virtra, fama, decus, divina humanaque pulcris Divitiis parent . quas qui construxerit, ille Clarus erit , fortis , iustus, sopiens etiam, V rex Et quidquid volet Horat. ιibr. a. sa r. 3. Con questo prin

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CAPITOLO XLV.

regis raro nella L. observandum r9. dei tenore choappretib si Observandum est ius reddenti , ut in is adcundo quidem facilem se praebeat. sed contem.

ni non patiatur , unde mandatis adiicitur, ne is Praesides Provinciarum in ulteriorem familiaritatem se Provinciales admittam . nam ex conversatione aequalis contemptio dignitatis nascitur: Sed & in , cognoscendo , neque excandescere adversus posse quos malos Putat , neque precibos calamitosorum, illacrymari oportet ; id enim non est constantis, - ω recti Iudicis, cuius animi motum vultus det git de iummatim ita ius reddi debet, ut autho is ritatem dignitatis ingenio suo pugcat is Gellius Act. lib. I 4. cap. q. verba cirrimpi referens ,, mi Iustitiae anιistes cst, oportare est.

is gravem , sanctum , severum , incorruptum , inadu- labilem, erectumque, M arduum, ac potentem, vi , dc maiestate aequitati veritatisque terris iis cum Quod tamen 1κvitiae non Iustitiae imaginem est. delicatiores Philosephi dixerunt. stantino Harr rempulo Giudice di Tessalonica , che fiori alla mei. dei XIV. Secolo nella I resarione ed e riaziong ai Giudici premesi, at suo libra Aeu' Epitome deI eius eivile, scrutio inb greco, av- verte che ii Giudice deve ess)r intrepido ne li' amis

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