Cronache della città di Fermo pubblicate per la prima volta ed illustrate da Gaetano De Minicis vice presidente della R. Deputazione di Storia Patria per le Provincie della Toscana, dell'Umbria e delle Marche

발행: 1870년

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eoiit ira di essi Iacopo Caldorio. e ritornando ea quella spediatone per rieondursi nel Naioletano, ovo era stato dalla Regina Giovanna creato duea di Bari. liose i simi allogriamontitu vieinaneta della elilosa di S. Tommaso tutiora esistente presso la sope dei flume Tenna

13M Nel nostro Archivio Irim ale conservansi fel Brevi di Papa Martino V, riguardantila Storia Foreiana dopo la parteneta dei Migliorati. Si ha da quelli cho i Formant spmdimno novamento ambaseiatori al Papa por ottenere Ia consorma d imporro lasso si noleontado Fermano o si nei castelli, eo me ancora eon uno di essi viens oletio ii nuovo g vernatore di Fermo, o con altri su stabilita la giurisdi Zione deus causo si civili comoeriminali. Grindieati Brevi sono conservati net nostro Arestivio Prioriae at numeri 2II. 47I, 485, 1321, 145T, e 1525 det Regesto o Summarium Archivii veteris Firmi di Micheloisubari. 131ὶ Nello vicina o della elliosa di S. Michelo Arcangelo siluata ne I eonnni dei te ritori di Aequaviva o Ripatransono solovasi celebrar des Fermani in reni anno vn grando mercato, o nora ova si spe divano a mantonem Pordine undi mano vi venti uomini: venivaporo disturbata dat vieini Ripani; il peretili in quest anno dat configlio generato dei Femmani Vonno stabilito si avesse a mandaro a detin Flora un corpo di quattromita santi se inquanta cavaliori . t quali dom sessore stati colli tra gi Oml seninessero menOmamento disturbati, se no tornamno alla et tua. 13M Approntiando Martino V delis discordio nato fra i successori det Malalesta elis si eontendovano ii dominio dello divorso eitta e eastolli sometti gia a Cario signor di Rimini, con truppe spedite in quolis parti, pota avors BONO S. Semicro, mimo, Cereta la Pergola. Annales Foroliv. . tom. xxli; Ror. Sormi. Ral.; ANDREA BILLIUS. Histori loc.

las) La Repubbliea Florentina desidorando erescere in grandetna ii suo dominio spedi Niceolo Fortebraecio contro i Luce hesi. con speraura clis essendo quegli oppressi da PMIO Juin igi, incilinente s arrendore ero. Non vedondost pero questi sorte abbastanga per di-senderet datis armi florentino. spodi oratori a Filippo due a di Milano per avore aiutorquesti m datogli dimito Frances eo S larga eon poderosa osto. ed ii Fortebrae ei sorse non ve dendosi capace a opporgii valida resistenga, lavo it eampo da Lutea, e si ritiro a Rip Datia. It Guinigi pol volendo tradire i Luechosi s rendero la citia at Florentini, su con- dotio prinono a Milano eon cin ius ngli; perei eli4 Io Smaa rissuto 1 a signoria di Lueea. la

l343 Questo satio, eioh dei Pallagamonio dei eon torni di Lucca eon to aeque dei Mi chio tentato dat Florentini solis la diroriona di Filippo di Ser Brunellesco con gravo dispendio e niun profluo. viens riportato dat nostro Cronista tardivamentis, imich. si ha uallo Storie che avvenisse prima della prigionia di molo Guinigi. Vedi i particolari ei talo avve

IM) Maneati di vita per opera da suoi nomiel, Simons doli Aquila, it ni poto ed altrismi aderenti, ii eastellano della recta di Monte Vordo it quale la rito nova por detto Simons. di h a tonoseere ai ciitadini di Ferino di voleria loro codoro, come di salto avvenno mediantelo sborso di cento dueati, per cui i Priori disposero come si ha lalla nostra Cronae a. Di questo eastello una voltis spei tanto a Fidesmido e Rinaldo. o poscia a Mercenario e Bate alario Mont8 Verde . ne surono essi spogitati per ordino dei Viee Rettore delia Marcanel I366, it quais to eod4 at sindaeo di Monte Giorgio. Franeeseo di Oiovanni Sal Valucet, per linque mila clueati doro con saeolia di distriinere e datio sondamenta diroccare tutio

Diuiliges by Coos le

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la Dor la morio di Martinia V i Ferinani locero solenni osequio ali' anima di luinella chi a di S. Amstino. e non nella cattedrato che era dentro alla cinia dei castello. e eio Per non introdurvi gente in tenim di sede vacante, te ineudosi venisse da qualchos ignorotio occupata. Dosto is IMinpo su nebri, sumno satio sosto Pel nuovo Papa eletio, o gli surono si, editi ambaesciatori a doni. E qui no piaca a connare coma nella Zecca di Fermo si coniasso una monota. ο Iognino di argento; la qualo o rappresentata da una parto con la lomenda M. PAPA QUINTUS o elitavi ne it apies, o noli altra parto loggesi VB. FIRMANA. In ambo duo i lati vegmnsi duo piceolo chlavi decussate. Questa moneta k data dat nummogran Scilla, Fi ravanti, Catalaui e Cinagli, o riserita altrosi uoi nostri Conni Storici muniatici.

IM, Poco duro la paco fra 1 Fiorrentini o i Veneriani da una parte o Francesco Mariuduea di Milano dat Palua, per clid te miliaio Florentino solis it comando di Guid antonio da Monte sol tro due a d Urbino, novamento posero gli Meampamenti presso te mura di Lueea. Lo genti dot due a di Milano erano condolis da Niceolo Pice inino o da Francesco S larga; lo quali venulo alle mani it gi Orno 10 di giugno. dom asprissima battaglia se itanello vicinan Eo di Mncino, vinse Francosco Maria e seco molti prigionieri. SINONETTA .

O . cit . lib. II.

Iari I Colonnesi nepoti dei desuriis Martino V o da lui arricebiti ed innalgati a grandi

onori com era eos tu me di quei tempi, non contenti di cio ου' impatronimno dol tesoro elio lorio ave Va ragunais per somministrare Muti ali' impero greco minaceiato dat Tureo. EG nio IV mal mssrondo queste ruberio, ineo procossare diversi vescovi e ea morieri dei Vecellio papa. Antonio e Stesano in lonna eon gran gentis armata it m aprilo ontrarono dentro Roma e presero duo Porte sperando trouar fautori, a cosi liberare coloro che arano care

rati per ordina di Eugenio. Ni uno pero si mosso a loro favors, o venuti soccorsi al patiada Giovanna di Napoli. Sto sano Cotonna su spinto suori di ei tris messo a ruis it suo pa- largo e quelli alti est dei cardinal I rospero Colonna a dei cardinals Domonico Capra uicaves vo di Fermo, nominais dat nostro Cronista, e pereio da Eugenio privato delia carieaves vilo: o gli vpnnoro conmeati i beni. Crona a m Bomona, tom. xviii. r. Scrist. Ita . pMu TORl . an. IUI; CATALAM , De E L Firmana, pag. 248. 140ὶ Una dolio piu grandi o sanguinos hattaglio navali clis mal venisse data ne i PO.su quolla elio se i ii 22 maggio is non di giugno eomo dico il Groni sta fra Parmata dolduea di Milano ad i Venoxiani l quali agognavano la presa di Cremona. La battaglia in-eomineio allo oro M o duro sino ad ora tarda con restar in mano dei VeneZiani cinquo g leoni duelioselit. Dero ait alba det glorno vemente eopo aver Francesco Maria eon Atrati gemma tenuis lontano u Carmagnoia ton la sua truppa di terra. assalae eon terribili gridaramata ne iniea. o dOIκ varia fortuna si per i una coma per I altra parte . alia fine la ssotta veneta rimase latat mente sterminata, rimanendo in potero dei vineitora ventotis gal remi. Ottomita prinoniori od immpnsa eopia di armi e munietioni. Gravissimo danno ne risenti-rono i Veneriani per tali perdito, a riparare is quali vi volt ero molti anni. Cronam αι Bcumna, lam. XVIII, mr. R,. Scr*t.: SIMONETTA, P. Cit . lib. II. I Iὶ Per lo praticho passate Da papa Eugonio ed Antanio Cotonna, principe di Salerno e nolimio dot desunto Mai tino V, sit ponetitum raecordo ii 22 di settstmbre clie si restituisse alia chiosa it tesoro e tutio is ieres dat Colonnesi occupate. Mi RATORI , an . I 43l; MOROM , D a. at tis. Storre Eccl. . leti. E. Ei oenis IV.

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ii 2ὶ Noli otiobre di questo armo ossendi, in calma te eoite delia Germania, a Providera dot duea Filii ii a Maria, i Imporatoro Sis risinondo si condusso a Milano ed onoratamentorie evulo, at 25 di novembre, net templo di S. Ambrogio, dat rariri vescovo Bartolomineo Capra in coronato, Seeondo it e tui ne degli altri imi eratori, toti la comma di serro; surono Proseritati ransuo. la spada nuda. lo septiro od ii immo d oro in signissemione dini narcilia. CORIO, ISt. I in o. Onam ut Bomona. tom. xvul, Ner. Sciripi. Itiat. I 3ὶ Nella guerra contro Franc eo Maria, dopo Ia battaglia di Mael odio, venuis it Camin agnota in sospiciono alla Signoria di Venetia . con s me lusinglio sattolo ventro avanti alConsigito dei Dieci, e rimasto solo, gli fgherani dolla Repubblica gli suron supra, o carico dicat ense condotio in carcere. su torturato in varie mani ero impetro aliora usato per avere loronsessioni degi imputati ed ii cinque tua io, doli 3 venti glomi di sua prigionia su glinio χο il capo nella piaraa di S. Marco. Fu questa la triste sine dei piu grando capitano v liano di questo tempo, sentita con dolore dati' universale. MURATORI, an. liae; SIMONETTA. Vorai tuo. lib. ii: Conio. Istoria Milan θ. I 143 Il eastello di Aequaviva nn dail auno 1355 per Ia somma di sollem ita e einque lento storini diro su veniluto da Francesco dἈcqua viva duea d Atri al eo mune di Fermollisionio col cassem o girono, mi fossati s ri Iis a mon2o det sindaeo Salvino Argolini elie Iotentio sino a ques ranno, in cui per segreto trame di Giosia Aequaviva sit qualo mal MN frondo elio dotio castello una volta dei suoi mugiori fosso in ivitera delia ei ita di Fermo Ih tis ogli col tradimonio det castellano essere re integrato uel Ivissenso. At chirio Priscalff. anus l355. num. 104l. 11M Giox anni Vitelloschi nato in cometo ma originario di Foligno vescovo di Re canati a Macerata, retiore delia Marca, ct iinscia eardinale a uomo sedigioso e di animoi Orbido Dd avaro P venno a Fermo. o post sua residenra ne i Giri saleo. Dol o Meuni glomi seco arro inro diversi citia lini di Fermo, i eui nonii sono indicati dat Cronista; o cio pelso xiietto di aver eongi urato a d anno degrinteressi delia Clitosa. Potia Il solo Giaeonio Vanniridui si in salvo a Monsam pieti oltro Tenna. Per talo asilo accordato at Vanni e suonglio Piorgio vanni. su ii detio Comuno dat Ret toro dichiarato ri belle di S. chiesa, e dellaei ita di Fermo. Nel nostro Arellivio I torale conservansi quatim doeumenti comprovanti ii alii supranarrati, ed ait resi te istanae o preci satio dagli uomini di detis eastello di Mon- sampietro at Logato pontineto laerellis venissero perdonati delio loro mane ange; con Obbligo imposio Ioro di i restare giuramento di sed olla alia chiesa o al palpa Eugenio, e i erpetua Soggezione alia ei ita di Fermo. Arch. Priori. auuo I 433, num. 20TI, 2082,208l e 2099; LIMI Storia ut Camerino. parte II, lib. v. 140 Nel partim da Fermo it retiore dolia Marea condusse soco I abato di S. Savi e Gia mo Vatini. quali osiaggi: e non sumno mandati al Iontestes, como Opina ii Cronista. Duranis it suo D torno in deita citia it Vitelloschi Ottentio da Eugenio IV un Breve o Roseritio in savore di Fermo. ed altro n e manu egli stesso insteme eoi tesori ors delia Marea mons. Francoseo di Mantova. Pei quali veni vano assoluti tuiti gli abitanti si del-r interno come det mutatio di Porino dat dolitti ed ectessi commessi eonim ii Giritalco, et ita. se stat o sermano, o eontro la clitesa: con la consernia di tuiti i privilegi, os enetioni. immunita. o risorino di Sialuti salti dalia ei ita di Fermo. I quali duo Brevi eonservansi ne i nostro A ehiclo PDiorale ai num. 678 e 1422 deI I 432. 147 li Croni sta ei dice elio uel gi Orno 7 margo partimns da Femo gli Ambaseiatorione dove vano assistere alia in o nagione detrimiperatore Sigismondo che si meeva dat Papa in Roma; nia devo avore seambiato ii deito inoso invoce detraprilo, poletio l' incoronaetionasoqui it primo di nugno, glorno di Pentecosto. ii Muratori diee eli' era it 3I maraio e

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elio tuiti gr Israeliti e ni chi e seni mino, di maggiore e di minore et a doumsero portareun segno di forma rotonda di color mallo, dondo si distinguessero dat cristiani. Una talo dispositione venne dat Irantoneo Eugsenio IV consermala eon un Brove dei s si ligno 143 ι esto oonservasi nel suddet to Archivio I ri orato at n. I90 di cui ne piaco riportam ii sunto satione dati 'Isuhart. α Breve S. D. N. Eugenii papao IIII confirmans ordinationem factam permagnifieos dominos priores Firmanos ut Hebroi ibidem commorantes ferrent signum O notabilis quantitatis et coloris ut a cliristianis dis ornantur .. 149ὶ Il Vitellegetii trovandosi netragosto a San severino. scrisso at Varant che avrebboavulo eam offendo in quella vicinanta, di ab eo arsi eon loro . Gio vanni rieuso d andaroi,emio ora in Aosi,etto dei Legato, e Gentu pandolla o Borardo ali resi . fingondo es soro amittidalia gotia. si MusamIio e lier loro andarono a comptim ii Rettore. R idoli, Ladis laci. o Piorgentilo; ritomarono la stessa sera Ridolso. o Ladislao: non eost Piergentilo elio suarrestato o eondotio a Recianati. Glovanni nil arrivo dei ngli di Borardo ora nolla ea mora di questi; e dat discorsi si passo alle minacee. perelio Giovanni vo niva rami Wignato di non offersi voluto presentare ut Legatis. Si Venne pur aneo ai satii. potelio useito Giovanni daque trappartamonis, da aleunt fgherri di nerardo sugii partito it ealio eon olim di ae-cetta. Diorgentilo pol, elie era Prigione in Recanati. I,er ordine dot Vitelloschi in docapitato como reo di aver salsis cata la moneta di Eugento IV. Il in desimo Piergentilo per non laxetaro la pora tono dei suo stato ai fratelli. ne dicitiam credo Filii ii,o Maria duea di Milano. ii qua is a quo nomi in eva muOVere te sue t mappo sotto ii comando di Francoseo Ssorras Nireolo Fortebraecio per alia volt a delie Ρnglio. Ma cio ora uti pretosto, imicho divisa vaeonquistaro te Marthe, ed nitro terre della Chiosa te quali 1,ero veni vano rit nuto dat eoia doti ieri di esse truppe. LILII, OP. ca, Pari. II. lib. V: CA .cAGNI DI EGO, Mon OVie Mori 'hecu Necanali.

congiurare contro II dominio della Chiesa. Da cio ne pare certo che i tris arre stati in Ferm , eonio dico ii Cmnista, e quindi condannati a morte o post i a violente monto liborati daalcunt ni Ovani Formani, lassem per segreto relagioni avuto con Francoseo Asorra, ii iluales eon lettera minatorio costrinse ii deuo Logato ad emanaro duo patenti assolutoris in favoro di quolii rho avovano ostratii dalle earceri i tro Formani o salvatili. Archinio Prisi loanno 1433. num. I9 3. 568. IGI aneeseo Slarga. dei quale it Muratori dico cho e r Italia da bili socoli in uua non ave va prodotio un eme si glorioso ν, e in cui un mirabile valoro si lini ad uti rarissimosenno, pla como di anzi si e deit O. si era mosso per lo Marche e iter I' Umbria: ed accolio Perla magnor parto da quelle citia favorevolinente. ei, si Iesi aliora so otta a Giosia Aequa- viva elis subito si arroso con buoni parii. Qia sto solice principio ae crebbe allo Smpra Panimodi seguire eio che la fortuna gli promoti ova, o i,oreio dat eampo proqςo Iosi seriqso ai I riori di Macerata dandogli Parte delia commissione ric evula dat Concilio di Basilea. di togiloro eicio a papa Eugenio questo provincio. Impo alcuni glomi it consigito di quolla gi' invio amba- sciatori Por expitolare . e venulo it Conte allo porte di Macorata . no rieovo lo elii avi insogno di dominio. Avula Macerata sona a contrasto. Meam possi a Monio doli Olmo togui Dausori in il quat eastello se per lunga paco. o per la sortili in det suo lo ora assai rieci . Quoiciti adini fidando nolla sorteret a dot luogo non volt oro arrendersi. e percio assalia toto ali' improvviso. e dom aspra battaglia. Venne preM dallo Smrra e dato a saeco alle sus miliate. Un tal satis su eagiono che lo altro citia convicino spedissem ambaesciatori a Francoseo. come sese anche la nostra Fermo, mandando Giovanni di maestro Tominaso, e Niceola di Pa tu ale. Ebbo eriandio a patii lo ei ita di Osimo ct Meanati ita dous it Vitolleselli di-retiosi at porto di quella citui suggi por mare. e si diresso alia Selii avortia. Si MONETTA.

. cit. . lib. Ill: MCRATORI , anno 1 33; LILII, P. cit , pari. II, lib. V: COMPAGΝΟΝ i. . m. . lib. VII.

lGn Ritomati a Fermo gli Ambasciatori in viati allo Ssorra. in pubblico consigito dis-

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allaeitia gli statuti. privilegi ed immunita tutis nno aliora miluto; laseiare lihora Pel gions dei podesta, det giudies di giustigia o dμgli altri uinciali nsi eastelli dei eontado:

non impori o nuovi balaoui. procuraro esso it ri acquisio di ale uni e tolli: eloo S. Angelo in Pontano e Oualdo, terre aliora possedulo da Camerinosi; prender per si, la mugioi parto delle entrate det comune, fra lo quali quella ancora dolia o ocea. ri lasciando allaritia 500 dueati I quali eapitoli o patii sumno subito aeeeitati dat lo S larga, cito promise o

153ὶ Aeeotiato te convenZioni coi Formani Francesco Slarga mando it fratri suo Alessandro a prendoro ii possesso delia citia o ri eca. eon initigio pedestri ed equestri; ed esso passando νol nostro territorio con sorte esere itu si porto ad Ascoli, rho se a contrasto occupo median in eapitolazione. Laseio at eomando di deita ei ita Paltro suo sint ollo Giovannicon grosso distaceamento di truppe. ed egit eoi rosio dei reseretis prosogui Ia conquista delle altra ei ita e terro della Marca. ANoNIMO AscoLAN . loc. cft., Pag. 324. 15ιὶ Questo satio essendo accaduis in giugno como dico it Umnista, o qui maI GII cato. Col medesimo IMi si cluaris e t arresto dei podestis Guldo da Noma esstguito per o dino dei giudico dei maiestat della Marea. come sopra si vide. Fu una vendetta, per averisii Podesta soste nuto i diritti della citia; la qualo in viri u dol moro o misto impero di tui era iuvestita, eseretio it jus mauit. Ibχ micho Franeeseo Smna su da Eugonio IV innat rato at grado di gonsalonistra di

S. Chiosa o di marctieso dolia Marea, diviso trasserimi tantosis a Fermo Ondo sece assapero ai Priori la sua venula. E questi tosta mente Ordinamno, assino di rice vero coi mugiore onore un tanto Signoro, si assem brassem di tu tua la ei ita a contado i eavalistri d armi spatrieti e gran bombosi od altrosi ii elem secolam o re lare: i cavaliori si vestissem d'assisa. e tuiti an daassem incontro at conto e sacesserini rivoren Za, Onore s compagnia. Si

bilito pstrianio it glorno di domenica 3 di gen nato dei Gad circa is oro vonti duo. apparueli Conte montato in un bellissimo destriem o ei reondato da molis genti armato si di tantio si di ea vatisri; il dupli es clero proce, si0naimqnto raecompagnarono Imr is principali vis dolia citia ornat s e parate. dodici uoinini bi Pilatores vestiti di blanco con et euno una bandiora tu mano o duo daret da lanetare. unda vano innangi al nuovo Signore eantando inni o eangoni di laude: altri ramu devoli estiadini vestiti d'assisa erano intorno at Conte. ale uni dei quali tonsumo it baldacchino sum ellam , e dei rimanenti ei cuno recavas inello inani vestite di guanti d armellino. un ornato basione secondo it eostumo di quei templ. Il Conto si dirosso at eastollo. eho ii di appresso su da tui visitatis. s ii di sel eon molli

cavaliori si condusso sino alla tem a di Montolmo per guerrescha bisomo. CL DU CANOR .rm Φ. Bl rutis; G. VIM AXI, lib. VIII, cap. LXXVIII, IV.

i5M Franco eo Ssona ossendosi obbligato nei eapitoli stipulati si a it comuna di Formolier la cessiono della citia e mee di ri aequitatam allo stato Fermano i eastelli di Sanr Angelo in Pontano e di Gualdo. suo primo pensi ero su quollo di ordinare es suo rapitano F ellino da Coti mola elio si dirigesso alla volta di quei castolli. per lili rituperati si restituissem a Permo. Appresso, i medesimi spedirono procuratori ai Priori di Formo per prestare giuramento di sedet tu ed ob dionaa. Archinio Priorale. an. I 134. num. 84. IM Anelio questo satio h rieordato suor di tempo dat Cronista, michδ Ia parten radet Ret toro segui prima detr eupagione di Roc anati satia dat lo Slarga, como si accenno nolla nota III. 158ὶ Anelio Tolentino volova togii orsi calla dominaχione dei Varani. aiulato dat te armidello Ssoreta, ii quale ave va spedito in quello vicinango it statello Messandro. II perelisi Berardo Varani accorse a Tolentino por disenderio eontro Parmi s soraeselis; ma alloreliΦ

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incauto coii Luca di Gentilo Ridol succi intorno alle mura di deua e lita press ita porta a S. catervo, dat Tolentinati assistiti da Fo uno di Coti mola. luomtonio dello SsorZa, Venuo ueciso, o it Rodollacei rimaso mortalmonio serito. Dot,o eio Io genti dei

Conte sentrarono nona terra di Amandola elie ora stata in procedenga posta a saceo dat Camerinest. LIIII, Part. II. lib. V.

i59, I Camerinosi ad ese inpio dei Tolentinati volt ero togliersi dalla tirannido dei V

rant i quali crudelinente si dii virtavam. Una mattina di glomo sestivo pertanto essendos si dat castello i,er udire i divini umei nolla clites a di S. Domonico . Gentilpandolla E isuo nei viti ngli di Berardo quivi ven nero assaliti da ale uni eongi urati od uecisi; surono altrosi trucidati Ladlslao . Gio. Filippo. Gio. Venango protonotario apostolico. Bariolo meo. fovino o Ridolis. e sol tauto si salvarono ea quella strago duo bam hini e non sol tanto uno eomo dieo ii Cmnisin. ei Ridolis figlio ei Piergentile, o Giulio et Gio vanni it quale in nollo inses rapito dalla sua gia Tora xedova di Nicolo Trinei. o Ritalis su educato ap-t,resso la madro e ravolo materno in Des aro. E si coma duo altri Varani si sortisseamnonet eastello. i sorusciti di Porugia ed iacuno squadro detrusercito dei conto Uintrodu fronella ei ita di Camerino e sacelio larono ii palarao dei Varani uccidendo stltri due di lorociis si erano sortineati. o so no partirono. II Corio pol ed ii Simonetia, seritiori ligi allo Smrra. asseriscono elio i Camerinosi non Potendosi re oro da per se Atessi, si orano salti tributari uello Smraa. Cio Iaero non si es atto, I,otelisi dopo Ia strage suddotia i camerinest si ressero a repubblica solis la Proterions dolia Clitesa per anni dicet, ei οὐ sino at 11 4.dopo di elio ritomarono solio ii dominio dot duo Varani se ampati datio storminio dolia loro famiglia. CORIO. ω. cfL. Pari. V; S MONET TA , ON. cu. . lib. III; LILII , ON. cit. . ParL II. lib. V:LioA . Famiolio celebri italiane. - Famiolia Varano. I in Alloimih Francoseo Ssorra trovavasi a Ndi, elio avova avuto dat Papa in ii- toto di vicariato. ivi conchiuso un traitato di ali saneta coi Florentini o VenoZiani a me. di tono di Eugenio IV; e questa toga salta per abbatiero la potonga det Duca di Milano, stulto ad esso li marches ato della Marea di Antona, o di altro citis. In tal tempo at cuniciti adini dei contado Fermano si condussero allo Ssorea elii edendo la e soner tono dat pag monio di nuovo tasse da lut imposte. SIMONETTA, O . cit. lib. III; MURATORI. an. I 434. 10I Per la morio dolia regina Giovanua avvenula it 2 subbraeio I 435. ii suo regno veni v a contrastato fra Ι'orodo Ranieri duead'Angio. Ed Alsonso V d'Aragona elio uox avasi in Sicilia. Mosso quosti una rantuardo volo notia alla volta di Gaota per asso diaria. Il suo porto, uno dei pili belli det Mediterraneo. ora aliora froquentato dat Genovesi, eho quivi avo vano adunato immense riceliezze. Gli abitatori di Gaeta erano sti Genovesi allegionati,s percio richiesero a questi di Imrvi un presidio; ε Franeo seo Spinota su inviato a pre derui it eomando. L assedio su incomi notato da Alsonis in inaggio, si per mars o si per terra. e Io Spinota era per arrenderat at med simo, qualora i elii esti soccorsi a Genova nougli giungessem. La noua gonoveso solio it comando deli Assereto spi ego te velo nol iuglio verso ii regno di Napoli. Appena Alsonso ebbo aV iso det Pavvicinarsi della notia ne mi ea. eoi suo navigilo si disposo a incontraria. Gon grida od in giurio i Gonovosi assatirono illi agosto te galeo di Alsonso nollo vicinanao deliri sola di Dono, dom aspro combattimento che duro dat nascer dot solo sino at suo tramonto rimasero vincitori 1 Genovesi tonia fatale seonntia dolia notia Aramaeso, salvandosi api,ena una sola navo. Cadilem Pri-gioni eri Io stosso Alsonso, Giovanni re di Nauarra ed Arrigo gran maostro di S. Iaeopos uoi fratelli. ed altri non tiochi signori dei quali tralaseimo it nome. La Gita gonoves sosui ancor ossa gravi perdito si di uomini come di navi. Annales LL VIcI DE RAIMO.

Iura Tostocho Nieolo Forto bracti soppe elio il eonto Sso in orasi partito uallo Marcii dirigendosi ne ita Romagna, ponso d' impossessarsi di ale uno citra della Marca, o condotiosia tristants nella meca d Assisi vi χ'prigioniero Leons Ssorra fratello di Francoseo. Quindiando a'danni di camerino a sermarai nello vicinaneto di serravallo, o como altri Vogitonodi Monto Florito. Au'avviso dogi' imminenti travuli dei camerinosi, delibero it conto Ssoretam

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ANNOTAEIONI E GIUNTE di soccorrorii per impedito anelio at Fortebraecio elio saeosso maginori aequisti nolle Marcite. Spodi di inito Alessandro suo fratello eou armati ed altri capitani, o Scontraronsi eoi Brac- oschi. Fu sanguinosa ta battaglia e su nesta a Niecolo, ii quale suggendo per una via stretiau scito di sella, et aggravato dati armatura, su gopraggiunto da cristolam da Forti miliis ili Slaraa o da altri, gravemento serito e satio prinoniorO. Alossandro ed i Camerinest po-sem ogni studio Perelisi ricuporasse la sanita, ma egii spre2Zando i eonsorti, non risposse uti Ruversari s doIM due glomi, saltri stori ei dicono duo ore 3 mori, imitando la sine delgran Braeeio da Montone. LH.II, OP. cit., pari. II, lib. VI; SIMONETTA, OP. GL. lib. III,

lG3ὶ Bonesto lo Ssorea si mostrasse amico dei Camerinosi, pure tentava sarsono signoreod ait rosi doli Umbria ovo possede va Visso. Comarono me uni capi dei reggim nto camerinese irarre a loro Taliano Foriano, gla at servim di tui, it qualo non ei edendo tradi rio, riseri la rielliosta at suo signora, o eomocho ad irato grando mento mostro palma, e Serisso ai Priori dolia citia elio venissem puniti quei magistrati. O li mandasse a tui. Nogarono i Camerinosi di e se ire vorun a dello duo proposto, a tal elie it Conto eon te suo genti ontrorant loro territorio e prose d'assalis Murei o Sorravallo od altro castella taeendo molli guasti. Finat monte lo S larga ventito in aecordo pol Camorinest medianis io 8borso di cinquocontoseudi d oro o la incolia data ii di eloggero un podesta alternativamento a suo arbitrio, desisth dat daro rassatio alla citia. e pora tono dolio suo truppo rit ornamno a Fermo. LII. ll.

. est.. Pari. V.

lGM li nostro Cronista boni lih simi senili re diuiosi ratis sodele ed ornatio narrator delle coso da lui deite. puro in questo travo h incorso in due errori od equi voci: ilprimo si h qitello elis asserisco essere Franceseo Smreta iomato a Femo dolio i sani di Camerino, montro elis gli Moriei di quot tempo ei narrano rho si trassorisso a Fabriano con la mamior pario dolio suo truppe od tui si esse tuito P in verno, auratiovi dat lo bollereto dolio suo mura od odisiai, dalla frequenta dol tu polo, e d alia copia degli artones; e eli poseia si dirosso ad Osimo o Sinigaglia: il goeondo equivom si o pho Giosia Aequaviva m risso di persto in quei glomi, mentre eio aVvenno ii 22 agosto I G2 in Cellino, instemo alla moglis o aleunt sigii. LIMi, Storia ni Canam in o. Part. II. lib. VI; SI NOX ET TA. Moi zfetae, lib. lu: LITTA, Famistim Acruari ra. l66 Eugenio IV pentito di avor roneo luto allo Smma la Mai a d'Ancona in ri- compeiis a delis clita nil esso pontenco rieuporato, avexa inearicato Baldassares d'Duida suo Luogesenon to a Dolomae Pietro di Giovam paolo suo capitano di lare ueeidem a tradimentolo Ssorga. Ma avulsato it Conto da Nicolo eardinat di Capua, eho allopa trovavasi allog-giato nollo spondo dol Rono ovo h il i,onte Palodrano. Iovo subitamento it eampo od as- salio lo genti di Baldaggarro o di Giam paolo: questi su salto prigione, o Baldassarro suggi a Budrio. Cireon dato poro questo eas tollo datis armi ssoraescho. o minaceiati quoi citia lini di saeclioggio eonsegnarono Baldassarro elis si ora nascosto. vestitis eon abiti se nimi- nili e sparso di farina presso it conto. Fu qusgri mandato n0lla rocea di Fermo ove morii oeo di mi per eolpo di tomio sorae a bella imsta saltogli e Mors sui eaim. E qui erodiamodi aceonnam aleun elio su questo personamio. Namus il nostro Baldassares in Ossida eirca ii Iam dati a famiglia dei Baron colli, sorso uti ramo dolia grando do vigiosa famiglia di Fir nte. D' in gno suegliato od armigero. mentre it suo paeso era in merto a turbolen Zo, passo la sua moventu conabattendo contro Aseoli per tutelaro 1 diritti della sua patria. Ma avido dicelebrita, ad osempio di altricapitani di ventura. parti da Ossida per seguiro te baudiere di LadisIaο net reame di Na-lioli: nol qualo it Idra era Luogotenente dei eonti di Carrara. Quindi passo a Roma solio Eugenio IV. e net 1433 mentro era in guardia della mole Adriana, eon un mirabile stra- agemma. represso it gran lumulto dei Romani contro it Papa: e per questa se alata opera, Eugenio gli consori il verno di Boloma, ove giunto Si di porto erudet mente, sa-eomlo uccidero Antonio di Bontivoguo. quantunque at Papa aderente. Reduce da Bologna,

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m dat Papa erpato Senatore o Prosetis di Roma, o sim timento tenns it comando supremo degli oserciti della Glilesa, essendo it Barone et Ii rinomato guerriero. Spedito Poscia da Eugenio at ria uisio della grossa terra di Lugo insteme eon Francesco Ssorra, su cori elis divisava osemiro it primito di uecidero lo Ssorra, it cui osito eondussa a mala sine questo capitano come di sopra narrammo. Oncura af mmma, tom. xviii, Rer. Ital. Scri .; C RIo, Storia σι Milians, pari. V; SINONETTA, Oν. cu. , lib. IV; ARDUINI CARLO, M Oras Moriete ili O Ha , cap. XII. 166ὶ Niecolo Piccinino andato in aluto ad Alsonso nel re amo di Napoli ad istigarione usi suorustiti di Aseoli si dirosso verso questa cuta. Aecorso subitamento Alossandro Slarga ordino tho un drappello di militi formani eon a eam ii Podesta Alsonso Gui celardini, mare lasso alla disesa di quella ei ita, o dissatis io mitigie dei Piccinino, si volsero ad Acciu viva. ri preso da Giosia; ma eo sciuio rasors il eastello pronis alla disesa, retrocessori, te soldate sche a Fermo insieme ad Alessandro; it quale si preparava pel ri torno di Franceseo. ne disi ancho avulso at Macerate si ascinctili gli alic tamenti si pol Conto B si per ii suo goguito lassem tenuit in Pronis. COMPRONONI, OP. cit. . lib. vll. IMὶ Vonuto a Fermo it conto Francosco dopo avor composte te eoso ira it Papa oi Florantini da una parte . a ii duca di Milano diar altra. penso di condurre la guerra in Duglia per rivendicara 1 suoi diritti sulla paterna eredita, od anco per alutare ii re R niori contro it ro Λlsonso. Era ait resi it Conte avverso at duca Giosia, perelisi seguitandolo parti deli Aragoneso molestava continuamento gli Ascolani suoi vicini. Diresso pertanto ii suo osorcito contra Giosia, e gli tot se non solo it castello di Aequaviva, eho restitui a Fermo, ma ancora tuiti i luoghi dat Duca IUssed uti ne ii Abruam, compres a la citia di Τ ramo, i cui abitanti si det tero at conte. Si MoXETTA , O . cit., lib. IV; CORIO. ω. cft., par t. v. 168 Alessandro Ssoreta me no aspro det fratello Francoseo net go verno di Fermo, corco it bono pubblico: ordino clis a speso det Comune fossero distruito te case di temo e boli egiis per formaro una piaetra piu spaziosa e adorna; formossi per Ia prima volta a sua cura una re lare statistica. Fu meo stanto sabbricato u iratis di mura a Is torri vita partendo da porta S. Giuliano giunge vano a quella di S. Mareo. DE MINI cIs, Monumentiui Ferimo, Pag. 57. I 09 Fattasi tregua da Franceseo Ssoreta eon Alsonso d Aragona tali volto indie trole Sue truppe, o si diresso a Sassoserrato. ricco castello in suil vieinanae di Fabriano. presolo a foreta Io dio in proda at soldati; o per sarti riposare vi stetis tutio u seitembre. Dipotando contro Tolentino ii quale i anno innanai erasi ri bellato at conto por darsi ai Camerinosi, a con macellina e belli ei strumenti eo mincio a balterio. Spaventati i di sensori dopoli Hii glorni si diemno a patii allo Slaraa. Si ΝΕTTA. ω. cit. . lib. Iv; CORIO, OP. cit.. Pari. V. 17M Λ hen comprendero ii satis narraio dat Cronista intorno alla prosa di Verona inita dat Pice inino, o mesti ri accennam, clio essandosi novamento riaeeosa in Italia Iaguerra tra i Florentini, i Vanegiani, ii Papa a i Genovesi da una parte della quat togaera it conto Franceseo Sistra generato in eam delio truppo in s il duea di Milano O il ro Alsonso dati altra: Niecolo Pire inino comandava in Lombardia lo foreto Duchoscho. Lo Asora acon otioni ita uomini di cavat Ieria Pesania Parti dati a Marca, attraverso rapidamente IoRomagne, passo il Po vicino a Ferrara. o per Chioggia ando a Veneata Ebbero tuom noluantovano e Bresciano diverso Maram uecte fra te duo armate.

Il Piee inino battuto da ultimo dat lo Ssorra si ritim ne i Castello di Tenna, sed tui asse-diato potis con ingegno suggiro, incondosi porro in un sacco, o da un servi toro rudesco di

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ITI Aleunt torrioni di cui parta ii Crontata, ancora es istono od altri sumno demolitio ridoiti ad abitarioni private. Il eonto Francoseo tonsermo eon suo rescritis it haletello imposio dalia eitta per sostenere la spes a di questa edisseazione, como si apprendo dat PArestivio Priorata es uum. Model 14 42. a Litterae Patentes Francisci Ssortiae Vicecomitis, quibus conssrmat decretum . factum per comunitatem civitatem Firmanas, pro contributione facienda, ad reparandum a moenia, et illorum turres v. I72ὶ Venuto in sos petio ad Eugenio IV ii Cardinato Giovanni Vitelloschi Patri aread'Alossandria di I viillo o eapitano dello mili Zia pontificio. Per Ia sua smoderata ambirione. erudelia o Iussuria, o per segroto eorrispondenas cia' egli avexa con Pice inino, ordino aleastellano di Castet S. Angelo, Antonio Rido di Padova, di sar prigione it Patri area. Disati ii uentre con te suo truppo partiva da Roma per la rascanae, giunto sui ponto S. Angelo suineontrato sul prinei pio di esso eon apparento solqnniti, dat eastellano Rido. Questi pres A ragionaro col Vitelleselli mentro si accostava ditia i torta det Castello, o dato dat Rido unsegnale at suoi, in atrato it ponto a levatoio ed ordinato at Cardinale di renitersi prigioni oro. oreo it Vitelleschi disendorsi bravamonio colla spada alla mano, ma Venno serito nel eapore i ovesciato da eavallo da quot clie lo circondavano. Introdotio noli interno det eastello si querelo amaramanto di ossore stato tradito; e allo blande parolo det Rido risposo clio. gli uomini grandi non si pigit aeno per lasciarii, a quelli clie non meritavano d'essera presi non moritavano δ' esser lasciati ν. e cosi dopo poclii glomi mori in carcere a cui one

ITA) Questa famosa bati agita, perduia dat Piecinino solis Anglitari, vieno distosament narrata si dat Maelii avelli Istorie. lib. v), dat Capyoni Commentari in Ner. Ita . Se i , . . da Poggio Bracetolini lib. viii , ed alti est dat Muratori san. I 440ὶ; ma tutii pa

sano scilio silenxio ii satio riserito dat nostro Croni sta, Mosi cho lo bandiore preso dat Pic- cinino, o Imrtato a Firona , sumno Per ischerno dat lo donno si rascinato iungo Io xio: si he it combat timento eos to molio sanguo. Laildovo i si uidetii Storici assermano elio gli uecis in olla battaglia sumno pocliissimi. IT 3 In questo tempo Francosco Ssorga ora at semigi dolia repubblica Veneta. o elonon portanto ordino at suo sint ollo Alessandro elio con soris esercito mareiasso contro Giosi κAequaviva duc a d 'Atri, ii quale molosima i Posssedi monti di Francesto nol regno di Napoli. Furono se sitio te genii deli Aequaviva o ri presi molli castelli anteeodontemento possed ut id allo Ssorta, taeendo molli prigioniori. SIMONETTA, ON. ci L. lib. VI. Ira Piormarino Brane adoro di antica od illustro famiglia formana su Podesta di Fironaonet 1428, quindi nel IUI su inviato dat suoi conciliadini ambaseiatoro a Roma ad Eug nio IV; od in quosΓanno Venno elotio ea pilano dei Popolo nolla flessa citia di Firongo ovo mori. Fodorigo II imperatoro concedh alia famiglia Braneadoro la contea di Macriano. Anelio un Gentilo Branea loro su Podesta di Fironae, eomo un Giovanni della siessa famiglia sum aestro genorato di minim o castellano di Fironge. FRA As TTI GIrs EPPE . Letisti a sntoruo nito resurioni anuchei u tra Formo θ Firems; Fermo. Cisorri. I 845. ERRI, Compo sementi poetici per ω noras res Maria Braneadoro; Fermo, Bolis, 1738. 176 Alessandro S larga stanaiando negli AbruZZi ton te suo gonti per rieuperare i e stelli perduti in quella Provincia, seonfisso te truppo di Ralmondo o Rinaldo di Caldora. o sativio prigioni ero su eondotio net nostro Giritaleo. e poscia per ordino di Francesco in Iaseiato libero, provio itero lo sborso di ottomita scudi d oro. SIMONETTA, O . cιL, lib. VI. lπὶ Il duea di Milano staneo est Ie eontinuo guerre, e sempre sospetioso dei suoi zenerali, penso di ritomaro in armonia tollo S larga offerendogli novamente in isposa la

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sua inglia Bianea aliora in ela in Io anni. Lo noχZo sumno eelebrato con solenne pompa ilo otiobro. con P aecompagnam nto di cavaliori ornati Soro o d' argento scolii in tuito resore ito nolla ei ita di Cremona, la quato su data in dote da Filippo alia sua figlia in- sieme a Pontremoti . Falto pol lo Smreta arbitro delia pace con it cluea di Milano, laropu bliea di Veneata. quolis di Firenzo, o di Genova. ii Papa od ii marcheso di Mantova, dopo ale uno negoZiarioni, ii re novemhre Mi I ne stabili te condietioni, tuiti ven noro re stituiti nei loro antichi diritti, Meetio dei Go aga. Dopo eio Io Ssorra avendo mostrato desiderio at Iratollo Alossandro, suo iungotenonis in Formo, di eola condursi con la sua sposa, questi por do amento ricoveri a sees livellare la piaZZa di San Martino e prepararoen alio giamenti nsel Giritaleo. Si MONETTA. - . cu. . lib. v; MURATORI, Gn. I 44 l. i78 La Chiosa di San Martino in Varano, oggi r AnnunZiata suori porta San Franceseo di questa citra, data at Dati Minori a progiliora det P. Giaeomo di Monte Prandono dolia Marea, dat Capitolo, eon Breve di Eugenio IV cho consem asi net nostro Archivio Priorato rei num. 89l an. 1442. In esso Breve si da sacolla altrosi at Comuno e Priori di Formodi sabbriears la casa e chiesa per i 'ordine dei Frati Minori doli inservanis. 179ὶ Merco te premuro di Alessandro Smrra, Domonico ossi a Novello in Mala testa sigiloro di Rimino, nol Id I ritomo in paco con Gilidantonio conto d'Urbino, cho per viopili stringorsi tu lega col deito Malat est a. un anno appresso gu dili in moglio la sua fglia Violante, celebrandosi is sontuoso nogro ne Ila cilia di Gubbio. UoOMM. Storia cles Coutio Duchi u bino I Firenae, 1859. 1803 II duca Filippo Maria sem pro instabile ne i suoi propositi ed invidioso dolio Ssorra. abbenelth gli avosso dato in i si osa la sua inglia, perco di mandare in ivvina it suo genoro. A tale essetis ordino a Nieeolo Piecinino di auxiarsi con ii suo esercito verso Bologna o quindi nolla Marea e Ancona. Scrisso ad Eugenio IV, ehe era Per tui giuulo it temivi diricui, orara i suot flati occupati uallo Smraa. olliendogli te truppe dei Piccinino. Aecetio Eugenio la proposta dei Duea, e senZa rispellare i giuramen ii salti abbandono it re Raniari perelisi amieo dollo Smrra, o nomino ii Piccinino Gon saloni oro della Santa Seda ii qualoinsiemo a Luigi, o Lodovico da Plutova Cardinale e Patriare a d Aquileia, obbo ordine dat Papa d impadronirsi alia spro uvista di Todi, tomo Pure riebbe per Eugenio Ia citri di Assisi. Camerino, Citta di Castello, S. Oinosio, Belsorte ed altro terra gia possedulo da Francesco, ii qualo. lasciata la sua ponsortis in Iesi ove nominolla sua governatries o renitrico dello provincio componenii lo stato di tui, con te sue genti si volse a combaltero ii Ρieeinino. o toglierali i luoghi da esso Occupati. LILII. OP. est.. Parte II, lib. VI; SIMONETTA. lib. VI, cap. II; P Gio, lib. XIV: COMPAGNOM, O . cit . lib. VII. Il nostro eronista Niccolo essendo di parte guella, o quindi avverso sempre allo Sisreta, per te perdito da questis sollam , crede sorae deitare la Proseria o epigramma enigmati eonei testo riportato per dileggio cli esso conte. ovo non sono bene osservato lo remis gramin ticali, nδ quollo della prosodia. Di questo epigramma tenem mO di seorso nei monumenti di Formo. dandone anelio uti nostro avulso Sulla interpretarione cho qui ei placo di riseri ro: Ol primo verso . ei rLietera sexta Iupam dolo de Marehia pellet vollo sorse Paulo m. coli' accennare la spsta lettera detral sabeto elio e la F, Francesco Si orta ii qualo con dolo erasi satio padrone delia Marea, come ei naim it Simonetta lib. iii elis dies avero occupata I a Marca a segreta insinum tono di Filippo duea di Milano. Dueom. paeo saeta sub primo germino torre. Ques alim verso polrebbesi spiogare, che ii papa Eugenio vedendo occupata la Marea, o te mendo danni ultoriori, venne a patii collo Slarga dichiarandolo Gon saloniero di Santa Chiosa, o marchese delia Marea d'Ancona come di anzi ve dem mo.

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