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COMPILATE SUI.LE STORiE ITAM NE E MUNICIPALI DI PERMOEDITE ED INEDITE
I Varie sono is opinioni sulla morte di Alessandro VI. It Pi ATINA rite clo Pontosos. Voleam. 1674, Menalagito ilico: 4 Ulia Alossandro delibero di sar morire mi veleno i piu. riectit prolati a cardinali per appropriarai Is loro sostango, invitandoli ad un eonvito. Maa it copplere, net dar da bero erro no' naselii od avveleno ii papa col ngli uolo. Il Borgia a eoi prestati rimedii, o eou Ia gaguardia dona gioventu no MamIR, nondimeno la vita.... a ii papa eli' ora gia vecclito non potis sos rim la potenIa dei veleno, o mori in Vati-α cano it 18 agosto I 503 sottantaduesimo di sua sta v. Il Ci AccoNIO s VIta Aleae. VI narra , esser e tanto opiniona di quasi tutu gli scritiori spagnoli raccoui dat lo Brovio. cho es papa da un eoppiora eorrotto mi donaro lasse propinato it velono, se cho per liborara it pontenea da ogni sospetis di tale scelleramine reea in testimonio un Anglorio, ilquale tosi lili at Re Ferdinando di Syagna, presso cui gli dimorava, in liorta talo notigia
serivendo es conte Tentilla Arelvescovo di Oranata, eosi si esprimo: a Dueom Valonae linum cardinales quosdam pecuniosos, ad eastnam invitasse, cumqua illis amantem sula pontificem. no quid suspicarentur, duos iussisse ex optimo vino argenteos impleri oonma phoros, et unum inuci medicamento lethisero, eonselo facti ministro Jusso ex medicato κ proseriptis, ax altero pontifici, sibiquo porrigero, sed Deo Iusto iudico insidias in artis e com vertent . Pontincem ministro rei conscio quiddam imperasso, quo ex abaco discederea cogeretur; ut aliori Pontilax rem imperaret. Valentinum petiisso. sed instolisso Pontia neem velle se set is Proficiscoretur, Valentinumque ne in suspicionem caderet, repetors. desiissor curam do oenophoris demaendatam esse collegas illius, qui seeloris ignarus. easu. mutatis oenophoris de medicato vino Pontisset, ae Valentino porrexerit, iis salubri destinatis . ad necem eardinalibus v. Da ultimo it MORONI, ne1 DizωMarso at Ematzsone Morse occlesiastico, Vol. I, asserma: a Clia Cesara avendo satia imbandiro una eona, in aleuno itigii e di vino sacesse apporro dat velono. ε Is tonse asso at coppisre. Porchh no gustas- soro i commensa I, risorbando per ah o pol Pontonea dot puro sevitissimo liquore: ma ilcoppiora inauu utamente sem l l tontrario, ondo it papa o Cesaro rimaspro avuslenali m.
2 mpo la miseranda uecisiono di olivomito, di tul netransegedonta pronaea di Aniatonio di Nieolo alia nota 248 pag. IT4ὶ si tenne discorso, i Fermani misero a ruba ed a suoco Io erae degli EuGeducet. s eon gravo stolito celantia dogli Oddi vodova di Tomma Eu1Dod ei Datello di Olivarotio poto salvare Ia vita a quatim suoi figil mandandoli a Porugia promo i suoi parentii tra' quali Lodovico di eui daremo i eanni biograsset. Aveva Lodovico di poco oluspassato un Iustro. o tosto dinde opera at manegglo dolis armi apprendendo Paris militare dat suo gli, Gio. Paolo Baglioni: quindi passo a Flonge 'coi Medici, ovo ora in qualua sti pagino. Crescondo negit anni si destava in Iut ii desido-
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ANNOTΛZIONI E GiuNTErio di dominare la sua patria a simi gli anga dei suoi maraiori . e porcio eon alcuni suoi aderenti laseiaia FirenZe, Si diresse alla volt a della Marea, ponendo sua stanga a S. SeV rino, o quindi it 9 Inarro 1513 a Falerone, sorte eastollo gia spei tanto at suot avi. Ovetrovo adoreuga ed aluto. Da questo luogo Lodovico macelli nava con tu istaro la Signoria ui Fermo eci favore ancho di altro castella; ma conosci utosi cio dat Fermani spedimno po- derosa oste contro P Eussi edueci. clio non lStimandosi poter resistere, reputo lasse eos a piueonveniente evitaro lo scontro, o riti rami. Mandarono intanto I Fermani oratori a Papa Leone X. Perchis con la sua autor ita a Lodovico impedisso d' impossessarsi det loro Stato, e ne Oltennem un breva con cui dichi ravasi pubblico nomico. Ma andato 1 Eu1rredueci a Roma, eon la mediagione degli Orsini. ottenno da quella corto che la Sua verten ra comermani venisso rimessa ad una congregariona di Cardinali, la quata decisa che Lodovico liberamento potesse ritomaro in patriae rivendieare tuiti i beni gia spetianti alia sua famigua. I Fermani, a vversi oriremodo ali EusIredueci, potelio erano memori dei mal governo odello ferocio det suo Eio Olive rotio, molio surono turbati da talo avvonimento; ma eio non pertanto dove item soluirs clio Lodovi eo. il giorno 24 marao Ibi 4, seguito da diversi sor sciti Fermani, ontrasse a Fermo quaSi trion sal mente, recandosi at Suo patagio; e dat m polo. Sempro amanta di coso nuove, Venne accouo con segni di giubilo. Si diporto Lodovico nei primi anni da buon citi ad ino ed amanto della patria, dilande n. dola dat ne mici, ct combattendo por essa, como ait resi ossequi OSO mostravast verso i Magistrati. Milito poseia in Lombarilia, s neli' Urbinate per sos tenerna Pacquisio a Lorengodo' Mediei; ma venae rotio a Chiaravalle dalle gonti dei Duea. Stando Lodovi eo Ioniano da Fermo, i Branea loro ecreavano impadroni rSeno, solle vaniloit popolo contro di tui, solio it pretesto di aver permesso it saceo di Fermo alia truppe di Carlo Baalioni, o tu itodi per la Citta corro vano armati si doli una ci Ino detral ira parto ;onde elio it Magistrato si pose di moeteo per sarti tornare in armonia. o cosi rido nam Iapaco alia loro patria; e su ii di 18 giugno 15 I9 cho ne I Palargo Muniet pale si abbrae ei amnos giura no Da di essi la pace. In quel torno ave a Lodovico condotio in moglis Giulia dolconti romana. che Sembra gli lasso Poco tempo vissuta, pol chli dia LEOPARDi CVita ui Monsionor Moeso Bona stri si asserina che net 1520 Giovinni Franceseo d'Astolso axe va pr
Poeo dum la tranquillita in Ferino, ovo Lodovico adunava moria Monte d' arma. e se n erareso padrone con uecisioni, Privionio ed e Silii; o satia lega eon Amadio da Recanati s Z biceo da Fabriano, elio Oporavano alvet tanto in quolle elua, mirava alla eonquista di tui tala Marea. Tali avvem menti misero in timoro Leone X, memore di cio che era accadulo in Urbino; o porcio a reprimere in sul principio la cosa, chimo a fili mons ignor Nieolo Bonasodo vescovo di Ghiusi. uomo sciatro, di animo sorte. B pratico gi, por altri incarichi avuli, astinctio arrostasse lauti danni recati ai suo Stato. Si mostro it Mnasedo non troi moeontento di tale commissione . Potelio dico a eglir como ossendo Marchegiano avrobbe contro di sis aequi stato odii od inimie igio dat suoi provinciali; insistendo pero it Pontenc , ac consonii alla volonta di Iui, ed ebbe tosto ii mandato sti m vovere verso la Harea. La citiatae prima comitoso in asseito su Recanati; quindi si eoudusas a Formo, seca la sua entrata per la porta di S. Marco, o si diresso alla piaZZa seuZa incontrare porsona. essendo lam agilior parto dei citiadini suggiti per i seansarct la tirannido den'Eu educet. Furono avisitario i Priori della cilla, o raecomandarono at Bonasede che liberasso la loro patria da si erudele glom. Da Nicolo su adunato prestamente un genorale consigito, in e ut ps se laeutono delia sua venula . ed ii modo ei porre di medio a tanti gravi mali. Tulit gli adunati dopo aver attentamento Ogul cosa veduis o discussa, conVennem pie-namento dovorsi sottomettere ad osso MimSignore o conlidaro nella sua a Orteaza e sagaria Si trovava Lodovico a S. Benedetio, luogo pressimo at Reamo di Naivili, Iaddove assolum amoui uomini .iod altrosi alia citia di Ascoli ad esso favorevole. Raecolio cosi un buon nectodi armali, delibero eoud ursi a Falerone, castello fra i primarii di quel contado per sito mu-
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nitissimo a pol popolo belli so e dovo Pintera lamiglia Euirreducet ne ita puerile venne educata. onde facit menio vi trovava favore. Sapulo eio monsignoro di Chiusi, mando ordine es pressosti Falaronesi non rieetiassem l Euffredu et ed i suoi armati solio pons gravissime, o minaeetando altrosi gli Aseolani in ramita ducati d oro di multa so gli dossoro di braccio. Commisei noltro it Mnasodo a cario d'Omda, bravo e strenuo capitano. e a Girolamo Braneadoro. diadunare quanti piu militi potessero, sed anctis spedi Francesto da Petriolo uno dei Prioridi Formo. quai suo legato a Lodovi eo pertratiare un paeisseo componimento, conpromessedi perdono dati a parte det papa. coma pura v'interposo a suoi um i ta madro istorsa deli Eum educet. Colanetia degli Oddi. Tullo poro su indarno, imicho Lodovieo fidando nρlla sua valentia a nello potenti foras suo o degli allexti, ni una proposta volia arcottare, o delibero di Iaseiam s. Benedetto a eon durat a Fal rono. il elio sepe una mattina per tem pissimo. songa strepito ed angi molio quietamonte, mandando avanii la tantoria. 2000 uomini circa. o quindi egit stesso. con dugento cavalli prendendo Ia via prossima al eonfino dolio Statosermano. Uola pervenuto. stimavasi Lodovico alutato anesie dat eastelli circon vieini. o specialmenis da S. Ginesio . di poter riconquistam Fermo ovo ora it Legato Bona sede: ondo delibero maresars vorso quolia et ita. Si trovo it Bonasodo in quot punio atquanto in iugomento . non avendo par aneo rieo vuto tuiti I rinsorgi promessi gli dat Papa. spe et almontole genti di Romagna od ali resi pomio la citra di Fermo mal ivit evasi disendero a engione dolio mura guasto e rotis in mollis parti. Diviso portanto essor miglior partito andaro in- contro ali Eussreduces; omlino a Paolo Ciosea cho movesse a porro i suoi alloniam onti a S. Maria in Giorgio, a cario d'Ossida mi astrolamo Braneadoro elio si trovassero nello vicinange di Servigliano, luogo prossimo a Falerono ovo pravi tom illi di stanta sperat loggiarvi tanti s cavalli. ed e glandio poto vasi da cola sorvegilare is mosse doli EuMeducti: ina non poterono questi duo capitant eseguire it progotiato disegno, potelio Lodovi eo gili si ra mosso da Falerone per Ula volta di Formo. Allositio portanto alla meglio l esertito, mons ignor Bona sedo it 20 at uno dies ii 2l marto 1520 alia mattina monto a cavallo , si diresso contro P Eus educet; avvicinato at planodi Groum lina si uni alia sua comitiva Carlo d Om da, Girolamo Brane adoro o Nicoli trada S. Elpidio eon tanti armati a quindi ri pressim it cammino per S. Maria det Iliano, come
Ma pere Orso appona duo miglia, l'avanguardia dei Bona sed a lo avulso venire Odovi eo a gran passi per assaltario. II vescoVo udito cio, delibero aspellare PE ussi adueel in quelpiano situato alla talda dei colle. con a lato una strada assat eoperta dagii alberi elie poditava a S. Maria in Giorgio. Feca porcio sermaro resercito, assidandone it comando supremo a Cario d'Ossida Baroncelli , ii pi. os perto dei suoi capitant, pon qndolo nol contro: rata destra assegnava a Fortunato Mnasedo suo nepota; Girolamo Brane adoro a Nicoli Zeta comandavano i eavalli diala sinistra; ordino pol si eoIIoe soro lo spingarda dom li sanit, I qualinei comballare si aprissem, o lacessoro operaro stilo artini orie. Sped, at Clasea. perelisi da S. Maria in Giorgio Ov t Vavasi chelamento per quella strada poperta dagii alberi, improvvir tamenta assaltasse l' inimico, se trovava impegnata Ia mi solita. Dipol Gringo e benedisse la truppa, elio meo appresso da L Ovleo vanno ton salvatoro vigor amenio assalita e per un ora si combatia da ambo lo parti con assat rabbia. o con esito incerto. It Bonasede Poro scoperte to artiglieris, ineomine lamno questo a col-piro con mitraglia 1 soldati deIr Eusseodueel. l quali a rati dat rumore o dalla strago. rotis te nie e nata eo susione net loro mercilo, incomine lamno a fuggiro verso II monte, da dove scendava Paolo Ciasca, it qualo beneliδ segusto da mellissimi uomini, tralis prositio dat disordino, pereosso di staneo u nomieo o compili di motiorio in fuga satale, nulla gi vando u disperato valore di Lodovico, ii qua o perduin Ia laneia combattδ con Io stomo vigorosamente; ma per improuulso colpo rice vulo sui eam, rimasa diltonito, is quasi smemorato; tuti avolta seguito a disenderat, finelth uno dρ'soldati nemiei Io tiro glu da cavallo. It Bonasodo con gli altri eapitani non si ristavano dati insemire o more it rimansnto uel resercito deli Euffredueel, elie in parte si riparo nol Castallo di Falerons, ovo glunso sul
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tramuto di quel medesimo glorno. Agorandost Pol ii vescovo pel campo, seorgo 1 Εum'educes morente. o a Iut voltoti bruscamente. gli domando so bramava assoluetione dei losue coli s. od avulano risposta che volentieri, gli so'sopra it segno delia eroea, ed esalo illlato est euio nella verae eta di circa re anni. II suo eorpo per ordine dei Bonasoda suporiato in S. Maria in Giorgio sur una treggia, s deposio nella Clitosa principale deI tuom. eomo dico lo storico dei Bona de Monaldo Leopardi . II MONTANI pol cl narra tho Venn trasmartato a Fermo ed esposto per otio giorni uella pubblica pianZa a spavento dei in polo. Non si sa pol da clii fosso proso o dovo lasso tumulato mori di Fermo, poletio ualla Gemnita dol 4 novembro 1530 si lia clio ii Magistrato di Formo a proglitera di Valerio Orsinio della madro di Iui acconsenti di Meompagnam eon solenne pompa it corpo deli EusIreducet clio veni va rieondotio In citia per esser deposto nel sem,lcro dolia sua famiglix Ixi: a Intui iuili mi D. Valerii, et extollini ejus Consortis reportatur cadaver D. Ludovici Usredueti in eivitatem humandum in tumulo m jorum. et quia nullus o Magnisscis Prioribus attinobat ad memoriam di. D. Ludovici, sancitur quod ipsi nihilominus vadant honoratum diuus . ad quod eonvitati sunt Nel Paltra Comita dei 6 Hugno 153s si loggo. cho dat consigito si concede elio si saeriata cappella ad onoro delia Coneerione della B. Vergino sopra la porta di S. Francesco, conelio pero non si a di pregiudigio ale uno per Ia di sesa della liorta. II hel marmoreo monumento satiosi innalaara ualla sua madro nella clitesa di SauFrancesco ove tuti ora si ammira, erodest seolpito da Andrea conlucci detis Sansovino; inquesto rimmagine dolia Vorgins h la mi glior Partis . a vi si legge Ia seguente iseri Eione:
Illin. dominum. Ludovicum utraq. familia generosum materna de odis paterna de Eula ductis armorum presectum virum equestrem civitate benemeritum mater hic pientissima et sui maximo cum luctu posuerut m. clxxvii.
t, clueos . Altri duo Fermani ancora surono elevati alia carica di Senatore di Roma, ei οδ, Gentilo Braucadoro o Daolo Verandini GENERoso SALOMONI , Tubula chronomorea Senatorum Urbis, pag. 18I; Roma, Salomoni. 1769 3. 43 Intorno alla morte deI cardinal Domenim Caprant ea, ve di ta nota num. 247 apposta alia ero ea di Luea Costantini, pag. IN. M Porci eliis Is monacha di S. Caterina erano ridotis a solo quatuo ed una badessa, o di piu non conducovano una vita essmplaro; clis angi, at diro dei Cronista, erano immersa in lascivis o altro inconita . la estia mal volentiori soldiivato, o eon pubblica Cer. nita dot T otiobro 1463 deeroto Ia eaeelata ei esso monache. a che venissa concedutolt Conis vento at canonici regolari di S. Agostino. Cosi Ieggesi nolla dotia domitare Strativitur nutiore Canonicos Restinar sncolas S. Catharinae meo morasallum P. La chiosa annessa at Monastero su eretia nel 1226 per Ia pieta di certa Costantina, comost ha da una Bolla di Ugono II vos vo sormano, riserita dati' Ugholli o p esa donata alBanodeuini. Ved. CATALANi. De mc. Firmiana. Pag. 188, B Annales Camala. tom. I, Amena. . pag. 412 .La deita chiesa gili radonis. eon Ceralia det 28 aprils I425. venne ri struita davn tal Giovanni Brensio architella, di cui ignorast Ia patria; o vi Mopora tanto buongusto ed armonia nolis parti, clis puo ritenersi ossam stato uno det valenti artisti viquet tempo. I lemami oecorrenti a detin sabbrica sumno somministrati da un tal Mamchetlus. Apparisco melio da altra Comita dei 2 iuglio dei 1513 clis si raeeoglisvano elemosino per Ia costratione et detin Glii rea. Ia quale su consacrata nel I528 da monsignor
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Pastorelli vescovo Algarenso nella Sardegna. Non interno della medesima si minia a una pili ura a buon laeseo rappresentante S. Ubaldo, S. Agostino o S. TonanaasO martire, credula da molli opera di Vineenr0 Pagani, B dat eli. Gabriele Rosa di qualelie scolaro di NicoloFilotosio detio Cola dan Amatrice. It coro o di legnamo dipinio; vi si vedo ii millesimo MDXXX P. KAL. MARTIAS ed in omi stallo vi sono tro lettero singolari; si crede opera delme desimo, o di qualche suo discepolo. At presenis dotia Chima h umetata dat Pam eo di M. Cosimo e Damiano o Caterina Vedi RI CI, I femoris storicho delis Aris e Mou ArusUstella Marea, Ancona, lam. I, pag. 4T . 6 Mane ando alcune cernite di questo tompo, poeO o nulla puo narraret in torno agri avxenimenti della nostra ei ita , se non che alc uni storici ci dicono clis it Luo tenente nolla Marea. vese ovo di Tivoli spodi ai Cardinali uniti in conclave per Ia eleetione det Papa, asino di averoaluti eontro i Fermani cho molestavano quei di Mons anpleuangeli. ed ebbo 150 soldati duci vitanova; ma InnocenZio VIII. nuoVo Pontoneo, compose Ie vertenZe, a cosso Passedio di Mons aptetrangeli. st attrest a corremors la spesa satia ualla elua in dueati 1500 o non diquindicimila e clnquecento . come inerma PAnon imo; ed altrottanto dieasi delli seimila clueatispost dalla ei ita peril eonvenis dulPAnnunZiata, eho deve rid ursi a soli 600 MARANOONI. Morsa σι Civita nova. lib. ut, eap. xl l . T II vescovo Giovam hattista Caprani ea rotis ad Ogni forta di viri ed odiato dat Puniversale es Fermani, Preso J'amors per bella e nobile signora delia famiglia Adami sermanas introdusso in sua casa, e sorpreso in mal punio dat parenti su ueciso e get lato da una sine stra nella strada. ii di dolio coneri deI I 484. Autori principali ne surono Dornardino Adami a Gabrielo Cristolari. Pin dat π mareto 1482 ii popolo sermano, eon pubbliea Cernitanella quale molti oratori tennem iungo discorso intomo alia psssima vita det Capranira, stabiliva cho von Issero mandati ambaseiatori sti Papa. amneliis rimovesse dati a sede vescovilodella citia it Catirantea, o ton tutis te loro sorae perorassero tale causa e dicessero ancora at Pontisses si velit hanc civitatem, an Iohannem Baptistam Discopum . credi amo riseri roli discorso di uno dei eo ultori dei detio Consi gliocho su spoctabilix et muriae coustantiae vir. oene Sus eques et leoum uoctor, exim sua dominus Iohannes cle Aeeto, ii qualo dopolo eo ueto sormalua ed in voearioni e dixit et consuluit quod . attenta mala et pernitiosa vita Domini Iohannis Baptistas do capi antea et eius lascivia, levitate sensus, malignitate
animi. Et inhonesta conversatione Sua maximopere, cum pro honestato iterversitatem, procastitate luxuriam . pro humilitate arI'ogantiam, pro honΙgnitato iracundiam . pro religione simoniam et spolia Sanctorum et odium, sodomiam si Omns aliud vitium sempor in civitato et comitatu docuit et exercuit. Reeoquod non episcopus nec omnium pastor sed lupus non praelatus et religiosus sed adulter, non pater civitatis, sed stliorum suorum, et populi sui homicida merito appellari debeat; et attenta capitali inimicitia qua inter tantos nostros cives alligatus est. et habito respeetu ad multa ot mriora seandala qua in populo nostro emanare possent ex ipsius detestabili vita, pro salute animarum nostrarum et conservationo nostri ecclosiastiel et populanis status: et pro evitandis seandalis, quod nullo umquam tempora permittatur neque tolleretur quod dictus D. Io. Baptista do cetero roeipiatur in Episcopum Firmanorum, et quod nec per so nequo per ejus aut alios suos ministros et ossitiales super personis et bonis Episcopatus pastorato ossicium exercere possit: et penitus Mus detestabile nomen d civitat et eomitalu Firmi doleatur et annulletur. et prius Pir- manus populus pro libertate servitutem, pro paeo bellum, pro gratia et benedictions Apost lieas sedis et SS. Pastoris, indignationem interdietum et alios e relesiasticas tensuras et, si fas est loqui, aratrum Potius pati, quam ipsam in Episeopum et pastorem animarum reti peror immo pro saluto nostrae patrias et quieto populi hujus civitatis, et pro praedictorum omnium victoria unusquisquo particulariter et in genere exponat animam, et caput filiorum: et bona, honorem famam, et dignitatem derelinquat potiusquam ab isto incepto desisteret et finaliter, iterato, et de novo scribatur oratori nostro qui est Romae. quod instanter et instantissima et ea qua decet raverentia et humilitate genussexus supplicet et supplicaro debeat S. D. M. et Sacro collegio et Exeel. et Rev. cardinalibus quod pri,
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ANNOTAZIONI E GIUNTE saluto animarum nostrarum, pro con Servatione pacis nostrae et Iaerpetuae quietis . pro reputasione magnae et sinalis arrebellatiouis hujus populi. et pro reparation se multorum malorum
sit scandalorum quae sutura essoni in hac sua devota fideli et pacis ea ei vitate et comitatu. solita sua benignitate et charitato ac pro pastorali ossicio suo do salubri remedio provideatot dictum Io. Baptistam vel revocet a dieto Episcopatu, vel saltem trasserat et trasmutet et nobis nostroquo statui religiosum et honestum patrem Episcopum et pasto rom substituat v. Gli Oratori Fermani pare ottene ero II loro intento . ciose di sar rim vovere ii capraniea. potelio sappiamo clio Francoseo Todeschino Pieeolomini ne 1 15 giugno 1483. aneor vivento , iovan Battista capranica, era stato nominato aniministratore de Ila Gli ipsa Fermana, o continuo a re orta sino at I 503 in cui su eletto Papa. Il Pontenco Alessandro VI poro, sorso conscio dolio tanto iniquit 1 eommossa dat Capra. ni ea. volle efforo boni gno appresso i Fermani. assolvendoli da Ogni pena, purcho lassemandati a visitare la Chiosa di S. Maria in Loreto; o di piu su stipulato istromento di paeo fra Niceolo Canoni eo delia Basiliea Vatieana o it cavaliora Pietro fratelli Caprantea e loro successori, o Da Battista o Bornardo fratelli Adami o Gabriele Cristolari sermani si ineto Priormo Ilae, num. 4l T. Mi. III 0. e I ID. - Vedi anelio UGRELLI . Italia Sacra. COLLOCI A. . Pirene, tom. xxv. pag. IM, in nota. CATA I.ANI. Dct Ecclesia Fimnana. pag. 260. Marium IOHANNis BuMARDI. an. I 493. pag. 229. editum ab Aeliille Gennarelli . 8ὶ Astolis, o Astolla Guid eroechi, seroee eo mandante Aseolano . eommise te piu inu mane erudelita alia prosa di Ossida con se ieento bastati. Dat Re di Nat,oli olisnno in aluto Et toro Floramosea elis lascio in Omda ANONINO AscOLANO, P. 356. A sit ei. Mernovie storichoat
93 2 questi it colobro Pio ramosea elio uella snda di Barte ita do tredici italiani controi tro diei Dane est, ave va inito rivi vera it memorando avveni mentia degli Oraeti s Curiarietis ei tramandarono Io romane istorie. La sua famiglia nobile era originaria di Capua. IlGRANATA a pag. 337 dei II voluino dolia Moria ui Capua, dice elio a uno di gran campioni, 4 rinomati uelle storie. δ Ettoro Ferramose a s sic γ ν Vodi la nola 248 a pag. ira. ol AN Nisso AscoLAXo ali anno I 497ὶ 10, Il giovane Oliverotto Eu Geducet gia strenuo capitano sotto lo insogns dei Vitelli elie militavano nel rpamo di Napoli per Cario di Francia. tornando nello Marcho su in questo anno 1497, per volem dei Consi glio muniet palo condotio allo stipondio di Formo, o conuna banda di uomini d armo, o e inquanta balestriert stotis di presidio a Ripatransone, o in Commissario contro Olnda. V Morosa mente piu Volte Oliverotto si di isso eontro i nemiei in Ripa transons. da dove Se no parti per essersi satia trogua con gli Aseolani P cassETri. Commentario si vo clemi Eu e cci 248, a pag. 1πὶ. udrea Doria condotii ero di genti d armct, sera in questo tempo allo stipendio dolla nostra ei illi: divenne mi grando od immortalo per aver salvata la sua patria. di cui som- pro rispotio i diritti Vit Andrea Doris in MURATORI eum notis variorum Pserum italicarum . In Bariolomui eo di Alviano dolla nobilo famiglia dei Liviani Conti di Alviano od Α tiliano. Signori di Guardia, pictoli eastolli doli' Umbria, o citiadini di Todi. Si credo nato ei rea it 1455 da Francoseo di Ugolino Liviani o da Is abolla Atti e in il quinto nglio. Ebbona dalia pucriata ottimi proceliori, o giunto alia adolescen Za su dat padro mandato in casadegit Orsini ad imparare la genti terra o I arte militare in tui divenna celebro. Nel 1473sembra assere gili ritomato in patria avendo proso parto ad una harussa contro la famiglia Raniori. Quindi torno nuovamento con Viminio Orsini. s poscia si reso ne servigi di questi, od or di quelli, como era costumo di quel tompo, quale capitano di ventura, sed melis dei Papi. Nel I4M da Innoee o VIII su nominato go vernatoro a castellano di Todi. 1 qualiumci tenne appena un anno, certando P Alviano altro glorio. Disatti egii milito in Toseana, nol Rea me di Napoli. neir Umbria. e da ultimo nella Lombardia o nol Vonoto, essendo eglial servitio di quolia Repubblica collegata eoi Ra di Franeia contro gli Suirasri od ii Papa, i quali voanem a balinglia il la Settembro Ibis e dum, tutis it vegnante glomo. prendendo it nome di Marignano. nella quale so si ha a erodoro a parocchie relazioni. dieiotismila
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IM Oiulio II eon brovo del 14 agosio 1504, in seguito at procosis satio dat Logato delia Marea dom la morte di olivomito Ensrro dueei, eedis alia ei ita di Formo tui te lo toto eonsscato at ribolli Fermani, e rassolvis dat censi, stritti e multe. mediante lo sborso di tr mila ducati s Cernita det 2 set tombro I 504 . II; II Guider elii, cho es iliato d'Ascoli erasi refuggito in Castignano. contro voglia, pel
lano suppileo n Logato dolia Marca, Aless Andro Farnose i,oi P lo IIIJ, a portarei in quot laesita eon uomini armati. vi an dotis it Legato, o conchiusa una paeo universale, assolubAstolis con tuiti I suoi fautori. Ma ii Guidero Ylii sem pro di animo torbido o inquisito nol 15 torno nuOvamento ad infestare quoi luoglii; poro datost ordino da Giulio II di arrost ars silui eomo i ngli, questi si salvarono colla suga an dando a Veneria, ovo preseleti sorvitio inquella Repubbliea, Od il padrs imprigionato su condolis alla rore a di Forti ONIMO Asco- No. pag. 35s a sementi . 18 Camilla Varano figlia di si ullo cesare, o di Gio vanna Malatosta naequo ils aprilo I 458. Si resa monaca prosossa nol monastero di S. Chiara di Urbino it 10 novom-bro I 48I prandendo it nomo di Battista. Quindi da suo padro, per avorta presso di sh, edisse a-tosi in Camerino it monastero di S. Chiara, net 1 84, o Recompagnata da otio monache,
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da Urbino si trasseri alia sua patria. Eretiosi anche in F sermo ne1 1501 ii nuovo monastomdi S. Clitara, Giulio H. con breve 28 gen nato I 505 Mistonis ne tramilvio priorato ui N. 645. invio la sud deita Bnti ista Varano et Annota Ottoni a Formo per dare allo nuove monaciaei prinei pii di monastica disciplina. Compluto ii suo unicio si rieondusso a Camerino, ove consama di sauia donna. si mori it 31 magno 1524 , o come altri vogitono dei 1527. Dat papa Gregorio XVI in Meritia rea i beati. Cottivo eon Iodo la letteratura. e gla molis rimo sono alle stam ps LITTA. sum folis rarant, Breve competram stella vita stella beata Bast stare ι clueδει Varans as Camerino; tui 1844, Tip. Sarii; LII.Ii, Moria ut Camerino, Paris Ir. lib. vii in. l9ὶ Con Ce ita dei 2 oti re 1503 venna doeretata la eostru Elone di una Cappella a S. ROG o per sar cessare la pestileneta. Nel di 8 mugio I 506il Constillio ordino si pagasse at sindaei dolia sabbrica storini M: o quindi ii 2I agostis seguento eodo agit stessi alneaci: e Dm'aγneuda communis. st marmora pontae palatis tun is olim a tiranno Liveroeto v. 20, Π Pontenco Giulio II. ri tornando uallo improso militari dolia Mirandola a Romagne, suincontrato dagii Ambasciatori Formani, che it progamno a venire nolIa nostra citia. Egliaeeotto P invito 3 ma assari urgenti richiam atolo sol loci tamento a Roma prosogui dimitamento ii vi aggio por cola. Ahanto pero dat te saticlis o da di arma, da cui iungamonis su amitto, il2I sobbraio Ibla passo da quosta vitae. Gli successe nol iioni incato Loono X. ii qualo, bonovolo vorso i Formani, conformo Ioro, con breus det 4 iuglio 1513 consorvato noli Ambivio prioratqui nutu. 745ὶ la saeolia di battore nolla χocoa i quat trini o i piceoli. ma poco duri, rosemigio di tale diritto, pol clio per la moltiplicita dolio ae lio ooniandosi grando quantita di m ueta di ramo. non di giusto pom o valor , ii dotiis Pontones con Breve det 2 subbrato 15Is
lli Ferino. vediamo opportuno di rico ars un opuscolo deitato da Gi AciNTO CANTA IAM Essat RROM. col titulo: α Memoris storicho intorno ot illustri Domini uouia nobiIusima sum soliaues Conti Vinei ut Fermo, corraeuale ut Opportuni clo nenis. Miacm ata. C tesI. 1845. In osse si distingue Precipuamento Buongiovanni, ii qualo nol I437 obbo varii importanti incarichi o commissioni da Francesco Ssoria, cho i appello amico suo cartarim O. ed in appresso da varii Legati cardinali o principi. Si apprenda aluesi clio un Concotto Vingo Fermo da Cosimo Duca di Florenta su elevo e deputato a tenere si, tale eura delle sorti-ncagioni, elis si sacessero cosi alia citra di Floroneta, o si in qualunque nitro Iuogo deliqueale dominio, como si log net diploma II Mnnato I 540: ed in altro di D. Fordinando de Modici granduca di Toscana, dato nolla villa delia Magia it I.' di gemato di i5sa, cis cui Iodando varii uomini delia detin famiglia, elio surono at servigi det pastra di tui gran Iucaci,simo. isa quali i Cap. Concello o Gia Omo con altri et deita casa. Io flesse nol numero de eas itani, o do Piu cari ed accesti suoi genti luomini o familiari Vodi i Diplomi meati per dit,loso neli opuscolla so ra notato dei CANTA NEGA . 23, Dollo tre sorollo di Ludovico Eusodueci. Catorina o Zonobia oransi maritatola prima con Paccaroni, e la se Onda con Adami, o la toradi per nomo Oiovinna Maria ilIT marro 152I eoa Vatorio Orsini. ii qualo stabili sua di mora in Fermo, e appartonno at municii cile reggimento, essendo aseritis alla contrada campole s. Ebbe Gi Ovanna Maria fra glialtri uti figlio, cui pose ii noma di olivomit o. ed alia cel brari ono det batissimo sumno invitati i Priori dolia citri. Sembra pura elis la lami glia Orsini si partisso da Fermo sulla fino
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ANNALI DI PERMO NAUTORE AN NIMO
243 mqondosi da noi riscontrati i libri dolio eornito consigil com ali, non si sonotrovati noli Archivio Prioralo; o fouanto si pu6 indicare un avveni monto importanto per lan utra citia . clob clio papa clemento VIII, do po la morte dei di tui prodocessore Adriano VI. eonsermo interamento lo statuto. 1 privilegi s le consuctu lini dolia citi, di Formo, como si apprendo dati Archivio Priorato. anno 1524, N. ira, II 8T. Quali hro vi di Adriano di clomento surono stampati nel somniario dolio eauso tra la citi: I ed i castolli. N. 57 a carta II 6 solvo altrosi e casso ogni procos so satio dat commissario apostolico Francosco di Manire-donia eo atro laciti 1 di Formo o i Formani, i quali orano stati multati per aver dis preaetati alciani pro. otii da osso in litti imo. Prior. . anno I 525. N. 925 . 25 Inssorondo nuova monto ii stat tollo della pesto nolla cit tu, i pro posti ai magistrato ed i consi glieri secero ri torno in Monto Ottono, come net 150.3: pote ho o per aria piu benigna o per cati telo pitu e meae l. resto anelio in quosPanno Osento dalla crudele pro sonta dolmorbo. Prosero stana a nol eonvento dei francos ani. ovo colobrat Ono per Iunga pera a i si gli, dis utendo rit ovantissimo biso a di Stato. MARisi Αciumn , Storia di Montouons, pag. 43: Formo. Parcasassi . 2M La famiglia Partino doue ossero originaria da Monto flore, o quella stessa cho nella prima mota det goeolo XIII dulto it cardinato isentite, o clio sorse, salita in rino manga, sitramuto a Formo. In dotio castello di Moutenore doli Aso consorvasi un magnis leo monu- monto inito in algare net 13l0 dat d0tto eardinals Partino a suoi gonitori, clio su publili eatos deseritio da G. DE Misicis uella Flet rael Monumen I ui Formo, re Susi cuntorii l. pag. I 13 sseguonti. Roma. 18il. 27ὶ Fra i molli uomini illustri nollo armi clio sorsoro ii ita nostra citin do vo an nou rarsi Saporoso Matioueci. ovo nacetus nel 15l5 da Liae a se naitissa Boriaechini. Dodito In lasanei ullo at manenio dolio armi. Potδ. appona Vnreato ii quin die simo anno, portarii in Piemonio, o nouo ii conto Anni halo di Novollam approso i primi rudi monti doli arto militare. Passo quindi at servigio dolia repubblica venota. lo cui sorgo eo mandava Vatorio Orsini. a combat te valorosamente in Corsu e Dalmania. Quindi eorso sotio lo bandiore di papa Paolo III, o di nuovo ritomo con t Orsint. Militando con to veneto mitigie net posso limonti di Dal nimia contro it Turco obbo la fortuna di sar prigionis in ta mox lis dot generato turio Rosiano Pascia, fgliuola dei gran Solimano, clii Amata Cameria. o condolia a Fermo, ivi la tenne set tomest, o poscia su rostituita ut padro in cambio di molli prigioni eri a schiavi marehoriani,s statisti. Dasso poscia it nostro Matioucci in Flandra ad noeompagnaro Giordano Orsini porcomballem con 1'Imperatore cario v. elie era intonio atras fodio di Dura. che per lo suo arti guerrescho presto su preso: ed egit pol primo pianto' i myoriato in se a sui baluardi, ma serito in una spatia da uia colpo ei moschetis dovh alionianarsi dat eam lio. Risa natosi, corio atras sedio deli altra sorteZZa di Landreey. Torno poseia in Italia, si formo in Pisa oquindi a Padova. Guorrcggio in Iseoria, net Parmogiano, ne i Florentino, quasi Rem Precon Prospero succosso. o nol 1569 da papa Pio V venne oletto eolon nollo o revisors dolio sortifica Zioni di Ancona; quindi mandato in Avignono, in aluis di Carlo IX ro di Franeia. su chiam ato dalla Repubblica di Ragusi, ovo ovii ando o la dis se datis armi tu cheselio. Ma dopo alcun tempo, non consacendogii ii elima polia sua mal forma salute, torno ad Ancona. dopo avor rico vuto da quella repubblica ricini profonti ed una pensions annua di duomita scudi d oro. Riclitamato in a vigno no da Oromrio XIII per disenderio duli Umnoui, tu si uni alia mitigie seanoesi clis orano intonis atram odio di Mineria. So non olio it malodi pisitra o i molli dis agi o satielio sostenute, Io seeoro eadem in talo prostragio no di sorrae, cho vani ri ei no i rimedi e locum cho gli si prestamno, a ronorando guerriero finiva la suavita in Avignono it 3 agosto l578, net fossantesimo tergo anno det Pota sua. Gli sumno zelo-hrati magnistia su nerali. ed e retto uu onore volo monumento nolla clites a de' stances ani di xvignone, et altro dat suoi parenti ne i mugior templo di questa ei ita di Fermo, nolla Π
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cui haso sono scolpiti alc uni ben rararuppati trosei militari, con iserietione latina DE MINIciis, OAETANO, Monumenti ui Formo, Tomo t. pag. 13M. 28ὶ Αltro valento guerriero accenna it nostro cronis ta, sed e pereio che ancor di questo breuein nio narreremo la vita. Nacquo Orario Brane oro in Fermo, net primi anni delsecolo XVI, da una delis principali famiglio di essa citia. Ancor giovanissimo in mandato, per addestraret nolle armi, a Pirro Colonita che militava agli stipendii di Carlo V, cui Orarioso 1 sodolinento nolla spodigione di Tunisi, di Gormnia, o di Francia; e i Oscia it Brancadoro, divonuto valonio, su condotiio d'uomini d armo o di invalli per Ia gono vese repubblica. Era in Forino circa il l 540. a riposarsi dat travngli uello guerre in seno della propria sanitia ulla, quando su richi amato da cario V e mandato uella Germania per la guerra coniro ip tostanti, o si segnato nolla ditissa di Ratis bona, i er cui ob si dati' impora toro un annua ponsione. Fit mandato anelio atrassedio di Mota. rua la stagiono De ldissima producendo molio inserinita . dovo levaro ii campo. Nel lxa su da Carlo U mandato in aluis dei Gen vosi con un corpo di in illo o cinqueconio tanti por la spodietione di Corsica. vario vici situdini di assodii o di combattimonii i Corsi, alui ait dat Francosi e soprassalti dat Genovos ii,erdoti ero tuiti i luoghi da esst i ijssed uti ne Ir i sola, trami Macelo. Seguitando te scaramucci estit uia glomo Sorta questione con diversi capitani genovssi, uno di essi. lo Stoicorino,ucciso Giordano da I ino. Il Brancadoro e lo Spinota, cho eran prosenti ai satio, ma cho non ebber parto alciana nol dolitio . crede uero di partire da Como ovo avvenue ii easo andari a Dastia. Ludovico da Brando cugino detrucesso Giordano, intosa la mortes di questo. uscida I astia, ed incontrato ii Brancadoro, credulo complico dei dolitio . to assali: o beneliis Oraχio valorosamento si disendosso, da un colpo di lancia su nol potio trapassain. quindisopraxiliunii i servi di Lo lovico, venno da questi inloto dati arcione. Od ucelso. Tale su ilmiserando suo del valoroso guorrio . it qualo dovo si aspoitava vita di mugiore celebritas di pace. trovo suetituratamento la morte. Dalla famiglia gli su eretto nel duomo di Fermo un marmoreo monumento olperato dat valento scultoro vonoto Alessandro i Vittoria, uno dolmigliori di quoi to inpo. st bello in Gai sua parto, e il lavom si riscontra domo deli aureo