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ANNOTAZioM R GiLNTE Comitis alta serens veniet eum turbine turba. Il eonte Franceseo meditando grandi impress . non tu contento della sola Marca d L cona, ma vols le ηue armi alla conquista di molio attre ei ita o eastella
L. ruet C. totum pro primo crimina motus.
La R. si puo ritenere vcstia indicar Roma. Ossia it Papa ii quale cereo di perderelo Asoreta es presso colla initiale C. Comit m. instome eoi duca Filippo perchἡ gli avova occupato moue suo citia, e perclih sugii sem pre nem nemieo
Prima voe lis erit vietrix do Mare hia tota
Con la prima vocato A il Cronista vorta intendero Aloisius Marampi di Padova. P. tria rea e cara inale, it quale instemo at Pi inino, como si disse, ri aequisto pel Papa tutiata Marca.
18i in Risto rato it Pala ro dot Giritaleo o reso it eastello pili sorte o sicuro. su postonella porta principato di esso. per opora di Alossandro S soraa, lo stemma dei fratello dilui, cloe it Loono Palatino ram Panto eol eotogno. Il Giovio noli a Vita gello Smrra alcap. xv m. et narra rorigine dei como si aeeoppiasse ii rotomo at leono; elio ei Robertia imperatoro dei liomani volendo daro ullo Ssorga un contrassegno delia sua rara valentia. nolla circostaneta clio Frane Reo ando con ornatissima e bellissima ordinanχa di miliata ad ineoniram l imperatoro a Padova; o vo endo questi nolle insegno militari dolio Ssorha in cotogno, antim stemma dogii Atton doli di Coti mola. rivolis allo Ssora a cosi gli parto: a Io ti daro un loono domo Omblema dei tuo valore. ii quato sostonga it cotogno o mi-α na 9'iando colla destra it disenda, si celth ni uno lo locelii. o rapisea .. Dionum metuit sono parolo dot Giovio vi tuto tua leonum stabo. ροι cydonium mera sustineat, et m uaci ii 'xtra luctatur, ne quis attrectet, atque coHDi Pial. Quindi ventio annunciata la veni ita a Fermo dolia sposa dei conte. Molli ea valieri, o nobili uomini d' armo dolia esita e provineia convennem per ricovere onoratamento las ignora dol tuom. Fu ad incontraria atquanto di iungi un elotio stuolo di Formani et tiadi nito giunia la Duellossa ii di 22 giugno circa it me et Zodi a porta S. Giuliano, avendo seco
nobilissima eomitiva di dodiei damigollo, i priori dolia citia con tuiti gli altri ei trudinianda no a ri everia o conduria alia sua residonia dei castello. S'ora mi ordinato clieventiquatiro vossuli seri sopra destriori tulti vestiti eo' loro palamoni con drappi di eandida Neta, portassom in mano bandi oro di color rosso rite vate d argento e d oro, con to stemmadet eo mune di Ferino: ii quale altrosi avova disposto si apparocelli asso un riceo e splendido baldaeoli ino di eoruleo sorico Ormisino portato da sei onorandi eittadini, sotto eui siricovosse la novolla principessa; od in tal modo it cortomio con grando allegrerra det Ρ polo giunso sino ut palareto dei Gimno. DE Mi Nicis GARTANO, Conni Mortes e Monum utidi Fermo. e Lottora sopira ima sevciuo a Da presentante tin Leonop FDrmo. 1816. 182ὶ Alsonso d Aragona dopo di ossorsi impadroniis di Napoli od altro citia, marcio contro ros ore iis elio Franeeseo Smrga aveva spedito in aluio di Renato d Angio. Eravi inquesto osorcilin Giovanni Ssoreta Datello di esso conte Francoseo . od Antonio caldora. Fit rono quos ti bait uti dat ire Alsonso vicino a Carpinone, od in Caldora che vi rimase pri-xion iero. su inediato anelie di ira litore. Alsonso mosse poscia verso te Puglie contro ipossedimenti dolio Ssorga che veni vano disesi da Alessandro, ii quale impotento a disenderet, Νi ritidi, nolla Marea, o tu se it suo eam im presso Monis Rubbiano. Si MONETTA. lib. VI. 183ὶ La paeo esto ii nostro Civn Ista dies aver satia FraneeMO Slarga eon Alsonso, noupare avxenisse real mente, ina sol tanto sosse tentata dat lo SmrZa, mandando questi uno dei suo i Eulciali, Milamato Troilo, at Ro Iaer trat tam raeeo ο; ma lsonso olire clio col
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temporeggi ars mai volis concludere eosa ale una. indusse Troilo, laomo avaro, eon doni o promesso ad abbandonaro ii Conte. Si MoNRTTA , lib. VI, eap. VI; ML RATORI, an. I 42
l84ὶ Trovandosi gli Siraeschi in Amandola. e i Braeepschi a Monis sortino vennero ad aspra battaglia e mineiata noti tempo o durata gran parte dei glomo appresso conpari fortuna : Diogo in fine questa in favore dolio S larga, it quai strinso Io genti di Braeeio allo salilo dei Monto della Sihil la suli Appennino, son Za poter avere uscita da altritati. It perchh Braecio stretio da queste distlaolla, ou vero . come di eo it nostro cri nista. mos so da divina i spiragione, a inorao di B inardo do' Modiei commissario Florentino prosscidet conto, traitis conelii uso la Pac . Dii Oi riino e I altim eapitano η' incontrarono ovo orastata la bat inglia, od amicti evol monte Si abbracciarono e Meiarono ; od ii similo secero tuti ii soldati. Il giorno vegnento it Pi inino torno a Sarnaeno, ed ii conio diis ordino, eho it suo
l85ὶ Vsuuto a Formo il eonio Francesco ordino elis ne ita sala grande dei Girone si apparee 'lii sero grandissime seste ad onoro della Ductiessa sua si osa, eon invito di molio donne, sanciuile se cavatieri; e montre Si era sui maxior gaudio e tripudio, giunsoroletters at Conto, eon cho gli veni va annunZiata elle it Diecinino rotia Ia pace poco innanai comi Usta. avova a me Zχo di Cristoforo da Glentino satio oecuparo questa citi x Molio si ad iro ii Conto a talo novella, e sutristanta latio bandire elis tuiti xli uomini atti allo amnilo douessem seguiro. Sotio pona dolia forca, mosso reseretio verso u Piecinino. ii quale novamento te mendo lo armi flameselio. a merro di Bernardo Medici, rinnovo Ia pace eon loSsorra it quato mosse dappol verso it Tmnis. SIMONETTA. IOe. cit. . lib. vi. IM) It ponto Franeoseo si odi letters ut retori et Ferino datato dat campo. in vicinita dolia Araneia, eon is quali di odo loro notitia di una trema stabilita eoi Pieeinino ed ilLegato det Papa. Talo componi inento deus essere ae adulo dopo aver lo Ssorga ri preso T lentino, polehh i piant della Arancia so Rancia) sono meo distanti da quella citia. Questo tuom si rese limr eelebre per u conabattimento quivi a vvenuto net I 815 fra io truppo Inii, oriali Austriaetae eomandato dat generale Bianeli I. s quello di Gioacellino Murati COMPA-i NOM, O . est.. Pare I, lib. 7; GA .Lois. Moris at Murat: Lugano, IRM. 187, venula lo Ssoreta a conosceneta della ri Ilione dei mpani, dom aver egii ra nato si in Formo, o si ne i coniado un esei cito. Io diresso verso Montestore. essendo ogligiti partito per la Ripa ton genti a piode ed a lavallo. A quoi di Massignano mando it Conto ii seguento ordino : Eoreoli uitecti nostri - Per Sures, es Itinno bisoono stolles asse, Ovrerotarole assas per suro 'rmari per Ist Bomba=' . rolemo Hantara gus comit='o m mpa opiacciant e comani vi che subito reuuta la presentes of romiate mandaro rontieinquota nolo Io siti lunohe e larohs ras pontate tronare. ct subito is maxiniates a S. Maria uella Ueuo. sine sta Pistro Brunorio. at quale omlnais flano conseunate. e non mancato per quanto areis cara la oraria nostra. Datum sim licibus Castris contra Ripa D ansonum illo 22 septo, diris Ili2 Franciscus Nortia V. Comes s. Tosto esto i preparativi si mrono approntati, te mili Eie Fermano si ace ins pro con alacrita ali attaeeo; ma poco stanto giunso un messaggio dei conto con cui si ordinava venissem sospeso te ostilita, potelio i Ripani desideravano venire agit aec di; od a talo essetio consegnaron o aleunt citi adini in ost amipor sicurta doli osservanra dei convenulo. Ma duranto la sospensions dolio armi l Ripanidalle mura con fassi ed altri protottili uecisero venticinquo sol dati dei conto; ondoeliis questi ad irato seeo dam ratia eo alia et ita; e pratteata una breecia na ordino Passalto. Sostennoro i Ripani per ben dodici oro I'urto uello genti ηχrZesthe. ma salta nuova apertura ne ita muraglia, sorrato lo porto a da piu parti assa liti eaddem alla persino in potere dei vincitori, e posto a ruba u eaatello tulli gli abitanti rimasero prigioni. Fu si noro liuesto sacco dato alta Ripa, che per molli anni ebbo quot Irin selico luogo a lamentarne lgravi stanni. SIMONETTA, O . cit. . lib. VI; ANoMuo AMOLANO sis Marcucci Francos Antonio in pag. 326: BRUTI FILIPPO, Opus ii rari. e specta mite sui militari Ripans, o Santoro Pti f.
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l883 I eommissari di papa Eugenio inteso u sace hemio di Ripa per parto dello armis soraesciis, persuasero ii Pice inino ad assediam Gualdo di Nocera apparienente at Conte, o elo per vendiearsi dei danni reeali alta Ripa. Λderi it Piscinino alla proposta dei commissari, o senZa avor alcun riguardo nὐ alia pace nh ai giuramenti, per bon duo volio prostati ai conte, assedio Gualdo o in Iis chi gi Orni se ne impossesso. Conio. .cit. . Parte V.
189ὶ Niecolo Piecinino. non gia per via di traitato. como dico ii Cronista, ottenno laetitii di kssisi gia forastita allo Ssoreta, ma dopo un stero e sanguinoso assalto ed un seroee saeehereio. I miseri clita lini ven nem o trafilii O salti prigioni eri seneta aver rimari ciat fosso o au'eu,; te abitarioni spogliato ed abbrueiate; i templi. i eonventi prosanati oderubati. It timido Alessandro Sso a. anal augurat O di sensore di questa citia. dopo esse ratrit irato nel eassem maniore, suggi Segre tame ut e per Ia Marea ita di eombre: poclii glor nidopo Ia dieombro 1 142 il cassero minore si arrese at capitano della Chiesa a pili tardi I 8 gonnato I 413ὶ anche la rocea maggiore, essendo salva la vita dei castellano e dogli armigeri. CORIO, O . ca. . I arte V; CAMPANO. De Rebus stratis Brachri. lib. v I; FABRETTi , Biooratia cli sceolo Piccinino. O . ca. I Bene lili ii Cronista non abbia indicato la data della moris di Guidantonio. purodalle storie si ha che questa avvenisse ai 2l labbraio I 443. como si leno nolla iserigioneposta ne i suo se potero: Oddantonio suo sigilo in eri di 17 stunt gli successo nol principato. da Eugonio IV. che ali Ora tro vavasi in Siena . noli 'aprile dei dei lo anno in innatetato
alia dignita di Duea. e questi su ii primo clie assunso questo titolo. saeeudose ne Rolenncte erimonio. UGOLINI. Storia stes Conti o Duchi u lo bino: Fireme. 1859; REH, Ti . Dollage a ui subbio, vol. I. Pag. 15l. I9lὶ Eugenio IV elie in opivis igione at concilio ui Basileia. altro ne avea convocato in Perrara. iioscia irasserito a Firenge. ovo su determinata Punione dolia Citiosa Greeacon la Latina . conoscendo non poter audare d aecordo con la Repubblica Florentina. dixi sopartirsi da quella ei ita per passam a Roma. Postosi ad unquo in viaggio nel di 7 marrogiunso ii di appresso a Siena, ovo rieeuuto onoratissima mente da quot popolo, vi rimas anno at di e inque di se ii embro . PiGNOTTI . Storia Tos ana. torn. ii I. lib. IV: MURATORI. an. 14 3.
Isra Il nostro cimnista con una sola data ei narra, tanto cio clio riguarda l' imprigi namento di Annibaldo o Anuthaloi di Λntonio Boulivoglio Meaduio it IT Oitobro I 442. quantola sua liberaetione seguita nel giligno detranno vemente. Lo Cronache Boloonest pol di susamente deseri vendo te particolarita di tale avveni monto ei narrano clio Franceseo Ρie-e inino tene va la Signoria di Bologna per il padro Nicolo: o Venutigii in sors petio alcuni signori di quella citin. ctoo it sopradetio Annibalo Bentivoglio o G paro e Michelo M alveari. solis it pretesto di farsi accompagnare at baxui in Caestet San Giovanni da esst genti luomini rota pervon uti. seceti imprigionare e mand olli in tre diverse sorterae. Non valsero te pre-glitoro dei Bolognesi iter oue uerno la liberaetione; ondo cho Galearao Mars scotti con altris uot amici, sealato noue te mi M il castello di Varano nol Parmense. ove ora rinchius OAnnibale , sorproso it castellano. o satiosi eOnsognare ii prigioni oro pari trono sol loci tamento per Bolo a ove, a peltati dagia aderonti loro . segrotamente vi penetrarono: od armatis inelio loro easo insteme eon altri no useivano chimando it ilopolo a liberta: ed assediato ileastello in viri nanga di I virta Galliora, ove era Francesco Piecinino. da' sondamenti lolli strussero tacendo prigioni ero tanto Francoseo quanto it presidio. Annales Bonon fons s. tonL xvii. o Cronica ui Boloona, tom. XXIlI; Rer. Rat. Script. Isa Uolendo ii conto Franceseo recar danni at territorio Camerinese. dirosso la sua miliata vel o Tolentino o Fabriano; ma trovato clii uso it passo italle genti dei Piecininosi volso verso S. Anatolia e castel Ralmondo simit mento occupati datis armi det Dieei-nino ed assediati ambedue. Vennem im ste te battorio contro S. Anatolia, ed asperte Ioniuraalio si diodo i 'assatio; dopo valorosa disssa saria dat castellano Parraglia. raddo snal- mente in potero degli flargeschi con la morio di molli soldati o dello flesso PMaaglia. Quindi
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1'esercito dei Conta si riunt con Paltro occupato ne Irassedio ei castel Ralmondo, la cui inurulis sabbricate in antica senZa terrapient, non poterono sostenere i eolpi della bombardo . e percio 1 terrariani si refero a Palli. CL LIMI . OP. ci L. Pari II, lib. VI. 104 La Isotta nominata dat Omnista era sigila naturale di Francesco S larga, e vennὰ data in isposa a Gio anni da Tolentino figlio Meor esso naturais dei celebro Niccolo della iami glia Maururi, ma poscia legittimato eo ratelli da Martino V nel I430. Giovanni suvaloroso eondottiero d'armi, occupo diverso eari elio e su creato invallem a conte callo Ssonadopo otianuis it dueato. Poso sua staneta in Milano. della eul et tiadi nanga era stato onorato instemo at suoi diseendenti, telis surono II solo Nieevia sigilo naturale. o legittimato, e vi mori iI IT mareto 1470. La sua moglia Isotta, stalla quais non ebbs ngli, gli Sopravvisse, potelisi si lia it suo testamento dei 5 Iuglio I 48I, con cui istitui eredo I Ospedale. LITTA Famiotis Moraa o Maumat. s1M Papa Eugenio ben eonoscendo essero impotente a ri acquis tam eonio armi propriela Marea Aneonitana, avulso unimi al re Atlanso, cui mando it Patri area Lotavi eo suo legato: o questi con Parci vescovo di Valenra convonne , eho it Papa consormasse relegion μdi Alsonso satin ea Giovanna II; o elio Fordinando suo stglio naturale gli suee desse nolregno di Napoli. Alsonso pol si obbligava sara riconoscere it Papa dat suoi sudditi, o daro tu attromita cavalli o mille santi per ricuperare la Marea da Francesco S sol Ea da tui ora oecupata. M GRATOR , an. I 443; SIMONETTA, Op. cu. , lib. VI. I Venne Alsonso d Aragona per la parto di Nocera nolla Marca, od uuitosi at Dic. rinino poderosa oste, clio secondo di eo la Oronaca di Forti tom. xxii, Rer. ItaL ascen- deva a trentam ita uomini, tot se allo Smreta quasi tutis te citia E eastelli, si tot ineκχodello armi quanto per Is tranis di alc uni capitani det Conta se a quali orano Dietro Bruno o Troilo da Rossano di Iesi. Formo pero insiems ad Ascoli, Rocanati s Civitella rimasse at conto. M GRATORI. an. I 443. 19D La elua di Formo reputandosi daIIo Ssoreta eapo o haluardo di tuita la provincia, ordino elis fossa hen guardata, ad a tale essetis vl mando it spatallo Alessandro, it quais ordino si sortisse assero ii e tollo o la et tili si noli intomo tome ne tresterno eon trineos o terrapient. tenendosi aecampato egit sotis ad una tenda, Hreondato datio truptio per esse repronto alla disesa. Temendo mi di qualelio interna sollevarione. ineo diversi ostaret sta iptu stimati estiadini elie sono indicati dat nostro Cronista. Si MONETTA, in cit. . lib. vl: CORIO , Θ. citi. Parti V. 198ὶ Il ro Alsonso ri aequistata at Papa quasi tutia 1 a Marca, pori si mi suo ese me ito sullo viri nanete di Fano ove strasi munito it tonis Frmceseo em poderosa oste, MI et-tando aluti dagii amici. E michis era prossimo rautunno, Poco tempo rimanova at nemici suoi di stare in eampo. Di satio Alsonso, desideroso di tornare nol suo reatne, mosse da Fano a venna solis Fermo, aliora disesa da ΑIessandro eon buon presidio: qui di solio Aseoli ove ora Gio vanni Ssorta altro fratello di Francoseo; Ina nulla potendo Ottenere ripasso it Tronto a distribui lo suo schiero per gli alloggiamenti nolle suo terro. Si uc
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ANNOTAE IONI E GIDNTE armi deIla chiosa capitanate dat Ρiee inino. Alessandro partendo da Femo vi lascio in guardia Coniicino da Carpi e Cristolam da Cremona. SIMONET TA. loc. cff., lib. VI. 201 Per gli ai uti mandati dat te Repubblicho veneta e sorentina, non elis per la riuntono dei reseretis di Alessandro, potis Francoseo Ssorra rannoclaro sotto lo suo bandiero molle eompagnio d' insanteria, ct cavat Istria, o ton queste assatiro Nieeolo Piecinino. ii qualoora si trineerato a Monte Lauro presso Pesaro. Spedi Franceseo ii Cian,ellono suo capitano atrassalis di quel luogo; ed em comparso improvvisamento dalla sinistra, proso rinimico alle spatis. II Piccinino non potd impodirct Io spompi glio prodotio fra i suo i soldati eho da-vansi alia suga, s da ultimo mcor esso su tostretis ad allonianarsi per essem stati i suoi trinooramenti occupati dati SmrZeSehi, ova lacero un immenso bottino. Collio , ον. est..
Per talo avveni mento sumno salti multi friones. E mithh il nostro Croni sta si esse volio ha nominato quos ii segni di alte erga latinitiando o de linando la parota Iulo. eosi erodianio Meennare che stilo ora un suoco di stipa o d'altra maioria. eho meeva granti amma e presta. G. VILLANI, lib., vl. TXXVII. IV, XI o cXXXIV. I Ghibevini no fecero tresta e futis e aeua nostra sconsitis oranae alle erra. CL Du CANGE . Gl Sar. vom b. Falo. - Vox Falo acuta accentiuncula notancla est Falo: Gaul ut ni Faloti 20M Dopo la vittoria riportata contro ii Pieeinlno. Franeeseo Ssoreta diviso osser quello it te in I, 3 opportuno per ri aequi stare la Marea, e partissi da Fano per andaro a Formo: si potelio ii suo ese rei to penuriava di molis cose doti egii a sacco Monis Fano. riobho pure Iesi, Appignano, o quindi aream possi Imra Iungi da Fermo per sar rip aro te sua genti. Mosso vorso Monio Giorgio ove sece molio masto per vendicarsi dei danni meati da quoi ei ita lini at eastello di Monto Verde apparte nento a Fermo; ε poseia, avult i cnstelli di Santa Vittoria, e Muniel paro, occeito Monte S. Pietro degli Egli, gli uomini dol quale su-rono infesti a Formo eomo diee u Simonsita stoc cit. o dove it Dite inino avova mandato Iaeopo da Gai rano con gento susticiente alla guardia dei castello, si dirigeto a molestaro ileontado di Fermo. SIMONETTA, OP. cu. . lib. VI. Sullo diverse vicendo det eastello di Monto Vorde vera i eio elis da noi su det to nei Conns Morios at Ferino, pag. 52 a 51 e t cloeumenti che si loggono registrati net Sommario doli Arcticio σι Femno dat num. 21 Is at 2176. Iura Castri Montis Viridis. 203ὶ I Formant desiderando i acquisio di Montesmpie trangeli pregarono it tonis Fran. roseo the, prima di mandars lo suo se hiero agit allo i. Ottenesse anelio la presa dei s pradet lo castello; pd egit i,er romplacerti vi si reco col suo campo, e con ognt furta dihellici si monti. Il sito ora sorio a ben diseso da mura o datio truppo dei Piccinino, ilquale stanti ava in Montogranam eon altro nerta di uomini, pronio a a corrore gli rase-diati. Fu incomine lato Passedio: pero i militi dello Ssoreta si per il crudo laeddo como per lacontinua pioggia e per la carestia dei sorani molli lieri vano. Aliora it Conto es reo di sargent raro lo suo milixio ovo Ie bombardo ave van rotio it muro, o eo si sollegitare la resa doleastello: ma gli assodiati vedendo li I,eri colo. secero spgnate eoi sumo at mee inino. pereti hvonissa in loro aluto; non si tosto di cio egit si avvide, cho si mosse per assaltare ii campono mim s cosi divergerio itali assedio. como dilatii a venne; michδ lo Ssoria con is sus armi si dirosso contro ii Piccinino per dare battaglia clis pero non aeceito ritirandi, si invoco nollo vieine collino. Ritomo aliora it conto atrassedio, ma Giaeomo Gaviano molis si eris eomandante. saceva riparare a nolle huia i guasti prodotu nol giorno dat te arti- ultoria flaraeselis. Passis intanto tutio it mese di dicembro seneta nulla ottenere, ed ii Conis vellendo ossere per aliora ardua impresa occupare ii dotio castello, determino levare ili anilio mandando Io suo miliate in diversi iurelii per passami r in verno, doim di me eglisi eoudusse a Ferim. ADANI, OP. Cil. . lib. II. cap. XC; CORIO, Oν. est. Pari. V: Si MONET.TA. lib. VI.
204ὶ Bianea Maria Viseonii moglio dei Conte essendo pro ima at parto da Cori-naldo in satia venire net Giritaleo di Formo ovo ne Ita notio dot 14 gen nato die in Iueo un 1 gli uolo inas 'hio, ii quale avveni mento molto gaudio reco ali assulto animo di Fra
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eeseo pel caltivo esito detruulino assedio, potestis dat suo avo ne sperava ii Dueato di Milano. Fu tosto mandato a Fili pim, padre delia Bianea, G pars da Pesam, suo medico per recatali tes novella, a saI,ers quai noma si avsva a porro at suo nepote. II duea, glavecchio, dimostro viva alleg IZa; e Mnctili giudieasse essere eosa pii, eonveniente enesosse it hambino dat lato paterno denominato Ssorra, puro gli piaequo elis gli ου' imponesse ii nome detravolo suo Galerato, at quale vennom aggiunti Maria Ssorza. Eugenio IV udita talo nascita fissat tamente ne su ratisi stato, elio si disso aver eselamato: Qesser nato un altro Lucifero P. CORIO, Oν. cit. . parti V; SIMONE A. O . est.. lib. Vi. 20M Lo truppa det eonte Franceseo stando oriose ne' lurelii eonvicini a Fermo Da sando Ia stagione invereale. lamentavano gli odi tra communi e communi; e con continue Morrerie Or questo ei or quel castello assalivano, come lacero in Ripatransone. Le milieti edella chies a Dicho orano in Reemati ove anch risede va it eardinal legato DOmenico C prantea, tentarono di prendero Montemno, ma mite dia Ciarpellone, si ricoveramno n Tamento a Recanali. SIMONETTA, lib. vl; LEOPARDI. Serte aes discors ut Rem nati; M rici, Ι 828. 206ὶ Ii Cronisia Meenna che ii glomo in eui si telebro ii baltesimo di Galeario Marianglio det conta Francesco, Fufi costratum fn G1 Dueo pre nitutos Armser . Anche in lue' tempi atroceasiona di sestivo rieorrenas ed in isI,egio de Ilo nugiat I a natalitio solova noeelebrarsi lo glostro o torneamenti. It Du GANGE. Veri Giostra, Irappella Monomiacmaluarisa, hastitudia . to oria, cortramina equestria. CL ML RATORI , Dissoriarions xx Ix , e FER Rio, Sus tornei e Glostre. Din. v. Noli a Splanata dol atri saleo destinata por la glostraxennem daΙ contado sermano e dati se vicino provinciis molli cavaliori sed uomini d armoa solenni ZZare si musto avveni in ento e prender parte at torneo. Ind Ossa vano i torno tiriectis armature, o i destrieri da lor montati anni trivstno di gioia, ancor essi eoperii diguald rappe ricamate d'oro. Gli araldi erano vestiti con luceo ornato degli stemini delle caseSsorra o Viseonti. In tali giu hi si segnato un Niceolo Sabbioni d antica patritia inmiglia fermana. Francoseo manifestando a luiti i eavalieri dol torneo Ia sua soddissarione o benevolema, eontodis at Sabbioni in sogno den'abilita da esso dimostrata n I mane io de Ilo armi, la lacolla di poter unire nol suo stomma it leone flameseo. Un lal satio Venno anni conservato da una iseri Elono posta in un antico clipinio presso la deita famiglia Sa bioni la quale ei placo qui riportare : a Nicolaus Sabbi onus Angeli silius qui in e luestria bus ludis quos Franciscus Ssortia Firmi paravit cum Domina BIanea eius uxor in arce e Gei uis illium peperit adeo praeclare strenueque se gessit ut perpetua facultato donaria meruerit serendi supra galoam leonem Hasti ludit anulum gestantem, quem eum honori- et neo Lommate in alba gona inseripio posteris iransmisit n. Vedi la nota 87 in cui si pariadi altra glostra salta ne ito stesso tuom per te norro di Lodovi eo Migliorati con Tadde ait ei Malatesta. CL DE Mixlcis, Cenni stories e monumenti, e la Leitora at Vrenuolioli sui
207 L armata dolia chiesa eapuanaia da Francesco Pice inino o dat cardinal Domenico caprantea legato dol papa trovavasi in vicinanga di Macerata, aspellanilo te genti det sire d'Aragona. Francesco S larga cercisa impedire la congi unZione uelle due armate. 1 otelis to me va di perdere Fermo; ina tro vavasi lo Slaraa in cattiva sit uarione si per is perdite Sofferto di multo cuin, e si por essore stato ingannato da Sigismondo Maliaesta choaVeva promesso venimii in aluto. Ondeelle it conto Francesco senga Pordorsi d' animo, rit irato te sue truppo da tulit i eastelli, eon Alessandro suo Datello si parti da Formounendosi coa la cavalloria o santeria elio ave va solio i suo i comandi ii Ciarpellone . Set pest inlanio elie ii Piecinino avova ospugnato Moulo sano e posto ii suo campo in Montolmo oggi Pausula . Giunto it Conte in vicinaneta dei nemico arringo allo suo genti animandolo alia pugna, e ricordanilogii Ict passato vittorio; altrottanto lacero it Piccinino, od ii legato apostolico, ii quale secondo narra it Simone ita proruettoea et a uita a tutiι gurali ch per la stimensione uella Chiosa morusero x. Si ven ne quindi alia pugna con grando impeto da ambu Ie parii; ed ancorelio it Piee inino vigoros amente si dilandesse, nondimeno gli
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Ssortese hi ebbero la vilioria essendo state Ie genti deI Diee inino spaventato da molia gentecti era at parsa net vicino colle. credendo lassem au ovo truppe dello Smma; e pereio dat est a priei pilosa fuga. abbandonarono u eamim e lo stesso Piecinino, ii quale dis armato si nascose in una palude; ma Seoperio da un suo soldaio su preM e condolio dat Gonte ii quale umanamento it tratio; e a prora iera dei due a di uitano neI novembre dolio stesso anno, io libero dalia initivust. Resto attre si prigioni ero II eardinia capranica eome ei narra it Simonetin. bene lih il Croni sta non ne saccia motis; ed ii Muratori dice elio a s liea si ridusse in salvo: ma e a tenere elie real mente sosse satio Prigioni ero exsondo it Simon et in segretario dei conte, e percio narratore di salti contemporanei od oeeorsi ne i suo tempo. Poco appresso Io Ssorin ebbesi la dedietione delle citia di Macerata, Sanseverino, cingoli, Iosted attre eastella. La seonsuta e laprigionia di Francesto Piccinino rattristavano assai il padro suo Niceolo,. ii quale t vavasi aIIora in Milano. clii amatovi dat duea Fili pilo, a taleii δ a morte it condussero. Si MONETTA, Oν. cit., lib. VII; MLRA RI. an. 1414; FABRETTI , Vita at Francesco Piccsnsno; cIAccomo , Vstae Pontit et Card. . tom. II, pag. 835. 208ὶ Commiis allo Ssorta arridesse la fortuna nello suo imprese. od avesse ri acquislato quasi tutio lo eitia uella Marca, pure desideroso trailaro la paea tot Pontonee, mando alui mossani atruom. Eugenio clis aliora stanZima in Perugia. non spnaa timore Iier loriporiate vittorie deIIo Ssoria, aderi alia paco prolvistagii, e mediante gli ambasciatori di Venoetia e Firenete se i raeeordo it I 0 otiobro con a vero ii papa Iaseiati ai conte in seudoeol titolo di marcheso, tui te te terre da lui posse lute prima dei I 8 di quot mese, Iaseiando opivirtunita di rieuperare in quθsto laatiempo ultro terro pse ute. An' inmori di Aneona. Osimo. Ree anati s Fabriano. ii resto della Marea era sulto la dirione sua. MERATOR 1, am II 4s:
20M Federigo signoro d'Urbino, amico di Alessandro Smrra, saturndo i suoi amori concosianeta Varano figlia di Gentile e d Isabella da Monteselim, si condusso a Ferino p rtratiare dei matrimonio col eonte Francoseo mitello di Alessandro. Appia nato at cune di ncolia, si ecies mento quella di non avere Alessandro un principato che POxcia Diten ne colpossosso dolia et ita di Pesam, ii nostro cronista notaro ns compilo e stipulo la serit ta
2103 La morte di Niceolo Dite inino avvenula in Milano v I 6 ollobro 1 lii, privo ii duex
Fili pi Q dol migliore eon lottiero delio sue armi; e a riparare tanta perdita procuro averseon segre te prati elio Clari ellone, es perto e valoroso capilano at Servigio det suo genero Francoseo Sso reta. Se oporto Pero questo intrigo dat Conis. o temendo clie it Duca rivolossolvit it clan, ouons a suo danno, io sole imprigionare, o processarct a stagione di varie sua iniquita per eum dei Datello Alossandro: e condannato a morte tu impieeato dati alto dei pa. laetis di gius tiria sentro ii eastello det Giritalco. SIMONET TA, Oν. cit. . lib. VII; MURATORI. an. 1445; CORIO, Oν. cu. , pari. IV: DE MINICIA, Cenni Morti f. pag. 77. 2II Ale uno gales dei ro Alsonso eoste lavano ii nostro littorato adriati eo ad imite diro cho i Veneriani manda pro aluti allo Ssorza. ed altrosi Per catlurare uomini ed e selii dei Fermani, percho soraciti allo Smreta, come real mente OSegui vano, sacendo pri-gioni gP individui nominati dat Cronista. 2l2ὶ Perelio Alessandro Ssorra non ave va aleun principato, e Iaereio Isabella ea Misn- te seltro, madro di Costanta ricusava dare la sua fglia in isposa ut detis Alessandro, si suallora tho Foderim conto d' Urhino proposo a Galearao Malatesta vendero allo Ssorra Iucitia di Desam per venti mila norini d'Oro. Conchiusa o stipulala ia vondita ii I 5 gennato dolia sud dotia ei ita di Pesam, i due nmanti K lo margo dello Atesso anno a impalmaronia in Camerino. Annibalo degli Ahati, Olivieri. nolle suo Memorio di Alsessandro Ssorra dico elie it matrimonio si eolebro agri S di dicembro I 44 . o elie net maggio dei I 445 Alossandro su salto signore di Besam. Poeo duro questo connubio, polchδ la bella Costaneta mori
aptiena quadrilustre. SIMONETTA. O . cit. . lib. VII; UGOLIXI. OP. Cft.. Pag. 342. 2I3 Altro sanguinoso a veni mento ei narra it nostro Cronista a Muto in Bologna Messor Francosco Ghisilieri. ne mico di Annibale Bentiumno, col pretestodi tenere un suo pargo-
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letio at batissimo, at the aderiva Annibale, it 24 giugno volle se ne eelebrasse la sumione. Useiti elis surono ei chissa Baldassares da Ua dolo e gli altri congi urati. misero in meaZoil Bentivmlio eoli intento di ueciderio: questi miso mano alla spada per dilandersit ma messor Francoseo Ghisilieri presolo Pel braee io a lui disse: ε Comparo biso a cho tu abbia parienta , ed incontanento su pugnatato. Per talo missatio Iovossi in armi it popolo hol mese contro gli uecisori e loro aderenti, o grande straga si commisse si dari una come din aliatra parto. Cronaca ill Bot sina, tom. xum. Rre. Ilai. Sorint. 2I4 Sigismondo Malatosta per Pacquisis salto da Alessandro Ssoreta delia ei ita di Pes aro. su molio eonturbato te mendo, con 1 aluis di Alessandro essem molestato dat conto Franeeseo con cui era alio mite, come dilatis avxennst; micho it conte Francesco mosse eoi suo mer- eito da Fermo conducendo seco it suo piceolo figli uolo Galometo o la moglis Bianea Maria. Foco restare questa in Pesstro Ove si s avo di una bam bina eui imposo it nomo d' Ippolita. o quindi passo ali assedio di Candelara o di Novellara. SIMONETTA. lib. VII; OLIVIERI, OP. cit . pag. 31. 2I5 Pars elis la ue eisione deI Bentivoglio avvenisse eon Pin ipsa dei due a di in Iano. essendo aderente at partito dei canedoli cho tereo soccorrere, mandando nol territorio bo-lognsisa de Ilo truppe sollo it eomando di duo suo i capitant; avendo pera saputo ieondoitiori Foriano o dei Vermo elis la sartona dei Bentivoglio avexa sbandato quella dei Canedoli siler la manior Pario uccisi, si riti rarono sacendo dei guasti e ruberio nel contado. naca ut Boloona, Idem Ital. Script. . tom. XVIII. 216ὶ Nol tempo stesso clio it conte Frantesco con te sue armi era intento a rieuperat diverso e illa si nella Marea come ne Ila Romagna. trovandosi egit atrassedio di Meldola seppo che gli Aseolani non solo eransi tolli ualla Eua divoZione; ma attresi avevano ueciso Rinaldo Fogliani, dotio Ssorga, fratello uterino di Franeeseo governatore della clita. Balduino da Tolentino condouiem dello Slarga elio era stato da lui si,edito negli Abrueta ieontro it ro Atlanso, udita la ri bellione di Aseoli ri torno indietro . e unitosi ai rivoliosi suda questi introdotto in Aseoli eon Ie sue genti. SinoXETTA, Cronachs Rimsnest. tona. xv, Nor. Ital. Script.; MARcUCCI . OD. est.. Pag. 328 : DE Himcis, Monete rei Ascoli. Pag. 30 e nota tra. 2IT; Di questo salto narrat ei dat nostro Annalista, elis Moh Bosio. Datello di Franceseo. con ale uni Signori sermani, di occupasse Aseoli dom l uecisione di Rinaldo, si passano tutio te altro ciet, uacho di quel tempO tanto delia nostra ituanto delle altro ettia: il perelili sonon vi fosso questa di Antonio di Niceolo elis Si mostro sem pro sed eis narrat ors in tu ita lasua eronaea, tu isperie de Ilo eose avvenu te at suo tempo e nelle quali ebbe gran parte. Po-tro ibo rite nersi tanto vero . vie pili che la dominarione Asorresea pra presso at suo termino.
218ὶ Per preghtera di Sigismondo Malalesta ii ro Alsonso mando in soccorso di tui ilsuo generato Giovanni Ventimi glia ton genti armato. ed altrosi li due a cli Milano invio Taliano Foriano ed altri suoi capitani contro Io Ssorra, perelisi in siems con te genti della Chiosa tocli essero la Marea at Conte. Lodovico Scarampi patriarca di Aquileia, legato del 'apa ii quale orasi reeato in Meoli sullae meti circa di sottembre a pronderno it possesso anome di deito Papa. consegno a Sigismondo it Vossilio delia clites a. SIMONETTA. lib. vii I:
2Iυὶ Alessandro Slarga, eho flava a guardia delia meca di Fermo, v edendo clist it Ven-lim igna avviei navasi eon grando esercito, ne serisse at Datello Franceseo elis trovavasi in Besam. Delibero ii Conte di andaro tosto in a tuto di Alsssandro eon lavalli o tanti leg-gieri, e con celerita si condusse a Iesi occupando Monte sano od altro eastella che si erano sollevate contro lai: e giunto nello vicinanete di Fermo, ii Ventimi glia ed ii Patri area non si tostis ebbero inisso la sua venula, spaventati dat solo nome di si valente capitano, su-hii monto levarono it eampo, dirigendosi verso Pedaso a Campossione elie misero a Sace
220ὶ Sapulosi da Francesco che Taliano veni va nella Marea passando inimo a Reea- nati, esei tot suo esercito dat Oiri sal eo sermano, e si diresso verso it sume Chienti: ma
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trovandosi presso MontolmO obbo avulso elio gli uomini di R cacontrada gli si orano ri- hellati. a elis it Casiollano benelth nn da sanci ullo avesso militato sottis Io suo armi. nondimeno eorrotio dati' oro ossori gli da Sigismondo Malatosta, promise eedere Ia rocca. Si affretto ii conis per daro foecorso ed impedira la resa. ma giuntis in vicinaneta dei stuma Iesi ora Fiunt sinοὶ eonobbo elis Sigismondo Malatesta a Giacomo Gai vano erano ent ratinella raeca. Rincrobbo assai questa Perdita at conte. micho veni vagii chium it passo per laToscana e per lo Stato d'Urbino da dove aspellava fio Orsi. COMO, O . ca , part. V; SIMONETTA, Iib. VIII; COMPAGNONI, OP. ca. , lib. VII.
221ὶ Sempro piu volgevuno in i egno te coso dello Smrta nolle Mare he, perci clietuita lo citia e castella eratio stato occupato dat te armi dolia Chiesa. Antiis Sanso veri noche ora pol Coute, ed in cul stanet ima un presidio di xoicenio uomini, si mosse a tumulto. e si disi alta Clitosa, lasciando libere te genti det Conte. La culta di Macerata adopero al- iret tanto, od ii primo di novembre ne sit stipulata la cessiona in Ree anati ov'era it legato det Papa. COMPAGNON . . cit. . lib. VII. 222, Alira proseata italiana ii nostro Croni Sta ne tyotas come quella sim timenta allu -κiva at tristi avveni menti. ehe pransi Predi Sposti contro gli Smrapselii o allo iv,liticho coniese di quel ternim frae principi lialiani, dianeti riserita alia pag. 7T e nota 181 neli' idiomalatino. 223ὶ In quesio verso manea la rima, ehe secondo la regola tenuia in lutto ii tomyommento dourebbo consonare con la strosa susse senio.
224ὶ La mi sui a dei quarto verso usata in questa poesia δ genorat mente di cinque sit labe; qui vero como in altri luoghi ancora, e composta di quatim. 225ὶ Qui sembra allud oro allo stemma de Viseonti . in cui rappresentavasi una grantiiseia. dallo cui sauci osco un sanet ullo ignudo. Questo sisemma si uso posci a d agit Ssor-χesciit insterne at Leone palatino concedulo at magno Ssorha dati' imperatoro Rohorto. 226 Il eonte Francoseo perduia Itoecacontrada, giud leo non esserui altro spedient ficile laseia re iter ora la Marea, o munire di un sorte presidio Formo e Iesi, e quivi tenersi per u scire a mi glior temp., a ricuporaro ii per luto. II perelisi mando Alessandro a Fermo con in illo e in tu conto cavalli o cinqueeento tanti, ed osso dopo laseiato lin sussici omenumero di soldati a Iesi, rivolse ii suo osci cito contro it Malatosta; ma non si tosto ebbei ,resa que,ta risoluZiono, eho i suOi propri stati si ri bellarono a quasi luito Io citia apri- ivno te porte al I apa. Ancho Fermo, ne cui abitanti lo Ssorra erede va confidare appleno. non volle Piu sogglacero ad Meuna disciplina, si por la nota di quella assoluta poteneta, sesi per i danni dolio non mai intermitto guorro. in il 24 novembre clis it popolo sermano flammutino gridando: α Viva la S. Chiosa o la liborta ν, od assali i soldati s sorteselli divisi in tuiti i quartiori della citia. spogliandoli dello armi o dogli amesi bellici. Alessandro. ilquale con la sua famiglia alloggiava in viriti anga dolia meca, uditis talo improvviso tumulto si risuggi in essa eon buon nerho de suoi soldati seampati dat furoro det impolo. IFerinani aliora strinsero d assedio la sort ZZa. dividendosi ne te sei eontrado dolia citia. odiretii da alti et tanti capitani, distribuirono a' soldati i largoni, halestro, schioppi. od alti earini, con cho incessantemento travngliar potessero quei di dentro; s questi eon gittar fassi 'ontro at ripari o alle case ei reon vicins si disendo vano: il perelisi dei palarao dei podesta
Vario surono te sortito degli assediati; la piu notabile poro si su quella dol 24 novembre in cui essi scac Marono i Femiani o te nitre gonii venuto in loro alutis, o glutifero alla piaraa. i ,rendendo a tradimento prigioni i Priori, i quali sumno condotii solio buona custodia alti iritaleo. Montre eio operavasi, i soldati rimasti nolla rorea a mamia della medesima. videro moltitudino di gente in vovere dat monte Sani Andrea sullo duo ore delia notis conlumi accest. dirigendosi a lxorta S. Caterina; pprelisi datono subito ii segnato, tuiti quegliarmati si riti rarono per enim it castello. Vie piu aliora si animo it popolo, guidato da Ceceo Bianehi sermano e da tre suoi si gli. i quali si gloriosamente combalterono per la liberiadella patria, ehe volendosi riconoscere ne i medes imi dei prodi di sensori pel valore moSiraio
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nella prpsa dei Girona, vanno ordine dulla citia, cho la nobil prosapia dei Bianelii fosso e sonted alle gabelle. Da altra eastella egi anilio det contado e luoghi della Marea venitoro subita- mente gonti armato cora oro vera illi in aluto dogli assediati. E psreti h pol si conoscesso tale novit a. nella notis soguento si videro per la Marea molli salo e luminaris in segno di ara 1πrerga. lnisaltanto non ristavano l partigiani degli Ssorra dat soccorrero . eomo meglio potovano quei cho sinuano dentro la raecar giun sero di inito at eonfini molli armati da Santa Maria in Giorgio, e da altri tuo i tacendo opera di enlrarct net siritaleo o uni ratagii assediati; pero Ia piu parte di essi sumno presi dat Fermani, e spogitati dei loro e valli. armi od stltri Mnesi da guerra. SIMONETTA, lib. VIII; CORIO, Part. V: DE MIMcis, ni storfri Monumenti as Fmus. . 2 27 Militando nella Marea it gensrato della Chiosa Taliano Furiano, o te mendo iFermani elis Francesco potesse mandare soceorsi at fratello Llessandro, se ero vonire deito Taliano eo'suoi soldati, o tosi poterono stringero ma tormento d assedio it Girono . o in modo, cho impedito dei tutio Pingresso a qualsia vettovaglia , Alessandro su eost rettouecidero tuiti i eavalli, o cavar suori dat eastollo quelli elia alia disesa nudico inutili. Taliano pol dopo di avere is perio nato e rieon ciuio te sortissemioni dei castollo, ordinocho si incessero dolio mino Ondo sar erollare 1 mura. SIMONETTA. lib. VIII; CORIO, pari. v. 2283 II Legato dot Pontoneo Loidovieo Scarampi, dopo aver ratisscatoi concordati salii con i Priori della citia di Macerata por la cessione delia de ita citia alta Chiosa, si con-dusse a Fermo ovo dimoro atquanti gi Orni per traitaro eoi Fermani sopra it ri torno delea inale Domoni eo Capran Iea alia sua Redia vereovile, o posci a se no parti per Reeanati sua residenta. Lib. I uos Consist e cmmite stella cutis αι Formo; an. 1 145, eart. 38; CATALAM. De Ecclesia Firmana , pag. 250. 22s) It eardinals Caprant ea tornato in graria det pontenes Eugenio IV vstnnogli daquesti assidati molli negogi, o Venno anche mandato Lygato ne i Piceno o restituito alia so-dia usiscovile di Fermo, OVO si tras seri; o POictili nol suo Palaazo che era Prossimo alia raeea. non pote va stadii se a porteolo delio gonti dello Ssoreta quivi rinchiuso; preso sua di moranei convento dei Franeeseani. Furono ad OssequΙar IO 1 nuo vi Priori, i quali vennom dat Caprantea assi curati di tutis it suo impomo a sestrarro la ei ita dat servarato dollo Smma. Il papa di ede at caprantea anche ii ii toto di Commendators deli Abbaria di San Savino. C. TAI.ANi. Dct mctram Firmrana, pag. 250. eil alire si ii detis aut ore: De rita et seriptis Dona nisi Capransmo, Commentarius; Firmi. l793. Archivis Capitolare ut Ferino curtoclem Abbarsa clι S. Savino, leti. P. 230, Durava gii, da Oltro duo mosi Passedio delia raeea la quale da xlessandro vig
rosamento veni va AOste nuta e disesa: malo vetto vagiis agit assediati veni vano assottigit an- clusi in modo . elio quella appena pote vano basiare per altri dicti glorni. Fu aliora elis Alossandro, non is perando pili s eorso dat fratello. comineto a traitara della rosa eoi Femmant . i quali ignoravano io stato tristissimo degli assediati. Dopo varis proposto si convennaelis tutio it presidio lasso salvo eon tu ite is armi, bagagii. ed ali re eoso di spolianeta tello Ssorra: e che it Comune di Fermo avessa a pagam dierim ita norini d oro: ma imielthosso non aveva da s rsare subitamen te rotanta somma. i Fermant percio confrenarono iter ostani dieci clo' piu ragmatae voli citrudini. cio ese ito Alessandro colla guarnigions se ne parti, o si dire e verso camerino. eonducendo seco te persone dato por si urindeli servaneta det traltato; te quali rimasero cola in potere dei duea Varano suo su eero, sino at mese di aprile, in cui ebbe essetio it pagamento convenuto. Ρer fissalta ma-ntera termino in Fermo la dominarione flaretesca la qualo obbo principio ne li' u scire deII anno IG3. Clio se non fosso stata la earestia de Ile votio vagiis, ni una altra irra. timorso dilIleoua avrebbe astretto Alessandro a cedero ii Oiritaleo: la quat eosa ponosci uiasi dat Formani, molio si dOlforo I er avero si stoli amente geliato tanto denaro, satio suadere un si illustro guerriero . e I erduta tanta roba: avvegnacho ora giocosoraa the ina poetii glorni di vesse rondersi Prigioniem colis suct genti. MOlto si rammarico it conto Francesto uella perdita di qii est a raeea. Imiche ora Per tui un punis strategi eo, o di riurata in easo di seonsilla.