Cronache della città di Fermo pubblicate per la prima volta ed illustrate da Gaetano De Minicis vice presidente della R. Deputazione di Storia Patria per le Provincie della Toscana, dell'Umbria e delle Marche

발행: 1870년

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seguente Vonno vn messo da parte det S. Gio. Paulo Bulione eho persuadeva eho siaeeotiasso : ma la cula gli rispose che adesso per essem Ia Sode vacante non ara tempo. porb gli saceva intondoro cho nolla cilli non si Moestasse. ma lui non vollo ob diro, ma ii di seguonto che su alli 9 margo so ne ando a Fallerono dovo su - vuto da suoi partimani, cho la eiu mando Gio. Antonio Eustoducto comissario adsito loco a protest argit da parto delia ei ita eho se andasse con Dio, ma lui non volle obediro, ma manub patente per te castello dolia sua venula, per il eho la citia simosse con quattro milia persone per sarto prigions , che tui sentando et megia notisso no ando con Dio essendo stato tro glorni in deito Castollo. Venne pol la nova dellaereations ni Papa Leone X a di undici di margo che su satis grando alle erga. La citia subito spodi Girolamo Brancadoro at signor Gio. Paolo Bagliona dolpndosi eho detto Ludovico fosso venulo in similo tempo per sam inmugito con Meusam lacitin se non raveva accellato, ma 1' fortasse che se tui voleva venire nolla eitta venisse como eii indino, altrimenti non pensasso, che gli sarobbo venuto malo. Inquesti tempi si saceva io guardie per la pesto eho si saceva sentim como i anno pa fato. Stava in Roma Gio. Ballista Morono e Belamino d'Alessandro oratori andati per Io eosa dolio Rim o lacitia ii seco sermare sino alla crearione det Papa maiidan- doli commissions cho andasse a rondero obedienZa al Papa, agglumendoli Sig. Paulo Aurelio o L mnardo Carpino Modici in Roma quali presentorono at Papa seudi 200d oro per donativo. In questo tempo quelli di Sarnano avendo adunato pili di clui milia santi O eonto valli. d Asculani. Vissani. Sangenesiani odo Monto det Ulmo, andarono a guastam ii novo molino dei Gualdo e ci ammargarono sei do quelli che Stavano a macinare e mi

Un'altra volta quelli di S. Gonosio assaliamno II territorio do S. Angelo, ma nons ero danno per ossero usciti quelli terraretani. se rit irarono. La citia sacendo rumoro in curia o in Roma, finalmente sumtio condan nati Sarnario in cinquo milia seudi domeon la securta di non offendere, e anco in dui milia marcho d ore Ii delit per aversarmato sonra licenZa de' superiori. R eorrendo Ludovico Eusreducto in Roma, li Papa rimesse la sua causa a card

nati a quali la ei ita mand5 tuiti ii sui deeroti, ragioni o tutio protensioni con rime terio nelio loro mani da giudicarsi do plano si equo e como li parea. A di I 6 aprilo eomincio it Capitolo dolii Patri S. Domonico che la citia Ie seceotienoro una indulgeneta plenaria alia qualo ei venna gran gente delia Marca che a quot tempo se concedeva raro; bisogno anco alloggiam la gento d'arme dei Ducad'Urbino spartito per tutia la Marm. pol segul la rottura dei Loeotenento con laetita per te tante lagiustitio cho da lui avsva Ia ei ita per Io eoso di Sarnano o

Torno li oratori da Roma portando Ia conserma do' privilogi, li baltero di qua triui e altro magis eoncesseti dat Papa, o mi bisogno mandaro conte Paccarono perte coso col Loeotenento dolia Marea o per lo eoso di quelli dello Ripe. Dol mois di luelio bisognb allogiare Io gento dei Dum d' Urbino e voleva it Loe

tenenio se dosse i donari s la citia non volova dare se non to flango. Venno in questo tempo un brevo cho so desse ii possesso do' beneflgi do Bartol meo Braneadoro at Signor Grimani, ii qualo detuo Bartolomeo adunb gente armata por laquato diversi citiadini armare loro ancora fra quali Alessandro Paccarone, Girolamo di Giulio. Francoseo Nobile ed altri cho uodendo Ia ei ita sece venire ponto dat Stato perguardia delia citia o patrato o an eo se sparsa voce che Ludovico Eusreducto satebbo

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venulo con gente in Ia eitta per Ia quat nova tutia Ia eitta sinua in sospetis, per laquai cosa proso Iei ii possesso do detii benestri, con questo cho se scri vesse di novo at Papa o venendo reiterato it breve, subito se Iesse la volonia det Papa cost v leva, per la quat cosa Bartolomeo seco traitato con alquanti citi adini di volera m tare stato, o eost andando seminando per lo popolo. promettondo di mollerti in regimento e altro promessa; ma scoperti larono prest o appie aii Francesco Campagnaccio. Bartolomao l'Angelo, Piormatino d'Angelo, Nardo di Aequaviva, quali prosi consessomno l' ordino dei uallato, per ii quale surono tanditi Bartolomeo, Gitolamo o Giovanni Brancadoro, Perantonio. MOPSO, Alessandro Simeono . Domenico Giotto. Glangiacomo Mancini o altri, quali tacendo instaneta in Roma su mandato Comissario it Veseovo di Faonta per informarsi delia verita at qualo sudato Nicolb do Giulio. Teodoro Vulpueri, Piersanio do Giulio, Piormarino de Braconi Francosco Belardino Tabor cho assistosso con deito comissario, lacesse componere pace o altro coso per quieto dolia citia; quali proso un Giulio Ricet eho consesso altro iratiato per ii quato su proso Filippo Giacomo Ulpueio. qualo per la prigionia opalimenti so uo mori. It dotto Giulio su bandito dalla ei ita e stato. In questo tempoeonvonno dare es Duea d'Urbino per lo staneto de soldati 120 scudi. Fu mandato dinovo Alossandro Quirini o Conto Paccarono in Roma per te coso de S. Gonosio osarnano cho dopo diversi successi do prede convenno cho risaeosso it Molino dol

In S Genesio venna comissario Michelo Doleo clio rimeso nol castello li homini datis Ripo eho la elici gli dotio 300 santi per riaverto, ma non ni combattula cho loroso d'accordo e la citia se lovo la spem do pascerii fino aliora cha su la nno doli anno.

It vescovo di Faonga so parti dalia citia ali' improviso o ando a Roma, o pererata citia non li volso dare ii pagamento elis pretandeva, ma diceva che si lacessopagaro a quotli eho li avevano satis ventro: andando aleunt con tui de banditi do tero carico contro quolli cho surono di magistrato dot mese d'agosto, a tro deputatiche notrosam Ino do carcerati fossoro defraudato e pord secoro apresso at Papa choli sacossopo comparim in Roma como bisognb cho lacessero, cho surono Conto Paec rons, Pierconto Ansaldo. Bonifacio Riccio, Amico det Sig. Vineengio: li tro doputati Ludovico Vinco. Dionisio Sinigardi, Bastian d'Antonio et Giorgio quali andando a dieondo is loro ragioni throno rimandati a casa. Anton Volgarino capitano a Foligno , Accursio Marchosino Potesta in Urbino, si olamo Rosato stava in ometo, ma non so dove. cho non l' ho trovato.

Aveva cominciato in Petritoli sino ali anno passato garo ma lo duo parto che orano in quot castello, eho Ia citia bisomb mandare commissario per reprimerii, o ancogente. Ando oratori in Roma Girolamo Sileno o Francosco do Leonardo per lo coso dolia ei ita e particolarmonte per li handiti. cha sinuano in Roma eho it Papa cespodi novo comissario it Veseovo do Iustinopoli per sedaro is discordio e mettoro pace, che sorti essetti contrarii, eho ossendo favoriti dat Cardinale de Medici e signoro Giuliano pur do' Medici, se no vennem alla citi fi Ludovico Eus ducto con Girolamo Braneadoro, Iosia e cegaro do Nobili, o con Paltri eittadini sbanditi a Porugia. avendo proso una banda de' invalli dei signor Gio Paulo Bulioni, antrato nollo stato subitol'andd a trovare una gran parto dolio stato. talchh seco in un momonto do' pili clo' tre

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milia elie Ii eittaclini v endosi abbandonati dat Stato so no lagirono quasi tuiti e cotto pochi do la parte lom, o cost entrali nella citui con applauso dei popolo su r

cevulo con gran letiria o non su satio se non inchoretare aleuno caso di quelli citi clini loro nemici. cho in il giorno do 24 margo. II di semento su congregato it Co si glio, su levato ii bando a tuiti li banditi, messo net numero de ciuadini Ludovico. revocato li Oratori a Roma, scrisse a tuiti li suoi partigiani a Roma, li su reso tutuli boni di Battista Eust educto gia confiscati, mando oratori al Papa a darii conto quanto era semito. Il meae d aprilo seco un consoglio det Stato dove su satio deeratocho se lacesse un perdono generato a tuiti, o anco mandato a Roma in favore deldoito Ludovico. Stava it commissario nolla citia, corcava di sar ventro li citrudini su-giti o per vigore dei decreto no ritorno parecchi. t altri se ritur ono parte in Meoli. nna altra a Remnati o una altra con it signoro di Ilateliea. Nel entrata di Ludovico it popolo di Petritoli butio la roeca 1 er terra, o per hhdotio castello era della parte Bartolomeo Braneadoro in Roma rimaas por aluto. Subito per decreto dei consigito gli su perdonato. In questo tempo quelli di Sarnano cominet arono a molestare di novo li homini dolGualdo per il molino redincato cho una volta Io levo raequa, una altra volta conpiti di dui milia persons andorono per buttario per terra e assediatolo piglib la partodi sotio e rotto te macine ceroava do prendero la torro, ma inimo nella eii in Lud vi eo con Signoro Amico Ursino con gente dolia citia dandoli Mosso li Dacassarono eli socero sugiro. Fu mandato a Roma Girolavio Montano. Antonio Morso per rispondero allo querelo do' citi adini sorusciti. o perchh dotii citi in i eominoiorono a sapo massa de gonis o stando da presso la citia saceva di continuo mardie alte porte o mura elenova gento assoldata che gli clava tanta molestia cho it popolo non poteva pagaro lo

Nel meso di giurno passb te due Regino de Napoli con 100 cavalli per terra

o la citia gli soco te spes o per sare M Papa. cho 1' avova comandato favorso ei speso milis e cinqueceuto ducati. Cereavauo ii bauditi divorso vis per ontrare dentro la cilla e quoi di dentro tenova oltro lo guardiis cinqueeento cavalli a soldati stis dava tanta spesa che non se potova suffrire, peto nel moso do luglio convocato ii consoglio det Suito su resoluto che se mandasse oratori della cilla o stato con plena ramossiono a tuiti, cho sumno dolia citia Polonio Tabor. Blasio Blanchi dot stato Matteo Harabnei d'Altidona. Luca do Battista da Rapagnano. Luciano Palmarolidalio Grotto, Pier Matteo di Giuliano d Aequaviva quali andati in Ascoli e M- canati non volsero tornare dicendo nou volereti ndaro do loro nomici, o cosi mandati diversi procotti dat Comissario non volse obbedire, surono condannati e volendolitorro li boni, ii Papa non volso dopo diverso istaneto salto per li oratori mal it Papa

volso consentire.

Mol moso di otiobro su spodito dat Papa Pictro Hariolli florentino con 200 cavalli per paciflcaro la citia per sgravarii dat te speso. Pelosso Potesta

Dei meso di Dicembro venno ii signor Gio. Frances o Ursino pariando in conseglio Ottenne cho se lacesse Iega con Asculani e la citia con sotte capitoli, su conclusa inaccottata. La somma ora di disenderat scambievolmeato l'uno e l' altra, o non ricottarebanditi dat runa parte o i'altra. Ludovieo in questo tempo andb con Signor Giulianodo' Modiei al Re di Francia mandato da Papa Leone. In questo tempo su rimesso it modo delli anni passati in mano dolio Stato quasi Ogni colla per averti favorevoli, quali rimisero li risormati qualtro delia ei ita, otio dello Stato con amplissime autorita.

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Νel quat moso di iuglio Ludovico Deo una compagnia do eavalli di ducento e

Fu satio legato della Marea it cardinato d'Aragona cho mando per suo Vica Legato in Veseovo di civita visitato dalla citia a prosentato at solito, quale det mese dilabraro seco pacificara con Sarnano per lo coso det Molino uel Gualdo. Fu mandato a Roma Teodoro Ulpucio do sobram o mi di mugio Girolamo Braneadoro per lo sac-eendo delia citia. In questo tempo Ludovico Eusreducio avsudo dat Papa una con-dotta do cavalli la seeo nella citia, o metiendola in Ordine di sopravesto nobile, co ducendo eon tui paroechi citiadini sta quali Alesandro Simeone suo Locotononis. matelli alla volta de Floronga con signor Lorento clo' Medici loro generato. o it ca dinato do' Medici Legato andb in Bologna dove stello tutia la stato e parto detrautunno per ossorvare Ii andamenti di Francosco re cli Francia, cho in questo tempo Venne per acquistam ii Ducato di Milano, como racquisio cacciandono Massimiliano Slarga como ne sono pleno te istorio de quoi tompi. Era stato ragionato da Pistro Martolli do rimanere Ii citi adini soruseiti, edalia citin rimesso a tui; mentes andava negogiando alii 14 agosto net saro dolgiorno si trovarono nolla porta delia ei ita Battista Guerrem, Alessandro o Girolamocli Giulio, Alessandro Paccarono con sei cento pedoni. sessanta cavalli ammassati da diverso torro convicino alia citia o metiendo soco alle porte, non essendo guardato enlrb dentro solo Girolamo Branc oro con 50 eavalli che volso saro os perienta, maavondo perso dieei de suoi si suggi a Potritoli o li et tiadini antrati pigilorono tutia lacitia a sacchegiamno alcuno caso de loro contrarii. se misero a pigliare ii possesso stellacit in o noli' ingresso Bariolomeo Brancadoro incontratost con toto su seriis in testa,ma por avero bon cavallo se suggl. Gi lamo andato a Potritoli convoco tutio it Statoelio subito venns. o dui giorni dom venne nella citia per sine larii per larga, maquolli dontro ii andorono incontro o vicino alla Torro di S. Petre si attaccarono la battaglia Ia quale durb per parechis ore, ali ultimo li sorusciti sumno vinii con manco D

mero o di loro surono amatrati pili di centis o so ne sugirono a S. Petro degit Agli: dellacit in no morsero parocchi Da quali Girolamo Montano. Montre it Stato se congregava Franeesco do Nobili mosse quasi tutis it popolo do Sarnano per venire in soccorso dosurusciti. ma arrivati a Sarvemiano intosa la rotis doti ero volta. Entrati nel teritorio uel Gualdo abrugib pili di cento easo e prodato tutio it teritorio se ne tornd a casa, chainteso nella citia ei spinae eou tulta Ia gente Girolamo Brancadoro, quale enuato nolteritorio di Sarnano gli det te it guasto abbrumando, guastando e rutando ogni cosa; quale intendando it Vice Legato dolia Marin andato in persona in campo li seeo formamo Volso cho tornasso alla citia, e cogi su satis. Cho convocato it confinio condannd. li cilladini por ribelli O co sed loro i boni o anco atquanti cit ladini di dentro chos erano mostrati loro favorevoli ira quali su calisto Paccarone, quale appellando alsuo Legato non voleva che ni si ingli esse loro i beni. Ordino it configlio cho se facesso guardis di e notis per la eitta a seco di homini alii quali assegiab venti homini per uno. at quali duo caporali. II giorno o notio is ava de sare Ie guardis o li 50 cavallistava allogiati in piarga cho a un cenno solo It congregava tutii ii soldati e eaporali: Fu satio auco consigito a quelli cho erano morti per servigio delia citia a Iom s migiis se dasse cento ducati per remuneraZione.

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Lombardia o stetis allos uiato tro morni alta Torro di S. Patrihio , Rapagnano. Atinia, Monto Giorgio, clovo concorsa tuiti li banditi della citia o stato o socero gran danni in deito terro o particolarmento in Alinta cho in sache lata; una altra banda allogod alta Ripa Transono cho su pari mento sachoggiata o minaectava ii simile alia citia peristi gazione do' banditi, ma venendo Ludovico con li sui eavalli di ri torno da Florentaso partirono a torna no in Regno o si provarono d'entraro in S. Lupidiuecio, manon ii venno satio a sach gib il paeso loro: su mandato meo prima a Flore a Pi tro Morso per gli assari dolia eiit, at Cardinale clo' Medici a signoro Giuliano. e meodopo a Roma per te tasse de Segrotarii. eominetb di novo a molestam la etiae altri negorii. In principio di questo anno morso Alsonso Argolino in Adria Vice Duracho ci stetto sopra a dodeci anni. Anton volgarino stetis in Guemo a Fabriano eaneo altrovo. cho non in il nome.

Ludovico tornato nella eittin mise Ie suo gente a svornaro nelle terris convicine delia Clitem, mi ando a Roma dovo stolio meo per metiere in ordine te gente perr improsa d Urbino. Gio. Antonio Eusroducto ando oratore a Roma per i 'inari uella citia ma pili per sam levaro li banditi dat lo terro della Chiosa cho mai Dis ottenere. Nol meis di luglio ando Ludovim eon dui milia santi o ducento cavalliali aequisis d'Urbino por Lorengo de Mediei investito dat Papa. Girolamo Brane doro ora conduitiem de santi, ii successo non Io trovo. Nel moso di otiobro passb il Signoro Murio Cotonna eon l200 cavalli. parte di cui h del Signoro Fabrigio o anco con tantoria spagnota solio pretesto cle passare in Regno che Venno da Roma a con Ia parota det Papa o cardinato clo' Medici, sitratiennct nello torro dolia Marca alquanti giorni, mi se no venna nella citia all-giando suori dolio mure dandogli vitiovagiis gratis, quando la mattina a d1 26 otiobrevoltato rarmo contro la citia con li banditi cho flavano con tui . mise soco alla porta di S. Catorina : li et tiadini accortisi tardi, si misero a sbarraro detin atrada conbotto e travi conducendo un pergo d'artigitoria in dotio trincero voltato Verso laporta dovo volova ontraro, searieatolo eolis it Signoro Murio in una eoscia per laquale mori poco dopo. Li soldati instiriati spin sero dentro o rotto quelli pochi ripari presero la citi1 s in quattro glorni otio stetiero la saetieratarono; la magiore parte Moiit ini so ne sugirono per raltro porto nol contado. Dieono cho la causa della morte det Signoro Mugio su cho abrugiando la porta o stando it Signoro Murio nolla Chimado S. Leonardo fori di dotia porta, vovendo eho it soco stava piu cho non volovalui a brugiare, comando cha un Crocisisso di legumo elio flava in dotta Chios a Sebutiasse nol meo, o venendo bullato it croci fisso non la toeco dat soco o porcio latio levam in portato in un loco, s il porro d'Artogitoria, cho solo su lirato a caso CUM lui cho sinua in inergo de tanti soldati, o non altro; cost io l'ho sentito da homini vocchi eho hirono a quoi templ. La citia su prosa a questo modo. Li capi cho condu sero it Signor Murio su Franeeseo Nobile, Girolamo di Giulio. Li Priori fugiti nel castello di Loro mandorono vn mosso at Papa. quali alli .30 spedi un Comissario suo cubiculario, quale venulo subito troub la citin sachereiata e reseretio andato via carco di spoglio. Cho so te genti della citia nou stavano fori, non ri civa costfacit mento. cho stava como ho detis in Urbino 2 l .

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ANNALI DI PERMO NAUTORE ANONIMO 255 In quosis anno su caristia grando. Ritorno Ludovico da Urbino. Antonio Morso a Florenga o mi a Roma per oratore. Giresamo Rogato a Terni Potesta: eostui sompre stetio fori in ossicio ma non

In questo tempo su sondata la Chiosa di S. Calorina.

Soguita la guerra d' Urbino, che it Duca meso fori uno egercito do' Spagnoli, Francosi e do' tui te nagioni o ra uisio quasi tutio it Stato eccetiis alcuno terredissso dalli nostri soldati, quali mi de Maggio tornamno a casa, o per il viagio detiero gran clanni nova passarono. pol segul ne i meso di Giugno a di IT il saceo dellaeitia che gli su dato da cario Bullono bandito da Porugia con to gonto dei Ducad'Urbino, cho non avendo modo di pagaris, is sparso per la Marca, poco meno nonia saeheggiasso tu ita coma noi, cho uni tisi tuiti Ii handiti della citia o stato se novennero nolla eit in s non essendoli satio rosistenaa da nesuno cho strano fugiti per diversi Ioehi ontrarono dentro. la sachrugiamno, non lasciando Chiosa, Nonasterio eho andasse si anea da detis mina o spogliatela de tutio coso buone , se andorono a Potritoli qualo lo brumarono ad instanta clo' banditi como paretiali da Braneadori loronomici, o eost pol tornando li Torratani trovaro lo case nudo ogni cosa desolatae si misero a riabitaria e ordinaria it meglio che potero. Stava Girolamo Brancadoro e Ludovico alli servirii dei Duea Lorento S Urbinoo dopo riacquisisto ii dotio Dueato, cho it Duca per non potere tenero gento cedetis. It Conto di Potonia passo con gento Spagnota in servigio det Papa, Ludovico con to gento delia citia o Stato a Chiaravalle eontro it Duca d' Urbino ii quale lidatio una strotta e si ritiro nolle nostre castello.

Venno vn Commissario nella citia e aecordb eon Ii Camorali per eausa delsale porchh la ei ita volova adoperaro Io salucho di S. Angelo, o Camerali non voleva cho venno sino ali' intordolis: ali ultimo a'aecordo prometiendo it sale bono,s affati eo di pacificare Ii banditi ma non li riusci cho sece venire un breve papale nol quale si ei lava Bartomeo o Girolamo Braneadori, Ludovico Eulaeducto, Girolamodi Giulio, Nieolo Guerroro, Francoseo de Nobili cho douessero comparire in Roma; Girolamo Sileno aneo; ci andorono una partis e manco Se accordam. Do Fobraro su satis Voseovo dolia citin il cardinato Salviati credo per mortensi Surentino. La citia attondeva a riaversi ma non gli riusciva, michh do conti- novo veniva novo colletis . novi alloggi do cavalli, novi comissari elis mai la lasciavare sare. Venno it Legato nolla Marca ii Cardinale Armilco o vorane a Formo recluto splendidamento. mi ei lascio un comissario per accordaro con li banditi it ritomo, maaneo non li Venno salto. Fu comandato Guaataroli por Ancona, ma la citta non Volso mandarii stante Io garo con li detti, quali ranno passato passando Ludovico coirese eito eho tornava da Urbino gli suron satu diversi insulti par viaggio, o tollati al- cuni cariaggi, ma ali' ineontro li suron totis diverso bestio a loro per ristorarsi del

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Lauro a Floronga per aluto approsso it Papa nello causo corrente. Aveva comi ciato Io garo Da Ludovico Eusredueto a Girolamo Braneadori sino nella spodigions dello gente d'Urbino e sompro se ando nutrondo od essendo tornato Ludovico . Gir lamo sempro stet te appresso at Duea Lorongo do Medici.

Nel meso di Luglio tornando con gran seolio di amiel o partigiani Ludovicoso no usci sopi e sacendo adunata di genio do sui parteiani cla Montogiorgio. da Monto deir Ulmo flava per vontro alii danni do Brancadori. La eitti se intromias per pacisscarii, o Venondo a posta Signoro Orario Bullono da mrusia dopo molin disco sioni ii soco pacisscaro in preseneta dei dotio Signoro Oragio . Vicario dei vescovo. Potesta. Oratori do Remnati e la citia promiso per am,3 is parto solio pena dilomita ducati de pena a chi rombesso dotia pace s it Papa avendo inissa detin discordia spedi comissario Belardin Cardulo da Narni quale emondo venuto, trovando essem Litia Ia pace, si deite a sar venire tuiti altri surusciti, quali per consigito det Stato surono salti decreti elio tuiti tornassem perdonando a tuiti generat mentocho ri tornarono quasi lutti: ma Ludovico pol se mise a non osservam ii capitoli promessi per ii quali la citia scrisse at Papa, quale chiamb Ludovico a Roma ct anco

Bartolom meo Brancadoro per volerti sar ratificare in sua preseura. Ludovico andbsu la fino deli anno.

Bartolomeo andb nella sine di gennam o arrivato a prima posta, loco poco discosio da Roma. su satis amazgare da Ludovico da suoi satelliti, quale saputosi allacitia su convocato il eonfiglio delia citin o Stato dove su prenungiato dotio Ludovico come rompitoro di paeo, ribello delia citia. o seritio a Roma it Papa it volso tam prendero, ma lui se ne suggi e tornd in provincia o so miso con sui partigiant aclam massare gente o Per menro e . lossandro Simeono suo satellito prese Carnaseialose pol tu lascili, ma meneto sdegnato, clopo presse S. Benedotio con la roeca o mi Fallerone e anco Sarvigilano. Il Papa vedondo cho costui saceva in suo dispremo

ordino aI Vico Logato Nicolo Bonasedo Veseovo di Chiusi che douessa avorto nollo mane o voltoli adosso te gente della Chiesa o aneo li eavalli dot Signor Giovannide Medici elle svernava nella Marca, quale so miso a Monte Giorgio. dovo Ludovi Oportendo da Fallerono per venire nolla citia con gran compagnia do cavalli o lautinelli plani di Tenna presso Monto Giorgio, gli usci contro la cavalloria guidata dada un Capitano suo amico , quale lui se conssdava. che non douesse eombattere contra tui. ma pol vodendo non potero saro di melio atlaeeb la battulia o lui sta ii primi se mise a combattere, e lui fra i primi rimaso moris. Ibi sui vedendolo morio se misero a sugire e no rimasero atquanti prosi o it suo cadavero su portato nella citindova sinito in piatra per mostra di tutio ii popolo. Giovane valento cho non a endo 24 anni quando morso ora stato Capitano di 200 cavalli solis Gililiano e Lorenzodo' Medi ei in Lombardia e noli impresa d 'Urbino, dove soce prove da valento Capitan e soldato cho Papa Leone o ii Cardinato do' Medici no saceva conto o per essero

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tanto morito casta como R'h dotio nulla morte. Gli nocque aneo gli amici i quali adulandolo a ricordandoli i salti di Livorotio suo gio e sacendolo aspiraro alta Lirannido della patria se inimico con Braneadori o Nobili. Moris Ludovico il voeo Legato vanno alla eiici a pacisscare o aveo a molestam Faleronis o Serviliano por avoro dato favors a Ludovico. Il Papa mando duo Brovi cho volova li malistrii dolia eit11 s aneo tuiti Ii banditi vo hi, volava is pono per la Camera Apostolica. La citia mando Oratori Anton Vulgarino e Franeosco Giannucelo dat meo; it Papa seeo an dare tutuli capi da' soruseiu da lui a li Deo paci flearo assisma o pol per Brevo gli laco tornare: eho la citia avondolo in teso gli sece conoseero cho non ossondo inclusi ii Brancadori. Ia paco non saria stata serma. ci mandd per questo Mariano Pomeso, Gio. Battista Morono e duo dolio stato, Marino Speriolo, doli altro nou trovo it nomo: ma it Papa stetis formo a non volso cho Gitolamo tornasse; perchli lasso contumaeo non to So; so bens cho flava in Atri. In nn d'agosio tornorono li citiadini alia citia, ma primaandarono es vico Legato a Macorata dovo la citia ci mandb duo oratori: li eltiadini principali larono ; Foderigo Guorroro con la loro famiglia, Girolamo Sileno. Oirolamodi Giulio, cosaro do' Nobili, Gipolamo Bracono s altri dolia citia o stato. Chiamato ilconseglio, Girolamo Sileno sces una oragione dolia paca o quieto delia citia, mandbcomissions a Marino Spogiolo a Rodolso Lolio in Roma cho andasso a ringratiaro ilΡapa o li nostri protottori Cardinale Salviati s Ursino, o Da altro coso raceOmandaro lacitia nolli allogiamenti do eavalli cho sem pro eo no flava nella Marca; scrisso anco

a Frane eo de Nobili cho flava in Napoli sotio la Gndotta det Signoro Prospero colonna elio tui potava tornam a suo libito, eho gli me mandasse at vere Re signoro

Prospero Ascanio Cotonna, Marcheso de Poscara, Dum d Atri, e Duehossa.

Fu mandato Gio Battista Morona a Roma per Io lasso do segretarii e per rat-logiamenti di soldati a eavallo obe aempre ora plena la Marca, e la citia piu detral tri luoges. Stava qui it conto Gnido Rencona, o anco la compagnia dei signore Gio. do Modiei. Fiori in queato tempo Giovan Vineo eavali ero di Rodi comendatoro di Iesi ira . DoLudovico resto tro sorollo, caterina maritata ad Alsonso Paccarono. Zenobia a Vi congo Adami o si ovanna Maria cho fh la torra at signoro Valerio Ursino como se dira.

Nel moso di gonnam se si un' adunanga de Magnoli in Abrurgo: it Vieo Legatos lava nulla citia, sece venire altri estvalli e aneo 400 fanti det Stato por Meurerga o anco seeo resare lo mura dolia citia in divorsi lochi, ma pol non segul altro. Nol moso di labram so romph il voeo Logato con la citia per ii Barigello qualovoleva cho pagasse ii moso 70 scudi d'oro . o lui no voleva per sua porgions scudi 10o rompendola con la citia s'andb via. o la citia mando a Roma Ipolito Lauro per similo conto, cho la citia recusava per modo cho non avsva por li tanti sacchi patitielis it Papa in paris ii compi aequo.

Nol meso di marto ossondo andato a Roma signoro Gnido Ii soldati cominet rono a sare insolenge nella citia cho un giomo sollevato it popolo intrametiendosi lipriori Ii acquelarono. In detin meso su ii parentato con signoro Ualerio Ursino o la signora Giovanna Maria Eustodueeta 23 . In dotio meso per opera dei Prodicatore su tralia la paco fraeit indini elis la esita soco It ouuat delia eitta a stato a posta, quali dando fra li primi

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mando Gio. Battista Morono a Mantua e L idovico Gnerrem e Ludovico do AntonFrancosco de'Vecchi in Atri a Gi lamo Brancadoro. A di π det mese in nella chiesa cattedrale satia la paco presenta in Vieario det V scovo Vicegerente, Priori. Predicatore. mandato at Papa a sarIo conoscere, pol so misero a pacisseare per te Castello. NelrAltidona essendosi satis adunanta de banditi s mentati dat Piovano di quot Castello e spretetando d obedire. un dl la citin mandb una quantita de genis e per larga ent rati dentro preis it Diovano con un suo fratello o di id i qnolli banditi li me norono nolla citia. cho li banditi furono eastigati socondo it loro missatio. Fu mandato a Roma Domenico Riccio. Francesco Caselli per te emo delia citiacho Papa Leone concedova o i eosa, ma pol neli segit ire non si saeeva nients. o domloro aridorono Gio. Marino Argolico, Gio Francesco Picon , che avexa donato li beni di Ludovi eo at Signor Gio. de Mediei. quali vedendo te ramoni della citia voleva cho soli re cuperasse. ma la citra mat volso consentire. ma instava che pagasso li debiti mitida Ludovico o obligata la citia e non voleva cho la citia pigliasse niente di detii lautii. A dt 30 novembro mort Papa Leone e li oratori tornarono.

1522.

A di 8 gonnato su erealo Papa Adriano VI Flammingo cho aliora se trovava in Spagnα It cardinale Salviati renunt id it Vescovato de Fermo a Nieolo Gaddi: Iaeitta nella sedla v. acante stet te in pace o trat id di pacificam Girolamo Brancadoro oLudovico Guorrem, o in Roma col Sacro Collegio o cardinato Logato Armelino omando II polito Lauro a Ludovico qualo vetano Lo tenente dei Duea d'Urbino nolraequisto dei suo Stato, cho lo ropi glio Subito, o Venne uella citia e rimesse in suo mane ogni sua prolongione, o ii similo seco Gitolamo Brancadoro quali nel mosod'agosto ii concordo e so attoso a saro te sosto solito intrat asciato per parochi anni: o satia la nora vonendo un corto disturbo cho miso in novo garbuglio Ogni cosa. perta qualo cosa subito si miso in parto , ma it Voco Legato intem so ne Venno subitoo Federim Guerrero usci fori o sacendo audunanga de gente , piglib Mogliano eo nia recca o mandato it suo Auditoro cho relasciasse detio castello; in satio insulto at dotio Auditore per la qualo ingluria it Voco Logato soce bando uella ei ita cho intermine d'un glomo dovosso restitui . altrimento Io condannava per ribello con ingliado NU seudi o romessiono detro banditi, o non avendo voluto obedire ii ando adosso con dili do Priori o assodiolio in detis loco. Fu ponuria grando, bisognd mandare suori.

Α di 13 sollembro mort Papa Adriano VI o li successo Clemente VII a di Is n

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ANNALI DI PERMO D'AUTORE ANONIMO

2591525.

Andorono oratori a Roma Gio. Marino Argolico. Francoseo Carolli per lo lasso do Soersiarii cho dat tompo d' Innocongio in tuiti i pontificati ora stata molestata lacitia a sempro si ora disesa; quosto Papa Volso che te pagasse, tinat monte com incidanco a pagaro soldati a cavallo come a tempo de Palia Leone. contincid la pesto asarsi intendero, o sentire per Ia Marca, perti bisognd lare te guardio o pol net inesedo saltembro entrb nella citia dore ei Deo it Lazaretio a capodareo. Passb ii marcheso di Bitonis o su regalato talia citia.

1526.

Fu satio tumulto a Mogliano o Ammagetati parreehi. o messos i in parto su necessitatala citia mandaro Tommaso Eustedii ccio Comissario chs dopo molia salica gli miso tuiti in pace o it similo seco net Castet dolio Grotis, cho ei s incontra it marchom di Bitoniocho li pacificorono inui. Comincid la posts ad ingrandiro noli ostate. Fu garbuglio stasan Martino o Smorillo per conlini, o ci su mandata gonto armata o bisognb cho ciandasse it Voco Legato cho non potendoli acordaro seco darii securia. Por tema del-l' armata Turchesea, tutia restato surono satis Gardio allo marino o mandati soldati in guardia.

In principio doli anno se 1 nolla elici cho da certi solligiosi di ammaetrato unso dato dei Potosin o lariti aleunt: o aneo minaceiato it colatorato qualo chiedendo per ossero in nno doli ossicio , pli tu data licenga o fa ritolio un prigions at Capitano, par ii quali insulti it novo Potesta bandi li desinquenti O aneo gli se spianaro Io cavi. La same su anco questo anno, cho valso it grano sei norini la soma se bono lacitin no dotio a quasi tutis io comunita amieho eho glie Io chieso. La posto nol nno d agosis preso tanto agumonto, cho quasi initi li cit indini fugironopor is castolle. O il similo dei Magistrato. qnalo andd a Monto Ottonis allogiando in

Convonis di S. Francesco dovo sacova tutio lo spodietioni o aneo adunanro do comitoo cons gli. Nolla citia rimamro Ii soprastanti della posio, provvedeva da lutio lo coso necessario chs da principio mandava li appostati a capodareo dous gli si prouu evacle medico, o consessoro. ma mi croscendo nolla citia renum nello propria casas'attendova a curare, o per tutio ranno no mort it torto fra).

Anno calamitoso per guerro, samo e pesto. Seguitava la posto nolla citia o per ilcoutado e lavorava alia gagitarda, cho comincio aneo in Monto Ottono dovo a'eranori tirati ii Priori eoa bona parto do cluadini cho inmendo piu di stami, tulit Smm-brorono e chi qua o chi tu la se sparsero por divorso Castollo e li Priori tornorono nolla citia alla st no do gonnaro dove surono re vult eon applauso dei popolo o perchhora sospotin il palaetro, allogiorono in Vesecivato. Α di si labraro su chlamata la cornita nella chi a Cattedralo vi Girons dovo suordinato do remetiere net primo Stato lutio Ie saccendo scompigliato , o prima furono

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