Synodus dioecesana ab illustriss. ac reverendiss. domino d. Francisco Frosini Pistoriense s.r.i. comite, archiepiscopo Pisano insularum Corsicæ, ac Sardiniæ primate, et in eis legato nato habita in ecclesia primatiali Pisana diebus 6., 7. & 8. mensis

발행: 1708년

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출처: archive.org

분류: 그리스도교

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Pars Tertia. 479

solita loro darsi consorme agrordini delia lor Arte ii poter venis dere Salami, Lardo, ti altro necessario per ii Vitto umano; riri manendo prDibrio , di quelir, a qualet non tocca la delia gita it te

nere aperto ne meno lo sportello .della Bollega.

Agli Speziali, che avranno la guae come sopra, it date te M

dicine, & ogn' altro bisognevole per et Insermi, purche non ten-gano l' Insegna di mori, ed abbiano solamente aperta Ia Porta. A Vermicellai ii vendere Uermicelli . ecl. altro Pastuine per ilbisogno, e comodo det Popolo; coa che pero non ardiscano te. nere in mani era alcuna te Tane suori , e tengano solo lo sportetilo socchi uso, e tengano similmente chiula Ogn' altra Bollega d attre Merci , che avesse corraspondeno con quella.dOVesi ven dano i Vermicelli Agi Osti, e Venditori dii Uino. H potere dar da, manetare , vendere ii Vino, purche tengano solamente lo sportello di inera

A Pescatori, e Venditori dei Peste iI ter portario, e venderio. A Manescalchi ii ferrare Cavalli, ed attre Bestie per la sola

li minuto, ricotte, ed altri Latticini. Erbe , e Stramx verds per de Best e. . . , Il portare tu maemate Urano; Biade, Castagnei e et ortaro tintineogni uolta pero, che ve ne sae it bisogno,cota Bestie, e altro. II poter caricare, portare, e vendere Vettova te di reni foriste per sollemam ci della Persone

ii portare Grano, Vino, eri Olio, per i bisogni perd solamente , e te made ancola net tempo delia loro raccolla, E la fortia ne rumpo dema i da ea, udita perci e avrann, Prima letia Santa Messa. ν , Pud tollerarii ancora, che i Contadini, e lavoratori' di Camparna ne i tempo della raccolla de Grani, Fient: Biade, Uva , Castagne, ed Ulive, dopo udita prima la Santa Messa , colla li

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48o Addit. ad Synod .

ee a precedente pero dei Parroco da fata loro gratis, a re ogni opera, che bisognata per assicurar solamente , e non altrimenti, quando vi fosse pericola, che perissero te deite raccolae; aggravando strettamente avanti a Daci te costienZe de Parrochi AEuando, seneta conoscervi la deita necessit , ne concedessem laticenga. A Bottegat, i quali per mirare in sanon avessero astra porta , che quelia delia Bollega, si permette it passaggio per esia, ogni volea , che loro , gna, purine sempre netrentrare, e ustiis re forti no i' ustio, e lo sportello della medetima Bollega, ne vendano alc una cosa. Non intendiamo perli di comprendere nelle cose sopra permesse , e tollerate ii Ciorno di Natale, della Resiarreetione, e delia Pentecoste. Di tuite, e clascheduna delle sopiadette cose ne imp ghiamo, e eomanoiamo l' inviolabile, M esatta osservanZa , col non contravvenire alli termini deseritii delle tolleran2e di sopra e spresse sotio la pena , tuiti it traseressori, che suori delle detre tolleran-- saranno trovati contra vvem re, e per Ogni volta, che contravis verranno, di studi quatim imposta da Nostri Antecessori, e da Not eoi presente Nostro Editio confermata, da as narisne unquarto agit Esecutori, e di altri tre quarti a Luothi, e Oper pie , Nostro arbitrio, non estame qualsivoglia mendicato proteia es, e preteia consuetudine in contrario.

Dato in Pisa nel Nostro Palaeteto Archiepistopale questo di a

Francesco Arci vesic. di Pisa.

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Pars Tertia.

FRANCES COPer u graria deli' oonipotente Iddio, e della Santa sede Apoliolica Arcives vς di dia Primare cili' i sole di

ia da noi si richi ano, E certamente quella della Quaresima, Decima di tempo douuta rendet si Dio per salutevole issituZione deri' Apostoli hella Chinis ustiata; Non solo perche de Ile colpe, e negligenae netl'Αnuo commesbe, quasi comune , e puhblico pen- limento mostrando, con preci, e lacrime la divina G1ulti Ela plachiamo per senti ento dci Ponte fice S. Leone; Ma Pi rche ancora con sanit esercieti, e con solennet Digi uno preparandoc devota mente celebrare la Passione, e Resurreaione di Geso Clisto , in cui massinamente i Misteri della nothra Redena ione contengonsi , piu demamente earum dio alia Sacta Comunione nella Pasqua, secondo it parea di S. Quolamo , e di S. Gio. Cta stomo ci din

Dat fine adunque, per cui sentito avete, Dilettissimi, egere stata istituita l'osservanEa Qua resimale, intender pol rete , Che non bai a Ia sola asimenaa da Cibi vietati, m, dee andar congluntacoli' Eseicietio delle Clistiane vilio; ca is au vertar nto dato 1 cia schedi no di noi dat medesimo S. Girolamo, ne , si his re , aus ab mere caperra ; te puιes jam ese sanctum : Avvenga che pomgrove rebbe astenet si da Cibi, e non contenersi da Peccati; poco valetebbe it sottrarie at Corpo ogni delicateZZa di nutrimento, edat pol la liberi, , .sentimenti di saetiarsi di Ogni Piacere, non .solo ulla Penitenaa repugnante, ma Glandio Uietato , νον en m, diceua at suo Popolo δ' Antiochia CD stomo, ieiunet os tantum ., sed ct oeulas, is auditus, ct pedes, Er manus, ct omnra membra. Dacio nasceva, che it Popolo Crastiano negi' antichi tem piper testimonio di S. Gilo, prima ri' incominciar la maresima Delia si timana precedente andava con frequenaa alta Chiusa per in m

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ή81 Addit. ad Synod.

dat fi colla Santa Confessione da tam colpa commessa, affine dimettio dispoisi alia religios, osservati a. di questo tetrim , chia malo, Tempus sacratissimum da S. Ambrogio I Ante ipsum Quadragesima νηιι iam hebdomada una fr/quens ad Ecese m eooemebat , sordet mentis crimisum consegisne delexurus , smouendasque paenitentias aece

re, per ni una, o leggierissima cagione, la Dispensa dati offervaristi , d aver sod dissatio ad reni me debito ne la Qua resima , chah tempo vi attendere atro. a ZIone, au'AstinenEa, ed alia Penu

i uoi pero, che sommamente v, a amo, massi dat Debito Nosti

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seruaria verrebbe a cessare anconquesta , che perquella solamcn. te vi su concessa . Sirvilmente a ligui re it Consigito, che clava

oi Popoli S. Catio, ii quat' era, che si servisiero clella licenetaei mangiar Carne, o Latricani con modera arone, e pieta Cristia na; guardandosi percio da tutio queIlo, cheabbia solo dei delicato , e det foverchio, e non dei salubre, e necessario at vostrvibi gno, per non perdere tutio it merito di questo tempo accetistabile, tempo dii salute, in cui ci e piu liberale it Signore delle

e divine miserico idie. Quarto. Facclamo avertiti i Medici considerare, che i Cristiani anno ad aver cura, dei Cor , in modo pero, che maggior conto tentano uella salute deli'Anima, e consementemente , non esser troppo indulgenti, e facili ne i fare te attellaetioni della necessit, de Cibi proibini, seneta prima e minar seria mente te Caingtoni,'per cui te fannos non concedere con tanta tacilitat' uso delle Carni a chi puli esser baitevole pel suo bisognoque licide Latticini, e oeil'Uova , per non aggravare notabit mente leloro, e te Coscienete di quelli, Clae sulla loro attei laetione si di

pensam.

Quinto. Avvertiam pure querit i quali sono dispensati, che, non giove reine loro avanti a Dio la dispensa ottenuia, se veta , e legittima non fosis Ia Lagione, per cui l' ottenneros Eche non instannerebbero at Medico , m ' Anime loro, se gli esponesiero, che credere Not non posita mo, indisposaioni non vere. Sesto. Che quando sossero dispensati, non per altra Lagione, che di quella deli' esset loro nocivi li Cihi Qua res mali, avrehieroda contentars delia dispensa cla esti , ma non gia est mersi dati' osi servanZa det Uig uno, come dichiaras ne li' Editio emanato in Roma sopra l'olservaneta della Quare lima , d ordine di Nostro Signore Clemente X l. lotio di i I. MarZoIIR4. In ultimo es pressa mente comandi amo in virtia di questo Nostro pubblico Editio 1 qua lunque Persona , che net tempo della Qua resima, non ardisca manglar carne, ed altri Cibi vietati senZa lanecessaria dispensa sono te pene imposte contro i Trasgressori da Sacri Canoni, contio de quali si procedet, ancora , come sospetii vel Tribunale cella Santa Inquisietione.

Che non ardiscano simit mente gl'Osti, Lotandieri, ed Alberratori di quat si vortia sorte tenere , vendere, o cuocere Carni , o

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84 Addin ad Synod.

altri cibi in derio tempo metati, ne permetiere, che dα almit 6 cilochmo, o mangino Matro te loro rite, Albercti, di L Cande, quando per altio non aves e la Dispensa dat Nostris Uic rio Generale, scitio la pena imposta da muri Antecessotv di lite venticinque, da applicarisne un terin ali' Accusatote segreto . , paleis, e gI'altr, due terΣi h l Oh Pii, e sotto attre peneammiate da Sacri Canoni. Che it Becca, , 5 Maeel Iai, siccome qaa Ionqa altro, , mi per ilbi stagno legi' infermi,ed altri dispensati nespuis delle Carni permetis teli, non arda inodh vender queste, di quamque sorteelle freno, aehi non abhia la necessaria dispensa, ne tener te tuor. in Bottina, ne in pubblico, m, solamente aratro di essa , in modo , obe non appariscano, e con i douuti reuardi, per evitare reni per colori standalo, sotto te medesime pene. I me id ante ii delici tenam di Quartaniis, Non si is inno Ba b. Veglie, spetracoli, Commeate, ballam simili incla mih xraeterini mentu, tanto repugnanti alia Santitae di questigimur , iod at En

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Pars Tertia. q83EDITTO PER GLI ECCLESIASTICI.

FRANCES CO

Per la gratia detr Onnipotente Iddio, e della Santa Sede Apollolica Arci vescovo di Pisa Primate deli' i sole di l

DOvendo eli Ecclesiastici per I' allegeta dei grado, a cui sono

ita gli Vomini scillevati da Dio ri splendere in tuite te i το opera zioni su gli occhi des Popolo, come persetti e semplari,

da quali prenda egii la norma cli ben vivere, chlamati percio da S. Gici. Cris stomo Specutam Vita, quod omnibus propomtur ad imi tandam : Nes per seddisfareatrobbligo ingiunt i dat Sacro Comcilio Tridentino, e dat Nostro Pastoral Ministero , coi necessario It vvedamento alla d uta loro emplarita, da cui depende Ioplendor della Chresa, e la santifica Zione de Popoli, malliri amen. te in torno 1 cio, che riguarda tanto la dee Ea dei P abito este riore, per cui ita spare r interna, est: de costumi; quanto Ia,ri. TerenZa, e divinione net celebrare Ia Santa Mesia, per cui si eccata anco in colono, clis vi assistono; lnerendo alle dispos Zioni de Sacri Canoni, alle Costitutioni Apostoliche, e speciat mente Santissimi ordini di tae urente Iia dei di χν Giugno i 667 d'Inis nocenZo XI. deI di io. Ottobre 1681. d innocenao Xll. dei dim. Novembre a for delet aa. Novembre t 606. Pontefici di venerabit memoria , e rinnuouati ultimamente dati a Santita dei N stro vigilantissimo Pastore, e Padre CIemente XI. li Dicembrea et o6. in virtu des presente Nostro Edilto ordiniam ,e comandiamοι me uesiunci Sacerdote , b ordinato in .Sactis, o Cherico be . nellaiato, oche presti attua, servario alla Chieta pessa an dare per Pisa , e per Lis orno cla ita levata det Sole fino, meeta' ora diuotiecon abito , e veste corta, ma debba incedere eon abitoI, τ4Vesta iunga sno at Colla dei Piedey deita vo Igarmente talare, ed utavit e portar a Choric a , ol sa corona della grandeZZa conve- mente ali Ordine, e grado di clascheduno apparente:, 'e visibile, e percio laesio tacitio, ata , che polia bene vedersi. gle Di

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4 6 Addit. ad Synost

Che pari mente nessun sacerdote, o ordinato in sacris, o Chetico, comesopra , porti Za22era, b caingliat ira, che Cuopra I ro la fonte, e te orecchi e , soleo pena in cia scheduno de sopiadis detii cas, e per qualiivosia volta , che troverans e altedire, di studi qua tiro da applicarii a favore dei Conservatorio de Pove. ri. o de i Prigioni di questa Citta, ed olire T incorrere in deite pene , posionO sser cer l, che la contra vvenetione sardi loro di totale Ampedimento, per esse repromois agit altri Oidini, e perco seruire qualsi vortia sene fiat O , o Usiaio Ecclesia inco. Vogliamo pero, che in oecor renaa di sar via gelo, ed in Camis payna nostino te su ette veste essere pisa corte, pur che passin'

it i oech o, e che convengano alla modestia e Iesiastica, e peruci λ iali sano, che tolla la iuncte ara , poco uel resto si distingua-

Comandanio timi irrente a Reetori, Sagrestani , Custodi, B altri solio qualsivogi in nome deputati au' ammanistragione, cuara; h soprintendenaa delle Sacrestie. Che Mori permetiano ad alis eun Sacerdote Oi celebrare la Santa Messa senza veste decente, elatare, o con la Parruma in verun a Chiesa tanto delia Citta di Pisa, ehe Livorno solio pena tanto , medesimi Sagrestana, e D putati come sopra, quanto a Sacerdoti, che celebrano in qua istis voelia de sopi addetii Casi delia sospensione a Divinis da incoris reis ipso facto seneta alcuna dichiaraietione per giorni quindici riis servata a Nol. Quale pena si estenda simit mente a quelli , ch peris

metieranno si celibri, o celebre rannota S. Messa conia Parrucca

in tuite te attre Chiese della Nostra Diores. Che non ammetiano, ne lascino celebrare tanto velle Chiesedi Pisa, e di Livorno, quanto in quelle di tutis la Nostra Dio. resi meis Forestiari, tra i quali comprendiamo anco i Religiosi sataoti , o che non anno Convento dentro la medesima Diogesi, ii qukli non abbiano in strvitistia liceneta Nostra, b d et Nostro Vicario Generale solio gravissime pene, alle quali in est etione de comandamenti della Sacr. Congr. det S. Visio da Not si pro. ecter, eontio i tra retariti AChe nestratteners i Sacerdoti nelle Sagrestis non perdano ilterem in uani discors, m a stiano qiucti, e modesti, me Iichi de la qua hia dei locgo dedicato at Culto di Di , ed at necessario race e limento per la prepara Zione at Santo Sacrifiato ,

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Pars Tertia. 487

Ricordiam o ancora , ciaschedun Sacerdote, che frequenteme te consideri la sublimit, det suo Minastero, in cui rappresentaniado la Persona di Nostro Signor Gesa Cristo ed essencto suo MLnistro nella maggiore arione , ch'egi I Operasse sopra la Teira per Ia nostra salute, vaene neli' accostarsitat Sacro Altare seneta ladovula Disposi Eione, e net celebrare la Santa Messa senga la ne cessaria riverenZa, e divoZione, a strapargare la pia nobile, lata. pid alta, la piu Sacrosanta lanetione, che si saccia, o pina fatanella Cristianita dat la Chiela. . io Oli Q. li oct a E ehe percio procuri di prepararsi colla margior parit, di coiaeienZa , col maggior raccoglimento, e dispolietione , che gli sat possibile, si tetandosi di fare tuite quelle fanZioni, ciue HRervenisgono in quel Santilsimo SacrifiZio con quella et atteZZa, e religio.

Clie pratichi, ed os servi con ogm csatia, e divola attengione tuite, e singole te Ceri monte, Genuflessioni, InchinaZioni pio, is me no profonde, Niti, che si dispongono, e prela rivonodalle Ru hriche dei Messale Romano, ne ardisca di abborracciare , o o.

mettere alcuna di esse, o per imperiata, di per troppa fretia, d

Che non precipiti con indevota eelerit, ne I legsere Ie parole. minima mente dei Canone tuite milieriose, e sacrosante, e percibcdo te acconpagna Isi con affetti di Diu OZione. Non confondatale sue peragioni colle ris polle dei Miniitro, Non iam a con irria verente confusione quvlle parole, eiacre opera at ni, che richi mdon it, lyto uri ordinata distIn Zione, Ita iomma rinulta, cheis egli tralia , e conversa in quia tempo fanuliarmente con Di , eper guadagnais i 'applausorii aliunt pochi me nodi voti, che amano la spe dith et Za detrudue la Sonta Messa, veri a di nua strapa Zetare la Maelia aeuir Di, severisi V vendicatore di queu torti, che a tui si fanno in uia 'Opra, di cui ne pria Santa, ne Piu Divina ha la hieta . e ab mica ta sordide zzabde Paramenti, e Biancherie net ceI brare la S. Melsa, potendo it tolleraria costitu irti rei di colpa grave. Riconosca se la Pictra cGn sacrata lia troppo remota, o anguiata per capi re it Calice, e r hia, assine di non e*orsit at peric

ID Oi cci laciale suom ci essa in peccato mortale.

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88 Addit. ad Synod.

t Advertendo cloeduno, che chi mancando, ut osserva ara de Ile septa ocietae cole ardia, cedebrare la Santa Messa seneta dciuuta attenZione , e religiosi, , si sospendera dat poteria cel hiare, e si pura Ha coit attre pene proporEio te alla mancana in cosa tanto dat Sacio Goncilio Oi Trento Not Iaccomandata, a texto pense stula SacIosanta, e Venerabile .s . Vogliamo in olire, che tuite, e singole te sopraddelte cose s eo osse tua te anco da Regolari nelle lor Chia se , ineiungendo tne desimi in vino deli' autorita dataci dat Concilio di Trento,ed in vittis de Decreri della Sacra Congregazione det medesimo Concilio la plena , ed inviolabile osseIvanra. ii Gidiniamo final mente, che it presente Edilto si debba tener Offisso in qualitvoglia Sagrestia da sopraddetii Sagrestani, e Retis tori Hi mi e sotio pena di rigoroso arbitrio: E he publicato ad assistoiconforme at solito obblighi quaisvoglia persona com se gli sosse stato personat mente presentato. . Dato in Pisa dat Nollio Palageto Archiepiscopale questo di 4.

Iranc. Arci vesic. di Pisa.

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