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ANNALI DI FERMO D ACTORE ANONIMO
concosSi millo tanti cho domandava ii Papa per un meso a spese delia citia, cho su-rono mandati sotto ii comando do Giacomo Brancadoro o Cesare de Nobili per loguerro cho sacava ii Papa contro ii Vice Re do Napoli. O il eardinale colonua pro-vedova I abhondanta dei pano clio comincid a sentiro carostia, cho vallava florini cinque, o mi ai T det meso d aprilo comineto a voniis tanta copia de Grilli overo locustoche ce manetava tutio lo compagno, dovo bisomo mandaro gento a prenderit e pagaris tanto la quarta o buttarii nollo fosso, cho coal so salud qualcho pom is campagnoma con gran dispendio. Vc so it fine, venito nova ventro resercito imperiato da Romagna nolla Mamca dove si securo alcuus provisioni. ma non Venno, michh voltatosi verso Romacilli S di maggio combattendo la prese o la sacelioggib o suco tanto crudelia, stomano sono pleno Pistorio; assedio it Papa in Castol S. Angelo o lo tenue assediato 8 mosi Comincio Ia peste di nuovo a pupullaro o surono satio divorso provesioni, in ordinato un ossicio di 25 citi tui per sortificara la citia de mura, armo o vitiovaglio, o intoso it sacco di Roma comi notoro la gento ad Ogni specie di mal sam, per ii che la citia seco chlamaro ii Vece Legato , ma non vonno per altro cosa sopragiuntis uella Marca. Fu ordinato mandaro trecento pedoni in aluto det Papa, ma bisognb por te coso dolia Marca. Non bacstando tanto calamita sopragiunso anco la guerra. michh net meso digiugno a di 2I Vincenao Guerrero con una compagnia di capolletti Mantuani sa noveniae entro in Mogliano dovo su ricevulo dalli Imperiali o ci andb aneo Fedorico suo fratello. Francosco do Nobili e altri eiti adini. cho quando s'intoso nolla citia. una parte sugi eou lo famigiis, altri se mim in ordino per ostarii, como Girolamo Bran- cadoro, Cesaro Nobili che useirono fori e con paronti dolia citia convocorono gento dolconiado. La causa cho asseri vano ii Guerreri d essere venuit con gento cl'arme por soro stato privato do satio Francosco Guorrero detreredita d Alossandro di Nicolos data a una sua Iglia maritata con Domonico Poriotis, qualo audato in confugito, remiso in mauo delia citui tutio suo ragioni o anco uel signoro Flavio Ursino cho iuquel tempo so trovava nulla citia, ma perclid subito nou si potis accomodare, andbnol campo det Brancadoro cho Stava a Petritoli novo si laeam sorti. Li Guorriori duo giorni clopo vennero nolla citia. o in consoglio che socero chlamaro. si dolso che li elit adini cho orano fugiti o non avevano intorosso nissu no Eo lassoroandati via, li socero richi amaro cho no tornarono a cuni, alcuni mi andorono alla volta di Rapagnano dovo era entrato Cesare do Nobili o comineth a combalterio, rua in vano. In questo tompo alcuni soldati imperiali partiti dat sacco di Roma se mesero a predareto terre della Sabina guidato da Seiarra Colonna, eho in quoi tompo se trovava a Norcia Dalli Guerreri sumno miti venim nulla Marca o congiunto con to sue genti so miso a comballere Monto S. Maria in Giorgio O dopo aleunt giorni lo profero o sacchogiorono , Io dotis alia citia cho ci mando Commissario Pior Marino Bracone; la citia lo proso per seacciaro detii soldati quali dom questo se misero a combaltera o assediare P tritoli . ma essendoci stati parocchi giorni se na partirono a se sparsero per diversilochi prodando o sacchegiando. Tornb il signoro Valerio Ursino dat saeco di Romao tui ancora so miso a scaceiare li soldati imperiali datio Stato Formano o li caceid o soritiro net Rogno. La citia se miso a ripararo alle discordio suscitato nella citia o statoo quando mono so pensava nel mose d agosio metiendosi assieme la gente Imperiale.
eondotii da citi ini bauditi, so prosenlarono alia citia od entrati dentro la sachegibtulta e aneo abrucio Ia Cancellaria deI Capitano e altri luoghi non venuli a miae notigia ; poichδ ebbero predato se ne uscirono suori con la preda Iaseiando la citui quasi
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abbandonata per la pesto elio di novo si seco sentire o per paura do'nomici: tornatili elit adini so misero a mordinaro lo coso, o la prima socoro ii signore Valerio conducesso gento armata per guardia delia citia o sinis. ii quale miso a rasset taro alpossibilo o Dei noti alla meglio cho p in is sationi, soco restituiro Potritoli alia citia innuto da Cesare Nobilis o anco Rapagnano cho per divorso laetioni sta loro miso
Furono initi divorsi boni ordini intorno alla posto cho lavorava alia gagitarda uella quale morso molli citi adini ed in particolaro Giovanni Gaucio o Paulo Aurelio. Puno a res. tro famosi mediet o in Roma od altrove . quosto se ne sinito in Roma da 14 anni continui sotto Leono X, Adriano VI o anco Clomonto cho tuiti so no servirono, queli altro quasi eontinuo sorvi la eiust o tirava 350 ducati di provisiono a quoi tompi grandissima, o pol servi Ralmondo Cardona vi eo M di Napoli o anco Papa elemento VII. Nol meso di dicembro venuo nova it Papa risugito da castello S. An lo in Orvieto; la citia mando a rallograrsi soco Gontilo Bovilacqua e Gio. Battista Morone, costpasso questo anno calamitoso. Aecursio Marchesino stava col Dum d'Urbino sino choraquistb lo Stato esercitatosi per divor/i governi sotio quel Signore. Per la peste su satio dalla citi 1 diversi voti, como odisscaro la Capella o Chiosa di S. Sebastiano contigua a S. Rocco in capo dolia Piareta, a S. Franceseo portaro una ei ita d argento noli altaro della S. Concegiono della Madro di Dio.
Comincio sino da l'anno passato te discordio a Mogliano, perd in provisto maudaro castellano O soldati pagati a guardia dolia Rocca. Passo in principio do labraro Monsu Lutrecco capitano fraucoso con un grosso esercito per assallaro ii Regno do Napoli, per snidare ii soldati Imperiali da Roma, cho si uo aliora I aveva Oppressa, come sece . allogili parto nulla citia, paris nollo Stato dovo laee gran danni rubandos bruciando quanto potova a loro placoro. Parti prima ii signoro Vatorio Ursinoeondotio da Signori Venoriani por Puglia dom Deo divorsi aequisti do citia per dotii signori, mi segul l'egorei in Dancoso cho miso l' assodio a Napoli dove stet to si uonil autunno, cho entrala Ia peste net eampo morso lui o quasi tuiti i prinei pali do p sis. cho uscendo Passediati cho so potovano appona disendere, lagito a mari quasi tulti i soldati cho appona se potovano tonero in piodo per la peste che in loro regnaVa. Dopo la partita dei campo Danceso dalla eitta so riompl la citia o stato do tanti assassini banditi o si commoti e vano tanto strago d'omini, o surti che non Re minuupraticare da un loco ali altro eluam sino allo porto delia eiit A. per is quali eoso fusatio ordius nollia eiici do 14 omini citiadini o populari in favore che con gonte armato in invom dolia giustiata oporasso, cho oost se riparo alli surti o assassinamentinetia citia. Nullo stato sumno satis in Ogni castello cento omini che ad Nni richiestadet Vicatio sinuan pronti in favors delia giustitia, cho cost prosi o appiceati paree-ehi tornb it Doso vi suo primiero Stato. Nel meso di margo cominetb la posto a sarsi sentim in Ogni t o sobbene Ioni mente. Comincio anco la carostia, eho su mandato in Puglia dovo so trovava ilsignoro valorio Ursino o si ebbo da moreanti a storini setis o ouo. Nel moso d'apriis su ordinato eho so guardasse la festa do S. Nicolo da Tolontinoo se ii sacesso offerta di cera.
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Do maggio venns it Voco Legato nella citra . lasciati Meuni ordini cima Ia gi stigia o concordia. se ua parti per Dura della peste, sebbono pochi Iochi vi ora cho
De sottambro la citui ordind cho id giorno di sabbato se dedicasse in onore delia
beata vergine Maria, che se andasse dat Magistrato a sentire messa nulla chiosa de S. Franeosco uolt altam delia sania concoetione dovo in processions ci sti portatala ei ita d'argento por voto satis I anno passato per Ia posto; la ordinato anco chosimile giorno non se potesso osoguiro por eseeugione civile, como anco Messo dura. et mego distiobro lo reliquis dei resercito stancoso salvatosi dalla rotia di Napoli passo, e gli surono dato voti ovaglio gratis Nel moso cl'ottobro sorso novembro o dicembra vonno novo Voeo Legato ilvescovo do Terae ina, dalla citia visitato o presentato.
Nel principio si sicito con timoro por l'esercito imperiato allognato vicino nili consini dot u briitzο, e la citia messo presidio nulli Ioehi vicini. Di comineid I'imp sietione det salo nello eustodio dolia provincia o altro multo cho da Papa clemento su-rono messo, per lo quali bisogno mandaro a Roma Domenico Riccio, Piersante carpino . una lassa dei salo do cinquo milia ducati e aneo per avero it torto a comparim in Roma aleunt citi ini principali, fra quali Sebastian Maraialo, Girolamo Rosato. Domenteo Riccio. Vinceneto Fortis, Francesco Rosato, Francesco do Nobili. Girolamo Brancadoro, Cesare de Nobili.
Comineid per Ia citia o stato a comet torsi diversi omicidii, furti o assassinamentio nolla citia su tollo alia corio gonerato Anton Maria Argolico da diversi movani peril qualo it Vescovo di Ixlbouga novo Vece Logato, venne nolla citia ina so sermbpoco, per la quale cosa Ia citia mandδ a saro istanta at Papa eho li concedesse IaCorte dolia Marca prometiendo pagaro at Voco Legato seudi 50 il moso o pero spinso a Nicolo Pacearono o Vincongo Forto oratori al Papa qualo li mesi passati messe nova colletia da mergo ducato per cento do tutio ravero do' cit indini. In questo anno a di 24 labraro in coronato a Boloma da Papa Olomonto cario Vimperatoro romano dovo ci concorso tutia Italia, avendo satis accordo instomo dotaro guerra es Florentini como mi gli secem o soggiogorono; soco anco rimetiere Francoseo Ssoreta in possesso dol Ducato di Milano. II tutione su por la guerra d' Ungaria contro it Turco.
Venno commisario Francosco Nari da Narni, per ii ducato per soco . o nolla citrali trovo setto milia set teconis settanta duo o menzo; su mandato da Fabriano I'ol etione det Potesta o ci mando
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Messo it Papa un ducato per socor venno Logato della Marca it cardinato Bono- dotis da Ravenna o venno nolla citia e su rogalato splendidamento. Il Papa goggiogdAncona e la citin o bisognd mandaro 200 guastaroli o mi T0 archibugiori condotii daTrolio Adami o Ludovico Vinco. In questo anno su principiato it patraro dei Govornatore in capo a plagia su loreliquio stitio da Liverotto: mandb anco un Governatore alia citia o volso cho residesso continua mente. Questo anno it Papa ebbo animo do in grandire la cilia e ssasciare tuito is castello o terro per setis miglia discosio. Fu gran paura do Turelii o costsi miso a sortissearo Ancona, Fano o Ascoli: o su imposto lo seudo d oro a tutio Io stato
dolia chiesa per simili sortisseaetioni.
Volse ii Papa eho mandasse in Ancona quailro citiadini cho a essero cura n pila fabrica dot revellino o rocea elio saecva fabricaro o volso 300 se idi ii moso por liguastatori cho dovevano mandare. Nel meso di margo venna it Papa a Loreto O in Ancona dova in visitato dat lacitia e presentato ; gli oratori surono Gio. Ballista Morone, Trolio Adami, Francesco Carolli cho andorono o sinitoro con ini nnelth si otio nolla Marca; a Loreto ci andbtre Priori cho surono Sobastiano Marginio, Dionisio Sini gardi, Giacomo Guerrero : duere latori Nicolli Giulio, Vincento Stabilo, eiitadini in loro compregnia, simiamo R sato, Nicolo Pacarons, Gontilo Bevilaequa, Pompoo Argolino tuiti dotiori, Francosco
Morone, Vincongo a clami, Gio. Francesco Rosati, Ludovico Vinco. Conio Acoto, costango Montani. Barono at suo comando. Peregrino Bacino, Bariolo meo Masticio,
Luca di Girolamo, Anton uorso, Ottaviano Alaleoni: dat Papa ottenno cho pagasse ilmsse per la fabrica d'Ancona seudi 200 Fa satio do maggio a Capodareo un capitinio do trali di S. Francoseo doli Erimo Fu satio Legato della Marca it cariti nato Farneso qualo se no vonno a Formo o suregalato splendidamento o si miso a pacisscaro o ordinare Io esse dolia citia, ma accaddo uti glorno di mercato un disordine : eorta giovenili incontrandosi nullo Strada. de gento o bestio con corti cortinani pigilando una legna so miso a claro a un diquolli , cha lovat i ii rumore, intoso it Legato eho allogiava in Vescovato so no usci improvisamento o so bene andatoci alquanti cit indini clio non era stato nionis, Volssandaro via non si ndando dei popolo, cho non ei tu altro. ma duo mesi dom ci manubii vescovo di Vasalo suo Voco Legato cho su ricomis splondi damonte. Comineid in S. Petro d'Agli a naseors digeordio Da di loro cho venendo allomani Da loro no morsero paroechi. o porchh ci ando it Voco Logato e volendo instigare se sugi una parto o venno nol nostro torritorio clovo gli si provodova do viversa speso delia citia, per Io quali coso it Logato mandb cho non sussoro remitati mamandati via, per te quali coso la citia mandb M Logato oratori o aneo a Romaal Papa cho ni rendesse it dotio castollo eomo suo; su mandato a Roma Gentile vitae tua e Pompeo Argolino quali comineiorono a metters in pratica por dotio
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ANNALI DI FERMO DAUTORE ANONIMO
Segui quosis anno nel principio pleno d imposigioni do guastatori d Ancona. do salo, do cavalli loggieri per la provincia cho non ga potova resistere a tanti pag monti e anco sit penuria eo grani che di maggio vessa it grano tredici fiorini. chomai se recordava ii simile.
De giugno su satio Logato dolia Marea it cardinato do Modici o visitato dallacitia; so comincib anco a ri novaro lo gare con . seulani quali datosi nella protorion de Colonosi o dando imputariona alia citia apresso ali' importali cho la ei ita arx Daneese, mandb signoro Ilutio Cotonna con genae, quale chlamato dalla ciua ventio a traitare; ma ossendo tutio Asculano non sece altro, is ne torno in Ascoli s laetita serivendo al Papa o Colonesi non ci su satio altro per Urora. La citia tu questo tempo mantonova I 50 omini seacciati da S. Petro degit Agli o per sarii Io spose lacitia ei spem sopra cinquo milia ducati. Nel moso di giuguo mando oratori es Papa Nicold Pacearons, Gentiis Bovilaequao Pompeo Argolino per lo grandi imposietioni, o anco per ii caStollo do S. Petro . se
monopono aleuni do detii sorusci ii, ma arrivati in Roma trovarono ii Papa Ammalatoo non secero nulla, eho sumno rechiamati: cho dat moso do a sto vonno nova della morio, ma non in vera, per la qualo non nolla citia, ma n et Stato comincio is sod
zioui e inimicirie cho tornando tuiti l condan nati cominciorono a saro delli mali. parti quali Ia citia seco vonito 50 cavalli leggiori della provincia dove so tratoneva ocol timoro di quotli rasDono la gioventu cho non tacease dot male. Feco la citin d putati per contrada per tonoro la citia maritata. Nel meso d'agosto alta Ripa su rumoro contro la Corto por la qualo it Voco L gato ei mandb raxuditore ma nou seco nionis, eho Ia citia ci mando Ottaviano Ara lino, Anton Morso gli miso d'accordo. Comincib Io gam eon Asculani pol la Pot staria da S. Petro quali Asculani so icerano i inlindroniti e la citia incondono quorori presso li Legati dolia provincia non sis no vaniva alia conclusiono, perli it pressuto anno appresso at cardinato do' Medici et tu satio gran quoreia, quale disso di pr vodoro o levarii dotta Potestaria, per ii che gl'Aseulani essendo sparsasi la moris det Papa, nol me o d agosis adunato gonto, do notis scalato Is mura d'Aequaviva. ontrati dentro cominciorono amargaro quanti incontromno o motiondo soco allo caso, per u cholevato it rumors corsero contro nomici o dom molis occisioni gli exectorono fori dolcastello portandosi bene tutu i torraagani, o in particolare un Antonio Gulio Albanesi. dei dotio castello ni it primo elio avisasso it Castollano e Massari. per la qualis ne reporto lui a suoi descendenti essntioni o anco donatoli una possessiona dalla citia alMonto Aquilino. Robuuati d Acquaviva sis misero a predars o brueiam ii territorio dei dotio loco o anco negi 'altri coasinanti; vodendo la guorra rotta se miso a tam loprovosioni recessario, o prima rechiamati tutu i bandiu gli ruiso nolis fronti oro quali comine torono a saro dello prede, gaasti e bruciamenti. La eitta rimesse in ua numam do cit indini tutia la potesta dρ guareginare, chothrono Sobastiano Martiato, Girolamo Rosato, Nicolo Pacorona, Gentilo Bovilaequa. Pompeo Attolino, Franoemo Garello. Gio. Battista Morono. Frances Momno . Uineento a Trolio Adami, Gio. Francosco Rosato, Ludovico Vinco, Vinceneto Forto. Anton Morso, Gio. Giacomo Maucino quali secero cinquocento sanu o conto invalli o limandorono a S. Petre cho Asculani introdussero gente e li cominciomno ad associaro
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nella citia. Girolamo Braneadoro seco in Consigito proposta che nessuno reconoscesso inmuria ovom inimiciria antica sotio pona dolia vita, ma tulti uniti ai bono dolia patria so attondossa: su satis cho u Gonsalonioro con dui citi ini per contrada a
tendesse clascuno a Mardare la sua contrada. fu mandato Girolamo Braneadoro aisnoro Ii passi do S. Petro cho non Si laseiasso ontrare nh usciro cosa veruna nolcastello.
Asculani in tanto assallarono di notio pili volto Castignano ma sem pre surono r buttati o chlamando aluto alia citia ei mandd Cesaro Nobile con gonto elio cominet orono ad infestare it loro territorio entrorono ancho di notio in Onda o clopo diverso oecisionisurono rebvitati per ii cho detin terra soco lega o consederagione con not a paco eguerra. cho mandato anco gente comineth a brueiaro it loro torritorio. Manire semiva queste coso mandarono a Roma alli oratori doli' Imporatoro o C lonosi accusando la citia o sarmani do paris Dan so per Ia quais tu mandato ii s gnoro Mugio Cotonna con Gualteria in loro aluto, qualo arivato a Fermo gli su satis vostero ossero calunnie dato da nomici, ma pol so parti soneta conclusiono. La citia pol al siguoro Ascanio o cardinato do' Medici soco cho imperiali non ei sacesso altro. ma ii signor Mugio so form5 in Ascoli dando a luto alla dotia citia. M stringovaintanto l'assodio ualla citia a S. Petro e cominciandosi a patim di vitiovaglio per non potero maconare. Asculani d otiobro adunati tro milia tanti con alquanti cavalli so novennoro per lo vio delia montagna como altro volto satis avsua; arrivati a Monto doli' Ulmo so sermorono e stati a vedere da cho banda potovano soccorrero i loro, mali nostri rinsorgati do genis adunato dalli nostri castelli, satio anco ventro Cesare de Nobili e congiuntest con te genis cho flavano atrassedio. gli ando tono a trovaro a Monto deli' Ulmo dove sinuano aceam pati. In quosto montra mons. Bolardino do laΗarba vescovo di Casalo Voco-Legato dolia Marca comando a dotii Asculani cho sosormassero B che tornassoro a loro passo che tui avrobbo satio in modo cho so s robbo levato l' sodio quali non volsero obedira, o ii dotio ei mando anco it signor Camillo Ottono da Matolica elio ne aneo volso sare nulla, per ii che venuti a giornataeon li nostri alle mura della dotia torra dom molto oro sumno final mento rotii o se cassati, ma por essem vicini alia terra se salvomno quasi tuiti ossendo solo restati morti alla campagna da gento e pochi prigioni. proso tro bandi oro una dolio qualiguadagnb Carlo da Monto Ottono valentomento o dalla citia no su remungrato: linostri so sermo no fori per vadoro it sino, ma Asculani la notio per Ia strada m destina se ne tornoto at loro passo temondo do nostri o dol Voc Legato instomo. Linostri avuta Ia vittoria so formorono parto nol Convonio do Z colanti novo gli sgom-brorono quanto botio do vino avoano . como dom la citia alli detti Ddri pagorono per tronta ducati; se misero pol a soguiro Pinimici ma non ii poterono giungere. Era semita in quosis montro la moris di Papa Clomonto nol meso di sotiembro a di 25 qualosu Papa armigero ma disgratiato o amico dolia nostra eitta od obbo in pensioro di ingrandit la nostra citia con scisclaro tutis terro o castolla vicino por solio miglia alia citia per sars una plagra da potero rosistoro at rognicoli Ogni volta cho bisognasso como tui gli avonno di moreggiare, ma pol per Ia paco con Spagnoli, altro saccende non I adempl. Fu satio Paulo tergo di casa Farnoso nol meso d'ottobro o Ia clitis ei mandboratori Gentilo Bevilaequa o Gio. Battista Morons o prosentollo e aneo a scusare della guerra satin con Asculani quali orano stati autori, cho alia citia gli seco it bravo gratis dolia deita gnorea: su anco mandato ii Commissario in Aequaviva at modo antico o meas i 25 soldati pagati.
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Prima eho morisso Papa clemento su spedito Legato ii Cardinato Ipolito do Me dici nolla Marca. o porchh ii Cardinato ei Ravenna non gli volle rendera it govorno per stato ammalato it Ρapa. ci sti gran diseordie e nolla eitta ci mando un Gove natore per uno: pssendo morio it Papa il Collogio do cardinali spodi un commissario a posta nella Marca cho a'o dissa ii Cardinato do' Medici. o it Voseovo d'Orvioio por
La eitta attendova a pagaro ii dobili mili per la guerra contro asculani cho ascenderano a ventiquattro milia ducati e an o a saro is spose alli soruseiti di S. Petro: mandb aneo eosi riehiesti ad Omea a pacificarii e ci mandarono Ottaviano Argolino sAnton Morso: hisogub pol dare segurtin do non offendero Asculani in curia. Venno pol nel moso di giugno ii Governatore dolia Marca vescovo di Chiusi nella citiadovo su rogalato o Rposato splendidamente. Αveva levato ii deito Governatore ed ancoit suo antecessoro tuiti Asculani o mosso in S. Potro un capitano Gio. Ballista da canati coii soldati pagati dalla custodia della provincia. o la citia so risolso comoavova satio a tuiti Papi passati sempro rie hiedendo dolio Castollo, pora per motiodi dotio Governatore so comineid o pol se mandb Gentilo Bovil aequa e anco atquanti de surosciit, o unal mento gli su concesso it Brevo cho pagando Ia citia clodoci mi Ixducati d'oro in Cam mera gli se desse dotio castello, o la citia ci meso per Potesta Francesco Carollo, mi ordino de sare una recca soprastanto Antonio Grano; mandbaneo dui ei it adini a sarti pacificare tra loro . seeo dolii omini dot castello mettorii nolhussolo per li Vicarii do gli altri castelli nostri ed altro coso pertinente es bon vi- vero , sa mandato a posta mons. Magalotio per Commissario elio conse b ii Castello a Cosam do' Nobili mandatoli dalia ei ita a pigliam ii possesso Nol moso di sollembro passb it Vieo-Ro do Napoli por Loreis o Ia ei ita mand6
oratori ad invitario a venire alia citia Domonico Riceio, Gentilo Bevit aequa. Trolio Adami cho non volse venire ma su sposato net nostro territorio. Fu salto capitano Petro Baccito con M soldati a guardam S. Petro . la rocea se edificava da AntonGrana a ammalatosi ci su mandato Vineento Stabile o aneo ogni quindici glorni uncommissario citiadino a sollecitaro la fabrica e vedero circa al governo. Trattava anco Asculani d avors castignano per via do Roma e quelli delia terra recusavano e circa
alia fino detranno la citi, ei mando Cesare do Nobili o Ottaviano Argolino con alquanti soldati. Ia ei ita non potendo suppliro alli pagamonti moso un numoro do Cittadini apiciolati cho pagando norini 15o per uno ora ascritu nol numero dogli altri citisdini.
comtaeid gli omini di S. Potro malevoli dolia citia, dom eho intefero cho casti-gnano ora stato liberalo des sospetio cho andassero sotis Asculani the appresso it Papa avova tratinis per via do compra d averto ma non li ri et, che in messo sotis it g verno della Marca, a traiiaro anco loro appresso it Papa di levarai dat dominio dolia citia erano stati Heunt da piu sospotii confinati cho si ossem nolla citin sotio penast trasgressori dolia vita partendosi; se no partirono essendo loro eam un Michelo di Giovanni o in ne sugirono in Ascoli, di dovo mi alcuni andorono dat Papa quereIandosi
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di ossoro malimitati, o la citia gli eonnseo i loro boni nol castello, cho pol per ossere favoriti da Roma gli surono restituiti. La citin clopo la iuga do' banditi raddoppio nol castello lo Mardio, attoso alare finiro la recea mandandoci quatim citiadini cho sumno Troilio Adami, Pollegrino Bacello, Ottaviano Agrolino, Bastiano Savino o anco altri pili rieehi eittadini cho omiquindici glorni lassoro obbligati un di loro a proprie speso condurre dieci uomini per meglio disendero detto eastello dati' insidio cho so traitava da sortisciti favoritida primi. Nel moso di maggio venne net torritorio dUmda it signoro Fabririo Naramaldo Napolitano con tro mila tanti o ei stolio paroechi giorni per quel contorno, dovocho gli Ossidani mandati per avulso alla ei ita gli su dato reo tanti O la citia temendo di iei miso nella eitta millo tanti o per il contado mandati comissari tonne la gento bene in Punto. o a S. Petro raddoppio soldati a mando a prosentare at dotio diversirins scamenti, qualo pol se ne torno in Regno o non seco altro.
Successo pol cho venendo nulla citi a nn Zasarano da S. Petro per negorii sui o perchli tui era uno de pili malevoli della citia andando in palatro su rotenuiso messo in una stanga nulla quale su trovato appiccato, dicono da alcuni servitoridet palaeteto tra quali sit anco it cloco Franchino servi toro est Sindico. Ia mattina lipriori dol palagro andarono dat Go vernators a protestarsi che la citi1 non era incolpa do simile delitto, cho no lacesso inquisitione o trovasse Ii colpevoli; questola dat moso di iuglio. De dicombra vanno Logato ii Cardinato do Trani qualo insurib contro la citta persarii pagaro Io spes do dui milia scudi η'oro contonuit no capitoli dolia rosa dolcastello, cho la citia non molestasso omini dei detis castello: so no ando in Ascolio chlamato nol ritorno nolla citia ci vanno o promiso di vodoro dolia causa e castigare ii colpovoli: vanondo in palaeteto volis levare t Aquila, insegna antica dolia citia, ma ii popolo non volle o pora si parti disgustato pili do prima e minaecio la citiadi volere torti lo stato o mando per lo nostro Castollo eho so ribellasso da not. potarrivato in Macorata mando I interdotio nella ei ita, cho pagasso lo peno sopradetis Sen Za Vedero Ia causa coma aveva promesso, seco metuere privioni alcuni cit indini imputati per Io sopradetio delitto, sece represanie de quanti no poth avero inmano, seco anco pigliare Domenico Riccio cho andava Oratoro in Roma B mo tero prigione, per lo quali coso la eiit 1 ci mandb oratori signoro Liverotto Ursino. signoro Marino cruciano. signoro Anton Giaeomo Venero Vinitiano tutu trationuti in casa dol signoro Vesorio Ursino a rispondero o appellam avanti N. S. delli torticho ci si saceva, cho laeo meo lautio: perb su mandato in posta at Papa Felice Molono, mersante carpino. Cosam Minaldi, Francoseo Grasio cho laeesso sapero questi simili portamenti al Papa, Cardinali cesarini, o Salviati quali appresso stl Papa clopomolli glorni otion noro che so vedesso do mustigia. Trolio Adami accusato por it dotio delitto aneli dia ripa a scol parsi e su romandato a casa. Dopo diverso lotiora chebisogno rei terario pili volto sit relaseiati con securta dotii et tiadini o mandati a casa Nicolli Paccarono iudico a Mantua.
It cardinato de Trani Legato non ostanto lo coso negoriato dalli nostri in Roma, seco col Papa clis se deponesso in mano dei cardinato Cesarino ii Castello o cocl
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su satio. Nel meso de gennaro tornli tui in Roma s stetis fino a Pasqua o negogio col Papa e ii cardinato cesarino vedendo Ia poca ragione chct tui avova che se ren-desse ii castello o cost apuntalo torno in provincia con quasio cho la citia sorieomprasso li beni delli banditi avanti la resa dol castollo. Stava in Roma per laetita Gentilo Bovilacqua. di 25 maggio venno nolla citia e su careazato o allacitia promise d' essem in omi sua occorrenta lavore vole. ma uscito appona e tornato a Macerata mando nolla citia, eho tui Volova rendere it castello. ma amantellato do muro O rdeca o con quelli dot cast Elio cho venisso da lui a popolo a atridere, ehe non voleva, che rosia in S. Lupidio, ei ando sino lo donno. Nel moso di giugno eomineto a sars proda in S. Angelo, Monto Falcono e Santa Vittoria, suco appi ecaro uno di quelli coniadini prosi dalli abiret per essersi voltato contro la corio, e senZa processo; mando pol a diro elis non pensasso de avero ilcastello se non sman tollato. rinlargo gento in rocea 6 volova cho laesitata pagasso. mandb a svornaro nolle nostro Castello 85 cavalli de Paulo Vitello. sacova quanto poteva per sars dispotio alla citia la quale sinua quota e solo in Roma lacova intondero simili portamenti. Di novo suco venire altri cavalli per te marino per tema clo Turchi o mandb cho ogni terra o castello pagasse 50 seudi por mantonero detii soldati s cavalli, quali quattro Turchi scaleti gli averebbo facti suggiro, tanto erano valenti, o tanto instigo in Roma cho seeo cavaro Brevo chs se sinsciasse mure oraeca o cho so restituisso alla citia, pero mando it suo segretario che la e illa mandasse ii donaro per recuperaro li beni di tuiti quelli cho non volova flaro sotio ildominio dolia ei illi. O la citia non voleva consentim se non allo prim convenrioni. Cost passb sino alli G do Iuglio cho nnal monto mando cho so mandasso a pigliare ilpossesso dei castello. o la citin ei mando otio citriclini cho assiemo col Govornator ei andasso. elio su alli T o it trovh it Voco legato che gli eousegnb senta nes-suna persona con to porto abruciato dat deito popolo, clie la mattina buon ora eranpartiti tuiti por commossiono det Veco Legato cho gli soco vonim lo bestio clablonio deIr Ulmo elio su fgombrato omi cosa, o comando a Monto deir Ulmo chogli ricottasso tuiti nella loro terra. o cosi su reso it pomosso alla ciua, sinsciata laraeca prima da terraggani col consenso dei Legato quale subito scrisse in Romaeha detio popolo avendo inteso cho so dovova rendere alla citia se n'ora uscititutii par non stare sotis it dominio Formano. Tornamno dui deputati nolla citia a narram ii segulis o protest ars, cho so mandava reo omini per Mardario, loroso na partoria e quosin il vi me simo, o sit ehi amato it conseglio dui volis o su soluto cho se mandasso comissari per Io castello a piniam gento e munirioni quali andassem a bullars Io muro det castallo somno it Breve, o cost su speditoo cominclorono ad arivaro ed a Staseiars, quando venno una prolesta det Legatocho so Blasciasso te muro sotis pona di x milia ducati o perdita do previlegii, eho mro salti lamare o la citia mandb dat Logato dui citisdini a quali suro
satio Rapere o mostratoti cha cost ora volero dot Papa, qualo intem quanto glia va soritio, ii Legato in collera contro Ia eitta. ordinb cho so repigilasse ii po sesso uel castello cho satio intondero dat Legato, la citia respose, che se tui v lova it possesso se to andasso a pigliam cho Ia porto sta vano aperta a reni uno B ci potevano ontrare a squadro intiere, o mandb novi ambasciatori Gentile Bovi-laequa a Montano Montani con sedo dei Governatore como ora esemito iI caso della rostituriono: era stato Montano dat Legato quando mandb il procotto cho non sossasciasso lo mum e do quanto se domando per Ia citin sa ouenns, o di pili chomandasso dui citrudini eho tui volava pacificare deui omini dol eastello. ma coma
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partiti tutis il eontrario saceva, eho deui omini andassero predando por lo castello delia ei ita o altro coso tutio per una commissione. mpo mise nolla citia 500 lanti solio colore per suspelli do Turchi, assoldb aneo it Papa il signoro Si sano Cotonna qualo seco gente in Rogno o li monb in Macerata cho passando peril nostro torritorio su regalato. o se ser . Lo malo gente dei Legato se momoroverso Esio o mi so sermo no. Papa Paulo avova messo l occhio d'occuparo n Dueato di Floronga o portali alDuca Cosmo su mossa guerra da soldati Florentini, tui saeondosi qualeho cosa voleva per mezgo de dotii sorusciti impadronirsi di dotio stato o porb si assoldam te gento sopra dotio quale como uel perugino solis Pior Luigi suo figliolo douova essero in aluto alii dotii. Ma perchh por la troppa Delta do sorusciti cho volsoroandaro avanti soneta Ia gonte da loro assoldata surono rotti a prosi Ii capi it primod'agosto o eost su finita l' impresa. che offendo riuscita vana volse claro altro colore, o cost te mosas contro di not. ii Legato comincili di nnovo per avero causa es m ver dotia guerra a pigilaro cithadini od a osaminaro per la morte di gatarano opigliato Pistola. Farmoglio tormentato. como anco Francosco Grasso e altri a nontrovando quanto voleva, richiamb di nuovo Trolio Adami e ali ultimo d'agosto lo laeo doeapitare, si lamonid ii sui d'ossero satio moriro ingius tamento, michh nel procosso contro lui non ci ora che tui so lasso trovato nella morte di Zasarano. Era in Roma Gentilo Bevilacqua a Montano a narrare at Papa l' imputationi dato dat Logato per lo cose et S. Petro con ta sodo dei Governatore come era passatoil satis, a cho it Papa remise at cardinato Genusio cho la vodesso cli giure, e quasto suavanti la rotta, ma quando intese la rotta in collera chiamb Ii nostri oratori o sacen- doli una bravata disso volero castigare la elita come inobediente. poichli non avova voluto pagare ii ducato a soco da lui imposio e castigare la elua cho avosso latis moriro cinquo di S. Petro o non volso cho pariasso pili. ma li caccio via; che mi mo tendo diversi cardinali cho volevano Molparci mal lurono sentiti, perchh dando ordineat Legato che procedesse contro la citia songa ossem udita e senga termino di ragione, su pronungiata ribella perelisi non aveva pagato ii ducato a soco, non avem osse vatoli suoi ordini nella restiturione di S. Petro e questo su la causa della condennaetio . Foeo la eitta intendero alli nostri oratori in Roma dom eho it Papa non ii volso pili intondero cho lacosso sapero a tutia Roma i' inglustigia cho so li 1 ova. o cost comandb a Pior Luigi suo figlio cho collo gento eho avova in Roma o noll' Umbria venisso alli danni dolia citia, cho da principio volso mettersi Ula dilam o comineiba tam ventro gento dat contado. ma como so intoso cho era arrivato a Camerino, ordino do mandarii ambaseiatori cho surono Francesco di Lauro vicario dei Vescovo. Nicola Paccarons o Francesco d'Alessandro che con presentarii un cavallo dei signore
Valerio di gran prerro, eho non volso aecellare, it eho intoso li et tinnini tutu nosvirono nollo Castello. o in Regno o adrivato nolla citia troub lo porte aporteo intrato dentro miso a sacco lo caso do cluadini sugiti. o su alli Io sottombro o eosistetis aleunt giorni o se no parti . lascio onciali cho douessero prendero tutio 1'ε trato dolia citia o dolio stato. ei miso un Governatore o si se giurare sodella in nomedella Chiosa o lascib un Potesta qualo soco venim ii citiadini digiti assicurandolicho non li inrobbo satis dispiacere, o cost papa Paulo volio 8sogam quoi odio inv torato do tanti anni cho avea lanulo occulto, so bono allo volto gli l 'aveva satis vederecho in principio det suo papalo tui sis cho gli dico compore S. Petre e volio cho Iocomprasso dicondo per levaro l'origine di tullo it malo. ma lui volla per avors ildenaro e id castello como sece.